La foresta algerina Introduzione Le foreste svolgono un ruolo vitale nella ripartizione dei climi e nel ciclo dell'acqua. Nel mondo solo il 6% delle foreste sono protette; circa 200.000 ettari di foreste vengono distrutte ogni settimana, cioè l’ equivalente all’ isola Mauritius. Le foreste tropicali sono le più colpite, anche se le zone temperate e boreali subiscono ogni anno ingenti perdite, con severe ripercussioni per la biodiversità. La Convenzione delle Nazioni Unite per la Lotta contro la Desertificazione (C.N.L.D.) nei paesi gravemente toccati dalla siccità e/o la desertificazione, in particolare in Africa, è stata adottata il 17 giugno 1994, sottoscritta dall'Algeria il 14/10/1994, ratificata il 22/05/1996 ed è entrata in vigore il 26/12/1996. Questa convenzione, è il primo strumento internazionale giuridicamente costrittivo, ha per motore essenziale su scala nazionale il PAN (Programma d’ Azione Nazionale), con l’ obbligo di vigilare e fare il punto della situazione sull’ attuazione delle azioni predisposte. Dal 14/12/2003 l'Algeria ha realizzato e convalidato il suo PAN ed ha prodotto due reports nazionali di cui l’ ultimo risale ad aprile 2002. 1. Presentazione generale della foresta algerina L'Algeria è il decimo paese più grande al mondo e occupa una superficie di 2.381.741 km², si trova nell'Africa del nord, situato al sud del mare Mediterraneo, tra il Marocco e la Tunisia. Il suo territorio è occupato per una superficie di più 2 milioni di km² cioè per 85%, , dal Sahara, uno dei più vasti deserti del mondo. La foresta algerina riveste un ruolo particolarmente importante, è infatti 1 elemento essenziale per l’ equilibrio fisico, climatico e socio-economico del il paese in generale e soprattutto delle regioni rurali. Essa è organo imprescindibile per limitare l'erosione e la desertificazione, essenziale per la protezione ed per l’ implementazione delle attività agricole e di allevamento, inoltre essa è fondamentale per mantenere l'ambiente allo stato naturale, infine e non per ultimo è organo indispensabile alla vita delle popolazioni rurali. Le terre forestali algerine sono coperte da formazioni a macchia mediterranea per circa 4,3 milioni di ettari del proprio territorio, pari cioè a l’ 1,7% della superficie totale. La foresta si presenta irregolare, con dei popolamenti sparsi di angiosperme e gimnosperme costituiti da esemplari di tutte le taglie e di tutte le età. Il sottobosco si presenta fitto e costituito da molte specie di arbusti, che limitano l'accessibilità e la visibilità, e che spesso sono soggetti ad incendi con cadenza annuale. Molto spesso la foresta è sottoposta a forti pressioni, soprattutto di carattere antropico quali: eccessivo pascolo, disboscamento ed incendi , condizioni climatiche severe (con fasi di siccità prolungata che influiscono negativamente sulla rigenerazione naturale degli stessa e sulla crescita degli alberi di cui è costituita). 2 2. Il settore delle foreste in Algeria 2.1. Patrimonio forestale algerino La foresta algerina è legata al clima mediterraneo che caratterizza tutto il nord dell'Algeria, eccezionalmente si riscontra anche nel Sahara in prossimità delle oasi, nonostante il clima di tipo desertico, che vi vige. Foreste e macchia coprono 4,1 milioni di ettari, che percentualmente corrisponde al 16,4% del nord dell'Algeria, e all’1,7% del territorio nazionale di tutto il territorio nazionale. E’evidente che questi tassi di rimboschimento sono insufficienti ad assicurare l'equilibrio fisico e biologico dell’ ecosistema forestale. Le foreste produttive coprono appena un terzo del patrimonio forestale nazionale (1.249.000 ettari) e sono costituite da popolamenti di: Pino d’ Aleppo (Pinus halepensis); Eucalipto (Eucalyptus sp.); Querce da sughero (Quercus suber); Querce Zeen (Quercus canariensis); Afarès (Quercus afares); Pino Marittimo (Pinus pinaster); Cedro dell’ Atlante (Cedrus atlantica). Per quanto concerne le riserve di materiale legnoso, le foreste di pino d’ Aleppo rappresentano le più copiose (tab. 1); mentre tra le angiosperme, gli eucalipti e le querce risultano essere i più sfruttati. Degna di menzione è la quercia da sughero, coltivata essenzialmente per la sua corteccia (sughero). Tabella 1: Ripartizione delle superfici e dei volumi per benzina principali Superfici (ettari) Volumi (M3) Pinus halepensis 881.300 856.000 Quercus canariensis ed afares 48.000 127.300 Eucalyptus 43.000 144.800 Pinus pinaster 31.400 28.500 Cedrus atlantica 16.000 67.200 Quercus suber 108.000 52.800 1.127.700 1.276.600 Specie Totale 3 2.2. Consistenza del patrimonio forestale algerino La foresta algerina fa parte di un biota che riesce a sopravvive in ambienti xerofili, ad elevata siccità. Da riferimenti storici si evince che la foresta è stata da sempre soggetta a pressioni esercitate dall’ uomo e dal bestiame, che hanno determinato una progressiva quanto veloce degradazione delle specie principali di cui era formata originariamente, sostituite con conformazioni arbustive tipiche della macchia, il cui ruolo resta comunque importante per il controllo ed il fissaggio dei suoli a forte pendenza. La specie predominante della foresta algerina è il Pinus halepensis che occupa un area di 881.000 ettari, presente principalmente in le zone semi aride (tab. 2). Il capitale di questi popolamenti di pino è abbastanza povero. La Quercus suber copre 230.000 ettari di terreno, si riscontra principalmente nel nord-est del paese (tab. 2). Il Quercus canariensis ed l’afares con 48.000 ettari di copertura, si trovano nella fascia più mesofila quali vicarianti della quercia da sughero. I cedri sono sparpagliati su 16.000 ettari in isole discontinue nella provincia centrale e nelle regioni dell'est dell'Algeria con catena di montagne (gli Aurès). Il pino marittimo si trova nel nord-est del paese e copre 31.000 ettari. Gli eucalipti introdotti soprattutto nel est del paese e nel nord, occupano 43.000 ettari (tab. 2). Questi ultimi sono importanti per l’ economia del paese, danno origine infatti al primo gruppo di foreste che si estende per 1.249.000 ettari di cui 424.000 ettari artificiali. Il secondo gruppo gioca essenzialmente un ruolo di protezione dell’ ambiente naturale. È costituito da Quercus. ilex, Thuja e Juniperus che, in zone semi aride, in tutto coprono solamente 232.000 ettari, rispettivamente 108.000 ettari il leccio e 124.000 ettari le altre formazioni (Thuja, Juniperus e Fraxinus) (tab. 2). Il resto delle superfici forestali che si estendono su 2.603.940 ettari, si ripartisce tra i rimboscamenti finalizzati al alla tutela del territorio che coprono 727 000 ettari e le conformazioni a macchia mediterranea, che occupano una superficie di 1.876.000 ettari. Le foreste fanno parte del demanio dello Stato. A queste superfici forestali si aggiungono le praterie di Macrochloa tenacissima (d’ alfa) per un totale di 2,6 milioni di ettari (tab. 2). 4 Si presume che nei prossimi 150 anni la superficie forestale si ridurrà del 37%, percentuale che scenderà al 10, qualora si consideri la conseguente sostituzione con conformazioni a macchia mediterranea. Si stima inoltre che, in Algeria per raggiungere un buon livello di tutela ambientale occorrano 7.000.000 di ettari di superficie forestale, copertura di foreste e macchie che sarà possibile raggiungere con un tasso di rimboschimento del 28% per il nord dell'Algeria, e del 57% per l’ intero paese rispetto al livello auspicabile. 2.3. Consistenza della foresta naturale algerina Le specie principali coprono 1.491.000 ettari che si ripartiscono in foreste di interesse economico e in foreste di protezione. a. Le foreste d’ interesse economico sono costituite dalle conifere (pino d’ Aleppo, pino marittimo e cedro), le sclerofille Quercus canariensis ed afares, ed eucalipto; b. Le foreste naturali sono composte da Leccio (Quercus ilex L), Thuja e Juniperus. I popolamenti di pino d’ Aleppo costituiscono un capitale abbastanza esiguo, che varia tra gli 11 e i 54 m3/ha, con una media di 45 m3/ha, ed un incremento medio annuale di 1,8 m3/ha. Il volume presunto pari a 30 m3/ha di bosco per la produzione di legname e 15 m3/ha di bosco per la produzione di combustibile. Le foreste di querce da sughero (229.000 ha), sono costituite per il 61% da vecchi individui, ma presentano anche un’elevata presenza di piante giovani, che andrebbero incrementati con apporto di nuove plantule. I boschi cedui e gli alberi adulti rappresentano solamente il 2,5% della superficie. Quercus canariensis ed afares (48.000 ha), sono presenti ad altitudini più elevate rispetto alla foresta di quercia da sughero e risulta anche di più formazione. Quercus canariensis ha una crescita rapida e tende a colonizzare nuovamente le foreste di quercia da sughero. I vecchi boschi rappresentano 56% delle superfici forestali, i boschi cedui e di alberi adulti solamente il 5%. Il pino marittimo (31.510 ha), si trova nel nord-est dell'Algeria e si è insediato nelle foreste di quercia da sughero degradate. La sua rigenerazione naturale è facile, esso predilige l’esposizione a sud. 5 Il leccio è abbondantemente presente soprattutto nel nord-ovest del paese, e possiede un areale di distribuzione che nei prossimi 30 anni subirà una regressione stimata pari a circa 600.000 ha. 2.4. Ripartizione della superficie forestale algerina Il territorio algerino presenta una vegetazione spontanea molto differenziata con una distribuzione frastagliata e discontinua, concentrata soprattutto nel nord del paese, legata alle diversità geomorfologiche oltre che climatiche del territorio. Il clima risulta di tipo umido al nord e sahariano al Sud. Il patrimonio vegetazionale in termini generali è costituito da un certo numero di specie strettamente legate al clima ed in generale poco produttive. Gli alberi non sono del tutto assenti nel Sahara centrale, talora infatti possono trovarsi molte specie di alberi ed arbusti che possono raggiungere dimensioni anche importanti. La loro ripartizione è influenzata dalla presenza di oasi sparse nella regione. Le superfici coperte da foreste, macchie e rimboscamenti, sono circa 3.700.000 ettari, il 10% circa dei quali ricade nell’ Algeria del Nord, quando il tasso ottimale di copertura per raggiungere l'equilibrio naturale dovrebbe essere del 30% della regione. A queste cifre, occorre aggiungere le prateria a d’ alfa o sparto (Stipa tenacissima) che copre circa 3,5 milioni di ettari. In base alla ripartizione geografica si possono distinguere 4 zone principali diversamente distribuite: 1. Fascia litorale con massicci costieri umidi, in cui si trovano dense foreste di Quercus suber e di Quercus canariensis ed afares; 2. Altipiani continentali con presenze massicce di Pinus halepensis e di Quercus ilex; 3. Il deserto Sahariano con macchie puntiformi di Quercus ilex. e di juniperus; 4. Il Sahara centrale con le sue foreste e con popolamenti di molte altre specie endemiche proprie del deserto africano; 5. Praterie sahariana con predominanza di Macrochloa tenacissima (alfa). 6 Tabella 2: Il patrimonio forestale nazionale Superfici (ettari) Tasso (%) Tasso % Totale Pinus halepensis 881.000 21 Quercus suber 230.000 6 Quercus canariensis ed afares 48.000 1 Cedrus sp. pl. 16.000 1 Pinus pinaster 31.000 1 Eucalyptus sp pl. 43.000 1 Quercus ilex (Leccio) 108.000 3 Rimboscamenti di protezione 717.000 17 1.902.000 46 124.000 3 Sotto totali foreste 4.100.000 100 Macrochloa tenacissima (Strati d’ alfa) 2.600.000 Macchia mediterranea Altri (Thuja, Juniperus e Fraxinus) di cui produttive 500.000 61 19 Subtotale delle formazioni a d’ alfa 2.600.000 100 39 Totale Generale 6.700.000 100 100 Tabella 3: Ripartizione della superfici forestale algerina Superfici (ettari) Tasso (%) Regione Est 1.784.769 43 Regione Ovest 1.194.514 29 Regione Centro 1.109.738 27 Regione Sud 10.979 1 Totali foreste 4.100.000 100 7 3. Situazione dell’ offerta e della domanda dei prodotti forestali in Algeria 3.1. Il bosco Se si prende in considerazione la superficie delle foreste produttive, le possibilità di incrementi globali annui per ogni categoria di boschi si aggirano a circa 1.200.000 m3 ; per tanto, l'incremento medio annuale si alzerebbe appena di 1 m3/ha/anno. L’ incremento maggiore si registra per i popolamenti di pino d’ Aleppo, con più dell’ 80% di incremento totale annuo, la restante parte è dato dagli eucalipti e da Quercus. canariensis ed afares. La superficie delle foreste è stata oggetto di diversi studi di pianificazione, in cui si è ipotizzato un incremento fino ad un milione di ettari per ogni specie (compresi i popolamenti alloctoni di eucalipto). Queste foreste possono incrementare la produzione annuale di circa 460.000 m3. Già dopo l’ indipendenza fino al 1990 l’ andamento della produzione ha registrato una flessione; un sensibile aumento è stato segnalato a partire dal 1991, mentre un picco si è avuto nel 1993 con 240.000 m3. Negli ultimi tempi l’ ottimizzazione del settore assieme all’ utilizzo di mezzi e materiali sempre più innovativi ha permesso il sensibile aumento della produzione di legno, dato a soddisfare il fabbisogno nazionale, e parallelamente una regressione delle importazioni, causa di tensioni sul mercato internazionale. Il paese ha puntato sul soddisfacimento del proprio fabbisogno con risorse interne; pertanto la priorità è stata quella di incentivare la produzione forestale, in modo che questo settore raggiunga un ruolo determinante per lo sviluppo dell'economia nazionale. Tale l'obiettivo prefissato, si pensa si possa raggiungere incrementando la produzione del bosco nei prossimi anni per più di 500.000 m3, con l'obiettivo finale di realizzare un totale superiore a 1 milione di m3/anno. Attualmente la produzione di legno copre solamente il 15% dei bisogni del paese. 8 3.2. Il sughero Tra i prodotti forestali il sughero risulta la risorsa più stimata, in quanto strategica e incline a molteplici usi (fabbricazione dei tappi, parquet, isolamento termico). L’ Algeria occupa il terzo posto su scala mondiale tra i produttori di sughero (con il 7% della produzione), una percentuale relativamente bassa rispetto al Portogallo (57%) e alla Spagna (23%). I popolamenti produttivi di quercia da sughero sono ridotti attualmente a circa 230.000 ettari, con un netto di almeno 200.000 quintali/anno. In questi ultimi anni la produzione è stata relativamente bassa (da 100.000 a 160.000 q/anno). Questo limite di produzione è dovuto sopratutto alla mancanza di manodopera specializzata, alle costrizioni topografiche che ostacolano l’ accesso ai siti produttivi (certe zone sono sprovviste di rete stradale e sono poco o non sfruttate). Tuttavia, con una gestione più efficiente ed uno sfruttamento più razionale del sughereto, la produzione nazionale di sughero può aumentare considerevolmente ed in breve tempo. 3.3. L'alfa La produzione delle praterie ad alfa è scesa in modo drastico da una media di 30.000 q/anno, all'inizio degli anni 1990 ai 10.000 q/anno nel 1994. Le cause principali di tale regressione, sono imputabili ad un disinteresse degli operatori incaricati del raccolto ed alla mancanza di manodopera, dovuta alla gravosità del lavoro: la mietitura infatti risulta alquanto gravosa dato anche il carattere stagionale della formazione vegetale. La foresta algerina è essenzialmente composta da specie locali a crescita relativamente lenta, sfruttata al 15 - 20% delle proprie possibilità, stimate pari a 1.200.000 m3/anno. Riassumendo si può dire che essa assume un ruolo molto più rilevante nella tutela ambientale piuttosto che nel settore produttivo. 9 4. Stato attuale e prospettive delle importazioni 4.1. Legname I bisogni di legname per l’ industria si aggirano attualmente a 1.300.000 m3; di cui solo il 15% vengono coperti dalla produzione locale, si ritiene che nell'anno 2020 essi saliranno a circa 2.500.000 m3. È ragionevole pensare che la produzione dovrebbe aumentare in proporzioni significative avvicinandosi ad un milione di m3, che rapportato in percentuale risulterebbe una copertura del 40%. 4.2. Legna come combustibile La quantità di legna utilizzata per il riscaldamento è destinata a ridursi in proporzioni importanti, tale andamento è connesso anche alla riduzione della offerta interna . Si deve considerare che la riduzione dell’ uso di tale risorsa sarà determinata anche degli sforzi considerevoli fatti dal paese per favorire il consumo di gas naturale. 4.3. Sughero La produzione di sughero, è attualmente di 12.000 tonnellate/anno, quantitativo destinato ad aumentare in maniera sensibile nei prossimi anni, semplicemente migliorando le vie d’ accesso ai diversi siti. Il programma di rigenerazione e di estensione del sughereto, dovrebbe permettere di ottimizzare le prestazioni tanto da non solo fare fronte alla richiesta locale a lungo termine (20 anni), ma anche di aumentare le esportazioni in modo da raggiungere un sano equilibrio di mercato 4.4. Alfa Le fibre utilizzate per la produzione della pasta di carta in Algeria provengono essenzialmente dall'alfa, una pianta che copre 2,6 milioni dei 20 milioni di ettari di steppa. La produzione nazionale di pasta di carta è molto modesta circa 12.000T/anno mentre la copertura si aggira 70.000 T/anno (il resto proviene dall'importazione sia della pasta di legno che/o dal riciclo della carta). Il tasso di copertura attualmente è del 6%; ancora lontano dal fabbisogno della nazione: pari a 10 200.000T/anno, che saranno garantite dalle importazioni. L'obiettivo per i prossimi dieci anni sarà: incrementare la produzione di pasta d’ alfa fino a produrre circa 30 000 Tonnellate/anno. 5. Piano nazionale di rimboschimento Non meno di 50.000 ettari di foresta all’ anno, scompaiono, a causa degli incendi provocati sia dalle condizioni climatiche che dal comportamento irresponsabile dell'uomo. Alla fine della stagione estiva del 2006, la canicola, che ha colpito il paese, ha causato migliaia d’ incendi che hanno devastato il patrimonio forestale. È bene ricordare che attualmente il tasso di rimboschimento nel nord dell'Algeria, è solamente del 16%, mentre il tasso auspicabile sarebbe tra il 20 ed il 25%, per la campagna 2005-2006 ad esempio, la superficie riservata al rimboschimento è stata di 70.000 ettari. L’ avvio all’ opera di rimboschimento è stato dato, ufficialmente, da Saïd Barkat, ministro dell'agricoltura e dello sviluppo rurale, in occasione della “ Giornata dell'albero” , indetta per il 25 ottobre 2005. Il programma dello Stato per il rimboschimento risale al 1994, e verrà realizzato in parallelo con ripristino degli altri siti minacciati dall'erosione, siti la cui superficie totale è di circa 12 milioni di ettari. L’oasi verde occuperà una superficie di 3 milioni di ettari, la cui estensione e protezione figurano fra gli obiettivi strategici dello Stato nel programma quadro per il sostegno e lo sviluppo economico nazionale. Lo Stato si è impegnato in un piano di rimboschimento a scadenza decennale (2003-2013) per incrementare la piantagione di 3 milioni di ettari e poter raggiungere così una copertura forestale del 75%. 11 Tabella 4: Consistenza del patrimonio forestale Realizzazione (in Ha) Superfici con piantagione 28.431 33.703 Evoluzione2004/ Media dei 5 anni (%) -16 Specie forestali 14.285 10.540 36 Impianti fruttifere 12.174 21.774 -44 Impianti vinicole 1.937 1.344 44 35 44 -22 19.648 18.634 5 870 885 -2 1.223 1.183 3 246 114 116 4.301.438 4.301.046 - 4.814.699 4.048.238 19 112 94 Piantagioni palma da datteri Lavori silvicolture Reti viarie (Km) Pianificazione di piste (Km) Pianificazione delle reti idriche (Unità) Crediti di pagamento assegnato(U) Crediti di pagamento consumati (U) Tasso di consumazioni (%) Evoluzione 2004 Media dei 5 anni U=Unità: 103 dinaro algerino 6. Le aree protette Lo stato algerino consapevole dei gravi problemi registrati dall’ ambiente e dovuti all’ alterazione dei siti, ha riconosciuto nei programmi di protezione e conservazione delle risorse naturali forestali 3 tipi di aree protette: a. Le zone umide; b. I parchi nazionali; c. Le riserve di caccia. Altre due categorie di aree protette stanno per essere istituite, si tratta di: - Riserve naturali; - I parchi naturali. 12 6.1. I parchi nazionali Il primo parco nazionale algerino è stato istituito nel 1972 all’ interno dell’ecosistema sahariano, il Tassili. È stimato quale patrimonio culturale di rilevante valore data la sua unicità. Oggi si contano 11 parchi nazionali così dislocati: a. otto al nord del paese con una superficie totale di 165.362 ettari; b. uno nella zona arida, il parco nazionale di Djebel Aissa con una superficie di 24.500 ettari; c. due nel grande sud, si tratta del parco nazionale del Tassili su accennato, e dell'Ahaggar. 7.2. Classificazione dei parchi 1982 e 1986: il parco Nazionale del Tassili è stato riconosciuto quale patrimonio mondiale dell'umanità dall’ Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO); Nel 1990 è stato istituto il parco Nazionale del Kala; Nel 1997, il parco Nozionale del Djurdjura; Nel 2004 i parchi nazionali di Taza e di Gouraya. Parco nazionale del Tassili Il Parco Nazionale del Tassili è localizzato nel Sahara centrale, all'estremo sud dell'Algeria con una superficie che supera gli 80.000 km2. Si estende sulla fascia climatica arida e presenta un indice di biodiversità estremamente elevato, che lo rende unico al mondo. La vita in questi ambienti molto aridi è una continua lotta contro la siccità. 13 Parco Nazionale d’ El Kala Istituito il 23 luglio 1983, è il più vasto parco nazionale dell’ Algeria e risiede in una zona bioclimatica umida. Esso ha la particolarità di coniugare l’ ecosistema forestale con quello marino e con quello limnico. La superficie forestale del parco è di 54.000 ettari con un tasso di rimboschimento del 71% (tab. 5). Anticamente l’ area era utilizzata da un gruppo di popoli barbari come rifugio. Parco Nazionale del Djurdjura Creato il 23 luglio 1983, ha una superficie di 18.550 ettari. Costituisce uno dei parchi più ricchi in uccelli dell'Algeria del nord con una vegetazione ricca e diversa (tasso, aceri, agrifoglio…). Parco Nazionale di Taza Istituito il 3 novembre 1984, si estende su una superficie 3.807 ettari. Esso presenta parecchi chilometri inestimabile bellezza. La foreste è di coste alte di costituita da Quercus canariensis ed afares e di Quercus suber con una diversità biologica importante. 14 Parco Nazionale di Gouraya Creato il 3 novembre 1984, il Gouraya si estende lungo la catena calcarea della regione dei kabyles, sulle alture che circondano la città di Bejaia, per una superficie di 2.080 ettari, rappresenta un serbatoio importante di biodiversità. Il parco vanta specie di animali protetti, di piante rare, ma anche di un litorale marino e di monumenti storici che i guardiani del parco cercano di preservare. Tabella 5: Ripartizione dei parchi nazionali Parchi nazionali Tasso di rimboschimento Djurdjura Superficie forestale del parco (ettari) 5.672 Tlemcen 3.573 43 Taza 2.896 76 Belezma 26.250 100 El Kala 54.000 71 Chréa 22.673 85 734 35 3.424 100 119.222 72 Gouraya Theniet El Had Totale 31 6.2. Riserve naturali Attualmente, il Direttore Generale dei Foreste (DGF) Beloued Abdelghani ha presentato 6 dossiers per richiedere l’ istituzione di riserve naturali per: Il lago di Réghaia nella regione di Algeri; Il sito di Mergueb nella regione di Mesila; 15 Il massiccio del Babors, nella regione di Setif su una superficie di 2367 ettari; La foresta di Béni Salah, nella regione di Guelma su una superficie di 2000 ettari; La palude del Macta nella regione di Mascara, Oran e Mostaganem; Ain Ben khelil, nella regione di Naama. 6.3. Parchi naturali Contemporaneamente sono in fase di elaborazione 3 dossiers che riguardano: La foresta demaniale dell'Akfadou nelle regioni di Bejaia e di Tizi Ouzou; La foresta di Souk Ahras, nella regione di Souk Ahras; Il complesso di zone umide di Guerbes/Sanhadje, nella regione di Skikda. 16