APPLICAZIONI DEL SECONDO PRINCIPIO DELLA DINAMICA: FUNI E TENSIONI In questi problemi la tensione della fune è una forza interna, ovvero una forza di interazione reciproca fra le due masse che costituiscono il problema . Per determinare l’accelerazione se ne può trascurare il valore , prendendo in esame solo le forze esterne CASO 1 ( cfr. figure seguenti) L’unica forza esterna non equilibrata è la forza peso m2g CASO 2 ( cfr. figure seguenti) La risultante delle forze esterne corrisponde alla differenza dei due pesi CASO 3 ( cfr. figure seguenti) La risultante delle forze esterne corrisponde alla differenza delle due forze che tendono ad accelerare le masse : m2g e m1gsen α Volendo calcolare il valore della tensione si deve applicare il secondo principio della dinamica a ciascuna delle due masse CASO 3 CASO 1 CASO 2 Sia m2>m1 m2 scende ed m1 sale Consideriamo positivi i vettori orientati versol’alto In questo caso le due forze da confrontare sono m2g e m1gsen α dove α è l’angolo di inclinazione del piano se m2g > m1gsen α m2 scende ed m1 sale → Da cui Casi-limite m2= 0 → a=0 T= 0 m1=0 → a=g T=0 Casi-limite m2= 0 a=-g T= 0 m1=0 → a=g T=0 m1=m2=m →a= T =mg Il problema si risolve come nel CASO 2 sostituendo a m1g il valore