Sto male: test e auto-diagnosi.
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PARTE 1
1
Indice.
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Introduzione.
Pag. 3
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La scelta del sito e le sue ragioni.
Pag. 7
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Una conclusione annunciata.
Pag. 9
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2
Introduzione.
La sezione vuole rispondere alla domanda:
“Sto male dal punto di vista psicologico (esistenziale o con specifici disturbi di vario tipo).
È possibile per me fare da solo qualcosa per stare meglio?”.
Il lettore è guidato a comprendere come sta male, che tipo di disturbi lo tormenta.
La sezione gli fornisce cenni su come orientarsi nel campo dei problemi psicosomatici e puramente
psichici, descrizioni dei diversi sintomi di ansia, disturbi dell’umore, disturbi di somatizzazione,
infine disturbi dell’adattamento e della personalità.
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La solitudine e la sensazione
di non essere desiderati
rappresentano la povertà più nera.
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Madre Teresa di Calcutta.
Vincent Van Gogh, Sorrow. 1882
Vincent Van Gogh, Old man in sorrow. 1890
3
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Nessuno può essere padrone di sé,
se prima non si conosce.
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Baltasar Gracián, Oracolo manuale e arte di prudenza.
Questa sezione deve essere studiata con grande cura dal lettore per definire con ragionevole
obiettività e sicurezza la natura dei suoi disturbi. Due sono gli strumenti proposti:
1. Un quadro descrittivo dei sintomi che caratterizzano cinque grandi categorie
di disturbi psicologici e psicosomatici (i più frequenti):
• Disturbi d’ansia.
• Disturbi dell’umore.
• Disturbi di somatizzazione, conversione, dolore, ipocondria.
• Disturbi dell’adattamento.
• Disturbi di personalità.
(Le ragioni per le quali non sono state considerate altre categorie di disturbi
sono esposte più avanti).
2. Lo schema generale degli Algoritmi o Alberi Decisionali, un interessante metodo
progressivo di studio dei vari tipi di disturbi, che perviene ad un corretto inquadramento
diagnostico. Sicuramente molti lettori del sito penseranno, già in questo primo contatto,
che alla base dello schema di lavoro di auto-aiuto, che pian piano presenteremo tappa
dopo tappa, ci sia non soltanto un ragionamento, ma propriamente una serie di ragionamenti
l’uno collegato all’altro, un vero e proprio percorso mentale logico ben preciso.
Riferiamo quindi subito alcuni elementi di questa nostra sequenza di articolate riflessioni.
Il lettore dovrà poi applicare lo stesso schema di ragionamento al proprio caso.
Così potrà lentamente ma sicuramente percorrere la strada che lo porterà alla risoluzione
dei suoi problemi. All’inizio ci siamo posti la domanda:
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 “Il programma presentato in questo sito può aiutare emozionalmente
persone sofferenti per cause psicologiche?”.
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Nel tentativo di rispondere alla domanda, ci siamo sforzati anzitutto di metterci
nei panni dei passanti nel sito. Il pensiero era quindi:
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 “Se io, singolo essere umano, sto male dal punto di vista psicologico
(sofferenza esistenziale, problemi psicologici particolari, specifici disturbi psichici
veri e propri), è possibile per me fare da solo qualcosa per stare meglio?”.
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Abbiamo cercato di immaginare se nell’animo di quest’uomo potessero agitarsi
molti e contrastanti sentimenti, purtroppo tutti sgradevoli, come:
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• Confusione.
• Smarrimento.
• Solitudine.
• Insicurezza.
• Tristezza.
• Paura.
• Dolore.
• Disperazione.
La risposta è stata: SI.
E la causa immediata? Colui che sta male:
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• Non sa perchè sta male.
• Non sa con chi confidarsi, a chi chiedere consiglio o aiuto.
• Non sa cosa fare per stare meglio, né come farlo.
• Non sa infine se i suoi sforzi otterranno un risultato di miglioramento
della qualità della vita, oppure se falliranno.
Il lettore sofferente che desidera fare qualcosa per stare meglio, deve anzitutto capire:
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• COME sta male.
• CHE TIPO DI DISTURBI lo tormenta.
La prima grande distinzione è tra disturbi psicosomatici e disturbi puramente psichici.
È una distinzione di importanza vitale per la salute (anche fisica del soggetto).
Infatti:
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Non si può mai essere abbastanza prudenti nel proclamare
le proprie convinzioni che riguardano la vita e la felicità,
e per contro mai abbastanza solerti
nel raccomandare il buon senso e il dubbio.
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Lichtenberg, Georg Christoph, citato da:
Jervis, Giovanni: “La psicoanalisi come esercizio critico”, pag. 5.
Se vi sono manifestazioni fisiche di qualche tipo (diarrea, difficoltà di respiro, stanchezza,
alterazioni del battito cardiaco, vertigini, ecc.) bisogna anzitutto consultare un medico.
Lo scopo è quello di escludere un’origine fisica da malattia organica.
Il soggetto deve farsi dire chiaramente che il disturbo di cui soffre è psicosomatico, non organico.
Non essendo medico, non può sapere con certezza la differenza tra i due tipi di disturbi.
E conoscere tale differenza è importante perchè è imprudente e sconsigliabile mettersi a scavare
nei problemi della propria personalità senza avere prima esclusa ogni possibile causa organica.
Esclusa questa, poiché tutto ciò che non è fisico è psichico, è possibile pensare al proprio disturbo
come psicosomatico. La definizione di disturbo psicosomatico è indicata nel breve testo sottostante,
sulla Medicina psicosomatica.
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MEDICINA PSICOSOMATICA.
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È un ramo della medicina che si occupa dei processi di conversione somatica.
Il meccanismo della conversione è questo: l’ansia eccessiva (e come tale non vivibile per l’io
del soggetto) prodotta da un conflitto non risolto in quanto sepolto nell’inconscio, si scarica
parzialmente su un organo, su una parte corporea, somatica. Si ha quindi la conversione di un fattore
psicologico (emozionale) in un disturbo corporeo, somatico (conversione psicosomatica).
Queste continue cariche di emotività ansiosa non percepita che si scaricano su un organo,
possono determinare in esso disturbi funzionali (l’alterazione del funzionamento fisiologico
sembra avere una natura apparentemente organica, ma in realtà ha una causa psichica).
Tali disturbi funzionali a lungo andare possono causare nell’organo alterazioni anatomiche
anche irreversibili. È questo il caso delle nevrosi di organo, una delle grandi categorie di malattie
psicosomatiche che rappresentano risposte degli organi vegetativi al continuo e periodico ritorno
di stati emotivi rimossi (conflitti inconsci irrisolti). In questi casi si possono produrre le suddette
alterazioni anatomiche (nevrosi gastrica  ulcera gastrica). Un po’ diverso è il caso delle nevrosi
isteriche di conversione nelle quali fattori psicologici inconsci provocano sintomi di conversione
(di carattere motorio o sensoriale, come paralisi motorie o anestesie o cecità o sordità); sintomi
che hanno un significato simbolico. Anche in questo caso i sintomi, spesso imponenti e clamorosi,
non hanno nessuna base organica ma sono disfunzionali.
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Se invece non vi sono manifestazioni corporee alterate, il soggetto deve definire i propri disturbi
come esclusivamente psichici. Come aiuto in tale lavoro di inquadramento, viene presentato uno
schema generale di diverse forme di turbe psichiche, affinchè ogni lettore possa orientativamente
posizionarsi nell’una o nell’altra forma di disturbi. Sono state utilizzate alcune categorie (di frequente
riscontro tra i pazienti sofferenti di problemi psicologici) saltandone molte altre, per snellire
l’esposizione e per altre ragioni che saranno esposte tra poco. E la descrizione dei disturbi tipici
di queste categorie viene presentata in una versione estremamente semplificata. Ma il lettore faccia
qui attenzione: la semplificazione aiuta certo molto nell’orientarsi, tuttavia può indurre a sbagliare
nella valutazione. E sbagliare su di sé è potenzialmente pericoloso, come abbiamo cercato
di ammonire più sopra, citando Lichtenberg. Tuttavia gli estensori del sito hanno pensato che il lettore,
in definitiva, deve avere una visione rispondente ad uno scopo pratico. Nel presentare il quadro
dei disturbi di più frequente riscontro hanno quindi scelto una forma semplice di descrizione:
l’elencazione. Per ognuna delle cinque grandi categorie di disturbi prese in esame vengono
semplicemente elencati i sintomi più comuni. Questa forma espositiva, anche se oggi non viene più
molto adottata, ha però il vantaggio della semplicità. Semplicità di esposizione (senza grossi rischi
di equivoci per uso di difficili termini tecnici) e semplicità di utilizzo, di applicazione a se stesso da parte
del lettore. Ma, come detto, è appunto una forma semplificata. Il lettore tenga quindi presente
che oggi, negli anni 2000, la valutazione dei disturbi psichici viene fatta grazie a complessi manuali
di minuziosa descrizione e di articolata classificazione - che per il loro alto livello tecnico sono usati in tutto il mondo da psichiatri e psicologi. E questi manuali sono in costante revisione
e miglioramento da quasi 50 anni. L’ultima edizione è stata creata grazie all’opera di più di 1.000
persone e di un centinaio di organizzazioni ed associazioni professionali.
MALATTIE
Parole impronunciabili si trasformano in altro,
attirando comunque l’attenzione.
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Poesia di 29.
6
La scelta del sito e le sue ragioni.
La scelta che è presentata nel sito è stata effettuata invece da una sola persona e,
come ben diceva in “Barbarella” (Transworld Publishers, 1967, London) il robot Diktor
di Jean-Claude Forest, questo comporta precise limitazioni ed un qualcosa di globalmente meccanico.
Tuttavia, nell’ambito della iniziativa volontaria della creazione del sito, non era possibile
fare diversamente (per mancanza di tempo, di persone, di fondi, di appoggi).
Nell’economia della divisione dei compiti tra i quattro creatori del materiale del sito toccava
a QUATTRO assumersi la responsabilità di dare forma ad una selezione della mole di dati
del campo psichiatrico, la quale fornisse al lettore del sito un prodotto relativamente semplice
e di facile uso concreto nell’ambito dell’auto-aiuto deciso dal lettore stesso.
QUATTRO ha quindi deciso, tra l’enorme quantità di indicazioni e di spunti del settore,
di adoperare solo le parti che un qualsiasi lettore del sito potesse applicare a se stesso:
1. Con l’aiuto di una cultura psichiatrica non molto alta, cioè comune.
2. Con vantaggio pratico ai suoi problemi di singolo essere umano sofferente come ogni altro uomo.
3. Con possibilità di giungere, da solo, ad una visione di sé e dei propri sintomi più completa
ed approfondita in quanto arricchita dal succo sintetico del lavoro di classificazione diagnostica
di un migliaio di specialisti.
Per questo motivo sono stati tralasciati i settori che parlano di:
• Ritardi mentali.
• Disturbi dell’apprendimento (lettura, scrittura, calcolo).
• Disturbi della coordinazione motoria.
• Disturbi dell’espressione del linguaggio.
• Disturbi autistici.
• Disturbi da mancanza di attenzione e da iperattività.
• Disturbi della nutrizione dei bambini.
• Disturbi da tic.
• Disturbi della evacuazione (feci, urine).
• Disturbi da ansia di separazione nei bambini.
7
• Demenze, deliri, disturbi della memoria nelle persone anziane.
• Disturbi mentali dovuti a malattie mediche generali.
• Disturbi collegati ad abuso di sostanze tossiche (alcool, amfetamine, caffeina, cannabis,
cocaina, allucinogeni, inalanti, nicotina, oppiacei, fenciclidina, ansiolitici, ipnotici).
• Disturbi legati a schizofrenia (paranoide, disorganizzata, catatonica, indifferenziata, residua).
• Disturbi dissociativi dell’identità, depersonalizzazione, fuga, amnesia.
• Disfunzioni sessuali (del desiderio, dell’eccitazione, dell’orgasmo, del dolore dispareunia, vaginismo).
• Parafilie sessuali (esibizionismo, feticismo, pedofilia, sadismo, masochismo,
travestitismo, voyeurismo).
• Disturbi dell’identità di genere sessuale (nei bambini e negli adulti).
• Disturbi del sonno (ipersonnia, insonnia, incubi).
• Disturbi del controllo degli impulsi (disturbo esplosivo intermittente;
cleptomania, piromania, gioco d’azzardo patologico; strappamento dei capelli).
Le ragioni per le quali queste categorie di disturbo non sono state prese in considerazione
nell’esposizione seguente, sono di due ordini formali diversi, ma simili per alcuni aspetti:
1. Il soggetto non si rende conto di avere un problema (ritardo mentale;
disturbi dell’apprendimento e dell’espressione del linguaggio; tic, demenze
e disturbi della memoria; schizofrenia; disturbi del controllo degli impulsi).
2. Il soggetto non è in grado di impedire minimamente l’insorgere dei disturbi
o limitarne gli effetti negativi (disturbi della evacuazione; ansia di separazione infantile;
allucinazioni e deliri della schizofrenia; disfunzioni sessuali, parafilie sessuali, disturbi
dell’identità di genere sessuale; disturbi del sonno; disturbi del controllo degli impulsi).
L’aspetto accomunante è - chiaramente - il fatto che il soggetto con questi disturbi non avrebbe
nessun beneficio da un auto-aiuto psicologico centrato su di essi:


O perchè il soggetto non pensa che tali sintomi siano anormali.
O perchè egli non può modificarli da solo con un impegno di lavoro psicologico autonomo
(patologia troppo grave o di origine inconscia; oppure incoercibile).
In tutti questi casi il soggetto deve avere l’aiuto di uno psicoterapeuta o di uno psichiatra
(se occorrono cure medicinali).
Sono state invece, proprio per la presenza di questi due fattori (coscienza della natura morbosa
e possibilità di un qualche grado di modificazione ad opera del lavoro di auto-aiuto) prese in esame
le seguenti cinque categorie di disturbi:
1. Disturbi di ansia.
2. Disturbi dell'umore.
3. Disturbi di somatizzazione, conversione, dolore, ipocondria.
4. Disturbi dell’adattamento.
5. Disturbi di personalità.
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del Percorso del sito dove potrai stampare i testi della PRIMA SEDUTA dal titolo:
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Una conclusione annunciata.
Ora è giusto dire poche parole a spiegazione e giustificazione del perchè sia stata creata
questa sezione di auto-valutazione clinica. Non per un gesto di superba pretesa di dire
qualcosa di importante con le proprie idee, ma nella preoccupazione di fornire ai lettori
una qualche corda di sicurezza nella discesa in se stessi.
QUATTRO, responsabile dell’operazione, si rende conto di essere un uomo fortunato.
Non soltanto perchè fin dalla sua prima età adulta ha potuto svolgere una professione che ama.
Questa, per di più, gli ha concesso il piacere ed il privilegio, lungo gli anni, di entrare in contatto
con centinaia di esseri umani dai quali ha ricevuto infiniti insegnamenti ed aiuti a crescere.
Soprattutto ritiene di avere avuto dalla sorte il dono di essere stato vissuto e posseduto a partire da molti anni fa - dall’impulso di cercare di offrire agli uomini sofferenti un aiuto concreto
per essere liberati da una parte del loro dolore.
Una magnifica ossessione, certo. E la proposta dell’idea del sito è stato un altro regalo della sorte.
Tuttavia QUATTRO si rende conto di essere un povero nulla, un piccolo insetto
(anche se forse una coccinella septempunctata, che per molti è simbolo di fortuna).
Ma dinanzi alla moltitudine di scienziati nel mondo intero, ed anche dinanzi alla folla di specialisti
che hanno lungo i decenni costruito opere grandiose come il quelle accennate,
QUATTRO si rende conto che nell’operare le sue personali scelte e le estreme utilizzazioni
riduttive necessarie per creare un modesto strumento pratico come la metodica di questo sito,
a causa dei propri limiti ed errori, egli è stato soltanto una coccinella posata in cima ad un cappello
sulla testa di un gigante. Ma non è scritto in nessun luogo che così debba essere per sempre.
È possibile che altri uomini - più sapienti e capaci di QUATTRO - si uniscano a lui e a 1, a 2, a 3,
e a tutti gli altri amici che con la loro generosa fatica contribuiscono alla realizzazione
di questo primo sforzo per dare sollievo all’animo sofferente di uomini soli nel loro dolore.
EVOLUZIONE
Che ne farai delle tue ferite?
Continuerai a lamentartene per la vita intera,
cercando continuamente nuovi responsabili
a cui addossarne la colpa?
O le ignorerai del tutto,
rinnegandole anche negli altri
ed ergendoti al di sopra del tuo dolore
cambiando soltanto il tuo urlo?
O le curerai attraverso il tempo,
imparando a sopportarle
giorno dopo giorno,
diventando un poco più umano
ad ogni respiro e ad ogni lacrima?
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Poesia di 29.
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Dueinuno, Quattro passi in cantiere. 2004
Illustrazione fatta a mano, elaborata al computer. Cm 12 x 15.
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