le crociate - Luca Medeot

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LE CROCIATE
Nei lunghi secoli del Medioevo cresce e si afferma sempre più la pratica del PELLEGRINAGGIO
(per adempiere un voto, espiare i peccati, richiedere una guarigione o per spirito d’avventura)
verso luoghi considerati santi o che contengono reliquie particolarmente venerate,
come ad esempio Santiago de Compostela in Spagna, Roma e, naturalmente, Gerusalemme.
Aveva destato sensazione in tutta Europa la conquista di Gerusalemme da parte dei Turchi
(presto si diffonde una falsa diceria: i Turchi impedirebbero ai pellegrini di visitare il Santo Sepolcro),
negli stessi anni in cui i Normanni pongono fine al dominio degli Arabi in Sicilia
e in Spagna la reconquista contro i “Mori” porta alla nascita dei regni cristiani (Castiglia e Aragona):
la “guerra santa” contro gli “INFEDELI” diventa un forte motivo di affermazione d’identità.
Dopo l’anno Mille il grande impero arabo è sempre più debole e diviso da lotte interne,
invece l’Europa conosce un periodo di straordinaria crescita economica e demografica
e le repubbliche marinare riattivano gli scambi commerciali tra Occidente e Oriente.
Sono anche anni in cui l’Europa è insanguinata da continue guerre tra i signori feudali
e in cui la Chiesa cerca di porsi la questione di come incanalare tutta questa violenza.
È in questo contesto che papa Urbano II nel 1095 esorta i prìncipi cristiani a unirsi
e propone loro un “pellegrinaggio armato” per liberare il Santo Sepolcro dagli infedeli:
al motto di Deus vult («Dio lo vuole»), promette la remissione dei peccati a tutti i partecipanti.
Chi per primo raccoglie questa proposta è tuttavia un predicatore, Pietro l’Eremita, che
raduna una massa di poveri e diseredati nella cosiddetta CROCIATA POPOLARE (o “dei pezzenti”):
una massa disorganizzata e male armata che attraversa l’Europa diretta in Terrasanta
e che, dopo aver compiuto lungo il percorso numerose violenze, specie contro gli Ebrei,
viene intercettata e massacrata dai Turchi molto prima di raggiungere la Palestina.
Poco dopo, tuttavia (1096), viene radunato un esercito ben armato e molto più organizzato
che, guidato da signori francesi, tedeschi e normanni, tra i quali Goffredo di Buglione,
dà vita alla PRIMA CROCIATA e nel 1099 giunge a Gerusalemme e la conquista,
sottoponendo tuttavia la popolazione locale a violenze e stragi di ogni genere.
Sulla sponda orientale del Mediterraneo vengono fondati diversi REGNI CROCIATI,
mentre, per difendere i luoghi santi, vengono creati degli ordini monastico-cavallereschi
(Templari, Ospitalieri, Cavalieri teutonici), le cui organizzazioni diventeranno ricchissime,
profittando del proprio ruolo di avamposto militare per i commerci tra Oriente e Occidente.
Tra il 1147 e il 1270 si susseguono altre sette crociate (importante la quarta, del 1204),
ma i regni crociati sono sempre più divisi, litigiosi e le motivazioni religiose vengono meno,
mentre già nel 1187 Gerusalemme viene riconquistata dal grande Salah ad-Din (Saladino).
Uno dopo l’altro, cadono tutti i regni crociati: l’ultimo avamposto, San Giovanni d’Acri, nel 1291.
Dopo due secoli, questo primo tentativo di conquista “coloniale” può considerarsi fallito;
chi invece, alla lunga, si avvantaggia di più è la potenza marittima e mercantile di VENEZIA:
la Serenissima è ormai padrona delle rotte commerciali con l’Oriente vicino e lontano.
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