Autismo scuola e autismo

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I.P.S.S.E.O.A. PAGANI
ISTITUTO PROFESSIONALE di STATO
“Ten. Carabinieri Marco PITTONI”
Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera
Servizi Commerciali – Odontotecnici
Tel/fax 0815151982
In collaborazione con
Associazione di volontariato AutismoVivo onlus, via Atellana 83, 80027 Frattamaggiore (NA), C.F. 95113910632 ,
tel 0818317230 – 3287125283 mail . [email protected]
Scuola & Autismo- Piccoli Consigli Didattici
1) Le persone autistiche hanno un diverso uso dell’attenzione. Possono impiegare
qualche secondo in più per rispondere a una domanda, spesso perché la analizzano da
qualsiasi punto di vista possibile prima di formulare una risposta. Attendete con pazienza,
e incoraggiate gli altri bambini a fare lo stesso. Non aiutateli a finire la frase, non
interrompeteli e vi sorprenderanno.
2) Hanno difficoltà nei momenti non strutturati, come ad esempio la ricreazione. Fatelo
presente anche all’insegnante di sostegno.
3) L’elevata sensibilità sensoriale può sommergerli di stimoli dovuti a luce eccessiva,
sapori forti, consistenze particolari, rumori fastidiosi. Nella confusione della classe
possono aver bisogno di un “rifugio” dove trovare sollievo.
4) Il contatto visivo oculare con l’interlocutore spesso interrompe la loro concentrazione,
per questo riescono a capirvi meglio senza guardarvi negli occhi, dando l’errata
impressione di non ascoltare, ed essendo invece attentissimi a ciò che state dicendo.
5) Hanno difficoltà a comprendere lunghe spiegazioni prolisse. Suddividete le istruzioni in
schemi visivi di immagini o parole. Parlategli più lentamente, con periodi chiari e concisi.
6) Hanno spesso un forte desiderio di farsi degli amici, senza avere la più pallida idea di
come fare. Provate ad individuare in classe degli elementi empatici con i quali possano
legare. Provate a spiegare loro, con lessico appropriato, che le persone autistiche hanno
difficoltà nelle situazioni sociali, e che possono aiutarli.
7) Possono avere difficoltà nel comprendere umorismo e sarcasmo, spesso a causa della
rigidità delle loro vedute. Offrite altri punti di vista, altre angolazioni dell’argomento.
8) Molti sono disgrafici, e non sono capaci di ascoltare la spiegazione, di leggere alla
lavagna e di scrivere nello stesso tempo.
9) Sono le vittime preferite dei bulli. Siate presenti.
10) Hanno difficoltà nei cambiamenti. Prepararli ad un cambio di programma o di attività
mediante uno schema visivo riduce quelle difficoltà.
11) Nelle attività di gruppo tendono ad essere esclusi dai loro coetanei. Lasciate istruzioni
precise sulla formazione di tali gruppi, rimarcando i diversi punti di forza e favorendo in
classe la crescita di un’atmosfera che sostenga l’accettazione delle differenze e della
diversità.
12) Possono avere improvvise crisi di nervi dovute ad un momentaneo sovraccarico di
tensione. L’eccessiva immissione di dati sensoriali può disturbare la loro sensibilità
percettiva generando una crisi di difesa. Permettetegli di trovare un “luogo sicuro” dove
possano calmarsi. Parlategli dell’accaduto solo in seguito. Osservate i motivi scatenanti di
quella difesa.
13) Possono diventare ripetitivi per aumento di stress. Non alzate la voce per
puntualizzarlo, provate a spostare la loro attenzione, permettetegli di mettere per iscritto la
domanda o il pensiero.
14) Spesso l’apprendimento è subordinato all’interesse specifico. Per estendere tale
ambito può essere utile adottare uno stile d’insegnamento paziente e positivo, nel quale
un calmo tono di voce, rassicurando, favorisce traguardi insperati.
15) Le difficoltà di organizzazione, la possibile carenza di empatia e la forte dipendenza
dalla routine, possono dare luogo a comportamenti insoliti o goffi, privi di malizia o di
cattiveria volontaria. Rassicurate il loro imbarazzo, siate un rifugio.
16) L’apprendimento di una nozione in una situazione specifica non implica
automaticamente che quella stessa nozione possa essere ricordata o applicata in
situazioni diverse. Fatelo notare con gentilezza.
17) Possono avere delle esplosioni di voce improvvise e fuori luogo, come per una sorta
di sovraccarico del circuito elettrico, e non per la volontà di disturbare o mettersi in mostra.
Spiegatelo anche agli altri ragazzi.
18) Possono avere difficoltà ad interpretare atteggiamenti non verbali. Parlategli
chiaramente, senza sottintendere, senza alludere, senza ammiccare, senza doppi sensi.
19) Provano vivo interesse spesso soltanto per alcuni argomenti o attività specifiche nelle
quali dimostrano grandi abilità. Provate a intuirle, provate a far leva su quelle eccellenze
per sostenere la loro autostima.
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