Pratiche Collusive - Università degli studi di Bergamo

Economia Industriale
A.A. 2009/2010
Prof. Gianmaria Martini
Pratiche Collusive
Carmine Cataldo 49319
Giuliano Danesi 49337
Marco Durelli 50559
Matteo Tellarini 49344
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Agenda del seminario
•Introduzione
•Definizione del problema
•I fattori che possono facilitare la collusione
•Individuazione dei cartelli e strategie per la lotta al
fenomeno
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Introduzione
Un cartello è un accordo tra imprese produttrici dello stesso bene,
che si impegnano segretamente a praticare condizioni di vendita atte
a limitare la competizione. L’ obiettivo è quello di massimizzare i
profitti aggregati, per poi spartirseli.
La conseguenza principale di un cartello è l’ aumento considerevole
dei prezzi. Connor e Lande (2005) hanno stimato un aumento dei
prezzi pari al 18% in presenza di cartelli nazionali e del 32% per
cartelli internazionali.
Per questo motivo, negli ultimi anni l’ azione dei Governi nazionali e
delle Autorità antitrust si è fatta sempre più incisiva nel contrasto a
questo fenomeno: nel biennio 2006-2007 la Commissione Europea
ha comminato ammende per 3.59 mld €.
Dal momento che l’ attività di indagine è assai dispendiosa, si viene
a determinare un problema di risorse scarse. È fondamentale perciò
saper riconoscere i fattori che rendono più probabile l’instaurarsi di
simili pratiche, al fine di meglio indirizzare l’azione investigativa
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Il problema del cartello
Ipotesi:
•Consideriamo il caso di un duopolio
•I costi marginali sono crescenti per
entrambi, ma in maniera
asimmetrica. I costi dell’impresa 2
sono maggiori
•Frontiera delle possibilità di profitto:
descrive il profitto massimo che uno
dei duopolisti può realizzare, dato il
profitto dell’altro
•Il punto di tangenza M tra la
frontiera e la retta πmπm individua il
massimo livello di profitto aggregato
raggiungibile nell’industria
In M il profitto dell’impresa 1 è π1m,quello dell’impresa 2 è π2m. La loro
somma è pari a πm, profitto ottenibile in caso di monopolio.
Tuttavia nessuno dei due player è in grado di raggiungerlo da solo per via
dei costi marginali crescenti: occorre una forma di collaborazione
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•
Il punto C ( per ipotesi in basso a
destra rispetto a M) identifica il
profitto di ciascuna impresa
nell’equilibrio di Cournot-Nash:
tale punto, in quanto non
cooperativo, non si trova sulla
frontiera e dunque non è
efficiente.
•
Sebbene il profitto aggregato
non sia ottimale in C, l’impresa 2
ottiene un profitto π2c > 2m
π
Da ciò deriva il conflitto reale nel raggiungimento dell’obiettivo di
cartello, ovvero il punto M. Tale divergenza può essere superata
attraverso un accordo che può prevedere o meno delle transazioni di
denaro.
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Accordo
senza
transazione
di
denaro
Se i trasferimenti monetari sono
facilmente rintracciabili, le imprese
possono solamente accordarsi sulle
quantità e il prezzo di vendita.
Questo consente di raggiungere la
frontiera in un punto compreso di A
e B. Tale situazione è preferibile
rispetto a C, ma non rappresenta
l’ottimo
in
quanto
il
profitto
aggregato risulta essere inferiore a
ρm
Accordo con transazione di denaro
Le due imprese si accordano per produrre una quantità associata a M:
affinchè sia sostenibile è necessario che l’impresa 1 rinunci a parte dei propri
profitti trasferendoli alla 2. Questo accordo consente il raggiungimento di un
profitto aggregato pari a
punti D e E.
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πm,
ma non nel punto M: l’equilibrio si troverà tra i
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Fattori che facilitano la collusione
Per favorire la stabilità dei cartelli è necessario soddisfare almeno uno dei
seguenti criteri:
1.
Ridurre il tasso di sconto critico aggiustato per la probabilità ρ*, ossia il
valore di ρ al di sopra del quale l’accordo collusivo è in potenziale
equilibrio;
2.
Ridurre la probabilità di deviazioni profittevoli dal cartello
I principali fattori che influenzano la stabilità di un cartello sono :
Elevata concentrazione nell’industria
Significative barriere all’entrata
Ordini frequenti e regolari
Rapida crescita del mercato
Simmetria nella tecnologia o nei costi
Concorrenza su più mercati
Omogeneità del prodotto
Osservabilità dei prezzi
Controllo sui partecipanti
Clausole Most favoured Customer, Meet the Competition
Condizioni di mercato stabili
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Elevata concentrazione nell’industria
Ipotesi : facciamo riferimento al modello di Bertrand; n imprese con la
stessa quota di mercato.
Ogni impresa ha un profitto πm/n se partecipa al cartello; se invece devia
ottiene un profitto una tantum di πm, ma, date le condizioni di
Bertrand, annulla i propri profitti futuri.
La condizione di partecipazione al cartello è esplicitata dalla seguente
espressione:
Come si può osservare, il valore critico di ρ è in relazione inversa a n. Ciò
implica che al crescere del numero delle imprese coinvolte, la stabilità
del cartello è ostacolata. Questo risultato si può spiegare in due modi:
• la difficoltà intrinseca nelle negoziazioni al crescere di n
•
La necessità di spartire il profitto complessivo
imprese costituisce un incentivo a deviare
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πm
tra numerose
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Ordini frequenti e regolari
Quanto più rari sono gli ordini, tanto maggiore risulta il ρ* su base annua: la
collusione risulta disincentivata. Infatti se tra due transazioni successive
intercorre un periodo di tempo lungo, l’eventuale ritorsione da parte delle
altre imprese non può essere immediata
Anche l’irregolarità degli ordini costituisce un ostacolo alla stipula di accordi
collusivi. Applichiamo il modello di Bertrand ipotizzando un ordine
eccezionale per t=0 che genera un profitto aggregato pari a λ πm
Dalla formula si evince che ρ* è in relazione diretta alla grandezza
dell’ordine λ : la stabilità del cartello si deteriora al crescere di λ. Infatti
la tentazione di appropriarsi interamente di occasionali profitti corposi
rappresenta un ostacolo alla cooperazione.
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Tasso di crescita del mercato
I cartelli risultano più stabili nei mercati in crescita e meno nei mercati in
ribasso.
Applichiamo il modello di Bertrand ad un mercato che cresce ad un tasso g
Osservando la formula si nota come :
g=1 ( mercato stabile): ricadiamo nel caso precedente, quindi ρ*= ρ*(1,n)
g >1 ( mercato in crescita): ρ*(g,n) < ρ*(1,n) quindi il cartello è più stabile
g<1 ( mercato in depressione): ρ *(g,n) > ρ*(1,n) la stabilità del cartello cala
Infatti se il mercato è in crescita una deviazione immediata dall’accordo
collusivo comporta la perdita di ingenti profitti futuri. Viceversa in
condizione di flessione del mercato vi è un incentivo a defezionare nel
momento in cui i profitti sono ancora ragionevolmente elevati
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Simmetria nelle dimensioni o nei costi
Ricorrendo nuovamente al modello di Bertrand possiamo dimostrare come
sia più semplice sostenere accordi collusivi per imprese di dimensioni
comparabili.
Indicando con si la quota di profitto di ciascuna delle n imprese ( ∑si=1)
Dalla formula emerge che il valore di ρ* è vincolato al più piccolo valore di
Si. Ma è facile intuire che tanto più il mercato è asimmetrico, minore
risulterà la quota di profitto dell’impresa più piccola e dunque maggiore
risulta essere il valore di ρ*.
Mercati asimmetrici mal si prestano alla formazione di cartelli collusivi: le
imprese più piccole avrebbero infatti un forte incentivo a deviare
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Simmetria nelle dimensioni o nei costi
Anche la simmetria nella struttura dei costi agevola la formazione di accordi
collusivi
Come si può osservare dal grafico se
i costi sono simmetrici l’equilibrio di
Cournot ( punto C ) si trova in basso
a sinistra rispetto a M.
π1
πm
π1*
.
Ciò significa che entrambi i duopolisti
hanno l’incentivo a spostarsi verso M
poiché vedrebbero aumentare i
propri profitti
M
π1*c
.
c
π2*c
π2*
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πm
π2
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Concorrenza su più mercati
Nel caso di imprese che competono su più mercati esistono elementi a
favore ed elementi contrari allo sviluppo di accordi collusivi.
In particolare un cartello potrebbe essere favorito da contatti frequenti
nonché dalla minaccia di ritorsioni su più mercati
Ad ostacolare la formazione di un cartello c’è invece la tentazione di
ciascuna impresa a deviare per appropriarsi nello stesso istante delle
quote di profitto su tutti i mercati
L’evidenza empirica mostra che la nascita di cartelli su più mercati è
possibile a condizione che le imprese che colludono presentino strutture
di profitto asimmetriche nei diversi mercati in cui operano
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Concorrenza su più mercati
Consideriamo due imprese(A,B) duopoliste nei mercati 1,2. Siano Sa1,Sa2 le
quote di profitto dell’impresa A nei rispettivi mercati con Sa1>1/2 e
Sa2<1/2. Affinchè la deviazione non risulti profittevole sotto dette ipotesi
si deve verificare che:
Un risultato analogo è valido per l’impresa B
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Esempio numerico
Consideriamo due imprese A e B che competono in due mercati (1,2) e presentano
quote di mercato asimmetriche
SB1= 1-s
SA1= s
SA2= 1-s
SB2= s
S=0.7
Condizioni per collaborare in entrambi i mercati :
Se colludono solo nel mercato 1
Se colludono solo nel mercato 2
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Significative barriere all’entrata
Le barriere all’entrata facilitano la collusione. Un nuovo entrante ha
due opzioni a sua disposizione: se decide di entrare a far parte del
cartello, ne aumenta la numerosità e dunque ne riduce la stabilità.
Se al contrario non sottoscrivesse l’accordo, la capacità di perseguire i
profitti di cartello sarebbe minata da questo elemento di
competizione.
Il cartello avrà più successo se per esempio riuscirà ad avvalersi di un
Common Marketing Agency
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Omogeneità del prodotto
Studi empirici hanno evidenziato come l’omogeneità di prodotto incentivi la
diffusione di pratiche collusive. Si può infatti intuire che in presenza di
prodotti omogenei sia più facile raggiungere accordi e individuare
tempestivamente eventuali defezioni in quanto l’ indistinguibilità dei prodotti
consente di applicare e monitorare un unico prezzo
Assenza di prodotti sostituti e domanda inelastica
Queste due condizioni sono favorevoli alla formazione di un cartello.
L’inelasticità della domanda riduce l’incentivo a deviare in quanto la
riduzione del prezzo comporta un aumento della domanda meno che
proporzionale.
Inoltre
l’assenza
di prodotti
sostituti facilita il
raggiungimento degli obiettivi di cartello di catturare l’intero profitto di
monopolio in quanto vengono a mancare alternative per il cliente
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Determinazione dei prezzi di consegna
Full-price = costo di produzione + costo di trasporto
Esistono due metodologie per la determinazione del prezzo di consegna:
Free on Board
Il metodo consiste nell’addebitare al cliente, oltre al prezzo di produzione (mill
price), il prezzo di trasporto calcolato sulla distanza tra la località di consegna
e il luogo di produzione.
Basing Point Pricing
Questo metodo prevede l’individuazione di uno o pochi stabilimenti (basing
point) che vengono utilizzati per determinare la componente di prezzo legata
al trasporto.
* Pittsburgh
Birmingham *
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Per i primi vent’anni del Novecento, Pittsburgh era
stata scelta come Basing Point nel mercato
dell’acciaio negli USA. In questo modo un cliente
residente a Pittsburgh pagava lo stesso prezzo di
consegna sia che l’acciaio provenisse dalla propria
città o da Birmingham
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Determinazione dei prezzi di consegna
I vantaggi nel sostenere la collusione attraverso il BPP sono duplici:
1.
2.
Viene annullata la competizione: indipendentemente dalla
localizzazione di ciascun cliente, i prezzi di consegna proposti da ciascun
produttore sono i medesimi. Questo rende più agevole l’identificazione
di eventuali traditori del cartello
Indebolisce l’incentivo a tradire in quanto rende più efficace la
reazione delle imprese del cartello verso l’impresa che ha deviato
Pittsburgh *
Birmingham *
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Esempio
L’acciaieria di Birmingham ha un incentivo a deviare
dall’accordo facendo pagare ai clienti limitrofi un prezzo di
consegna inferiore a quello di cartello e calcolato da
Pittsburgh(BP). Il cartello è in grado di individuare
immediatamente
questa
defezione
ed
interviene
abbbassando i prezzi di consegna relativi a quella zona.
Attraverso la metodologia FOB una defezione richiede
invece l’abbattimento del mill price. E’ evidente come la
ritorsione nel primo caso sia più precisa e meno costosa
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Clausola Meet the Competition
La clausola prevede che l’impresa si impegni pubblicamente a reagire a
qualsiasi taglio di prezzo da parte dei competitors garantendo il prezzo più
vantaggioso.
Tale accordo agevole i cartelli in quato costituisce un impegno pubblico a
reagire a seguito di defezioni. Inoltre, rende l’identificazione di eventuali
traditori immediata poiché i clienti stessi si trasformano a loro insaputa in
osservatori di mercato per conto delle altre imprese aderenti al cartello
Clausola Most Favored Customer
La clausola garantisce che se il venditore offre uno stesso prodotto ad un altro
acquirente ad un prezzo più basso, allora tutti i precedenti clienti dovranno
beneficiare di uno sconto di pari alla differenza tra i due prezzi di vendita.
L’accordo collusivo è facilitato in quanto diminuisce l’attrattività di abbassare i
prezzi
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Giochi strategici in presenza di clausole
Le clausole di concorrenza possono modificare l’ equilibrio raggiungibile nel
gioco del cartello.
Considerando la matrice dei payoff relativa al gioco del Dilemma del
Prigioniero:
Impresa A
Impresa B
Coll
Non Coll
Coll
12,12
5,14
Non Coll
14,5
6,6
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La clausola most favored customer
riduce il payoff associato ad una
defezione; con la clausola meet the
competition, le imprese in realtà si
stanno impegnando pubblicamente a
reagire in caso di defezione.
Pertanto le soluzioni asimmetriche del
gioco non sono raggiungibili e ciascun
player razionale preferirà dunque
l’equilibrio (12,12) piuttosto che (6,6)
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Controllo dei partecipanti
Qualsiasi fattore che faciliti il compito di un cartello di controllare i propri
partecipanti e rispondere rapidamente alle trasgressione favorisce la
collusione.
Ad esempio, le pubbliche amministrazioni sono soggette a regolamentazioni
che impongono la pubblicazione delle offerte ricevute per gli appalti (
bid-rigging)
Condizioni di mercato stabili
Tale condizione riduce il rischio di punizioni ingiuste legate ad un’errata
valutazione delle fluttuazioni dei prezzi. In caso contrario potrebbe essere
complicato ricondurre con certezza una variazione nel prezzo ad
un’azione di defezione piuttosto che ad uno shock della domanda
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Identificazione dei cartelli
I fattori precedentemente descritti permettono di individuare i settori in cui
è più probabile la formazioni di accordi collusivi.
Risulta tuttavia difficile identificare un comportamento di fissazione dei
prezzi e, anche quando se ne sia individuata l’esistenza, provarne
legalmente l’esistenza attraverso prove è tutt’altro che semplice. A
conferma di quanto detto, la maggioranza dei cartelli è stata infatti
scoperta grazie a delle spie.
I membri del cartello hanno un vantaggio informativo su qualsiasi soggetto
incaricato di svolgere le indagini poiché sono gli unici a conoscere la
natura della domanda di mercato e i costi di produzione e di trasporto. Il
massimo che le autorità possono fare è dedurre tali informazioni dai dati
forniti dalle stesse imprese. Dunque in caso di eventuali indagini tali dati
possono essere manipolati dalle imprese stesse a loro vantaggio. Tale
situazione prende il nome di Teorema dell’indistinguibilità (Harstad &
Phlips, 1990)
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Esempio
Porter e Zona (1993) esaminarono le offerte presentate in seguito ad un
appalto per la pavimentazione della rete autostradale di Long Island. Le
condizioni lasciavano supporre l’esistenza di un accordo collusivo:
Prodotto identico da parte di ogni impresa
Pubblicazione dell’offerta
Mercato concentrato (dei 76 contratti maggiori oltre la metà andò ad una
di 4 sole imprese)
Associazioni di categoria
Queste valutazioni facevano solamente supporre l’esistenza del cartello, ma
non erano in grado di fornirne una prova da sostenere in sede legale. Per
poter avviare un processo legale fu necessaria la testimonianza di una
spia; il processo si concluse con la condanna delle quattro imprese.
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Riduzione delle pene per i cartelli
Molti Paesi stanno adottando normative che prevedono un forte sconto di pena
per chi decidesse volontariamente di denunciare l’esistenza di un cartello.
La formula tipica di tale impostazione è
“Il primo membro di un cartello a fornire le prove che conducono al successo di
un procedimento giudiziario contro un cartello, riceve un trattamento
clemente. Tutti gli altri sono soggetti a multe pesanti.”
Questa metodologia incoraggia i membri del cartello a confessare qualora ci sia
un’indagine in corso. In tal modo si mette in atto un Dilemma del Prigioniero
tra le imprese che colludono.
Impresa A
resto cartello
Conf
Non conf
Conf
-6,-6
-1,-10
Non Conf
-10,-1
-2,-2
Da un lato questi programmi facilitano
certamente l’individuazione del cartello.
Tuttavia la prospettiva di una riduzione
della pena può ridurre i rischi attesi di
unirsi
in
un
cartello,
incoraggiando
potenzialmente la formazione di cartelli che
altrimenti non si sarebbero formati
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