Capitale mitteleuropea Trieste è stata fra l’Ottocento e il Novecento luogo d’incontro di artisti e scrittori. Piazza Unità d’Italia è il salotto che da sempre è crogiuolo di arte e cultura. L’elegante piazza coperta per tre lati da signorili palazzi, si apre su di un lato allo splendido panorama del mare. Ad oggi crocevia della nuova Europa, fin dalla Belle Epoque era centro nevralgico della Mitteleuropa del tempo. Durante i primi anni del secolo scorso scrittori internazionali come James Joyce e i triestini Italo Svevo e Umberto Saba, frequentavano i locali per il rito del caffè. In piazza sotto Palazzo Stratti si trova il Caffè degli Specchi. Gli arredi antichi del locale riportano all’epoca in cui venne inaugurato: il lontano 1839. Più antico di circa una decina d’anni è il Caffè Tommaseo, in una zona a ridosso del mare, frequentata da scrittori, artisti, uomini d’affari e politici. L’arredo degli anni Quaranta, impreziosito da arredi classici e dalle Thonet, le celebri sedie di legno curvato, fa sembrare il locale un tipico caffè viennese. È luogo d’incontro per chi si reca al Teatro lirico Verdi, particolarmente apprezzato dallo stesso compositore emiliano per la sua acustica. Passeggiando fra le strade del centro cittadino si arriva a via Dante, la zona di Trieste particolarmente frequentata da Joyce. Lo scrittore irlandese amava trascorrere il suo tempo al Caffè Pasticceria Stella Polare e alla Pasticceria Pirona, ai cui tavoli degustava dolci tipici come il tradizionale Presnitz. Fu proprio questo il contesto che ispirò Joyce alla stesura del suo “Ulisse”, che iniziò proprio a Trieste. Poco distante in via Battisti, non è difficile incontrare Claudio Magris, scrittore mitteleuropeo moderno, mentre sorseggiando un caffè si dedica alla stesura del suo nuovo libro. Per raccogliere informazioni sulla vita di Italo Svevo e sulla permanenza dello Scrittore James Joyce sono indicati i musei omonimi, allestiti all’interno della biblioteca civica Attilio Hortis. La cultura del caffè a Trieste è un rito antico, si stima che a Trieste si consumino il doppio delle tazzine di caffè rispetto al territorio nazionale. Per chiunque sia in visita alla città raccomandiamo il vocabolario: un semplice espresso è il nero, il macchiato viene chiamato capo, mentre il capo in b è il macchiato servito un bicchierino in vetro.