Anche il nostro cane potrebbe avere l`epatite Anche il nostro cane

VETERINARIA
A cura di Domenico Roberto Centola *
Anche il nostro cane
potrebbe avere l’epatite
È una malattia altamente infettiva
e colpisce gli animali più giovani
epatite infettiva del cane (malattia di Rubarth)
è una malattia causata da un virus (CAV-1 =
Canine Adenovirus tipo 1, Genere
Mastadenovirus, Famiglia Adenoviridae) molto
simile a quello associato alla cosiddetta “tosse dei canili”
o “laringotracheite infettiva” (CAV-2). Oltre al cane sono
colpiti anche i canidi selvatici (volpe rossa, lupo e coyote),
la moffetta (un mustelide) e l’orso.
Nella volpe grigia, nel procione ed in altre specie di
mammiferi pare sia possibile un’infezione asintomatica.
È un’affezione molto contagiosa ed ogni cane sospetto
d’averla contratta deve essere isolato dagli altri animali.
Tale misura è necessaria poiché anche nei soggetti infetti
asintomatici il virus è presente in tutti gli escreti (soprattutto
nelle urine) ed il contatto diretto rappresenta la via di
trasmissione più importante. Nell’ambiente il virus rimane
attivo diversi giorni alle medie temperature ed è diffuso
in quasi tutte le aree geografiche. Per tutte queste ragioni,
le misure di ordine igienico-ambientale si rivelano di scarsa
efficacia, proprio perché gli animali guariti restano a lungo
portatori ed escretori di virus.
Sono colpiti cani di ogni età ma, nei soggetti più
giovani, la malattia si manifesta con maggiore gravità e
con mortalità intorno al 10%.
Il periodo d’incubazione varia fra due, quattro e sette
giorni e ciò giustifica ampiamente il termine di dieci giorni
usualmente previsto per la denuncia di questa patologia
quale vizio redibitorio (ovvero di risoluzione del contratto
di compravendita).
Vaccinazione
La profilassi vaccinale è l’unica misura idonea a
contrastare l’infezione. Fino a qualche anno addietro, era
prassi invalsa vaccinare i cuccioli, intorno alle otto settimane
di vita, con vaccini attenuati a base di CAV-1. Tale metodo,
tuttavia, non era del tutto innocuo, potendosi
occasionalmente determinare lesioni oculari e renali con
emissioni virali nell’ambiente. Attualmente, date le strette
affinità strutturali fra i due virus, si preferisce adoperare
vaccini attenuati a base di CAV-2, più sicuri ed efficaci
anche verso le infezioni respiratorie specifiche. Si eseguono
due o più inoculazioni, ad intervalli di 15/20 giorni l’una
dall’altra, seguite da richiami annuali.
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Sintomi
Si distinguono quattro forme, secondo la gravità:
• Fulminante
Questa forma provoca una morte repentina dopo una
perdita di sensi preceduta da una diarrea emorragica.
• Acuta
1. Il cane sta male per circa quattro/sei ore
2. Si mostra affaticato e sonnolento
3. La febbre può essere molto alta: fra 40° e 41°
4. Può vomitare sangue
5. Presenta diarrea marcatamente sanguinolenta
6. Dopo circa sei ore, se il cane non riceve le cure di un
veterinario, cade in coma e muore.
• Subacuta non letale
1. Il cane ha una febbre di circa 40°
2. I battiti del cuore sono accelerati
3. Presenta angina (sofferenza respiratoria)
4. Diarrea sanguinolenta
5. Frequente comparsa di dolore addominale
6. Ingiallimento degli occhi e delle gengive (ittero).
Potrebbe sopraggiungere il decesso ma, se si superano
le prime 48 ore, l’animale non soccombe. Successivamente
può manifestarsi un sintomo molto caratteristico: il
cosiddetto "occhio blu" dovuto ad una opacità transitoria
della cornea. Si tratta di una reazione allergica e la lesione
guarisce spontaneamente.
• Cronica
Questa forma di epatite non induce sintomi apparenti.
Semplicemente, il cane non è in forma e mostra segni di
sonnolenza ed inappetenza. Gli esami del sangue sono
gli unici sussidi per formulare una diagnosi.
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novembre 2005
Terapia
Evidentemente bisogna ricorrere all’ausilio del
veterinario.
Posto che il proprietario possa accorgersi
della malattia soltanto quando i sintomi
sono manifesti, è implicito che il successo
del trattamento da parte del veterinario
dipenda in notevole misura dalla
tempestività con cui ci si rende conto
che il cane è malato e si decida di
sottoporlo a visita medica.
Non c’è una cura specifica per
eliminare i virus e gli antibiotici
possono servire unicamente a
controllare infezioni batteriche
secondarie.
Se l’intervento del veterinario è
tempestivo, i cani malati possono ristabilirsi
mediante perfusioni endovenose saline e
glucosate oppure, in soggetti in cui il vomito
è assente, con apposite soluzioni orali.
L’impiego di antibiotici, antiemetici e
cortisonici deve essere valutato caso per
caso.
Alimenti ed acqua vanno sospesi sino alla
scomparsa del vomito.
Il proprietario potrà utilmente
somministrare vitamine del complesso B, B12 e C (anche due volte al giorno, per almeno
due settimane) per integrare la terapia di
sostegno messa in atto dal veterinario.
La prognosi è tanto più fausta quanto
precoce è la diagnosi.
* Dirigente Veterinario AUSL BA/4
Riferimenti in Puglia (Diagnostica):
Siti Internet consigliati:
CEPIC (Centro di Patologia Infettiva dei Carnivori)
presso Facoltà di Medicina Veterinaria.
Strada provinciale per Casamassima, km 3 70010
Valenzano (BA).
Tel: 0804679833 Fax: 0804679843
http://www.ciaopet.com
http://erclib.vet.unibo.it
http://nh.essortment.com
http://www.dvmvac.com
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novembre 2005