Numero 02 | Ottobre 2015
futura
La rivista per i donatori e le donatrici di Pro Juventute
«Come funziona
realmente Internet?»
Dove vanno a finire i dati e le immagini
Ritratto
Dr. Sven Goebel, caposettore
«Spazi ricreativi e partecipazione» di Pro Juventute
Come affrontare e vivere con disturbi alimentari
Quando l’astinenza
dal cibo dà conforto
Editoriale
Indice
Pagina 6
«Il mio migliore amico
era il trampolino.»
Un’anoressica si racconta.
4 Ieri / Oggi
5 L’angolo dei consigli
Le vostre domande – le nostre risposte
6 Il grande reportage
Quando l’astinenza dal cibo dà conforto
Pagina 11
Costruiamo un tipi:
il consiglio per madrine e padrini
10 Il ritratto
Dr. Sven Goebel, direttore della sezione
«Spazi ricreativi e partecipazione»
Pagina 12
Quanta forza hanno i bambini!
Quando la bilancia
ti comanda. Alimentazione:
piacere e tormento
Sicuramente ricordate la nostra campagna «Vita reale» dello scorso autunno, nella quale ci siamo occupati dei modelli ideali creati dai media. Ideali che,
essendo manipolati e abbelliti, restano traguardi
irraggiungibili per i giovani. Questo li mette sotto
pressione la quale può causare disturbi alimentari.
11 Un po’ di tutto
12L’incontro
Siamo noi adulti che influenziamo il mondo dei
bambini e dei ragazzi, che proponiamo questi modelli ideali che li mette sotto una tale pressione da
farli spesso soccombere. Non so che cosa mi inquieta
di più: coloro che utilizzano tali immagini in modo
mirato, o l’atteggiamento sconsiderato nella convinzione che i bambini siano sufficientemente forti.
Brigitte Ryhen, esperta di abitudini alimentari
e stile di vita
14Online
«Come funziona realmente Internet?»
15 Questo e quello
Pagina 5
Pagina 10
Teenager e paghetta: la nostra
Consulenza per genitori.
Nel posto giusto: Dr. Sven Goebel,
collaboratore di ProJuventute
Pagina 15
Questo
e quello
Sì, sono davvero forti e sopportano molto. Ma questo non significa che noi adulti siamo esonerati dalla
responsabilità di creare un mondo nel quale i bambini e i giovani possano crescere in modo positivo.
Al contrario. Perciò questo autunno dedicheremo la
nostra campagna informativa agli spazi ricreativi
per i bambini. «Più spazio per noi! Anche i bambini
hanno il diritto di forgiare il nostro mondo.» Grazie
per il vostro sostegno.
Cordialmente
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Robert Schmuki
Informazione legale
Editrice:
Pro Juventute | Thurgauerstrasse 39
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projuventute.ch
Redazione: Pro Juventute, Ursula Eichenberger,
Spinas Civil Voices
Concetto e design: Spinas Civil Voices
Cover: © ombradime / photocase.de
Tirature: 75 000 d/f/i
Ieri / Oggi
L’angolo dei consigli
La bucalettere
Lo spuntino
«Mia figlia riceve una paghetta
sufficiente, ma spende tutto
per l’abbigliamento e a fine mese
non riesce più a pagare la bolletta
del cellulare. Cosa devo fare?»
de –
Le vostre doman
e
le nostre rispost
«Mia figlia ha 15 anni. Ora vuole uscire
la sera con la sua amica per poi fermarsi a dormire da lei. Io vorrei che
rientrino a casa entro le 23:00. Come
faccio a controllare la situazione?»
Ingrid Meier
Monika Pauli
Dalla A come allora …
Buongiorno signora Maier
Buongiorno signora Pauli
Da secoli la pausa spuntino è un rito perpetuato praticamente in tutto il mondo e
ci accompagna dall’asilo fino alla pensione. Nel corso degli anni, il modo in cui
si trascorre la propria pausa spuntino è
cambiato come anche l’idea di cosa sia
uno spuntino adeguato. Ormai ci siamo
allontanati dal classico panino. Anche
una semplice mela non è molto gettonata, almeno fra i bambini. A meno che
non venga trasformata in un riccio dalla
maestra dell’asilo.
Il tema paghetta preoccupa molti genitori, pertanto siamo lieti
di offrirle un paio di consigli.
Ciò che descrive mostra una ragazzina dall’atteggiamento del
tutto congruo alla fase dello sviluppo che sta attraversando,
che prevede a lungo termine il distacco dai genitori e la necessità di affrontare la vita autonomamente. In questa fase di
transito l’importanza dei genitori e il loro influsso diminuiscono, gli amici diventano sempre più importanti e sono loro
ad offrire il supporto necessario. Ciò comprende anche l’uscita
serale e il pernottamento dall’amica, durante il quale le ragazze
prima di addormentarsi possono confidarsi.
Gestire il denaro in modo responsabile non è facile ed è molto
importante sperimentare in prima persona. Affrontare in famiglia l’argomento denaro può essere utile e costruttivo. I ragazzi
devono imparare quanto costa l’abitazione della famiglia o
quanto incidono i premi della cassa malati sul budget familiare.
Parlandone insieme imparano quanto costa la vita e che il denaro deve essere ripartito.
… alla Z come zainetto
dello spuntino
Riempire cinque volte alla settimana un
contenitore per lo spuntino con qualcosa
di sano che i bambini apprezzino non è
per niente facile. Tanto più che gli asili e
le scuole forniscono raccomandazioni, a
volte disposizioni, su cosa fa parte di uno
spuntino equilibrato e cosa no. Cetrioli e
carote, cracker integrali e frutta sono ben
accetti, le barrette di cioccolata e le patatine sono invece tabù. Il motivo per cui
circa 15 anni fa sono state diffuse queste
raccomandazioni è che sempre più bambini aumentavano troppo di peso o avevano le carie ai denti.
Le consigliamo quindi di non dare a sua figlia solo un anticipo:
potrebbe indurla a comprare altre cose senza disporre del denaro necessario per acquistarle.
Al contrario potrebbe pensare ad un «piano di risanamento» e
aiutarla a mantenere i suoi impegni e a tenere sotto controllo
le finanze. Magari ci sono delle possibilità che le consentono
di guadagnare qualcosa per rimediare alle fatture scoperte, ad
esempio il babysitting o i lavori domestici.
Se questi rimedi non forniscono una soluzione al problema,
potrebbe proporre a sua figlia di mettere la somma necessaria
in una busta all’inizio del mese e di conservarla chiusa. E se la
busta viene aperta già a metà mese... allora sua figlia potrebbe
consegnarla volontariamente a Lei per conservarla. Un’altra
valida alternativa sarebbe disdire l’abbonamento e passare alla
carta prepagata. Molti ragazzi che devono contenere le spese
risolvono il problema così. Come ultima possibilità può detrarre dalla paghetta di sua figlia la somma approssimativa
per la bolletta del cellulare. Il calcolo definitivo verrà poi fatto
all’inizio del mese successivo.
Le auguriamo tanta forza e perseveranza per continuare il
dialogo.
la Consulenza per genitori di Pro Juventute
4 Pro Juventute
È tuttavia necessaria la presenza dei genitori, che pongano
ancora determinati limiti. Ma deve tenere presente che avrà
sempre meno possibilità di controllare e proteggere sua figlia
e che il suo sostegno avverrà perlopiù attraverso una comunicazione aperta e sincera. Il presupposto per un buon dialogo
è un rapporto di fiducia fra di voi.
Può ad esempio mettersi in contatto con la madre dell’amica
di sua figlia per capire se condividete le stesse idee e poi potete prendere accordi comuni. Magari sarà lei a controllare il
ritorno di sua figlia e della sua amica. In caso contrario deve
valutare quanta fiducia vuole dare e quando dovrà reagire in
modo limitante, per esempio quando sua figlia approfitta della
fiducia in lei posta.
Le facciamo i nostri migliori auguri nel seguire sua figlia sul
cammino verso l’età adulta.
la Consulenza per genitori di Pro Juventute
Avete qualcosa che vi preoccupa?
Vi offriamo una consulenza personale, gratuita e professionale
in caso di semplici domande o di situazioni di crisi. Scrivete alla
nostra bucalettere:
[email protected] o per posta a
Pro Juventute – parola chiave Bucalettere,
Thurgauerstrasse 39, casella postale, 8050 Zurigo
Pro Juventute
5
Il grande reportage
I casi di disturbi alimentari in Svizzera sono superiori
alla media. Bisogna avere un fisico magro e tonico per
conformarsi all’ideale dettato dalla pressione sociale.
Ecco la testimonianza di una ragazzina che ha perso il
controllo sul suo corpo.
Sorso dopo sorso si costrinse a mandare giù i quattro litri
d’acqua. Poi si recò al controllo settimanale del peso. Quel
giorno si decideva sulla necessità o meno di un suo ricovero
in ospedale. Il limite era fissato a 36 chili. Eccezionalmente le
fu concesso di tenere addosso la maglietta, così il medico non
notò la pancia gonfia d’acqua. Sul display lampeggiò un 36,
compresi i quattro chili di acqua.
Tutto era iniziato alcuni mesi prima. L’allora 14enne Nina Maier
(nome fittizio) trovava le sue cosce e la sua pancia troppo grosse rispetto a quelle delle sue compagne di classe. In seguito
utilizzò più spesso la bicicletta, la corda per saltare e il trampolino. Col passare del tempo le regole divennero sempre più
rigide. All’inizio la colazione consisteva in una fetta biscottata,
successivamente rinunciò anche a quella, per pranzo era prevista una grande porzione di verdure, che poi divenne piccola,
e la fetta di pane che mangiava la sera divenne via via così
sottile da essere quasi trasparente. Insieme ad ogni pasto beveva un litro e mezzo di acqua. «Speravo di riuscire così a liberarmi più rapidamente dal cibo» dice la ragazza ormai 17enne.
Non evitava mai di fare le scale, neanche quando non riusciva
quasi più a stare in piedi sulle sue gambe sottili, e alla fine
trascorreva ogni minuto libero sul trampolino. Alcuni giorni
vi rimaneva per oltre tre ore.
Alla base dei disturbi alimentari ci sono molti motivi
Quando l’astinenza
dal cibo dà conforto
6 Pro Juventute
Francesca Schellhaas / photocase.de
TESTO Ursula Eichenberger
Nina Meier beveva molti litri d’acqua per superare il controllo del
peso da parte del medico ed evitare il ricovero.
riguarda l’assunzione o il rifiuto. Ad un certo punto i sintomi e
il comportamento non possono più essere ignorati. «Le persone
Diario e trampolino: gli ultimi amici rimasti
affette da questi disturbi parlano sempre più frequentemente
Nina Meier fa parte del 3,5% della popolazione che in Svizzera del cibo, conoscono in lungo e in largo le tabelle dei valori nusoffre di almeno uno dei tre disturbi alimentari: anoressia, trizionali, tagliuzzano tutto fino a ridurlo a piccoli pezzettini e
bulimia e disturbo da alimentazione incontrollata (cfr. riqua- masticano all’infinito» dice Gabriella Milos. «Mangiare in
dro). Questo numero è stato ripreso
compagnia diventa sempre più uno
Un muffin o un piatto
da uno studio effettuato per conto
stress, pertanto i pazienti tendono a
di
cui
non
sapeva
quanto
dell’Ufficio federale della sanità pubisolarsi sempre di più.» Un muffin o
blica (UFSP) su 10 000 persone. Il
un piatto di cui non sapeva quanto
burro o olio contenesse
dato che colpisce è che la Svizzera si
burro o olio contenesse poteva fare
poteva fare andare
trova al di sopra della media euroandare in panico Nina Meier. Evitain panico Nina Meier.
pea del 2,5%. «Qui da noi viene data
va sempre di più i pasti comuni, diparticolare importanza ad un’alimentazione sana e un fisico ceva ai genitori di aver mangiato già durante il tragitto verso
snello, di conseguenza aumenta anche la pressione sociale che casa. La cerchia di compagne si restringeva. Alla fine come
spinge al desiderio di essere magri e in forma» dice Gabriella ultimi amici le rimasero il cane, il diario e il trampolino.
Milos, dirigente medico del centro per disturbi alimentari della
Clinica di Psichiatria e Psicoterapia dell’ospedale universitario
Appagarsi con le rinunce
di Zurigo e coautrice dello studio.
I disturbi alimentari affliggono spesso le persone alla ricerca
Il passaggio ad una vera e propria malattia avviene molto della propria identità. Secondo lo studio dell’UFSP, all’inizio del
gradualmente. La Comunità di lavoro per i disturbi alimentari disturbo alimentare le persone colpite sono in media appena
AES parla di disturbo alimentare «quando le persone non 18enni. E il numero delle donne affette è quattro volte più alto
mangiano più in base alle proprie esigenze fisiche». O meglio, rispetto agli uomini. Il passaggio dall’infanzia all’età adulta,
si concentrano in modo particolare sul cibo, sia per quanto trovare un posto nella società: sono questi i temi che secondo
Pro Juventute
7
Il grande reportage
inkje / photocase.de
gli specialisti possono provocare dei disagi. Chi ha sotto controllo le abitudini alimentari e il peso dice che così «tengono le redini di almeno una cosa nella vita,» in base a quanto riportato
dall’AES. E Gabriella Milos aggiunge: «Con la rinuncia al cibo le
persone affette da disturbi alimentari si sentono appagate.»
Le cifre dimostrano che
le degenze ospedaliere
di giovani affetti da anoressia
sono aumentate del 30%
negli ultimi tre anni.
Principali forme
di disturbi alimentari
Appagarsi con le rinunce, è quello che ha fatto anche Nina
Meier: «Proibirmi di mangiare mi faceva stare bene. La disciplina è per me molto importante, sono molto ambiziosa.» Quando le sue cosce sono diventate così magre da poterle contenere
fra il pollice e il medio, i lunghi capelli diventavano sempre più
sottili, il ciclo saltava e le forze andavano scemando, si rese
indispensabile un ricovero in clinica. Nel complesso la studentessa della scuola media ha trascorso tre mesi nell’ospedale
cantonale di Aarau e nell’ospedale pediatrico universitario di
Basilea. Le cifre dimostrano che le degenze ospedaliere di giovani affetti da anoressia sono aumentate del 30% negli ultimi
tre anni. Nina Meier descrive l’insegnamento base offertole
nell’ospedale pediatrico come un buon punto di partenza:
«L’unica persona che può aiutarti veramente sei tu stessa.»
Quanto può essere lungo questo processo è documentato dallo
studio dell’UFSP: in media il superamento di un disturbo alimentare dura oltre cinque anni.
Ciò che è comune a tutti disturbi è che le persone
affette sono ossessionate dal cibo. Le singole categorie non sono tuttavia nettamente distinguibili fra
loro: spesso chi ne soffre passa da un disturbo
all’altro e le caratteristiche si sovrappongono. «Alla
gran parte dei pazienti vengono fatte diagnosi mutevoli» dice Gabriella Milos, direttrice del centro per
i disturbi alimentari del policlinico psichiatrico presso l’ospedale universitario di Zurigo. È per questo
che i disturbi alimentari vengono sempre più trattati
nel loro complesso.
Anoressia
La caratteristica più importante è l’essere sottopeso.
L’indice di massa corporea (BMI) è uguale o inferiore
a 17,5 kg/m2. Nonostante siano sottopeso è presente nei pazienti una grande paura di aumentare di
peso e la percezione del proprio fisico è distorta.
Tengono il peso sotto controllo mediante rigidi digiuni, esercizio fisico esagerato, abuso di lassativi o
vomito. Nelle ragazze giovani e nelle donne salta il
ciclo. Circa il 10% dei pazienti muore di anoressia.
«Ad un certo punto ne ho avuto abbastanza delle mie costrizioni» dice Nina Meier. Ha ricominciato a voler mangiare popcorn al cinema e a non fermarsi per ore davanti agli scaffali
quando faceva la spesa per cercare di capire quale cracker contenesse meno calorie. Oggi è ancora leggermente sottopeso,
ma è convinta che il suo corpo «riuscirà a rimediarvi». Ormai
prende volentieri l’ascensore e risponde con molta decisione
alla domande su quale sia il suo piatto preferito: «fragole con
gelato alla vaniglia.»
Come Pro Juventute aiuta i ragazzi affetti da disturbi alimentari
Attraverso tutti i canali di Consulenza + aiuto 147 è possibile
porre domande sull’argomento, ad esempio come si arriva a
soffrire di un disturbo alimentare e quali potrebbero esserne
le cause. In caso di bisogno, il team di consulenza mette in
contatto la persona affetta dal disturbo e i suoi familiari con i
centri specializzati locali.
I ragazzi che soffrono di un disturbo alimentare diagnosticato
trovano presso la Consulenza + aiuto 147 un punto di riferi8 Pro Juventute
mento per un sostegno disponibile a qualsiasi ora. In caso
di emergenza possono essere effettuati interventi per situazioni di crisi in collaborazione con i servizi di soccorso
locali. L’anno scorso il team di consulenza si è dovuto
confrontare 125 volte con l’argomento disturbi alimentari. Due terzi delle richieste di consiglio hanno riguardato
la fascia d’età compresa tra i 15 e i 18 anni.
Bulimia
La caratteristica principale è rappresentata da ripetute abbuffate, spesso perpetrate a casa e in solitudine. Agli attacchi seguono i seguenti rimedi che
servono a contrastare la sensazione di pienezza:
vomito, abuso di lassativi, purghe. Per la diagnosi
della malattia, gli attacchi devono avere luogo almeno due volte la settimana per tre mesi. Le persone
affette da bulimia di norma si vedono troppo grasse.
Nella maggior parte dei casi riconoscono che le loro
abitudini alimentari sono disturbate e ne soffrono.
Disturbo da alimentazione incontrollata
La caratteristica principale di questo disturbo è rappresentata da episodi periodici di alimentazione incontrollata. Le cause scatenanti sono stati di disagio,
stress, tensioni, una percezione non consona del
proprio corpo o anche fame a seguito di comportamenti alimentari molto controllati o dopo una dieta.
La caratteristica distintiva è un’alimentazione irregolare con un’alternanza di comportamenti alimentari
contenuti e incontrollati. A differenza della bulimia,
subito dopo aver mangiato il paziente non fa ricorso
a rimedi per evitare l’aumento di peso.
Pro Juventute
9
Il ritratto
Un po’ di tutto
Nel posto giusto
Consigli per madrine e padrini
TESTO Ursula Eichenberger FOTO Frederic Meyer
Costruire un tipi
Per lui il nome del suo nuovo datore di lavoro è
un programma. «Potermi occupare veramente dei
bambini e dei giovani mi sta molto a cuore» dice
il Dr. Sven Goebel, responsabile del nuovo settore
«Spazi ricreativi e partecipazione».
Un tipi non è adatta solo per gli indiani e le squaw delle metropoli alla ricerca di avventure, bensì anche per i tranquilli
divoratori di libri a cui piace avere un angolino appartato
nella cameretta. Vi mostriamo come realizzare un tipi per i
più piccoli.
Materiale:
«Potrebbe essere il posto giusto» pensò quando nel gennaio
2015 lesse l’annuncio di Pro Juventute, che cercava un responsabile per il settore «Spazi ricreativi e partecipazione». Alla voce
«Profilo» si leggeva: formazione sportiva e sociopedagogica,
esperienze gestionali, capacità di networking, modo di fare
simpatico, spiccate capacità dialettiche. E alla voce «Cosa la
aspetta» si leggeva: «un’attività motivante e piena di sfide». La
descrizione gli sembrò interessante, presentò la sua candidatura e fu accettato.
•6 canne di bambù lunghe ca. 2 m ciascuna
•Stoffa di cotone in cinque diversi colori
(lunghezza: 1,5 m, larghezza 0.5 m)
•Forbici, macchina da cucire o ago e filo
1
2
3
4
5
Tagliare le strisce di
stoffa a triangolo
con il lato appuntito
di 7 cm.
Cucire i triangoli
insieme ad eccezione
dei due colori esterni.
Lì cucire alle due
estremità un orlo di
ca. 2,5 cm di larghezza
per le canne di bambù.
Dalla stoffa residua
tagliare delle strisce
larghe 5 cm e lunghe
ca. 1 m. Cucirle sul lato
interno delle cuciture
formando un canale per
le canne di bambù.
Tagliare diverse strisce
dalla stoffa residua
e annodarle insieme.
Inserire le canne di
bambù nei tunnel e
legarle nella parte
superiore con le
strisce precedentemente realizzate.
Vasta esperienza di base
Ora, dopo le prime settimane di inserimento, gli è chiaro:
«Mi si addice perfettamente, mi trovo nel posto giusto.» Il Dr.
Sven Goebel è seduto su una panchina del centro associativo
Buchegg. Fondato nel 1958 da Pro Juventute, è stato il primo
di 18 centri a nascere dai parchi gioco Robinson. «Non conosco
ancora tutto di Pro Juventute» dice il 47enne tedesco di nascita.
Ma non appena parla della sua vita risulta chiaro che si tratta
di un vero esperto. Ha studiato Matematica e Scienze motorie
e sportive conseguendo il dottorato, a Colonia ha fondato la
sezione ricerche per la catena Kieser Training, dieci anni fa si
è trasferito con la famiglia in Svizzera, dove era responsabile
per lo sviluppo delle attività offerte e l’informatica della stessa
catena ed è stato consulente nella fase iniziale di un’azienda
start-up nell’ambito sanitario.
Goebel: «Pro Juventute sostiene i progetti durante i primi anni,
poi quando iniziano ad andare avanti da soli li lascia proseguire in libertà.»
Elementi nuovi ed elementi consolidati
Realizzare ciò che i bambini vogliono davvero
Il settore a lui assegnato «Spazi ricreativi e partecipazione» è
strutturalmente nuovo per Pro Juventute, «ma si basa su elementi consolidati», spiega Sven Goebel guardandosi intorno.
Dietro di lui pascolano asini, pony, lama e capre. Sullo scivolo
si diverte un gruppo di bambini, un nonno condivide una banana con la nipotina e sul grande prato un gruppetto di ragazze
gioca a rincorrersi. Oltre ai parchi gioco Robinson, anche i
centri associativi sono stati un importante aiuto nella configurazione degli spazi di vita per bambini ed adolescenti. Fino al
2010 erano sotto la responsabilità di Pro Juventute, ora invece
sono altre istituzioni ad essere responsabili delle strutture e
del loro funzionamento. «Anche questo mi piace» aggiunge
L’attenzione del suo team composto da quattro persone viene
posta su quegli spazi ricreativi che devono essere liberamente
accessibili ai bambini, «che siano piccoli spazi, campi, piazze
o anche palestre», come deve essere anche libera la loro partecipazione ai processi che li riguardano. «L’immaginazione dei
giovani deve essere proiettata nelle creazioni, nelle azioni e infine nella politica degli adulti» dice il padre di due teenager che
ora convive con la compagna e i figli di quest’ultima. «Quanto
più integriamo i giovani nei processi ora, tanto più forte sentiranno il bisogno di farlo loro quando avranno dei figli.»
10 Pro Juventute
Dr. Sven Goebel
Gergo giovanile
Detto dai bambini
Truzzi e tamarri
«Mia madre era in visita da noi e pernottava come
sempre nella stanza degli ospiti. La mattina presto
Julian, nostro figlio di 4 anni, si infilò nel suo letto,
si strinse a lei e si riscaldò le mani e i piedi freddi sul
suo corpo. La nonna si svegliò spaventata e Julian
le disse facendo un bel sorriso: ‹Ora ti ho proprio
freddata, vero?› »
D. Luongo, Cham
Non è raro sentire i giovani dire frasi come «Guarda
quella che truzza» oppure «Quello si veste proprio
come un tamarro». Espressioni che fanno parte del
gergo giovanile e che descrivono gente, ragazzi ma
anche adulti, che si vestono un po’ da cafoni o che
hanno una mise da discoteca. Ad esempio scarpe
con la zeppa o pettinature appariscenti.
Volete raccontarci degli aneddoti divertenti o avete un
consiglio per madrine e padrini da darci? Scriveteci:
[email protected] o per posta a Pro Juventute – parola chiave «Un po’ di tutto», Thurgauerstrasse 39, Casella postale, 8050 Zurigo
Le prime 5 idee
verranno premiate
con un buono Ex Libris
del valore di 30 franchi.
Pro Juventute
11
Incontro
«Fino al 10% dei giovani
malati di anoressia muore.»
INTERVISTA Ursula Eichenberger FOTO Frederic Meyer
Brigitte Ryhen, direttrice del centro
ig itte Ryhen per la prevenzione di
Brspecializzato
disturbi alimentari e obesità presso
l’Inselspital di Berna
In presenza di disturbi alimentari
è importante osservare attentamente. «Non si tratta di uno stile
di vita, ma di una malattia molto
seria» dice Brigitte Ryhen, direttrice del centro specializzato per
la prevenzione di disturbi del comportamento alimentare e obesità
presso l’Inselspital di Berna.
Oggi fare una dieta fa parte di uno stile
di vita. Quali sviluppi hanno portato a
questa realtà?
Il nostro orientamento alle prestazioni
gioca un ruolo importante. Essere magri
12 Pro Juventute
ha a che fare con la disciplina, l’autogestione e la salute. Il fatto che nei nostri
Paesi abbiamo un’offerta eccessiva di
alimenti e possiamo fare acquisti 24 ore
su 24 richiede alla maggior parte delle
persone, in considerazione della loro
predisposizione biologico-evolutiva, un
atteggiamento di rinuncia, di autocontrollo. Chi riesce a farlo è disciplinato,
fa attenzione a se stesso e viene ammirato. Ovviamente anche la pubblicità e
i media occupano un ruolo decisivo in
questo contesto. Già solo le immagini
ritoccate contribuiscono ad accrescere
l’insicurezza delle persone rispetto al
proprio aspetto fisico e al peso. In molte
riviste si trovano offerte di prodotti per
la riduzione del peso e pubblicità di
prodotti dietetici che promettono di assomigliare sempre più alle immagini
idealizzate. Durante un film interessante, la pubblicità di prodotti alimentari viene sicuramente mandata in onda
nel momento in cui i telespettatori sono
più ricettivi. Spesso non è la sensazione
di fame a guidarci, ma è la voglia che ci
induce a mangiare. Molte persone sono
ossessionate dal loro peso, stanno male e
rinunciando al cibo si sentono meglio.
Un vero circolo vizioso.
Perché proprio le giovani donne ne
sono così soggette?
Dall’industrializzazione l’aspetto fisico è
diventato per le donne uno dei temi principali. Le donne devono essere belle, mentre
per gli uomini conta di più l’intelligenza.
La pressione sulle donne a conformarsi ad
un determinato ideale è cresciuta sempre
di più. Inoltre il corpo femminile è anche
maggiormente esposto all’opinione pubblica e nella pubblicità è oggetto di forte
commercializzazione.
Oggi siamo disposti a tollerare maggiormente abitudini alimentari anomale perché crediamo che facciano parte
di un certo tipo di stile di vita?
Sì, sono molte le persone che seguono
una dieta. Genitori, amici, conoscenti,
parenti: tutti mangiano spesso in modo
controllato. Di conseguenza l’attenzione
per il tema diminuisce, perché è sempre
più normale. Quando ero bambina, mia
madre parlava di dieta quando avevo
un’influenza intestinale e mi dava la minestrina di avena. Quando ero giovane
mio padre, che era leggermente ingrassato, diceva che doveva mettersi a dieta,
ossia doveva dimagrire. Oggi il termine
indica il controllo del peso, cioè qualcosa
di quotidiano.
Quali conseguenze ha questa normalità?
Fra l’altro che i disturbi alimentari possono affermarsi più facilmente, spesso
senza che le persone affette o chi le circonda ne siano consapevoli.
Quando il desiderio di magrezza diventa un serio problema di salute?
Esistono criteri medici. Nell’anoressia il
criterio è ad esempio l’indice di massa
corporea BMI, che non deve scendere al
di sotto di 18. Un altro criterio è l’assen- anche una consulenza alimentare speza del ciclo. Oggi non è sempre così faci- cializzata sui disturbi alimentari e una
le, perché le persone anoressiche sono terapia per la percezione corporea. La
sempre più giovani
maggior parte delle
e a volte non han«Il disturbo alimentare persone affette da
no ancora neanche
disturbi alimentari
in sé è un sintomo,
il ciclo. Anche i dinon hanno una perdovuto a problemi
sturbi dello schema
cezione corretta di
psichici, mancanza di
corporeo giocano
sé dal collo in giù.
autostima,
insoddisfaun ruolo importanConsiderano il loro
zione nei confronti del corpo un oggetto da
te perché non è più
possibile percepire
manipolare. Hanno
proprio corpo.»
il proprio corpo in
smesso di percepirsi
modo realistico. Un altro criterio per la fisicamente. Devono imparare a sentirsi
diagnosi è la grande paura di un aumen- nuovamente a loro agio e ad ascoltarsi.
to di peso. Fondamentalmente possiamo
dire che diventa malattia quando non si Ma anche il lavoro di prevenzione è imè più in grado di decidere effettivamen- portantissimo. Organizziamo workshop
te da soli, bensì è il cibo o l’assenza del per adolescenti e giovani adulti nelle
cibo a determinare la vita.
scuole. Lì interveniamo sulla percezione
di corpo e sensazioni. Portiamo avanti
I disturbi alimentari possono essere un dialogo critico sugli ideali legati alle
gravi?
ambizioni, sui modelli e sulle norme in
Sì, molto gravi. Dieci anni dopo la dia- merito a bellezza, aspetto e peso. In quegnosi il tasso di mortalità per anoressia è sto è utile far sapere ai ragazzi che i loro
del 10 percento ed è la prima causa di compagni si trovano ad affrontare temi
morte fra le giovani donne dai 15 ai 24 simili. Recentemente durante un workanni. Concretamente sono le conse- shop in classe un ragazzo bassino ha detguenze dell’astinenza da cibo a causare to che vorrebbe essere più alto. Parlarne
il decesso, come il suicidio, le infezioni o in un ambiente protetto, confrontarsi
altre complicazioni (per esempio l’arre- con i pensieri degli altri e non avere
sto cardiaco).
commenti negativi contribuisce ad aumentare il rispetto di se stessi e quello
Il disturbo alimentare in sé è un sintomo, degli altri.
dovuto a problemi psichici, mancanza di
autostima, insoddisfazione nei confronti
del proprio corpo. Di conseguenza spesso
sono estremamente lunghe anche le terapie. I disturbi alimentari possono diventare anche cronici. Si parla di circa un terzo
dei pazienti, un altro terzo continua ad
avere disturbi parziali.
Quali possibilità vengono offerte da
terapia e prevenzione?
La maggioranza delle persone affette da
un disturbo alimentare in realtà vorrebbe
cambiare qualcosa. Ma sono necessarie
convinzione e predisposizione interiore
per affrontarlo e ricorrere ad un aiuto
specialistico. Pochissimi ci riescono da
soli. È utile intervenire su diversi fronti:
quello psicoterapeutico, ad esempio con
la terapia comportamentale cognitiva, in
gruppo o individualmente. Sono utili
Link utili:
www.pepinfo.ch
www.aes.ch
www.netzwerk-essstoerungen.ch
Pro Juventute
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Online
«Come funziona
realmente Internet?»
In Svizzera circa il 97% dei giovani utilizzatori
del cellulare fra i 12 e i 19 anni possiedono uno
smartphone, con il quale possono navigare in
Internet, chattare con gli amici, inviare foto e
video o caricarli sui social come Facebook.
Ma solo pochi sanno cosa succede con i loro
dati e come funziona davvero Internet.
«Dato che i ragazzi usano spesso e a lungo il cellulare, noi
adulti deduciamo automaticamente che siano abili tecnicamente e sappiano con esattezza come funziona tutto quello che
fanno. Ma si tratta di una conclusione errata» spiega Laurent
Sédano, esperto dei media di Pro Juventute.
Autoimmagine illusoria
La sua esperienza dimostra che di norma i ragazzi non hanno
le idee molto chiare su come abbia luogo esattamente la trasmissione tecnica dei dati. Molti credono, così dice Laurent
Sédano, che un’immagine inviata da uno smartphone arrivi
direttamente ad un altro. O che Internet sia nella loro vaga
immaginazione una specie di nuvola fluttuante. «Quando
mostriamo ai giovani che le app che scaricano appartengono a
Questo e quello
News
Nuovi media –
nuove sfide
Arosa e Pro Juventute –
Vacanze per tutti
ditte i cui capannoni sono pieni di server sui quali vengono
memorizzate tutte le loro immagini e i loro dati, e che questi
server sono collegati con cavi e mediante i cosiddetti nodi formano un’enorme rete mondiale, la loro reazione è di grande
stupore. Quando racconto loro che accettando le condizioni di
utilizzo cedono alle varie ditte tutti i diritti sulle loro foto o
chat, la reazione di alcuni è addirittura di indignazione.»
Informazioni da pari a pari
Queste informazioni, che Pro Juventute fornisce ad esempio
nel modulo «Come funziona Internet» per le classi scolastiche,
crea la base per migliorare la competenza mediatica dei ragazzi e per aiutarli a diventare utilizzatori responsabili. «In
questo modo creiamo veri e propri momenti di confronto e
comprensione che portano a processi di apprendimento efficaci» dice con convinzione Sédano. Se manca questa base di
conoscenze tecniche, è difficile che i giovani sviluppino una
comprensione anche solo nei confronti dei più semplici messaggi di prevenzione. «Queste nozioni permettono agli adolescenti
di ricercare le soluzioni per poter proteggere i propri dati e di
scegliere quali messaggi vale la pena di inviare mediante tali
canali.»
messaggio
in partenza
messaggio
in arrivo
server
Nell’ambito del progetto «Lasciapassare vacanze di Pro Juventute» la località turistica di Arosa raccoglie fondi insieme agli
ospiti e agli abitanti. Così è possibile sostenere progetti a favore
di bambini, giovani e famiglie in Svizzera, nonché consentire
alle famiglie che altrimenti non potrebbero permetterselo di
trascorrere delle vacanze ad Arosa.
Siamo lieti che questa estate già la prima famiglia abbia potuto
approfittare di questa offerta: una famiglia di sei persone della
Svizzera interna ha trascorso giornate di vacanza presso l’Hotel
Astoria. L’entusiasmo era alle stelle. Non vediamo l’ora di accogliere i prossimi piccoli ospiti felici!
Offerta alternativa in Engadina: Chesa Spuondas
A St. Moritz nell’Alta Engadina si trova l’hotel gestito da Pro
Juventute «Chesa Spuondas». Anche qui, grazie al sostegno di
Pro Juventute, le famiglie con ristrettezze economiche hanno
la possibilità di trascorrere un paio di giorni di vacanza.
provider
Impegno e iniziativa personale:
grazie Elisa!
Nell’ambito di un’iniziativa di donazione privata la 15enne
Elisa di Adlikon nei pressi di Regensdorf ha raccolto fondi per
Pro Juventute. Pro Juventute desidera ringraziarla di cuore per
il suo generoso aiuto e per il suo impegno personale.
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Ci saranno sempre bambini che nella vita si
trovano ad affrontare maggiori difficoltà di altri.
Grazie per voler sostenere insieme a noi i nostri giovani,
con una donazione o con un lascito.