Informativa relativa agli interventi di Colecistectomia

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Informativa relativa agli
interventi di Colecistectomia
Il presente documento ha lo scopo di informarla e di fornirle, in maniera il più possibile semplice e
comprensibile, tutte le notizie circa la sua patologia e l’intervento proposto.
Questa informativa dovrà essere da Lei firmata per ricevimento e successivamente consegnata al
momento del ricovero e costituirà prova di avvenuta informazione a Lei dovuta.
UNI EN ISO 9001:2008
Istituto Clinico Salus
Presidio del Policlinico di Monza C.d.C. Privata S.p.A.
15100 Alessandria via Trotti, 21
tel +39 0131 29461 - fax +39 0131 2946192
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DIREZIONE SANITARIA
Direttore Sanitario:
Dott. Clemente Ponzetti
Gentile
Sig./Sig.ra
……………………………..
………..………………………………..……………..………,
nato/a
il
in rapporto al suo stato clinico, descritto nel referto della visita specialistica a cui è stato/a sottoposto/a,
Le è stato proposto di sottoporsi ad una procedura di COLECISTECTOMIA.
Scopo del presente modulo è quello di informarla sul tipo di procedura a cui sarà sottoposto/a e sui
potenziali rischi o benefici della procedura a cui è stata posta indicazione dopo gli accertamenti
diagnostici da Lei eseguiti. La invitiamo inoltre dopo aver letto questa informativa a porre ai medici della
Struttura presso cui è ricoverato/a tutte le domande che ritiene opportuno per ottenere una spiegazione
soddisfacente.
Ciò premesso, la invitiamo a leggere con molta attenzione quanto riportato in questo scritto che
corrisponde, peraltro, a quanto ampiamente spiegato a voce.
********************
L’indicazione principale all’intervento di colecistectomia è la calcolosi (colelitiasi), cioè la formazione di
calcoli all'interno della colecisti. Non è possibile rimuovere solo i calcoli lasciando la colecisti in sede
perché i calcoli si riformerebbero. L'infiammazione acuta della colecisti (colecistite acuta, colecistite
flemmonosa, colecistite gangrenosa), l'idrope della colecisti (cioè l'abnorme dilatazione della colecisti), e
la colecistite acuta alitiasica (cioè l'infiammazione della colecisti senza contenuto calcolotico), sono altre
indicazioni all'intervento. Infine vanno ricordati i tumori benigni della colecisti, come ad esempio i polipi o
gli adenomi. Talora si associa alla calcolosi della colecisti, una calcolosi della via biliare; in questi casi è
necessario procedere, oltre cha all'asportazione della colecisti, anche alla bonifica della via biliare. Per la
diagnosi è indispensabile eseguire un’ecografia dell’addome superiore ed esami del sangue specifici per
valutare la funzionalità del fegato.
Nel dubbio che i calcoli siano presenti anche al di fuori della colecisti risulterà necessario eseguire anche
altri accertamenti (risonanza magnetica, endoscopia digestiva).
L’intervento chirurgico sino alla fine degli anni ottanta, consisteva nell’asportazione della colecisti
mediante laparotomia; questa era l’unica tecnica possibile e prevedeva un’incisione di circa 15-20 cm.
sotto l’arco costale destro o sulla linea mediana. Con gli anni novanta è stata messa a punto la tecnica
laparoscopica. Questa si realizza mediante quattro piccole incisioni di circa 0,5/1 cm. sulla cute
addominale dopo aver disteso la parete addominale con CO2. Con questa tecnica si asporta la colecisti
sotto il controllo di una telecamera introdotta anch’essa in addome. L’intervento si svolge, con entrambe
le tecniche, in anestesia generale. Le difficoltà tecniche sono rappresentate da anomalie anatomiche,
gravi infiammazioni della colecisti e delle vie biliari, imponenti aderenze all’interno dell’addome dovute a
precedenti interventi chirurgici. A causa di tali difficoltà, occorre sapere che non tutti i casi possono
essere completati con la tecnica laparoscopica. Il chirurgo può infatti iniziare con tecnica laparoscopica e
poi passare a quella laparotomica (cioè con l’incisione sottocostale destra o mediana) nel caso le
difficoltà tecniche siano insormontabili o determinino un rischio chirurgico elevato.
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I rischi connessi alla procedura proposta possono essere:
• sanguinamenti;
• infezioni, in particolare in soggetti anziani con preesistenti turbe cardiorespiratorie;
• trombosi venosa profonda ed embolia polmonare, evento possibile anche in caso di corretta profilassi
anti-tromboembolica;
• aggravamento di patologie preesistenti (scompenso cardiaco, insufficienza respiratoria, scompenso
diabetico, ecc.).
Controindicazioni alla procedura proposta sono da considerarsi gravi comorbilità che espongono il
paziente ad elevato rischio anestesiologico/chirurgico. Controindicazioni relative all’intervento in
laparoscopica sono precedenti interventi chirurgici addominali, obesità e gravidanza.
I rischi connessi alla non esecuzione della procedura sono:
• persistenza dei calcoli malgrado la terapia medica. Solo i piccoli calcoli formati da colesterolo possono
essere trattati con farmaci che tentano di scioglierli;
• i calcoli anche se silenti per lungo tempo possono improvvisamente dare le dolorosissime coliche biliari
o determinare infiammazioni acute della colecisti (colecistiti);
• i calcoli possono arrivare ad ostruire le vie biliari bloccando il deflusso della bile nell’intestino. Questo
comporta il cosiddetto “ittero”, cioè la colorazione gialla della pelle;
• i calcoli possono infiammare fortemente il pancreas, organo strettamente a contatto delle vie biliari. Le
pancreatiti che ne derivano possono risultare molto pericolose sino a minacciare la stessa vita del
paziente;
• insorgenza di un tumore della colecisti.
Non esistono eventuali alternative all’intervento di colecistectomia. Come già detto, la terapia medica a
base di farmaci fluidificanti la bile solo in casi rarissimi è in grado di sciogliere i calcoli.
La preparazione del paziente al trattamento chirurgico prevede la valutazione preoperatoria al momento
della prima visita ed al prericovero unitamente alla analisi dei risultati degli esami strumentali e di
laboratorio. Chirurgo e anestesista possono richiedere altri approfondimenti diagnostici e/o iniziare
trattamenti farmacologici specifici con lo scopo di ridurre il rischio operatorio operatorio.
Le complicanze più frequenti correlate alla procedura sono:
. la perforazione di un viscere cavo durante l'esecuzione del pneumoperitoneo con ago di Verres o
l'introduzione di un trocar;
. l'embolia polmonare gassosa;
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. il sanguinamento tardivo conseguente al cessare dell'azione emostatica del penumoperitoneo;
. lesioni delle vie biliari. Talvolta possono verificarsi limitate perdite di bile da piccoli dotti biliari del letto
epatico che non richiedono re-interventi ma solo il posizionamento di un tubo di drenaggio che consenta
di drenare il materiale fluido dall’addome; per lesioni più rilevanti, è possibile anche ricorrere a
reinterventi chirurgici che prevedano il posizionamento di un drenaggio endobiliare
e/o il
confezionamanto di un’anastomosi entero- biliare;
. lesioni vascolari di grossi rami arteriosi dell’arteria epatica, che possono verificarsi per la presenza di
tenaci aderenze che coinvolgono l’albero biliare e/o le strutture vascolari per pregressi episodi
infiammatori (colecistite) o per anomalie anatomiche.
. emorragie che, quando si verificano nel periodo postoperatorio, possono richiedere un reintervento o
emotrasfusioni;
. lesioni di visceri cavi, il più delle volte dovute alla lisi delle aderenze presenti e che si manifestano nel
postoperatorio con segni di peritonite;
. pancreatite acuta, la cui evoluzione verso forme severe non è prevedibile. Rappresenta una
complicanza temibile e possibile in tutti gli interventi chirurgici addominali, ma particolarmente in quelli
del distretto bilio-pancreatico;
. calcolosi residua della via biliare principale, che potrebbe richiedere metodiche aggiuntive per la
risoluzione del problema, come la colangio-pancreatografia retrograda (ERCP) nel corso della quale
possono anche essere asportati calcoli;
. lesioni cicatriziali tardive di rami della via biliare extraepatica., possibili a distanza variabile di tempo
dall’intervento;
. second look (ovvero un reintervento di completamento), in funzione del referto istologico della colecisti.
Le possibili eventuali conseguenze tardive correlate con la procedura proposta sono:
• cicatrice distrofica;
• aderenze fra visceri addominali;
• formazione di ernie incisionali (laparocele).
Nel postoperatorio è possibile la comparsa di un dolore forte al torace o alle spalle,che si accentua
con la respirazione : è innocuo ed è dovuto a irritazione diaframmatica da CO2, gas usato in
laparoscopia per distendere l’addome. E’ sufficiente avvisare il personale che provvederà a praticare un
analgesico.
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Il chirurgo L’ha altresì sufficientemente informata/o sulla incidenza che hanno queste complicanze e che
la loro frequenza può comunque essere aumentata dalla/e malattia/e associata/e da cui è affetta/o
(__________________________________________________________________)
Le è stato anche spiegato come la chirurgia, benché eseguita con tecnica rigorosa, non possa
considerarsi esente da rischi.
La mortalità postoperatoria è dello 0.1% dopo laparotomia e dello 0.3% dopo laparoscopia.
La video-laparo-colecistectomia solitamente richiede sino a 3 giorni di degenza mentre la
colecistectomia laparotomica richiede una degenza Ospedaliera superiore.
È stata/o informata/o che, presentandosi la necessità di salvarsi da un pericolo imminente non altrimenti
evitabile e/o da un danno grave alla Sua persona, o se si constatassero delle difficoltà ad eseguire
l’intervento chirurgico con la tecnica propostaLe, verranno poste in atto tutte le pratiche che i Sanitari
curanti riterranno idonee a scongiurare o limitare tale pericolo e, comunque, a portare a termine
l’intervento chirurgico nella migliore sicurezza, ove necessario anche modificando il programma
terapeutico prospettatoLe.
*********************
La informiamo del fatto che l’Istituto di cura dove sarà eseguito l’intervento chirurgico, come previsto dai
requisiti regionali di autorizzazione e accreditamento richiesti per trattare le patologie a Lei riscontrate, è
dotato di adeguati dispositivi, macchinari, strumenti e strutture per la pronta rianimazione del paziente,
ma non è dotato di struttura autonoma di terapia intensiva post operatoria ed è bensì collegato al
sistema di risposta all’emergenza/urgenza previsto dal Servizio Sanitario Regionale (sistema di allerta
118); pertanto La informiamo del fatto che, in alcune circostanze, l’assistenza intensiva potrebbe essere
intrapresa presso la Clinica e proseguita presso altre e diverse strutture sanitarie, pubbliche e/o private.
Il presente documento ha lo scopo di informarLa e di fornirLe, in maniera il più possibile semplice e
comprensibile, tutte le notizie circa la sua patologia e circa l’intervento da me proposto. Mio dovere è di
illustrarlo fornendo ogni più ampia e chiara informazione necessaria alla sua comprensione ed
accertarmi che Lei abbia ben compreso quanto viene sottoposto alla Sua attenzione ed alla finale
sottoscrizione.
E’ importante che lei ritenga le spiegazioni fornite esaurienti e chiare ed in particolare che abbia ben
presente quanto Le viene proposto per ottenere un trattamento terapeutico appropriato, con indicati i
benefici ed i possibili rischi, così da consentirLe una volontaria e consapevole decisione in merito. Resto
comunque a Sua disposizione, anche telefonicamente (0131/29461), per dirimere qualsiasi dubbio o per
fornire ulteriori informazioni che si rendessero necessarie dopo una più approfondita rilettura del
documento.
ALESSANDRIA, lì..........
Il Chirurgo (Nome Cognome leggibile e firma)
……………………….....................................................................
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Dott. Clemente Ponzetti
per ricevuta della nota informativa ..............................................................................
Io sottoscritto ……………………………………………………………………………
Autorizzo □ Non Autorizzo □ l’utilizzo dei tessuti e/o organi che mi sono stati eventualmente asportati
durante il trattamento al fine di formulare una diagnosi isto-patologica o per procedure finalizzate al
miglioramento delle conoscenze in campo scientifico;
Acconsento □ Non Acconsento □ a che, nel corso di procedure diagnostiche e/o terapeutiche, vengano
eseguite riprese filmate e/o fotografiche da poter utilizzare in ambito medico per il miglioramento delle
conoscenze scientifiche, nel completo rispetto della legge sulla privacy.
………………………, lì …………………………………….
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