NOMINATIVO Il nominativo è il caso del soggetto e degli eventuali elementi ad esso riferiti: attr, apposizione, pred. nominale, compl. predicativo. 1. Doppio nominativo In latino la costruzione del doppio nominativo, cioè del soggetto accompagnato dal compl. Predicativo o dal nome del predicato, si trova con i verbi copulativi: sum ed altri verbi intransitivi impiegati in funzione di copula ed esprimenti uno stato del soggetto, come apparere (apparire), fieri (diventare), manere (rimanere), mori (morire), videri (sembrare), vivere (vivere). Es. Rebus angustis animosus atque fortis appare! Nelle difficoltà mostrati coraggioso e forte Nemo nascitur dives. Nessuno nasce ricco Il doppio nominativo è impiegato anche con il passivo dei verbi appellativi (appellari, esser chiamato; dici, esser detto; salutari, esser salutato); dei verbi elettivi (creari, esser proclamato; nominari, esser nominato; eligi, esser eletto); dei verbi estimativi (duci, existimari, putari, haberi : esser ritenuto, stimato); dei verbi effettivi (reddi, esser reso). Es. Numa Pompilius rex creatus est. Numa Pompilio fu eletto re Iustitia erga parentes pietas nominatur . La giustizia verso i genitori è chiamata pietà Doppio nominativo con i verbi servili I più comuni verbi servili (seguiti, quindi “al servizio” dell’infinito) sono: possum/queo (posso); nequeo (non posso); debeo(debbo); soleo (soglio); audeo (oso); incipio (incomincio); coepi (incominciai); desino (cesso); studeo (mi studio di…); cupio (desidero); volo (voglio); nolo (non voglio); malo (preferisco), che si dicono verbi di volontà o desiderio I verbi che hanno il doppio nominativo lo conservano anche quando si trovano all’infinito in dipendenza di un verbo servile, purché i due verbi abbiano lo stesso soggetto I verbi di volontà ammettono anche la costruzione con l’accusativo e l’infinito: Volo fieri clarus . Volo me fieri clarum Voglio diventare famoso. Se i soggetti dei due verbi sono diversi ammettono solo il costrutto accusativo+infinito: Volo te fieri clarum. Voglio che tu diventi famoso. 2. La costruzione del verbo videor Il verbo videor (-eris, visus sum, videri), morfologicamente il passivo di video, corrisponde al verbo italiano "sembrare, parere", in quanto "esser visto" equivale per significato a "esser ritenuto" o "dare l'impressione di...": Alexander mihi beatus videbatur, Alessandro mi sembrava felice (letteralmente: era visto per me felice). Come si vede dall'esempio, videor è impiegato come verbo copulativo e come tale regge un complemento predicativo del soggetto (beatus). Se il verbo videor regge una proposizione infinitiva, può avere costruzione personale o impersonale. Costruzione personale di videor: La particolarità di questa costruzione consiste nell'uso personale del verbo videor, contrariamente a quanto avviene in italiano, dove il verbo "sembrare" è di solito costruito impersonalmente, e nell'uso del caso nominativo come soggetto della proposizione infinitiva da esso dipendente, mentre normalmente le proposizioni infinitive prevedono il soggetto in accusativo: Vos mihi beati esse videbamini. Mi sembrava che voi foste felici (letteralmente: A me voi sembravate essere felici). Come si vede dall'esempio, la lingua latina: - assegna come soggetto a videor il soggetto della proposizione infinitiva italiana (Vos); 1 - concorda videor con il soggetto (videbamini); - costruisce una proposizione dipendente infinitiva con l'infinito (esse) in cui tutti gli elementi che si riferiscono al soggetto vanno in caso nominativo (beati); - esprime in caso dativo la persona a cui sembra (mihi). Vediamo ancora qualche esempio: Gallis hostes strenui esse videbantur. (Ces.) Ai Galli sembrava che i nemici fossero valorosi. Tu mihi videris Epicharmi sententiam sequi. (Cic.) Mi sembra che tu segua il parere di Epicarmo. Osservazioni e note Se la persona a cui sembra e il soggetto di videor coincidono, il dativo può essere sottinteso: Pompeiani vicisse iam videbantur. (Ces.) Ai Pompeiani sembrava di aver ormai vinto. Il dativo può, però, anche essere espresso con un pronome (sibi nelle terze persone): Hostes iam sibi vicisse videbantur. (Ces.) Ai nemici sembrava di aver già vinto. Quando il verbo videor ha costruzione personale ma è preceduto da un verbo servile, è quest'ultimo a essere concordato con il soggetto e videor si trova all'infinito: Potes videri nimis vixisse. (Sen.) Può sembrare che tu sia vissuto troppo. Quindi: 1. La persona o la cosa “che sembra” diventa soggetto e quindi va in nominativo 2. Con questa persona concorda, in persona, numero e genere, il verbo videor 3. Il verbo che dipende da videor va all’infinito e vuole in caso nominativo un eventuale participio, predicato nominale o complemento predicativo del soggetto. Costruzione impersonale di videor: Videor si costruisce impersonalmente, come in italiano, cioè alla terza persona singolare, perché, analogamente all’uso italiano, ha come suo soggetto una proposizione infinitiva, Videor regge quindi l'accusativo e infinito, nei seguenti casi: quando videor è accompagnato da un aggettivo neutro, come iustum, utile, bonum ecc. (è l'intera proposizione infinitiva a fungere da soggetto): Mihi turpissimum videtur ob rem iudicandam pecuniam accipere., (Cic.) Mi sembra estremamente disonesto accettare dei soldi per una questione da giudìcare. Idoneum visum est de natura cultuque Sullae pauca dicere. (Sall.) Sembrò idoneo parlare brevemente del carattere e del comportamento di Silla. quando videor è usato con il significato di "sembrar bene, sembrar opportuno”; in questo caso si dice che videor ha valore deliberativo: Visum est mihi de senectute aliquid ad te conscribere. (Cic.) Mi è sembrato opportuno scriverti qualcosa sulla vecchiaia. Ad haec, quae visum est Caesar respondit. (Ces.) A quelle parole Cesare rispose ciò che sembrò opportuno. quando da videor dipende un verbo che dovrebbe andare all'infinito futuro ma che, mancando del supino, viene reso con la perifrasi fore o futurum esse ut + congiuntivo (presente o imperfetto): Nobis videtur fore ut numquam Faulus Latine loqui discat. Ci sembra che Paolo non imparerà mai a parlare in latino. quando il verbo dipendente è impersonale (piget, pudet, interest ecc.): Magistro videbatur pueros taedere. Al maestro sembrava che i ragazzi si annoiassero. (taedet è impersonale) Ducis hoc referre videtur. (Giov.) Sembra che questo importi al comandante. (refert è impersonale) 2 quando videor si trova in una proposizione parentetica (o incidentale), perché si sente il valore deliberativo; la costruzione personale tuttavia si trova anche quando non si sente il valore deliberativo: Dividamus, si tibi videtur, iniuriam a contumelia. (Cic.) Distinguiamo, se ti pare (giusto), l'offesa dall'insulto. Sed, ut mihi videris, non recte iudicas de Catone. (Cic.) Ma, come mi sembra, non esprimi un giudizio equo su Catone. 3. Il nominativo e l'infinito: i verba declarandi, sentiendi e iubendi Con i verbi dicor (si dice che io), feror, perhibeor, trador (si tramanda che io), narror (si narra che io) e simili in latino si trova generalmente la costruzione personale con l'infinito e nominativo: Eo in loco Ambiorix esse dicebatur. (Ces.) Si diceva che Ambiorige fosse in quel luogo. Come si vede dall'esempio, la lingua latina: - assegna come soggetto a dicor il soggetto della proposizione infinitiva italiana (Ambiorix); - concorda dicor con il soggetto (dicebatur); - costruisce una proposizione dipendente infinitiva con l'infinito (esse) in cui tutti gli elementi che si riferiscono al soggetto vanno in caso nominativo. Molti sono i verbi latini passivi che richiedono questa costruzione, e in particolare: verba declarandi e sentiendi, come dicor (si dice che io), negor (si dice che io non), scribor,(si scrive che io), habeor (si reputa che io), putor (si ritiene che io) feror (si narra che io), trador (si tramanda che io) ecc.: Illi socius esse diceris. (Cic.) Si dice che tu gli sia socio. Luna solis lumine collustrari putatur. (Cic.) Si pensa che la luna sia illuminata dalla luce del sole. Amulium regem Romulus interemisse fertur. (Svet.) Si narra che Romolo abbia ucciso il re Amulio. Sophocles non solum poeta suavis, sed etiam doctus (fuisse) dicitur. (Cic.) Si tramanda che Sofocle (fosse) non solo un poeta piacevole, ma anche colto. i verba iubendi, come iubeor (mi si comanda), cogor (mi si costringe), sinor (mi si lascia), prohibeor (mi si proibisce), vetor (mi si vieta) ecc.: Decemviri libros Sibyllinos adire iussi sunt. (Liv.) Si comandò ai decemviri di consultare i libri sibillini. Milites prohibentur movere castra. (Liv.) Si proibisce ai soldati di spostare l'accampamento. Aperte Simonides vetitus est navigare. (Cic.) Fu apertamente vietato a Simonide di prendere il mare. Questi verbi si costruiscono personalmente (col nominativo e l’infinito) in genere solo nel presente e nei tempi da esso derivati Costruzione impersonale dei verba declarandi e sentiendi I verba declarandi e sentiendi richiedono preferibilmente la costruzione impersonale, cioè la terza persona singolare del verbo e l'accusativo e infinito, nei seguenti casi: nelle forme composte (perfetto e tempi derivati, come dictum est, traditum erat ecc.): Traditum est Homerum caecum fuisse. (Cic.) E’ stato tramandato che Omero fosse cieco. nella coniugazione perifrastica passiva (legendum est, putandum erat ecc.): 3 Ubi tyrannus est, ibi dicendum est nullam esse rem publicam. (Cic.) Dove c'è un tiranno, là si deve dire che manca una qualsiasi forma di governo. nelle frasi incidentali: Germani ad castra venerunt, ut dicebatur, sui purgandi causa. (Ces.) 1 Germani si recarono nell'accampamento, a quanto si diceva, per giustificarsi. I verba iubendi1, invece, anche in questi casi mantengono generalmente la costruzione personale. --------1Si dicono “iussivi” i verbi che esprimono comando o proibizione (iubeor, prohibeor, sinor sono impedito, cogor sono costretto) Somnio Simonides vetitus est navigare. In sogno fu vietato a Simonide di navigare 1. La persona a cui si comanda o si proibisce diventa soggetto e quindi va in nominativo 2. Con questo soggetto concorda in persona, numero e genere il verbo iussivo 3. Il verbo dipendente da quello iussivo è all’infinito Caesar Caesar Quando manca la persona a cui si vieta o si comanda, la frase è volta al passivo iussit pontem instrui. Cesare ordinò di costruire il ponte Quando sono usati nella forma attiva, i verbi iussivi reggono accusativo+infinito milites ex oppido exire iussit . Cesare comandò ai soldati di uscire dalla città. 4