presenta ALONE Mostra fotografica di Virginio Favale A cura di Luca Rondoni Testo critico di Flavia Mariani Edizioni Cinelios LA TELA di Virginio Se la vita è movimento, la velocità ne è l’espressione, il nostro cervello, neuroni, sinapsi, segnali, viaggiano a velocità non tracciabili, impercepibili, il nostro vivere è un’eterna corsa. La sensibilità di Virginio è una inarrestabile tarantola in continuo movimento e esplorazione che gira come la terra sul suo asse, intrappolando frammenti di tempo rapiti a sorpresa. Una frenesia innata che ha raccontato nei primi progetti la crescita delle metropoli nella loro dirompente accelerazione, definendo una cosmologia urbana dove l’antropologia dell’ambiente è traslata sotto forma di energia in continuo rinnovamento. La componente umana, indefinita forma interattiva, non veniva mai rappresentata soggettivamente. Alone segna una svolta concettuale e stilistica, il fragore del movimento urbano da voce narrante diviene sfondo. Intrappolati in una ragnatela invisibile, emergono in versi lirici le particelle, i singoli individui, sorpresi nella loro solitudine ed unicità di monadi sospese. Il tempo scorre fuori da loro, inglobati in una sostanza propria, esclusiva, che ne definisce l’isolamento. Attimi soggettivi resi eterni, rapiti dalla capacità sciamanica dell’autore che immortala poeticamente ritratti dell’anima nell’attimo di ricongiungimento a se stessa. “L’homme se fait” di Sartre. Le espressioni e le cromie, incastonate in un grigiore metafisico, esplodono un malinconico spleen di anime erranti. Lo spazio si dilata, il tempo si ferma e l’angoscia esistenziale sovrasta le figure fino a sfaldare alcune delle immagini. Un ininterrotto lavoro di sperimentazione, che decodifica emozioni profonde in immagini visionarie sempre diverse, ha creato una nuova avanguardia estetica, universale e archetipica, asservendo la tecnologia alla percezione. Con questo progetto Favale completa un percorso artistico che scorre immergendosi nel continuo fluire del tempo, traducendo movimento e immobilità in avvicendamento. Un moto circolare che procede e torna alle origini sperimentando e riportando alla luce il lato nascosto in ognuno di noi. Le monadi di Favale sono una grande metafora contemporanea della difficoltà dell’uomo a ridefinirsi nel suo tempo e nel suo spazio condannato ad una continua ricerca di sé. Flavia Mariani N° B34495 Tutte le opere presenti in questo catalogo hanno le seguenti caratteristiche: Anno di produzione: 2015 Tecnica di stampa: INKJET su cotton rag ILFORD Galerie, ISO 9706 Formato: 60 x 90 cm + P. A. 40 x 60 cm Tiratura: serie di 5 + 2 P. A. Le opere sono certificate e firmate dall’autore. N° B33352 N° B33176 N° B34448 “Alone segna una svolta concettuale e stilistica, il fragore del movimento urbano da voce narrante diviene sfondo.” N° B33322 N° B35132 “Attimi soggettivi resi eterni, rapiti dalla capacità sciamanica dell’autore che immortala poeticamente ritratti dell’anima nell’attimo di ricongiungimento a se stessa. “L’homme se fait” di Sartre.” N° B33328 “Le espressioni e le cromie, incastonate in un grigiore metafisico, esplodono un malinconico spleen di anime erranti. Lo spazio si dilata, il tempo si ferma e l’angoscia esistenziale sovrasta le figure fino a sfaldare alcune delle immagini.” N° B33329 N° B34109 N° B34467 “Un ininterrotto lavoro di sperimentazione, che decodifica emozioni profonde in immagini visionarie sempre diverse, ha creato una nuova avanguardia estetica, universale e archetipica, asservendo la tecnologia alla percezione.” N° B33933 “Con questo progetto Favale completa un percorso artistico che scorre immergendosi nel continuo fluire del tempo, traducendo movimento e immobilità in avvicendamento.“ N° B35421 N° B33432 N° B34979 “Le monadi di Favale sono una grande metafora contemporanea della difficoltà dell’uomo a ridefinirsi nel suo tempo e nel suo spazio condannato ad una continua ricerca di sé. “ www.spaziofarini6.com Un ringraziamento speciale a Edizioni Cinelios