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GIORNALE DI BRESCIA · Martedì 28 luglio 2015
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Tra storia e significati,
ecco la birra palestinese
Formazione primaria,
l’11 settembre il test
Università
In campo a settembre gli
aspiranti docenti. È stata infatti fissata l’11 settembre la data
per il test di accesso al corso di
laurea quinquennale in Scienze della formazione primaria
dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, che ha valore abilitante.
Gli studenti che vogliono studiare per diventare insegnanti
della scuola dell’infanzia e primaria dovranno affrontare anche quest’anno una prova
d’ammissione al corso di lau/
Debutto bresciano,
al ristorante I Nazareni,
per un prodotto
unico nel suo genere
Gusto e cultura
Gasparo da Salò, a due passi
da piazza della Loggia.
CITTÀ
rea magistrale in Scienze della
formazione primaria. L’appuntamento è per l’11 settembre,
alle 11, a Milano. I posti disponibili nella sede bresciana
dell’Università Cattolica sono
200, cinquanta in più rispetto
all’anno scorso.
Il test d’accesso mira a verificare l’adeguatezza della preparazione con riferimento alle conoscenze disciplinari indispensabili per il conseguimento degli obiettivi formativi qualificanti del corso di laurea magistrale. Sarà possibile iscriversi
al test fino al 7 settembre.
Per info www.brescia.unicatt.it. //
Una storia di famiglia. Una
Wilda Nervi
La forza della natura, la sapienza della tradizione, la
strada per la convivenza in
un sorso di birra. È la storia di
successo di un’impresa palestinese che a Taybeh, piccolo
villaggio di duemila abitanti a
trenta chilometri da Gerusalemme, ha iniziato a produrre birra dando lavoro a tutta
la comunità palestinese cristiana e ortodossa. Un sorso
di pace, dunque, ricco di significati, che è sbarcato anche nella nostra città grazie
all’importatore Zefiro Group
e a Iyas Ashkar, titolare del ristorante «I Nazareni», aperto
da un anno e già ricco di consensi e frequentazioni, in via
/
storia interessante che narra
della famiglia Khoury originaria di Taybeh, tornata a promuovere lavoro e condivisione nella terra natale dopo lunghi anni passati negli Stati
Uniti. «La birra Taybeh è prodotta con i migliori ingredienti naturali, come previsto
dall’antico editto di Guglielmo IV di Baviera del 1516: orzo maltato, luppolo, acqua e
lievito - ha spiegato Giovanni
Angoscini della società importatrice -. L’acqua utilizzata per la produzione della birra proviene dalla più antica e
preziosa sorgente naturale di
Ein Samia». Negli anni la
«bionda palestinese» ha imparato a guardare lontano: in
Germania e Svezia, negli Usa
e in Giappone ed ora anche in
Italia.
Brindisi. La serata in cui è stata presentata la birra Taybeh
Una serata speciale. Il risto-
rante ha così organizzato una
serata speciale dedicata
all’unica birra palestinese: degustazione di white, bionda,
ambrata, scura abbinate alle
prelibatezze della cucina mediorientale ricca di verdure,
carne, riso e tanti aromi. Un
tripudio di sapori mediterranei.
«Quando con altri quattro
soci, tutti medici palestinesi
che operano in città - ha spiegato Iyas Ashkar, studente
fuoricorso dell’ultimo anno
di Medicina a causa, spiega,
proprio della sua passione
per la gastronomia - abbiamo
deciso di offrire ai bresciani il
nostro cibo e le nostre tradizioni culinarie, abbiamo trovato una città aperta e propensa alle nuove proposte.
Per questo ci è sembrato naturale introdurre la birra Taybeh, all’altezza di quanto ci
chiedono i clienti. Non intendiamo fermarci. Andremo alla ricerca di altri prodotti palestinesi che meritano di essere
conosciuti». //
Nasce la Fondazione
Poste Insieme Onlus
Solidarietà
La creazione della prima Casa famiglia protetta per madri
detenute e un programma
strutturato di prevenzione e
contrasto alla dispersione scolastica sono le due iniziative
che daranno il via alle attività
di Poste Insieme Onlus.
La Fondazione, presieduta
dalla presidente di Poste Italiane Luisa Todini, nasce per promuovere e sviluppare politiche di inclusione e solidarietà
in materia di assistenza sociale
/
e socio-sanitaria, beneficenza,
istruzione, sport dilettantistico e tutela dei diritti civili dei
soggetti che si trovano in situazioni di svantaggio.
La Fondazione Poste Insieme Onlus promuoverà inoltre
reti di volontariato aziendale
tra i dipendenti del Gruppo Poste Italiane, e - spiega un comunicato «sarà lo strumento attraverso il quale l’Azienda potrà
tradurre in attività di ampio respiro, a livello nazionale e territoriale, la sua vocazione alla responsabilità sociale e la vicinanza alle esigenze dei cittadini». //