Palpitazioni: cause, sintomi e cura Le palpitazioni cardiache sono un termine medico che designa dei battiti cardiaci abbastanza intensi per essere sentiti da un individuo all’interno del suo torace e perfino nella sua scatola cranica. Anche se le palpitazioni sono spesso insignificanti, esse possono mettere in evidenza una malattia, cardiaca o non, e necessitano di un consulto medico. 1. Definizione 2. Cause 3. Fattori di rischio 4. Diagnosi 5. Sintomi 6. Condotta da seguire 7. Trattamento e prevenzione Definizione Le palpitazioni cardiache corrispondono alla percezione, spesso sgradevole, dei battiti cardiaci. Questo sintomo è relativamente frequente ma resta, nella maggior parte dei casi, benigno. La palpitazione è il segno rivelatore di un cambiamento del ritmo cardiaco come la tachicardia o le extrasistoli ventricolari sporadiche. Queste manifestazioni si verificano prevalentemente su dei cuori sani e non sono tuttavia legate necessariamente a un elemento patologico. La realizzazione di un elettrocardiogramma permetterà di stabilire un’eventuale diagnosi. In alcuni casi è prevista la somministrazione di betabloccanti o ansiolitici. Cause Le palpitazioni hanno cause diverse: possono essere dovute a fattori cardiaci (disturbi del battito cardiaco, ipertensione arteriosa) o essere legate ad altre malattie come l’ipertiroidismo, l’anemia e disturbi del sonno. Le palpitazioni cardiache possono provenire da un adattamento del cuore ad una situazione particolare: stress, ansia o sforzo fisico. Esse sono abitualmente benigne in questi casi. Le palpitazioni possono verificarsi in alcuni disturbi puntuali e sono generalmente senza gravità del battito cardiaco: per una durata breve, i battiti si fanno molto più intensi e rapidi come nel caso della tachicardia parossistica. Nella maggior parte dei casi tuttavia, ciò avviene in assenza di qualsiasi patologia cardiaca e si verifica in caso di stress, dopo uno sforzo fisico, in caso di forte stanchezza, un’indigestione alimentare o prima dell’arrivo di una sincope vasovagale. Fattori di rischio Il consumo di sostanze eccitanti (tè, caffè, alcol), droghe e l’assunzione di alcuni medicinali possono essere all’origine delle palpitazioni cardiache. Diagnosi Solo la pratica di un elettrocardiogramma permette di confermare o di smentire la presenza di patologie cardiache recondite o di disturbi del battito cardiaco. Sintomi Le palpitazioni cardiache si traducono con dei colpi nel petto e da una sensazione di battiti cardiaci più forti rispetto al normale all’interno del torace. Esse si manifestano anche da una tachicardia passeggera: un’accelerazione del cuore in seguito al ritorno di un battito normale. Le palpitazioni possono essere brevi o prolungate, a seconda delle cause. Generalmente esse provocano una sensazione di ansia. Condotta da seguire Se le palpitazioni si accompagnano a sintomi come la febbre, dolori nel petto, perdita di coscienza o di difficoltà respiratorie, è fortemente raccomandato di chiamare il 118. Se le palpitazioni si verificano per la prima volta, senza causa apparente, è consigliato di consultare rapidamente un medico. Trattamento e prevenzione Il medico prescrive un trattamento medicamentoso dopo aver identificato l’origine delle palpitazioni. Un trattamento di fitoterapia può essere preso in considerazione per alleviare le palpitazioni non dovute ad un’altra malattia, utilizzando delle piante dalle virtù calmanti. Le palpitazioni benigne possono essere limitate bloccando il consumo di alcol, di caffeina e di tabacco, evitando le situazioni stressanti e il sovraffaticamento. La pratica di un’attività fisica regolare ed esercizi di rilassamento sono fortemente raccomandati. Foto: © Pop Paul-Catalin - Shutterstock.com Ce document intitulé « Palpitazioni: cause, sintomi e cura » issu de Magazine Delle Donne (magazinedelledonne.it) est mis à disposition sous les termes de la licence Creative Commons. Vous pouvez copier, modifier des copies de cette page, dans les conditions fixées par la licence, tant que cette note apparaît clairement.