6. Monopolio Riferimenti Bibliografici:Organizzazione Industriale, D.W. Carlton, Perloff J.M. Capitolo 4 - Il monpolio multiprodotto - Il monopolio di beni durevoli (quando il monopolista crea la propria concorrenza).. - Il potere di monopolio e la discriminazione di prezzo Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 430/ESI1 6. Monopolio In questa ultima parte del corso torniamo a parlare di monopolio in modo più approfondito rispetto a quanto visto nei corsi di microeconomia. Ci concentriamo, in particolare, su una serie di ―tattiche‖ di prezzo e non di prezzo che le imprese monopolistiche possono adottare. Le ragioni sono essenzialmente due: 1. 2. esistono nella realtà situazioni in cui esiste un potere di monopolio (In molte regioni, per esempio, esiste un solo gestore per gli impianti di risalita nel raggio di 80 km; o analogamente esiste un solo parco giochi per una grande area metropolitana; quanto verrà discusso in termini di tattiche può essere esteso a tutti quelle situazioni in cui si è in presenza di concorrenza imperfetta. Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 431/ESI1 1 6. Monopolio Il monopolio Il monopolio multiprodotto Nella realtà ci potremmo trovare ad acquistare beni che per essere utilizzati necessitano di altri che che sono prodotti da una stessa azienda: a) Il cd ed il lettore cd, polaroid e rullino, i-pod e accessori, etc Altre volte possiamo scegliere fra beni che sebbene prodotti da una stessa azienda sono fra loro sostituibili: b) Coca cola in lattina vs barattolo; prosciutto fresco vs confezionato al supermercato Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 432/ESI1 6. Monopolio In alcuni casi un monopolista, con un orizzonte temporale superiore al singolo periodo, potrebbe avere convenienza a fissare un prezzo iniziale basso ―lancio‖ e poi accrescerlo con l’obbiettivo di: c) creare un mercato ―vasto‖, d) accrescere l’efficienza attraverso il learning by doing Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 433/ESI1 2 6. Monopolio Il monopolio Il monopolio multiprodotto Consideriamo un’impresa che produca più beni, n, e che sia monopolista per tutti i beni che produce. Cerchiamo di capire in che modo l’impresa che ha potere di mercato si comporta nel fissare il prezzo su ogni prodotto mercato. Ipotesi di base del modello: qi qpi i : 1,2,..., n funzione di domanda associata ad ogni prodotto CTi ci q i i : 1,2,..., n funzione di costo totale associata ad ogni prodotto Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 434/ESI1 6. Monopolio Il monopolio Il monopolio multiprodotto Primo caso: domande per i beni e costi di produzione indipendenti. In simboli: qi 0 p j i j; j 1,2,..., n CTi 0 q j i j; j 1,2,..., n La funzione di profitto per la produzione degli n beni è data da : n p i q i c i q i i 1 Imponendo le condizioni del primo ordine otteniamo: Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 435/ESI1 3 6. Monopolio Il monopolio Il monopolio multiprodotto ..... q 0 1 ..... ..... p c i' q i p q 1 0 L i i i i pi q i p i i q i ..... 0 ........ q n Questo risultato rappresenta la forma più semplice di determinazione dei prezzi secondo il criterio di Ramsey (Ramsey Prices) e descrive come i mark-up dovrebbero variare al variare dell’elasticità della domanda. Se consideriamo uno stesso bene venduto su più mercati la precedente regola implica che i prezzi di vendita siano distinti Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 436/ESI1 6. Monopolio Il monopolio Il monopolio multiprodotto Esempio di Ramsey Prices nel settore dell’auto. A series of studies by the European Bureau of Consumers Unions shows that pretax prices for identical car models may vary by over 90% across countries. The following table presents estimates for the margins of a few models in a few countries. Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 437/ESI1 4 6. Monopolio Il monopolio Il monopolio multiprodotto Esempio di Ramsey Prices nel settore dell’auto. These differences can be interpreted in different ways. For example, it may be that the level of collusion is greater in some countries than in others. Alternatively, import quotas can be the reason for high prices in some countries. Finally, spatial price discrimination may also explain the observed patterns. Econometric evidence suggests that price discrimination is indeed quite important. Demand elasticities are different in different countries, and manufacturers set different prices accordingly. One pattern that is noticeable from the numbers above is that markups are higher in the country in which each car is produced (e.g., Fiat in Italy). This may correspond to a national bias that is reflected in a lower demand elasticity (e.g., Italian buyers are so keen on Fiat cars that their demand is inelastic). By contrast, the disparity of markups for Japanese cars (e.g., the Nissan Micra) can be explained by the restrictive import quotas in France and Italy. Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 438/ESI1 6. Monopolio Il monopolio Il monopolio multi-prodotto Secondo caso: domande per i beni dipendenti e costi di produzione indipendenti. q i D(p1 , p 2 ,...p n ) CTi ci q i i 1,2,..., n i : 1,2,..., n funzione inversa di domanda funzione di costo totale associata ad ogni prodotto La funzione di profitto per la produzione degli n beni è data da : n p i q i c i q i i 1 Imponendo le condizioni del primo ordine otteniamo: Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 439/ESI1 5 6. Monopolio Il monopolio Il monopolio multiprodotto p 0 ..... 1 ..... ..... q C q q C q q C q 0 p1 1 1 1 .... q i pi i i i ... p n n n n 0 p p p q p p q p pi q n pi i i i 1 i i i i ..... 0 ........ p n (2) fissando l’attenzione sull’imo prodotto e raggruppando i termini comuni la precedente può essere scritta come q n q j n C j q j Ci q i q i p i i p j p i j1 p i j1 q j p i q i p i j i j i (3) Prof. Paolo Mancuso Economia dei Sistemi Industriali 1 440/ESI1 6. Monopolio Il monopolio Il monopolio multiprodotto La (3) può ancora riscriversi come: p C qp ' i i dove C i' i n q i p j C 'j j1 j i i Ci ; q i C 'j qp j C j q j e ancora moltiplicando la precedente per p C p ' i i pi (4) i p i 1 q i p i q j p i 1 q i q j p i qi n p j C 'j q i p i j1 p i q i p i q i q j p i i (5) j i Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 441/ESI1 6 6. Monopolio Il monopolio Il monopolio multiprodotto e ancora Li p C ' i i pi ' 1 n p j C j ij q j ii j1 ii R i (6) j i dove q p 1 p q i i , ij j i , R i piqi ii qi pi pi q j Quindi il margine relativo nell’i-mo mercato dipende dall’elasticità della domanda del bene, ii dai margini ottenuti sugli altri n-1 mercati e dalle elasticità incrociate, ij Prof. Paolo Mancuso Economia dei Sistemi Industriali 1 442/ESI1 6. Monopolio Il monopolio Il monopolio multiprodotto Nella relazione (6) un ruolo fondamentale viene giocato dalle elasticità incrociate. Rispetto a queste possiamo considerare due sottocasi: beni sono succedanei e beni complementari. Se i beni sono succedanei o sostituti la relazione fra margine relativo ed elasticità è la seguente. q j p i 0 ij 0 L i 1 ii In questo caso l’indice di Lerner per ciascun prodotto i è maggiore dell’inverso dell’elasticità della domanda. Quando massimizzare il profitto congiunto, il monopolista ―internalizza‖ gli effetti che la vendita di un bene ha sulla domanda degli altri. Nel caso di 2 beni sostituti questo implica che il monopolista dovrebbe aumentare i prezzi di entrambi i beni rispetto a una situazione in cui ha trattato i due beni separatamente. Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 443/ESI1 7 6. Monopolio Il monopolio Il monopolio multiprodotto Se i beni sono complementari la relazione fra margine relativo ed elasticità è la seguente. q j p i 0 ij 0 L i 1 ii In questo caso l’indice di Lerner per ciascun prodotto i è minore dell’inverso dell’elasticità della domanda. Nota: se esiste una forte complementarità fra i due beni si potrebbe arrivare a fissare un prezzo inferiore al costo marginale per un bene al fine di accrescere la domanda per il bene complementare. Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 444/ESI1 6. Monopolio Il monopolio Il monopolio multiprodotto Vodafone Tutto Facile Small+: il costo è di 54 euro al mese, suddivisi tra i 25 euro per il canone del piano e i 29 per lo smartphone. L’abbonamento ha una durata minima di 30 mesi e include 1 GB di traffico Internet e 400 minuti di chiamate + sms. Il contributo iniziale varia invece a seconda del modello scelto: l’iPhone 4S da 16 GB non prevede pagamenti iniziali, quello da 32 GB costa 49 euro all’attivazione, mentre quello da 64 GB ne costa 149. H3G Top 400: il costo mensile è di 29 euro e include 100 minuti di chiamate e 25 sms a settimana più 2 GB di traffico Internet al mese. Il vincolo contrattuale ha una durata di 30 mesi ed è richiesto un anticipo di 99 euro per l’iPhone 4S da 32 GB e di 199 per quello da 64 GB. TIM Tutto Smartphone: questo piano prevede navigazione Internet senza limiti di tempo, chiamate e SMS verso tutti a 9 centesimi e il prezzo è di 10 euro al mese, a cui vanno aggiunti altri 20 euro per l’iPhone 4S da 16 GB e 25 per quello da 32 GB. La caratteristica di Telecom Italia Mobile è quella di non prevedere alcun contributo iniziale. Tutti e tre gli operatori prevedono 4 piani tariffari http://software.tuttogratis.it/news/iphone-4s-prezzi-vodafone-3-italia-tim-e-wind-con-confronto-tra-piani-tariffari/P105655/ Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 445/ESI1 8 6. Monopolio Il monopolio Il monopolio multiprodotto Tutto Smartphone: questo piano prevede navigazione Internet senza limiti di tempo, chiamate e SMS verso tutti a 9 centesimi e il prezzo è di 10 euro al mese, a cui vanno aggiunti altri 20 euro per l’iPhone 4S da 16 GB e 25 per quello da 32 GB. La caratteristica di Telecom Italia Mobile è quella di non prevedere alcun contributo iniziale. l’AGCOM ha disatteso comunque la richiesta della Commissione Europea che ha chiesto, per bocca della Reding, che si arrivasse a soli 3.5€cent/minuto. Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 446/ESI1 Euronics mette in offerta l’iPhone 4 da 16GB, vendendolo al prezzo di 589€ (10€ in meno rispetto al prezzo della 3 6. Monopolio Il monopolio Il monopolio multiprodotto Tutto Smartphone: questo piano prevede navigazione Internet senza limiti di tempo, chiamate e SMS verso tutti a 9 centesimi e il prezzo è di 10 euro al mese, a cui vanno aggiunti altri 20 euro per l’iPhone 4S da 16 GB e 25 per quello da 32 GB. La caratteristica di Telecom Italia Mobile è quella di non prevedere alcun contributo iniziale. Euronics mette in offerta l’iPhone 4 da 16GB, vendendolo al prezzo di 589€ (10€ in meno rispetto al prezzo della 3 e 75€ in meno rispetto al listino Apple => 664 Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 447/ESI1 9 6. Monopolio Il monopolio Il monopolio multiprodotto Un caso particolare di beni complementari è rappresentato dalla fissazione del prezzo nel tempo. Tale situazione è spesso indicata con il termine di avviamento. Senza perdere in generalità consideriamo due periodi temporali (t=1,2) e supponiamo che la capacità che un’impresa ha di vendere domani un bene non durevole dipende da quello che ha venduto oggi. In simboli la precedente assunzione diviene: q1 D1 (p1 ); q 2 D 2 (p1 , p 2 ) : q1 q q q 0, 1 0; 2 0, 2 0 p1 p 2 p 2 p1 (1) Ora se d, d[0,1],è il tasso di sconto, il profitto intertemporale per l’impresa è dato da p1q1 C1 q1 dp2q2 C2 q2 Ponendo, q 2 dq 2 ; C 2 q 2 dC 2 q 2 possiamo riscrivere il profitto come quello di un monopolio per più prodotti con domande interdipendenti: i due beni non sono altro che lo stesso prodotto in due diversi momenti temporali. ~ ~ Prof. Paolo Mancuso Economia dei Sistemi Industriali 1 448/ESI1 6. Monopolio Il monopolio Il monopolio multiprodotto ~ p1q1 C1 q1 p2~ q2 C2 q 2 (2) Imponendo le condizioni del primo ordine alla relazione (2) e ordinando si ottiene: p C1' 1 p2 C~2' q~212 L1 1 p1 11 R111 ' p C2 1 p1 C~1' q~121 L2 2 p2 22 R2 22 Le precedenti, in virtù della relazione (1) divengono: L1 p C ' 1 1 p p1 1 11 C'2 1 p2 22 Il monopolista si rende conto che un prezzo inferiore oggi aumenta la domanda domani: egli assumerà una prospettiva dinamica sacrificando parte del profitto di breve periodo per incrementare i profitti futuri L2 2 Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 449/ESI1 10 6. Monopolio Il monopolio Il monopolio multiprodotto Terzo caso: domande per i beni indipendenti e costi di produzione dipendenti. Tracciare una tassonomia dei costi dipendenti è più complesso. Ricordando che ci riferiamo ai costi marginali è, tuttavia, possibile identificare un caso interessante. In alcuni settori industriali, la riduzione dei costi avviene nel tempo semplicemente imparando (learning by doing). Negli anni 20, ad esempio, il comandante della base aerea Wright- Patterson notò che il numero di ore di lavoro necessarie ad assemblare un aeroplano diminuiva all’aumentare del numero totale dei velivoli assemblati. Senza perdere in generalità consideriamo due periodi temporali (t=1,2), supponiamo che le domande siano indipendenti e che la quantità prodotta nel primo periodo mi permetta di ridurre i costi nel secondo periodo. In simboli: q t D t (p t ); t 1,2 CT1 C1 q1 ; CT1 C2 q 2 , q1 ; funzione inversa di domanda C2 0; q 2 C2 0 q1 funzioni di costo Passando al profitto intertemporale attualizzato Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 450/ESI1 6. Monopolio Il monopolio Il monopolio multiprodotto p1q1 C1 q1 dp 2 q 2 C 2 q 2 , q1 Imponendo le condizioni del primo ordine alla precedente e ordinando si ottiene: q C q C q 1 C 1 1 q1 p1 1 1 1 d 2 1 0 L1 d 2 p1 p1 q1 p1 q1 p1 11 q1 p1 11 q C q 1 q 2 p2 2 - 2 2 0 L2 p 2 p 2 q 2 p 2 22 Il monopolista per sfruttare i processi di learning by doing fissa nel primo periodo un prezzo più basso di quello di monopolio. Questa politica gli permette di vendere di più, il che fa aumentare la produzione e l’esperienza. Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 451/ESI1 11 6. Monopolio Il monopolio Il monopolio nel caso di beni durevoli Come evidenziato nei lucidi precedenti nel caso di un prodotto che crei un effetto di avviamento, l’impresa dovrebbe assumere una prospettiva dinamica e sacrificare parte dei profitti correnti per aumentare quelli futuri. Nei lucidi che seguiranno analizziamo un altro tipo di legame intertemporale della domanda, quello legato alla durabilità dei beni. Contrariamente al caso dell’avviamento per i beni non durevoli, un cliente che acquisti oggi un bene durevole ha pochissime probabilità di acquistarne uno domani. In altri termini i beni offerti da un monopolista, se durevoli, sono sostituti più che complementi. Questo implica che il monopolista tende a creare da solo la propria concorrenza. Inoltre i consumatori, potendo usufruire di un bene durevole per un certo numero di periodi, effettueranno l’acquisto oggi in base alle loro aspettative sul prezzo di domani (gli acquisti effettuati oggi sono un sostituto imperfetto di ciò che acquisteranno domani). Se il monopolista tende a ridurre frequentemente il prezzo il suo profitto intertemporale può annullarsi (Congettura di Coase) Una diretta conseguenza della precedente è che il monopolista che produce un bene durevole, quando è possibile, preferirà noleggiare il bene anziché venderlo. Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 452/ESI1 6. Monopolio Il monopolio Il monopolio nel caso di beni durevoli Una formalizzazione della congettura di Coase (1972) 1. Il mercato è composto da consumatori che presentano differenti prezzi di riserva per il bene durevole 2. Il monopolista non conosce il comportamento di ogni singolo consumatore (non conosce il prezzo di riserva) pt 1 3. Il prezzo di riserva di ogni consumatore varia da 0 a1 4. L’orizzonte temporale è di due periodi, t=1,2. 5. qt=1- pt funzione inversa di domanda (t=1,2). 6. Ct=0 costi totali impresa (t=1,2) 1 qt 7. d tasso di sconto Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 453/ESI1 12 Economia dei Sistemi Industriali 1: monopolio e imprese dominanti Il monopolio Il monopolio nel caso di beni durevoli La massimizzazione del profitto nel primo periodo, t=1: 1 p1q1 1 q1 q1 1 1 1 0 q1 p1 ; q1 2 2 Il monopolista fissando un prezzo pari a 0.5 spingerà all’acquisto i soli consumatori con un prezzo di riserva superiore a 0.5. Quindi, nel secondo periodo rimarranno i consumatori che presentano prezzi di riserva più bassi. Prof. Paolo Mancuso Economia dei Sistemi Industriali 1 454/ESI1 6. Monopolio Il monopolio Il monopolio nel caso di beni durevoli La massimizzazione del profitto nel secondo periodo, t=2: p2 Domanda nel primo periodo 1 2 p 2 q 2 0.5 q 2 q 2 Domanda nel secondo periodo 0.5 1 2 1 1 0 q2 p2 ; q 2 4 4 q2 Quindi, nel secondo periodo il monopolista per vendere il prodotto ai consumatori con prezzi di riserva più bassi è costretto, per massimizzare il profitto, a ridurre il prezzo di vendita del bene. Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 455/ESI1 13 6. Monopolio Il monopolio Il monopolio nel caso di beni durevoli Ora per comprendere il comportamento del consumatore nella decisione di acquisto consideriamo il suo surplus Sia p°=0.5 + il prezzo di riserva di un generico consumatore (00.5) nel primo periodo. Quindi, il surplus intertemporale di chi acquista nel primo periodo (t=1) sarà paria a: CS1 p p1 1 d 1 d (0d1) Mentre, il surplus intertemporale di chi acquista nel secondo periodo sarà paria a: 1 CS2 dp p2 d 4 Economia dei Sistemi Industriali 1 (0d1) Prof. Paolo Mancuso 456/ESI1 6. Monopolio Il monopolio Il monopolio nel caso di beni durevoli Ora il consumatore posticipa l’acquisto se il suo surplus nel periodo 2 (t=2) è maggiore di quello conseguito nel periodo 1 (t=1). CS2 CS1 La precedente e verificata se e solo se d 4 Quindi per prezzi di riserva bassi ( piccolo) al consumatore conviene posticipare l’acquisto così come in presenza di un tasso di sconto elevato Bullow (1982) ha mostrato che il tasso di sconto d può essere esplicitato in funzione del tasso di interesse i e della lunghezza, D, dell’intervallo temporale fra due successivi aggiustamenti di prezzo nel modo seguente: d eiD Quindi, quando D tende a zero, ovvero il monopolista cambia velocemente il prezzo perde completamente il proprio potere di monopolio. Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 457/ESI1 14 6. Monopolio Il monopolio Il monopolio nel caso di beni durevoli Come abbiamo visto l’esistenza di beni durevoli comporta complicazioni da parte di un monopolista che voglia massimizzare un profitto intertemporale. Infatti è il monopolista stesso che crea la propria competizione attraverso un mercato secondario: l’usato. In secondo luogo, abbiamo visto come il prezzo che il consumatore è disposto a pagare oggi è fortemente legato alle aspettative di prezzo future. Se il consumatore si attende delle riduzioni di prezzo nel futuro tenderà ad aspettare e conseguentemente a ridurre la domanda di mercato di oggi a ―danno‖ del potere di monopolio Tuttavia il monopolista può mettere in atto delle strategie per ridurre un tale fenomeno. Reputazione. Il monopolista può investire in reputazione evitando di cadere nella tentazione di aumentare l’offerta. Il monopolista investe in reputazione semplicemente cercando di non perseguire un guadagno di breve. Questa perdita di guadagno, costo opportunità, è controbilanciata dalla possibilità di mantenere un potere di monopolio nel futuro. Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 458/ESI1 6. Monopolio Il monopolio nel caso di beni durevoli Il monopolio Reputazione (esempio). Disney. I film sono un bene durevole. Con l’introduzione delle videocassette, la casa di produzione americana ha avuto la possibilità di invadere un nuovo mercato, quello dell’home entertainment per bambini. In ogni casa, era infatti possibile vedere i classici Disney: Bambi, Cenerentola, etc. Ma anche per la Disney la congettura do Coase rappresentava un reale problema: come incentivare, oggi, i consumatori ad acquistare una videocassetta ad un prezzo alto? La strategia messa in atto fu quella di commercializzare i video per un limitato intervallo temporale accompagnando la vendita con una martellante campagna pubblicitaria dove si spiegava che il cartone sarebbe stato venduto per un periodo limitato di tempo e non oltre. Il cartone Bambi nel mercato USA è stato venduto per soli due mesi nella primavera del 1997 con la seguente pubblicità: "Disney will stop selling Bambi March 31”. Se la Disney con tale strategia è riesce a creare una reputazione credibile nel non vendere in futuro lo stesso bene allora sarà possibile mantenere un prezzo iniziale alto. L’analisi condotta sembra confermare la correttezza della strategia adottata. Bianca neve ed i sette nani il, primo lungometraggio animato Disney del 1937, è stato venduto in 30 milioni di copie nei primi tre mesi di vendite, dei sei previsti, nel 1994. This prompted a senior Disney executive to remark: "Disappearing Classies media campaigns have prove n very suceesseful, boosting sales of limited-time available classics in excess of 400 percent. Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 459/ESI1 15 6. Monopolio Il monopolio nel caso di beni durevoli Il monopolio Commitement Contrattuali. I commitment attraverso i contratti sono di due tipi, ma entrambi hanno l’obiettivo di internalizzare le perdite sulle unità inframarginali, eliminando, in questo modo, l’incentivo del monopolista di accrescere l’offerta. Il primo tipo di contratto è basato sulla promessa del monopolista di riacquistare il bene al prezzo di vendita originario nel caso della riduzione del prezzo del bene stesso. Tuttavia, questo tipo di contratto non risulta applicabile quando i beni sono difficilmente trasportabili. Il secondo è basato sulla cosiddeta clausola: best-price clauses. In questo caso il monopolista si impegna a restituire la differenza di prezzo a coloro che hanno acquistato ad un prezzo più alto. Limitare la capacità. Se le facility produttive non possono essere facilmente replicate questo rappresenta di per se un commitment credibile a non aumentare l’offerta nel futuro. Nel campo artistico tale obiettivo viene raggiunto con la distruzione delle matrici con le quali vengono fatte le litografie. Il tempo di produzione. In questo caso il monopolista non è in grado di produrre tutto quello che il mercato richiede in tempi brevi. Nel mercato dei CD alcuni successi sono ristampati a prezzi convenienti con la dicitura "Nice Price" or "Best Buys". Altri, tuttavia, non sono ristampati ma semplicemente eliminati dal catalogo. Il consumatore, che non acquista questo CD immediatamente dovrà aspettare molto tempo per poterlo acquistare nuovamente. Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 460/ESI1 6. Monopolio Il monopolio nel caso di beni durevoli Il monopolio Pianificazione nel tempo dell’obsolescenza. In generale, in alcuni settori industriali (software, componenti elettrroniche) esiste un forte incentivo a introdurre nuove versioni di un prodotto per sostituire le vecchie. Ciò comporta un sovrainvestimento in R&S. Boyce and Collins (1993) mostrano, analizzando i dati di Xerox e IBM, che eiste una correlazione positiva significativa fra le spese in R&S effettuate e la connessa difficoltà di sostenere un prezzo per un prodotto. Caso di Studio. Nel 1930 la determinazione del potere di monopolio detenuto dall’ALCOA nel mercato dell’alluminio ha avuto come fattore critico l’inclusione, o meno, del mercato dell’alluminio riciclato. In quegli anni, la quota dell’industria americana, sul mercato primario (alluminio estratto), era circa del 90%. Tuttavia, tale quota si riduceva al 65% non appena il mercato dell’alluminio secondario veniva introdotto nell’analisi. L’Alcoa fu condannata per abuso di potere di potere di monopolio. Infatti, l’economista Suslow studio l’evoluzione dell’indice di Lerner. Trovo che nel breve periodo era intorno al 59% e che nel lungo periodo, quando era presente la frangia, si assestava intorno al 65%. Le ragioni erano semplici: (i) l’alluminio riciclato non è un perfetto sostituto di quello estratto; (ii) il lag temporale con il quale l’industria del prodotto riciclato entra nel mercato è lungo; (iii) nei periodi di espansione della domanda il mercato secondario ha scarsa importanza. Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 461/ESI1 16 6. Monopolio Il monopolio Il monopolio nel caso di beni durevoli Una formalizzazione:.beni durevoli, vendita vs noleggio Ipotesi del modello: 1. Orizzonte temporale di due soli periodi t=1,2. 2. Il monopolista può decidere se vendere o noleggiare. 3. Il bene prodotto non subisce obsolescenza nel periodo 2. Ma alla fine del periodo 2 il bene è obsoleto. 4. qt=1- pt , 5. Ct=0 , funzione inversa di domanda. costi totali impresa. Il monopolista ha due possibilità: noleggiare e venderlo in ogni periodo. Nel secondo caso, esiste un mercato di rivendita in cui il bene acquistato nel primo periodo può cambiare proprietà nel secondo. In ogni periodo i proprietari del bene possono noleggiarlo a consumatori diversi se preferiscono Prof. Paolo Mancuso Economia dei Sistemi Industriali 1 462/ESI1 6. Monopolio Il monopolio Il monopolio nel caso di beni durevoli Una formalizzazione: beni durevoli, vendita vs noleggio Iniziamo dal Noleggio (N) Profitto nel primo periodo (t=1): 1N p1 q1 1 - q1 q1 (1) Imponendo le condizioni del primo ordine alla (1) : N 1 1N 1 p1 2 N 0 q1 2 N 1 q1N 1 4 Economia dei Sistemi Industriali 1 (2) Prof. Paolo Mancuso 463/ESI1 17 6. Monopolio Il monopolio Il monopolio nel caso di beni durevoli Il profitto nel secondo periodo (t=2) coincide con quello del primo periodo visto che i beni sono noleggiati: 1 1 p 2N , q 2N 2 2 (3) 2N 1 4 Se d è il tasso di sconto (0<d1) il profitto intertemporale per l’azienda che noleggia è dato da: N 1N d2N 1 d 4 Economia dei Sistemi Industriali 1 (4) Prof. Paolo Mancuso 464/ESI1 6. Monopolio Il monopolio Il monopolio nel caso di beni durevoli Passiamo ora alla Vendita (V) Quando il monopolista decide di vendere, la quantità venduta nel primo periodo può essere rivenduta nel secondo periodo. Quindi il monopolista dovrà fissare un prezzo nel secondo periodo tenendo conto di ciò che è accaduto nel primo periodo: p 2 1 q1 q 2 (5) Quindi il profitto nel secondo periodo sarà dato da: V2 p 2 q 2 1 - q1 q 2 q 2 (6) Imponendo le condizioni del primo ordine alla (6) : V2 q V2 1 q1 1 q1 2 0 1 q1 2 q V2 2 1 q1 2 V2 2 Economia dei Sistemi Industriali 1 p V2 Prof. Paolo Mancuso (7) 465/ESI1 18 6. Monopolio Il monopolio Il monopolio nel caso di beni durevoli Nel primo periodo il prezzo che i consumatori sono disposti a pagare è funzione delle aspettative sul prezzo di mercato sul secondo periodo o prezzo atteso pa2 e del prezzo corrente di vendita (1-q1): p1 1 q1 dp a2 (8) Senza perdere in generalità supponiamo che i consumatori prevedano esattamente il prezzo: p a2 p V2 1 q1 2 da cui: d p1 1 q1 1 (9) 2 Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 466/ESI1 6. Monopolio Il monopolio Il monopolio nel caso di beni durevoli Tenendo conto della (6), (8) e (9) il profitto intertemporale è pari a: d d V 1V dV2 q1 1 q1 1 1 - q1 2 4 2 (10) Imponendo le condizioni del primo ordine alla (10) : 2 d d p1V 1 2 4 d 2 V 0 q1 2 4 d V 2 d d 2 d2 q1V 4 d 44 d 2 V Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso (11) 467/ESI1 19 6. Monopolio Il monopolio Il monopolio nel caso di beni durevoli Confrontiamo ora i profitti derivanti dalla vendita (V) con quelli legati al noleggio (N) 2 d2 2 d d 2 d2 2 d V d 1 4 d 44 d 2 4 d 4 44 d 2 N 2 1 d 4 è immediato ottenere: V N osservando che: 2 d2 1 d , per d 0,1 4 d Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 468/ESI1 6. Monopolio Il monopolio Il monopolio nel caso di beni durevoli Conclusione. Noleggio vs Vendita Quindi il fatto che il monopolista preferisca il noleggio alla vendita ci suggerisce che nel caso della vendita il monopolista non riesce a far valere tutto il suo potere di monopolio (il bene prodotto nel primo periodo gli crea una concorrenza nel secondo periodo). Questo risultato è legato alla mancanza di minacce di entrata. Infatti, una vendita riduce la domanda potenziale per l’entrante, mentre il noleggio non impegna i consumatori a rimanere fedeli all’impresa sul mercato in caso di una nuova entrata. Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 469/ESI1 20 6. Monopolio Il monopolio Il cartello di imprese The formation and sustained operation of cartels by means of repeated interaction among colluding firms is not only a theoretica1 possibility but a rea1 phenomenon. Illegal cartel continue to emerge in practice even though exp1icit price fixing is illegal in the U.S., the European Union, and many other developed countries. If the price-increasing effects of the cartels were relative1y small, their persistence might not warrant much concern. However, the evidence is clear that cartels raise prices by a substantia1 amount. For examp1e, Froeb Koyak, and Werden (1993) found that a price-rigging scheme invo1ved in supplying frozen fish to the V.S. military raised prices by 23 to 30 percent. Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 470/ESI1 6. Monopolio Il monopolio Il cartello di imprese FATTORI CRITICI: Mercati concentrati, barriere all’entrata, simmetria tecnologica, contatti frequenti. Economia dei Sistemi Industriali 1 ordini frequenti e regolari, prodotti omogenei, Prof. Paolo Mancuso 471/ESI1 21 6. Monopolio Il cartello di imprese Prof. Paolo Mancuso Economia dei Sistemi Industriali 1 472/ESI1 6. Monopolio Il monopolio Il cartello di imprese Il cartello di imprese può essere considerato un caso particolare del monopolio multi-prodotto con domande dipendenti. Questa struttura industriale si realizza quando un certo numero di imprese coordinano le loro attività in modo da comportarsi come un monopolio. In questi casi si parla, molto spesso, di collusione tacita. n p a b qi funzione di domanda i 1 CTi F ci q i2 i : 1,2,..., n funzione di costo associata ad ogni prodotto Massimizzazione dei profitti del cartello n n n Max Max a b q i q i CTi q ,q ,....,q q ,q ,....,q i 1 i 1 i 1 1 2 n 1 2 Economia dei Sistemi Industriali 1 n Prof. Paolo Mancuso 473/ESI1 22 6. Monopolio Il monopolio Il cartello di imprese Imponendo le condizioni del primo ordine e ponendo poi q1=q2=... qi=...qn=q è immediato ottenere: n a na abn 2ac i a 2b q i 2q i c 0 q* ; Q* ; p* 2bn c 2bn c 2(bn c) i 1 q i ed ancora: 2 abn 2c a a a2 F c F 2bn c 2bn c 4bn c 2(bn c) * i Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 474/ESI1 6. Monopolio Il monopolio Il cartello di imprese L’effetto della variazione del numero di imprese sul prezzo e sul profitto di ogni impresa nel cartello può essere analizzato attraverso le relazioni seguenti: p* 2ba (bn c) 2ba (bn 2c) 2bac 0 2 n 4bn c 4bn c 2 *i 4ba 2 0 2 n 4bn c Quindi, se aumenta il numero di imprese che aderiscono al cartello, il prezzo si abbassa e i profitti si erodono Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 475/ESI1 23 6. Monopolio Il monopolio Economia dei Sistemi Industriali 1 Il cartello di imprese Prof. Paolo Mancuso 476/ESI1 6. Monopolio Il monopolio Economia dei Sistemi Industriali 1 Il cartello di imprese Prof. Paolo Mancuso 477/ESI1 24 6. Monopolio Il monopolio Il cartello di imprese p* 2ba (bn c) 2ba (bn 2c) 2bac 0 2 n 4bn c 4bn c 2 Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 478/ESI1 6. Monopolio Il monopolio Il cartello di imprese L'Agenzia per l'energia chiede all'Opec di aumentare la produzione. «Sarà impossibile convincere qualcuno ad aprire i rubinetti – ha detto il libico al-Badri – perché l'offerta di petrolio non manca, anzi, è sovrabbondante». L'Opec quindi respinge al mittente per l'ennesima volta le richieste dell'Agenzia internazionale dell'Energia, che a nome dei Paesi consumatori continua a chiedere un aumento dell'offerta, che il Cartello ha ridotto nella prima parte del 2007 con tagli produttivi per un totale di 1,7 milioni di barili al giorno (mbg). Il mercato al momento non viene in soccorso delle tesi dei consumatori. Ieri al Nymex il West Texas per consegna in ottobre ha ceduto 24 cents, atterrando a 71,73 dollari al barile. 29/08/2007. Il sole 24ore Aumento del greggio a 96 dollari a barile. Opec: "Pronti ad aumento produzione". L'organizzazione di Vienna si dice "pronta ad aumentare la produzione", nel corso del meeting del 5 dicembre, per fronteggiare eventuali carenze dell'offerta. Tuttavia, per il segretario generale del cartello dei paesi produttori, Abdullah al-Badri, "non c'è assolutamente mancanza di rifornimenti di greggio, il mercato è ben fornito, il prezzo è determinato dal mercato ed è diventato un investimento finanziario". Al-Badri ribadisce che i prezzi elevati sono frutto dei "timori dei consumatori e dei produttori" e non sono un bene per nessuno. L'Opec tenta così di frenare la corsa del greggio ma - come si è visto - senza effetti significativi. 08/11/2007. Repubblica.it Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 479/ESI1 25 6. Monopolio Il monopolio Il cartello di imprese Le condizioni generali che favoriscono la creazione di cartelli: Capacità di aumentare il prezzo nell’industria Bassi costi organizzativi e bassi costi legati alla punizione da parte delle autorità Ulteriori condizioni che favoriscono la cooperazione Minacce Grado di Concentrazione del mercato, numero di mercati su cui le aziende competono Clausole di vendita Prof. Paolo Mancuso Economia dei Sistemi Industriali 1 480/ESI1 6. Monopolio Il monopolio Il cartello di imprese Coordinare i mercati: i diamanti e DeBeers Country A Country B Zaire URSS Paesi produttori Central Selling Organization (CSO). London DeBeers (CSO): • Classifica e prezza i diamanti • Stabilizza la domanda • Rende il diamante un bene pubblico per l’industria Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso DeBeers 80% del mercato 481/ESI1 26 6. Monopolio Il monopolio Il cartello di imprese Coordinare i mercati: i diamanti e DeBeers Since diamonds last forever, in order to keep prices up the Central Selling Organization had a policy of never lowering prices and, indeed, its price increases for the first fifty or so years of its existence exceeded the rate of inflation. In order to maintain its reputation the CSO must ensure that prices of uncut gems do not fall. It manages the price of gems by regulating the supply of gems and withholding excess supplies—diamonds that are then stockpiled. It regulates supply through its exclusive supply contracts with cartel members and by buying diamonds on the open market from independent sources and ―leaked‖ diamonds from cartel members. De Beer’s pledge to maintain the price of diamonds has been expensive. It succeeded in maintaining prices in 1984 despite dumping by the USSR of large volumes of diamonds on the world market to finance its war in Afghanistan. Over the period 1985–1996 prices increased at an annual average rate of 5.4%, well above the rate of inflation. Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 482/ESI1 6. Monopolio Il monopolio Il cartello di imprese Coordinare i mercati: i diamanti e DeBeers Over the period 1985–1996 prices increased at an annual average rate of 5.4%, well above the rate of inflation. Similarly in 1995, the ability of De Beers to maintain prices was severely tested as the Russians sold an estimated $1 billion worth of gems outside of the agreement. This amounted to almost 16% of total world demand. This, coupled with sales by the U.S. government from its strategic stockpile and non cartel producers, caused the price of some lower-quality gems to fall by 15%. The extent of the defection and the end of the five year agreement between Russia and De Beers seemed to put the existence of the CSO in doubt. However, at the beginning of 1996, Russia and De Beers were able to reach a new agreement. Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 483/ESI1 27 6. Monopolio Il monopolio Il cartello di imprese Numero di mercati su cui le aziende competono: le rotte aeree Nel 1988 venne effettuato uno studio sulle 1000 top rotte americane. Dallo studio è emerso che: • American e Delta hanno in comune 527 rotte • American e NorthWest in 357 rotte • Delta e Northwest in 323 rotte •Numero medio contatti (527+357+323)/3=402.3 Su queste rotte le tre imprese non hanno mai effettuato riduzioni di prezzo Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 484/ESI1 6. Monopolio Il monopolio Il cartello di imprese Clausole di vendita: General Electrics and Westinghouse Clausola di Nazione Privilegiata: clausola di vendita che garantisce all’acquirente che il venditore non venda a un prezzo inferiore a un altro compratore (La GE e la Westinghouse adottarono separatamente un tale meccanismo nel segmento delle turbine elettriche dal 1963 al 1975. Il contratto prevedeva che ogni cliente poteva essere rimborsato se nei successivi sei mesi il prezzo della turbina fosse sceso) Garantiamo il prezzo più basso: contratto di vendita che garantisce all’acquirente che, se un’altra impresa offre un prezzo inferiore il venditore lo uguaglierà o scioglierà l’acquirente dal contratto. Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 485/ESI1 28 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Introduzione Il primo esempio che consideriamo è relativo al tour mondiale, Bridges to Babylon, che i Rolling Stones hanno nel 1997-98. I biglietti del concerto sono stati venduti con largo anticipo al prezzo di 65$ dollari a biglietto. I fan pur di acquistare i biglietti si sono accampati davanti alle biglietterie anche per tre giorni. Man mano che la data del concerto si avvicinava il prezzo del biglietto saliva ed arrivò a toccare quota 300$. Ciò che sorprende è il prezzo del un biglietto. . . solo $ 65. Un tale prezzo genera un eccesso di domanda, che tuttavia può scontentare tutti coloro che sono disposti ad acquistare ad un prezzo più alto ma inferiore ai 300$ del mercato nero. Strumenti per evitare quanto accaduto esistono , allora perché la band non li ha adottati? Una possibile spiegazione sta nel fatto che loro non vendono biglietti, ma un bene più complesso ovvero un ―bundle‖. Infatti ad un concerto è legata la vendita di compact disc, T-shirt, giacche, accendini, occhiali, poster, etc. I fan ―fanatici‖ sono quelli che sono disposti a spendere di più per il cosiddetto merchandise. A questo punto un problema complicato si genera nel momento in cui accanto ai fan scatenati esistono fan che sono disposti a pagare un prezzo più alto per il biglietto ma che spendono meno, in media, per il merchandise o, ancora fan, che non sono disposti a comprare il biglietto a 65$ ―adolescenti‖ ma che comunque spendono per i prodotti di merchandise. Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 486/ESI1 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Introduzione I prezzi elevati dei biglietti escluderebbero gli adolescenti riducendo il ricavo complessivo dal concerto. Ma se il prezzo è basso non è detto che un elevato numero di giovani acquisti il biglietto. D’altra parte un eccesso di biglietti potrebbe portare ad un eccesso di rivendite sul mercato nero che a loro volta potrebbero causare una riduzione dei proventi dal merchandise. La soluzione di questo complicato rompicapo è di trovare un metodo di allocazione dei biglietti, che consenta agli adolescenti la possibilità di andare al concerto, basato sull’uso del tempo (costo opportunità) e sul prezzo di riserva: gli adolescenti dispongono di più tempo e i fanatici sono fortemente invogliati ad acquistare merchandise legati al concerto. Questo comporta l’adozione del principio di vendita dei biglietti: primo arrivato primo servito. Tuttavia, senza vendite di prodotti di merchandising, questo meccanismo di allocazione sarebbe inefficiente. Ma con le vendite di merci (merchandise), il meccanismo assomiglia ad un forma di discriminazione di prezzo, dove il prodotto è concepito come un ―bundle‖. I promotori del concerto perseguono l’obiettivo di separare un gruppo di consumatori, in giovani e fan meno facoltosi, da parte di acquirenti dei biglietti più vecchi e più ricchi. Come vedremo, questo tipo di strategie, che può essere chiamato strategie di segmentazione del mercato, costituiscono la base per la discriminazione di prezzo molto Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 487/ESI1 29 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Introduzione. Esempi. • In molti paesi del mondo, il servizio telefonico locale è disponibile a una tariffa flat mensile, indipendentemente dal numero di chiamate effettuate. Così il prezzo medio per chiamata è inferiore per frequenti utenti che per gli utenti poco frequenti. • Le caramelle costano meno quando le compri in grandi quantità rispetto ad acquistarle singolarmente. • Un pranzo in un raffinato ristorante vi costerà 70€ ma quasi esattamente lo stesso pasto fruito in ora di cena può costare 80 €. • Una s TV via cavo o satellitare molto probabilmente vi permette di acquistare "pacchetti" di canali, due o più scelte, ma non vende separatamente ogni canale. • I prodotti confezionati spesso contengono buoni sconto che consentono di effettuare il successivo acquisto del prodotto a un prezzo inferiore. In effetti questi buoni consentono a un'impresa di far pagare ai consumatori che comperano il prodotto per la prima volta un o più elevato di quelli che lo acquistano ripetutamente. Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 488/ESI1 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Introduzione Casi reali: i farmaci Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 489/ESI1 30 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Introduzione Casi reali Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 490/ESI1 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Introduzione Come abbiamo osservato nell’introduzione al corso e come abbiamo richiamato nei precedenti lucidi un monopolista che produce un solo bene e lo venda ad un prezzo uniforme (per unità di prodotto). Lascia una parte del surplus ai consumatori. Un prezzo uniforme può essere un caso adeguato per gran parte dei mercati al dettaglio; tuttavia, abbondano gli esempi in cui lo stesso bene economico è venduto a prezzi differenti a consumatori diversi. Molte imprese, però, fissano prezzi non uniformi come abbiamo visto. In generale, con il termine discriminazione di prezzo indicheremo tutte quelle strategie che le imprese possono mettere in atto per estrarre il surplus dai consumatori. Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 491/ESI1 31 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Anche se non è possibile enucleare le diverse strategie di discriminazione, consideriamo le principali: tariffa in due parti: un'impresa fa pagare a un consumatore una quota fissa (la prima parte della tariffa) per il solo diritto ad acquistare un numero illimitato di unità, pagando poi queste unità a un prezzo prestabilito (la seconda parte della tariffa). Per esempio, un circolo sportivo può far pagare ai soci una quota annuale di iscrizione e quote aggiuntive per l'uso di particolari strutture. In generale si può adottare una tariffa in due parti ogni qualvolta il consumo variabile di un bene sia legato al consumo fisso di un prodotto complementare (stampanti e carta per la stampa; pellicola e macchina fotografica Polaroid); sconti sulla quantità: in questo modo il prezzo varia con il numero di unità del bene acquistate dal cliente. Gli sconti sulle quantità se si effettuano acquisti di volume elevato sono piuttosto comuni. Le bollette della luce vengono spesso calcolate in base a una tabella a blocchi decrescenti secondo la quale le prime unità di consumo sono assoggettate a una tariffa molto elevata e quelle successive a tariffe via via decrescenti; Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 492/ESI1 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Anche se non è possibile enucleare le diverse forme di discriminazione, consideriamo le principali: vendite abbinate di due o più beni (bundle): con questo metodo, un cliente può acquistare un prodotto solo se ne acquista anche un altro. Un esempio comune di vendita abbinata è quella di un bene durevole, che può essere fatta a condizione che il consumatore acquisti dal venditore anche tutti i servizi di riparazione o i pezzi di ricambio. Le imprese possono vendere fotocopiatrici a condizione che i clienti acquistino anche le forniture connesse (per esempio i prodotti chimici per lo sviluppo o la carta) dal venditore. Le macchine fotografiche potrebbero essere vendute a condizione che gli acquirenti acquistino le pellicole dal venditore; discriminazione della qualità: un'impresa offre ai consumatori prodotti di qualità diversa allo stesso prezzo o a prezzi che non riflettono pienamente la differenza di qualità. Offrendo invece un prodotto di alta qualità a un prezzo elevato ai consumatori che attribuiscono un valore elevato al bene, e un prodotto di bassa qualità a un prezzo ridotto agli altri consumatori, un'impresa può separare i due tipi di clienti e far pagare prezzi più elevati a quelli che sono disposti a farlo. Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 493/ESI1 32 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo DEFINIZIONE DI DISCRIMINAZIONE DEI PREZZI: È difficile dare una definizione esaustiva del concetto di discriminazione dei prezzi: a grandi linee, si può dire che il produttore discrimina il prezzo quando due unità dello stesso bene fisico sono vendute a prezzi diversi allo stesso o a diversi consumatori. CONDIZIONI PER POTER DISCRIMINARE: 1. Un'impresa deve avere potere di mercato (ossia deve poter fissare il prezzo sopra i costi marginali e realizzare profitti), altrimenti non potrà mai riuscire a far pagare ad alcun consumatore più del prezzo di concorrenza. 2. L'impresa deve conoscere, o essere in grado di inferire, la disponibilità dei consumatori a pagare per ciascuna unità del bene. Tale disponibilità deve variare tra i consumatori e da una unità all'altra. In altre parole, l'impresa deve essere in grado di individuare a chi far pagare il prezzo più elevato. 3. Un'impresa deve essere in grado di impedire o limitare la rivendita del bene da parte dei clienti che pagano un prezzo inferiore a coloro che pagano un prezzo maggiore (arbitraggio). Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 494/ESI1 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Possiamo identificare due forme di arbitraggio: quella legata alla trasferibilità di un bene e quella legata alla trasferibilità della domanda. Trasferibilità di un bene. Se i costi di transazione (arbitraggio) tra due consumatori sono bassi, qualunque tentativo di vendere il bene a due consumatori a prezzi diversi incontrerà il problema che il consumatore che paga il prezzo basso può comprare il bene per rivenderlo a quello che dovrebbe pagare il prezzo alto. I costi di transazione danno un'idea di"quando sia possibile attuare la discriminazione di prezzo. Servizi quali le cure mediche o i viaggi sono molto meno trasferibili della maggior parte dei beni venduti al dettaglio. Allo stesso modo, è difficile che i consumatori pratichino arbitraggio per l'elettricità o le chiamate telefoniche. Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 495/ESI1 33 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Trasferibilità della domanda. In questo caso, non esiste un trasferimento fisico di beni tra i consumatori. Il consumatore sceglie semplicemente tra le diverse combinazioni o gruppi di prodotti offerti dal produttore. Tuttavia, in assenza di informazioni sull'identità di ciascun consumatore, il produttore deve assicurarsi che ciascuno scelga la combinazione pensata per lui e non quella di un altro. Ad esempio, il viaggiatore al quale è rivolto il servizio di prima classe non vorrà viaggiare in seconda, perché il risparmio di prezzo non compensa la perdita di qualità. Osservazione. Riguardo alle conseguenze della discriminazione, i due tipi di arbitraggio sono naturalmente molto diversi. La trasferibilità del prodotto tende ad impedire la discriminazione, mentre la trasferibilità della domanda può indurre il produttore ad incrementare la discriminazione. Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 496/ESI1 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo L’arbitraggio. Come evidenziato nei lucidi precedenti la trasferibilità del prodotto o, come spesso definita, rivendita può essere un vincolo alla discriminazione. Tuttavia in alcuni casi è inesistente ed in altri può essere fortemente attenuata. Servizi. La maggior parte dei servizi non può essere rivenduta. Per tale motivo, la discriminazione del prezzo nei servizi è più probabile di quanto non avvenga nell'industria (Kessel,1958). Garanzie. Un produttore può rendere nulla una garanzia se il prodotto viene rivenduto. Per esempio, un produttore potrebbe stabilire che la garanzia su un prodotto è valida solo per il primo acquirente, il che impone un maggior costo a colui che compera un prodotto da un precedente acquirente. Adulterazione. Un produttore può adulterare un bene per renderlo inadatto ad altri usi. L'a1col, per esempio, si può bere e si può usare per scopi medicinali. Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 497/ESI1 34 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Costi di transazione. Se i consumatori incorrono in costi elevati di transazione per rivendere il prodotto, le rivendite sono meno probabili. Supponiamo per esempio che ad alcuni consumatori vengano spediti dei buoni che consentono loro di acquistare un prodotto a un prezzo inferiore rispetto agli altri. I costi di transazione insiti nel trovare consumatori senza buoni sono troppo elevati perché valga la pena di acquistare il prodotto per poi rivenderlo. In genere, in molti mercati i costi di immagazzinamento, ricerca o di altro genere sono troppo elevati perché si verifichi la rivendita. Due esempi importanti di costi di transazione sono i dazi doganali (che un governo impone sulle merci importate) e i costi di trasporto. Clausole contrattuali All'interno delle proprie condizioni di vendita, un'impresa può impedire contrattualmente la rivendita. Molte università e college americani, per esempio, predispongono l'acquisto di computer a prezzi inferiori a quelli di mercato per gli studenti e i membri dello staff. Per acquistare a un prezzo basso è necessario firmare un contratto nel quale si accetta di non rivendere il computer. Intervento del governo. Il governo può emanare delle leggi che consentono alle imprese di un'industria concorrenziale di agire collettivamente per impedire la rivendita. Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 498/ESI1 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Tipi di discriminazione Discriminazione di primo grado (o perfetta). Il produttore conosce esattamente la curva di domanda di ogni consumatore e, conseguentemente, riesce ad appropriarsi di tutto il suo surplus. Discriminazione di secondo grado. Il produttore non conosce le caratteristiche della funzione di domanda dei consumatori. L’appropriazione del surplus è parziale ed avviene mediante meccanismi di autoselezione. Discriminazione di terzo grado. Il produttore conosce alcune caratteristiche della funzione di domanda dei consumatori. L’appropriazione del surplus è parziale ed avviene sfruttando le caratteristiche note. Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 499/ESI1 35 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Tipi di discriminazione Discriminazione di primo grado (o perfetta) p In figura è rappresentata la domanda del singolo consumatore. In che modo il monopolista riesce ad appropriarsi delle due aree blu (surplus del consumatore e perdita secca)? pm c’ q=q(p) R’ q Prof. Paolo Mancuso Economia dei Sistemi Industriali 1 500/ESI1 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Tipi di discriminazione Discriminazione di primo grado (o perfetta) p pm pc c’ q=q(p) R’ qc Economia dei Sistemi Industriali 1 q La prima soluzione. Un monopolista perfettamente discriminante fa pagare un prezzo diverso per ciascuna unità del prodotto venduta e quindi, praticando prezzi diversi a seconda delle quantità acquistate, ottiene tutto il surplus del consumatore da ciascun cliente. Il monopolista fa pagare un prezzo elevato per la prima unità consumata, un prezzo più basso per l'unità successiva (segmenti rossi) e così via fino a quando fa pagare c’, il costo marginale, per l'ultima unità. In altre parole, il monopolista fissa la griglia dei prezzi che decide di far pagare in modo che essa coincida con la curva di domanda di ogni cliente. Prof. Paolo Mancuso 501/ESI1 36 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Tipi di discriminazione Discriminazione di primo grado (o perfetta) p pm pc c’ q=q(p) R’ q qc La tariffa in due parti: La seconda soluzione. Un metodo alternativo ed equivalente di discriminazione perfetta del prezzo consisterebbe nel far pagare una tariffa in due parti in cui ogni cliente paga una quota fissa per il solo diritto ad acquistare il bene, più un prezzo unitario pari a c’ per ogni unità consumata indipendentemente dal numero di unità acquistate da ciascun consumatore. Se il surplus di un consumatore è CS (triangolo rosso) quando il prezzo è c’, il monopolista pone la quota fissa esattamente pari a CS. Il consumatore è indifferente tra acquistare e non acquistare, perché il monopolista estrae tutto il suo surplus. Questo metodo di determinazione del prezzo produce un livello di output pari a quello concorrenziale e lo stesso profitto del precedente metodo di discriminazione perfetta del prezzo. T(A,qc)=A+pq = CS+c’qc Prof. Paolo Mancuso Economia dei Sistemi Industriali 1 502/ESI1 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Tipi di discriminazione Discriminazione di primo grado (o perfetta) Osservazioni. p pm pc c’ q=q(p) R’ qc Economia dei Sistemi Industriali 1 q 1. La discriminazione di primo grado è efficiente in senso statico. Infatti, viene generato lo stesso output che si genera in concorrenza perfetta e non esiste alcuna perdita di benessere. Tuttavia da un punto di vista distributivo, solo il monopolista si appropria dei benefici. 2. E’ difficilmente applicabile vista l’esistenza di arbitraggio e soprattutto la mancanza di informazioni sulle preferenze e, quindi sulla domanda, dei singoli consumatori. Prof. Paolo Mancuso 503/ESI1 37 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Tipi di discriminazione Discriminazione di primo grado (o perfetta) La tariffa in due parti. Abbiamo introdotto nel precedente lucido la tariffa in due parti. Questa forma di tariffazione è frequentemente utilizzata in due tipi di discriminazione. Quelle di primo e secondo grado. Vediamone le sue caratteristiche ed alcuni esempi. T(A,q)=A+pq Il prezzo legato all’acquisto di un bene/servizio si compone di due parti: 1. una componente fissa (premio) che il consumatore paga indipendentemente dal consumo del bene/servizio (A) 2. una componente variabile legata alla quantità consumata del bene/servizio (p) Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 504/ESI1 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Tipi di discriminazione Discriminazione di primo grado (o perfetta) Definizione: Nella tariffa in due parti, si definisce pricing schedule o tariffa l’ammontare complessivo di denaro T che il consumatore deve pagare in funzione del suo consumo q Con la tariffa in due parti la quota media che un consumatore paga per ogni unità di consumo è Tq A pq A p p q q q q L’effetto della parte A della tariffa si riduce all’aumentare del consumo per il consumatore è più conveniente acquistare quantità maggiori Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 505/ESI1 38 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Discriminazione di primo grado (o perfetta) Gli effetti della tariffa in due parti sul profitto, sul surplus del consumatore e sul benessere. Il monopolista può recuperare la perdita secca di monopolio applicando il prezzo di concorrenza pc: in corrispondenza di questo prezzo i consumatori acquisteranno qc. Per recuperare anche il surplus del consumatore il produttore può applicare anche una parte fissa A di entità pari esattamente a CS di concorrenza p Profitto del monopolista: T Cq c CSc pcq c Cq c CSc c CSc PS c Wc Wm m D m D m Il profitto aumenta ed inoltre non esiste perdita secca. Non si verifica alcuna perdita di benessere Surplus del consumatore pm pc Rendita del produttore qm qc Prof. Paolo Mancuso Economia dei Sistemi Industriali 1 q 506/ESI1 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Discriminazione di primo grado (o perfetta) p pm pc c’ q=q(p) R’ qc T(B,q) = B Economia dei Sistemi Industriali 1 q Block pricing Per la discriminazione di primo grado possiamo utilizzare un terzo tipo di tariffazione non lineare che ci permette di raggiungere lo stesso livello di profitto. Con questo schema chiamato ―block pricing‖ l’acquirente compra in blocco tutte le quantità che le sono offerte da un monopolista ad un prezzo stabilito – pago x € per entrare in discoteca e consumo y drink-. La tariffa ottima in questo caso viene raggiunta fissando: a) Le quantità offerte a ciascun consumatore pari alle quantità che il consumatore comprerebbe in una situazione di concorrenza perfetta. b) Fissare una tariffa Fissa (B) pari alla disponibilità che il consumatore ha per acquistare le quantità definite al punto a). Prof. Paolo Mancuso 507/ESI1 39 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Discriminazione di primo grado (o perfetta). ESEMPIO L’Alpheus offre la possibilità a Roma di ascoltare musica e di bere drink. Il gestore del locale dopo anni di esperienza si è reso conto che gli under (u) 25 presentano una minore disponibilità a pagare degli over (o) 25. Il gestore si chiede quale sia il modo migliore di fissare i prezzi di acquisto per i propri drink. Le funzioni di domanda per i due tipi di consumatori sono: p=Vo-qo p=Vu-qu Dove p è il prezzo dei drink, q è il numero dei drink e Vo>Vu è la disponibilità a pagare. I costi totali legati alla gestione sono pari a C(Q)=cQ, dove Q=qo+qu. Prof. Paolo Mancuso Economia dei Sistemi Industriali 1 508/ESI1 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Discriminazione di primo grado (o perfetta). ESEMPIO p Over p Under Market p Vo Vu (Vo+Vu)x0.25-c0.5=p* c’ pc R’ qo qu q=q(p) Q (Vo+Vu)x0.5-c=Q* Soluzione 1: prezzo uniforme Funzione inversa di domanda: p=(Vo+Vu)/2-Q/2; Ricavo Totale: RT= [(Vo+Vu)/2-Q/2]xQ Imponendo le condizioni del primo ordine: R’=(Vo+Vu)/2-Q=c=C’ Otteniamo il prezzo e le quantità di equilibrio: Q*=(Vo+Vu)/2-c; p*=(Vo+Vu)/4+c/2 Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 509/ESI1 40 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Discriminazione di primo grado (o perfetta). ESEMPIO Soluzione 1: prezzo uniforme Quantità acquistate dai due tipi di consumatori: qo=Vo-p*= (3Vo-Vu)/4-c/2; qu=Vu-p*= (3Vu-Vo)/4-c/2; Cerchiamo di ragionare in termini numerici: Vo=16€, Vu=12€ e c=4€. Quindi: p*=(Vo+Vu)/4-c/2=9€; qo=Vo-p*=7; qu=Vo-p*=3; Q*=10 Profitto del proprietario dell’Alpheus 1=(p*-c)Q*=50€; Surplus dei due consumatori: CSo=0.5(Vo-p*) qo=24.5; CSu=0.5(Vu-p*) qu=4.5 Dal valore dei surplus dei consumatori concludiamo che con una strategia di prezzo uniforme, il proprietario del club non riesce ad estrarre completamente il surplus dei clienti. Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 510/ESI1 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Discriminazione di primo grado (o perfetta). ESEMPIO Soluzione 2: tariffa in due parti Prezzo uniforme per acquisto drink: 9€ Quota solo per l’ingresso Ao= CSo=0.5(Vo-p*) qo = 24.5 €; Au = CSu= 0.5 (Vu-p*) qu=4.5; Profitto ottenuto con questa strategia: 2= 1 Ao+Au =50€+ 24.5€+4.5€=79€>50€= 1 Quanto sopra si riesce ad ottenere se all’entrata riesco ad eliminare il problema dell’arbitraggio discriminando l’ingresso attraverso il controllo della carta di identità. Il surplus dei clienti, che misura la loro disponibilità a pagare, si azzera senza che diventi negativo – i clienti entrano nel club-. La quota d’ingresso è indipendente dal numero di consumazioni acquistate: ciascuna tipologia di cliente continuerà ad acquistare lo stesso numero di drink. Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 511/ESI1 41 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Discriminazione di primo grado (o perfetta). ESEMPIO Soluzione 3: tariffa in due parti ottima Il proprietario riduce il prezzo delle consumazioni fino a che il prezzo uguaglia il costo marginale pc=c’=4. Le quantità consumate dai due consumatori sono: qoc = (Vo-pc)=12; quc = (Vu-pc)=9; Le nuove quote per l’ingresso sono: Aoc= CSoc=0.5(16-4)2 = 72 €; Auc = CSuc= 0.5 (12-4) 2u=32; Profitto ottenuto con questa strategia: 3= 104 279>50€= 1 La discriminazione di primo grado, o prezzo personalizzato, è possibile in un mercato come quello al quale si riferisce l’esempio. Infatti, i frequentatori del club possono essere facilmente identificati attraverso caratteristiche osservabili (l’età) . Secondo, il club può rifiutare l’entrata a coloro i quali non pagano il costo di entrata per loro stabilito. Tuttavia, la discriminazione potrebbe diventare del tutto impossibile nel momento in cui le caratteristiche del consumatore non sono osservabili. In questi casi la soluzione migliore passa per una strategia di discriminazione di prezzo di secondo grado…. ma la vedremo fra Prof. Paolo Mancuso 512/ESI1 Economialucido dei Sistemi Industriali 1 qualche 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Discriminazione di terzo grado CONSIDERAZIONI. La discriminazione di terzo grado o tariffa di gruppo è definita da tre elementi principali. Il primo elemento riguarda le caratteristiche dei gruppi che devono essere facilmente osservabili. Ciò implica che elementi quali età, reddito, localizzazione geografica o livello di studio possono aiutare a definire gruppi che esprimono differenti disponibilità a pagare. Il secondo elemento concerne la possibilità di eliminare l’arbitraggio. Nel caso dei farmaci ciò comporterebbe il divieto di re-importare i farmaci prodotti in USA e venduti in Canada nuovamente negli USA. Il terzo elemento che i gruppi presentino diverse valutazioni di uno stesso bene. Le compagnie aeree sono particolarmente abili ad applicare tale tipo di discriminazione. Si potrebbero verificare situazioni in cui il numero di differenti tariffe pagate dai passeggeri in classe economica su un volo è circa pari al numero di passeggeri! Una caratteristica comune di questo tipo di discriminazione di prezzo è che viene implementata attraverso una serie di restrizioni sulle caratteristiche del biglietto: esempio vincoli sul tempo in anticipo con il quale il volo deve essere prenotato, se i voli possono essere modificati, il numero di giorni tra la partenza e ritorno, etc.. Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 513/ESI1 42 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Discriminazione di terzo grado Le grandi catene di vendita che riducono i prezzi dell’abbigliamento, alla fine della stagione stanno tentando di applicare una discriminazione di prezzo che è funzione del tempo di acquisto . I consumatori di solito sono disposti a pagare di più per vedere un film in prima visione rispetto a vederlo in un secondo momento, seconda visione, o ancora più tardi a casa attraverso DVD affittato a casa. In generale una volta che i diversi gruppi di consumatori sono stati identificati e separati, la regola generale che caratterizza la discriminazione di terzo grado è evidente: consumatori per i quali l’elasticità della domanda è bassa dovrebbero pagare un prezzo superiore a consumatori per i quali l’elasticità della domanda è relativamente alta. Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 514/ESI1 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Discriminazione di terzo grado Il tariffario riportato nella Tabella 5.2. ha l'obiettivo di discriminare sulla base del reddito l’iscrizione all’American Economic Association. Una caratteristica particolarmente interessante di questo schema è che l'Associazione non fa alcun tentativo per verificare la veridicità del reddito dichiarato da un potenziale socio. Quello che sembrano far valere è che gli economisti siano onesti nel pagare in base al loro reddito. Inoltre, l'Associazione deve anche sperare di evitare il problema arbitraggio secondo la quale i docenti giovani che pagano un abbonamento a basso rivendano l’abbonamento ai docenti anziani che ne pagano uno alto. Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 515/ESI1 43 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Discriminazione di terzo grado LA TEORIA. Discriminazione di terzo grado. Il produttore conosce alcune caratteristiche della funzione di domanda dei consumatori. L’appropriazione del surplus è parziale ed avviene sfruttando le caratteristiche note. In altri termini, il monopolista produce un solo bene e può dividere la domanda aggregata in m gruppi o mercati in base a variabili esogene (età, sesso, occupazione, etc.). Gli m gruppi hanno domande distinte che sono note al monopolista. Non ci può essere arbitraggio fra i vari gruppi, ma non è possibile discriminare all’interno di uno stesso gruppo. I precedenti concetti possono essere formalizzati mediante un modello del tutto simile a quello visto nel caso di un monopolio multi-prodotto con domande e costi indipendenti: prezzo di vendita ai consumatori del gruppo i (i=1,2,…,m) pi qi=qi(pi) quantità domandata dal gruppo i (i=1,2,…,m) m Q qi quantità complessivamente domandata i 1 c=c(Q) costi totali sostenuti dal monopolista Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 516/ESI1 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Discriminazione di terzo grado La funzione di profitto per la produzione degli m ―beni‖ è data da : m piqi ci qi i 1 Imponendo le condizioni del primo ordine otteniamo: ..... p 0 1 ..... ..... p c' q p q 1 0 L i i i i i i p p q p i i i i i ..... 0 ........ p m Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 517/ESI1 44 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Discriminazione di terzo grado Un esempio di discriminazione di prezzo Elasticità Domanda trasporto passeggeri Prima Classe Economica Ordinaria Turistica prezzo 0.3 0.4 0.9 Tariffa volo New York – Los Angeles Prima Classe Economica Ordinaria Turistica Costo 2000 1200 500 reddito 1.2 1.2 1.8 Fonte: New York Times 1987. 518/ESI1 Prof. Paolo Mancuso Economia dei Sistemi Industriali 1 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Discriminazione di secondo grado Come osservato nei lucidi precedenti la discriminazione di primo grado potrebbe non essere possibile se ad esempio la variabile per discriminare fosse il reddito. Se infatti si fissasse un tariffa di accesso pari a 72€ per i ricchi(over) e 32€ per i meno ricchi(under). I ricchi avrebbero incentivo a non dichiararsi come tali ottenendo un guadagno (il prezzo di vendita del drink è di 4€). Supponete che il monopolista adotti una strategia basata sul block-price e caratterizzata da p p due schemi tariffari: ricchi (r) meno ricchi (mr) a) entrata più 12 drink a 120€; 16 b) entrata più 8 drink a 64€. La risposta è no. 12 32 8 32 32 8 4 32 c’ 16 8 32 12 qo 8 qu Ai ricchi conviene dichiararsi meno ricchi ottenendo un guadagno rispetto al block price in a) Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 519/ESI1 45 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Discriminazione di secondo grado Supponete di servire solo il mercato più remunerativo(ricchi) con un block price (72€, 12) mostriamo che questa strategia potrebbe non convenire. Infatti, se fissasse un block price pari a (64€, 8) servirebbe entrambi i mercati ottenendo un profitto: 32x(Nr+Nmr); Se si usasse la prima tariffa, quella per i ricchi, il profitto sarebbe pari a: 72xNr p p ricchi (r) meno ricchi (mr) Da cui la seconda strategia e 16 Più conveniente se: 32xNmr>40xNr 12 32 Ovvero se: 8 Nmr/Nr>40/32=1.25 32 32 8 4 32 c’ 16 8 32 12 qo 8 qu Il problema è che una volta che si perde la possibilità di identificare i due tipi di consumatori per prevenire l’arbitraggio l’estrazione completa del surplus diventa difficile. Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 520/ESI1 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Discriminazione di secondo grado Tuttavia anche in questi casi è possibile, per il monopolista, adottare una strategia di prezzo che permette al monopolista di far rivelare al consumatore la sua disponibilità a pagare e quindi consente la separazione dello stesso da altri consumatori. Tale strategia è chiamata discriminazione di prezzo di secondo grado o menu pricing. Torniamo all’esempio… Il proprietario dell’Alpheus ha ormai chiaro che introducendo le due tariffe (120€, 12) e (64€, 8) i consumatori più ricchi non p p ricchi (r) meno ricchi (mr) sceglierebbero la tariffa per loro pensata. Adottando infatti la tariffa dei meno ricchi 16 avrebbero garantito un surplus di 32€. A questo punto il proprietario può rendere 12 32 indifferenti i ricchi rispetto al surplus che 8 otterrebbero scegliendo la tariffa per i meno ricchi (32€) ma garantendo un consumo di 12 32 drink: (88€, 12). In questo caso il proprietario 32 8 c’ aumenta il profitto per i ricchi: 88€4 (4€x12)=40€ contro i 32€. Chiaramente i 32 16 32 meno ricchi non scelgono questa combinazione visto che la disponibilità a 12 16 qo 8 12 qu 8 pagare per 12 drink è di 72€ Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 521/ESI1 46 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Discriminazione di secondo grado e tariffa in due parti Il produttore non conosce le caratteristiche della funzione di domanda dei consumatori. L’appropriazione parziale del surplus avviene mediante meccanismi di autoselezione. p p* p Funzione di domanda non nota p** 1 p’ CS p’ q q’ Consumatore 1 Economia dei Sistemi Industriali 1 CS2 q’’ q Consumatore 2 Prof. Paolo Mancuso 522/ESI1 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Discriminazione di secondo grado e tariffa in due parti Il produttore ha ridotte informazioni sulle preferenze e quindi sulle funzioni di domanda dei consumatori. La soluzione a questo problema consiste nel preparare piani tariffari differenti e o effettuare particolari combinazioni prezzo/prodotto (sconti). In particolare, il monopolista potrà fissare una tariffa in due parti ―semplice‖: T=A+pq O una tariffa in due parti ―doppia‖: T1 A1 p1 q T2 A 2 p 2 q Consideriamo il primo caso e cerchiamo di capire graficamente in che modo individuo la parte fissa A e il prezzo p. Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 523/ESI1 47 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Discriminazione di secondo grado e tariffa in due parti Il monopolista sceglie una sola tariffa in due parti: può fissare una tariffa ove il premio fisso è CS2 e il prezzo e p* può fissare una tariffa ove il premio fisso è CS1 e il prezzo e p* p p p* p* p** CS1 CS2 p* q q’’ q q’ Consumatore 2 Consumatore 1 Prof. Paolo Mancuso Economia dei Sistemi Industriali 1 524/ESI1 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Discriminazione di secondo grado e tariffa in due parti Fissato p* (per esempio uguale a C’) posso scegliere la parte fissa come il minimo tra tutti i surplus dei consumatori: A min i CSi In questo modo, sono certo che tutti i consumatori acquisteranno. p p* p p** p* CS 1 2 p* CS q’ Consumatore 1 Economia dei Sistemi Industriali 1 q’’ q q Consumatore 2 Prof. Paolo Mancuso 525/ESI1 48 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Discriminazione di secondo grado e tariffa in due parti Un esempio per questo tipo di discriminazione è dato dall’ingresso nei Luna Park. Si fissa un biglietto di entrata (parte fissa) più un prezzo per ogni corsa effettuata (parte variabile). Una situazione analoga la si trova nello schema tariffario adottato per accedere ai centri sportivi. OSSERVAZIONE: Il risultato ottenuto presuppone che il monopolista serva entrambi i mercati: ciò avviene solo se il profitto derivante dal servire entrambi i mercati è superiore rispetto al profitto derivante dal servire solamente il mercato ―più ricco‖. Ma, attenzione………….. Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 526/ESI1 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Discriminazione di secondo grado e tariffa in due parti Le tariffe in 2 parti sono semplici e diffuse. Tuttavia, un monopolista che voglia evitare il problema dell’arbitraggio può utilizzare schemi tariffari simili al precedente, ma leggermente più complessi. Concettualmente il monopolista dovrà predisporre di piani tariffari che siano tali da: a) garantire il consumo del bene, b) ridurre al minimo le possibilità che i consumatori effettuino arbitraggio. Le tariffe in due parti doppie rispondono alle precedenti esigenze: T1 A1 p1 q T2 A 2 p 2 q Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 527/ESI1 49 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Discriminazione di secondo grado e tariffa in due parti La composizione delle tariffe in due parti doppie: S p e s a T1 S p e s a T2 q q In generale i consumatori che presentano maggiore consumo sono disposti a pagare una parte fissa, A, più elevata ed una ―unitaria‖, p, più bassa. Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 528/ESI1 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Discriminazione di secondo grado e tariffa in due parti La composizione delle tariffe in due parti doppie: un esempio Nel 1996 il mercato della telefonia mobile inglese era caratterizzato da quattro operatori:Vodaphone, Cellnet, Orange e One2One. La One2One nell’ottobre dello stesso anno presentò i seguenti schemi tariffari Canone Mensile Costo per scatto nel Week-end One2One Bronze £ 17.50 29p One2OneGold £ 36 18p Fonte. Cabral L.M. B. Introduction to Industrial Organization. MIT Press. 2000 Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 529/ESI1 50 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Discriminazione di prezzo: esempio Anche TIM ha una propria offerta per acquistare iPhone 4S. Le modalità disponibili sono due: con ricaricabile oppure in abbonamento. La caratteristica di Telecom Italia Mobile è quella di non prevedere alcun contributo iniziale. Ecco i diversi piani tariffari: Tutto Smartphone: questo piano prevede navigazione Internet senza limiti di tempo, chiamate e SMS verso tutti a 9 centesimi e il prezzo è di 10 euro al mese, a cui vanno aggiunti altri 20 euro per l’iPhone 4S da 16 GB e 25 per quello da 32 GB. Tutto Smartphone Messaging: anche questo piano prevede navigazione Internet senza limiti di tempo e chiamate verso tutti a 9 cent, ma in più ci sono 1000 SMS e MMS compresi. Il costo sale a 10 euro al mese, a cui vanno aggiunti i soliti 20 euro per l’iPhone 4S da 16 GB e 25 per quello da 32 GB. Prof. Paolo Mancuso Economia dei Sistemi Industriali 1 530/ESI1 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Discriminazione di prezzo: esempio Tutto Compreso 500: questo piano prevede 500 minuti di chiamate verso tutti a 29 euro al mese (19 se si passa a TIM), a cui vanno aggiunti la navigazione Internet senza limiti di tempo a 10 euro al mese e altri 12,5 euro per l’iPhone 4S da 16 GB e 15 per quello da 32 GB. Tutto Compreso 1000: questo piano prevede 1000 minuti di chiamate verso tutti a 49 euro al mese (29 se si passa a TIM), a cui vanno aggiunti di nuovo la navigazione Internet senza limiti di tempo a 10 euro al mese e altri 12,5 euro per l’iPhone 4S da 16 GB e 15 per quello da 32 GB. Tutto Compreso 1500: questo piano prevede 1500 minuti di chiamate verso tutti a 69 euro al mese (39 se si passa a TIM), a cui vanno aggiunti ancora la navigazione Internet senza limiti di tempo a 10 euro al mese e altri 12,5 euro per l’iPhone 4S da 16 GB e 15 per quello da 32 GB. Che tipo di discriminazione effettua il monopolista e che tipo di strategie di prezzo impiega? Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 531/ESI1 51 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Discriminazione di prezzo: il caso del trasporto aereo Il trasporto aereo passeggeri rappresenta un utile caso di studio per comprendere come la discriminazione dei prezzi sia largamente utilizzata, quando possibile nella realtà. Il trasporto aereo è un servizio che presenta una notevole complessità. Tuttavia è possibile identificare alcune importanti caratteristiche dal lato della domanda e dell’offerta. Offerta. Nel trasporto aereo essa viene predisposta con largo anticipo rispetto al momento della vendita, non è immagazzinabile ed ha un andamento discontinuo (che dipende dal tipo di aeromobile prescelto e dal numero di voli operati sulla rotta). Domanda. Le finalità sottese al trasporto aereo possono essere le più disparate. Tuttavia, possiamo fare una prima distinzione tra passeggeri di tipo business e leisure. Questo permette di identificare all'interno della domanda potenziale tipologie di passeggeri che presentano caratteristiche, preferenze ed elasticità rispetto al prezzo e al tempo, più in generale articolazione del servizio, sensibilmente differenti. Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 532/ESI1 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Discriminazione di prezzo: il caso del trasporto aereo Le due precedenti osservazioni sulla domanda e sull’offerta implicano le due seguenti strategie di base da parte di un vettore di trasporto aereo: a) la predeterminazione della quantità di posti offerti sulla rotta impone al vettore di ottenere il massimo riempimento possibile dell'aeromobile; b) la presenza di segmenti di domanda contraddistinti da caratteristiche molto diversesuggerisce alla compagnia di attuare una opportuna discriminazione di prezzo, che consenta di avvicinarsi il più possibile al prezzo di riserva di ciascuna tipologia di consumatori. Osservazione. Occorre ricordare che la discriminazione di prezzo presuppone l'omogeneità del servizio offerto, dal punto di vista del vettore, in termini di equivalenza del costo marginale ed è possibile è soltanto in assenza di un mercato secondario. Questo ultimo ―problema‖, che prende il nome, come abbiamo visto di arbitraggio, è garantita dall'emissione di biglietti nominativi e non cedibili (non endorsable). Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 533/ESI1 52 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Discriminazione di prezzo: il caso del trasporto aereo Poniamo ora la nostra attenzione sulle caratteristiche della domanda. Infatti, la differenza fondamentale fra i clienti di tipo business e leisure risiede nella loro ―sensibilità‖ a due elementi, caratteristiche, fondamentali nel trasporto aereo: il prezzo e il tempo. I consumatori di tipo time sensitive, spesso denominati anche business, sono particolarmente interessati alla flessibilità del servizio. Infatti, il bisogno sotteso al viaggio aereo, tipicamente di carattere professionale, deve essere soddisfatto in un preciso luogo e in un determinato momento. La scarsa elasticità, rispetto al prezzo, della domanda di tali tipi di consumatori dipende: a) dalla impossibilità di utilizzare una rotta assimilabile o fare ricorso ad una modalità alternativa di trasporto, che consenta di raggiungere la meta e di ritornare in tempi e modi compatibili con le esigenze professionali, b)da una forma di asimmetria contrattuale, tale per cui il fruitore del viaggio spesso non coincide con il soggetto che ne sopporta i costi. Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 534/ESI1 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Discriminazione di prezzo: il caso del trasporto aereo Da un punto di vista teorico il caso del trasporto aereo rientra in parte nella discriminazione di terzo tipo e in parte in quella di secondo tipo. In particolare: a) la discriminazione di terzo tipo viene praticata attraverso la previsione di tariffe particolari per determinate classi di passeggeri, quali bambini (prezzi per child e infant), gruppi e altre categorie minori (militari, clero, sportivi). a) La discriminazione di secondo tipo, che maggiormente rileva nell'ambito del meccanismo di pricing strategico, è attuata attraverso la definizione di classi di prenotazione, alle quali corrispondono particolari regole tariffarie, che incidono sulla qualità del servizio offerto, eminentemente in termini di flessibilità nella fruizione. Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 535/ESI1 53 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Discriminazione di prezzo: il caso del trasporto aereo Dalla precedente tabella è immediato osservare come, nell'ambito dell'articolazione tariffaria, sono individuabili, da un lato, tipologie di biglietto che identificano un diverso contenuto di servizio; dall' altro lato, classi di prenotazione che riguardano il medesimo servizio ma comportano differenti modalità di fruizione. Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 536/ESI1 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Discriminazione di prezzo: il caso del trasporto aereo Le politiche di tariffazione o di revenue management sono legate a due fasi fondamentali quella del pricing e seat allocation. Il pricing costituisce il momento strategico in cui il vettore definisce il menù di offerta, vale a dire i prodotti (classi di prenotazione) proposti alla vendita. Ad ogni classe di prenotazione corrisponde una modalità di fruizione del servizio - definita dalle regole tariffarie - ed un prezzo di riferimento. La seat allocation ha una connotazione più tattica, dal momento che ha la funzione di applicare i prodotti di pricing a ciascun volo, incidendo sul numero di posti venduti per ciascuna classe di prenotazione, mediante la gestione dell' apertura e chiusura delle singole classi, con 1'obiettivo di massimizzare la redditività. Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 537/ESI1 54 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Discriminazione di prezzo: il caso del trasporto aereo Il problema della compagnia aerea sotteso a questa strategia è quello di contemperare due vincoli che, agendo in direzione opposta, condizionano l'efficacia della discriminazione. Dall' altra parte, il "vincolo di partecipazione“ comporta che ogni consumatore sia incentivato ad acquistare il biglietto (ovvero a servirsi della compagnia aerea), avendo trovato una proposta tariffaria inferiore al proprio prezzo di riserva per quel tipo di servizio (participation constraint). Da una parte, il "vincolo di incentivazione" richiede che ogni tipologia di consumatore scelga la tariffa disegnata dal vettore sulla base di caratteristiche associate a quella specifica tipologia (incentive compatibility constraint). Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 538/ESI1 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Discriminazione di prezzo: il caso del trasporto aereo Il vincolo di incentivazione e quello di partecipazione se non correttamente gestiti possono portare a situazioni in cui il vettore si troverà nella situazione in cui una parte del target di domanda non acquista (se fallisce il "vincolo di partecipazione"), ovvero subirà fenomeni cd. di dilution o slide over (se non viene soddisfatto il "vincolo di incentivazione"), che possono vanificare l'obiettivo di discriminazione tariffaria. Si ha dilution quando un passeggero riesce a collocarsi in una classe di prenotazione non destinata al proprio segmento di appartenenza e di prezzo inferiore, ottenendo comunque caratteristiche del servizio coerenti con le proprie preferenze. Il fenomeno della dilution è possibile grazie alla situazione di interdipendenza esistente fra i mercati considerati (time sensitive e price sensitive). Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 539/ESI1 55 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Discriminazione di prezzo: il caso del trasporto aereo In assenza di interdipendenza fra mercati (assunzione alquanto irrealistica in riferimento al caso del trasporto aereo), non si avrebbero per definizione fenomeni di opportunismo, dal momento che i consumatori preferirebbero sempre un tipo di servizio rispetto all'altro, a prescindere dal prezzo, e, pertanto, l'attività di pricing da parte delle compagnie aeree risulterebbe meno complessa. L'articolazione in classi di prenotazione, caratterizzate da diversi vincoli di fruizione, risponde pertanto ad una strategia attraverso la quale le compagnie aeree cercano di segmentare i mercati riducendone il grado di interdipendenza. Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 540/ESI1 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Discriminazione di prezzo: il caso del trasporto aereo Cerchiamo di comprendere il fenomeno della diluition utilizzando le curve di indifferenza. Dove sulle ascisse riportiamo il prezzo e sulle ascisse la rigidità del consumatore in funzione del piano tariffario Il consumatore ―rosso‖ è un tipico consumatore business mentre quello ―blu‖ è chiaramente un leisure. Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 541/ESI1 56 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Discriminazione di prezzo: il caso del trasporto aereo B La ―diluition‖ potenziale si verifica nelle aree B\M, B\L, B\M\L M L Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 542/ESI1 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Discriminazione di prezzo: il caso del trasporto aereo Il vettore si confronta con la 'spezzata soglia e deve adottare combinazioni di prezzo/rigidità che si situino in prossimità dei punti di intersezione - ossia (O, PB) per la clientela time sensitive, (PM,rM)per la categoria intermedia e (PL,rL)per il segmento price sensitive. Infatti, le tariffe PB , PM e PL corrispondono al prezzo di riserva di ciascuna tipologia di clientela - essendo il prezzo massimo che i consumatori di quel segmento sono disposti a pagare -, mentre i livelli di rigidità O, rMe rL sono quelle idonee a indirizzare le diverse tipologie di clientela verso il proprio prezzo di riserva, determinando un meccanismo di autoselezione ottimale ai fini di una discriminazione di secondo livello. Tariffe ottime: PB, PM, PL Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 543/ESI1 57 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Discriminazione di prezzo: il caso del trasporto aereo Torniamo ora alla gestione tattica. Una volta definiti i piani tariffari occorre procedere alla vestizione dell’aereo, ovvero, alla seat allocation. Poiché l'offerta di posti del singolo volo è limitata, è necessario che il vettore privilegi la clientela disposta ad acquistare biglietti relativi alle classi di prenotazione maggiormente redditizie. In assenza di perfetta informazione circa 1'entità dei diversi segmenti di domanda, il vettore deve proporre anche classi di prenotazione meno remunerative, giacché non è in grado di sapere se la sola domanda time sensitive è sufficiente a saturare 1'offerta. Nel caso limite in cui ritenesse di poter saturare la capacità offerta soltanto rivolgendosi alla clientela time sensitive, la compagnia aerea non avrebbe alcun interesse a stimolare i segmenti di domanda meno redditizi e quindi potrebbe decidere di non mettere a disposizione neppure un posto alle classi di prenotazione meno costose. Lo sviluppo temporale della domanda: la clientela time sensitive tende a manifestarsi soltanto in prossimità della partenza, mentre i segmenti di clientela meno remunerativi, vale a dire quelli price sensitive, sono disponibili ad acquistare con largo anticipo per usufruire delle tariffe più vantaggiose. Rischi. Non riempire l’aero o riempirlo dei segmenti di domanda meno remunerativi: Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 544/ESI1 7. Il Monopolio e la discriminazione di prezzo Discriminazione di prezzo: il caso del trasporto aereo L’attenuazione del ―rischio‖ avviene utilizzando diversi strumenti. Innanzitutto è possibile distinguere tra collegamenti di tipo principalmente business e tratte di tipo leisure. Ai primi è associata una aspettativa di redditività media superiore, data la prevalente presenza di clientela time sensitive, che consente al vettore di limitare la disponibilità di biglietti a tariffa inferiore, avendo la ragionevole aspettativa di poter collocare successivamente un rilevante numero di biglietti alle tariffe più alte, in prossimità della partenza. Se le vendite dei biglietti alle tariffe più basse risultano superiori alle vendite attese a quella data, l'operatore - route controller - può decidere di chiudere le classi di prenotazione più convenienti e lasciare aperte quelle a tariffa elevata, per verificare se nelle classi più redditizie vi siano potenzialità di vendita maggiori del previsto. Se poi il tentativo non avesse successo, il vettore potrebbe decidere di riaprire classi a tariffa inferiore, per stimolare la domanda. Con la seat allocation la compagnia aerea procede per adattamenti successivi, con l'obiettivo di associare il maggior numero possibile di passeggeri alle classi più remunerative, senza tuttavia rinunciare ad acquisire un certo numero di passeggeri price sensitive, importanti per l'ottenimento di un loadfactor soddisfacente. Economia dei Sistemi Industriali 1 Prof. Paolo Mancuso 545/ESI1 58