Prodotto realizzato con il contributo della Regione Toscana nell'ambito dell'azione regionale di sistema Laboratori del Sapere Scientifico Laboratorio del Sapere Scientifico Dal Seme alla Pianta ciclo vitale di una pianta con semi Classe 2°D – Classe 2°E Scuola Primaria Ciliani – Prato Anno Scolastico 2012/13 Insegnante Scermino Maria Luisa Collocazione curricolo verticale Si è proposto agli alunni delle due classi un’attività del Laboratorio dei Saperi Scientifici in linea con le nuove indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione. L’esperienza fa parte dei percorsi proposti dal “CIDI” di Firenze e si avvale della consulenza del prof. Carlo Fiorentini presidente della suddetta associazione. Obiettivi 1. 2. 3. 4. 5. Distinguere in una piantina, la parte aerea e la parte sotterranea. Riconoscere e denominare le parti principali di una piantina: radice, fusto , foglia, fiore, frutto. Riconoscere le principali fasi di crescita di una piantina. Descrivere oralmente il procedimento logico-sequenziale di un’esperienza effettuata. Rappresentare, attraverso il disegno, un’esperienza effettuata. OBIETTIVI DI CONOSCENZE .stimolare la capacità di osservazione di un essere vivente. .riconoscere le parti della struttura di una pianta. .individuare le fasi principali della vita di una pianta .potenziare il patrimonio lessicale attraverso l’introduzione di una terminologia specifica .stimolare la capacità di descrivere eventi e di argomentare in modo logico .saper rappresentare i fenomeni osservati con disegni, diagrammi, tabelle, ecc. Metodologia Le attività sono state articolate in 4 fasi ed hanno previsto un alternarsi di metodologie: .osservazione e sperimentazione .verbalizzazione orale e rappresentazione grafica individuale .discussione collettiva e a piccoli gruppi .elaborazione di una produzione condivisa MATERIALI E STRUMENTI Per svolgere questa attività saranno utilizzati oggetti di uso familiare e facilmente reperibili: - bottiglie piccole di plastica; terra; carta da cucina; bottigliette di plastica usate come innaffiatoi; 4 tipi di semi; quaderni a quadretti, pennarelli, matite, macchina fotografica, cartellone, regoli, righelli. Ambiente Data l’assenza di un laboratorio attrezzato tutte le attività di questa esperienza si svolgeranno in classe. Questa soluzione sarà vantaggiosa perché i bambini avranno la possibilità di constatare tutte le trasformazioni che avverranno alle loro piantine. La disposizione dei banchi sarà a gruppi di 4. TEMPI SVOLGIMENTO : aprile – maggio LEZIONI : 8 incontri DURATA : 2 ore per ogni incontro ORGANIZZAZIONE Le attività saranno svolte: .collettivamente .a piccoli gruppi .individualmente OSSERVAZIONE Nella prima fase, che è stata di avvio al concetto di ciclo vitale di una pianta, l’insegnante ha posizionato sulla cattedra quattro sacchetti di plastica trasparente contenenti ognuno un tipo diverso di seme e precisamente: fagiolo, cece, mais, avena. E’ stato chiesto ai bambini il contenuto ipotetico dei sacchetti ed è venuto fuori il riconoscimento dei primi tre semi su menzionati, mentre non è stata riconosciuta l’avena. . Ad ogni alunno è stato poi consegnato, un esemplare di ciascun seme con il compito di osservarne attentamente la forma, il colore, la dimensione, la consistenza. Successivamente li abbiamo ordinati per grandezza. Il risultato di questa operazione è stata registrata con il disegno e la descrizione scritta. SMONTAGGIO Ogni bambino ha messo i suoi semi in una grande vaschetta di plastica contenente acqua in modo tale da renderli più gonfi e morbidi. Dopo due giorni è stato distribuito ad ognuno un piatto di plastica da utilizzare per l’apertura dei semi. Sollecitati dall’insegnante, hanno riferito sull’ ipotetico contenuto: • un fiorellino con minuscole radici; • un seme grande, dentro uno più piccolo, ancora uno più piccolo e l’ultimo seme pronto, verde per crescere; • un bocciolo; • una bacca; • un seme più piccolo; • un seme piccolo dentro un seme più grande con già le sostanze per far crescere la piantina Il primo seme esaminato è stato il fagiolo: è stato semplice togliere la buccia ed aprirlo. I bambini hanno riferito che c’erano due parti e da un lato del seme grande attaccato un altro seme piccolissimo. Successivamente è stato osservato il seme di cece, i bambini hanno constatato che era simile a quello del fagiolo. Quando invece è toccato al seme di mais, tolta la buccia e osservato il gambetto, non sono riusciti a dividere in due parti. Abbiamo scoperto che c’era una sola parte. La stessa cosa è successa con il seme di avena. A questo punto è stato chiesto di riflettere sulle somiglianze e differenze dei 4 semi. Abbiamo concluso che tutti hanno: la buccia ( Tegumento ); la parte interna (Cotiledone); una puntina ( Embrione ). I semi che hanno solo una parte interna, come mais e avena, si chiamano MONOCOTILEDONI I semi che hanno due parti interne, come fagiolo e cece, si chiamano DICOTILEDONI. Dopo lo smontaggio dei semi abbiamo capito che dentro ogni seme c’è già l’inizio di una nuova pianta: il GERME. Dopo aver fatte tutte le riflessioni necessarie è stato chiesto di realizzare, sul quaderno, il disegno del seme intero e le parti che lo compongono del fagiolo, cece, mais e avena utilizzando una tabella. SEMINA Sono state poste delle domande e con l’aiuto della maestra sono state raccolte le esperienze personali dei bambini ma anche quelle emerse dal progetto “ Frutta nelle Scuole” conclusosi con il laboratorio “L’orto a Scuola” con l’esperto. Cosa vuol dire seminare? Seminare vuol dire mettere il seme sotto terra per far nascere una pianta. Cosa si semina? Tutto, anche una figurina o un giocattolo? Se seminiamo una figurina o un giocattolo non nascerà una pianta di figurine o di giocattoli. Come si semina? Per seminare bisogna preparare il terreno: si eliminano le erbacce; si zappetta fino a quando la terra si presenterà morbida come un letto vero dove riposeranno i nostri semi fino al risveglio delle nostre piante; si concima; si innaffia. Le piante possono essere seminate direttamente sul terreno pronto, sotterrate oppure possono essere seminate prima in semenzaio per accelerarne il ciclo. Il semenzaio è una parte dell’orto riparata e spesso ha una copertura perché per la germinazione ci vuole il caldo. Oppure , come nel caso degli orti domestici, il semenzaio è un semplice vaso, o recipiente, riempito con del terriccio. In entrambi i casi, le piantine, una volta sviluppate, dovranno essere trapiantate nell’ orto o nel vaso dove effettueranno tutto il resto del ciclo. Cosa si ottiene dalla semina? Dalla semina si ottengono le piante e gli alberi che danno nutrimento agli uomini e agli animali, e dalla semina di un orto si ottiene tanta frutta e verdura. Avendo poco tempo a disposizione è stata fatta la sola esperienza della semina in semenzaio. I bambini hanno deciso di utilizzare dei vasi di plastica ricavati dalle bottiglie raccolte quando abbiamo avuto in classe il “Laboratorio artistico di riciclaggio della plastica” con l’esperto dell'ASM. Per velocizzare la germinazione sono stati messi i semi a mollo per due giorni. FINALMENTE LA SEMINA I bambini, organizzati in gruppi di quattro, hanno ricevuto ognuno: una bottiglia di plastica trasparente; un foglio di carta assorbente; un contenitore con del terriccio; alcuni semi, tutti dello stesso tipo; un cartellino adesivo. In ogni gruppo erano presenti i quattro semi osservati: fagiolo, cece, mais, avena. Abbiamo tagliato le bottiglie di plastica a metà, buttandone la parte superiore. Ogni vaso, poi, è stato, foderato tutto intorno con la carta assorbente e riempito con il terriccio mentre i semi sono stati sistemati tra la carta e la plastica. Ciascun bambino ha applicato, al suo vaso, un cartellino con su scritto il proprio nome, quello del seme e la data della semina, ha innaffiato la sua piantina e posta su un banco da lavoro grande ben illuminato e lontano dai termosifoni. Abbiamo registrato, sul quaderno, l’esperienza della semina. GERMINAZIONE L’attività è proseguita con la costruzione di tabelle dove è stata registrata, ad intervalli regolari di quattro – cinque giorni, la crescita delle piantine mentre l’altezza delle stesse ottenuta con i regoli è stata registrata sul quaderno. In tutti e quattro i tipi di semi si è rotta la buccia e sono fuoriusciti prima una piccola radichetta che si è allungata verso il basso e dopo qualche giorno il fusticino che si è allungato verso l’alto. Il ciclo delle osservazioni è terminato dopo sei settimane ed abbiamo concluso che le piante monocotiledoni come mais e avena hanno la radice fatta a fascio e il fusto a filo d’erba mentre le piante dicotiledoni hanno una radice più grossa da cui partono radichette laterali più sottili e il fusto che si apre con due piccole foglie. Registrazione della crescita delle piante Si è stabilito che: • la fase di germinazione inizia con l’assorbimento di acqua che fa gonfiare il seme, causandone la rottura e termina quando il seme non ha più nutrimento da offrire alla pianta e questa è capace, grazie alle prime radichette e alle foglie di produrlo mediante la fotosintesi clorofilliana; • le piante per crescere hanno bisogno di luce-calore, acqua e nutrimento. Sul quaderno sono state disegnate le varie fasi di germinazione ed il processo di fotosintesi seguite da brevi descrizioni. CONCLUSIONI Osservando le piante abbiamo capito che dal seme nasce una pianta la quale cresce, si sviluppa e poi muore. I bambini sono stati ancora una volta stimolati a riflettere ponendo loro un’ultima domanda: conosciamo altri esseri che hanno un ciclo vitale come le piante? I bambini sono stati pronti a rispondere che anche gli animali e gli uomini si comportano allo stesso modo Le attività si sono concluse: - con la produzione scritta di una filastrocca: “GLI AMICI DEL SEMINO” - con la rappresentazione grafica della filastrocca - con un cartellone VERIFICHE Sono state fatte in itinere e alla fine del percorso attraverso: La rappresentazione grafica. La verbalizzazione dell’esperienza. L’ordinamento di immagini in sequenza. Tabelle. L'utilizzo di vari strumenti di lavoro, è risultato utile per le verifiche conclusive dove i bambini hanno dimostrato di cominciare ad acquisire una metodologia di lavoro ed una terminologia appropriata. COMPORTAMENTO DEGLI STUDENTI I bambini hanno accolto le attività proposte con grande entusiasmo perché hanno utilizzato una metodologia laboratoriale che già conoscono e che a loro piace tanto. L’argomento trattato era già familiare e quindi tutti sono riusciti a partecipare alle discussioni e a dare il loro contributo. Il clima di lavoro all'interno dei contesti-classe è stato sereno e collaborativo tra i vari gruppi. Si sono scambiati informazioni e materiali a seconda dell'attività proposta. APPRENDIMENTO: SUCCESSI E DIFFICOLTA’ Risultati positivi Questa esperienza è stata utile per i bambini per rafforzare il lavoro di gruppo. Il metodo così proposto ha consentito agli alunni ad imparare a organizzarsi e a dividersi il lavoro, dando ognuno il suo contributo. Commenti ai risultati I bambini hanno vissuto un'esperienza molto ludica e piacevole ed hanno appreso nuovi concetti scientifici senza alcuna fatica. L'insegnante ha provato invece grande soddisfazione per i risultati positivi raggiunti, in quando si è creato un clima più collaborativo. Difficoltà Trattandosi di bambini ancora piccoli c'è stata una difficoltà iniziale a contenere il loro entusiasmo e farli intervenire ordinatamente alle discussioni. Superata questa prima fase della gestione classe non si sono riscontrate problematiche. Metodologie di superamento La sperimentazione è stata una valida metodologia per far acquisire agli alunni la capacità di osservazione. Le difficoltà che si sono presentate e gli errori di valutazione sono state superate grazie ad attività ludico-manipolative in piccoli e grande gruppo. Di grande utilità si è rivelato il confronto fra i vari gruppi monitorato dal continuo intervento dell'insegnante. VALUTAZIONE A fine percorso ciascun alunno ha imparato: Che la pianta ha bisogno delle giuste condizioni di lucecalore, acqua, nutrimento. A osservare, registrare e analizzare i cambiamenti di una pianta. A cogliere le somiglianze e le differenze tra monocotiledoni e dicotiledoni. Il ciclo vitale della pianta: dal seme alla pianta; dalla pianta al seme. Ad imparare con l’osservazione, il confronto con i compagni, il lavoro di gruppo, la discussione.