Diapositiva 1 - Comune di Novi Ligure

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INTRODUZIONE AL CORSO
Perché un corso per proprietari di cani?



Lo stile di vita dei cani negli ultimi decenni si è modificato in
maniera radicale passando da un utilizzo del cane ad un
rapporto zooantropologico
Negli ultimi decenni lo stile di vita delle persone si è
modificato in maniera radicale. Nuclei familiari poco numerosi,
ritmi quotidiani pressanti, molte ore di solitudine, spazi
ristretti non sono condizioni naturali per il cane.
Obiettivo di questo corso è quello di fornire ai partecipanti
informazioni sul cane e sul suo modo di comportarsi e
integrarsi nella vita moderna
1
INTRODUZIONE AL CORSO


Avere un cane è naturale; le informazioni che forniremo in questo corso
serviranno a migliorare la convivenza tra i cani e le persone, con reciproca
soddisfazione. Grazie alle maggiori conoscenze circa il comportamento del cane e
le tecniche per la sua educazione, cercheremo di fornire le informazioni e gli
strumenti per ottenere la massima soddisfazione del rapporto cane-proprietario
e il miglior benessere etologico dell’animale Un proprietario informato e un cane
educato realizzano insieme una convivenza più serena e soddisfacente.
Non dimentichiamo inoltre, che la normativa vigente investe il proprietario di
responsabilità civili e penali e che in caso di difficoltà o situazioni problematiche
ha definito quali sono gli esperti in grado di aiutare a risolverle.
2
I professionisti del comportamento dei
cani: a chi rivolgersi in caso di problemi




Il Medico Veterinario curante
Il veterinario Comportamentalista
Veterinari specialisti in altre discipline
Educatori, istruttori, addestratori cinofili
3
Il Medico Veterinario curante

è la figura di riferimento a
cui rivolgersi per ottenere
tutte
le
informazione
corrette riguardo la salute
degli animali: infatti si
occupa della prevenzione
della diagnosi e della cura di
tutte le affezioni in cui
possono incorrere gli animali.
4
Il Veterinario
Comportamentalista

La Medicina Comportamentale è una disciplina
specialistica della Medicina Veterinaria che si occupa
delle





caratteristiche comportamentali dell’animale
il rapporto tra animale e proprietario
le procedure di diagnosi e trattamento dei disturbi comportamentali.
la gestione dell’animale ha un ruolo sia nell’insorgenza che
nella risoluzione dei problemi comportamentali, ma gli
errori di gestione sono solo una delle molte cause dei
problemi comportamentali.
Il primo passo: distinguere un comportamento normale,
anche se indesiderato, da anormale e patologico
5
Il Veterinario Comportamentalista
se il comportamento è anormale
l’animale è affetto da una malattia
comportamentale che come qualsiasi
altra malattia dovrà essere curata;
non solo non ci si possono aspettare
risposte “normali” da soggetti che
non lo sono, ma è pericoloso
impostare un trattamento ignorando
tale presupposto.
Il veterinario stabilisce la diagnosi,
che in alcuni casi è secondaria a una
malattia clinica; poi propone la
terapia, solitamente complessa, che
può comprendere terapia cognitivocomportamentale, feromonale,
farmacologica, chirurgica.
6
Il Veterinario Comportamentalista
In un soggetto normale, invece, ci
può essere un problema gestionale o
di educazione che può essere
affrontata da un educatore
adeguatamente preparato
attraverso una corretta educazione
sia del cane sia del proprietario.
l’educatore interpretando i segnali di
comunicazione tra cane e
proprietario, aiuta a stabilire una
comunicazione efficace e priva di
fraintendimenti e una corretta
relazione.
7
Il Medico Veterinario specialista o
esperto in altre discipline
molte patologie comportamentali sono multifattoriali
e pertanto la collaborazione con colleghi esperti in
altri settori della medicina veterinaria (per es.
neurologi, dermatologi, ecc.) è necessaria e sempre
molto proficua e costruttiva.
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
8
Educatore, istruttore, addestratore
cinofilo



La collaborazione tra diverse figure professionali ed il
riconoscimento dei propri limiti rappresenta la
combinazione vincente in un settore così complesso
come quello del comportamento.
L’intervento di un tecnico per aiutare il proprietario
ad applicare il protocollo di modificazione
comportamentale è fondamentale nella maggior parte
dei casi al fine dell’espletamento del protocollo
terapeutico stabilito.
Sono molte le offerte in questo campo, difficile
valutare le competenze
9
“educatore cinofilo”
(definizione non ufficiale)

“educatore cinofilo” opera
nell'educazione del cane senza limiti di
età, escluso le attività sportive e la terapia
del comportamento.
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
10
“istruttore cinofilo”
(definizione non ufficiale)

“istruttore cinofilo” opera
nell'ambito dell'educazione
del cane senza limiti di età
e nell'eventuale pratica
sportiva/civile. E’ in grado
di intervenire laddove
esiste un problema
comportamentale nella
realizzazione della terapia
comportamentale
prescritta da un medico
veterinario
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
11
“addestratore cinofilo”
(definizione non ufficiale)
prepara i cani per compiti specifici che non
sarebbero naturalmente in grado di svolgere,
come attività di supporto a disabili, ricerca sotto
valanghe o di superficie,
caccia, prove di lavoro
istituite per le differenti
razze

RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
12
Le origini del rapporto tra l’uomo e il cane:
un’amicizia antica

La prima testimonianza
di un legame anche
affettivo tra uomo e cane
viene da Israele (sito di
Ein Mallah, circa 12.000
anni fa): è la sepoltura di
un uomo anziano che
appoggia la testa e una
mano sul corpo di un
cucciolo.
1
IL COMPORTAMENTO DEL CANE
Il cane domestico è il frutto del lunghissimo processo di
addomesticamento del lupo, durato probabilmente 40.000 anni;
 il lupo selvatico si è modificato in modo profondo e irreversibile
dal punto di vista morfologico
e comportamentale; in questo
modo il cane si è allontanato
dalle regole più rigide che
guidano il mondo degli animali
selvatici, per avvicinarsi al
sistema assai più plastico
che guida il mondo dell’uomo.

2
IL COMPORTAMENTO DEL CANE

Durante il primo periodo
dell’addomesticamento, il
profilo comportamentale del
cane ha subito importanti
modifiche:

sono aumentate




docilità,
tolleranza
Giocosità
diminuite



aggressività,
combattività
reattività
3
IL COMPORTAMENTO DEL CANE


Con il passare del tempo i primi cani hanno subito altri
cambiamenti fondamentali: hanno imparato a condividere con
l’uomo emozioni, a decodificare alcuni segnali della
comunicazione.
Sono diventati collaborativi,
rendendosi utili nelle varie
attività umane.
4
IL COMPORTAMENTO DEL CANE





i cani manifestano un repertorio comportamentale caratteristico della loro
specie, come per esempio l’organizzazione sociale, il comportamento
predatorio e la difesa del territorio;
Il carattere del cane evolve poi a seguito di tutte le esperienze della sua vita
tutti i cuccioli nascono adatti ad inserirsi nel gruppo familiare umano e con
abilità complesse orientate verso i nostri sistemi comunicativi: i cani
guardano, ascoltano, seguono i loro proprietari e creano con loro legami
affettivi profondi e duraturi.
i cani diventano membri effettivi della famiglia e seguono spontaneamente le
indicazioni dei loro compagni umani che possono influenzare molto la loro
educazione.
L’intensità con cui il repertorio comportamentale viene espresso dipende
anche dalle esperienze del singolo animale, e su queste il proprietario, gioca
un ruolo chiave.
5
LE RAZZE
Perché sono diverse?
Quali sono le differenze?
Neotenia (fissazione, a livello dell’ esemplare
adulto, di caratteristiche infantili)

L’ evoluzione psico-fisica del cucciolo è
sostanzialmente caratterizzata da quattro
stadi di sviluppo rispetto allo sviluppo del
lupo
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
7




testa tondeggiante, muso corto e
rugoso, pelle floscia, orecchie
pendenti , andatura goffa
stretta dipendenza, soprattutto
tattile, con la madre e i fratelli,
diffidenza verso il mondo estraneo
grandi cani guardiani, come i
mastini, i San Bernardo,
Maremmano (enorme cucciolo )
comportamento è quello del
cucciolo al primo stadio, giocano
tra loro, sono indifferenti ad
oggetti che gli vengono lanciati,
non spaventano le pecore . La loro
talvolta imprevedibile aggressività
deriva dal timore che i cuccioli al
primo stadio suscita tutto ciò che è
ignoto
1º stadio: cuccioli
8



teste un po’ meno larghe,
orecchie pendenti, permane
qualche ruga ,
il cucciolo si è abituato al
mondo esterno, è perciò molto
meno diffidente e lo sperimenta
giocando con ogni oggetto in
cui si imbatte riportandolo
quando lo si lancia. E’ molto
affettuoso e sottomesso.
Cani da caccia, spaniels,
retrivers.
2º stadio: giocatori
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista



muso più lungo, testa solo
parzialmente tondeggiante,
orecchie semierette;
è lo stadio della parata, in cui il
cucciolo tende ad intercettare
qualsiasi cosa si muova,
tagliandole la strada.
bovari e cani da gregge in cui
questa tendenza “ad intercettare”
viene utilizzata per tenere
raggruppato il bestiame.
3º stadio: paratori
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista



muso appuntito, orecchie erette,
occhi a mandorla ;
comportamento : molto vicino a
quello adulto: interesse sviluppato
per la caccia e l’ inseguimento,
quindi attitudine a mordere il
posteriore dell’ animale in fuga.
i cani nordici (samoiedi, alaskan,
spitz, husky ecc…). Questi cani
sono molto vicini alla forma
selvatica (lupo) e tendono ad
avere precisi ruoli precisi in gruppi
di cani. Il loro rapporto con l’uomo
non è così facile . Raramente
abbaiano.
4º stadio
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
SPETTRO VOCAZIONALE DI RAZZA

La selezione ha operato differenze comportamentali nelle
diverse razze ottenendo soggetti con uno spettro motivazionale
differente
SUDDIVIZIONE DELLE RAZZE:
Razze specializzate
Razze non specializzate
RAZZE SPECIALIZZATE

I pastori conduttori del bestiame






legame sociale con gli eterospecifici;
predatorietà (anche nel gioco);
mandato di responsabilità;
collaborazione con il conduttore.
I cani da ferma;
I retriever

esplorazione olfattiva;
predatorietà (anche nel gioco);
legame sociale con/eterospecifici
Tendenza a raccogliere oggetti;

collaborazione con il conduttore.



RAZZE SPECIALIZZATE


I cani da slitta;
I terrier;





esplorazione olfattiva;
predatorietà (anche nel gioco);
tendenza a mantenere il
possesso (non devono riportare
ma estrarre);
agonismo inter – ed
intraspecifico (sono
competitivi).
I molossi



difesa del territorio;
tendenza a mantenere il
possesso;
agonismo interspecifico.
RAZZE NON SPECIALIZZATE

Motivazioni e vocazioni sono
legate alla caccia ed alla
protezione e normalmente
esercitate. Per questo, il
conduttore non deve
possedere particolari abilità
 I cani da caccia da seguita
 I levrieri primitivi
 I guardiani degli armenti
 difesa del territorio;
 diffidenza verso gli estranei
(esseri umani);
 legame sociale con i
conspecifici;
 autonomia decisionale.
Spettro vocazionale e attitudine del
cane:
•Scelta del cane
•Educazione del cane
•Gestione del cane
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
17
Lo sviluppo comportamentale e le fasi della vita
del cane: da cucciolo a cane anziano
SVILUPPO
COMPORTAMENTALE

Lo sviluppo comportamentale e le fasi della vita del
cane: da cucciolo a cane anziano




Nel cucciolo esistono dei ‘periodi critici’ per il corretto
sviluppo di varie funzioni psicologiche e sociali
Durante l’adolescenza il cane può presentare difficoltà a
mantenere l’equilibrio e l’autocontrollo
L’età adulta è caratterizzata dalla tendenza alla stabilità
comportamentale
Durante la vecchiaia è importante favorire il benessere fisico
e stimolare le capacità di adattamento del cane


Nel cucciolo esistono dei
‘periodi critici’ per il corretto
sviluppo di varie funzioni
psicologiche e sociali.
L’inizio e la fine di questi
periodi sono biologicamente
determinati: in questi brevi e
precisi periodi di età la
possibilità di compiere
esperienze cruciali per lo
sviluppo comportamentale (da
cui il termine ‘critico’) è
particolarmente importante e
l’apprendimento conseguente
a queste esperienze è
particolarmente rapido e
duraturo.
SVILUPPO
COMPORTAMENTALE
SVILUPPO
COMPORTAMENTALE

PERIODO PRENATALE:

anche prima della nascita i cuccioli sono in grado di percepire
alcune sensazioni:




Sensibilità tattile
Reazioni emotive
Preferenze alimentari
PREVENZIONE:

è molto importante che le cagne in gestazione vengano tenute in
ambiente tranquillo a lei conosciuto senza eventi stressogeni, molto
importante poi saranno le manipolazioni fatte dolcemente e regolarmente
all’addome della cagna, questo porterà una maggiore tolleranza alle
manipolazioni nei futuri nascituri
Il sistema nervoso è largamente
immaturo, il cucciolo dorme per
il 90% della giornata e quasi
sempre con un sonno paradosso:
si agitano, vocalizzano e si
ammassano tra loro
(termoregolazione e sviluppo di
sensazioni tattili); i cuccioli
sono sordi e ciechi, si muovono
con difficoltà, rispondono con
molta lentezza alle stimolazioni
esterne
PREVENZIONE:è importante che
i cuccioli possano dormire
insieme e vicino alla madre, si
rafforzerà la tolleranza al
contatto manipolando
delicatamente i cuccioli quando
sono svegli sempre in presenza
della madre
SVILUPPO
COMPORTAMENTALE
PERIODO NEONATALE
(da 0 a 14gg):
SVILUPPO COMPORTAMENTALE
PERIODO DI SOCIALIZZAZIONE (da 21gg a 6-12 mesi)


È un periodo molto lungo all’interno del quale è compresa la
pubertà (passaggio da cucciolo ad adolescente)
In questo periodo si svilupperanno i processi che influenzeranno
i comportamenti del cucciolo per tutta la vita e cioè:
 Comunicazione intra ed interspecifica
 Esplorazione ambiente circostante
 Acquisizione autocontrolli
 Distacco
 Gerarchizzazione
SVILUPPO COMPORTAMENTALE
PERIODO DI SOCIALIZZAZIONE (da 21gg a 6-12 mesi)


È un periodo molto lungo all’interno del quale è compresa la
pubertà (passaggio da cucciolo ad adolescente)
In questo periodo si svilupperanno i processi che
influenzeranno i comportamenti del cucciolo per tutta la vita
e cioè:
 Comunicazione intra ed interspecifica
 Esplorazione dell’ambiente circostante
 Acquisizione degli autocontrolli
 Distacco
 Gerarchizzazione
ESPLORAZIONE DELL’AMBIENTE CIRCOSTANTE


Mentre esplora il mondo, il cucciolo comincia un percorso
importantissimo: la socializzazione. Durante questo percorso il
cucciolo imparerà le regole basilari della vita sociale grazie alla
presenza della madre e di altri cuccioli. La presenza di altri
cuccioli e di cani adulti è indispensabile poiché da loro il cucciolo
riceve le risposte più adeguate ai suoi comportamenti. Per
esempio, mentre gioca con gli altri cuccioli e la madre, il cucciolo
imparerà a modulare la forza del suo morso in base alle loro
reazioni.
È importante che il cucciolo faccia numerose esperienze positive
in presenza di soggetti (cani e persone) che siano in grado di
dare risposte adeguate ai suoi comportamenti. La presenza della
madre è fondamentale almeno fino alle otto settimane, ma il
processo di modulazione delle risposte si perfeziona nei primi
mesi di vita.




Per aumentare le sue abilità sociali
durante questa fase il cucciolo deve
avere contatti con diversi tipi di cani e
di persone (uomini, donne, bambini,
persone diversamente abili).
Il momento corretto per l’adozione di un
cucciolo è sessanta giorni, durante i
quali i cuccioli fanno esperienze
importanti: la madre rappresenta il
centro della loro esplorazione e la base
sicura a cui tornare.
Il proprietario deve favorire lr
esperienze nel cucciolo esponendolo in
maniera graduale ma continua ad
ambienti e situazioni comuni della vita
(parchi pubblici, mezzi di trasporto,
ambienti affollati, ecc.).
Recludere in casa un cucciolo appena
adottato per paura delle malattie
significa andare incontro a un disturbo
comportamentale; esistono vaccini da
fare da 40. Il medico veterinario saprà
darvi tutte le informazioni ed eseguire
le vaccinazioni necessarie.
ESPLORAZIONE
DELL’AMBIENTE
CIRCOSTANTE
SVILUPPO COMPORTAMENTALE
PERIODO DI SOCIALIZZAZIONE (da 21gg a 6-12 mesi)


È un periodo molto lungo all’interno del quale è compresa la
pubertà (passaggio da cucciolo ad adolescente)
In questo periodo si svilupperanno i processi che
influenzeranno i comportamenti del cucciolo per tutta la vita
e cioè:
 Comunicazione intra ed interspecifica
 Esplorazione dell’ambiente circostante
 Acquisizione degli autocontrolli
 Distacco
 Gerarchizzazione
ACQUISIZIONE DEGLI AUTOCONTROLLI

L’acquisizione degli autocontrolli è un processo che permette a
un cucciolo di diventare un cane adulto normale in grado inserirsi
nella società in maniera opportuna.
La madre e altri adulti
capaci
danno
al
cucciolo
la sicurezza di esplorare,
la base sicura a cui
ritornare,
gli stop necessari per
imparare a interrompere
un comportamento,
attendere,
regolare l’impulsività
Durante lo sviluppo i cuccioli
imparano
 l’assetto
motivazionale
 l’equilibrio emozionale
 l’autocontrollo
Queste sono caratteristiche
mentali di cui tenere conto nel
processo di educazione
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
12
L’ADOLESCENZA


Anche nei cani esiste un periodo difficile simile
all’adolescenza, caratterizzata dallo sviluppo sessuale.
L’età in cui si manifesta è variabile: più breve e
precoce nelle taglie piccole (6 mesi-1,5 anni) che in
quelle grandi o giganti (1 anno-2,5 anni).
Durante questo periodo è
presente una difficoltà a
mantenere l’equilibrio e
l’autocontrollo con
cambiamenti che sono spesso
improvvisi e inattesi. Il cane
adolescente può diventare
più eccitabile e impulsivo.
L’ADOLESCENZA




È importante rispondere ai comportamenti ‘di ribellione’ come
abbaiare insistentemente per avere l’attenzione o un gioco,
tirare al guinzaglio per cambiare direzione ecc., in modo
tranquillo, premiando la calma e ignorando il cane quando
manifesta eccessiva eccitazione.
È importante anche mantenere una rigorosa coerenza nel
premiare i comportamenti desiderati (la calma)
cercando inoltre di prevenire le situazioni di maggiore
eccitazione, per esempio evitando conflitti fra cani e
interrompendo le situazioni di eccessiva eccitazione
Per motivare il cane a rispondere positivamente alle richieste, il
proprietario deve rafforzare la relazione con il cane svolgendo
insieme attività piacevoli (passeggiate frequenti, giochi ed
esercizi divertenti e calmanti).
IL CANE ADULTO



Se il cane ha raggiunto un buon
equilibrio emozionale, l’età adulta è
caratterizzata dalla tendenza alla
stabilità comportamentale.
Questa stabilità può venire meno in
caso di cambiamenti ambientali, del
gruppo familiare, malattie, traumi
emotivi in genere, condizioni
riproduttive come calori, gravidanze,
accoppiamenti.
Anche durante l’età adulta la relazione
con i proprietari dovrebbe essere
improntata alla coerenza nella
comunicazione e alla condivisione di
esperienze positive di collaborazione
nella vita di tutti i giorni: passeggiare,
giocare insieme, esplorare e
soprattutto godere della reciproca
compagnia.
IL CANE ANZIANO



Come nell’uomo, l’invecchiamento del
cane è caratterizzato dal progressivo
calo delle capacità di adattamento,
memorizzazione e apprendimento.
Nei cani anziani sono altresì frequenti
disturbi clinici e malattie in genere
che minano il benessere provocando
dolore, abbattimento, difficoltà di
movimento, cecità o sordità.
Durante questo periodo diventa quindi
prioritario favorire il benessere fisico
e stimolare le capacità di adattamento
del cane favorendo attività piacevoli
svolte in collaborazione con il
proprietario.
GRAZIE PER
L’ATTENZIONE
IL CANE E’ UN SOGGETTO
SENZIENTE DOTATO DI
CAPACITA’ COGNITIVE CON
ESIGENZE PSICOLOGICHE
RAFFAELLA TAMAGNONE
Medico Veterinario
Comportamentalista
1

BISOGNI FISIOLOGICI



BISOGNI DI SICUREZZA


Luogo appartato per il riposo, routine quotidiane, gestire la
distanza sociale
BISOGNI SOCIALI


Cibo, salute, acqua, movimento solitamente soddisfatti
Riflettere su inquinamento acustico, olfattivo…
Relazioni interspecifiche e intraspecifiche
BISOGNI COGNITIVI

Esprimere i bisogni svolgendo attività consone alla propria
natura
TUTTI DIVERSI PER OGNI CANE (cuccioli, problemi di
socializzazione inter o intra, malati, anziani…)
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
2
LE CINQUE LIBERTA‟:
create nel 1965 nel Regno Unito per dare linee guida nel settore zootecnico,
ora accettate come linee guida per il benessere per tutti gli animali

LIBERTA‟ DA FAME E SETE


LIBERTA‟ DAL DISAGIO


Prevenzione o pronta diagnosi e terapia delle malattie
LIBERTA‟ DI ESPRIMERE IL NORMALE REPERTORIO
COMPORTAMENTALE


Ambiente adatto, compresa una zona confortevole per il riposo
LIBERTA‟ DA DOLORE, FERITE, MALATTIE


Libero accesso ad acqua fresca, dieta adatta allo stato fisiologico
Sufficiente spazio, adeguate strutture e compagnia
LIBERTA‟ DALLA PAURA E DALLO STRESS

Assicurando condizioni e terapie per evitare la sofferenza
mentale
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
3
CARATTERISTICHE MENTALI
• La mente elabora informazioni
• Possiede DOTAZIONI, che agiscono come MAPPE, cioè non
corrispondono alla realtà
• La mente affronta il mondo con le sue DOTAZIONI e fa una
esperienza soggettiva.
• Gli APPRENDIMENTI producono DOTAZIONI;
• maggiore è il numero di dotazioni maggiore è la possibilità di
interpretare, rielaborare ed emettere comportamenti diversi in una
certa situazione.
• L‟apprendimento è un processo di SELEZIONE e ORGANIZZAZIONE
in base alle ESPERIENZE.
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
4
Stati mentali
MOTIVAZIONI
EMOZIONI
Stato di
ATTIVAZIONE
Indicano in quel preciso momento
la posizione dell’animale nel mondo
Emozioni
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
6
EMOZIONI: cosa sono



Le Emozioni sono reazioni affettive intense e
improvvise di breve durata determinate da uno
stimolo ambientale.
Sono mosse da uno stimolo esterno, o da
un‟immagine mentale
provocano treni di risposte



Fisiologiche (battito cardiaco, ritmo respiratorio,
vasocostrizione…) e
Comportamentale (espressioni mimiche, gestuali,
posturali…)
L’assetto emozionale è uno dei fattori di cui si
deve tener conto nell‟apprendimento, infatti
IL PIACERE FAVORISCE L’APPRENDIMENTO
EMOZIONI: come si modificano
Le emozioni sono influenzate da
 Stato di benessere del corpo
 Stato emozionale di chi opera
 Gli altri stati mentali
UMORE POSITIVO= APERTURA
EMOZIONI
+
SICUREZZA
+
GIOIA
TRISTEZZA
-
PAURA
-
UMORE NEGATIVO= CHIUSURA
Il gioco induce uno stato emozionale
positivo
Il gioco è indice emozionale
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
10
Motivazioni
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
11
MOTIVAZIONI: Cosa sono
Indicano l‟orientamento del soggetto verso il
mondo esterno
1. La tendenza a esprimere un certo
comportamento
2. La sensibilità interna verso particolari stimoli
 È un circuito di neuroni che viene
rafforzata/inibita dall‟esercizio
 influenzata da altri Fattori mentali (emozioni,
attivazione)

Possessiva
Territoriale
Esplorativa
Predatoria
accudire
Collaborativa
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
13
Motivazioni: come devono
essere


?
Appagate: se una motivazione non viene
assolta per molto tempo il soggetto si
trova in uno stato di FRUSTRAZIONE con
assenza di benessere
Le motivazioni sono sinergiche alle
emozioni positive
Motivazioni : come si modificano
Le motivazioni non possono essere create o eliminate ma si
può agire sul volume
AUMENTARE IL VOLUME
RIDURRE IL VOLUME



STIMOLAZIONE: con la percezione di
stimoli (oggetti, odori, ricordi…)
ESERCITAZIONE: mettere in atto il
comportamento che è manifestazione
della motivazione
GRATIFICAZIONE: raggiungere l‟obiettivo
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
16
Si aumenta il volume
aumentando quello
delle motivazioni
sinergiche
Possessiva
Territoriale
Esplorativa
Predatoria
accudire
Collaborativa
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
17
Si diminuisce il
volume
aumentando quello
delle motivazioni
controlaterali
Possessiva
Territoriale
Esplorativa
Predatoria
accudire
Collaborativa
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
18
Esercitare le motivazioni attraverso il
gioco e gli esercizi
inseguire oggetti
cercare con il fiuto
Riportare
 predatoria
 predatoria/esploratoria
 Predatoria /sociale collaborativa
 sociale competitiva
tira e molla
 Possessiva
fare la guardia
 Territoriale
sgranocchiare l’osso da soli
 Possessiva
giochi con il corpo del proprietario
 sociale collaborativi
massaggi e carezze:
 sociale collaborativi
inseguire o farsi inseguire
 sociale/predatoria
lunghe passeggiate luoghi nuovi
 esploratoria
lunghe soste nello
stessoTAMAGNONE
luogo Medico
territoriale
RAFFAELLA
Veterinario
Comportamentalista
giochi di lotta
19
CONTESTUALIZZARE


Gli animali possono
contestualizzare: “quel
comportamento si emette in
quella situazione e non nelle
altre”
dare un contesto è utile per
evitare l‟animale prenda
iniziative in altre situazioni

Si migliora la capacità del cane
di contestualizzare mediante
addestramento rigido, sempre
nello stesso luogo e nello
stesso modo, capacità cognitive
limitate, con scarsa capacità di
generalizzare
GENERALIZZARE


possono generalizzare:
“quel comportamento si
emette in tutti i casi
simili”
Generalizzare è utile per
avere animale affidabile
che si comporta in un
modo prevedibile


Spesso nelle paure
quando non c‟è abitudine
per ottenere questo in
educazione è necessario
esercitare il cane in
situazioni differenti
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
20
dare segnali di arresto
I cani devono essere in grado di
interrompere una sequenza
comportamentale per adattarla a ciò che
succede
Il proprietario deve avere la capacità di
interrompere una sequenza
comportamentale, che anche se normale,
potrebbe essere inappropriata o dannosa
in quel contesto o in quel momento
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
21
LO STATO DI ATTIVAZIONE (Arousal)
• In un sistema di eccitazione da una parte avrò eccitazione e
dal lato opposto apatia. Arousal varia nei diversi soggetti,
anche per la razza.
• Quando la situazione si modifica rispetto all‟ordinario ho un
balzo rispetto all‟arousal ordinario
• Il soggetto sta bene quando avrà un arousal ordinario medio.
• L‟arousal è direttamente proporzionale alla attenzione, e alla
motivazione, inversamente alla concentrazione
– Un soggetto con arousal alto avrà bisogno di una maggiore dotazione
di autocontrollo.
– Un soggetto con arousal basso di una maggiore motivazione.
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22
Eccitazione:
deficit concentrazione
MOTIVAZIONE
AROUSAL
Apatia:
Deficit attenzione
EMOZIONE
POSITIVA
Eccitazione:
deficit concentrazione
AROUSAL
Apatia:
Deficit attenzione
Quando il soggetto ha una
fluttuazione contiua di arousal
aumenta lo stress e diminuisce
l‟apprendimento.
PIACERE
APPRENDIMEN
Eccitazione:
deficit concentrazione
Quando il soggetto mantiene
un arousal medio aumenta il
benessere e l‟apprendimento.
AROUSAL
PIACERE
APPRENDIMENTO
Apatia:
Deficit attenzione
alto arousal
ALTO AROUSAL:
Il cane è attento a tutto quello che gli succede
intorno
Cerca attivamente le cose che gli interessano;
Fa fatica a concentrarsi su una cosa perché si
distrae

Aumentano l‟arousal:






Novità
Complessità
Interessante, saliente
Attività di gioco corporeo
Attività di movimento
Esplorazione visiva,
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
27
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
28
basso arousal
BASSO AROUSAL
Il cane è svogliato, si annoia,
non dà attenzione a ciò che
succede intorno


Stimoli che tendono ad abbassare
l‟arousal sono quelli poco salienti,
ripetitivi, molto semplici
Attività utili per abbassare
l‟arousal sono carezze, massaggi,
attività masticatoria, gioco
cognitivo, ricerca olfattiva
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
30
EQUILIBRIO…
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
31
PREMI E
PUNIZIONI:
come utilizzarli
nella pratica quotidiana
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
32
RINFORZO POSITIVO (premio)

Quando un cane compie un‟azione questa avrà una conseguenza; se la
conseguenza sarà vantaggiosa per il cane questa azione diventerà più
frequente e più intensa. il rinforzo, quindi è una cosa che al cane in
quel momento piace!


QUALSIASI NOSTRA ATTENZIONE VERSO
PAROLA…) È PER LUI UN RINFORZO!!!
IL CANE (SGUARDO, GESTO,




I rinforzi utili sono la voce dolce, le carezze, lo sguardo diretto come segno
di approvazione; in generale il semplice dare attenzione al cane è di per sé
un
Funzionano non solo sulle azioni svolte ma anche sull‟atteggiamento
mentale dell‟animale (ricordiamoci di rinforzare sempre il cane quando è
tranquillo e rilassato se è questo che desideriamo da lui…)
Il rinforzo deve arrivare immediatamente al termine dell’azione svolta
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
33
in stimolo: faccio vedere al cane un
bocconcino e gli chiedo di fare
qualcosa per me: appena lui assume
la posizione gli do il bocconcino. È
utile per insegnare cose nuove, per
far eseguire esercizi in situazioni
particolarmente difficili, in cui il cane
è molto distratto da altri stimoli. Ha
il difetto di essere un po‟ come
un‟esca, il cane sa cosa lo aspetterà
e decide se gli conviene prima.
L‟attenzione del cane è sull‟esca e se
non ho l‟esca diventa difficile
chiedere qualcosa al cane.
in condizionamento. Per evitare che il
cane sbagli e impari qualcosa di
inadeguato faccio eseguire quello
che in quella situazione sarebbe
giusto, dandogli un comando che lui
conosce (“terra” per esempio),
dopodichè lo premio. Gradualmente
il cane imparerà come comportarsi in
quella situazione.
3 modi di usare il
premio
in stimolo: esca
in condizionamento: premiare un
comportamento alternativo
In rinforzo: premiare un comportamento
spontaneo
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
34
3 modi di usare il
premio
in rinforzo.
È il modo più efficace: aspetto
che il cane faccia
spontaneamente la cosa giusta
e poi lo rinforzo nel luogo e
nella posizione in cui voglio che
rimanga. P. es. se voglio che il
cane rimanga accucciato lo
rinforzo lanciandogli bocconcini
mentre è a terra nel luogo in cui
voglio che stia. Il cane non sa
che ho il premio e non se lo
aspetta.
in stimolo: esca
in condizionamento: premiare un
comportamento alternativo
In rinforzo: premiare un comportamento
spontaneo
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
35
come procedere per insegnare
qualcosa?




Inizialmente è necessario rinforzare il cane ogni volta che esegue
quell‟esercizio,
Se il cane ha difficoltà a imparare l‟esercizio corretto e non riesce a
eseguirlo possiamo agire per “modellaggio”, premiando le risposte che pur
non essendo corrette si avvicinano a ciò che vogliamo
Ricordiamoci che di solito non è importante che il cane esegua un esercizio
in modo perfetto in una situazione priva di stimoli esterni, ma che lo esegua
sempre anche in modo imperfetto ma in situazioni critiche;
Dopo aver insegnato qualcosa a casa dove è più facile, quindi, sarà
importante allenare gradualmente il cane a rispondere in situazione più
ricche di stimoli ed estremamente diverse tra loro.
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
36
COME ELIMINARE UN
COMPORTAMENTO INDESIDERATO?








Ci sono due regole e dobbiamo attenerci a entrambe se vogliamo che funzioni, se ne
adottiamo solo una sarà impossibile ottenere il risultato desiderato
Rinforziamo un comportamento incompatibile con quello indesiderato che sia
accettabile
Estinzione delle risposte indesiderate, cioè evitiamo qualsiasi interazione (sguardo,
carezze, parole) quando il cane fa quello che non vogliamo
esempio: non voglio più che il cane salti addosso:
gli insegno a sedersi e rimanere seduto per salutare o chiedere qualcosa
se salta addosso mi giro di spalle senza dire nulla e vado via
ESTINZIONE
Se un comportamento qualsiasi non viene più rinforzato esso tende gradualmente a
ridursi in intensità e frequenza. Per non premiare un cane è sufficiente evitare
qualsiasi tipo di interazione, che si traduce, solitamente, nella sottrazione totale di
sguardi, carezze, parole, cioè, in sostanza, nel voltare le spalle al cane e, se non è
sufficiente, nell‟allontanarsi da lui senza rivolgergli attenzione.
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
37
PUNIZIONI












SONO DA EVITARE PERCHE‟:
Aumentano sempre lo stress, l‟ansia
Sono sempre da evitare in situazioni di ECCITAZIONE, PAURA, AGGRESSIVITA‟
Sono da evitare nel modo più assoluto le punizioni fisiche, in particolare con le mani
La punizione interrompe un comportamento sgradito bloccando l‟azione nelle fasi
iniziali,
Non sfrutta la capacità del cane di imparare e di collaborare
Non insegna al cane un valido comportamento alternativo
Può essere associata all‟evento sbagliato (pipì sul pavimento + padrone + sgridata =
non devo fare pipì quando c‟è il mio padrone vicino a me!)
Se non è abbastanza intensa non è efficace
Se è troppo intensa o ripetuta, può scatenare una reazione difensiva (fuga o
aggressione)
Guardiamo il risultato: se la punizione non funziona le prime volte (cioè se il cane non
smette o smette per poco tempo e poi ricomincia) non funzionerà mai! smettiamo di
utilizzarla e troviamo altri metodi.
Riassumendo: la punizione spesso non risolve affatto i problemi, può crearne di
nuovi, e richiede tempi più lunghi e stress superiori nell‟apprendimento e
nell„educazione.
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
38
REGOLE GENERALI




Per insegnare a un cane DOBBIAMO INSEGNARGLI CIÒ CHE
DESIDERIAMO DA LUI, CIOÈ RINFORZARE I COMPORTAMENTI
CORRETTI, non possiamo limitarci a correggere quelli
indesiderati.
Un cane non può associare al presente qualcosa che è finito da più
di 60 secondi
Evitate di far sbagliare il cane: se date un comando dovete
essere sicuri che lo eseguirà, altrimenti perdete credibilità;
gradualmente gli esercizi potranno diventare più sofisticati se vi
esercitate e i comandi potranno essere dati anche in situazioni
critiche.
Dovete essere interessanti per il cane! …e comunicare al
suo livello: se non vi capisce o non è attento a voi non potrete mai
insegnargli nulla.
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
39
Si parte da questo…
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
40
…si arriva a questo!
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
41
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
42
CORSO di FORMAZIONE
per PROPRIETARI di CANI
LA COMUNICAZIONE DEL CANE
SVILUPPO COMPORTAMENTALE
PERIODO DI SOCIALIZZAZIONE (da 21gg a 6-12 mesi)


È un periodo molto lungo all’interno del quale è compresa la
pubertà (passaggio da cucciolo ad adolescente)
In questo periodo si svilupperanno i processi che
influenzeranno i comportamenti del cucciolo per tutta la vita
e cioè:





Comunicazione intra ed interspecifica
Esplorazione dell’ambiente circostante
Acquisizione degli autocontrolli
Distacco
Gerarchizzazione
Percezione e organi di senso




Tatto
Udito
Vista
olfatto
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3





Sensibilità intorno al muso e
sugli arti
Informazioni raccolte dalle
vibrisse
Essenziale durante lo sviluppo
perché presente fra intimi o
con cuccioli
poco rappresentato nei cani
adulti
associato alla comunicazione
olfattiva
tatto
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4






Sensibilità intorno al muso e
sugli arti
Informazioni raccolte dalle
vibrisse
Essenziale durante lo sviluppo
perché presente fra intimi o
con cuccioli
poco rappresentato nei cani
adulti
associato alla comunicazione
olfattiva
tatto
Molto importante per i primati
per coesione sociale
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5



I cani possono produrre
suoni sopra 100dB, ma sono
anche più sensibili ai suoni
degli esseri umani. I cani
avvertono suoni di
frequenza da 65Hz fino a
16kHz, che è molto oltre il
limite di frequenza dell’udito
umano.
Sono soprattutto sensibili a
frequenze di 500Hz fino a
16kHz, e in questo range la
soglia di sensibilità è di
24dB più bassa di quella
degli esseri umani, pertanto
possono sentire suoni che
sono fino a 4 volte più
silenziosi di quelli avvertiti
dagli esseri umani
Il padiglione auricolare
mobile funziona come un
amplificatore direzionale
Comunicazione
Percezione acustica
uditiva
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6
SEGNALI VOCALI
SUONO
FUNZIONE
Abbaio
stato di eccitazione
Avvertire gli altri, pericolo/Difesa territoriale, competizione, difesa
Facilitazione sociale, Sollecitazione al gioco, Saluto, richiesta di attenzione
varia molto in funzione della razza e dello stato emotivo;
Più acuto e abbai più distanti: aumenta l’ansia,
Più grave e abbai vicini aumenta l’aggressività;
Ululato
Mantenimento del territorio, Individuare membri del gruppo, Ricognizione
individuale, Coordinare le attività sociali, caccia, Attirare gli altri
Reattiva (risposta a sirene, campane…)
Ringhio
Aggressione, Difesa, Allarme, Minaccia, Gioco,
Guaito
Dolore, frustrazione, difesa, Saluto, Sottomissione, Richiesta di attenzione
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7
La comunicazione
olfattiva



La comunicazione
olfattiva è mediata dai
feromoni, segnali
chimici emessi
nell’ambiente
portatori di
informazioni specifiche
sullo stato relazionale e
fisiologico (paura,
informazioni sociali,
sessuali, materni di
appagamento…)
La comunicazione
olfattiva è un elemento
complementare di una
postura
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8
Le strutture secernenti feromoni nel cane
9
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
Nel liquido amniotico,
nelle urine, nelle feci, nelle secrezioni vaginali
Comunicazione visiva



Visione dei colori soprattutto nel campo del blu
e giallo; poco sensibile al rosso
I cani vedono meglio di noi al buio;
posteriormente alla retina si trova il tapetum
lucidum uno strato riflettente che amplifica la
luce ed è visibile durante la dilatazione della
pupilla
Campo visivo molto più ampio del nostro
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10
Il panorama del padrone
11
Il panorama del cane
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12
Movimenti specifici




La comunicazione visiva si attua attraverso
produzioni motorie volontarie
emissione e ricezione sono apprese
durante la socializzazione
Sono sequenze comportamentali, rituali
Servono alla coesione sociale
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13
Rango elevato



Le posture…
Dobbiamo considerare il
comportamento come un
movimento, non come una
fotografia; le posture variano nel
tempo e ogni piccolo movimento
del corpo del cane è importante
per l’altro cane.
Se in quel momento si sente un
rango più alto un cane vuole
sembrare più grosso!!
Muscolatura rigida, orripilazione,
inarcamento del collo, la coda
alta, marcature urinarie molto alte;
evita il contatto visivo e osserva
l’ambiente; ma può anche fissare
l’avversario per minacciarlo;
prende l’iniziativa delle attività. La
sua bocca è stretta, con le labbra
chiuse, la commessura labiale
portata in avanti.
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14
Rango basso

Le posture…
Piega un po’ le zampe anteriori,
fino a sdraiarsi sul lato e
mostrare l’addome, ma non
sempre. Tiene il muso rivolto
verso l’alto, le orecchie tirate
indietro, commessura labiale
indietro, spesso la bocca è
aperta e si vedono i denti
molari; può leccare le
commessure labiali dell’altro
cane; si avvicina all’altro cane
sempre facendogli il giro
intorno, mai frontalmente.
Mantiene il contatto visivo con il
leader, segue le iniziative del
leader. La coda è bassa, a volte
anche in mezzo alle gambe.
Questo atteggiamento spesso
viene confuso con la paura.
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
15
Le posture
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
16
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
17
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
18
I segnali
di
calma…
I segnali di calma






All’interno del gruppo, i conflitti e gli scontri sono inevitabili.
Per evitare i conflitti i cani usano il linguaggio del corpo:
espressioni, atteggiamenti e comportamenti.
Questi segnali hanno un doppio significato:
segnale di disagio, di stress
 in una fase precoce per prevenire il succedere di eventi,
evitare minacce da persone e cani, calmare il nervosismo, la paura, il
rumoreggiare, e cose spiacevoli.
 per calmare il cane stesso quando è stressato o a disagio.
richiesta di tolleranza, di calma,
 per far sentire gli altri più al sicuro.
 per facilitare i rapporti amichevoli con altri cani e persone.
Possiamo osservarli e usarli per capire lo stato emotivo del cane, ma
anche per comunicare con il cane....
Tutti i cani ben socializzati usano gli stessi segnali, e tutti i cani sono in
grado di capirli. Anche se emessi dall’uomo.
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
20
I segnali di calma





COME USARE I SEGNALI DI CALMA
Imparare a riconoscere e usare i segnali di calma
eviterebbe di sicuro molti degli incidenti che
coinvolgono persone e, soprattutto, cani.
Sono utili per proteggere voi stessi, altre persone o altri
cani: se il cane emette molti segnali di calma durante
un’interazione significa che quell’interazione gli provoca
stress: dovete interromperla; se non lo fate il cane potrebbe
interromperla in modo aggressivo.
potete intervenire per aiutare il cane; se il cane è
stressato durante le interazioni con altri cani o persone dovete
intervenire per proteggerlo, o aumenterà il suo stress
Potete anche utilizzarli voi stessi, per comunicare al cane
che non vi mettete in conflitto, o aiutarlo a rilassarsi
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
21
Avviene in una
situazione di
minaccia. Un cane
può usarlo quando si
avvicina a un altro
cane. Quando vi
chinate sul cane o lo
tenete stretto, e
quando vi chinate per
afferrarlo o parlargli
in tono arrabbiato,
durante una visita
veterinaria.
I segnali di calma
Leccarsi il muso.
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
22


I segnali di calma
girare la testa, il corpo, lo sguardo.
Lo sguardo fisso è una minaccia:
il segnale di calma associato è
distogliere lo sguardo. Può
trattarsi del semplice movimento
degli occhi, girare tutta la testa e
persino il corpo.
Spesso è utilizzato dai cani
quando ricevono dai loro
proprietari segnali contradditori,
per esempio vieni associato a
minaccia.
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
23
I segnali di calma
Immobilizzarsi, sedersi, sdraiarsi.


Restare immobili indica la
volontà a non prendere
l’iniziativa, a non
provocare una reazione di
difesa o di offesa. E’
utilizzato anche durante il
gioco, per calmare gli
animi prima di
ricominciare, o quando si
avvicina un nuovo amico;
Può indicare incapacità
del cane di esplorare
l’ambiente in quel
momento RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
24
I segnali di calma
Sbadigliare.

spesso si verifica
in una situazione
stressante
quando si allenta
la tensione
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
25
I segnali di calma
Avvicinamento con traiettoria semicircolare.


L’avvicinamento frontale è percepito come una
minaccia. Tutti i cani si sentono a disagio
quando vengono fissati, avvicinati con traiettoria
diretta e velocemente. Possono fare una curva
per evitare questo scontro.
È possibile aiutare il cane a ignorare un altro
cane seguendo una traiettoria semi-circolare
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
26
I segnali di calma
Scrollarsi.

Scrollarsi segue spesso un contatto
fisico troppo invadente.
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
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I segnali di calma
Inserirsi tra due individui.
• Un cane si frappone tra due individui e tutti e tre si fermano. E’
frequente anche verso persone che giocano o litigano, interpretata
però come gelosia.

Non deve essere
confuso con la minaccia
verso un rivale per il
possesso del partner
sessuale, cosa che
succede spesso nelle
sociopatie uomo-cane
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28
“PARLARE IL CANESE”
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
29
Il nostro corpo e il cane…
I movimenti del corpo degli esseri umani sono perfettamente
decodificati dal cane e possono essere suddivisi in quattro gruppi:




la posizione del busto rispetto alla verticale
la velocità di spostamento (cinetica)
la traiettoria di avvicinamento
lo sguardo
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
30
lo sguardo

la direzione



verso gli occhi
(provocazione, minaccia)
verso la groppa (sguardo
di imposizione,
autoritario)
di fianco (neutro o
sottomesso)

la persistenza


continua (approccio
minaccioso o richiamo
al combattimento)
interrotta (tregua o
sottomissione).
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
31
la posizione del busto rispetto
alla verticale



inclinata in avanti (approccio dominante o
incombente)
verticale (neutra)
inclinata indietro (approccio subordinato)
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
32
traiettoria di avvicinamento
può essere diretta o indiretta secondo la
sensazione che l'uomo prova nei confronti
dell'animale (inquietudine o sicurezza).


Diretta: porsi di fronte; verso la testa o il fianco, ed è
generalmente associata a un approccio dominante
quella indiretta cioè effettuare una curva aggirando il
cane e avvicinandosi dalla parte della groppa.
Generalmente associata a un approccio subordinato,
in cui il sottomesso effettua una curva tale da essere
quasi in asse del dominante; indica coalizione o
accettazione del ruolo del dominante
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
33
traiettoria di avvicinamento



L’importanza delle spalle
Nei cani la colonna
vertebrale rappresenta il
puntatore che sottolinea
l’oggetto di attenzione.
Nell’uomo la
perpendicolare alle spalle
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
34
traiettoria di avvicinamento
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
35
traiettoria di
avvicinamento
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
36
cinetica
la velocità di spostamento



cinetica rapida e diretta (aggressione)
cinetica costante (velocità media costante)
approccio neutro
cinetica alternata (avanzamento
intercalato da arresti): approccio dominato


Accentuazione della comunicazione posturale
Attirare l’attenzione: spostarsi rapidamente per
forzare il messaggio posturale
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37
Esempi di approccio corretto
Disegni Sig. Pittavino RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
38
Esempi di approccio conflittuale
Disegni Sig. Pittavino RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
39
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
40
Durante lo sviluppo i cuccioli
imparano
 l’assetto
motivazionale
 l’equilibrio emozionale
 l’autocontrollo
Queste sono caratteristiche
mentali di cui tenere conto nel
processo di educazione
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
41
LA GERARCHIA TRA MITO E REALTA’
LA DEFINZIONE DEI RUOLI:
i ruoli dei singoli componenti del gruppo






I cani hanno bisogno di trovare nel proprietario una guida, un punto
di riferimento sicuro (base sicura). In situazioni di competizione, di
paura, di eccitazione il cane osserverà la sua guida e si comporterà
come lui.
Per essere una buona guida per un cane è importante quello che il
cane percepisce di noi, non quello che facciamo.
Il cane deve percepire tre cose:
CONTROLLIAMO LE RISORSE: cibo, spazio, attività sessuale
PRENDIAMO LE DECISIONI il controllo dell’iniziativa
COLLABORIAMO INSIEME nessun conflitto: ci divertiamo insieme
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
2
Il cibo

CONTROLLO
il cane non deve pensare che il cibo sia sempre
a sua disposizione per questo è importante nutrire
il cane a pasti


DECISIONE


Il proprietario decide quando il cane deve ricevere il cibo e questo si
realizza stabilendo gli orari dei pasti (è importante che gli orari vengano
mantenuti il più possibile anche senza essere estremamente rigidi). Al di
fuori dei pasti del cane compreso il momento del pasto del proprietario
il cane non può chiedere e ottenere cibo perché questo significherebbe
che è lui che decide, il fatto che chieda non significa che abbia necessità
di mangiare
COLLABORAZIONE

il momento del pasto viene svolto in collaborazione tra cane e
proprietario in questo momento ognuno ha un compito ben preciso es:
il cane porta la ciotola, il padrone la riempie
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
3
Lo spazio

CONTROLLO


DECISIONE


Esistono luoghi del cane e luoghi del
proprietario che vanno rispettati sia da
parte del cane che da parte del
proprietario (quando il cane è nella sua
cuccia se voglio interagire con lui prima lo
chiamo; non vado a fare intrusione in un
suo spazio come lui non verrà nel mio)
È sempre il proprietario che decide qual è il luogo del cane in ogni
momento e se dare la possibilità di stare in un luogo del proprietario il
proprietario può chiamare il cane a salire sul divano o sul letto con lui se
vuole.
COLLABORAZIONE

Si può stare insieme in un luogo del proprietario (es sul divano a
guardare la tv) basta che siano sempre chiari i ruoli (copertina)
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
4
L’iniziativa sociale


le relazioni sociali sono una risorsa a carattere limitato
DECISIONE, CONTROLLO


COLLABORAZIONE





Spetta sempre al proprietario decidere con chi il cane può interagire e in che modo sia si
tratti di altri cani o di persone, in ogni caso il cane deve aspettare il permesso del
proprietario prima di andare a conoscere qualcuno
Ogni volta che capita di interagire con altre persone e/o cani lo facciamo insieme (es “vieni
Pepe andiamo a salutare Giovanni”)
Proponiamo attività di collaborazione
IL CANE NON METTERA’ MAI IN DUBBIO CHE VOI SIATE UNA GUIDA SICURA
PERCHE’ QUELLO CHE VOI GLI PROPONETE E’ DIVERTENTE E INTERESSANTE
Per fargli capire questo voi dovrete sempre avere l’iniziativa delle attività, ma non
basta!
Dovrete impegnarvi affinché il cane si aspetti da voi cose sempre divertenti, sempre
interessanti, sempre nuove. Nessun operatore, neanche il miglior veterinario
comportamentalista, il miglior educatore cinofilo può darvi questo. Si tratta di essere
vivaci, di avere fantasia, spirito di iniziativa, grande amore e attenzione per il cane.
Se ci pensate vi accorgerete che i cani abituati a stare in giro (bar, negozi…) si
comportano benissimo. Questi ambienti sono sempre diversi, persone nuove, stimoli
nuovi… dovrete fare sì che anche in casa ci siano cose interessanti da fare, che il
cane si aspetti grandi cose da voi!
5
Grazie per
l’attenzione…
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
6
IL BENESSERE DEL CANE:
BISOGNI FONDAMENTALI
PRINCIPALI CAUSE DI SOFFERENZA
BENESSERE ANIMALE
Il benessere del cane: bisogni fondamentali e principali
cause di sofferenza





- Il benessere fisico e quello psicologico del cane non possono
essere separati
- Le esigenze di esercizio, spazio, interazione e stimolazione
possono variare nei singoli cani ma l’attenta valutazione di
alcuni fattori le rendono in parte prevedibili
- Educare favorisce la tendenza del cane a seguire delle
regole di convivenza sociale
- I metodi di addestramento e di educazione dovrebbero
essere sempre basati sul principio di premiare i buoni
comportamenti e ignorare quelli sgraditi
- Gli strumenti dolorosi o che creano disagio al cane devono
assolutamente essere evitati



Oltre che di nutrimento e di cure
sanitarie adeguate, i cani hanno bisogno
di stimolazione fisica e ‘mentale’.
I cuccioli devono fare esperienze in
diverse situazioni, con altri cani e con
diversi tipi di persone e da adulti
devono avere la possibilità di muoversi,
esplorare e socializzare. Le esigenze di
esercizio e stimolazione possono essere
diverse nei singoli individui
Una stimolazione adeguata non solo
soddisfa il fondamentale bisogno di
esercizio fisico e mentale dei cani ma
costituisce anche la migliore forma di
prevenzione per i problemi di
comportamento e il miglior strumento
per imparare ad adattarsi facilmente
nelle diverse situazioni.
BENESSERE
ANIMALE
BENESSERE ANIMALE
Quanto spazio serve a un cane?


Le necessità di spazio dipendono soprattutto dallo stile di vita dei
proprietari e dalle attività quotidiane e non certo dalle dimensioni
dell’abitazione in cui vive: un cane deve essere portato spesso a
passeggiare e a giocare. Qualunque sia la dimensione della casa, un cane
ha bisogno di un luogo tranquillo dove riposare.
La presenza di altri cani o di molte persone nella famiglia influisce sulle
esigenze di spazio del cane, per esempio l’introduzione di un cucciolo
dove già vive un altro cane o l’arrivo di un bambino potrebbero far
nascere la necessità di avere più spazio; un cane che non ha un luogo
tranquillo dove andare a riposare può diventare nervoso e irritabile.
BENESSERE ANIMALE

I cani hanno soprattutto
bisogno di condividere
attività con i proprietari e la
solitudine, anche se lo spazio
disponibile è abbondante,
causa sofferenza
diminuendone il benessere
etologico.
BENESSERE ANIMALE

Quanto esercizio serve a un cane?
Non esistono regole precise per quanto riguarda l’esercizio
quotidiano, ma in generale, per cani i cani di piccola e piccolissima
taglia bastano tre passeggiate di almeno venti minuti al giorno e
un’uscita più lunga, per giocare ed esplorare.
Per cani attivi e di taglia
maggiore può essere necessario
un minimo di due ore di esercizio
al giorno.
I cani che vivono o hanno libero
accesso a un giardino devono
essere comunque portati a
passeggiare regolarmente,
almeno una volta al giorno.
BENESSERE ANIMALE

Quanto può essere lasciato
solo un cane?
Il cane è un animale sociale e
per lui la solitudine non è
naturale, soprattutto se si
tratta di un cucciolo: per
questo i cuccioli non possono
essere lasciati solo per più di
quattro ore di seguito
durante il giorno. I cani
adulti sono molto più
adattabili, ma un periodo di
solitudine continuativo di più
di sei-sette ore è comunque
causa di sofferenza.
BENESSERE ANIMALE

Nonostante il cane sia un
animale che si adatta con
facilità, l’abitudine a
rimanere soli deve avvenire in
maniera graduale. Questo
vale anche e soprattutto per
i cuccioli che fin dal primo
giorno di adozione devono
essere abituati a restare
soli, anche solo per pochi
minuti.
BENESSERE DEI CANI NELL’EDUCAZIONE E ADDESTRAMENTO


I cani devono essere educati in modo che possano convivere
nella famiglia e nella società e l’educazione deve cominciare fin
dal primo giorno in cui vengono accolti in casa.
Gli strumenti principali consistono nel premiare i buoni
comportamenti e ignorare quelli sgraditi. Bisognerebbe sempre
ricordare che quello che viene accettato, o magari anche
rinforzato in un cucciolo di pochi mesi (e di pochi chili) potrebbe
poi essere difficile da sopportare in un cane adulto. Per esempio
i salti o l’eccitazione di un cucciolo irruento potrebbero
diventare comportamenti difficili da gestire nel futuro.
BENESSERE DEI CANI NELL’EDUCAZIONE E ADDESTRAMENTO

I metodi di addestramento, così come quelli di educazione non
devono mai portare alterazioni al benessere dell’animale. Tutti i
sistemi di addestramento che implicano dolore fisico o
frustrazione devono essere evitati: i cani devono vedere le
sessioni di addestramento come un bel gioco. Per questo motivo è
importante scegliere un professionista – educatore cinofilo,
istruttore o addestratore – che impieghi metodi e strumenti
compatibili con il benessere del cane.
BENESSERE
Gli strumenti impiegati per contenere e addestrare i cani


Ogni strumento che viene usato (collari, pettorine, guinzagli o
museruole) deve essere adatto al tipo di cane per taglia,
conformazione e temperamento.
Gli strumenti dolorosi o che creano disagio devono assolutamente
essere evitati. Per questo è sconsigliato usare collari che
provochino dolore, per esempio i collari a strangolo.
BENESSERE ANIMALE

Anche la museruola può creare disagio però se il cane viene
abituato in maniera graduale e piacevole a indossarla, si può
ridurre al minimo fino ad annullare questo fattore di stress.
Anche questo strumento deve essere scelto in base alla taglia e
alla conformazione del cane, preferendo museruole, come quelle
a basket, che permettano di aprire la bocca. I cani disperdono il
calore prevalentemente attraverso la respirazione e una
museruola ‘a fascia’ stretta sul muso per molti minuti in un
ambiente caldo o in situazioni di stress o eccitazione può creare
gravi problemi di salute.
LA CONVIVENZA CANI E BAMBINI:
CONSIGLI PER LE FAMIGLIE
La convivenza cani e bambini: consigli per le famiglie



La convivenza tra cani e
bambini è una preziosa
opportunità che va però
gestita correttamente
Gli animali possono diventare i
compagni di giochi ma non
perdono mai le loro
caratteristiche di diversità
abituano il bambino a un
rapporto e a una
comunicazione soprattutto
corporei (carezza, contatto,
olfatto, calore, movimento).
CARATTERISTICHE EDUCATIVE E FORMATIVE DEL REFERENTE ANIMALE
la vicinanza tematica tra bambini e animali, sia per
caratteristiche psicologiche, (l’infanzia è il luogo dove
poter essere uomini-animali), sia per temi ricorrenti
nella narrativa
fin dal primo anno di vita, l’animale suscita una forte
curiosità, perché è diverso, si muove, interagisce,
sfugge al tentativo di afferrarlo
l’animale è tranquillizzante, non giudica; egli è stimolo
alla comunicazione e alla interpretazione di ruoli
diversi, ci si può fingere genitori, può appartenere al
gruppo dei pari, in ogni caso comunica, favorendo gli
atteggiamenti estroversi nel bambino
l’animale si presta come attore dell’immaginario del
bambino e all’attribuzione di ruoli di personaggi della
fantasia, ma conserva una sua volontà costringendo il
bambino a interpretare i segnali e comprendere il
valore dell’alterità
l’animale ha una grande funzione per diminuire la
diffidenza/paura della diversità, cosa che favorisce
l’integrazione del diverso anche in ambiente umano
l’animale favorisce l’acquisizione di preziose
informazioni riguardo al ciclo della vita (nascita,
crescita, riproduzione, vecchiaia, malattia, morte…)
abituando il bambino alla corretta interpretazione della
naturalità degli eventi
EDUCARE AL RAPPORTO CON L’ANIMALE
spesso è necessario guidare il bambino verso
comportamenti corretti ed equilibrati, sicuri per
permettere una crescita empatica verso la diversità e
evitare incidenti
insegnare il rispetto dell’alterità animale,
superando gli atteggiamenti violenti e di disprezzo; si
parte dalla capacità di immedesimazione, capacità di
provare dolore, paura, gioia, e si arriva al concetto di
benessere.
dare indicazioni su come avvicinare gli animali,
differenziando le specie e i singoli individui,
differenziando gli animali familiari, i conoscenti e gli
estranei
favorire un rapporto equilibrato con l’animale
come membro di una natura universale di cui anche
l’uomo è parte, rimuovendo paure, intolleranze così
come atteggiamenti di zoomania e rifiuto dell’alterità
umana.
LA PERCEZIONE DELL’ANIMALE NEL BAMBINO
è differente a seconda delle fasce di età:
da 1 a 3 anni:
•pulsione specifica verso tutto ciò che si muove
•interesse per le forme animali
•tendenza a imitare l’animale
•incapacità totale di gestire l’interazione con l’animale
4-6 anni
•forte tendenza proiettiva nell’interazione
•interazione connotata da aspetti parentali
•antropomorfizzazione dell’animale
•incapacità di comprendere i bisogni e le reazioni dell’animale
7-8 anni
•l’animale viene visto come un membro del gruppo dei pari
•possono manifestarsi comportamenti competitivi
•il bambino esprime già un repertorio di esperienze
•comincia a comprendere la diversità animale
9-10 anni
•inizia a prevalere l’aspetto esplorativo
•si possono manifestare le tendenze al maltrattamento
•il bambino assegna un ruolo peculiare all’animale
•comincia a capire cosa significa la diversità animale
In attesa del lieto evento: cosa
fare in gravidanza
Accertarsi che il comportamento del
cane o del gatto sia normale ed
eventualmente risolvere i problemi comportamentali, in particolare:
•intolleranza al contatto fisico
•Possessività di oggetti
•Educare alla condotta al guinzaglio allo scopo di portare il cane insieme alla
carrozzina o passeggino senza rischi.
•Controllate con il vostro veterinario lo stato di salute dell’animale
•Oltre ai controllo che fate regolarmente e alle vaccinazioni e profilassi
antiparassitarie potete includere in più un esame micologico del pelo, soprattutto
per i gatti a pelo lungo, la pulizia dei denti, la regolarizzazione delle unghie;
ricordate che se un animale è sano non ci sono motivi igienici per evitare uno
stretto contatto con un bambino.
•per qualsiasi dubbio di natura igienica o comportamentale non esitate a rivolgervi
al vostro veterinario di fiducia
L’arrivo in casa del neonato
Entrando in casa salutate il cane come d’abitudine tenendo in
braccio il bambino; permettete al cane di esplorare col fiuto
voi e il bambino; se il cane è molto agitato chiedete al cane di
assumere una posizione di autocontrollo (seduto) e poi
permettete di salutarvi ed esplorarvi.
Permettete al cane di assistervi mentre accudite il bambino, di
avvicinarsi, fiutarlo e leccarlo. I cani sono molto attratti dagli
odori corporei, non allontanate il cane al cambio del bambino.
In generale seguite questa regola:
quando accudite il bambino permettete al cane di rimanere con voi;
quando il bambino dorme o non c’è ignorate o allontanate anche il cane.
In questo modo eviterete che il cane veda il bambino come un essere con cui
competere per la vostra attenzione, ma il bambino diventerà un segnale positivo.
Dovrete vigilare che il cane non sia eccitato quando sente piangere il bambino;
questo può essere un segnale di pericolo. Se il cane è incuriosito dai vagiti tenendo
il bambino in braccio date attenzione al cane impegnandolo in qualche attività con
voi (gioco, passeggiata…), in modo che si abitui al suono del pianto come ad un
normale rumore della casa.
Il bimbo inizia a gattonare

Controllate che il cane non si allontani all’avvicinarsi del bambino; il cane
dovrebbe rimanere rilassato anche se il bambino lo tocca; rimanete con il cane
e premiatelo con la voce e con un bocconcino ogni volta che rimane rilassato
mentre il bambino si muove. In questo modo il movimento del bambino
diventa un segnale positivo per il cane.


Vigilate che il cane non
sia attratto in modo
eccitato dal movimento
del bambino; saltargli
addosso, mordicchiarlo
sulla testa o sulla
schiena, inseguirlo,
fargli agguati … sono
segnali molto
preoccupanti.
Il bimbo interagisce
con l’animale
In generale seguite questa regola:
Non lasciate mai il bambino da solo con il cane
non allontanate mai il cane quando il bambino gioca con lui, anche in modo
un po’ pesante o con oggetti rumorosi; premiate l’atteggiamento
tranquillo del cane mentre il bambino lo tocca o gli gioca intorno,
in modo che per il cane questi movimenti (anche un po’ fastidiosi) diventino
segnali positivi.
Gradualmente insegnate al bambino a rispettare il cane e il gatto mentre
dorme o riposa, in particolare se il cane è nella cuccia, mentre mangia e
mentre interagisce con altri animali.
Proteggere il cane
I cani se eccessivamente infastiditi da un bambino invadente sulla loro privacy hanno
due strategie: possono allontanarsi o far allontanare il bambino; per loro equivale a
insegnare al nuovo cucciolo di casa a comportarsi. Se il cane tende ad allontanarsi i
rischi sono minori; dovete fare in modo che ne abbia la possibilità, garantendogli un
posto sicuro per il riposo. Non aspettate che il cane dia segnali di insofferenza prima
di permettergli di riposarsi.
Solitamente questa è la strategia normale dei gatti, ma un gatto patisce molto di più
gli atteggiamenti invadenti.
Se un cane tende a ringhiare per mandare via il bambino dovrete preoccuparvi molto
di più interrompete il contatto tra il cane e il bambino e sgridate entrambi. Per la
successiva interazione starete molto più attenti, educando entrambi a stare insieme,
premiando gli atteggiamenti tranquilli e interrompendo molto prima le interazioni.
La stessa cosa vale per un gatto, che se manipolato in modo molto pesante o
insistente può reagire in modo aggressivo.
State in particolare attenti che il bambino non arrivi all’improvviso addosso all’animale
mentre questi non se lo aspetta, in quanto è molto stressante.
23
RAFFAELLA TAMAGNONE Medico Veterinario Comportamentalista
24
LEGISLAZIONE
Riferimenti di legge
• Codice Civile: Art. 2052 – Danno cagionato da animali
• Codice Penale: Art.672 – Omessa custodia e malgoverno di animali
• Codice Penale: Art. 544 bis – Uccisione di animali
• Codice Penale: Art. 544 ter – Maltrattamento di animali
• Regolamento di polizia veterinaria n. 320 1954
• Legge 281/1991 – Legge quadro in materia di animali da affezione e prevenzione del
randagismo
• Legge 189/2004 – Disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali,
nonchè di impiego degli stessi i combattimenti clandestini e competizioni non
autorizzate
• Regolamento CE n.998/2003 – Passaporto Europeo
• Codice della Strada – Art. 169
• Ordinanza contingibile e urgente concernente misure per l’identificazione e la
registrazione della popolazione canina – 06/08/2008
•
D.M. 26/11/2009 percorsi formativi per proprietari di cani
Legge 281/91
Legge quadro in materia di animali di
affezione e prevenzione del randagismo
Lo Stato promuove e disciplina la tutela degli animali di affezione, condanna gli
atti di crudeltà contro di essi, i maltrattamenti ed il loro abbandono, al fine di
favorire la corretta convivenza tra uomo e animale e di tutelare la salute
pubblica e l'ambiente
I cani vaganti catturati, regolarmente tatuati, sono restituiti al proprietario o al
detentore.
se non reclamati entro il termine di sessanta giorni possono essere ceduti a
privati che diano garanzie di buon trattamento o ad associazioni
protezioniste, previo trattamento profilattico contro le malattie trasmissibili
I Cani possono essere soppressi, in modo esclusivamente eutanasico, ad opera
di medici veterinari, soltanto se gravemente malati, incurabili o di comprovata
pericolosità.
È vietato a chiunque maltrattare i gatti che vivono in libertà
Legge 189/94
Disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli
animali, nonché di impiego degli stessi in combattimenti
clandestini o competizioni non autorizzate
Art. 544-bis. - (Uccisione di animali). - Chiunque, per crudeltà o senza necessità,
cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da tre mesi a
diciotto mesi.
Art. 544-ter. - (Maltrattamento di animali). - Chiunque, per crudeltà o senza
necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o
a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche
ecologiche è punito con la reclusione da tre mesi a un anno o con la multa da
3.000 a 15.000 euro.
La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze
stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un
danno alla salute degli stessi.
«Art. 727. - (Abbandono di animali). - Chiunque
abbandona animali domestici o che abbiano acquisito
abitudini della cattività è punito con l'arresto fino ad un
anno o con l'ammenda da 1.000 a 10.000 euro. Alla
stessa pena soggiace chiunque detiene animali in
condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive
di gravi sofferenze».
L R Piemonte 4/11/2009, n. 27.
Disciplina del rapporto persone-cani per la prevenzione della
salute pubblica e del benessere animale.
1. La Regione Piemonte, nell'ambito dei principi ed indirizzi della normativa nazionale,
promuove la tutela e la presenza nel proprio territorio degli animali quale elemento
fondamentale ed indispensabile dell'ambiente e riconosce alle specie animali il diritto
ad una esistenza compatibile con le proprie caratteristiche biologiche ed etologiche.
3. La presente legge disciplina la corretta convivenza tra le persone e i cani ai fini della
salute pubblica,del benessere animale e della tutela dell'incolumità delle persone.
sono vietati su tutto il territorio regionale gli interventi chirurgici destinati a modificare
l'aspetto di un animale da compagnia o finalizzati ad altri scopi non curativi e, in
particolare:
a) la recisione delle corde vocali;
b) il taglio delle orecchie;
c) il taglio della coda, fatta eccezione per i cani appartenenti alle razze canine
riconosciute presso la Federazione cinologica internazionale con caudotomia prevista
dallo standard. Il taglio della coda, ove consentito, deve essere eseguito e certificato
da un medico veterinario, entro la prima settimana di vita dell’animale.
È vietata altresì la detenzione la vendita o la cessione l’esposizione di animali con
amputazioni
L R Piemonte 4/11/2009, n. 27.
Disciplina del rapporto persone-cani per la prevenzione della
salute pubblica e del benessere animale.
Si definisce cane ad aggressività non controllata quello che lede o tenta di
ledere l’incolumità.
I cani ad aggressività non controllata sono sottoposti ad una visita veterinaria
comportamentale mirata ad esprimere un giudizio sulla pericolosità del cane
non oltre i quaranta giorni dall’evento.
I proprietari di cani ad aggressività non controllata hanno i seguenti obblighi:
a) applicare sia il guinzaglio sia la museruola ai cani
quando si trovano nelle vie o in un altro luogo aperto al
pubblico;
b) stipulare una polizza di assicurazione di responsabilità
civile per i danni a terzi causati dal proprio cane.
7. Il detentore dei cani ad aggressività non controllata ha
facoltà di rinunciare all'animale, ma è obbligato a
sostenere le spese di mantenimento e rieducazione
sino ad un nuovo affidamento.
Legge regionale 19 luglio 2004, n. 18
Identificazione elettronica degli animali da affezione e banca dati informatizzata
•
La Regione istituisce l’anagrafe canina regionale informatizzata, presso cui sono
registrati e identificati tutti i cani.
•
l’impiego del ‘microchip’, costituisce l’unico sistema di identificazione dei cani
registrati.
•
L’anagrafe canina regionale è istituita e gestita presso i servizi veterinari della
ASL
•
Sono vietate la cessione, la vendita ed il passaggio di proprietà di cani non
registrati all’anagrafe canina
•
I proprietari ed i detentori, a qualsiasi titolo, di cani provvedono entro sessanta
giorni dalla nascita di cucciolate e comunque prima della loro cessione, alla
identificazione tramite microchip dei cani, ai fini della registrazione nella banca
dati dell’ASL.
•
I proprietari di cani sono tenuti a segnalare al servizio veterinario della ASL di
registrazione degli animali, entro quindici giorni, la cessione definitiva o la morte
degli stessi, nonché eventuali variazioni della sede di detenzione.
•
Lo smarrimento di un cane è denunciato dal proprietario, anche per il tramite
dell’eventuale detentore, entro tre giorni alla Polizia municipale del comune ove è
detenuto l’animale.
D.M. 26 novembre 2009.
Percorsi formativi per i proprietari dei cani (G.U. 25 gennaio
2010, n. 19)
Patentino: facoltativo per tutti i cittadini; ha lo scopo di
diffondere una cultura
Corso per cani ad aggressività non controllata: ha lo
scopo di garantire l’incolumità pubblica
Corsi di educazione
Corso buon cittadino a 4 zampe hanno
lo scopo di garantire l’affidabilità dei
cani dando loro vantaggi a livello
urbano
LEGGE REGIONALE Piemonte N. 34 DEL 26-07-1993
Tutela e controllo degli animali da affezione
Regolamento recante criteri per l'attuazione
1. I cani detenuti all'aperto devono disporre di un ricovero, ben coibentato ed
impermeabilizzato, che fornisca protezione dalle temperature e condizioni
climatiche sfavorevoli.
2. La detenzione dei cani alla catena deve essere evitata; qualora si renda
necessaria, occorre che all'animale sia quotidianamente assicurata la possibilità di
movimento libero e che la catena sia mobile, con anello agganciato ad una fune di
scorrimento di almeno 5 metri di lunghezza.
3. Qualora i cani siano detenuti prevalentemente in spazi delimitati, è necessario uno
spazio di almeno 8 metri quadrati per capo adulto, fatte salve esigenze particolare
di razza: i locali di ricovero devono essere aperti sull'esterno, per consentire
sufficiente illuminazione e ventilazione.
4. Lo spazio occupato in modo permanente dagli animali da affezione deve essere
mantenuto in buone condizioni igieniche.
5. Ogni animale da affezione deve avere costantemente a disposizione acqua da
bere.
6. Il nutrimento, fornito almeno quotidianamente, fatte salve particolari esigenze di
specie, deve essere, nella quantità e nella qualità, adeguato alla specie, all'età ed
alle condizioni fisiologiche dell'animale.
LEGGE REGIONALE Piemonte N. 34 DEL 26-07-1993
Tutela e controllo degli animali da affezione
Regolamento recante criteri per l'attuazione
i concentramenti di cani in numero superiore a cinque soggetti adulti e di gatti in
numero superiore a 10 capi adulti.
Gli impianti gestiti da privati o da Enti, a scopo di allevamento, ricovero,
pensione, commercio o addestramento sono soggetti ad autorizzazione
sanitaria ai sensi del vigente Regolamento di polizia veterinaria, rilasciata dal
Sindaco, previa istruttoria favorevole dei Servizi veterinario e di igiene
pubblica della USSL
REGOLAMENTO (CE) N. 998/2003 DEL PARLAMENTO
EUROPEO E DEL CONSIGLIO
relativo alle condizioni di polizia sanitaria applicabili ai
movimenti
a carattere non commerciale di animali da compagnia
Obbligatorio sempre il
–
IL PASSAPORTO
per il quale servono:
Il microchip,
la vaccinazione antirabbica valida
•
Molto variabile nei diversi paesi esteri
–
Titolo anticorpale
–
Quarantena
•
Chiedere al servizio veterinario con
ampio anticipo, almeno 3 mesi prima
•
Per chi viaggia spesso titolo anticorpale
una volta e non lasciare mai scadere la
vaccinazione antirabbica
Codice della strada
Sui veicoli diversi da quelli autorizzati , è
vietato il trasporto di animali domestici in
numero superiore a uno e comunque in
condizioni da costituire impedimento o
pericolo per la guida. È consentito il
trasporto di soli animali domestici, anche in
numero superiore, purché custoditi in
apposita gabbia o contenitore o nel vano
posteriore al posto di guida appositamente
diviso da rete od altro analogo mezzo
idoneo che, se installati in via permanente,
devono essere autorizzati dal competente
ufficio del Dipartimento per i trasporti
terrestri.
CONTEMPLATO IL SOCCORSO AGLI
ANIMALI FERITI, con obbligo di soccorso,
trasporto...
TEST DI VALUTAZIONE DELL’APPRENDIMENTO
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