UCV Caracas – Facultad de Humanidades y Educación – Escuela de Comunicación Social
02.01 - Analisi grammaticale
L’analisi grammaticale o morfologica è la scomposizione di una frase nei suoi
elementi costitutivi; ogni elemento, cioè ogni parola che compone la frase viene
analizzata in base alla sua funzione grammaticale e ricondotte ad una delle categorie
grammaticali o parti del discorso.
Le parti del discorso
Le categorie grammaticali o parti del discorso sono in tutto nove. Di queste nove,
cinque sono variabili, ossia possono variare la terminazione in base al genere
(maschile o femminile), o al numero (singolare o plurale), quattro sono invariabili,
ossia non cambiano mai la terminazione.
Le cinque parti variabili del discorso sono:
 Nome, che indica persone, animali, cose, idee, sentimenti, ecc. Esempi: uomo,
donna, cane, gatto, libro, quaderno, vurtù, poesia.
 Articolo, che introduce in maniera determinata o indeterminata il nome.
Esempi: il bambino, la donna, un bambino, una donna.
 Aggettivo, che qualifica o specifica il nome. Esempi: bel cane, quel cane.
 Pronome, che fa le veci del nome, ossia sostituisce il nome. Esempi: Io sono
Luigi; lui è Giacomo.
 Verbo, che indica azione o modo di essere. Esempi: la pecora bela; il cane
abbaia; il gatto miagola; il gatto è astuto.
Le quattro parti invariabili sono:
 Avverbio, che serve a precisare o modificare il significato di un’altra parola.
Esempi: corre lentamente; è molto bello; è considerevolmente brutto;
 Preposizione, che serve a stabilire i rapporti tra le parole. Esempi: Io vado a
scuola; il cappotto della mamma.
 Congiunzione, che serve ad unire una parola all’altra, o una frase all’altra.
Esempi: Io e Giovanni andiamo a scuola insieme; Compra il pane, quando torni.
 Interiezione o Esclamazione, che serve ad indicare uno stato dell’animo, un
sentimento. Esempio: Ahi me poverino!
Italiano – Prof. Attilio Folliero – www.folliero.eu
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Fare l’analisi grammaticale, ad esempio della frase “Io leggo un libro” significa
analizzare ognuna delle parole che la compongono: Io è pronome personale soggetto;
leggo è verbo, indicativo presente, terza persona singolare del verbo leggere; un è
articolo indeterminativo maschile; libro è sostantivo maschile singolare.
Sono variabili quelle parti del discorso che possono mutare la terminazione. Il
mutamento nel nome, nell’articolo, nell’aggettivo e nel pronome si chiama
declinazione; nel vergo si chiama coniugazione.
Per chiarire il concetto di variabilità è necessario spiegare alcuni concetti relativi a
radice, desinenza, prefisso, suffisso e tema.
Radice
La radice è la parte immutabile di una parola. Nelle seguenti parole: libr-o, libr-i, libraio, libr-eria, libr-etto, libr-esco la radice immutabile è libr.
Desinenza
Di una parola, la radice è la parte immutabile, la desinenza è la parte che varia. Nelle
parole anteriori, se libr è la radice, la o di libr-o, la i di libr-i, la aio di libr-aio, la eria
di libr-eria, la etto di libr-etto e la esco di libr-esco sono la desinenza.
Prefisso, suffisso e tema
Se osserviamo le seguenti parole: port-a, im-port-are, es-port-azion-e solo la prima
port-a è costituita da radice (port) e desinenza (a); nelle altre due la base comune
(port) è preceduta da gruppi di lettere che si dicono prefisso e suffisso. Nella parola
im-port-are, im rappresenta il prefisso, port la radice e are la desinenza; nella parola
es-port-azion-e, es rappresenta il prefisso, port la radice e azion il suffisso ed e la
desinenza. In questo caso la radice con il suo prefisso o suffisso prende il nome di
tema. Quindi nella parola import-are, che trattasi di verbo, import è il tema are è la
desinenza; nella parola esportazion-e, esportazion- è il tema, la e è la desinenza.
Parole primitive e derivate
Le parole costituite da radice e desinenza si dicono primitive; le parole formate da
tema e desinenza si dicono derivate. Quindi porta è primitiva; importare è derivata.
Dalla radice, cioè dalla parte invariabile di una parola possono derivare tanet altre
parole, che costituiscono una famiglia, di cui la radice è l’etimo. L’etimologia è la
scienza che studia l’origine e la storia delle parole.
Italiano – Prof. Attilio Folliero – www.folliero.eu
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