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CHIARIAMOCI BENE LE IDEE... ESISTONO
DIVERSI TIPI DI “PILLOLE”
ATTENZIONE!:
LE SEGUENTI “PILLOLE” NON DEVONO ESSERE CONFUSE
TRA DI LORO, NÉ CON LA PILLOLA ANTICONCEZIONALE
(descritta nel link “principali metodi contraccettivi”).
1) LA PILLOLA DEL GIORNO DOPO:
Si assume la pillola del giorno dopo il più presto possibile e comunque entro le 72
ore dal rapporto a rischio, in cui cioè vi è stata eiaculazione di sperma.
Benché siano disponibili diverse preparazioni, il principio attivo oggi maggiormente utilizzato
è il progestinico Levonorgestrel, una sostanza presente anche in molte pillole
contraccettive, impiegata però in un dosaggio 10-15 volte maggiore rispetto al dosaggio
giornaliero (1,5 mg). Il Levonorgestrel agisce bloccando l' ovulazione. Secondo gli studi più
recenti non ha effetti sull'impianto e non è quindi in alcun modo abortivo.
La pillola del giorno dopo, in quanto contraccettivo “D'EMERGENZA”, non va
quindi confusa con la pillola abortiva RU-486, dal quale si differenzia per principi
attivi, tempi di assunzione e meccanismi di azione.
Però la pillola del giorno dopo può mettervi al riparo da "incidenti" o "situazioni a rischio" e
può essere utilizzata in alternativa ad una possibile interruzione di gravidanza.
Si raccomanda di non abusarne nell'utilizzo e comunque di evitare il pensiero
magico “tanto c'è la pillola del giorno dopo che risolve tutto”.
Cerchiamo di lavorare “a monte”, su una contraccezione sicura, per vivere la propria
sessualità senza ansie e in tutta sicurezza.
Pertanto, LA CONTRACCEZIONE D'EMERGENZA della PILLOLA DEL GIORNO
DOPO NON È, NON PUÒ E NON DEVE ESSERE CONSIDERATA UN RIMEDIO
CONTRACCETTIVO ABITUALE!!
Facciamo qualche esempio di rapporti a rischio in cui si può ricorrere alla pillola del giorno
dopo:
1) il preservativo che si rompe o è stato male indossato e c'è stata eiaculazione completa in
vagina (è possibile consultare il link “i principali metodi contraccettivi” , per apprendere
come indossare correttamente il preservativo e dove conservarlo, prevenendo in questo
modo la sua rottura);
2) coito interrotto (è ritenuto inefficace a causa di molte gravidanze indesiderate – vedi il
link “non uno, bensì cinque modi per rimanere incinta”);
3) l'assunzione non corretta della pillola anticoncezionale (ci si dimentica di assumerla o
magari vi è stato un episodio di diarrea o di vomito – si rimanda nuovamente al link “i
principali metodi contraccettivi” ).
Se il rapporto ha avuto luogo nelle ore o nei giorni che precedono l'ovulazione, il farmaco
dovrebbe impedire la fecondazione (l'unione dello spermatozoo con l'ovulo).
Se il rapporto ha avuto luogo ad ovulazione già avvenuta, dovrebbe modificare la zona
interna dell'utero (endometrio) impedendo l'impianto dell'ovulo fecondato.
Se il processo di impianto è già iniziato (anche se da poco tempo) il farmaco non dovrebbe
essere efficace (sarebbe un'aborto) e la gravidanza può procedere.
La pillola del giorno dopo è un metodo contraccettivo d'EMERGENZA e non abortivo.
La pillola del giorno dopo normalmente non procura episodi di vomito.
In ogni caso, se il vomito sopravviene nelle due ore successive all'assunzione del farmaco, è
raccomandata l'assunzione immediata di altre due pillole.
2) PILLOLA ABORTIVA o RU-486 (Mifegyne con prostaglandina):
L'interruzione volontaria di una gravidanza attraverso la pillola abortiva RU-486, in Italia,
avviene presso una struttura ospedaliera in regime di ricovero ordinario (restando anche la
notte), oppure si può firmare la cartella clinica per poter essere dimessi nella stessa
giornata assumendosi la responsabilità della dimissione. Si utilizzano due farmaci: la
Mifegyne (conosciuta anche con il nome di RU 486) e una prostaglandina. La Mifegyne
blocca gli effetti dell'ormone progesterone interrompendo lo sviluppo della gravidanza. La
prostaglandina induce contrazioni uterine e provoca l'espulsione dei tessuti
embrionali oppure di un feto (giunto fino al terzo mese di gestazione). In
presenza di personale medico, la donna assume tre compresse di Mifegyne. Poco dopo puo'
rientrare a casa se si assume la responsabilità della dimissione volontaria. Due giorni dopo,
verranno somministrate dalla struttura ospedaliera due compresse di prostaglandina. La
donna rimane in osservazione 24 ore dall’assunzione del prostaglandinico, a meno che non
si riassuma la responsabilità della dimissione volontaria. Per circa due terzi delle donne
l'espulsione dei tessuti embrionali avviene in questo periodo attraverso una forte emorragia,
per alcune avviene piu' tardi a casa. A questo stadio molto precoce, l'embrione misura
tra i 2 e gli 8 mm, a seconda della durata della gravidanza. Circa due settimane dopo la
presa della prostaglandina viene effettuata una visita di controllo.
ALTRO METODO CHIRURGICO DI INTERRUZIONE DELLA
GRAVIDANZA:
(per
aspirazione
o
per
raschiamento)
L'interruzione puo' generalmente essere effettuata entro il 90°giorno (12 sett+6gg) a
partire dal primo giorno dell'ultima mestruazione. L'intervento viene eseguito in ospedale
(non è fattibile presso uno studio medico), prevalentemente in regime di day hospital (dopo
poche ore si puo' tornare a casa) o più raramente come degente (restando anche di notte).
A volte, per facilitare l'intervento, il collo dell'utero viene rilassato con un farmaco
(prostaglandina), da prendersi o il giorno precedente (raramente potrebbe dare
sanguinamenti) o il giorno stesso dell'intervento.
L'intervento operatorio avviene sotto narcosi (anestesia generale) oppure sotto
anestesia locale.
Generalmente, una visita di controllo viene effettuata nelle due settimane seguenti
l'intervento.
Ricordiamo che l'aborto è UN'ESPERIENZA TRAUMATICA per la
ragazza/donna che lo pratica e anche per il partner ( a cui spesso non si
pensa) ed è consigliabile intraprendere un percorso di sostegno con degli
operatori professionali (es. psicologi, medici, assistenti sociali, ecc..) per
elaborare l’esperienza e poterla così superare in modo che eviti di
condizionare la genitorialità futura.
INFINE RICORDATEVI: IL CONSULTORIO PUBBLICO DELL'ASL5 (vedere link
“dove rivolgersi? Consultori pubblici e privati”) presente nel nostro territorio (sede:
Via XXIV Maggio n. 141, 2° piano, tel. 0187/534755) offre ulteriori indicazioni su:

assistenza diretta alla gravidanza

visite ginecologiche

metodi contraccettivi

malattie sessualmente trasmesse
L'accesso è GRATUITO già a partire dai 14 anni d'età e NON OCCORRE IMPEGANTIVE
DEL MEDICO DI BASE, NE' IL CONSENSO DELLA FAMIGLIA.
Si può richiedere la prescrizione della pillola anticoncezionale, oppure prenotare
delle visite ginecologiche (preferibilmente una volta all'anno).
Nel caso di una gravidanza non desiderata, una donna maggiorenne potrà avvalersi
dell'aiuto degli operatori sia per attivare sostegni di tipo psico-sociale, che per una
eventuale interruzione della stessa.
Se tale richiesta viene da donna minore d'età gli operatori valuteranno con la giovane
se sia o meno il caso di avvisare i genitori, fornendo sempre tutti i necessari sostegni.
Se sussistono situazioni che sconsiglino vivamente il coinvolgimento dei genitori
stessi, la minorenne potrà essere autorizzata dal Giudice Tutelare ad interrompere la
gravidanza.
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