Informativa rivolta ai pazienti da sottoporre ad

Informativa rivolta ai pazienti da sottoporre ad
intervento chirurgico per patologia
dell’apparato muscolo-scheletrico del rachide:
interventi sulla colonna lombo-sacrale per via
anteriore
Il presente documento ha lo scopo di informarla e di fornirle, in maniera il più possibile semplice e
comprensibile, tutte le notizie circa la sua patologia e l’intervento proposto.
Questa informativa dovrà essere da Lei firmata per ricevimento e successivamente consegnata al
momento del ricovero e costituirà prova di avvenuta informazione a Lei dovuta.
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Dott. Clemente Ponzetti
Gentile Sig./Sig.ra ………..………………………………..…….....................…….……, nato/a il
…………………………….. in rapporto al suo stato clinico, descritto nel referto della visita specialistica
a cui è stato/a sottoposto/a, Le è stato proposto di sottoporsi ad intervento chirurgico di
……….……….…………………………………………………………………………………………….
………………………….… con accesso ...................................................................................
……………………………………………………………………….………………………………
Scopo del presente modulo è quello di informarla sul tipo di procedura a cui sarà sottoposto/a e
sui potenziali rischi o benefici della procedura a cui è stata posta indicazione dopo gli accertamenti
diagnostici da Lei eseguiti. La invitiamo inoltre dopo aver letto questa informativa a porre ai medici della
Struttura presso cui è ricoverato/a tutte le domande che ritiene opportuno per ottenere una spiegazione
soddisfacente.
Ciò premesso, la invitiamo a leggere con molta attenzione quanto riportato in questo scritto che
corrisponde, peraltro, a quanto ampiamente spiegato a voce.
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Risultati conseguibili:
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Condizioni organiche che rendono più difficile l'intervento:
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Alternative terapeutiche : sì □ no □
Se sì quali
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Mancata sottoposizione all’intervento e sue conseguenze
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Tempi di recupero ed incidenza del trattamento rieducativo sulla qualità della vita
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Condotta e regole da seguire al termine del trattamento
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Durante l’intervento il paziente sarà sottoposto a controlli radiografici (Esposizione a radiazioni ionizzanti
con amplificatore di brillanza o Rx) secondo le necessità .
Le pazienti in età fertile devono assicurare il Chirurgo di non essere in stato di gravidanza e, nel dubbio,
viene consigliata caldamente l’esecuzione del test di gravidanza.
Fumatore □ Non Fumatore □ (vedere quanto segue)
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PROBLEMATICHE CONNESSE AL FUMO
Sulla rivista “Journal of the American Academy of Orthopaedic Surgeons” (Vol.6, N.3, pag. 5-14 Maggio
2001 ) è stato pubblicato un lavoro dal titolo : Effetti del fumo sull’apparato muscoloscheletrico.
Il fumo rappresenta la principale causa di morbilità e mortalità evitabile negli Sati Uniti; secondo
uno studio più di 500.000 decessi all’anno possono essere attribuiti al fumo. Da anni, i Chirurghi
ortopedici erano al corrente della correlazione che presumibilmente esiste tra il fumo ed un insieme di
condizioni e complicazioni ortopediche. E’ stato dimostrato che il fumo influisce negativamente sulla
densità minerale ossea (osteoporosi) , sulla degenerazione del disco intervertebrale, sul tasso di fratture
dell’anca e sulle dinamiche di guarigione delle ferite e dell’osso. Il fumo, e il maggior responsabile: la
nicotina, influenzerebbero l’apporto ematico e di ossigeno ai tessuti e altererebbero il metabolismo del
disco intervertebrale.
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Autodonazione sangue : sì □ no □ Motivo .......................................................................
Recupero sangue intraoperatorio: ....................................................................................
Previsione sangue omologo: sì □ no □ Motivo ......................................................................
Previsione permanenza in Terapia intensiva post-op. : sì □ no □
Facoltativa a giudizio di Anestesista e Operatore
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Come detto, scopo del presente documento è quello di informarvi , rendendovi pienamente consapevoli
– come è vostro diritto e nostro dovere- e non di spaventarvi o dissuadervi dall’eseguire l’intervento che
invece riteniamo possa produrre un miglioramento – anche sotto il profilo di rallentare un prevedibile
peggioramento – della situazione clinica attuale.
E’ garantito il massimo impegno professionale e personale allo scopo di evitare le complicazioni
sottoelencate. Tutti gli sforzi verranno effettuati allo scopo di evitare le complicazioni sottoelencate.
A tal fine risulta essenziale anche la vostra collaborazione sia nell’attenervi alle raccomandazioni e
prescrizioni, anche comportamentali, che Medici e Infermieri di volta in volta vi comunicheranno sia nel
segnalare prontamente anche ogni minimo problema.
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PROBLEMATICHE INERENTI INTERVENTI CHIRURGICI IN GENERALE
L’intervento chirurgico previsto costituisce la migliore soluzione per trattare la patologia in esame.
Scopo, svolgimento e rischi vengono discussi e confrontati con metodi e misure alternative.
Ogni anestesia ed intervento chirurgico presentano rischi generici:
-Problemi di coagulazione, trombosi (formazione di coaguli nel sangue).
-Embolia arteriosa o venosa d’aria con arresto cardiaco.
-Shock (disturbi circolatori e di cuore), infarto, occlusione arteriosa in tutti gli organi compreso il cervello
(commozione cerebrale) e conseguente paresi.
-Insoddisfacente saturazione d’ossigeno in singoli organi o diffusamente.
-Emorragie più o meno gravi che possono richiedere trasfusioni di sangue omologo ( da altra persona
dello stesso gruppo sanguigno) nonostante l’utilizzo di sangue proprio ed il recupero intra-operatorio.
Le riserve di sangue vengono controllate accuratamente dal nostro CENTRO TRASFUSIONALE, però
possono insorgere complicazioni quali : febbre, reazione trasfusionale con eventuale insufficienza renale
e cardiaca, epatiti, lue, AIDS ed altro.
Noi non abbiamo mai riscontrato le complicazioni su-elencate.
L’UTILIZZO DI TRASFUSIONI SI ESEGUE SOLO IN CASI CHE NON POSSONO ESEGUIRE
AUTODONAZIONI O IN STATI DI NECESSITA’ ED EMERGENZA .
IN QUEST’ULTIMA IPOTESI AGIREMO IN CONFORMITA’ A QUANTO DISPOSTO DALLA LEGGE
PER LA TUTELA DELLA VS. SALUTE E, QUINDI, OVE INDISPENSABILE, ANCHE SENZA
PREVENTIVA RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE.
- Un’elevata perdita di sangue durante l’intervento può portare a disturbi di coagulazione, shock e
sofferenza renale.
- Nonostante gli antibiotici usati, durante e dopo l’intervento possono manifestarsi in breve tempo come
anche ad alcuni anni di distanza dall’operazione infezioni causate da microrganismi. Questo accade in
uno\due casi su cento, e non è prevedibile. Ciò può rendere necessario un secondo intervento per
eliminare l’infezione. Talvolta si rende necessaria la rimozione dei mezzi di sintesi.
- Infezione della ferita o della cute circostante, con possibili complicanze profonde ed anche generali
sino allo shock settico.
- Durante la necessaria permanenza sul tavolo operatorio, possono comparire decubiti nei punti di
compressione, distorsioni di articolazioni, fratture ossee ed altre ferite come anche paresi di un arto
superiore o inferiore. Evenienze che si cerca di evitare con sostegni antidecubito e con il posizionamento
cauto del paziente sul tavolo.
- I farmaci utilizzati durante l’anestesia e l’intervento possono provocare reazioni allergiche
sino allo shock.
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- Onde eliminare ematomi residui dalla ferita, vengono spesso lasciati in sede di operazione drenaggi
aspiranti. Questi possono dare fastidio, causare dolore ed irritazioni locali. Raramente possono
strapparsi durante la loro rimozione, e se così fosse in alcuni casi può rendersi necessario un intervento
in anestesia locale o generale per rimuovere la parte del drenaggio rimasta nella ferita.
- Dopo l’intervento l’Anestesista e l’Operatore possono decidere la permanenza del paziente in Terapia
Intensiva o in Rianimazione. Generalmente – dopo interventi importanti e prolungati - il paziente può
rimanere uno o due giorni in Terapia Intensiva.
INTERVENTI SULLA COLONNA VERTEBRALE IN GENERALE con accesso anteriore e
posteriore.
Tutti gli interventi sulla colonna vertebrale, implicano la soluzione di problemi tecnici di speciale
difficoltà e complessità per i quali è richiesto un impegno superiore a quello medio professionale
pertanto non sono da ritenersi “di routine e/o di facile esecuzione”. La colonna vertebrale contrae stretti
rapporti con strutture particolarmente delicate quali il midollo e nervi spinali, grossi,medi e piccoli vasi
venosi e arteriosi.
In Particolare in caso di interventi per via posteriore quali spondilolistesi degenerative e non con
problematiche di stenosi e claudicatio , i rischi sono connessi alle possibili lesioni mielo-radicolari
(paresi, paralisi, disturbi alla vescica, intestino). Jan William Duncan- Richard Anthony Bailey : “Cauda
equina syndrome following decompression for spinal stenosis” – GLOBAL SPINE J. , 2011, 1 , 15-18.
Non ultimo riguardo gli accessi anteriori, il rachide confina con tutti i visceri toracici e
addominali. Quindi l’atto chirurgico dal meno al più articolato e complesso presenta, in linea di massima,
i seguenti rischi che sono conosciuti e nella maggior parte dei casi prevenuti :
- Lesione delle radici nervose e del midollo spinale con paralisi motoria e disturbi sensitivi
(bruciori, pruriti).
- L’attività della vescica e dell’intestino possono modificarsi sino alla completa paralisi. Durante gli
interventi alla colonna cervicale vi è il rischio di una paralisi completa del corpo con difficoltà respiratorie.
- Possibile lesione delle fibre nervose simpatiche-parasimpatiche e conseguente paresi dell’intestino con
disturbi digestivi, disturbi nella percezione del caldo/freddo, variazioni dell’irrorazione sanguigna e della
secrezione di sudore.
- Possono verificarsi anche alterazioni delle funzioni sessuali.
- Lesioni della meninge con perdita di liquor e conseguente cefalea o anche meningite. In alcuni casi si
può rendere necessario un successivo intervento per suturare la breccia meningea.
- Lesioni o alterazioni dell’irrorazione sanguigna possono condurre a tutti i danni suddetti con possibile
atrofia ossea da mancata irrorazione sanguigna. Inoltre una lesione di un vaso può condurre alla
formazione di una fistola artero-venosa con inversione del flusso artero-venoso e possibili complicanze
trombo-emboliche.
(F.Benedetti-Valentini-C.Villani-A.Laurito-M.Benedetti-Valentini: Vascular complications of orthopaedic
surgery: an update on
diagnosis and management. J.Orthopaed.Traumatol. (2006),7,163-168 ).
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- Possibili complicanze oculari ( diminuzione del visus o perdita ) soprattutto in soggetti con
patologie oculari, diabete, ipertensione, fumatori , patologie vascolari. (Brian Gill- James E.Heavner :
Postoperative visual loss associated with spine surgery. Eur.Spine J. (2006),15. 479-484 )
- In caso di interventi correttivi in distrazione possono manifestarsi danni cutanei, viscerali e vasali.
In tutti gli interventi che comportino un irrigidimento di parte della colonna vertebrale, ne
consegue una riduzione della motilità vertebrale. Inoltre i segmenti di rachide vicini al tratto
artrodesizzato (irrigidito) sono sottoposti a forze compressive differenti rispetto a prima
dell’intervento. E’ possibile che dopo l’intervento chirurgico, pur scomparendo la sintomatologia
periferica, permanga lieve dolore al tratto operato.
INNESTI METALLICI
Tutte le parti utilizzate per il montaggio (viti, barre filettate, aste, dadi, supporti in titanio, ecc…) sono
state ampiamente collaudate. Molto raramente può comparire una reazione allergica al metallo che
quindi deve essere rimosso.
I supporti anteriori utilizzati per sostituzione del disco o dei corpi vertebrali sono in Titanio puro, mentre i
restanti materiali per l’osteosintesi (viti e barre) possono essere in lega di Titanio+Alluminio+Vanadio
oppure cromo-cobalto o ,molto raramente, acciaio (Stainless Steel).
TRAPIANTI ED IMPIANTI METALLICI IN GENERALE
L’inserimento di viti, barre, supporti anteriori ed altro serve per raggiungere una stabilità del rachide;
malgrado ciò, a volte, la stabilità non può essere completamente garantita. Nonostante la buona riuscita
dell’intervento, subito o a distanza, l’impianto può mobilizzarsi. A causa di movimenti particolari (tra cui
forze di taglio) che si sviluppano nel focolaio di artrodesi, il trapianto osseo può riassorbirsi con
pseudoartrosi (mancata consolidazione). Ciò può provocare instabilità e dolori con necessità di un nuovo
intervento.
UTILIZZO DI OSSO ESTRANEO DA ALTRA PERSONA (Trapianto omologo)
- Raramente vengono utilizzate ossa di altre persone e solo in casi
strettamente necessari. L’osso proviene dalla Banca dell’ Osso
dell’Ospedale. Malgrado tutte le misure precauzionali esiste il rischio
di trasmissione di infezioni (epatite nei suoi vari tipi, lue, AIDS, TBC,
malaria).
- Tali evenienze non si sono MAI verificate nei nostri pazienti .
UTILIZZO DI CEMENTO
Questo preparato utilizzato in Ortopedia per l’impianto delle protesi d’anca e di ginocchio, sovente viene
utilizzato a livello della colonna vertebrale per colmare difetti ossei.
Durante la fase della polimerizzazione del cemento (quando diviene solido) si sviluppa un notevole
calore che può danneggiare i tessuti circostanti. Inoltre possono verificarsi disturbi
circolatori reattivi al cemento.
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TRATTAMENTO POST-OPERATORIO
Per particolari interventi lunghi e con più accessi si rende necessario un trattamento post-operatorio in
ambiente idoneo: intensiva post-operatoria o rianimazione.
Dopo tale periodo post-operatorio (in genere uno o più giorni) il malato può rientrare in reparto.
A seconda del tipo di intervento potrebbero rendersi necessari presidi vari : tipo busti ortopedici o
gessati.
Generalmente dopo gli interventi più frequentemente eseguiti ( ernia del disco cervicale e
lombare, artrodesi cervicale e lombare , reinterventi , ecc….) – in assenza di complicazioni - il
paziente nella giornata successiva viene messo seduto e in piedi. E’ concessa la deambulazione. In
seconda giornata vengono rimossi i drenaggi ed eseguiti –se necessari- i controlli radiografici. In terza
giornata a seconda del tipo di intervento si giudica la possibile dimissione.
In casi particolari il paziente viene trasferito in ambiente riabilitativo.
INTERVENTI ALLA COLONNA LOMBARE ED AL SACRO
In caso di interventi per via posteriore i rischi sono connessi alle possibili lesioni mielo-radicolari
(paresi, paralisi, disturbi alla vescica, intestino). Jan William Duncan- Richard Anthony Bailey : “Cauda
equina syndrome following decompression for spinal stenosis” – GLOBAL SPINE J. , 2011, 1 , 15-18.
Se l’intervento è eseguito per via anteriore potrebbe essere necessaria l’apertura della cavità
addominale incidendo il muscolo diaframma e passando dietro i visceri oppure scollando il peritoneo
dalla parete muscolare per aggiungere la colonna vertebrale “retroperitoneale”.
I rischi della via anteriore sono legati alle possibili lesioni delle seguenti strutture:

milza con emorragia immediata o tardiva e possibile shock

intestino con rischio di peritonite

rene e sue parti (calici, ureteri, vescica) con rischio di emorragia, lesione dell’uretere con
passaggio di urina in addome e peritonite

lesione dei nervi simpatici e parasimpatici con disturbo della funzione sessuale sia nella donna
che nell’uomo (soprattutto per interventi a livello L4-L5 / L5-S1) con rischio di eiaculazione
retrograda (effusione di liquido spermatico in vescica) e impotenza generandi (nel senso della
fertilità) non coeundi.
(Olle Hagg-Peter Fritzell-Anders Nordwall- The Swedish Lumbar Spine Study Group : Sexual function in
men and women after anterior surgery
for chronic low back pain. Eur.Spine J. (2006), 15. 677-682)
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Gli Autori riportano dati di miglioramento dell’attività sessuale nei pazienti lombalgici cronici operati sia
per via anteriore che posteriore rispetto a quelli non operati. Vi possono però essere come complicazioni
alterazioni dell’orgasmo e della sensibilità vaginale nella donna e disturbi dell’eiaculazione e sensibilità
genitale nell’uomo.
- fegato con lesioni parenchimali ed emorragie
- pancreas con possibili disturbi metabolici (iperglicemia, alterazioni digestive)
- possibile formazione di cicatrici peritoneali posteriori inglobanti l’uretere con alterazioni
del deflusso urinario.
È stata/o informata/o che, presentandosi la necessità di salvarla da un pericolo imminente non altrimenti
evitabile e/o da un danno grave alla Sua persona, o se si constatassero delle difficoltà ad eseguire
l’intervento chirurgico con la tecnica propostaLe, verranno poste in atto tutte le pratiche che i Sanitari
curanti riterranno idonee a scongiurare o limitare tale pericolo e, comunque, a portare a termine
l’intervento chirurgico nella migliore sicurezza, ove necessario
anche modificando il programma terapeutico prospettatoLe.
*********************
La informiamo del fatto che l’Istituto di cura dove sarà eseguito l’intervento chirurgico, come previsto dai
requisiti regionali di autorizzazione e accreditamento richiesti per trattare le patologie a Lei riscontrate, è
dotato di adeguati dispositivi, macchinari, strumenti e strutture per la pronta rianimazione del paziente,
ma non è dotato di struttura autonoma di terapia intensiva post operatoria ed è bensì collegato al
sistema di risposta all’emergenza/urgenza previsto dal Servizio Sanitario Regionale (sistema di allerta
118); pertanto La informiamo del fatto che, in alcune circostanze (casi eccezionali), l’assistenza intensiva
potrebbe essere intrapresa presso la Clinica e proseguita presso altre e diverse strutture sanitarie,
pubbliche e/o private.
Il presente documento ha lo scopo di informarLa e di fornirLe, in maniera il più possibile semplice e
comprensibile, tutte le notizie circa la sua patologia e circa l’intervento da me proposto. Mio dovere è di
illustrarlo fornendo ogni più ampia e chiara informazione necessaria alla sua comprensione ed
accertarmi che Lei abbia ben compreso quanto viene sottoposto alla Sua attenzione ed alla finale
sottoscrizione.
E’ importante che lei ritenga le spiegazioni fornite esaurienti e chiare ed in particolare che abbia ben
presente quanto Le viene proposto per ottenere un trattamento terapeutico appropriato, con indicati i
benefici ed i possibili rischi, così da consentirLe una volontaria e consapevole decisione in merito. Resto
comunque a Sua disposizione, anche telefonicamente (………………..), per dirimere qualsiasi dubbio o
per fornire ulteriori informazioni che si rendessero necessarie dopo una più approfondita rilettura del
documento.
Data ………………………………… luogo ………………………………………….
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Firma Paziente ............................................................................................
Firma Medico informatore ..................................………………………………….
Io sottoscritto ……………………………………………………………………………
Autorizzo □ Non Autorizzo □ l’utilizzo dei tessuti e/o organi che mi sono stati eventualmente asportati
durante il trattamento al fine di formulare una diagnosi isto-patologica o per procedure finalizzate al
miglioramento delle conoscenze in campo scientifico;
Acconsento □ Non Acconsento □ a che, nel corso di procedure diagnostiche e/o terapeutiche, vengano
eseguite riprese filmate e/o fotografiche da poter utilizzare in ambito medico per il miglioramento delle
conoscenze scientifiche, nel completo rispetto della legge sulla privacy.
………………………, lì …………………………………….
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