New addiction DIPENDENZE COMPORTAMENTALI l l l l l Gambling Dipendenza sessuale Dipendenza da internet, pc e tv Dipendenza dagli acquisti compulsivi Dipendenza da lavoro (workaolic) Di per sé questi comportamenti non creano dipendenza! … differenza quantitativa e non qualitativa (Freud) Le nuove dipendenze non si riferiscono all’uso o all’abuso di sostanze come nelle tossicofilie o tossicomanie, ma all’abuso di emozioni. Sono comportamenti e relazioni disfunzionali e problematici in relazione a oggetti, stili di vita, attività, gestione del tempo, consumi, rapporto con la realtà e con il mondo esterno Il gioco d’azzardo patologico: “GAMBLING” Cosa si intende per gioco d’azzardo? I vari tipi di gioco (Caillois, 1957) l l l l Giochi di competizione (Agon) giochi che richiedono capacità intellettuale, fisica o di riflessione (scherma, doma, lotta, scacchi) Giochi di travestimento (Mimicry): giochi di imitazione e di simulazione (teatro, maschera, carnevale) Giochi di vertigine (Ilinx): acrobazie, altalena, giostre Giochi di Alea (dal latino “dado”): giochi il cui esito è legato al caso, alla fortuna; imprevedibili ed incontrollabili con gli strumenti della razionalità (roulette, scommesse, slot machines, lotterie)… sono tipici della specie umana, non li ritroviamo nel mondo animale Il gioco d’Alea l La storia dell’umanità è intrisa di giochi d’Alea Escursus storico sul gioco d’azzardo La chiesa cristiana Sant’Agostino (n.354 - m.430) Medioevo l l Molti statuti proibivano esplicitamente il gioco d’azzardo e i giochi d’abilità che avevano posta in denaro Erano comminate le pene più diverse: – – – – Carcere Esilio Fustigazione Confisca La chiesa cristiana (1212) l l Concilio Lateranense Proibisce ogni forma di gioco d’azzardo. Venezia 1400 l l Bische pubbliche (o baratterie) I premi non erano in denaro Belgio 1465 l l lotterie i cui proventi servirono alla costruzione di cappelle, ospizi, porti e canali. I premi non erano in denaro Portogallo 1498 l l lotteria "umanitaria", i cui proventi cioè vennero devoluti ai cittadini più poveri I premi non erano in denaro Firenze 1530 l Prima lotteria pubblica con premi in denaro Francia 1539 l l Francesco I autorizzò nel 1539 una lotteria allo scopo di rimpinguare le casse francesi Elisabetta I (1567) l l Offrì ai 400.000 partecipanti oltre a premi in denaro anche vasellame e arazzi Con i proventi pagò le guerre. Inghlterra 1612 l l l Giacomo I Due lotterie sempre per le casse statali allo scopo di sovvenzionare le colonie inglesi in America Strano ma il primo e il terzo premio vennero vinti dalla Chiesa Anglicana Olanda 1727 l Lotteria statale più vecchia Luigi XV (1776) l l Crea la prima lotteria nazionale e dichiara illegali tutte le altre lotterie crea il monopolio Secondo Gerolamo Caramanna (nel 1898 – allievo di Cesare Lombroso) 1. 2. 3. Tipologie del giocatore: Giocatori occasionali (la maggior parte) Giocatori per professione (che mirano al guadagno di denaro) Giocatori per passione (che Dostojeskij ha definito “i giocatori del gioco per il gioco”) Quali tipi di lotterie? l Blank – – l Nome, motto Abbinamento con un premio Genovese – – 90 numeri 5 estratti La roulette Blaise Pascal (1600) l Cercando la ruota del moto perpetuo inventa la roulette che implementa con la teoria della probabilità La roulette (1796) In Italia l 1905 Casinò di Sanremo Quali sono i giochi d’azzardo in Italia? l Casinò – l l l l l 4 (Campione d’Italia, San Remo, Venezia e Saint Vincent) Scommesse sportive Sale Bingo Lotto e Super enalotto Videopoker Internet Il caso di Dostoevskij l l l l l l Fedor Michajlovic Dostoevskij (1821 - 1881) 1843 inizia la passione per il gioco 1849 – 1854 carcerazione 1865 i problemi economici lo portano a giocare sempre di più 1867 scrive “se solo riuscissi a giocare freddamente … a non perdere il controllo” Si descrive come dipendente Il caso di Dostoevskij l Scrive la seconda moglie l “dal principio mi parve strano che un uomo come Fedor il quale aveva saputo sopportare con coraggio diverse circostanze tragiche, come la reclusione in fortezza con lavori forzati, la morte della moglie e dell’amato fratello, non avesse abbastanza volontà per frenarsi e non giocare fino all’ultimo tallero. Mi pareva perfino che tutto ciò fosse umiliante e non fosse degno della sua anima levata… Ma presto capii che non si trattava di una semplice debolezza o di abulia, ma di una passione profonda, capace di paralizzare tutti i centri della volontà e alla quale non poteva ribellarsi neanche un carattere forte. Bisogna rassegnarsi a considerare il gioco una malattia incurabile.” Il caso di Dostoevskij l Scrive ne “Il Giocatore” (1866) – – “mi sono sentito a un tratto dominato da una folle sete di rischio. Può darsi che l’animo dopo aver provato tante sensazioni ricavi un’eccitazione che lo spinga a esigerne sempre di nuove e di più forti, fino a restarne completamente spossato” “avevo vinto quel denaro rischiando più della mia vita, avevo osato rischiare, ed ecco che ero nuovamente nel novero delle persone vive” Il gioco d’azzardo … - - - - …secondo la Chiesa è peccato …secondo il Diritto è reato …secondo la Psicopatologia è un problema di salute individuale o pubblica …tuttavia è tollerato!!! Dati Eurispes 2008 l Il Italia il 71% della popolazione partecipa settimanalmente ad una qualche forma di gioco (lotteria, totocalcio, riffa, …), contro l’86% degli inglesi (che prediligono le scommesse) l Il tasso di incidenza del gioco d’azzardo è stimabile tra l’1 ed il 3% Differenti livelli di gioco • Tre dimensioni facenti parte di un continuum: 1. Dimensione sociale (social gambling) 2. Dimensione problematica 3. Dimensione patologica (criteri del DSM) • Si riscontrano diversi livelli di gioco e conseguenti tipologie di giocatori d’azzardo a seconda del tipo di comportamento di gioco, della presenza di problemi “azzardo-correlati”, del loro numero e della loro gravità • Molti giocatori non giungeranno mai a esperire gli aspetti problematici connessi al gioco d’azzardo patologico; alcuni di essi, tuttavia, svilupperanno comportamenti di gioco che distruggerà la loro vita Il gioco d’azzardo non problematico • Tra i giocatori non problematici si distinguono due gruppi: • “non giocatori” • “ giocatori sociali “ includono: - i “giocatori occasionali” - i “giocatori abituali” Il gioco d’azzardo problematico • I giocatori problematici sono quelli che non soddisfano tutti e cinque i criteri richiesti dal DSM per la diagnosi di GAP. • Si tratta di individui che, NON riuscendo ad avere il pieno controllo sul gioco, assumono condotte di gioco che pian piano finiscono per compromettere l’ambito personale, familiare e sociale, pur non arrivando alla fase della disperazione (Custer, 1984) • Questi giocatori sono fortemente a rischio di diventare giocatori patologici. Sono da considerare parte di un continuum, di una progressione verso un sempre più grave gioco patologico • Pur essendo la maggioranza, non tutti i giocatori problematici esperiranno i disturbi del GAP Il gioco d’azzardo patologico l l Nel 1980 inserimento nel DSM III Inclusione nella categoria dei “disturbi del controllo degli impulsi” insieme con – – – Cleptomania Piromania Disturbo del controllo intermittente e isolato Il gioco d’azzardo patologico Specifiche del DSM-III-R l Nel DSM-III-R (1987): – l Aggiunta la Tricotillomania Specificato quanto segue: – It is to be understood that inclusion here, for clinical and research purposes, of a diagnostic category such as Pathological Gambling or Pedophilia does not imply that the condition meets legal or other nonmedical criteria for what constitutes mental disease, mental disorder, or mental disability. The clinical and scientific considerations involved in categorization of these conditions as mental disorders may not be wholly relevant to legal judgments, for example, that take into account such issues as individual responsibility, disability determination, and competency. Il gioco d’azzardo patologico Specifiche del DSM-III-R l Some activities, such as eating, sexual behavior (e.g.,Paraphilias), gambling, or drinking, when engaged in excessively may be referred to as "compulsive". However, these activities are not true compulsions, because the individual derives pleasure from the particular activity and may wish to resist it only because of its secondary deleterious consequences. l l La componente caratterizzante il quadro complessivo del gambling è la perdita di controllo nel comportamento di gioco. Pur conoscendone le conseguenze i soggetti sono incapaci di resistere all’impulso di giocare. Lo scopo non è il guadagno ma il piacere e l’eccitazione derivanti dal gioco Nel DSM-IV (1994) viene definito come “comportamento persistente, ricorrente e maladattivo tale da compromettere le attività personali, familiari o lavorative” Secondo il DSM IV TR il “gambler” (5 o più dei seguenti): - - - - - - - - - - é eccessivamente assorbito dal gioco gioca quantità di denaro sempre maggiori per raggiungere lo stato di eccitazione desiderato tenta ripetutamente di non giocare (con insuccesso) nel tentativo di ridurre o interrompere il gioco, è irritabile o irrequieto gioca per uscire dai problemi o dall’umore disforico (senso di disperazione,di colpa, ansia, depressione) dopo aver perso torna il giorno seguente ((gioca per “rincorrere” le perdite (in caso di perdita gioca per rifarsi)) mente a tutti, nascondendo il coinvolgimento commette atti illegali per finanziarsi (frode, furto, falsificazione) mette a repentaglio famiglia, lavoro e libertà personale confida negli altri perché gli forniscano il denaro necessario a far fronte a una situazione economica disperata, causata dal gioco Identikit del giocatore d’azzardo - - - - - - - - Sesso maschile (2 : 1 rispetto al femminile) Se uomo è un giocatore d’azione : sceglie il gioco per l’eccitazione provocata dal gioco Se donna è un giocatore per fuga : sceglie il gioco per “medicare” l’Io e neutralizzare i disagi della vita quotidiana Basso livello sociale, culturale ed economico Celibe Età compresa tra i 18 e 25 anni Presenza di genitori con problemi di gioco (ipotesi della riproducibilità del processo cognitivo genitoriale) Tendenza a ricercare forti sensazioni attraverso l’inseguimento della perdita ( al giocatore piace il rischio di perdere!) Fattori psicologici del giocatore - - - - - - - Insicurezza Impulsività Bassa tolleranza a stress e frustrazioni Tendenza all’aggressività Tendenza alla depressione Tendenza alle condotte ossessivocompulsive Abuso di alcolici, sigarette e droghe Il gioco d’azzardo patologico Dal ludico al demoniaco l La passione del gioco può condurre ad effetti “demoniaci” che si traducono in: - - - - - problemi finanziari e familiari assenteismo e perdita del lavoro usura condotte criminali rischio di suicidio MODELLI INTERPRETATIVI Modelli interpretativi: sociologico l 1901 Thomas – l L’uomo ha sempre giocato d’azzardo. Il gioco d’azzardo è correlabile alla motivazione di sapersi destreggiare tra eventi imprevedibili. 1968 Deveroux – – L’impulso a giocare nasce da specialmente da un’insoddisfazione economica o dal desiderio di avere ancora di più. Forma di devianza istituzionalizzata Modelli interpretativi: sociologico l 1972 Newman – l Movente dell’aggregazione sociale (corse ippiche) 1980 Downes – Il gioco patologico isola l’individuo Modelli interpretativi: Psicoanalitico l l 1914 Van Hattinberg: “le emozioni insite nel gioco (l’attesa, la possibilità di vittoria o di sconfitta e le conseguenti ansie e paure) sono simili alle pulsioni sessuali con tendenze masochistiche” 1928 Freud l’individuo ottiene una sorta di sollievo masochistico. – Il giocatore tende a giocare, soprattutto in fase di perdita, mosso da un masochismo inconscio che gli consente di bilanciare il senso di colpa innescato dal complesso edipico Modelli interpretativi: Psicoanalitico l l La coazione nel gioco d’azzardo come forma di autopunizione, in cui domina il bisogno di perdere, è una modalità di espiazione del senso di colpa innescato dal complesso edipico (la punizione non estingue il comportamento negativo, ma lo rinforza) Il gioco d’azzardo è paragonabile ad uno stato nevrotico compulsivo originato dal bisogno masturbatorio infantile (gioco come trasformazione simbolica della masturbazione infantile) Modelli interpretativi: Psicoanalitico Dostoevskij ed il Parricidio Sigmund Freud-1928 l l l l l Gioco d’azzardo = masturbazione infantile Masturbazione è intrecciata con le fantasie parricide (padre uomo sadico ed autoritario) Si ottiene l’amore della madre che solleva la tensione Il GDA prova anche un piacere masochistico generato dal senso di colpa per voler eliminare il padre. Modelli interpretativi: Psicoanalitico Dostoevskij ed il Parricidio Sigmund Freud-1928 “[…]egli sapeva che l’essenziale era il gioco in sé e per sé. Egli non trovava pace fin quando non aveva perduto tutto. Il gioco era per lui un modo per punirsi “ “[…] la produzione letteraria non produceva mai così bene come quando aveva perduto tutto e ipotecato anche gli ultimi averi”… Modelli interpretativi: Psicoanalitico l l l Bergler, 1957: Il “masochismo psichico” Il masochismo psichico è la ricerca inconscia di umiliazione, sconfitta, rifiuto Trae le sue origini nelle prime fasi di sviluppo come meccanismo di difesa messo in atto dal bambino per fronteggiare il senso di colpa e l’aggressività provocati dalle limitazioni genitoriali e dalla loro imposizione del principio di realtà su quello di piacere. Il bisogno di autopunirsi e il trarre piacere dal farlo sono l’unica modalità possibile per mantenere l’equilibrio psichico e gestire sentimenti ritenuti insopportabili e inaccessibili alla coscienza Modelli interpretativi: Psicoanalitico l Matussek (1953) e Galdson (1960) – Fortuna come archetipo della madre Modelli interpretativi: comportamentista l l La motivazione a giocare deriva da uno schema di rinforzo dovuto a vincite sporadiche Importanza dell’eccitazione, specialmente tra la puntata e l’esito della scommessa. – l Puntare molto sviluppa ancora più eccitazione Effetto dell’abitudine – Giocare sempre di più e puntare sempre di più Modelli interpretativi: comportamentista l Si può cominciare a giocare razionalmente – l Poi si può continuare a giocare per l’emozione piacevole – l l Telic play Paratelic play Il giocatore spesso passa da una modalità all’altra nella stessa sessione di gioco Questo meccanismo permette una maggiore resistenza e una maggiore durata del gioco Modelli interpretativi: cognitivista l l Nucleo: problemi nel controllo Credenze patologiche: – – – – l “Più gioco più ho possibilità di vincere” “Se perdo e continuo a giocare posso puntare di più perché ho maggiori possibilità di vincere” (intrappolamento) “La mia strategia di gioco è valida e posso vincere se persisto” “Il risultato positivo dipende dalla mia tenacia” (Distorta valutazione dei risultati Si racchiudono nella “illusione del controllo” Modelli interpretativi: cognitivista l l l L’ ILLUSIONE DEL CONTROLLO è una distorsione cognitiva che concerne le situazioni in cui le persone trattano gli eventi di tipo aleatorio come fossero sotto il loro controllo Tale illusione nasce dalla percezione di avere un ruolo attivo nel gioco e si associa ad un alto bisogno di conquista L’attrazione del gioco risiede nel desiderio di “controllare l’incontrollabile” (Sarchielli e Dallago, 1997) Modelli interpretativi: cognitivista l La ricerca dell’esperienza dissociativa – – l Come evasione Come stordimento Alti punteggio dei giocatori patologici al test Modelli interpretativi: cognitivista Robert Custer (1985) 1. 2. 3. 4. 5. 6. Varianti di “gambler”: Professionista (padrone di sé, agonista e competitivo “uno contro uno”) Antisociale (manipola le regole a suo favore) Sociale casuale (per momentaneo divertimento) Sociale severo (per regolare intrattenimento) Nevrotico (come via di fuga e distrazione dallo stress e dall’ansia) Compulsivo (dipendente dal gioco, per idea fissa) Fasi del “gambler” (Custer, 1984) l - - - - l Custer descrive l’evoluzione della “carriera” di un giocatore attraverso diverse fasi di sviluppo La fase vincente La fase perdente La fase della disperazione La ricerca di una via d’uscita È una condotta tipica della DIPENDENZA (dipendenza comportamentale o tossicomania senza sostanza) Fase vincente l l l l caratterizzata dal gioco occasionale, consumato in compagnia di amici. Si gioca per passare il tempo e divertirsi Dura dai 3 ai 5 anni, periodo durante il quale i giocatori vincono più di quanto perdano, sviluppando la fantasia di vittoria (si crede di avere le capacità per diventare un professionista) Prevale la convinzione di poter esercitare un controllo sul gioco, evitando conseguenze negative e traendone solo piacere Fase perdente • In questa fase, le credenze associate alla fase vincente portano i giocatori a investire sempre più tempo e denaro nelle attività di gioco • Iniziano le prime perdite attribuite a un periodo sfortunato; i giocatori iniziano a rincorrere un’altra grande vincita; ha inizio l’”inseguimento della perdita “ : il giocatore torna a scommettere nel tentativo di recuperare il denaro perduto precedentemente. • Inizia la richiesta dei primi prestiti ai familiari. • Indebitandosi, il giocatore continua a scommettere sempre di più finendo per perdere il controllo di sé e della situazione. • Questo passaggio decreta la fine di questa fase e il passaggio alla fase della disperazione Fase della disperazione Fase caratterizza da: • perdita totale del controllo • esaurimento fisico e psicologico • comparsa di attività illegali • bisogno imperioso di giocare • attuazione di attività di fuga (es.carcerazione, fuga, richiesta di aiuto, suicidio) • tendenza ad attribuire all’esterno e agli altri la colpa di tutto • sentimento di angoscia interiore alleviata attraverso il gioco La ricerca di una via d’uscita Tre fasi: 1. Fase critica: coincide con la richiesta di aiuto 2. Fase della ricostruzione: tentativo di riparazione dei danni economici e affettivi procurati alla famiglia 3. Fase della crescita: superamento della condotta del gioco patologico Modelli interpretativi: biochimico l 1991 Moreno – l I giocatori d’azzardo presentano disfunzionalità nel trasportatore della serotonina. 1996 Blanco – Nei giocatori d’azzardo ci sono bassi livelli di monoamminossidasi, enzima coinvolto nella regolazione dei neurotrasmettitori (in particolare serotonina e dopamina) Modelli interpretativi: biochimico l l Gli antidepressivi serotoninergici, che fanno aumentare la concentrazione della serotonina nelle sinapsi, sembrano avere effetti sull’inibizione del gioco patologico Sono farmaci utilizzati specialmente contro la depressione Modelli interpretativi: biochimico l Disturbi dell’attenzione e dell’arousal – – I giocatori d’azzardo hanno una storia di sintomi da iperattività Giocano per finalizzare l’ arousal Criteri diagnostici di dipendenza 1. Tolleranza definita da almeno uno fra i seguenti: – – Necessità di quantità marcatamente aumentate della sostanza per ottenere l’intossicazione o gli effetti ricercati Effetti marcatamente diminuiti con l’uso continuato della stessa quantità di sostanza Criteri diagnostici di dipendenza 2. Astinenza definita da almeno uno fra i seguenti: – – Sindrome d’astinenza con caratteristiche specifiche per il tipo di sostanza Assunzione della sostanza (o di una sostanza strettamente correlata) per alleviare od evitare i sintomi astinenziali La presenza di tolleranza o astinenza specifica un disturbo di dipendenza con dipendenza fisiologica Criteri diagnostici di dipendenza 3. 4. 5. 6. 7. Assunzione della sostanza in quantità maggiore o per tempi più lunghi di quanto programmato Desiderio persistente o tentativi infruttuosi di cessare o controllare l’utilizzo Molto tempo speso per ottenere la sostanza, usarla o riaversi dai suoi effetti Cessazione o riduzione di attività sociali e lavorative a causa dell’utilizzo Utilizzo della sostanza nonostante la coscienza di problemi fisici o psichici conseguenti Comorbilità e gioco d’azzardo l Gioco d’azzardo problematico e patologico presentano alti livelli di comorbilità con : – Disturbi dell’umore (50% dei casi) – Alcolismo (70%) – L’uso di sostanze (64% dei casi) – Disturbi di personalità Personalità borderline – il GAP tende a evidenziare alcune delle caratteristiche più distintive della struttura borderline di personalità (Cancrini, 1993) Personalità dipendente Il punto di vista cognitivista l “credenze patologiche”: – Beck (1990) Livello centrale: “sono inadeguato”, “non posso fidarmi di me stesso”. l Livello periferico: “da solo non sono capace” l Livello strategico: “posso funzionare se qualcuno mi guida”. l Livello strategico: “nel gioco d’alea posso essere capace” l Livello strategico: “nel gioco trovo quelle emozioni che non posso provare” (gioco come evasione) l I possibili interventi l l l Il gioco d'azzardo patologico, come tutte le dipendenze, è una malattia cronica, che abbisogna pertanto di un intervento terapeutico strutturato Il trattamento ha molte analogie con i modelli utilizzati nelle tossicodipendenze (tecniche educative, riabilitative) L'obiettivo della cura deve essere dapprima l'astinenza dal comportamento e successivamente il raggiungimento di una condizione di "sobrietà" cioè un cambiamento dello stile di vita che permetta di essere più forti verso le sempre possibili ricadute. Interpretazione storica Un secolo fa le patologie erano legate alla repressione ed alla inibizione delle emozioni, come ad esempio l’Isteria Oggi le psicopatologie sono legate all’eccesso di liberazione di emozioni fino a perderne il controllo, come in tutte le forme di ADDICTION Interpretazione storica Il mancato controllo delle emozioni crea instabilità relazionali, affettive, personali e bisogno di identificazione in miti potenti, vincenti, aggressivi C’è la continua ricerca del limite, per sfidarlo e trasgredirlo, … “bruciando le proprie emozioni al fuoco dell’alcol, della droga, del sesso e del gioco” l l l Come disturbo multifattoriale implica l’analisi di un complesso insieme di elementi (genetici, ambientali, di personalità) Una valutazione psicologica e psicosociale sistematica diviene centrale per il successo del trattamento L’intervento si pone lungo un continuum che va dall’intervento terapeutico (individuale, di gruppo, familiare, ambientale) alla prevenzione e promozione di una cultura di gioco responsabile (recupero della dimensione ludica del gioco) Come intervenire… l l La tendenza di una persona dipendente è quella di negare o minimizzare il problema e credere che "se solo volessi, potrei smettere... domani...". Il primo compito dello specialista deve essere allora quello di aumentare il livello di motivazione alla terapia con una serie di colloqui motivazionali L’intervento è avviato con la conquista della fiducia del paziente e con l’induzione della consapevolezza della sua malattia l Il passo successivo deve essere la stipula di un contratto terapeutico tra il paziente, la famiglia e il terapeuta, che comprende un eventuale ricovero, la strutturazione del programma terapeutico (colloqui individuali, gruppi psicoterapeutici e psicoeducazionali, terapia psicofarmacologica, gruppi per i familiari ecc.) e la pianificazione del rientro dai debiti, con eventuale assistenza legale. La famiglia deve essere sempre aiutata ad imparare a conoscere questa particolare malattia e deve essere coinvolta nella gestione terapeutica del paziente Il gioco d’azzardo patologico: come riconoscerlo? l l l Una persona che gioca al casinò, al Lotto, scommette sui cavalli, gioca alle macchinette video poker, alle slot-machine o altro, non può essere etichettata di per sé come giocatore d'azzardo patologico Il gioco è un'attività ludica di per sé normale Esistono vari parametri per indicare se siamo di fronte ad un “problema”, un problema legato al gioco Possibili parametri di riconoscimento 1. 2. la richiesta di aiuto da parte del soggetto interessato o di una persona a lui vicino (senza questa richiesta, non vi è alcuna possibilità di aiutare un potenziale giocatore patologico) la perdita della libertà nel giocare. Il gioco diventa una necessità, qualcosa di più forte di noi stessi. Non si è più liberi di giocare, si è costretti a farlo Modalità di intervento l l Lo psicologo, una volta che una persona decide di intraprendere un percorso psicologico per la terapia del gioco d'azzardo patologico, può decidere di intervenire secondo due modalità che non si escludono a vicenda: 1) l'intervento sul giocatore e/o 2) l'intervento su uno o più familiari Intervento sul giocatore l l Nel primo colloquio ci si accerterà di essere di fronte ad una condizione di Gioco d'Azzardo Patologico o di una condizione che potrebbe scaturire col tempo verso questa diagnosi (l’assessment prevede l’uso di strumenti specifici, come il SOGS – South Oaks Gamblig Screen – o MMPI-2, Rorschach) Nell'intervento si metterà in atto un processo che tenterà di recuperare l'aspetto ludico del gioco, ovvero il piacere in esso contenuto. Lo psicologo non impedirà, né consiglierà di smettere di giocare, ma ripristinerà la libertà nel farlo. Liberi di farlo significa liberi di smettere L’intervento sulla famiglia (Terapia indiretta) l l L’intervento si propone di modificare il comportamento del giocatore attraverso la modifica dei comportamenti che i familiari hanno abitualmente con il giocatore L'idea che sta alla base è incentrata sul fatto che i familiari hanno nei confronti del giocatore uno stile comportamentale che, per quanto si sforzino di aiutarlo (assecondandolo su alcune scelte, minacciandolo di separazione, cercando di farlo ragionare), non fanno altro che far reiterare i comportamenti patologici del giocatore d'azzardo. l I familiari del giocatore, non devono sentirsi in colpa di quanto avviene, infatti non è detto che con il loro amore risolvano problemi così specifici di cui il giocatore non avverte l'aiuto. Questa è una fase in cui il giocatore non vede, non sente e, peggio ancora, non parla: il miglior aiuto possibile, quando si è tentato di tutto (ma da soli), è rivolgersi ad un professionista che attraverso la volontà dei familiari, condurrà degli interventi atti a modificare lo stile di vita patologico dell'interessato. Un recente contributo l l In ambito psicoanalitico Rosenthal (1987) individua, alla base del comportamento dei giocatori d’azzardo, un disturbo narcisistico di personalità (cluster B). Questi individui, allo scopo di difendersi da un profondo senso di debolezza, continuamente provano a loro stessi il proprio valore, le proprie capacità attraverso modalità difensive primitive. È l’imprevedibilità del risultato (Rosenthal, 1992) che spinge a giocare; controllare l’incontrollabile sottende un forte senso di debolezza e di disgregazione. È così che la punizione diviene piacere. La ricerca di situazioni punitive permane nella vita adulta; è, continuando a giocare, fino a perdere, che il giocatore trae la sua punizione. …”una persona normale fa di tutto per evitare l’incertezza penosa, ma è proprio l’incertezza quel che cerca il giocatore d’azzardo” […] il giocatore “non gioca perché decide a livello cosciente di farlo, ma vi è spinto da forze inconsapevoli sulle quali non ha alcun dominio” (Bergler,1957, Psicologia del giocatore) “Il gioco d’azzardo costituisce una dichiarazione di bancarotta da parte dell’intelletto” (Schopenhauer)