ESAME DI MATURITA’ TECNICA INDUSTRIALE Sessione Ordinaria: 1987 Seconda Prova Scritta: tema di ELETTRONICA GENERALE Un sistema che realizza una conversione tensione-frequenza, presenta segnale di uscita la cui frequenza è proporzionale alla tensione di ingresso. Nella fig. 87-1 è riportato lo schema a blocchi di tale sistema. L'integratore ed il comparatore sono realizzati secondo gli schemi di fig. 87-2 e di fig. 87-3, con: operazionali da ritenersi ideali alimentati da ±15 V, diodo zener ideale con tensione Vz = 5 V e tensione di riferimento VR = -10 V. Il blocco di reazione è realizzato da un multivibratore monostabile comandato dal fronte di discesa del segnale Vo . Il candidato: a) progetti il generatore di impulsi, utilizzando componenti integrati o discreti di sua conoscenza, in modo che, ad ogni segnale di comando fornisca un impulso negativo di ampiezza V2 = 10 V e durata T0 = 100 μs e presenti nella condizione stabile una tensione d’uscita nulla; b) descriva il funzionamento del sistema e determini la relazione lega la frequenza del segnale d'uscita Vo alla tensione di ingresso Vi nell'ipotesi che quest'ultima sia costante e positiva e che la durata dell'impulso del monostabile sia sufficiente a ripristinare la condizione di condensatore scarico; c) dimensioni i valori delle resistenze R1 e R2 in modo che, per segnale d'ingresso continuo e positivo Vi di ampiezza pari a 2 V, si abbia in uscita un segnale di frequenza f = 2 kHz; d) disegni, correlandole, le forme d'onda di ciascun blocco; e) illustri alcune applicazioni del sistema (FACOLTATIVA). fig. 87-1 fig. 87-2 Traccia di soluzione ⋅ fig. 87-3 1) Analisi del testo 2) Schema a blocchi complessivo 3) Scelta delle soluzioni tecniche 4) Studio approfondito dei blocchi Punto a) – si richiede un circuito che, ricevendo un fronte di comando, porta la propria uscita dal livello zero ad un livello V2 = - 10 V, lo mantiene per T0 = 100 μs, per poi tornare al livello zero. Questo è realizzabile mediante un monostabile Punto b) – occorre individuare la dipendenza tra la tensione d’ingresso Vi e la frequenza del segnale d’uscita Vo, in modo da ricavare una relazione per cui all’aumentare di Vi , aumenta fo . Analizzando la fig. 87-4 si comprende che il segnale d’uscita commuta tra il livello Vo = 5 V e il livello Vo = 0 V. Punto c) – occorre individuare una condizione di riposo (taratura), tale che quando Vi = 2 V, sia fo = 2 kHz. Punto d) – le forme d’onda, ricavabili dall’analisi del circuito, sono riportate in fig. 87-5. Punto e) – la conversione V-f ( Vol. 3°, par. 4.3.2) è uno dei sistemi di modulazione più utilizzati ed è alla base del funzionamento del VCO e del PLL. Lo schema a blocchi è fornito dal problema stesso e viene sviluppato in fig. 87-4 Per il punto a) è necessario un monostabile che può essere realizzato mediante un integrato NE555; per gli altri circuiti (integratore e comparatore), si può far uso di amp.op ideali. Punto a) – L’integrato NE555 in schema monostabile (Vol. 1°, par. 6.7.2) è comandato da un fronte di discesa (in questo caso, dal fronte di discesa del segnale Vo). Perché l’impulso generato abbia ampiezza 10 V, è sufficiente alimentarlo con VCC = 10 V ; in questo modo, in corrispondenza del fronte di discesa del segnale Vo da 5 V a 0 V, l’uscita del NE555 commuta da 0 a 10 V e rimane a 10 V per T0 = 100 μs se il gruppo RTCT che determina la costante di tempo è dimensionato in modo che: T0 = 1,1 RTCT = 100 μs. Perché l’impulso V2 risulti negativo come richiesto, è sufficiente applicare all’uscita del monostabile un amplificatore invertente a guadagno unitario. Punto b) – Si inizia un ciclo nell’ipotesi che C sia scarico e Vi abbia un generico valore positivo. L’integratore invertente produce una tensione V1 a rampa decrescente, da 0; fino a chè V1 < VR (si ricordi che VR = - 10 V), il comparatore si mantiene al valore di saturazione positiva VCC = 15 V. Il gruppo resistenza R – diodo zener, porta la tensione Vo al valore di Vz, ovvero Vo = 5 V. Quando la rampa decrescente di V1 raggiunge e supera in modulo VR, il comparatore passa alla saturazione negativa, cioè a – 15 V. Lo zener si porta in conduzione diretta e, essendo supposto ideale, non ha caduta, per cui Vo = 0 V. Il passaggio di Vo da 5 a 0 V determina il fronte di trigger del monostabile, che produce l’impulso negativo di durata T0 = 100 μs; per tutta la durata di tale impulso, la tensione V2 si mantiene al livello V2 = - 10 V. Questa tensione, applicata all’ingresso invertente dell’integratore attraverso la resistenza R2, produce la scarica del condensatore, ovvero la rampa che, nel tempo To, riporta a 0 la carica di C e, con essa la tensione, V1, pertanto il ciclo riprende dall’inizio. Il ritorno di Vo a 5 V si ha in tempo brevissimo e cioè, quando V1 si riporta al di sotto di VR (in modulo). L’uscita Vo è un segnale periodico di periodo T = T1 + To, che rimane al livello 5 V, salvo un breve picco negativo durante il periodo fisso To. Nel periodo T si individua la parte fissa To e la parte T1, che dipende dall’ampiezza di Vi; in effetti, T1 rappresenta il tempo necessario a V1 per raggiungere il livello VR, partendo da 0 ed evolvendo con la legge dell’integratore: 1 V1 = Vi ⋅ ⋅t R1C , che pone in evidenza come, all’aumentare di Vi, sia necessario un tempo minore per raggiungere VR. Considerando il bilanciamento di carica ( Vol. 3°, par. 4.3.2), si ricava il legame tra la frequenza d’uscita fo f o = Vi ⋅ R2 1 ⋅ R1 VR To e la tensione d’ingresso Vi: (valida in modulo). Punto c) – Il dimensionamento di R1 ed R2 in modo che sia fo = 2 kHz quando Vi = 2 V è possibile utilizzando la relazione precedente. Risulta R1 = R2 = 5 kΩ. Punto d) – Si veda la fig. 87-5, giustificata dalla descrizione fatta nel punto b). fig. 87-4 fig. 87-5