Gioco d’azzardo patologico a Prato:
l’attività del Ser.T
Seminari di Studio: Etica e Dipendenze
10 – 11 ottobre 2014
Centro di Bioetica “Gianna Beretta Molla”
Dr.ssa Caterina Uliva
[email protected]
Dr. Marco Gabbiani
[email protected]
U.F Farmacotossicodipendenze (Ser.T)
Via Cavour, 118 – 59100 Prato
Direttore Dr.ssa Antonella Manfredi
Gioco d’azzardo patologico
(GAP)
Malattia
neuropsicobiologica
del
cervello,
spesso
cronica
e
recidivante, che si esplicita con comportamenti patologici compulsivi
e con una sintomatologia neurovegetativa, associata a gravi
conseguenze fisiche, psichiche e sociali per l’individuo.
Serpelloni G., (2012).
Dipendenza patologica
TOLLERANZA:
bisogno sempre maggiore di giocare per ottenere lo
stesso livello di eccitamento e gratificazione.
ASTINENZA:
sintomi e segni che insorgono quando si cessa di
giocare.
CRAVING:
forte desiderio di giocare ed impossibilità di resistervi.
PERDITA DI
CONTROLLO:
presunta capacità di poter smettere, senza riuscirci
nella realtà.
Gioco d’azzardo patologico come dipendenza
patologica
Tutte le sostanze d’abuso aumentano,
direttamente o indirettamente, il
rilascio della dopamina verso il
Nucleus accumbens e molte
stimolano anche il rilascio di peptidi
oppioidi endogeni (per es. encefalina)
in questa regione.
Nelle dipendenze patologiche sono
coinvolti anche circuiti cerebrali più
ampi, comprendenti l’Amigdala,
l’Ippocampo e la Corteccia frontale,
che sono parte del sistema cerebrale
della memoria.
Questi dati implicano che nell’uomo le
dipendenze patologiche coinvolgono
potenti ricordi emozionali.
Adattata da Clapp et al. E pubblicata dal national
Institute of Alcohol Abuse and Alcoholism.
Neurotrasmettitori
5HT: inibizione comportamentale,
controllo degli impulsi
NEUROTRASMETTITORI
NA: intensificazione della sollecitazione, dell’eccitazione
comportamentale e della ricerca delle sensazioni forti
DA: senso di piacere,
curiosità, gratificazione,
sensibilità alla ricompensa,
ricerca di sensazioni
Gambling e neuroimaging
De Ruiter et al., (2009), modificata.
Stadi del GAP
Gioco d’azzardo informale o ricreativo
Comportamento parafisiologico con necessità di consapevolezza dei potenziali
rischi
Gioco d’azzardo problematico
Comportamento a rischio con necessità di diagnosi precoce e di intervento
Gioco d’azzardo patologico
Malattia neuro-psico-biologica
Serpelloni G., (2012).
Gioco d’azzardo patologico come dipendenza
patologica
Alterazioni
neuropsichiche
preesistenti al
contatto con GA e
sostanze
Stato di VULNERABILITA’
Fattori ambientali
Fattori individuali
Fattori familiari
Se contatto ripetuto con stimoli di gioco
d’azzardo e carenza di fattori protettivi
Attivazione percorso evolutivo e meccanismi
autogeneranti
ADDICTION
Serpelloni G., (2012).
Procedure Sert di Prato1 - 1
1
Famiglia
3
2
Primo contatto
Anamnesi personale e di gioco
Comorbidità
SOGS (South Oaks Gambling Screen2)
DSM IV-TR
Giocatore
Valutazione
Psicologica
Colloquio medico
4
Assessment psico-diagnostico
Colloquio motivazionale
Colloquio sociale
Valutazione socio-assistenziale
Accoglienza
2Lesieur
1Angelino
et al., (2012).
H.R., Blume S.B., (1987), Am J Psychiatry.
Capitanucci D., Carlevaro T. (2004).
Procedure Sert di Prato - 2
5
Riunione equipe
integrata
6
Colloqui psico-educazionali
Psicoterapia individuale
Invio psicoterapia di coppia/familiare
Colloquio con educatore professionale
Gruppo auto-aiuto
Richiesta di consulenze specialistiche
Tutoraggio economico
Psicologo
Medico
Assistente Sociale
7
Tutoraggio
economico
Proposte Terapeutiche
8
Rivalutazione proposte
terapeutiche ME
Il tutor - 1
“La figura del tutor nasce per definire un piano di risanamento dei
debiti, per mezzo del quale il giocatore allevierà lo stress dovuto
alle pressioni economiche”.
(Guerreschi, 1998)
Il tutor - 2
Ricostruire la situazione finanziaria del giocatore.
Amministrare il denaro del giocatore tramite:



la raccolta di scontrini e ricevute delle spese effettuate dal
giocatore per valutare il senso di responsabilità rispetto al denaro
che gli viene affidato;
fungere da punto di riferimento su come effettuare delle spese, o
per qualsiasi difficoltà.
fornire al giocatore il denaro strettamente necessario alle sole
spese già definite o necessarie.
La famiglia
Il sistema famiglia è da intendersi
come un organismo complesso: in
altre parole si potrebbe dire che è
molto di più della semplice somma
dei singoli individui o dei singoli
gruppi che lo compongono.
La famiglia
Le azioni attuate da uno dei
membri della famiglia
determinano in un altro
familiare, sempre e ogni volta,
una particolare reazione.
La famiglia
La persona con problematiche
di GA è un membro della
famiglia che manifesta dei
sintomi.
Cosa accade in una famiglia in cui un membro ha
una dipendenza patologica?
Le famiglie fanno
convergere emozioni
negative sui membri
che hanno una
dipendenza patologica
Questo fatto a sua
volta aumenta la
negatività dei familiari
L’atteggiamento di
negatività dei familiari
influenza direttamente
il comportamento
patologico del paziente
Queste interazioni “bloccano” la famiglia
Epidemiologia
Epidemiologia*
1,3 – 3,8% della popolazione italiana presenta problemi di GA,
mentre il 0,5 – 2,2% di GAP.
L’industria del gioco d’azzardo è la 3° in Italia, dopo Eni e Fiat.
Il videopoker rappresenta la forma di gioco predominante tra i
giovani; la situazione è altrettanto preoccupante per slotmachine e gratta e vinci.
L’80% degli italiani ha giocato d’azzardo almeno una volta nella vita.
Il 30% lo fa con assiduità (giocatori a rischio).
Nel 2007 sono stati spesi oltre 42 miliardi di € nel gioco d’azzardo
lecito; intorno ai 60 nel 2010; circa 85 nel 2012.
*Serpelloni
G., (2013).
Nuovi accessi per problemi di GAP al Sert Prato dal 2005 al
30/09/2014
35
30
25
20
Maschi (3)
femmine
15
10
5
0
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
Nuovi Contatti GAP 2013
7 donne
19,1%
34 Uomini
80,9%
N = 41
Evoluzione dei nuovi Contatti GAP 2013
10 in carico 23,8%
(9 astinenti, 1 gioca)
9 in carico
21 drop out
21 Drop Out
50%
2 non
presentati
4 autodimissioni per
problemi vari
(astinenti)
11,9%
4 Richiesta di familiare
– 1 colloquio
9,5%
N = 41
2 Non presentati al 1°
appuntamento
4,8%
Analisi cronologica del drop out
9
8
7
6
9 in carico
21 drop out
7 a un mese
5
4
2 non
presentati
3
2
1
0
a1
mese
a 1 mes e
a3
mesi
a 3 mes i
a4
mesi
a 4 mes i
a6
mesi
a 6 mes i
a8
mesi
a 8 mes i
Pazienti in carico - Sesso
Femmina; 7;
20%
Maschio; 28;
80%
N = 35
Pazienti in carico
Condizione familiare
solo/a; 3; 9%
genitori; 2; 6%
partner; 6; 17%
partner e figli; 24;
68%
N = 35
Copresenza di altre dipendenze
Cannabinoidi; 2; 6%
solo gambling; 32;
91%
Alcol; 1; 3%
N = 35
Stato Civile
divorziato/a; 3;
9%
celibe/nubile; 2;
6%
N = 35
coniugato/a; 30;
85%
Titolo di studio
licenza media
superiore; 2; 6%
N = 35
licenza media
inferiore; 33;
94%
Condizione professionale
condizione non
professionale
(pensionato); 7;
20%
Disoccupato;
1; 3%
saltuario; 1; 3%
occupato
stabilmente
(autonomo); 9;
26%
occupato
stabilmente
(dipendente); 17;
48%
N = 35
Comorbilità psichiatriche nel gioco d’azzardo
patologico
Dati nazionali*
Sert Prato 2013
Depressione maggiore
15-75%
1 (2,8%)
Disturbo bipolare
8-34%
4 (11,4%)
Disturbi d’ansia
20%
1 (2,8%)
Disturbi di personalità
93%
3 (8,6%)
17-24%
1 (+2)
Condotte suicidarie
*Cit. in Marazziti – Ravizza, 2000
CONCLUSIONI
GIOCATORE: mi può garantire che non avrò più il desiderio di giocare?
TERAPEUTA: temo che sarà difficile uccidere il leone. Sarà necessario
che lei rimanga sempre in guardia, sono rari i domatori che non diffidano
nemmeno un po’ dei loro leoni.
GIOCATORE: vuol dire che sarò sempre tormentato dalla voglia di
giocare?
TERAPEUTA: con il tempo, i ruggiti del suo leone diventeranno sempre
meno intensi. Secondo lei, i domatori si sentono orgogliosi del fatto che i
loro leoni non ruggiscono più o non piuttosto, del fatto di riuscire a farli
tacere?
Grazie per l’attenzione.
Dr.ssa Caterina Uliva
Dr. Marco Gabbiani
Servizio Tossicodipendenze (Sert)
Via Cavour, 118 – 59100 Prato
Direttore Dr.ssa Antonella Manfredi