Il gioco d`azzardo patologico - Facoltà di Medicina e Psicologia

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New addiction
DIPENDENZE
COMPORTAMENTALI
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Gambling
Dipendenza sessuale
Dipendenza da internet, pc e tv
Dipendenza dagli acquisti compulsivi
Dipendenza da lavoro (workaolic)
Di per sé questi comportamenti non creano
dipendenza!
… differenza quantitativa e non qualitativa (Freud)
Le nuove dipendenze non si riferiscono all’uso
o all’abuso di sostanze come nelle tossicofilie
o tossicomanie, ma all’abuso di emozioni.
Sono comportamenti e relazioni disfunzionali
e problematici in relazione a oggetti, stili di
vita, attività, gestione del tempo, consumi,
rapporto con la realtà e con il mondo esterno
Il gioco d’azzardo patologico:
“GAMBLING”
Cosa si intende per gioco d’azzardo?
I vari tipi di gioco (Caillois, 1957)
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Giochi di competizione (Agon) giochi che richiedono capacità
intellettuale, fisica o di riflessione (scherma, doma, lotta,
scacchi)
Giochi di travestimento (Mimicry): giochi di imitazione e di
simulazione (teatro, maschera, carnevale)
Giochi di vertigine (Ilinx): acrobazie, altalena, giostre
Giochi di Alea (dal latino “dado”): giochi il cui esito è legato al
caso, alla fortuna; imprevedibili ed incontrollabili con gli
strumenti della razionalità (roulette, scommesse, slot machines,
lotterie)… sono tipici della specie umana, non li ritroviamo nel
mondo animale
Il gioco d’Alea
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La storia dell’umanità è intrisa di giochi
d’Alea
Escursus storico sul
gioco d’azzardo
La chiesa cristiana
Sant’Agostino (n.354 - m.430)
Medioevo
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Molti statuti proibivano esplicitamente il gioco
d’azzardo e i giochi d’abilità che avevano
posta in denaro
Erano comminate le pene più diverse:
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Carcere
Esilio
Fustigazione
Confisca
La chiesa cristiana (1212)
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Concilio Lateranense
Proibisce ogni forma di gioco d’azzardo.
Venezia 1400
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Bische pubbliche (o baratterie)
I premi non erano in denaro
Belgio 1465
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lotterie i cui proventi servirono alla
costruzione di cappelle, ospizi, porti e canali.
I premi non erano in denaro
Portogallo 1498
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lotteria "umanitaria", i cui proventi cioè
vennero devoluti ai cittadini più poveri
I premi non erano in denaro
Firenze 1530
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Prima lotteria pubblica con premi in denaro
Francia 1539
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Francesco I
autorizzò nel 1539 una lotteria allo scopo di
rimpinguare le casse francesi
Elisabetta I (1567)
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Offrì ai 400.000 partecipanti oltre a premi in
denaro anche vasellame e arazzi
Con i proventi pagò le guerre.
Inghlterra 1612
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Giacomo I
Due lotterie sempre per le casse statali allo
scopo di sovvenzionare le colonie inglesi in
America
Strano ma il primo e il terzo premio vennero
vinti dalla Chiesa Anglicana
Olanda 1727
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Lotteria statale più vecchia
Luigi XV
(1776)
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Crea la prima lotteria nazionale e dichiara
illegali tutte le altre lotterie
crea il monopolio
Secondo Gerolamo Caramanna
(nel 1898 – allievo di Cesare Lombroso)
1. 
2. 
3. 
Tipologie del giocatore:
Giocatori occasionali (la maggior parte)
Giocatori per professione (che mirano al
guadagno di denaro)
Giocatori per passione (che Dostojeskij ha
definito “i giocatori del gioco per il gioco”)
Quali tipi di lotterie?
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Blank
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Nome, motto
Abbinamento con un premio
Genovese
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90 numeri
5 estratti
La roulette
Blaise Pascal (1600)
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Cercando la ruota del moto perpetuo inventa
la roulette che implementa con la teoria della
probabilità
La roulette (1796)
In Italia
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1905 Casinò di Sanremo
Quali sono i giochi d’azzardo
in Italia?
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Casinò
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4 (Campione d’Italia, San Remo, Venezia e Saint
Vincent)
Scommesse sportive
Sale Bingo
Lotto e Super enalotto
Videopoker
Internet
Il caso di Dostoevskij
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Fedor Michajlovic Dostoevskij (1821 - 1881)
1843 inizia la passione per il gioco
1849 – 1854 carcerazione
1865 i problemi economici lo portano a
giocare sempre di più
1867 scrive “se solo riuscissi a giocare
freddamente … a non perdere il controllo”
Si descrive come dipendente
Il caso di Dostoevskij
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Scrive la seconda moglie
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“dal principio mi parve strano che un uomo come Fedor il quale aveva
saputo sopportare con coraggio diverse circostanze tragiche, come la
reclusione in fortezza con lavori forzati, la morte della moglie e
dell’amato fratello, non avesse abbastanza volontà per frenarsi e non
giocare fino all’ultimo tallero. Mi pareva perfino che tutto ciò fosse
umiliante e non fosse degno della sua anima levata… Ma presto capii
che non si trattava di una semplice debolezza o di abulia, ma di una
passione profonda, capace di paralizzare tutti i centri della volontà e
alla quale non poteva ribellarsi neanche un carattere forte. Bisogna
rassegnarsi a considerare il gioco una malattia incurabile.”
Il caso di Dostoevskij
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Scrive ne “Il Giocatore” (1866)
– 
– 
“mi sono sentito a un tratto dominato da una folle
sete di rischio. Può darsi che l’animo dopo aver
provato tante sensazioni ricavi un’eccitazione che
lo spinga a esigerne sempre di nuove e di più
forti, fino a restarne completamente spossato”
“avevo vinto quel denaro rischiando più della mia
vita, avevo osato rischiare, ed ecco che ero
nuovamente nel novero delle persone vive”
Il gioco d’azzardo …
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…secondo la Chiesa è peccato
…secondo il Diritto è reato
…secondo la Psicopatologia è un problema
di salute individuale o pubblica
…tuttavia è tollerato!!!
Dati Eurispes 2008
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Il Italia il 71% della popolazione partecipa
settimanalmente ad una qualche forma di
gioco (lotteria, totocalcio, riffa, …), contro
l’86% degli inglesi (che prediligono le
scommesse)
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Il tasso di incidenza del gioco d’azzardo è
stimabile tra l’1 ed il 3%
Differenti livelli di gioco
•  Tre dimensioni facenti parte di un continuum:
1.  Dimensione sociale (social gambling)
2.  Dimensione problematica
3.  Dimensione patologica (criteri del DSM)
•  Si riscontrano diversi livelli di gioco e conseguenti tipologie di
giocatori d’azzardo a seconda del tipo di comportamento di gioco,
della presenza di problemi “azzardo-correlati”, del loro numero e della
loro gravità
•  Molti giocatori non giungeranno mai a esperire gli aspetti problematici
connessi al gioco d’azzardo patologico; alcuni di essi, tuttavia,
svilupperanno comportamenti di gioco che distruggerà la loro vita
Il gioco d’azzardo non problematico
• Tra i giocatori non problematici si
distinguono due gruppi:
•  “non giocatori”
•  “ giocatori sociali “ includono:
- i “giocatori occasionali”
- i “giocatori abituali”
Il gioco d’azzardo problematico
•  I giocatori problematici sono quelli che non soddisfano tutti e cinque i
criteri richiesti dal DSM per la diagnosi di GAP.
•  Si tratta di individui che, NON riuscendo ad avere il pieno controllo
sul gioco, assumono condotte di gioco che pian piano finiscono per
compromettere l’ambito personale, familiare e sociale, pur non
arrivando alla fase della disperazione (Custer, 1984)
•  Questi giocatori sono fortemente a rischio di diventare giocatori
patologici. Sono da considerare parte di un continuum, di una
progressione verso un sempre più grave gioco patologico
•  Pur essendo la maggioranza, non tutti i giocatori problematici
esperiranno i disturbi del GAP
Il gioco d’azzardo patologico
l 
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Nel 1980 inserimento nel DSM III
Inclusione nella categoria dei “disturbi del controllo degli
impulsi” insieme con
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– 
– 
Cleptomania
Piromania
Disturbo del controllo intermittente e isolato
Il gioco d’azzardo patologico
Specifiche del DSM-III-R
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Nel DSM-III-R (1987):
– 
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Aggiunta la Tricotillomania
Specificato quanto segue:
– 
It is to be understood that inclusion here, for clinical and research
purposes, of a diagnostic category such as Pathological Gambling or
Pedophilia does not imply that the condition meets legal or other
nonmedical criteria for what constitutes mental disease, mental
disorder, or mental disability. The clinical and scientific considerations
involved in categorization of these conditions as mental disorders may
not be wholly relevant to legal judgments, for example, that take into
account such issues as individual responsibility, disability
determination, and competency.
Il gioco d’azzardo patologico
Specifiche del DSM-III-R
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Some activities, such as eating, sexual
behavior (e.g.,Paraphilias), gambling, or
drinking, when engaged in excessively may
be referred to as "compulsive". However,
these activities are not true compulsions,
because the individual derives pleasure from
the particular activity and may wish to resist it
only because of its secondary deleterious
consequences.
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La componente caratterizzante il quadro
complessivo del gambling è la perdita di
controllo nel comportamento di gioco. Pur
conoscendone le conseguenze i soggetti
sono incapaci di resistere all’impulso di
giocare. Lo scopo non è il guadagno ma il
piacere e l’eccitazione derivanti dal gioco
Nel DSM-IV (1994) viene definito come
“comportamento persistente, ricorrente e
maladattivo tale da compromettere le
attività personali, familiari o lavorative”
Secondo il DSM IV TR il “gambler”
(5 o più dei seguenti):
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é eccessivamente assorbito dal gioco
gioca quantità di denaro sempre maggiori per raggiungere lo stato
di eccitazione desiderato
tenta ripetutamente di non giocare (con insuccesso)
nel tentativo di ridurre o interrompere il gioco, è irritabile o
irrequieto
gioca per uscire dai problemi o dall’umore disforico (senso di
disperazione,di colpa, ansia, depressione)
dopo aver perso torna il giorno seguente ((gioca per “rincorrere” le
perdite (in caso di perdita gioca per rifarsi))
mente a tutti, nascondendo il coinvolgimento
commette atti illegali per finanziarsi (frode, furto, falsificazione)
mette a repentaglio famiglia, lavoro e libertà personale
confida negli altri perché gli forniscano il denaro necessario a far
fronte a una situazione economica disperata, causata dal gioco
Identikit del giocatore d’azzardo
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Sesso maschile (2 : 1 rispetto al femminile)
Se uomo è un giocatore d’azione : sceglie il gioco per
l’eccitazione provocata dal gioco
Se donna è un giocatore per fuga : sceglie il gioco per
“medicare” l’Io e neutralizzare i disagi della vita quotidiana
Basso livello sociale, culturale ed economico
Celibe
Età compresa tra i 18 e 25 anni
Presenza di genitori con problemi di gioco (ipotesi della
riproducibilità del processo cognitivo genitoriale)
Tendenza a ricercare forti sensazioni attraverso l’inseguimento
della perdita ( al giocatore piace il rischio di perdere!)
Fattori psicologici del giocatore
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Insicurezza
Impulsività
Bassa tolleranza a stress e frustrazioni
Tendenza all’aggressività
Tendenza alla depressione
Tendenza alle condotte ossessivocompulsive
Abuso di alcolici, sigarette e droghe
Il gioco d’azzardo patologico
Dal ludico al demoniaco
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La passione del gioco può condurre ad effetti
“demoniaci” che si traducono in:
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problemi finanziari e familiari
assenteismo e perdita del lavoro
usura
condotte criminali
rischio di suicidio
MODELLI INTERPRETATIVI
Modelli interpretativi:
sociologico
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1901 Thomas
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L’uomo ha sempre giocato d’azzardo. Il gioco
d’azzardo è correlabile alla motivazione di sapersi
destreggiare tra eventi imprevedibili.
1968 Deveroux
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– 
L’impulso a giocare nasce da specialmente da
un’insoddisfazione economica o dal desiderio di
avere ancora di più.
Forma di devianza istituzionalizzata
Modelli interpretativi:
sociologico
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1972 Newman
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Movente dell’aggregazione sociale (corse ippiche)
1980 Downes
– 
Il gioco patologico isola l’individuo
Modelli interpretativi:
Psicoanalitico
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1914 Van Hattinberg: “le emozioni insite nel gioco
(l’attesa, la possibilità di vittoria o di sconfitta e le
conseguenti ansie e paure) sono simili alle pulsioni
sessuali con tendenze masochistiche”
1928 Freud l’individuo ottiene una sorta di sollievo
masochistico.
– 
Il giocatore tende a giocare, soprattutto in fase di perdita,
mosso da un masochismo inconscio che gli consente di
bilanciare il senso di colpa innescato dal complesso edipico
Modelli interpretativi:
Psicoanalitico
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La coazione nel gioco d’azzardo come forma di
autopunizione, in cui domina il bisogno di perdere, è
una modalità di espiazione del senso di colpa
innescato dal complesso edipico (la punizione non
estingue il comportamento negativo, ma lo rinforza)
Il gioco d’azzardo è paragonabile ad uno stato
nevrotico compulsivo originato dal bisogno
masturbatorio infantile (gioco come trasformazione
simbolica della masturbazione infantile)
Modelli interpretativi:
Psicoanalitico
Dostoevskij ed il Parricidio
Sigmund Freud-1928
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Gioco d’azzardo = masturbazione infantile
Masturbazione è intrecciata con le fantasie parricide
(padre uomo sadico ed autoritario)
Si ottiene l’amore della madre che solleva la tensione
Il GDA prova anche un piacere masochistico generato
dal senso di colpa per voler eliminare il padre.
Modelli interpretativi:
Psicoanalitico
Dostoevskij ed il Parricidio
Sigmund Freud-1928
“[…]egli sapeva che l’essenziale era il gioco in sé e per
sé. Egli non trovava pace fin quando non aveva
perduto tutto. Il gioco era per lui un modo per punirsi “
“[…] la produzione letteraria non produceva mai così
bene come quando aveva perduto tutto e ipotecato
anche gli ultimi averi”…
Modelli interpretativi:
Psicoanalitico
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Bergler, 1957: Il “masochismo psichico”
Il masochismo psichico è la ricerca inconscia di
umiliazione, sconfitta, rifiuto
Trae le sue origini nelle prime fasi di sviluppo come
meccanismo di difesa messo in atto dal bambino per
fronteggiare il senso di colpa e l’aggressività provocati
dalle limitazioni genitoriali e dalla loro imposizione del
principio di realtà su quello di piacere. Il bisogno di
autopunirsi e il trarre piacere dal farlo sono l’unica
modalità possibile per mantenere l’equilibrio psichico e
gestire sentimenti ritenuti insopportabili e inaccessibili
alla coscienza
Modelli interpretativi:
Psicoanalitico
l 
Matussek (1953) e Galdson (1960)
– 
Fortuna come archetipo della madre
Modelli interpretativi:
comportamentista
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La motivazione a giocare deriva da uno
schema di rinforzo dovuto a vincite
sporadiche
Importanza dell’eccitazione, specialmente tra
la puntata e l’esito della scommessa.
– 
l 
Puntare molto sviluppa ancora più eccitazione
Effetto dell’abitudine
– 
Giocare sempre di più e puntare sempre di più
Modelli interpretativi:
comportamentista
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Si può cominciare a giocare razionalmente
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Poi si può continuare a giocare per
l’emozione piacevole
– 
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Telic play
Paratelic play
Il giocatore spesso passa da una modalità
all’altra nella stessa sessione di gioco
Questo meccanismo permette una maggiore
resistenza e una maggiore durata del gioco
Modelli interpretativi:
cognitivista
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Nucleo: problemi nel controllo
Credenze patologiche:
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“Più gioco più ho possibilità di vincere”
“Se perdo e continuo a giocare posso puntare di più perché
ho maggiori possibilità di vincere” (intrappolamento)
“La mia strategia di gioco è valida e posso vincere se
persisto”
“Il risultato positivo dipende dalla mia tenacia” (Distorta
valutazione dei risultati
Si racchiudono nella “illusione del controllo”
Modelli interpretativi:
cognitivista
l 
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l 
L’ ILLUSIONE DEL CONTROLLO è una distorsione
cognitiva che concerne le situazioni in cui le persone
trattano gli eventi di tipo aleatorio come fossero sotto
il loro controllo
Tale illusione nasce dalla percezione di avere un
ruolo attivo nel gioco e si associa ad un alto bisogno
di conquista
L’attrazione del gioco risiede nel desiderio di
“controllare l’incontrollabile” (Sarchielli e Dallago, 1997)
Modelli interpretativi:
cognitivista
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La ricerca dell’esperienza dissociativa
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– 
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Come evasione
Come stordimento
Alti punteggio dei giocatori patologici al test
Modelli interpretativi: cognitivista
Robert Custer (1985)
1. 
2. 
3. 
4. 
5. 
6. 
Varianti di “gambler”:
Professionista (padrone di sé, agonista e
competitivo “uno contro uno”)
Antisociale (manipola le regole a suo favore)
Sociale casuale (per momentaneo divertimento)
Sociale severo (per regolare intrattenimento)
Nevrotico (come via di fuga e distrazione dallo
stress e dall’ansia)
Compulsivo (dipendente dal gioco, per idea fissa)
Fasi del “gambler” (Custer, 1984)
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Custer descrive l’evoluzione della “carriera” di un
giocatore attraverso diverse fasi di sviluppo
La fase vincente
La fase perdente
La fase della disperazione
La ricerca di una via d’uscita
È una condotta tipica della DIPENDENZA
(dipendenza comportamentale o tossicomania
senza sostanza)
Fase vincente
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caratterizzata dal gioco occasionale, consumato in
compagnia di amici.
Si gioca per passare il tempo e divertirsi
Dura dai 3 ai 5 anni, periodo durante il quale i
giocatori vincono più di quanto perdano, sviluppando
la fantasia di vittoria (si crede di avere le capacità
per diventare un professionista)
Prevale la convinzione di poter esercitare un
controllo sul gioco, evitando conseguenze negative e
traendone solo piacere
Fase perdente
• In questa fase, le credenze associate alla fase vincente
portano i giocatori a investire sempre più tempo e denaro nelle
attività di gioco
• Iniziano le prime perdite attribuite a un periodo sfortunato; i
giocatori iniziano a rincorrere un’altra grande vincita; ha inizio
l’”inseguimento della perdita “ : il giocatore torna a scommettere
nel tentativo di recuperare il denaro perduto precedentemente.
• Inizia la richiesta dei primi prestiti ai familiari.
• Indebitandosi, il giocatore continua a scommettere sempre di
più finendo per perdere il controllo di sé e della situazione.
• Questo passaggio decreta la fine di questa fase e il passaggio
alla fase della disperazione
Fase della disperazione
Fase caratterizza da:
•  perdita totale del controllo
•  esaurimento fisico e psicologico
•  comparsa di attività illegali
•  bisogno imperioso di giocare
•  attuazione di attività di fuga (es.carcerazione, fuga,
richiesta di aiuto, suicidio)
•  tendenza ad attribuire all’esterno e agli altri la colpa di
tutto
•  sentimento di angoscia interiore alleviata attraverso il
gioco
La ricerca di una via d’uscita
Tre fasi:
1.  Fase critica: coincide con la richiesta di aiuto
2.  Fase della ricostruzione: tentativo di riparazione dei
danni economici e affettivi procurati alla famiglia
3.  Fase della crescita: superamento della condotta del
gioco patologico
Modelli interpretativi:
biochimico
l 
1991 Moreno
– 
l 
I giocatori d’azzardo presentano disfunzionalità
nel trasportatore della serotonina.
1996 Blanco
– 
Nei giocatori d’azzardo ci sono bassi livelli di
monoamminossidasi, enzima coinvolto nella
regolazione dei neurotrasmettitori (in particolare
serotonina e dopamina)
Modelli interpretativi:
biochimico
l 
l 
Gli antidepressivi serotoninergici, che fanno
aumentare la concentrazione della
serotonina nelle sinapsi, sembrano avere
effetti sull’inibizione del gioco patologico
Sono farmaci utilizzati specialmente contro la
depressione
Modelli interpretativi:
biochimico
l 
Disturbi dell’attenzione e dell’arousal
– 
– 
I giocatori d’azzardo hanno una storia di sintomi
da iperattività
Giocano per finalizzare l’ arousal
Criteri diagnostici di
dipendenza
1. 
Tolleranza
definita da almeno uno fra i seguenti:
– 
– 
Necessità di quantità marcatamente aumentate
della sostanza per ottenere l’intossicazione o gli
effetti ricercati
Effetti marcatamente diminuiti con l’uso
continuato della stessa quantità di sostanza
Criteri diagnostici di
dipendenza
2. 
Astinenza
definita da almeno uno fra i seguenti:
– 
– 
Sindrome d’astinenza con caratteristiche
specifiche per il tipo di sostanza
Assunzione della sostanza (o di una sostanza
strettamente correlata) per alleviare od evitare i
sintomi astinenziali
La presenza di tolleranza o astinenza
specifica un disturbo di dipendenza con
dipendenza fisiologica
Criteri diagnostici di
dipendenza
3. 
4. 
5. 
6. 
7. 
Assunzione della sostanza in quantità maggiore o
per tempi più lunghi di quanto programmato
Desiderio persistente o tentativi infruttuosi di
cessare o controllare l’utilizzo
Molto tempo speso per ottenere la sostanza, usarla
o riaversi dai suoi effetti
Cessazione o riduzione di attività sociali e lavorative
a causa dell’utilizzo
Utilizzo della sostanza nonostante la coscienza di
problemi fisici o psichici conseguenti
Comorbilità e gioco d’azzardo
l 
Gioco d’azzardo problematico e patologico
presentano alti livelli di comorbilità con :
–  Disturbi dell’umore (50% dei casi)
–  Alcolismo (70%)
–  L’uso di sostanze (64% dei casi)
–  Disturbi di personalità
Personalità borderline
– 
il GAP tende a evidenziare alcune delle
caratteristiche più distintive della struttura
borderline di personalità (Cancrini, 1993)
Personalità dipendente
Il punto di vista cognitivista
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“credenze patologiche”:
– 
Beck (1990)
Livello centrale: “sono inadeguato”, “non posso fidarmi
di me stesso”.
l  Livello periferico: “da solo non sono capace”
l  Livello strategico: “posso funzionare se qualcuno mi
guida”.
l  Livello strategico: “nel gioco d’alea posso essere
capace”
l  Livello strategico: “nel gioco trovo quelle emozioni che
non posso provare” (gioco come evasione)
l 
I possibili interventi
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l 
l 
Il gioco d'azzardo patologico, come tutte le
dipendenze, è una malattia cronica, che abbisogna
pertanto di un intervento terapeutico strutturato
Il trattamento ha molte analogie con i modelli
utilizzati nelle tossicodipendenze (tecniche
educative, riabilitative)
L'obiettivo della cura deve essere dapprima
l'astinenza dal comportamento e successivamente il
raggiungimento di una condizione di "sobrietà" cioè
un cambiamento dello stile di vita che permetta di
essere più forti verso le sempre possibili ricadute.
Interpretazione storica
Un secolo fa le patologie erano legate alla
repressione ed alla inibizione delle emozioni,
come ad esempio l’Isteria
Oggi le psicopatologie sono legate all’eccesso
di liberazione di emozioni fino a perderne il
controllo, come in tutte le forme di
ADDICTION
Interpretazione storica
Il mancato controllo delle emozioni crea
instabilità relazionali, affettive, personali e
bisogno di identificazione in miti potenti,
vincenti, aggressivi
C’è la continua ricerca del limite, per sfidarlo e
trasgredirlo, … “bruciando le proprie
emozioni al fuoco dell’alcol, della droga, del
sesso e del gioco”
l 
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Come disturbo multifattoriale implica l’analisi di un
complesso insieme di elementi (genetici, ambientali,
di personalità)
Una valutazione psicologica e psicosociale
sistematica diviene centrale per il successo del
trattamento
L’intervento si pone lungo un continuum che va
dall’intervento terapeutico (individuale, di gruppo,
familiare, ambientale) alla prevenzione e promozione
di una cultura di gioco responsabile (recupero della
dimensione ludica del gioco)
Come intervenire…
l 
l 
La tendenza di una persona dipendente è quella di
negare o minimizzare il problema e credere che "se
solo volessi, potrei smettere... domani...". Il primo
compito dello specialista deve essere allora quello
di aumentare il livello di motivazione alla terapia
con una serie di colloqui motivazionali
L’intervento è avviato con la conquista della fiducia
del paziente e con l’induzione della consapevolezza
della sua malattia
l 
Il passo successivo deve essere la stipula di un
contratto terapeutico tra il paziente, la famiglia e il
terapeuta, che comprende un eventuale ricovero, la
strutturazione del programma terapeutico (colloqui
individuali, gruppi psicoterapeutici e
psicoeducazionali, terapia psicofarmacologica,
gruppi per i familiari ecc.) e la pianificazione del
rientro dai debiti, con eventuale assistenza legale.
La famiglia deve essere sempre aiutata ad imparare
a conoscere questa particolare malattia e deve
essere coinvolta nella gestione terapeutica del
paziente
Il gioco d’azzardo patologico:
come riconoscerlo?
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l 
Una persona che gioca al casinò, al Lotto,
scommette sui cavalli, gioca alle macchinette video
poker, alle slot-machine o altro, non può essere
etichettata di per sé come giocatore d'azzardo
patologico
Il gioco è un'attività ludica di per sé normale
Esistono vari parametri per indicare se siamo di
fronte ad un “problema”, un problema legato al gioco
Possibili parametri di
riconoscimento
1. 
2. 
la richiesta di aiuto da parte del soggetto
interessato o di una persona a lui vicino (senza
questa richiesta, non vi è alcuna possibilità di
aiutare un potenziale giocatore patologico)
la perdita della libertà nel giocare. Il gioco diventa
una necessità, qualcosa di più forte di noi stessi.
Non si è più liberi di giocare, si è costretti a farlo
Modalità di intervento
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l 
Lo psicologo, una volta che una persona decide di
intraprendere un percorso psicologico per la terapia
del gioco d'azzardo patologico, può decidere di
intervenire secondo due modalità che non si
escludono a vicenda:
1) l'intervento sul giocatore
e/o
2) l'intervento su uno o più familiari
Intervento sul giocatore
l 
l 
Nel primo colloquio ci si accerterà di essere di fronte
ad una condizione di Gioco d'Azzardo Patologico o
di una condizione che potrebbe scaturire col tempo
verso questa diagnosi (l’assessment prevede l’uso di
strumenti specifici, come il SOGS – South Oaks
Gamblig Screen – o MMPI-2, Rorschach)
Nell'intervento si metterà in atto un processo che
tenterà di recuperare l'aspetto ludico del gioco,
ovvero il piacere in esso contenuto. Lo psicologo non
impedirà, né consiglierà di smettere di giocare, ma
ripristinerà la libertà nel farlo. Liberi di farlo significa
liberi di smettere
L’intervento sulla famiglia
(Terapia indiretta)
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L’intervento si propone di modificare il
comportamento del giocatore attraverso la modifica
dei comportamenti che i familiari hanno abitualmente
con il giocatore
L'idea che sta alla base è incentrata sul fatto che i
familiari hanno nei confronti del giocatore uno stile
comportamentale che, per quanto si sforzino di
aiutarlo (assecondandolo su alcune
scelte, minacciandolo di separazione, cercando di
farlo ragionare), non fanno altro che far reiterare i
comportamenti patologici del giocatore d'azzardo.
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I familiari del giocatore, non devono sentirsi in colpa
di quanto avviene, infatti non è detto che con il loro
amore risolvano problemi così specifici di cui il
giocatore non avverte l'aiuto. Questa è una fase in
cui il giocatore non vede, non sente e, peggio
ancora, non parla: il miglior aiuto possibile, quando si
è tentato di tutto (ma da soli), è rivolgersi ad un
professionista che attraverso la volontà dei familiari,
condurrà degli interventi atti a modificare lo stile di
vita patologico dell'interessato.
Un recente contributo
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In ambito psicoanalitico Rosenthal (1987) individua, alla
base del comportamento dei giocatori d’azzardo, un
disturbo narcisistico di personalità (cluster B). Questi
individui, allo scopo di difendersi da un profondo senso
di debolezza, continuamente provano a loro stessi il
proprio valore, le proprie capacità attraverso modalità
difensive primitive.
È l’imprevedibilità del risultato (Rosenthal, 1992) che
spinge a giocare; controllare l’incontrollabile sottende
un forte senso di debolezza e di disgregazione.
È così che la punizione diviene piacere.
La ricerca di situazioni punitive permane nella vita
adulta; è, continuando a giocare, fino a perdere, che
il giocatore trae la sua punizione.
…”una persona normale fa di tutto per evitare
l’incertezza penosa, ma è proprio l’incertezza quel
che cerca il giocatore d’azzardo” […] il giocatore
“non gioca perché decide a livello cosciente di farlo,
ma vi è spinto da forze inconsapevoli sulle quali non
ha alcun dominio” (Bergler,1957, Psicologia del giocatore)
“Il gioco d’azzardo costituisce
una dichiarazione di bancarotta
da parte
dell’intelletto” (Schopenhauer)
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