SPECIFICITA’ DEL SETTORE CULTURALE Industria culturale Impresa culturale • Si è fatta strada la consapevolezza che il settore artistico e culturale esprime un sempre maggiore fabbisogno di valorizzazione, per il fondamentale contributo che esso può offrire alla economica e sociale della collettività. • Ricchezza e valore culturale, sino a qualche tempo fa, erano considerati concetti antinomici, quasi che l’uno dovesse necessariamente escludere l’altro. • Il timore maggiore risiedeva nella possibilità di una reciproca contaminazione o, piuttosto, nella paura che la CULTURA potesse risultare, in qualche modo asservita al profitto, snaturando quindi i suoi contenuti e venendo meno al compito primario di contribuire al progresso sociale e civile di un territorio o di una nazione. • Con il passare del tempo si è capito che ricchezza e valore culturale possono essere considerati due fattori di una medesima equazione, il cui risultato è maggiore della somma delle singole parti. L’industria culturale • Ai prodotti culturali sembra ricollegarsi puntualmente il concetto di industria culturale quale realizzazione appunto di prodotti attraverso processi di riproduzione con modalità industriale, utilizzando in particolare tecnologie e mezzi di comunicazione di massa. Rientrano in tale ambito: • • • • gli audiovisivi, il cinema l’editoria in tutte le sue manifestazioni i network radiotelevisivi la discografia • Ma la riproduzione seriale di un contenuto artistico ed intellettuale, non è l’unico tratto distintivo dell’industria culturale. • Sul piano economico il concetto di industria culturale è dato dalle modalità con cui le idee creative si originano e si combinano con un numero sempre maggiore di input per produrre una sempre più ampia di prodotti e dove quindi le arti, nessuna esclusa, proprio per i molteplici apporti creativi e realizzativi, possono ciascuna ritenersi una industria. • Trovano nella logica del profitto l’elemento centrale del proprio processo decisionale; questo vale per le industrie culturali che hanno per oggetto opere riproducibili, attive nelle produzioni di contenuti (società editoriali, cinematografiche, radiofoniche, televisive, discografiche, ecc.), e per quelle che perseguono una prevalente finalità commerciale, come nel caso delle gallerie e delle case d’asta. Le imprese culturali Queste tipologie di organizzazioni si caratterizzano per la rispondenza ad alcuni elementi discriminanti: •la preminente finalità culturale •l’assenza dello scopo di lucro tipica delle soggetti pubblici e delle organizzazioni non profit; •la presenza di un complesso strutturato e permanente di risorse (umane, tecniche e finanziarie) da amministrare, messe a servizio del raggiungimento degli obiettivi primari di gestione; • l’escludibilità, nel senso che l’accesso ai servizi erogati (ovvero, la loro fruizione) non è libero, ma è disciplinato da forme di accesso controllato. • il profitto è un fattore strumentale per il raggiungimento dei propri obiettivi istituzionali. Saranno prese in esame le seguenti imprese culturali: i teatri le fondazioni liriche le biblioteche gli archivi I musei e le aree archeologiche i festival a prevalente contenuto culturale (di teatro, danza, lirica, letteratura)