Struttura elettronica degli atomi La teoria dei quanti e la meccanica ondulatoria La moderna descrizione dell’atomo 1 Generalità delle onde elettromagnetiche λ Ampiezza massima: Emax (Bmax) Lunghezza d’onda: λ (cm, mm, nm, Å), distanza tra due punti consecutivi in fase Periodo: τ (s), tempo impiegato per percorrere una distanza pari a λ Emax (Bmax) Frequenza: ! = 1 (s-1=Hz) " 1 Numero d’onda: ! = (m-1) " Velocità di propagazione di un’onda elettromagnetica: !" = v !" = c (nel vuoto) Velocità della luce nel vuoto c=2.9979108 ms-1 2 1 La radiazione elettromagnetica Lunghezza d’onda breve, elevata frequenza Lunghezza d’onda lunga, bassa frequenza 3 Generalità delle onde elettromagnetiche Lo spettro elettromagnetico viene convenzionalmente suddiviso in regioni spettrali ed è l’insieme delle radiazioni caratterizzate da tutte le possibili lunghezze d’onda, classificate secondo l’ordine crescente o decrescente della lunghezza d’onda o della frequenza. L’insieme delle radiazioni elettromagnetiche percepibili dall’occhio umano (λ = ~400÷800 nm) prende il nome di luce e costituisce una piccolissima porzione dello spettro elettromagnetico. Ultravioletto Infrarosso λ→ ←ν ←E 4 2 Generalità delle onde elettromagnetiche La diffrazione della luce 5 Generalità delle onde elettromagnetiche La diffrazione della luce 6 3 La diffrazione della luce 7 Struttura elettronica degli atomi Modello atomico di Rutherford -- + + + --- Incompatibilità con le leggi classiche dell’elettromagnetismo: una carica elettrica in moto non rettilineo ed uniforme perde progressivamente energia emettendo onde elettromagnetiche per cui l’elettrone collasserebbe sul nucleo in 10-11-10-12 secondi seguendo una traiettoria a spirale. 8 4 La crisi della Fisica classica • • • • Problemi di stabilità dimensionale degli atomi Effetto fotoelettrico Emissione del corpo nero Interpretazione degli spettri di emissione degli atomi 9 L’effetto fotoelettrico hν Emax e- E = hν > Eo Costante di Planck h = 6.62610-34 Js νo E cin ν = E " E o = h(# " # o ) νo frequenza di soglia caratteristica del corpo irraggiato L’emissione di elettroni avviene solo se l’energia (e quindi la frequenza) della ! valore E radiazione incidente è superiore ad un certo 0 L’intensità degli elettroni emessi (numero di elettroni emessi per unità di tempo e di superficie) è proporzionale all’intensità della radiazione incidente (energia che attravesa l’unità di siuperficie nell’unità di tempo). Tale fenomeno è spiegabile solo considerando la natura corpuscolare 10 della radiazione. 5 Dal punto di vista corpuscolare, la radiazione elettromagnetica è costituita da un insieme di pacchetti di energia detti quanti o fotoni, che si muovono alla velocità della luce. L’energia trasportata da ciascun fotone dipende dalla frequenza della radiazione secondo la relazione di Planck: E=hν h = costante di Planck = 6.626 x 10–34 J s L’energia associata ad un fascio di n fotoni di frequenza ν (E = n hν) non è una grandezza continua, ma discreta (può essere soltanto un multiplo intero della quantità hν). Quantizzazione radiazione elettromagnetica (Einstein) 11 Spettro di emissione dell’ dell’atomo di idrogeno Spettro a righe Analizzatore ottico 12 6 Spettro di emissione dell’ dell’atomo di idrogeno ! n=∞ # 1 1& ! = RH % 2 " 2 ( $m n ' RH = 109677.76 cm-1 m = 1, 2, 3, …, ∞ n = m + 1, …, ∞ Valida anche per ioni idrogenoidi (He+, Li++, Be+++, ... 13 La teoria di Planck Scambio di energia tra materia e radiazione elettromagnetica avviene per “pacchetti discreti” ovvero QUANTI E=hν h costante di Planck 6.626 x 10 -34 J s 14 7 L’atomo di Bohr Base di partenza: fisica classica, in cui però Bohr inserì i suoi due postulati. 1. Quantizzazione del raggio dell’orbita dell’elettrone e di conseguenza dei livelli di energia; 2. Emissione (o assorbimento) di radiazione elettromagnetica solo in corrispondenza del passaggio da uno stato quantico ad un altro r - + 15 Il modello atomico di Bohr: Bohr: secondo postulato Emissione EA > EB νA > νB λA < λB 16 8 Lo spettro di emissione dell’idrogeno secondo la teoria di Bohr [da P Atkins, L. Jones Chimica Generale Zanichelli] 17 Spettroscopia di emissione Spettroscopia di assorbimento 18 9 Litio Sodio Potassio Rubidio 19 Critica al modello atomico di Bohr Uso di leggi della meccanica classica Introduzione di postulati senza giustificazione ORBITE di elettroni intorno al nucleo ? Moto di un punto materiale nel piano x-y Per conoscere la traiettoria di un corpo è necessario conoscere posizione e velocità del punto materiale in un dato istante 20 10 Principio di indeterminazione di Heisemberg (Nobel 1932) È impossibile determinare con precisione contemporaneamente la posizione e la velocità di una particella di massa molto piccola Effetto Compton microscopio microscopio fotone fotone elettrone elettrone Principio di indeterminazione di Heisemberg Δx · Δ(m · vx) ≅ h Δy · Δ(m · vy) ≅ h Δz · Δ(m · vz) ≅ h Per corpi di massa estremamente piccola, che si muovono a velocità prossime alla velocità della luce, non è possibile conoscere con precisione la posizione, se è nota la quantità di moto, o viceversa. 21 Principio di indeterminazione di Heisemberg (Nobel 1932): In generale, il principio di indeterminazione di Heisemberg afferma che è impossibile determinare con precisione contemporaneamente la posizione e la velocità (o quantità di moto) di una particella di massa molto piccola. Tale principio è sintetizzato nelle seguenti espressioni: Δx · Δ(m · vx) ≅ h Δy · Δ(m · vy) ≅ h Δz · Δ(m · vz) ≅ h 22 11 Principio di indeterminazione di Heisemberg Sfera di massa m = 10-5 g !x " !v x # h 6.6 "10 $27 erg " s = = 6.6 "10$22 cm 2 " s $1 $5 m 10 g !x = 10 "10 cm !v x = 6.6 #10 "12 cm # s "1 Incertezza trascurabile Elettrone m = 10-27 g !x " !v x # h 6.6 "10 $27 erg " s = = 6.6 cm 2 " s $1 $27 m 10 g !x = 10 "10 cm !v x = 6.6 #1010 cm # s "1 Vx indeterminata Non ha senso parlare di orbite precise per l’elettrone Dualismo onda particella Fascio di fotoni Foglio metallico policristallino o cristallo 23 Radiazione elettromagnetica (luce) Elettroni 1927, Davisson, Germer e Thomson Fascio di elettroni 24 Il fenomeno di diffrazione fu evidenziato anche per fasci di elettroni 12 Le onde di De Broglie (1924) Ipotesi di De Broglie: al moto di un qualunque corpo si accompagna la propagazione di onde. Suggerì quindi, su basi puramente teoriche, che anche fasci di particelle in moto potessero dar luogo a fenomeni di tipo ondulatorio. Nasce la meccanica ondulatoria, materia della fisica che indaga sul moto di particelle estremamente piccole come gli elettroni attraverso lo studio delle onde di De Broglie ad esse associate, condizioni nelle quali non è applicabile la meccanica classica. Propagazione di elettroni ↔ Fenomeno ondulatorio Equazione di De Broglie != h mv h: costante di Planck λ: lunghezza d’onda m: massa particella v: velocità particella λ è tanto più grande quanto più piccola sono la massa e la velocità della particella ⇒ Fenomeni di carattere ondulatorio si possono realmente osservare solo con fasci di 25 particelle atomiche o subatomiche. Dualismo onda particella Sia il comportamento della luce che quello della materia può essere spiegato in alcuni casi considerandole come particelle in altri come onde. luce Comportamento ondulatorio: Elettromagnetismo ed ottica in generale Comportamento particellare: Effetto fotoelettrico Effetto Compton materia Comportamento particellare: In tutti i casi di aggregati di più atomi Comportamento ondulatorio: 26 Diffrazione di raggi di elettroni 13 Struttura elettronica degli atomi Primi anni del ‘900 * Sviluppo modelli atomici sempre più perfezionati. * Tentativi di spiegare le evidenze sperimentali collegate alla struttura elettronica degli elementi, usando le leggi della meccanica classica ed introducendo postulati senza giustificazione. Sistemi infinitamente piccoli Abbandono concetti classici di traiettoria e orbita MECCANICA ONDULATORIA Approccio probabilistico 27 Equazione di Schrödinger Nel 1926 Erwin Schrödinger sviluppò l’equazione alla base della meccanica quantistica o meccanica ondulatoria. Per definire la sua equazione, Schrödinger modificò l’espressione di De Broglie (valida per le particelle che si muovono liberamente) in modo tale da adattarla a particelle vincolate come, per esempio, gli elettroni confinati in regioni di dimensioni atomiche o molecolari. L’equazione di Schrödinger è un’equazione differenziale di secondo grado e ha la tipica forma delle equazioni della teoria ondulatoria classica. Per questa analogia viene anche chiamata equazione d’onda. 28 14 La meccanica ondulatoria - L’ L’equazione di Schrödinger Propagazione delle onde elettro-magnetiche delle onde sonore, delle vibrazioni di una corda Onde e.m. ! 2f ! 2f ! 2f 1 !2f + + = !x 2 !y 2 !z 2 c 2 !t 2 f : E,B ! densità di energia (E/V) ∝f2 ∝ (num. fotoni)/volume ∝ probabilità di trovare un fotone 29 La meccanica quantistica: l’intuizione di Schrödinger •L’elettrone ha proprietà ondulatorie, non si possono definire traiettorie precise (orbite). •Dobbiamo quindi pensare in termini di PROBABILITA’ che l’elettrone sia in una certa posizione e che la sua quantità di moto assuma un determinato valore. • Il moto dell’elettrone viene quindi descritto attraverso FUNZIONI D’ONDA ψ. ψ’ = ψ’ (x,y,z,t) ! 2" ' ! 2" ' ! 2" ' 8# 2 m ! 2" ' 1 + 2 + 2 + 2 (E $ E p )" = v !t 2 !x 2 !y !z h 30 15 Per gli stati stazionari, a energia costante: ψ = ψ (x,y,z) $ 2" $ 2" $ 2" 8# 2 m + 2 + 2 + 2 (E ! E p )" = 0 2 $x $y $z h dove: δ2Ψ/δx2, δ2Ψ/δy2, δ2Ψ/δz2 sono le derivate seconde parziali della funzione Ψ rispetto alle direzioni x, y, e z. m è la massa dell’elettrone E è l’energia totale dell’eletrone Ep è l’energia potenziale dell’elettrone Ψ è la funzione d’onda. Sia E che Ψ sono incognite. Trattandosi perciò di un’equazione a due incognite esisteranno infinte soluzioni dell’equazione. 31 Ψ (funzione d’onda) non ha un significato fisico diretto mentre lo ha Ψ 2 che indica la densità di probabilità cioè la probabilità di trovare l’elettrone in un volume infinitesimo dV La funzione d’onda ψ, per essere una soluzione accettabile dell’equazione di Schrödinger, deve obbedire ad alcune condizioni limite, tra cui: 1) condizione di normalizzazione: # 2 ! dV = 1 La probabilità di trovare l’elettrone è data da: dP =Ψ 2 dV pertanto la Ψ deve soddisfare la condizione di normalizzazione, cioè la probabilità di trovare l’elettrone in tutto lo spazio deve essere uguale a 1 che corrisponde alla certezza. v =" 2) essere continua 3) annullarsi all’infinito 32 16 Imponendo queste condizioni si ottengono funzioni che hanno significato fisico solo in corrispondenza di determinati valori di energia. Questi ultimi vengono chiamati autovalori (Ei) e le corrispondenti funzioni d’onda autofunzioni (Ψi). I valori di energia (autovalori) per i quali l’equazione di Schrödinger ammette soluzioni che hanno significato fisico sono: En = ! 1 2" 2me 4 o in generale n2 h2 En = ! cos t 13.6 =! 2 2 n n con n = 1, 2, 3, 4, ….numero quantico principale L’equazione di Schrödinger ammette quindi un numero infinito di soluzioni. I livelli energetici sono infatti infiniti (n = 1,…., ∞) , con infinità non continua (leggi classiche) ma discontinua ⇒ Quantizzazione dell’energia. Ψi ⇒ orbitali 33 ORBITA (meccanica classica) ORBITALE (meccanica quantistica) definito da un’equazione matematica complicata • la funzione d’onda ψ non ha un significato fisico diretto • ψ2 ∝ probabilità di trovare l’elettrone nel punto considerato 34 17 Riassumendo…… La crisi della fisica classica Quantizzazione dell’energia (Planck) Quantizzazione della radiazione elettromagnetica (Einstein) Comportamento corpuscolare della luce (i fotoni) Impossibilità di determinare la traiettoria di un corpo di dimensioni estremamente piccole (Heisemberg) Comportamento ondulatorio della materia (le onde di De Broglie) Approccio ondulatorio per determinare il comportamento degli elettroni Equazione di Schrödinger Gli orbitali: approccio probabilistico alla posizione degli elettroni intorno al nucleo 35 Funzione d’onda Le funzioni d’onda ψ (funzioni matematiche), soluzioni dell’equazione di Schrödinger, sono funzione delle coordinate spaziali (x, y, z) e dipendono da tre numeri interi (n, l, ml) detti numeri quantici. Ogni funzione d’onda definita da una particolare terna dei numeri quantici è chiamata orbitale. Ogni orbitale corrisponde ad un possibile stato quantico per l’elettrone. 36 18 Numeri quantici • Numero quantico principale n, definisce il livello di energia, o guscio, che l’elettrone può occupare. n=1, 2, 3, …..∞ K L M En = ! 132.6 n •Numero quantico secondario o azimutale l, è in relazione alla forma degli orbitali atomici. l= 0, 1, 2, 3, ..(n-1) s p d f • Numero quantico magnetico ml in relazione con l’orientazione relativa degli orbitali atomici nello spazio. 37 ml= -l, -(l-1),….., 0,…, +(l-1), +l Numeri quantici – Quantizzazione dell’energia n ⇒ energia degli orbitali atomici l ⇒ quantizzazione del modulo del momento della quantità di! moto orbitale dell’elettrone 2# 2 me 4 En = " n 2h 2 p = [l (l + 1)]1 / 2 ml ⇒ quantizzazione della proiezione del momento della quantità di moto orbitale dell’elettrone lungo una direzione predefinita h 2! p z = ml h 2! 38 19 Numeri quantici e orbitali l=0 l=1 l=2 l=3 ⇒ orbitale s ⇒ orbitale p ⇒ orbitale d ⇒ orbitale f n = 1,2,3,..., " l = 0,1,2,..., n ! 1 ml = !l ,!(l ! 1),...,0,+ (l ! 1),+ l n=1 l=0 ml = 0 1 orbitale 1s n=2 l=0 l=1 ml = 0 ml = 0,±1 1 orbitale 2s 3 orbitali 2p n=3 l=0 l=1 l=2 ml = 0 ml = 0,±1 ml = 0,±1,±2 1 orbitale 3s 3 orbitali 3p 5 orbitali 3d n=4 l=0 l=1 l=2 l=3 ml = 0 ml = 0,±1 ml = 0,±1,±2 ml = 0,±1,±2,±3 1 orbitale 4s 3 orbitali 4p 5 orbitali 4d 7 orbitali 4f 39 Livelli energetici degli orbitali atomici dell’idrogeno energia Per l’atomo di idrogeno il valore dell’energia di un dato orbitale dipende soltanto dal numero quantico principale n. Orbitali caratterizzati dallo stesso livello energetico (2s-2p, 3s-3p-3d, ecc.) sono detti DEGENERI. 4s 3s 4p 3p 2s 2p 1s 4d 3d 4f Livelli energetici degli orbitali atomici dell’idrogeno Ad ogni valore di n corrisponde un determinato livello energetico chiamato strato o guscio. Ciascun guscio è individuato da una lettera maiuscola: ai valori di n=1,2,3… corrispondono gli strati K, L, M,….40 20 Il modello atomico di Bohr: Bohr: secondo postulato Emissione EA > EB νA > νB λA < λB Quando si verificano dei passaggi di un elettrone da uno stato quantico all’altro, l’atomo assorbe o emette energia sotto forma di radazione elettromagnetica. L’energia corrispondente alla differenza tra i livelli energetici dei due stati viene assorbita od emessa sotto forma di un unico fotone 41 Come possiamo rappresentare graficamente gli orbitali dell’atomo di idrogeno???? Superficie di equiprobabilita: è una superficie che delimita un volume all’interno del quale si ha una probabilità totale prefissata ed alta (ad esempio del 90 o 95%) di trovare l’elettrone. Per rappresentare graficamente le superfici limite si utilizzano effetti “tridimensionali”. 2 "v ! dV = 0.95 L’orbitale può essere rappresentato anche utilizzando anche la nuvola elettronica. Questa si ottiene immaginando di osservare un atomo un numero molto elevato di volte, mentre l’elettrone si muove intorno al nucleo e di riportare le posizioni nelle quali si è rilevato l’elettrone. Rappresentazione grafica della densità di probabilità di trovare l’elettrone in funzione della distanza dal nucleo. 42 21 Orbitali di tipo s ψ2 ∝ probabilità per unità di volume ψ2 è chiamata densità di probabilità Per l’orbitale s ψ dipende solo da r (a0) Rappresentazione dell’orbitale s 1) Superficie di equiprobabilità 2) Nuvola elettronica 43 3) Densità di probabilità dP y z r drx 1s 2s 3s r All’aumentare del numero l’orbitale s risulta più espanso quantico principale 44 22 Rappresentazione grafica degli orbitali s dell’atomo di idrogeno (superficie di equiprobabilità). Simmetria sferica 45 Rappresentazione grafica degli orbitali p dell’atomo di idrogeno Simmetria cilindrica Piano nodale ⊥ all’asse 46 23 Rappresentazione grafica degli orbitali d dell’atomo di idrogeno 47 La rappresentazione degli orbitali Orbitali d ( l = 2 ) dxy dxz dyz 2 ! " dV = 0.9 V 48 dx2-y2 dz 2 24 La struttura degli atomi polielettronici Equazione di Schrödinger viene risolta ESATTAMENTE soltanto per l’atomo di idrogeno (estendibile agli atomi IDROGENOIDI, He+, Li++, Be+++, ecc.) Atomi polielettronici atomo di elio (He) r1 – – r2 r3 2+ “problema dei tre corpi” NON RISOLVIBILE ESATTAMENTE, si ottengono soluzioni approssimate, perché occorre considerare oltre alle interazioni attrattive di ciascun elettrone con il nucleo, anche quelle interazioni repulsive49 che si esercitano tra gli elettroni. Gli atomi polielettronici Analogamente all’atomo di idrogeno si possono così ottenere funzioni che contengono i numeri quantici n, l , ml ⇓ Classificazione degli orbitali: s, p, d, f … ⇓ la cui energia non dipende più SOLO da n ma occorre considerare ANCHE l Atomo di idrogeno e atomi idrogenoidi 3s 3p 3d Atomi polielettronici energia energia Livelli energetici negli atomi polielettronici 3d 3s 3p 50 L’energia dipende anche dal numero quantico secondario l 25 Livelli energetici negli atomi polielettronici dipendono, oltre che da n e l, anche dal numero atomico Z. Da Z=19 ai 3p seguono i 4s e non i 3d Infatti al variare del numero atomico variano tutte le funzioni d’onda che descrivono gli elettroni dell’atomo e i relativi valori di energia. 1s < 2s < 2p < 3s < 3p < 4s < 3d < 4p < 5s < 4d < 5p < 6s < 4f < 5d < 6p < 51 7s < 5f < 6d , ecc. Lo SPIN dell’elettrone Gli elettroni presentano non solo un moto di rotazione orbitale intorno al nucleo ma anche un moto di rotazione intorno al proprio asse. All’elettrone viene associato un momento intrinseco della quantità di moto (momento di spin). La proiezione del momento intrinseco della quantità di moto su una direzione prefissata z risulta quantizzata: r ps ,z = ( s )z = m s h 2! 1 2 numero quantico di spin ms = ± 52 26 Numeri quantici Lo stato quantico di un elettrone in un atomo è completamente determinato da quattro numeri quantici: n l ml ms momento di spin orbitale 53 Riassumendo…… Grandezze definite dai vari numeri quantici e loro significato 54 27 Configurazioni elettroniche degli elementi La disposizione degli elettroni negli orbitali di un atomo neutro al livello minimo di energia corrisponde alla configurazione elettronica dello stato fondamentale. Per ottenere questa configurazione si devono seguire 3 principi: 1. Il principio di minima energia. 2. Il principio di esclusione di Pauli. 3. La regola di Hund o della massima molteplicità. 1. Principio di minima energia Ogni elettrone occupa l’orbitale disponibile ad energia più bassa. 55 2. Principio di esclusione di Pauli In un atomo non vi possono essere due elettroni caratterizzati dalla stessa quaterna di valori di numeri quantici. Perciò in un determinato orbitale (caratterizzato da determinati valori di n, l e ml) possono esistere soltanto due elettroni (uno con ms = +1/2 e l’altro con ms = -1/2). Valori opposti di ms → SPIN ANTIPARALLELI Valori uguali di ms → SPIN PARALLELI 56 28 3. Regola di Hund o della massima molteplcità All’interno di un gruppo di orbitali degeneri, cioè caratterizzati da uno stesso valore di energia (stessi n e l), gli elettroni in un atomo allo stato fondamentale tendono a distribuirsi in orbitali diversi occupandone il maggior numero a spin paralleli, piuttosto che a raggrupparsi a due a due a spin antiparalleli. 3 elettroni in 3 orbitali p Repulsioni elettrostatiche maggiori 57 L’ordine di riempimento degli orbitali Principio del “aufbau” (costruzione progressiva) 58 29 Configurazioni elettroniche degli atomi Livelli energetici Principio di Pauli Regola di Hund Riempimento successivo degli OA Numero quantico principale n 1s2 Numero di elettroni nell’orbitale Simbolo dell’orbitale (corrisponde al numero secondario l) 1° Periodo (n=1) Z=2 Elio (He) 1s2 Z=3 Litio (Li) 1s22s1 [He]2s1 2° Periodo (n=2) Z=4 Berillio (Be) 1s22s2 [He]2s2 2p 2s Z=5 Boro (B) 1s22s22p1 [He]2s22p1 Z=6 Carbonio (C) 1s22s22p2 [He]2s22p2 Z=7 Azoto (N) 1s22s22p3 [He]2s22p3 1s Z=8 Ossigeno (O) 1s22s22p4 [He]2s22p4 Z=9 Fuoro (F) 1s22s22p5 [He]2s22p5 Z=10 Neon (Ne) 1s22s22p6 [He]2s22p6 59 1s < 2s < 2p < 3s < 3p < 4s < 3d < 4p < 5s < 4d < 5p < 6s < 4f < 5d < 6p < 7s < 5f < 6d , ecc. 1s Z=1 Idrogeno (H) 1s1 60 30 3s Z=12 Magnesio (Mg) 1s22s22p63s2 [Ne]3s2 Z=13 Alluminio (Al) 1s22s22p63s23p1 [Ne]3s2 3p1 Z=14 Silicio (Si) 1s22s22p63s23p2 [Ne]3s2 3p2 2s Z=15 Fosforo (P) 1s22s22p63s23p3 [Ne]3s2 3p3 1s Z=16 Zolfo (S) 1s22s22p63s23p4 [Ne]3s2 3p4 Z=17 Cloro (Cl) 1s22s22p63s23p5 [Ne]3s2 3p5 Z=18 Argon (Ar) 1s22s22p63s23p6 [Ne]3s2 3p6 2p Z=19 Potassio (K) [Ar]4s1 Z=20 Calcio (Ca) [Ar]4s2 Z=21 Scandio (Sc) [Ar]3d14s2 Z=22 Titanio (Ti) [Ar]3d24s2 Z=23 Vanadio (V) [Ar]3d34s2 Z=24 Cromo (Cr) [Ar]3d54s1 1s < 2s < 2p < 3s < 3p < 4s < 3d < 4p < 5s < 4d < 5p < 6s < 4f < 5d < 6p < 7s < 5f < 6d , ecc. 3p [Ne]3s1 61 1s < 2s < 2p < 3s < 3p < 4s < 3d < 4p < 5s < 4d < 5p < 6s < 4f < 5d < 6p < 7s < 5f < 6d , ecc. Z=11 Sodio (Na) 1s22s22p63s1 3° Periodo (n=3) Z=25 Manganese (Mn) [Ar]3d54s2 Z=26 Ferro (Fe) [Ar]3d64s2 Z=27 Cobalto (Co) [Ar]3d74s2 Z=28 Nichel (Ni) [Ar]3d84s2 Z=29 Rame (Cu) [Ar]3d104s1 Z=30 Zinco (Zn) [Ar]3d104s2 62 31 [Ar]3d104s24p1 1s < 2s < 2p < 3s < 3p < 4s < 3d < 4p < 5s < 4d < 5p < 6s < 4f < 5d < 6p < 7s < 5f < 6d , ecc. Z=31 Gallio (Ga) Z=32 Germanio (Ge) [Ar]3d104s24p2 Z=33 Arsenico (As) [Ar]3d104s24p3 Z=34 Selenio (Se) [Ar]3d104s24p5 Z=35 Bromo (Br) [Ar]3d104s24p5 Z=36 Cripto (Kr) [Ar]3d104s24p6 63 Periodo 2 Z=6 Carbonio (C) [He]2s2 2p2 Periodo 3 Z=14 Silicio (Si) [Ne]3s23p2 Periodo 4 Z=32 Germanio (Ge) [Ar]3d104s24p2 Periodo 5 Z=50 Stagno (Sn) [Kr]4d105s2 5p2 Periodo 6 Z=82 Piombo (Pb) [Xe]4f145d106s26p2 1s < 2s < 2p < 3s < 3p < 4s < 3d < 4p < 5s < 4d < 5p < 6s < 4f < 5d < 6p < 7s < 5f < 6d , ecc. Configurazioni elettroniche di atomi appartenenti allo stesso gruppo (4 elettroni livello esterno) 64 32 Numero atomico Simbolo Metallo Semimetallo Non metallo Peso atomico 65 1) Indicare i numeri quantici n e l per i seguenti orbitali: 2s; 4d; 3p; 5f; 7p; 1s. 2) Indicare quale dei seguenti orbitali non esiste: 2p; 7s; 3f; 5d; 2d; 2s; 1p. 3) Indicare quale tra le seguenti quaterne di numeri quantici non descrive correttamente lo stato di un elettrone in un atomo (i numeri indicano nell’ordine, n, l, m, s): 1, 1, 0, -1/2 3, 2, -2, +1/2 4, 0, 0, +1/2 2, 1, -1, -1 6, 4, +4, -1/2 1, 0, +1, -1/2 4, -1, +1, +1/2 -1, 0, 0, +1/2 66 33 4) Scrivere le configurazioni elettroniche dello stato fondamentale degli elementi del gruppo 13. 5) Scrivere le configurazioni elettroniche dello stato fondamentale degli elementi del gruppo 16. 6) Scrivere le configurazioni elettroniche dello stato fondamentale degli elementi del gruppo 17. 7) Scrivere le configurazioni elettroniche dello stato fondamentale degli elementi del gruppo 1. 67 34