La solidarietà, fondamento dell`Europa

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Presidente della Commissione europea
“La solidarietà, fondamento dell’Europa”
Sessione d’apertura
economica e sociale
del
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Forum
europeo
sulla
coesione
Signora Presidente,
Signore e signori,
È con grande piacere che vi dò il benvenuto a Bruxelles e a questo secondo Forum
europeo sulla coesione economica e sociale.
Permettetemi anzitutto di ringraziare la Presidente del Parlamento europeo, signora
Nicole Fontaine, che ci ha permesso di riunirci qui nella grande sala dei dibattiti del
Parlamento.
L’argomento centrale della discussione è il futuro della politica di coesione in
un’Unione europea che si prepara a una straordinaria espansione.
Mi fa piacere vedere qui riuniti non solo esponenti politici nazionali e regionali, ma
anche molti rappresentanti della società civile. Tutti voi sarete chiamati a svolgere
un ruolo fondamentale nel futuro della politica di coesione – un punto, questo, sul
quale vorrei tornare nelle mie osservazioni conclusive sulla JRYHUQDQFH dell’Europa.
Mi rallegra in particolare sapere che molti partecipanti vengono dai paesi candidati.
È chiaro infatti che lo considerate – giustamente – un argomento di grande
importanza. La politica di coesione è uno strumento indispensabile per condurre a
buon fine l’integrazione delle regioni e dei cittadini dei vostri Paesi nell’Europa
allargata di domani.
Questa politica si è già dimostrata in grado di promuovere un’effettiva convergenza
economica tra gli attuali Stati membri e tra le loro regioni, riducendo gli scarti in
termini di ricchezza e di opportunità.
Io conto che possa svolgere lo stesso ruolo in un’Unione allargata.
Questa politica si basa infatti su un principio fondamentale: il principio di solidarietà
tra i popoli, gli Stati e le regioni d’Europa.
L’allargamento è un complicato processo negoziale, che richiederà adattamenti,
chiarimenti, periodi di transizione. Noi dobbiamo però rispettare il calendario che ci
siamo dati, senza mai scordare il nostro principio guida: un’unificazione pacifica e
democratica del nostro continente, basata sulla solidarietà e sullo Stato di diritto.
E dell’allargamento io ho fatto una priorità assoluta e non rinunciabile della mia
Commissione.
Questo Forum non poteva tenersi in un momento più opportuno – dato che coincide
con il grande dibattito sul futuro dell’Unione.
Dobbiamo dare una risposta ad alcuni grandi interrogativi:
• Dov’è diretta l’Unione?
• Che tipo di Unione vogliono i suoi cittadini?
• Che politiche saranno necessarie in un’Unione allargata?
• Chi dovrebbe occuparsi di elaborarle e metterle in atto?
Questo dibattito non ha conclusioni scontate, ma tre cose sono certe:
• le nostre politiche comuni andranno riviste e adattate,
• dovranno essere capite molto più chiaramente dall’opinione pubblica,
• e la società civile dovrà svolgere un ruolo di maggiore rilievo in entrambi questi
processi.
Una di queste politiche che dovremo attentamente riesaminare alla luce
dell’allargamento per capire meglio che contributo possa dare è la politica di
coesione.
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Il 31 gennaio di quest’anno la Commissione ha adottato la sua seconda relazione
sulla coesione economica e sociale.
Questo documento evidenzia le disparità economiche, sociali e tecnologiche che
potrebbero crearsi tra le varie regioni dell’Unione allargata.
La sua analisi particolareggiata ci fornisce un’ottima base per progettare le politiche
di coesione a partire dal 2006. Io sono certo che questo Forum si concentrerà su
tale relazione.
Il vostro contributo darà quindi un aiuto prezioso alle attività della Commissione
negli anni a venire.
A mio parere, le questioni fondamentali da risolvere sono tre:
• le conseguenze dell’allargamento;
• la necessità di rivedere e coordinare meglio tutte le politiche comunitarie;
• e la necessità di ridefinire il nostro atteggiamento rispetto alla governance a
livello europeo.
Permettetemi di illustrarvi, molto brevemente, alcune riflessioni rispetto a queste tre
questioni.
Anzitutto, l’Unione allargata sarà meno omogenea e una percentuale maggiore di
cittadini vivrà nelle regioni meno prospere. Il Commissario Barnier illustrerà meglio
questo punto nel suo intervento.
Occorre dunque rinnovare e consolidare la nostra politica di coesione, per aiutare le
regioni meno sviluppate ad accelerare la crescita economica ed aumentare infine il
loro contributo alla ricchezza dell’Unione.
In secondo luogo, per rafforzare la coesione europea, dobbiamo riesaminare a
fondo, se necessario ridisegnare e coordinare meglio le nostre politiche comuni.
•
Dobbiamo fare in modo, ad esempio, che la politica agricola comune risponda
ai numerosi problemi che affliggono le aree rurali. I fondi strutturali dovranno
continuare a svolgere il loro ruolo in queste aree, creando nuove opportunità via
via che si riducono i posti di lavoro nell’agricoltura tradizionale.
•
La nostra politica per la ricerca e lo sviluppo tecnologico va adattata per
permettere alle regioni meno prospere di innalzare la loro competitività e di dare
un maggiore contributo all’eccellenza dell’Europa in questo settore.
•
Dobbiamo dare un impulso alle reti transeuropee, che sono indispensabili
soprattutto per lo sviluppo delle regioni più periferiche e marginali dell’Europa.
•
E dobbiamo continuare a promuovere energicamente le nuove tecnologie
dell’informazione e della comunicazione.
Vorrei infine attirare la vostra attenzione sul Libro bianco della Commissione sulla
JRYHUQDQFH, la cui pubblicazione è prevista per quest’estate.
Il suo scopo è stimolare la discussione su come possiamo gestire l’Unione europea
in modo più democratico e decentrato, dando un ruolo molto maggiore alla società
civile.
3
Signore e signori,
La parola d’ordine di tutte le nostre discussioni dev’essere SOLIDARIETÀ.
L’Europa non deve diventare una specie di mercato intergovernativo in cui gli Stati
membri si battono in difesa dei rispettivi interessi nazionali.
L’Unione europea che io voglio vedere, e che la Commissione vuole aiutarvi a
costruire, è una Comunità di valori condivisi, alla base dei quali sta una visione
comune di dove vogliamo arrivare assieme.
Vi faccio i miei migliori auguri per gli importanti lavori che vi vedranno impegnati nei
prossimi due giorni.
Grazie.
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