Lezione 41 – 26 e 29 aprile 2010
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La nozione di “sintassi dei casi”
La funzione predicativa
La costruzione di videor
La funzione predicativa
Il predicativo del soggetto è un aggettivo o un sostantivo concordato col soggetto, che a differenza
dell’attributo o dell’apposizione non forma con esso un unico sintagma, specificandone qualità o
caratteristiche permanenti, ma dipende dal predicato (da cui la denominazione di predicativo), in
quanto indica una modalità in cui il soggetto compie l’azione verbale.
Confrontiamo queste due frasi:
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Primus excursus militum infractus est. (Caes.)
“La prima fuoriuscita dei soldati venne vanificata.”
Crastinus primus ex dextro cornu procucurrit. (Caes.)
“Crastino si slanciò fuori di corsa per primo dall’ala destra.”
La differenza di funzione dell’aggettivo primus sta nel fatto che, mentre nella prima frase esprime
una qualità del soggetto excursus, che ci permette di individuarlo con maggiore chiarezza
(distinguendolo ad esempio da un secundus o da un tertius excursus), nella seconda frase specifica
in che ordine, cioè “per primo”, Crastinus compie l’azione di procurrere.
Come in italiano, anche in latino qualunque verbo può reggere un predicativo del soggetto.
Segnaliamo in particolare alcuni verbi che, costruiti col predicativo, acquisiscono un’accezione
semantica particolare:
habeor
ducor
putor
existimor
Nominor
Creor
Appellor
Vocor
essere ritenuto
essere nominato
essere chiamato
In italiano il predicativo può essere giustapposto direttamente al verbo di riferimento: “La
Nazionale italiana uscì vincitrice dal Campionato del Mondo”; oppure può essere introdotto da
“per”: “Sono entrato per primo dal dentista”; “da”: “Marco si comporta da perfetto gentiluomo”;
“come”: “Tutti trattano Marco come un bambino”.
Attenzione:
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Se il predicativo è costituito da un aggettivo, la concordanza col soggetto è completa in caso,
genere e numero: Philosophia vir efficitur bonus et fortis. (Cic.) “Dalla filosofia un uomo è reso
buono e forte.” Se invece è costituito da un sostantivo, la concordanza è in numero e caso, il
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genere ovviamente rimane quello del sostantivo stesso: Stoicis philosophis summum bonum
visum est animus impatiens. (Sen.) “Ai filosofi stoici il sommo bene è sembrato un animo
impassibile.”
I verbi che nella forma attiva reggono un predicativo dell’oggetto, come i verba dicendi e
sentiendi (es. Populus Romanus Fabium consulem declamavit. “Il popolo romano dichiarò
Fabio console”), al passivo possono ovviamente reggere un predicativo del soggetto (es. Fabius
consul declaratus est.)
Esercizio
1. Nemo ante mortem beatus dicendus est. 2. Gallos ab Aquitanis Garumna flumen dividit (Caes.) 3.
Camillus a Romanis alter Romae conditor appellatus est. 4. Omnes rectae animi affectiones virtutes
appellantur. (Cic.) 5. In tota urbe luctus erat, et ingens fletus et gemitus. (Iust.) 6. Orator est vir
bonus dicendi peritus. (Cat.) 7. Princeps decima legio per tribunos militum Caesari gratias egit.
(Caes.) 8. Litteras Graecas senex didici. (Cic.) 9. Profitentur Carnutes se nullum periculum
communis salutis causa recusare, principesque ex omnibus bellum facturos pollicentur. (Caes.) 10.
Quamquam enim adeo excellebat Aristides abstinentia ut unus cognomine Iustus sit appellatus,
tamen testula illa exilio decem annorum multatus est. (Nep.)
La costruzione di videor
1. Gallorum discessus fugae similis videbatur. (Caes.)
2. Omnium animi intenti esse ad pacem videbantur. (Caes.)
3. Mater tua iustas habuisse causas irascendi tibi videtur. (Plin. Iun.)
In tutte compare la forma passiva di video «vedere», che assume il valore di «sembrare» (cioè
“apparire”, “essere visto dagli altri”).
Tale valore è legato a determinate costruzioni; vediamole:
1. In questa frase, videor è costruito con un predicativo del soggetto, secondo una struttura del
tutto identica a quella italiana.
“La ritirata dei Galli sembrava simile a una fuga.”
1. Anche in questa frase il verbo videbantur è determinato da un predicativo del soggetto.
Notiamo però che al predicativo intenti, che riconosciamo per la sua concordanza al nominativo
col soggetto animi, è unito l’infinito esse, a formare un predicato nominale.
La funzione predicativa è dunque svolta da un costrutto verbale all’infinito, che viene chiamato
nominativo + infinito.
“Gli animi di tutti sembravano essere orientati alla pace.” (o meglio: “Sembrava che l’animo di
tutti fosse orientato alla pace.”)
2. Qui videtur è determinato dal soggetto mater tua; la funzione predicativa è costituita da
un’intera frase col verbo all’infinito, in rapporto di anteriorità rispetto alla reggente; l’infinito
è determinato a sua volta da un oggetto all’accusativo.
E’ un altro esempio del costrutto del nominativo + infinito.
“Tua madre sembra aver avuto giusti motivi di adirarsi con te.” (o meglio: “Sembra che tua
madre abbia avuto giusti motivi per adirarsi con te.”)
La costruzione col predicativo del soggetto
Nella sua struttura più semplice, videor è costruito col predicativo del soggetto e il dativo della
persona a cui sembra:
Vobis aequa et honesta postulatio videtur, iudices. (Cic.)
“A voi, o giudici, la richiesta sembra giusta e onesta.”
Attenzione:
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In alcuni casi, videor ha il significato proprio di “essere visto”:
In aperto loco secundum flumen paucae stationes equitum videbantur. (Caes.)
“Nello spazio aperto lungo il fiume si vedevano poche postazioni di cavalieri.”
• Nel significato di “sembrare”, videor può essere anche costruito con strutture diverse dal
predicativo, come ad esempio l’ablativo di qualità:
Allobroges nondum bono animo in populum Romanum videbantur. (Caes.)
“Gli Allobrogi non sembravano ancora di buone intenzioni (meglio: ben intenzionati) verso
il popolo romano.”
Esercizio
1. Cum Britanniae naves adpropinquarent et ex castris viderentur, tanta tempestas subito coorta est
ut nulla earum cursum tenere posset. (Caes) 2. “Si cui”, inquit Epicurus, “sua non videntur
amplissima, quamvis totius mundi dominus sit, tamen miser est.” (Sen.) 3. Quae classis ubi
convenit ac primum ab hostibus visa est, circiter ducentae viginti naves eorum ex portu profectae
nostris adversae constiterunt. (Caes.) 4. Illorum mors beata videtur. (Cic.) 5. Haec quibusdam
admirabilia videntur. (Cic.) 6. Cum Caesar castra munire instituisset, neque hostis interim visus
esset, dispersis in opere nostris, subito ex omnibus partibus silvae evolaverunt Morini et in nostros
impetum fecerunt. (Caes.) 7. Satis altitudo muri exstructa videbatur. (Nep.) 8. Iis locis sol sex
mensibus continuis non videtur. (Varr.)
La costruzione personale col nominativo e l’infinito
Con videor la funzione predicativa può essere svolta da un’intera frase col verbo all’infinito.
Analizziamo con attenzione questa struttura, che non è molto frequente in italiano, e quindi richiede
una certa attenzione nella traduzione. In italiano, infatti, il verbo “sembrare” è costruito
prevalentemente in forma impersonale, con una completiva soggettiva.
Galli adventare nostris militibus videbantur.
La analizziamo così:
chi sembra
(il sogg. in N.)
a chi sembra
(il termine in D.)
Videor concordato col sogg.
l’infinito in posizione
predicativa
Galli
(i Galli)
nostris militibus
videbantur
adventare
(ai nostri soldati)
(sembravano)
(arrivare)
Come la traduciamo in italiano corrente?
Ai nostri soldati
(videor passa alla 3 pers. s., naturalmente allo stesso tempo
e modo; si aggiunge il “che” introduttivo della soggettiva
esplicita)
(la determinazione di termine resta tale)
sembrava che
(il soggetto di videor diventa il soggetto della soggettiva)
i Galli
(l’infinito diventa il verbo della soggettiva; si rispetta il rapporto di consecutio)
arrivassero
Quindi: «Ai nostri soldati sembrava che i Galli arrivassero».
Attenzione:
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A volte, il dativo non dipende da videor, ma dal verbo all’infinito, per cui è necessario
verificare la costruzione sul dizionario: Tibi parcis, cum videris alteri parcere. (Sen.) “Ti
prendi cura di te, quando sembra che ti prenda cura dell’altro.”
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Può essere più difficile tradurre una frase in cui il soggetto di videor e il dativo dipendente
da esso coincidono, anche se la struttura della frase non cambia:
Mihi videor venisse opportune. (Cic.)
“Io sembro a me essere venuto opportunamente.” = “Mi sembra di essere arrivato
opportunamente.”
Esercizio
1. Videor mihi perspicere ipsum animum. (Cic.) 2. Videmini hoc pro vestra auctoritate illis
praecipere posse. (Cic.) 3. Hamilcar per somnum sibi visus est audire vocem. (Liv.) 4. Pompeiani
vicisse iam videbantur. (Caes.) 5. Miltiades, multum in imperiis magistatibusque versatus, non
videbatur posse esse privatus (Nep.) 6. Mercari mihi visus sum in somnis formosam capram.
(Plaut.) 7. Litterae a Phoenicibus repertae esse videntur. (Plin. Iun.) 8. Videor Romae esse cum tuas
litteras lego. (Cic.) 9. Audire vocem visa sum modo militis. (Ter.)
Il verbo all’infinito
L’infinito, ovviamente, è in consecutio con il verbo reggente, nei tre rapporti di contemporaneità
(inf. presente), anteriorità (inf. perfetto), posteriorità (inf. futuro).
Nei casi in cui l’infinito è costituito da una forma perifrastica col verbo esse e nel predicato
nominale, la parte nominale si trova ovviamente al nominativo, concordato col soggetto. Il verbo
esse è spesso sottinteso:
Infinito futuro attivo:
Multum enim et nobismet ipsis et nostris profuturi videbamur. (Cic.)
“Mi sembrava infatti che avrei giovato molto, sia a me stesso che ai miei (lettori).”
Infinito perfetto passivo o deponente:
Videor ergo summam voti mei consecutus (Plin. Iun.)
“Mi sembra di aver raggiunto il colmo dei miei desideri.”
Perifrastica passiva:
Quia nimis indociles quidam tardique sunt admonendi videntur saepius. (Cic.)
“Sembra che alcuni, poiché sono troppo ribelli e tardi, debbano essere ammoniti più spesso.”
La costruzione impersonale
In alcuni casi, videor ha una costruzione impersonale (alla terza persona singolare), cioè senza
soggetto, come in italiano. Regge un infinito semplice o un’infinitiva soggettiva col soggetto
all’accusativo:
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Quando è determinato da un aggettivo neutro singolare (o, raramente, da altre
determinazioni in funzione predicativa come il genitivo di pertinenza):
Turpe mihi videbatur in urbem redire. (Cic.)
“Mi sembrava vergognoso tornare in città.”
In questo caso, l’aggettivo ha una funzione predicativa, mentre l’infinito svolge la funzione di
soggetto.
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Quando assume l’accezione di “sembrar bene”, “sembrare opportuno”:
Nunc autem visum est mihi de senectute aliquid ad te conscribere. (Cic.)
“Ora mi è sembrato opportuno scriverti qualcosa sulla vecchiaia”.
Di frequente, videor assume questa accezione, e di conseguenza è costruito
impersonalmente, negli incisi:
Tamen, si tibi videtur, accipe a me auxilia quibus munire te possis. (Sen.)
“Tuttavia, se ti sembra bene, ricevi da me un aiuto col quale ti possa tutelare.
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Quando l’infinito è di un verbo impersonale, e pertanto non c’è un soggetto con cui
concordare videor:
La traduzione non pone in questi casi alcun problema, perché il costrutto latino è analogo a quello
italiano.
In conclusione:
Possiamo distinguere il costrutto personale da quello impersonale grazie ai seguenti indicatori:
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Nel costrutto personale:
- videor può essere coniugato in tutte le persone;
- è concordato col soggetto;
- le forme perifrastiche dell’infinito hanno la parte nominale in nominativo.
Nel costrutto impersonale:
- videor si trova sempre alla terza persona singolare;
- nei tempi composti, il participio si troverà ovviamente al nominativo neutro
singolare visum;
- a videor può essere collegato un aggettivo neutro al nominativo in funzione
predicativa;
- può reggere un infinito o un’infinitiva col soggetto all’accusativo.
Esercizio
1. Nullo ab nostris dato responso, ubi visum est, sub vesperum hoestes dispersi ac dissipati
discedunt. (Caes.) 2. Optimum visum est ad Hannibalem legatos mitti. (Liv.) 3. Aequum videtur tibi
ut ego alienum quod est, meum esse dicam? (Plaut.) 4. Quoniam nos tanti viri res nos admonuit,
idoneum visum est de natura cultuque eius paucis dicere. (Sall.) 5. Tu, ut videtur; nos ad audiendum
parati sumus. (Cic.) 6. Eorum controversiam non incommodum videtur cum utrorumque ratione
exponere. (Cic.) 7. His de rebus volo cum Pomponio, cum Camillo, cum quibus vobis videbitur,
consideretis. (Cic.) 8. Dices: “Quomodo ista tam diversa pariter sunt?” “Ita est, mi Lucili: cum
videantur dissidere, coniuncta sunt.” (Sen.) 9. Mihi crede, qui nihil agere videtur, maiora agit;
humana divinaque simul tractat. (Sen.) 10. Absurdum videbatur Pisonem id ausum esse. (Tac.) 11.
Postridie eius diei Caesar praesidio utrisque castris quod satis esse visum est reliquit. (Caes.) 12.
Malum videtur esse mors. Iisne qui mortui sunt an iis quibus moriendum est? (Cic.) 13. Nonne
vobis haec quae audistis oculis cernere videmini, iudices? (Cic.) 14. Ut visum est maioribus nostris,
'sera parsimonia in fundo est'; non enim tantum minimum in imo sed pessimum remanet. (Sen.) 15.
Dis aliter visum est. (Sen.) 16. Mihi egregium in primis videtur ut foris ita domi, ut in magnis ita in
parvis, ut in alienis ita in suis agitare iustitiam. (Plin. Iun.) 17. Hoc mihi nunquam veri simile visum
est. (Cic.) 18. Ipse autem Ariovistus tantos sibi spiritus tantamque arrogantiam sumpserat, ut
ferendus non videretur. (Caes.)
La costruzione di dicor, feror, trador…
Personale
Alcuni verbi che alla forma attiva reggono un’infinitiva oggettiva, al passivo hanno la costruzione
personale col nominativo e l’infinito.
I più frequenti sono:
dicor
feror, trador
iubeor
vetor, prohibeor
habeor, putor, ducor
essere detto
essere tramandato
essere ordinato
essere proibito
essere ritenuto
Osserviamo ora la costruzione:
Dictator aedem Castori vovisse fertur. (Liv.)
La analizziamo così:
soggetto
Dictator
verbo passivo
fertur
infinito con sue dipendenze
vovisse
aedem
Castori
(il dittatore)
(è tramandato)
(aver dedicato un tempio a Castore)
Cerchiamo ora di migliorare la traduzione “a calco”:
Si tramanda che
(il verbo reggente si rende col «si»
impersonale)
(il
soggetto
diventa
il
soggetto
di
una
soggettiva)
il dittatore
(l’infinito diventa il verbo della soggettiva e si rende alla forma esplicita)
abbia dedicato un tempio a
Castore
Quindi: “Si tramanda che il dittatore abbia dedicato un tempio a Castore.”
Impersonale
Questi verbi, tranne iubeor, prohibeor, vetor, hanno il costrutto personale solo nelle forme costruite
sul tema del presente, mentre in quelle costruite sul tema del perfetto sono costruiti
impersonalmente e reggono un’infinitiva soggettiva col soggetto all’accusativo:
Sacerdotes quoque isse supplices ad castra hostium traditum est. (Liv.)
“Si tramanda che persino i sacerdoti fossero andati supplici all’accampamento.”
Attenzione:
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Notiamo che a volte tali forme di perfetto hanno il valore di perfetto logico, cioè esprimono
un’azione che, iniziata nel passato, fa perdurare le sue conseguenze anche nel presente; per
questo possono essere rese anche al presente.
Nel caso dell’esempio analizzato, abbiamo appunto tradotto “si tramanda”.
Esercizio
1. Aristides unus omnium iustissimus fuisse traditur. (Cic.) 2. Magnum ibi numerum versuum
ediscere Druides dicuntur. (Caes.) 3. Druidum disciplina in Britannia reperta atque inde in Galliam
translata esse existimatur. (Caes.) 4. Consules iubentur scribere exercitum. (Liv.) 5. Fugisse ex
proelio Mutinensi dicuntur notissimi latronum duces (Cic.) 6. Tunc moriens vocem hanc edidisse
cervus dicitur : “O me infelicem!” (Phaedr.) 7. Oppugnata domus C. Caesaris nuntiabatur. (Cic.) 8.
Suebi centum pagos habere dicuntur. (Caes.) 9. Lycurgi temporibus Homerus etiam fuisse traditur.
(Cic.) 10. Caesar ipse opinione celerius venturus esse dicitur. (Cic.) 11. Romam erat nuntiatum
fugisse Antonium. (Cic.) 12. Divitiarum et formae gloria fluxa atque fragilis est, virtus clara
aeternaque habetur. ( Sall.) 13. Subito exercitus regius equitatusque omnis venire Alexandriam
nuntiatur. (Caes.) 14. Nuntiantur aquatores ab equitatu premi nostro. (Caes.) 15. Themistocles
litteris sermoneque Persarum adeo eruditus est, ut multo commodius dicatur apud regem verba
fecisse, quam ii poterant, qui in Perside erant nati. (Nep.)
Iubeo e prohibeo
Prendiamo ora in esame la costruzione di alcuni verbi molto comuni che, non coincidendo
pienamente con quella dei corrispondenti italiani, richiede un po’ di attenzione nella traduzione.
Iubeo, es, iussi, iussum, ere = ordinare
1. Caesar milites castra ponere iussit.
Iubeo, in diatesi attiva, è costruito con un’infinitiva oggettiva col verbo attivo.
Sono espressi sia il soggetto che dà l’ordine, Caesar, sia il destinatario dell’ordine, milites.
“Cesare ordinò che i soldati ponessero gli accampamenti.”
L’italiano, piuttosto che la resa letterale, preferisce risolvere così:
“Cesare ordinò ai soldati di porre l’accampamento.”
2. Caesar castra poni iussit.
Iubeo, in diatesi attiva, è costruito con un’infinitiva oggettiva col verbo passivo.
Ciò significa che è espresso il soggetto che dà l’ordine, ma non il destinatario dell’ordine.
“Cesare ordinò che l’accampamento fosse posto.”
Anche in questo caso alla traduzione letterale è preferibile:
“Cesare ordinò di porre l’accampamento.”
3. Milites castra ponere iussi sunt.
Iubeo, in diatesi passiva, ha la costruzione personale col nominativo + infinito.
Ciò significa che è espresso il destinatario dell’ordine, ma non colui che lo dà.
“I soldati furono ordinati di porre l’accampamento.”
Nella traduzione, l’italiano ricorre al “si” impersonale:
“Si ordinò ai soldati di porre l’accampamento.”
Esercizio
1. Helvetios suum adventum exspectare Caesar iussit. (Caes.) 2. Consules iubentur scribere
exercitum atque in Algidum ducere. (Liv.) 3. Iubete istos foras exire. (Ter. ) 4. Caesar te sine cura
esse iussit. (Cic.) 5. Duas acies hostem propulsare, tertiam opus perficere Caesar iussit. (Caes.) 6.
M. Valerius proconsul, triginta navibus C.Servilio traditis, cum cetera omni classe redire ad urbem
iussus est. (Liv.) 7. Decemviri libros Sibyllinos adire atque inspicere iussi sunt. (Liv.) 8. Sub
vesperum Caesar portas claudi militesque ex oppido exire iussit. ( Caes.) 9. C. Marii reliquias
dissipari iussit Sulla Victor. (Cic.) 10. Fabri pontem rescindere iubentur. (Caes.) 11. Caesar iussit
pontem rescindi. (Caes.) 12. Numidae caput Jempsalis, ut iussi erant, ad Iugurtham referunt. (Sall.)
Prohibeo, es, prohibui, prohibitum, ere = allontanare, impedire, vietare
Si tratta di un composto di pro + habeo “tenere davanti”, cioè “respingere”, da cui il significato di
“impedire” e quello, appartenente al lessico giuridico, di “vietare”. Come sempre, è il contesto a
suggerire le scelte lessicali più appropriate. Ecco le costruzioni:
1. Con l’accusativo della persona che si tiene lontana e l’ablativo (spesso introdotto da a/ab) del
termine di allontanamento:
Proconsul praedones (ab) insula Sicilia prohibuit. (Cic.)
“Il proconsole respinse i predoni dall’isola della Sicilia.”
Quis maiorem partem populi suffragiis prohibuit? Rullus. (Cic.)
In questo caso, il verbo assume l’accezione di “impedire”.
In italiano la traduzione “a calco” “Chi ha impedito la maggior parte del popolo dal voto?” è
scorretta, per cui risolveremo così:
“Chi ha impedito alla maggior parte del popolo il voto? (oppure: di votare?)”
A periculo prohibete rem publicam. (Cic.)
In questo esempio, dato che il termine di allontanamento è connotato negativamente, il verbo
assume l’accezione di “difendere”:
“Difendete lo stato dal pericolo.”
Ex omnibus provinciis commeatu et privato et publico prohibebamur. (Cic.)
Abbiamo qui una costruzione passiva. L’ablativo commeatu non è una determinazione di causa
efficiente, perché la traduzione “Eravamo impediti dal rifornimento” non avrebbe senso;
esprime invece il termine di allontanamento.
Dal momento che manca l’agente, la traduzione italiana preferisce il costrutto impersonale:
“veniva impedito il rifornimento sia pubblico che privato da tutte le province.”
2. Con l’infinito:
Leges id facere prohibent. (Cic.)
Il soggetto chiarisce il contesto giuridico, attribuendo quindi l’accezione di “proibire”:
“Le leggi proibiscono di fare ciò.”
3. Con l’accusativo e l’infinito:
Marius Paulum exire domo prohibuit. (Cic.)
E’ preferibile rendere in italiano così:
“Mario impedì a Paolo di uscire di casa.”
4. Al passivo, con la costruzione personale col nominativo + infinito:
Parentes prohibentur adire ad filios. (Cic.)
“Si impedisce ai genitori di recarsi dai figli.”
(Prohibeor e vetor si possono trovare anche con la completiva al congiuntivo introdotta da
ne/quominus o quin/quominus secondo la costruzione dei verba impediendi, che non abbiamo fatto)
Esercizio
1. Secutae sunt continuos dies complures tempestates, quae et nostros in castris continebant et
hostem a pugna prohibebant. (Caes.) 2. Pecuniam exigi lex prohibet. (Cic.) 3. Ibi Ceutrones et
Graioceli et Caturiges, locis superioribus occupatis, itinere exercitum Romanum prohibere
conantur. (Caes.) 4. Sed dii et homines prohibuere redemptos vivere Romanos. (Liv.) 5. Monet
Caesar ut Lucius Minucius Basilus ignes in castra fieri prohibeat. (Caes.) 6. Fere cotidianis proeliis
cum Germanis Galli contendunt, cum aut suis finibus eos prohibent, aut ipsi in eorum finibus
bellum gerunt. (Caes.) 7. Dumnorix rem suscipit et a Sequanis impetrat ut per fines suos Helvetios
ire patiantur, obsidesque uti inter se dent perficit: Sequani ne itinere Helvetios prohibeant, Helvetii
ut sine maleficio et iniuria transeant. (Caes.) 8. Num igitur ignobilitas sapientem beatum esse
prohibebit? (Cic.)
Una vittoria di Cesare
Qua re nuntiata Caesar suum quoque equitatum tripertito divisum contra hostem ire iubet. Pugnatur
una omnibus in partibus. Consistit agmen; impedimenta intra legiones recipiuntur. Si qua in parte
nostri laborare aut gravius premi videbantur, eo signa inferri Caesar aciemque converti iubebat; ea
res et hostes ad insequendum tardabat et nostros spe auxilii confirmabat. Tandem Germani ab
dextro latere summum iugum nacti hostes loco depellunt, fugientes usque ad flumen, ubi
Vercingetorix cum pedestribus copiis consederat, persequuntur compluresque interficiunt. Ea re
animadversa, reliqui ne circumvenirentur veriti se fugae mandant. Omnibus locis fit caedes.
Cesare
Il ratto di Proserpina
Vetus est opinio Cererem et Liberam natas esse in insula Sicilia et fruges in hac terra primum
repertas esse, et raptam esse Liberam, quam eandem Proserpinam vocant, ex Hennensium nemore,
qui locus umbilicus Siciliae nominatur. Cum autem filiam suam investigare et conquirere Ceres
vellet, dicitur inflammasse taedas iis ignibus, qui ex Aetnae vertice erumpunt, et, has faces sibi
praeferens, orbem omnem peragrasse terrarum. Henna autem, ubi ea, quae dico, gesta esse
memorantur, sita est loco perexcelso atque edito, quo in summo est agri planities et aquae perennes;
circa eam lacus lucique sunt plurimi atque laetissimi flores omni tempore anni, ita ut locus ipse
raptum illum virginis declarare videatur. Etenim prope est spelunca quaedam conversa ad
aquilonem infinita altitudine, ex qua Ditem patrem ferunt repente cum curru exstitisse abreptamque
ex eo loco virginem secum asportasse.
Cicerone