Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Prof. A. Andreazza Lezione 5 Simmetrie e leggi di conservazione Simmetrie in meccanica classica • Un sistema classico è descritto dal suo insieme di coordinate: – formalismo lagrangiano ! = T −U L(q, q) d ∂L ∂L − =0 dt ∂q! ∂q – formalismo hamiltoniano H (q, p) = T +U q! = ∂H ∂H , p! = − ∂p ∂q • Simmetrie sono trasformazioni di coordinate che lasciano invariata la lagrangiana (o l’hamiltoniana) del sistema. – Trasformazioni continue • Traslazioni • Rotazioni x → x + x0 • In forma differenziale x → Rx x → x + δω × x • Traslazione temporale t → t + t0 t → t + δt x → x + δx – Trasformazioni discrete • Parità: 2 x → −x • Inversione temporale t → −t Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 5 A. Andreazza - a.a. 2015/16 Simmetrie in meccanica classica • Esempi: – T ed U indipendenti dal tempo: • simmetria per traslazione ed invarianza temporale – Moto di una particella in un campo centrale: 1 L(x, x! ) = mx! 2 −U(| x |) 2 • simmetria per rotazioni e parità – Sistema di due particelle interagenti tra loro 1 1 L(ra , rb , r!a , r!b ) = ma r!a2 + mb r!b2 −U(ra − rb ) 2 2 • simmetria per traslazioni • e per rotazioni e parità se U dipende solo da |ra-rb| 3 Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 5 A. Andreazza - a.a. 2015/16 Teorema di Noether • Introduciamo le parentesi di Poisson: {F, G} = ∂F ∂G ∂F ∂G − ∂q ∂p ∂p ∂q • La derivata rispetto al tempo di una quantità g(p,q) è {g, H } = ∂g ∂H ∂g ∂H ∂g ∂g − = q! + p! = g! ∂q ∂p ∂p ∂q ∂q ∂p • Se per una data trasformazione definiamo un g in modo tale che δ H = {g, H } • per una simmetria abbiamo che: δ H = {g, H } = 0 • Se per trasformazioni infinitesimali possiamo scrivere g=εG, G è detto generatore della trasformazione e: G! = {G, H } = 0 • Alla simmetria posso associare una quantità conservata. Teorema di Noether 4 (più noto nel formalismo lagrangiano) Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 5 A. Andreazza - a.a. 2015/16 Simmetrie formalismo hamiltoniano • Esempi: =0 – Traslazione δH = ∂H ∂(δ x ⋅ p) ∂H ∂(δ x ⋅ p) ∂H ∂(δ x ⋅ p) ∂H δx = = − = − {δ x ⋅ p, H } ∂x ∂p ∂x ∂p ∂x ∂x ∂p G=p – Rotazioni δH = ∂H ∂H (δω × x) + (δω × p) = ∂ (p ⋅ (δω × x)) ∂H + ∂ ( x ⋅ (δω × p)) ∂H ∂x ∂p ∂p ∂x ∂x ∂p = ∂ (δω ⋅ (x × p)) ∂H ∂ (δω ⋅ (p × x)) ∂H ∂ (δω ⋅ (x × p)) ∂H ∂ (δω ⋅ (x × p)) ∂H + = − ∂p ∂x ∂x ∂p ∂p ∂x ∂x ∂p = − {δω ⋅ (x × p), H } G = x×p 5 Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 5 A. Andreazza - a.a. 2015/16 Simmetrie in meccanica quantistica • In meccanica quantistica le considerazioni sono analoghe al caso classico, sostituendo le parentesi di Poisson con il commutatore. • L’evoluzione temporale del valore di aspettazione di una variabile Q è data dal suo commutatore con l’Hamiltoniana: d 1 Q = [Q, H ] dt i! • In particolare Q è una quantità conservata se e soltanto se: [Q, H ] = 0 • L’applicazione di una trasformazione U, lascia invariata l’Hamiltoniana se: −1 UHU = H UH = HU [U, H ] = 0 • In generale se una trasformazione infinitesima si può scrivere: U = exp (−iεG ) G è una quantità conservata. 6 Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 5 A. Andreazza - a.a. 2015/16 Trasformazioni e generatori • Consideriamo una traslazione: ψ( x) → ψ( x −ε) d 1 2 d2 1 3 d3 1 4 d4 = ψ( x)−ε ψ( x)+ ε ψ(x)− ε ψ(x)+ ε ψ ( x ) +… dx 2 dx 2 6 dx 3 24 dx 4 ⎛ p = ψ ( x ) −ε⎜i x ⎝ ! ⎞ 1 2 ⎛ p x ⎞2 1 3 ⎛ px ⎞3 1 4 ⎛ p x ⎞4 ⎟ψ ( x ) + ε ⎜ i ⎟ ψ ( x ) − ε ⎜ i ⎟ ψ ( x ) + ε ⎜ i ⎟ ψ ( x ) +… ⎠ 2 ⎝ ! ⎠ 6 ⎝ ! ⎠ 24 ⎝ ! ⎠ – dove abbiamo usato l’operatore di momento px = −i! • La serie è quella di un’esponenziale: d dx ⎛ p ⎞ ψ ( x − ε ) = Uψ ( x ) = exp ⎜ −iε x ⎟ψ ( x ) ⎝ ! ⎠ • Si può quindi definire il generatore delle traslazioni: • e se l’Hamiltoniana è invariante per traslazioni G= px ! [ px , H ] = 0 7 Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 5 A. Andreazza - a.a. 2015/16 Simmetrie e autovalori • Dalla relazione di commutazione segue che se ψ è autostato di H, anche Gψ lo è: H (Gψ ) = (HG)ψ = (GH )ψ = Eψ Gψ • Se ψ è unico, allora necessariamente deve anche essere autostato di G: Gψ = ηGψ • Se un certo livello energetico ha n autostati degeneri, ψ1, ψ2, ... ψn, – Il trasformato di un autostato deve potersi esprimere come sovrapposizione lineare degli altri: Gψi = ∑ Gm,iψ m Gm,i = ψ m | G | ψi m=1,…n – Diagonalizzando la matrice Gm,i, si può creare una base di autostati sia di G che di H. Gli autovalori di G possono venire usati per classificare gli autostati di H • Esempio: – Particella in potenziale a simmetria sferica: sono conservati L2 e Lx, Ly, Lz, (generatori delle rotazioni). – Gli autovalori di H, En,l dipendono da L2, con degenerazione n=2l+1 – Tipicamente si scelgono come base autofunzioni: – che sono i 2l+1 autostati di Lz con autovalore mħ 8 ψ n,l,m = un,l (r) Yl,m (θ , ϕ ) r Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 5 A. Andreazza - a.a. 2015/16 Simmetrie discrete • Oltre alle trasformazioni continue, in meccanica quantistica hanno particolare importanze le trasformazioni discrete: – Parità P r ⎯P⎯ → −r – Inversione temporale T t ⎯T⎯ → −t – Coniugazione di carica C • scambio di particelle con antiparticelle • non ha un analogo classico • Tutte hanno la proprietà: P2=T2=C2=1 – I possibili autovalori sono solo 1 e -1 9 Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 5 A. Andreazza - a.a. 2015/16 Parità • Grandezze vettoriali possono comportarsi diversamente per trasformazioni i parità: – Vettori polari: cambiano segno per parità • il vettore di coordinate cambia segno per definizione di trasformazione di parità; • allo stesso modo la velocità • ed il vettore di momento – Vettori assiali: non cambiano segno per parità • il momento angolare • lo spin. • Analogamente esistono: – grandezze scalari: non cambiano segno per parità • r2, p2/2m, L2, L⋅S – grandezze pseudoscalari: cambiano segno per parità • p⋅S 10 Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 5 A. Andreazza - a.a. 2015/16 Parità e momento angolare • Nel caso di una particella in un campo centrale: ψ n,l,m = un,l (r) Yl,m (θ , ϕ ) r • Le funzioni Ylm(θ,φ) sono tali che: ⎡ u (r) ⎤ u (r) u (r) P ⎢ n,l Yl,m (θ , ϕ )⎥ = n,l Yl,m (π − θ , ϕ + π ) = (−1)l n,l Yl,m (θ , ϕ ) r ⎣ r ⎦ r • In aggiunta possiamo assumere che una particella abbia una parità intrinseca, così come ha un momento angolare intrinseco. • Per cui l Pψ n,l,m = ηψ (−1) ψ n,l,m • Nel caso di due particelle ed interazione a simmetria sferica, il problemà è esattamente analogo a quello di particella singola, a patto di prendere la massa ridotta: Pψ n,l,m = η1η2 (−1)l ψ n,l,m • Una volta definita la parità di una particella si possono ricavare le altre parità relative a partire da questa. 11 Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 5 A. Andreazza - a.a. 2015/16 Parità del campo elettromagnetico P(E) = −E • Il campo elettrico E è un vettore polare: • Il campo magnetico B è un vettore assiale: P(B) = B • Le equazioni di Maxwell sono invarianti per trasformazioni di parità: -1 -1 +1 -1 +1 ρ ∇⋅E = ∇⋅B = 0 ε0 ∂B ∂E ∇×E+ = 0 ∇ × B − µ 0ε 0 = µ0 J ∂t ∂t -1 -1 +1 -1 +1 -1 -1 • Le interazioni elettromagnetiche conservano la parità. • L’interazione del campo elettromagnetico è di natura polare: – Forza elettromagnetica: F = q ( E + v × B ) 1 – Densità di quantità di moto (vettore di Poynting): S = µ E × B 0 Il fotone ha parità negativa. 12 Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 5 A. Andreazza - a.a. 2015/16 Violazione della parità • Abbiamo appena detta che le interazioni elettromagnetiche conservano la parità. • È sperimentalmente osservato che questo vale anche per le interazioni forti. • Non è così per le interazioni deboli • L’osservazione sperimentale si basa sulla misura del valore di aspettazione di un’osservabile pseudoscalare S: S ⎯P⎯ → −S • Se P è una simmetria, il valore di aspettazione prima e dopo l’applicazione della trasformazione deve coincidere: S ⎯P⎯ → −S = − S • quindi se P è una simmetria: S =− S =0 13 Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 5 A. Andreazza - a.a. 2015/16 Esperimento di Wu et al. • • Lo spin dei nuclei del 60Co è allineato al campo magnetico esterno B. Critico raggiungere basse temperature (10-3 K): – • polarizzazione = tanh ( B ⋅ µ / kT ) Violazione di parità tramite osservazione di una correlazione on B degli elettroni emessi: rivelatore fotoni rivelatore elettroni B non dipende dal segno di B B̂ ⋅ p̂e ≠ 0 dipende dal segno di B rivelatore fotoni 60Co β 60Ni* γ 14 Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 5 A. Andreazza - a.a. 2015/16 Elicità del neutrino (Goldhaber 1958) • Successivamente fu osservata l’elicità degli elettroni: p̂e ⋅ Ŝe = −β • Diventa importante poter verificare anche • Catena di decadimento: Eu152m – – cattura elettronica ê – Sm152* (1-) – emissione γ ê – Sm152 (0+) hν p̂ν ⋅ Ŝν ν 152m Eu Sm152* (0-) mz(Sm)=0,-hν Q=840 keV Eγ*=960 keV • Fotoni emessi lungo la direzione di volo del nucleo: Sm152 γ γ hγ=-hν Sm152 hγ=hν – Hanno la stessa elicità del neutrino – Sono più energetici 15 Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 5 A. Andreazza - a.a. 2015/16 Apparato sperimentale • Riassorbimento dei gamma soppresso: – Righe di emissione ed assorbimento leggermente spostate – Emissione: parte dell’energia portata dal nucleo di rinculo: Eγ = Eγ* ( 1 − Eγ* / 2M (Sm)c 2 ) – Assorbimeno: parte dell’energia va al nucleo per conservare il momento Eγ = Eγ* ( 1 + Eγ* / 2M (Sm)c 2 ) • L’effetto doppler del nucleo in movimento può compensare la distanza tra le righe. – Solo i fotoni emessi nella direzione di volo del Sm interagiscono con lo “scatterer” • Polarimetro – Il ferro magnetizzato trasmette meglio fotoni con spin parallelo a quello degli elettroni 16 Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 5 A. Andreazza - a.a. 2015/16 Elicità del neutrino: risultati • Invertendo il campo magnetico: – Canali A e C non mostrano cambiamento di rate – Variazione osservata in B: N− − N+ = 0.017 ± 0.003 1 N +N +) 2( − (dopo aver sottratto il fondo non risonante) δ= – Atteso per elicità 100%: δ = 0.025 • <hν>=-(68±14)% – Tenuto conto di effetti depolarizzanti, compatibile con 100% nel decadimento 17 Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 5 A. Andreazza - a.a. 2015/16 Violazione della parità • Il fatto che i neutrini abbiano un’elicità definita presenta una violazione massimale della parità: P(ν h=−1 ) = ν h=+1 • che non esiste. • Analogamente, le antiparticelle tendono ad avere elicità positiva: p̂e+ ⋅ Ŝe+ = +β p̂ν ⋅ Ŝν = +1 P(ν h=+1 ) = ν h=−1 18 Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 5 A. Andreazza - a.a. 2015/16 Coniugazione di carica • L’operatore di coniugazione di carica C scambia particelle con le rispettive antiparticelle. − + + − – Es.: C(e ) = e C(e ) = e – Tutti i numeri quantici vengono invertiti – Es.: n : numero barionico = +1, µ = −1.91µ N C(n) = n : numero barionico = −1, µ = +1.91µ N • Come per la Parità si ha che: – C2=1 ⇒ autovalori possibili ηC=±1 – Solo gli stati completamente neutri possono essere autostati di C • C del fotone: – C inverte le cariche del sistema: tutti i campi E e B cambiano di segno. C(γ ) = −γ 19 Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 5 A. Andreazza - a.a. 2015/16 Positronio • Stato legato elettrone-positrone • Equazione di Schrödinger identica a quella dell’atomo di idrogeno – unica differenza la massa ridotta: µ= me ⋅ me me = me + me 2 ↑ – Ci sono quattro possibili configurazioni di spin – Si combinano in: • un tripletto con S=1, Sz=+1,0,-1 • un singoletto con S=0 ↑↑ ↓ ↑ ↓ 1 ↑↓ + ↓↑ 2 1 2 ↓↓ − • Parità: ηP = ηe−ηe+ (−1)l – scambio della posizione relativa delle particelle – parità intrinseca S+1 η = η (−1) C P • Coniugazione di carica – lo scambio di particelle corrisponde alla trasformazione di parità – in aggiunta scambio anche degli spin: -1 per S=0, +1 per S=1 20 Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 5 A. Andreazza - a.a. 2015/16 Positronio • Lo stato fondamentale ha l=0 – Stato di singoletto: para-positronio 1s0 – Stato di tripletto: orto-positronio 3s1 – I due stati hanno la stessa parità ηP = ηe−ηe+ • anche se i livelli differiscono di 8×10-4 eV non si può transire elettromagneticamente: emissione di un γ cambia parità ηγ=-1 – Ma opposta coniugazione di carica ηC = ηP (−1)S+1 • Il para-positronio decade in 125 ns in uno stato con 2γ: ηC=+1 • L’orto-positronio decade in 140 µs in uno stato con 3γ: ηC=-1 – ηP=ηe+ηe-=-1: parità di fermione ed antifermione sono opposte • Risultato, al pari di g=2, predetto dalla meccanica quantistica relativistica • Verificato direttamente dallo studio della correlazione tra le polarizzazioni ε1 e ε2 dei fotoni uscenti dal decadimento del parapositronio, discrimando i casi: ψ (2γ ) ∝ ε1 ⋅ ε 2 η2γ = +1 Termine scalare 21 ψ (2γ ) ∝ ( ε1 × ε 2 ) ⋅ k η2γ = −1 Termine pseudo-scalare momento del fotone Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 5 A. Andreazza - a.a. 2015/16 Violazione della coniugazione di carica • Nelle interazioni deboli viene anche violata C • Sempre nel caso del neutrino: C(ν h=−1 ) = ν h=−1 • che non esiste. • Tuttavia funziona la trasformazione composta: CP(ν h=−1 ) = C(ν h=+1 ) = ν h=+1 – CP risulta una simmetria più fondamentale di C e P separatamente – vedremo che anch’essa sarà violata dalle interazioni deboli, ma ad un livello molto minore. 22 Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 5 A. Andreazza - a.a. 2015/16 Inversione temporale • Classicamente l’operatore di inversione temporale T: t→-t • La versione quantistica è tale che: T ψ ( r, t ) = ψ * ( r, −t ) i! – Partendo dall’equazione di Schrödinger: ∂ψ ( r, t ) = H ψ ( r, t ) ∂t – Facendone il coniugato: ∂ψ * ( r, t ) −i! = H ψ * ( r, t ) ∂t – E poi l’inversione t→-t ∂ψ * ( r, −t ) i! = H ψ * ( r, −t ) ∂t – ψ*(r,-t) è solutione dell’equazione di Schrödinger con la stessa energia di ψ(r,t) se THT-1=H • Sotto T cambiano segno v, p=mv,i L=r×p, S (p⋅r−Et) i − (p⋅r−Et) e ! → ψ (p) = e ! → ψ (p) = T ψ (p) = – Es.: particella libera: – Es.: momento angolare: Yl,m (θ , ϕ ) ∝ eimϕ ⎯T⎯ → e−imϕ = Yl,−m (θ , ϕ ) 23 * i (−p⋅r−Et) e! = ψ (−p) Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 5 A. Andreazza - a.a. 2015/16 Principio del bilancio dettagliato • Una conseguenza significativa dell’invarianza temporale è l’invarianza dell’elemento di matrice: f Ui = ∫ drψ *f ( r )U ( r )ψi ( r ) ⎯T⎯ → ∫ drψ f ( r )U ( r ) ψi* ( r ) = i U f • nelle probabilità di transizione: 2π f Ui ! 2π P( f → i) = iU f ! P(i → f ) = 2 ρ( Ef 2 ρ ( Ei ) ) – Se vale l’invarianze per inversione temporale: |<f|U|i>|=|<i|U|f>| – la differenza di probabilità è dovuta solamente ai termini di densità di stati. • In una situazione di equilibrio: dN f = N i P(i → f ) − N f P( f → i) = 0 dt N i P( f → i) ρ (Ei ) = = N f P(i → f ) ρ (E f ) Principio del bilancio dettagliato. 24 Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 5 A. Andreazza - a.a. 2015/16 Invarianza di crossing • Il principio del bilancio dettagliato viene spesso applicato insieme all’invarianza di crossing: – reazioni derivate spostando una particella da stato iniziale a stato finale (o viceversa) e trasformandola in antiparticella. – Se A + B → C + D ha elemento di matrice: M (p A , p B , pC , p D ) funzione dei momenti delle particelle. – Allora: • • • • A → B + C + D → M (p A , −p B , pC , p D ) A + D → B + C → M (p A , −p B , pC , −p D ) A + C → B + D → M (p A , −p B , −pC , p D ) B + C → A + D → M (−p A , p B , −pC , p D ) ... e tutte le altre permutazioni • Il tasso delle reazioni è poi determinato dal termine di densità di stati. 25 Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 5 A. Andreazza - a.a. 2015/16 Decadimento β inverso • (anti)neutrini vengono prodotti dai decadimenti β± A A − – ZA X → Z−1A X ʹ + e+ + ν Z X → Z+1 X ʹ + e + ν – dove il Q-valore della reazione è Q=M(A,Z)-M(A,Z±1)-me Masse nucleari! • I processi di interazione si ottengono applicando: A + A – inversione temporale: Z−1 X ʹ + e + ν → Z X A − Z+1 X ʹ + e + ν → ZA X A A − A A + – crossing: Z−1 X ʹ + ν → Z X + e Z+1 X ʹ + ν → Z X + e • L’elemento di matrice del decadimento β: GF (!c)3 GF ( !c )3 * f HW i = ∫ dr ψ A,Z+1(r) ( OX )ψ A,Z (r) = V M fi V V – si applica anche al decadimento β inverso 2 2 2 5 G M mc – dall’espressione della larghezza di decadimento: Γ = ! = F fi ( e ) f ( Z,Q ) τ 2π 3 (!c)6 2π 3 2 f HW i = Γ 2 ! T $ p ! T $! Q − T $ V (mec 2 )5 f (Z,Q) f ( Z,Q ) = ∫ d# & #1+ &# & F ( Z,T ) Q/mec 2 0 26 2 e e 2 " mec % mec " e e 2 mec 2 %" mec % Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 5 A. Andreazza - a.a. 2015/16 e Decadimento β inverso • Calcoliamo la sezione d’urto del decadimento β inverso. – L’espressione per il tasso di transizione: λ= 2π ! f HW i 2 ρ( Ef ) – Il termine di densità di stati, se trascuriamo la piccola quantità di energia portata via dal nucleo: dN V × 4π pe2 dpe ρ (E f ) = = =1 dE f (2π !)3 dE f V × 4π pe Ee dEe V × 4πβe Ee2 ( pc)d ( pc)=EdE ⎯ ⎯⎯⎯⎯ → = (2π !)3 c 2 dE f (2π !c)3 – dove: Ee=Eν-Q-me – dalla condizione Ee≥me, abbiamo l’energia di soglia del neutrino: Eν>Q+2me – Esercizio: dimostrare che la relazione relativistica corretta è: ⎡ Q + 2me ⎤ Eν ≥ ( Q + 2me )⎢1 + ⎥ ⎣ 27 2M (A, Z ± 1) ⎦ • Tasso di transizione: =0 alla soglia 2π (!c)6 2 π 3! V × 4πβe Ee2 λ= ! V 2 (mec 2 )5 τ f (Z,Q) (2π !c)3 (!c)3 βe Ee2 = 2π V (mec 2 )5 τ f (Z,Q) 2 • Confrontando con la relazione per la sezione d’urto: Fascio di una particella: dn/dt = λ dn = I o nT dσ dt Un bersaglio nel volume V: nT=1/V Un (anti)neutrino percorre lo spessore d con velocità c: I0=c/d βe Ee2 ! 2 σ = 2π (!c) (mec 2 )5 f (Z,Q) τ 2 Rapporto delle densità di stati. Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 5 A. Andreazza - a.a. 2015/16 Teorema CPT • Abbiamo visto che C e P sono violate dalle interazioni deboli. – tali simmetrie non sono simmetrie fondamentali della natura • Si può invece dimostrare che: – Una teoria quantistica: • invariante per trasformazioni di Lorenz • locale • con Hamiltoniana hermitiana – deve essere invariante rispetto al prodotto delle tre trasformazioni C, P, T • Conseguenze della simmetria CPT: – particelle ed antiparticelle devono avere la stessa massa – particelle ed anti-particelle devono avere la stessa vita media totale • Verifiche di tale simmetria si effettuano: – nelle proprietà di particelle – nella ricerca di violazioni all’invarianza per trasformazioni di Lorentz – arxiv:0801:0287 per una rassegna dello stato sperimentale 28 Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 5 A. Andreazza - a.a. 2015/16 Appendice FORMULE PER SCATTERING COMPTON POLARIZZATO Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 5 A. Andreazza - a.a. 2015/16 Scattering Compton polarizzato • ( Nel sistema di riferimento in cui l’elettrone è in quiete: E0 , k = E0 ,0,0, E0 ) ( ) e 2 dσ 1 2 " E % = r $ ' Φ0 + Φ1 + Φ 2 dΩ 2 e $# E0 '& ( • • dove re è il raggio classico dell’elettrone: e2 1 re = = 2.8 fm 4πε 0 me c 2 • Φ1 = − sin 2 θ cos 2φ Polarizzazione lineare: φ angolo azimutale tra direzione di scattering e polarizzazione del fotone. 30 e ( ) E, k! = ) ( E, E sin θ cos φ , E sin θ sin φ , E cosθ ) ( E0 + me − E, k − k! ) 1− cosθ Φ 2 = −ξ ζ ⋅ k cosθ + k! me E E0 + − sin 2 θ E0 E è la sezione d’urto non polarizzata ( γ e l’energia E del fotone uscente è collegata all’angolo di emissione θ dalla relazione: E 1 = E0 1 + ( E0 / me )(1 − cos θ ) Φ0 = • γ ) me , 0 ( • ) Polarizzazione longitudinale • ξ=±1 elicità del fotone • ζ=vettore di spin dell’elettrone (ζ2=1) Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 5 A. Andreazza - a.a. 2015/16