LA CULTURA DELL’OTTOCENTO
Ruolo e posizione sociale dell’intellettuale
La modernizzazione produce una radicale trasformazione della cultura e della
figura dell’intellettuale ridefinendone ruolo e posizione sociale
estrazione
finalità
ideologia
ruolo
Settecento
aristocrazia clero
critica Ancien Regime
privilegio: sangue
nascita
politicizzazione
Ottocento
borghesia
legittimazione borghesia
merito e talento
differenziazione
specializzazione
La rivoluzione del libro
lo sviluppo tecnico - industriale
produce la nascita del
mercato culturale e della produzione culturale di massa
anche grazie al diffondersi
dell’istruzione tra le classi popolari.
Il libro e la lettura
divengono simbolo di emancipazione sociale e politica, e nella prima metà del XIX
secolo arte e letteratura si distaccano dal
mecenatismo
e si rivolgono al mercato culturale dove offrono i propri prodotti alla domanda
della
opinione pubblica
la città come simbolo della modernità
urbanizzazione industrializzazione determinano l’affermazione di una nuova
organizzazione sociale e culturale e di un nuovo modello di vita. La città diviene il
simbolo della modernità
CITTÁ CITTÁ CITTÁ CITTÁ CITTÁ CITTÁ CITTÁ CITTÁ
centro commerciale - finanziario - tecnologico - amministrativo politico consumo - comunicazione - trasporto - divertimento - tempo
libero danaro - anonimato - pubblicità – denaro
Il sistema del sapere: università scienza e tecnica
1. riforma dell’università: a partire dalla Germania si riorganizzano
gli studi universitari; l’università diviene il luogo della ricerca
scientifica e della trasmissione del sapere anche se inizialmente
prevalgono le discipline umanistiche.
2. autonomizzarsi della ricerca scientifica: ad opera di Liebig la
ricerca acquista una fisionomia moderna:
2. 1. nasce, a Giessen, il primo laboratorio di chimica;
2. 2. la ricerca diviene lavoro di gruppo;
2. 3. basata sulla divisione del lavoro e sulla specializzazione;
2. 4. la scienza diviene autonoma e si separa dalla filosofia
3. alleanza scienza e tecnica: la seconda rivoluzione industriale
avviene attraverso la sistematica applicazione delle procedure
scientifiche alla produzione; scienza e tecnica si unificano.
4. Parigi diviene la capitale scientifica d’Europa grazie alla riforma
scolastica che da importanza all’istruzione tecnica con la fondazione
della École Polytechnique;
5. La Gran Bretagna, per rispondere alla sfida scientifica tedesca e
economica francese, riforma il suo sistema d’istruzione al fine di
rinnovare la propria tecnologia produttiva superando il tradizionalismo
antiscientifico del proprio sistema d’istruzione e stabilendo un solido
rapporto tra istruzione tecnica e istruzione universitaria
6. Si viene a costituire una comunità scientifica internazionale
Positivismo
IL PARADIGMA POSITIVISTICO DELLA FILOSOFIA
ORIGINE
Francia Prima metà del XIX secolo
TERMINE
usato da Saint-Simon e Comte, assume due significati

positivo nel senso di reale effettivo in contrapposizione ad astratto;

positivo nel senso di utile, capace di produrre effetti pratici vantaggiosi;
I CONCETTI FONDAMENTALI DEL POSITIVISMO

la scienza è l’unica forma di conoscenza valida, qualsiasi sapere che non sia
basato sul metodo scientifico è da escludere, in primo luogo la metafisica;

scopo della filosofia è sistematizzare i principi comuni alla varie scienze e
coordinare i loro risultati in modo da formare un’immagine unificata del reale;

il metodo scientifico è l’unico valido e deve essere esteso allo studio di ogni
campo del sapere;

il progresso scientifico è la base del progresso umano generale in quanto
consente una riorganizzazione globale della società capace di produrre il
benessere materiale e spirituale dell’umanità.
IL MITO DEL PROGRESSO
Le potenzialità della tecnica consentono di risolvere per la prima volta nella storia
umana il problema della penuria delle risorse in rapporto alla popolazione e il
problema della dipendenza dell’uomo dall’ambiente.
In questo modo si garantirà non solo il benessere materiale per tutti, ma si
eliminerà la principale causa delle ingiustizie sociali e dei conflitti tra gli uomini.
La assoluta fiducia nel progresso determina il clima di ottimismo con cui il
positivismo guarda alla modernità la cui essenza viene posta nel sistema
industriale e tecnico-scientifico.
In questo senso il positivismo appare come la cultura tipica dell’età del trionfo
della borghesia in ogni ambito sociale: da quello politico
“liberalismo”
a quello economico
“capitalismo”
POSITIVISMO E ILLUMINISMO
Il positivismo riprende il programma illuministico entro una nuova
configurazione storico - sociale caratterizzata dal trionfo della modernità e
della borghesia
1. Analogie tra positivismo e illuminismo:
1. 1. Centralità ragione strumento di progresso sociale e pubblica felicità
1. 2. Scienza modello di sapere valido - esclusione metafisica
1. 3. Concezione laica ed immanentistica dell’esistenza
2. Differenze tra illuminismo e positivismo
2. 1. Mutato contesto storico e sociale:
2. 2. borghesia ha conquistato il potere politico e consolidato la sua
supremazia sociale mentre nel settecento era ancora in posizione subalterna
2. 3. scienza, tecnica e cultura laica hanno trionfato contro la cultura
religiosa e tradizionalista ancora dominante nel settecento
2. 4. Quindi il positivismo si configura come meno critico e radicale rispetto
all’illuminismo:
2. 4.1. è riformista e antirivoluzionario in campo politico;
2. 4.2. è meno polemico rispetto alla cultura tradizionale considerata un
residuo del passato;
2. 4.3. da per scontata la validità della scienza ed assume quale compito
della filosofia non la giustificazione della validità della scienza, ma
l’ordinamento sistematico dei risultati della ricerca scientifica;
2. 4.4. giunge ad una assolutizzazione dogmatica della scienza che era
estranea al pensiero illuministico creando una religione della scienza
ANALOGIA FORMALE TRA POSITIVISMO E
ROMANTICISMO
Nonostante le profonde differenze nei contenuti vi è un’identità
formale di fondo in quanto entrambi i movimenti giungono ad
infinitizzare ed assolutizzare determinate esperienze:
 Romanticismo: assolutizzazione di arte - religione - filosofia
 Positivismo: assolutizzazione della scienza
 entrambi concepiscono uomo, mondo e il loro rapporto secondo la
categoria temporale di totalità processuale necessaria
totalità: oggetto di entrambi è il sistema complessivo di tutti gli
eventi naturali e sociali e delle loro relazioni reciproche
processuale: in quanto la realtà è concepita dinamicamente e
non come qualcosa di statico e immutabile la realtà
è in continuo divenire e si articola in una
successione di momenti nessuno dei quali,
singolarmente preso, costituisce la “realtà”, che è
data solo dalla loro totalità
necessaria: in quanto i momenti che costituiscono il processo in
cui si articola la realtà non si succedono in modo
casuale, ma secondo una legge razionale che li
connette in modo necessario. Per l’idealismo tale
legge è data dalla dialettica; per il positivismo
dall’evoluzione
AUGUSTE COMTE
1798 – 1857
La legge dei tre Stadi
La Classificazione delle Scienze
Comte e la legge dei tre stati
1. La legge dei tre stati:
Sviluppo storico spirito umano  tre fondamentali tappe
 tre concezioni differenti
 stato teologico: stadio iniziale, spiegazione sovrannaturale,
trascendente e antropomorfica mirante alla ricerca delle
cause prime e dei fini ultimi
 stato metafisico: stadio intermedio, alle entità
soprannaturali si sostituiscono forze ed essenze astratte e
assolute capaci di spiegare e generare tutto;
 stato positivo o scientifico: prevale il metodo scientifico,
rinuncia a spiegazioni assolute e trascendenti, ricerca tramite
ragionamento e osservazione delle leggi che regolano i
fenomeni
2. L'interpretazione comtiana della crisi:
- la civiltà umana non è ancora entrata nello stato positivo - manca uno studio scientifico della società - tre diverse concezioni coesistono e ciò genera confusione - quindi non si afferma una organizzazione sociale stabile Progetto Comte: risolvere la crisi iniziatasi con la rivoluzione
francese
portando al trionfo il sistema di idee positivo
Partendo dalla tradizione scientifica.
3) Enciclopedia delle scienze:
costituzione di un sistema gerarchico organico di tutte le scienze attraverso la loro
classificazione;
criteri: grado di semplicità o generalità decrescente,
distinzione corpi bruti inorganici e corpi organizzati,
astronomia fisica chimica biologia e sociologia,
esclusione matematica e psicologia
4) la sociologia:
Tutte le scienze sono subordinate alla sociologia
Scopo di questa è evitare la dissoluzione della società
Condurre la società alla sua nuova e finale organizzazione
Per porsi alla guida della società la sociologia deve acquistare una forma scientifica
Statica sociale: ha come oggetto la determinazione delle parti che costituiscono la società e del
loro ordine;
Dinamica sociale: studia lo sviluppo dell'organizzazione sociale secondo la legge del progresso
continuo, graduale, necessario e positivo della civiltà umana.
Il positivismo evoluzionistico
Nasce dalla Generalizzazione della dottrina dell'evoluzione di
Darwin applicata alla totalità dei fenomeni naturali
Presupposto romantico: realtà finita è manifestazione di un
principio infinito
DIVIENE
La realtà naturale finita
È un processo universale, continuo e necessario
manifestazione di una forza infinita e ignota
la legge di tale processo è l'evoluzione progressiva
Dal fissismo all'evoluzionismo
Fissismo: bibbia, le specie sono immutabili
Trasformismo: Lamarck, Buffon, le specie si trasformano
l'uno nell'altra
Cuvier: teoria delle catastrofi, terra ha subito successivi
cataclismi
Si spiegano i fossili con la scomparsa di intere specie
Lyell: eliminazione teoria Cuvier
Le specie scomparse si sono trasformate in altre specie
La teoria dell'evoluzione
Darwin 1809 - 1882, L'Origine della specie, 1859

Premesse teoriche
 selezione artificiale condotta da allevatori - agricoltori
 teoria di Malthus: popolazione cresce più velocemente delle
risorse
 lotta per la sopravvivenza

in base alle numerose osservazioni Darwin accerta
 l'esistenza di piccole variazioni casuali nella successione degli
esseri viventi
 che esiste una lotta per la vita dovuta alla progressione geometrica
nella crescita delle specie ed a quella solo aritmetica delle risorse

ed elabora una teoria basata su tali punti
 alcune mutazioni casuali sono vantaggiose nella lotta per la vita
 principio di ereditarietà: tendono ad essere trasmesse
 legge di selezione naturale: sopravvivono gli individui cui sono
trasmesse le variazioni vantaggiose
 le piccole variazioni entro una specie, accumulandosi, determinano
il passaggio ad un'altra specie
 tra una specie e l'altra esistono innumerevoli varietà che le
collegano
 la selezione naturale le ha eliminate

la selezione naturale produce un costante progresso verso la
perfezione
Spencer: La dottrina dell'inconoscibile
Religione e Scienza
Assoluto
Incondizionato
Infinito
Realtà finita
Religione
Scienza
Verità
essere è un mistero
Oggetto
manifestazioni fisiche assoluto
Essenza religione
inconoscibilità assoluto
Metodo
spiegazione: ricondurre
verità particolari a
verità più generali
Scopo
limiti uomo
mistero causa prima
Limite
Verità prima
spiega tutto
ma è in se inspiegabile
Religione e Scienza sono correlative: rimandano entrambe
all'inconoscibilità della causa prima
L'apparenza è manifestazione o fenomeno dell'inconoscibile
Spencer (1820 - 1903)
Primi Principi, 1860
Filosofia e teoria dell'evoluzione




Origine: Prodotto finale della conoscenza
Carattere: Conoscenza nel suo più alto grado di generalità
Scopo: unificazione della scienza
Oggetto: principi più generali
Principi Generali della scienza:
 indistruttibilità della materia
 persistenza della forza
 continuità del movimento
Generalizzazione di tali principi è la legge dell'evoluzione
"la materia passa da uno stato di dispersione ad uno stato di
integrazione, mentre la forza si dissipa
Caratteristiche Generali del Processo evolutivo
1^ Passaggio da una forma meno coerente ad una più coerente;
2^ Passaggio dall'omogeneo all'eterogeneo;
3^ Passaggio dall'indefinito al definito
Formula dell'evoluzione: è un'integrazione di materia e
concomitante dissipazione di movimento, durante la quale la
materia passa da un'omogeneità indefinita e incoerente ad
un'eterogeneità definita e coerente
Evoluzione processo necessario e ottimistico: "può terminare
solo con lo stabilirsi della più grande perfezione e della più
completa felicità"
SINTESI DI FILOSOFIA
L’evoluzionismo come modello interpretativo della natura e della società nella filosofia
dell’ottocento
1.
2.
3.
affermazione del concetto di storicità della natura: solo alla fine del ‘700 si afferma
una concezione alternativa a quella biblica tradizionale secondo la quale la natura
avrebbe una storia.
1.1. la scala naturae: le analogie tra organismi nelle parti e funzioni avevano
consentito a Linneo di ordinarli secondo il loro, maggiore o minore grado, di
perfezione in un sistema di classificazione fondato sulle forme degli organi
riproduttivi. Erano tuttavia rimaste inalterate le due istanze di fondo secondo
cui si guardava alla natura nel suo insieme:
1.1.1. creazionismo: di origine religiosa, secondo cui le specie erano create
direttamente da dio;
1.1.2. fissismo: secondo cui le specie restavano inalterate e non si aveva
derivazione dalle più semplici alle più complesse;
1.1.3. cronologia universale: di derivazione biblica che assumevano una
durata molto ridotta della natura, tale da ritenere inconcepibili
trasformazioni interspecifiche.
Il Trasformismo di Lamarck: dopo Maupertuis, Buffon e Erasmus Darwin - che
avevano teorizzato la possibilità di processi evolutivi morfogenetici, è con Lamarck
(Filosofia Zoologica, 1809) che viene avanzata la prima teoria evolutiva sistematica:
2.1. auto organizzazione della materia: evoluzione nasce dalla contrapposizione
tra una spontanea forza organizzatrice e una opposta forza disgregativa. La
vita nasce per generazione spontanea e successiva filiazione di forme sempre
più complesse che culminano nei mammiferi e nell’uomo;
2.2. uso e disuso organi: l’organismo per conservarsi di fronte alle sfide ambientali
agisce a livello di sviluppo e atrofia di determinati organi (giraffa, talpa);
2.3. ereditarietà dei caratteri acquisiti: i caratteri nuovi divengono ereditari e
peculiari della specie.
2.4. Il catastrofismo di Cuvier: fondatore della paleontologia e anatomia
comparata, respinse le ipotesi di Lamarck sostenendo che in natura non si
aveva uno sviluppo graduale e continuo che portava alla trasformazioen delle
specie, ma cambiamenti derivanti da fattori traumatici che portavano alla
scomparsa delle specie.
Darwin e il meccanismo dell’evoluzione: biogeografia, modello creazionistico e
viaggio scientifico tra il 1831-1836, costituirono le basi da cui parte nell’elaborazione
della teoria dell’evoluzione.
3.1. variazione delle specie in funzione dell’ambiente: l’osservazione di
variazioni continue tra organismi affini in corrispondenza delle variazioni
ambientali lo portarono a concludere sulla insostenibilità del creazionismo;
3.2. variazione continua nello spazio-tempo: le analogie con i fossili lo portarono
a concludere, seguendo Lyell e in opposizione al catastrofismo di Cuvier, che
le trasformazioni naturali avvengano gradualmente e in modo continuo.
3.3. La selezione naturale: la presenza di una grande differenziazione di flora e
fauna in condizioni ambientali simili (Galapagos) lo convinse che tali
variazioni non potevano essere attribuite al condizionamento dell’ambiente
esterno.
3.4.
4.
Le variazioni: in analogia a quanto avviene nell’allevamento della fauna e
flora domestica, dove l’allevatore seleziona e incrocia gli organismi “migliori”
scartando gli altri, Darwin si convinse dell’esistenza di un simile meccanismo
di selezione anche in “natura”;
3.4.1. Problema: in che modo, in base a quali criteri naturali poteva agire
tale selezione?
3.5. La legge naturale su cui si fondava il meccanismo della selezione naturale era
desunta dalla tesi di Malthus secondo cui esiste una sproporzione tra crescita
della popolazione e risorse. In natura si attua una lotta per l’esistenza, il cui
fine è la sopravvivenza che si consegue attraverso l’alimentazione e la
riproduzione e che nasce dalla scarsità delle risorse. Le variazioni favorevoli a
conseguire tale fine vengono conservate.
Darwin e la teoria dell’evoluzione: già elaborata nel 1844 Darwin rese pubblica la
sua teoria nel 1859 in “L’origine della specie”. Due sono le tesi su cui si fonda la
teoria:
4.1. Il principio della variazione casuale: secondo cui tra le popolazioni animali,
che interagiscono tra loro e con l’ambiente, si generano variazioni
morfologiche, comportamentali o fisiologiche casuali;
4.2. il principio della selezione naturale: le variazioni che garantiscono vantaggi
nella lotta per la vita hanno maggiori possibilità di essere ereditate e
accumulandosi producono la trasformazione delle specie.
4.3. Huxley e l’estensione all’uomo della teoria evoluzionistica: Huxley esplicitò
quanto già implicito nella posizione di Darwin: basandosi sulle affinità tra
l’uomo e i primati superiori affermò la discendenza di entrambi da un antenato
comune.
4.4. Darwin e ”L’origine dell’uomo per selezione sessuale” (1871): elimina ogni
discontinuità tra uomo e altri animali fondata su facoltà psichiche e morali. Tra
qualità psichiche umane e animali non esiste una differenza qualitativa ma
quantitativa. Le facoltà di ordine superiore sono il risultato di un’evoluzione a
partire da aspetti ambientali e naturali delle specie. Dopo Keplero si ha la più
grande ridefinizione del ruolo e posizione dell’uomo nella natura. L’uomo
perde la sua centralità ed eccezionalità.
B Il metodo darwiniano e le sue interpretazioni
1.
Premesse della teoria darwiniana: La genesi della teoria di Darwin sarebbe da
ricercare nella congiunzione di conoscenze già note - come i principi di variazione dei
viventi, lotta per la vita, selezione naturale - con l’enorme massa di fatti e la cultura
interdisciplinare di Darwin. Ma il merito di Darwin sarebbe consistito nella rigorosa
applicazione del metodo scientifico. Ma proprio il metodo seguito da Darwin è stato
diversamente interpretato:
1.1. Darwin come induttivista baconiano: avrebbe scrupolosamente osservato e
classificato i fatti per poi passare ad una successiva generalizzazione e
enunciazione della ipotesi teorica esplicativa;
1.2. Darwin come apriorista e deduttivista: avrebbe tradito lo spirito induttivista
della scienza partendo da generalizzazioni non suffragate dai fatti,
interpretando i fatti in base a tali ipotesi indimostrabili e giungendo a
conclusioni non verificabili, anzi confutate dall’osservazione (i fossili).
1.3. Il percorso di Darwin:
2.
 parte dall’osservazione dei fatti;
 conclude l’insostenibilità delle teorie tradizionali
incapaci di spiegare tali fatti: creazionismo e
trasformismo;
 posto di fronte al problema della variazione dei viventi,
non dispone di nessuna teoria per spiegarlo;
 basandosi sull’analogia tra fenomeni noti (variazione
naturale e tra le specie domestiche) elabora l’ipotesi
della selezione naturale;
 accetta tale teoria perché: capace di spiegare i fatti del
proprio ambito e di ambiti diversi; capace di scorpire
fatti nuovi.
Le polemiche sulla teoria di Darwin: la teoria di Darwin fu accettata con difficoltà e
suscitò molte polemiche che si incentrarono su tre punti:
2.1. la teoria di Darwin riconduceva l’ordine della natura a una spiegazione
meccanicistica che rendeva superflua la teologia naturale e il
provvidenzialismo;
2.2. l’uomo ne usciva diminuito perdendo la propria posizione di privilegio nel
creato;
2.3. esistevano varie obiezioni di carattere scientifico che vennero mosse a Darwin:
2.3.1.
Anno scolastico 1997/98
Classe VB
Comte e Spencer: i concetti di evoluzione e progresso
Filosofia
Riferimento testuale: Abbagnano, cap. XII, par. 7.1, 7.2; cap. XIII, 1, 2, 3.1, 3.2, 3.3.
Comte: il corso di filosofia positiva
Il progetto filosofico: rigenerazione dell’umanità e soluzione definitiva di ogni problema atrtaverso la fiducia
nel progresso scientifico visto nel contesto del divenire storico. Divinizzazione storia ed assunzione della
scienza positiva come “religione dell’umanità”.
La legge dei tre stadi: storia espressione di uno sviluppo necessario e progressivo fondato sulla legge dei tre
stadi assunta come premessa e evidenza prima e desunta da considerazioni storiche. Ad ogni stadio corrisponde
un momento dello sviluppo della civiltà umana che si caratterizza per un suo proprio metodo conoscitivo ed una
suo proprio sistema conoscitivo.
I tre stadi: successione irreversibile; teleologia; transizione verso una finalità posta come assoluta e fine storia:
1) Stadio teologico: spiegazioni assolute, trascendenti, antropomorfiche, intorno all’essenza dei fenomeni,
cause prime e fini ultimi, agenti soprannaturali;
2) Stadio metafisico: dalle divinità alle forze soprannaturali: essenze o idee -> fenomeni; fase transitoria;
3) Stadio positivo: crollo metafisica: cause prime; essenze trascendenti; spiegazioni assolute; legge: relazioni
invarianti di successione e somiglianza tra i fenomeni.
La fase storica presente: fase finale ancora in corso di attuazione:
 non si è raggiunto il terzo stadio rispetto ai fenomeni sociali;
 non vi è piena consapevolezza del progresso scientifico e ciò produce: crisi politica, morale;
 anarchia: la situazione è di coesistenza e conflitto tra le tre prospettive; finché quella positiva non si
affermerà definitivamente la società non potrà assestarsi e raggiungere un’organizzazione definitiva e stabile.
Missione di Comte: completare l’opera della scienza e giungere alla costituzione del sistema di sapere
definitivo della specie umana trasformando definitivamente la società secondo i principi della scienza.
 Enciclopedia delle scienze: determinazioni compito e posizione di ciascuna scienza e costituzione di una
classificazione generale di esse. Scienze: generali, astratte (non applicative o tecniche). Criteri: grado
semplicità - generalità fenomeni studiati. Cinque scienze fondamentali.
Spencer: il sistema di filosofia sintetica
Il progetto: estensione del concetto di evoluzione dall’ambito biologico alla realtà universale elaborando una
dottrina del progresso universale onnicomprensiva.
Scienza e religione: determinazione dei rapporti reciproci e conciliabilità. Entrambe fondate sulla inaccessibilità
della verità ultima che costituisce un mistero irriducibile.
Religione: essenza religione è che la totalità del reale costituisce un mistero infinitamente interpretabile e mai
conoscibile in modo definitivo. Tutte le religioni falliscono nel fornire interpretazioni parziali e non difendibili;
in ciò manifestano il carattere imperscrutabile della verità ultima.
Scienza: le idee fondamentali e ultime della scienza (forza, tempo, spazio, materia, ecc.) rimangono enigmi
irrisolvibili.
Relatività della conoscenza: scienza progredisce costantemente riconducendo verità particolari a casi di verità
più generali; queste non sono conoscibili in quanto non riconducibili a verità superiori e quindi la verità ultima
non è comprensibile dati i limiti della conoscenza umana.
La dottrina dell’inconoscibile: l’assoluto, l’incondizionato non sono conoscibili, tutti i fenomeni sono
manifestazioni dell’incondizionato e la scienza vi si avvicina infinitamente senza mai giungere ad esso, la
religione richiama continuamente l’uomo a tale mistero; esse sono quindi correlative. La conoscenza umana si
limita ai fenomeni che non sono una realtà illusoria ma effetti dell’incondizionato e la forma di conoscenza
suprema e la saggezza consistente nel riconoscimento dell’inconoscibilità dell’inconoscibile.
La teoria dell’evoluzione
Scienza e filosofia: è la conoscenza nel suo più alto grado di generalità, suo oggetto è fornire, a partire dalle
verità scientifiche più alte, la verità più generale che unifichi e sintetizzi la totalità del sapere scientifico.
Partendo dai principi della indistruttibilità della materia, persistenza della forza, continuità del movimento; suo
compito è ridurli ed unificarli in un principio generale che li comprenda e spieghi, questa è la legge
dell’evoluzione.
La legge dell’evoluzione: la filosofia è teoria dell’evoluzione: la legge dell’evoluzione afferma che “la materia
passa da uno stato di dispersione a uno di integrazione con dissipazione della forza”. Le determinazioni
principali dell’evoluzione:
a) passaggio da una forma meno coerente a una più coerente
b) passaggio dall’omogeneo all’eterogeneo: modello l’ontogenesi degli organismi; differenziazione;
c) passaggio dall’indefinito al definito.
Definizione globale di evoluzione: “integrazione di materia e dissipazione di movimento durante la quale la
materia passa da un’omogeneità indefinita e coerente ad un’eterogeneità definita e coerente e durante la quale il
movimento conservato soggiace ad una trasformazione parallela”
Progresso: l’evoluzione universale è un processo irreversibile, necessario, progressivo, ottimistico,
unilineare.