Sto male: test e auto-diagnosi. - Auto

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Sto male: test e auto-diagnosi.
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PARTE 2
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Indice.
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Piano strategico.
Pag. 13
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Farsi la diagnosi con gli Alberi Decisionali (Algoritmi).
Pag. 15
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Piano strategico.
Alla luce di quanto esposto fino ad ora, caro Amico,
credi che questo sito ti possa riguardare ed interessare?
Allora, noi pensiamo, dovrebbe essersi delineato nella tua mente
un abbozzo di piano strategico. È simile a questo?
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1. Consultare un medico per la risposta pregiudiziale:
“Le mie sofferenze hanno una base organica o psichica?”
2. Studiare a fondo i Quadri clinici, in corso di auto-valutazione (seconda colonna
degli Alberi Decisionali) ma anche disponibili nel menu del “Percorso del sito” al punto 2.
3. Cercare di localizzare la posizione del proprio quadro di problemi/disturbi prevalenti
nella gamma delle cinque categorie di disturbi psichici più frequenti (disturbi di ansia,
depressione, somatizzazione, adattamento, personalità). Tieni a mente due punti:
a. Fare una auto-diagnosi su un complesso di disturbi (su altri o su se stessi)
è un processo di ragionamento a passi successivi. Aiutati con l’applicazione scrupolosa
ai tuoi problemi dell’Algoritmo generale (Albero Decisionale) per i disturbi psichici,
che oltre a permetterti, con ragionevole facilità, di arrivare ad un soddisfacente
inquadramento diagnostico, ti fornirà anche una indicazione di massima sulle possibilità
di auto-aiuto psicologico in un caso come il tuo. Segui le istruzioni, conserva le risposte fornite
stampando ogni pagina,dopo potrai passare a:
b. Studiare la tua localizzazione nell’arcobaleno delle cinque categorie di disturbi psichici
più frequenti (ansia, depressione, somatizzazione, adattamento, personalità).
Anche qui ti sarà consigliato di leggere la descrizione di ogni disturbo e di considerare
quelli che ti concernono tra tutti i sotto elementi descrittivi che insieme costituiscono
il quadro del disturbo esaminato (attacco di panico piuttosto che ipocondria od ossessioni).
Esamina ogni descrizione con cura e con rispetto: di chi ha trascorso mesi a schematizzare
descrizioni di disturbi psichici in modo che potessero essere facilmente valutabili
con un SI o con un NO. E rispetto di te stesso: e di te, della tua salute, del tuo equilibrio
emotivo e mentale che si tratta, fin dai primi passi di questo cammino di auto-aiuto.
c. Terminata questa fase con cura attenta potrai passare alla sezione successiva:
Scale di auto-valutazione. Le nove Scale di auto-valutazione ti sono messe a disposizione
con diversi scopi, tienine presente per ora essenzialmente due, di ordine generale:
1. Abbi cura di te, con meticolosità e rispetto, nel costruire gli strumenti per la risoluzione
dei tuoi problemi. Dedica allo studio di te stesso l’attenzione affettuosa e sollecita
che ogni essere umano merita. Accostarsi alla propria sofferenza con faciloneria
e superficialità non è un buon inizio per un auto-aiuto.
2. Utilizza le Scale di auto-valutazione anche più volte nel corso del tuo auto-aiuto.
Esse ti permettono di ottenere tre forme di controllo che ti consentiranno di valutare
se sei sulla giusta via con sicurezza:
• Sapere da quali problemi iniziali parti.
• Controllare come procede l’auto-aiuto.
• Verificare il risultato dell’auto-aiuto quando deciderai di sospenderla o anche dopo.
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Ed ora vai...
Esplora liberamente il tuo paesaggio interiore seguendo i tuoi impulsi.
E che lo spirito guida degli scopritori sia con te!
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Dueinuno, Il cambiamento è nell’aria. Lasciarsi vivere. 2004
Illustrazione fatta a mano, elaborata al computer. Cm 12 x 15.
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Farsi la diagnosi con gli Alberi Decisionali
(Algoritmi).
Gli Alberi Decisionali (Algoritmi)* sono uno strumento utile per definire meglio
i passi della fase di auto-diagnosi (fondamentale per iniziare poi, su basi sicure,
il proprio percorso di auto-aiuto). Ogni Albero Decisionale segue, più o meno, una struttura standard.
Questa struttura rispecchia un processo di ragionamento a passi successivi.
DIAGRAMMA PER LA SOLUZIONE DEI PROBLEMI.
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Ovvero come diventare il più bravo ed il più apprezzato senza fare un bel niente!
“VERSIONE SCHERZOSA” di risoluzione dei problemi.
Tutti conosciamo le “VERSIONI SCHERZOSE” che circolano in molti uffici.
Ma, in assoluto, un Algoritmo è generalmente una cosa molto seria.
Verrà ora presentato uno schema generale di Algoritmo perchè il lettore possa capire
che cosa è e come servirsene per fare le sue valutazioni diagnostiche a diramazioni successive.
Tenga però presente che la diagnosi è spesso difficile (e su di sé ancora più difficile che sugli altri).
Quindi gli Alberi Decisionali rappresentano soltanto un aiuto sintetico per una guida
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(abbreviata e semplificata) ad una diagnosi differenziale. Gli psichiatri americani raccomandano
di non usarli in maniera poco intelligente, meccanica, come se fossero ricette di un libro di cucina.
Le prime tre fasi dell’Albero Decisionale che vi proponiamo non contengono elenchi di sintomi che,
non risultando attribuibili ad una causa nota, debbano essere inquadrati in una diagnosi,
in quanto si presuppone che il soggetto sia a conoscenza della causa (presenza di una malattia fisica
generale o uso di farmaci o di sostanze di abuso, o esposizione nota a sostanze tossiche).
Applicando un Albero Decisionale - in senso del tutto generale e aspecifico - ai propri disturbi psichici,
bisogna tenere presente che un sintomo psichico può derivare da una malattia fisica.
Perciò la prima considerazione da fare, in merito a queste prime tre fasi è:
“Quel sintomo particolare è il risultato degli effetti diretti di una condizione medica?”
Ciò richiede 2 condizioni:
1. la presenza di una malattia medica generale, sicuramente diagnosticata;
2. la conoscenza del fatto che il disturbo psichico (per es. ansia o depressione)
è collegato causalmente, con meccanismo fisiologico, alla malattia medica generale.
“Il sintomo è dovuto all’uso di sostanze?”
Cioè il sintomo rappresenta:
• Un effetto fisiologico diretto di una sostanza di abuso?
• Un effetto collaterale di un farmaco?
• Una conseguenza dell’esposizione a sostanze tossiche?
Se il sintomo era già comparso prima dell’assunzione di sostanze di abuso/farmaco/sostanza tossica
non è prodotto da queste, ma probabilmente da un disturbo psichiatrico.
Se compare dopo, è possibile che derivi da una delle tre cause suddette. Come regola empirica,
tenere presente che è possibile che non siano dovuti agli effetti diretti di sostanze, tutti quei sintomi
che persistono per più di qualche settimana dalla cessazione di una intossicazione acuta
o di una astinenza. Bisogna anche tenere presenti altri fattori, come un’età inconsueta
per la comparsa di un sintomo; o un rapporto incongruo tra disturbo e quantità di sostanza;
o una forma inconsueta di sintomi non prevedibili ad opera della sostanza in discussione.
Le fasi successive elencano sintomi ricollegabili ai seguenti disturbi:
• Depressione.
• Ansia.
• Disturbi psicosomatici (sintomi fisici non giustificati da una malattia fisica),
disturbi di somatizzazione, conversione, dolore, ipocondria.
• Disturbi dell’adattamento.
• Disturbi di personalità.
Su queste cinque categorie vengono presentate elencazioni abbastanza dettagliate.
Per le altre sono indicate solo pochi sintomi. Le ragioni di questa scelta sono precisate
in questa sezione. Ad esempio:
• Disfunzioni sessuali.
• Disturbi del sonno.
• Anomalie della condotta alimentare.
• Problemi psico sociali.
• Sintomi psicotici.
• Disturbi cognitivi.
Il lettore tenga comunque presente che la maggior parte dei sintomi psichici è relativamente
aspecifica perché può essere attribuita ad una grande varietà di condizioni psichiatriche
(per es. l’ansia è spesso presente nei depressi e negli psicotici e non solo nei nevrotici ansiosi).
*ALGORITMO = Qualsiasi schema o procedimento sistematico di valutazione o calcolo.
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