La foresta algerina - Politicamentecorretto

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La foresta algerina
Introduzione
Le foreste svolgono un ruolo vitale nella ripartizione dei climi e nel ciclo dell'acqua. Nel mondo
solo il 6% delle foreste sono protette; circa 200.000 ettari di foreste vengono distrutte ogni
settimana, cioè l’
equivalente all’
isola Mauritius. Le foreste tropicali sono le più colpite, anche se le
zone temperate e boreali subiscono ogni anno ingenti perdite, con severe ripercussioni per la
biodiversità.
La Convenzione delle Nazioni Unite per la Lotta contro la Desertificazione (C.N.L.D.) nei paesi
gravemente toccati dalla siccità e/o la desertificazione, in particolare in Africa, è stata adottata il 17
giugno 1994, sottoscritta dall'Algeria il 14/10/1994, ratificata il 22/05/1996 ed è entrata in vigore il
26/12/1996. Questa convenzione, è il primo strumento internazionale giuridicamente costrittivo, ha
per motore essenziale su scala nazionale il PAN (Programma d’
Azione Nazionale), con l’
obbligo di
vigilare e fare il punto della situazione sull’
attuazione delle azioni predisposte.
Dal 14/12/2003 l'Algeria ha realizzato e convalidato il suo PAN ed ha prodotto due reports
nazionali di cui l’
ultimo risale ad aprile 2002.
1. Presentazione generale della foresta algerina
L'Algeria è il decimo paese più grande al mondo e occupa una superficie di 2.381.741 km², si trova
nell'Africa del nord, situato al sud del mare Mediterraneo, tra il Marocco e la Tunisia. Il suo
territorio è occupato per una superficie di più 2 milioni di km² cioè per 85%, , dal Sahara, uno dei
più vasti deserti del mondo. La foresta algerina riveste un ruolo particolarmente importante, è infatti
1
elemento essenziale per l’
equilibrio fisico, climatico e socio-economico del il paese in generale e
soprattutto delle regioni rurali. Essa è organo imprescindibile per limitare l'erosione e
la
desertificazione, essenziale per la protezione ed per l’
implementazione delle attività agricole e di
allevamento, inoltre essa è fondamentale per mantenere l'ambiente allo stato naturale, infine e non
per ultimo è organo indispensabile alla vita delle popolazioni rurali.
Le terre forestali algerine sono coperte da formazioni a macchia mediterranea per circa 4,3 milioni
di ettari del proprio territorio, pari cioè a l’
1,7% della superficie totale. La foresta si presenta
irregolare, con dei popolamenti sparsi di angiosperme e gimnosperme costituiti da esemplari di tutte
le taglie e di tutte le età. Il sottobosco si presenta fitto e costituito da molte specie di arbusti, che
limitano l'accessibilità e la visibilità, e che spesso sono soggetti ad incendi con cadenza annuale.
Molto spesso la foresta è sottoposta a forti pressioni, soprattutto di carattere antropico quali:
eccessivo pascolo, disboscamento ed incendi , condizioni climatiche severe (con fasi di siccità
prolungata che influiscono negativamente sulla rigenerazione naturale degli stessa e sulla crescita
degli alberi di cui è costituita).
2
2. Il settore delle foreste in Algeria
2.1. Patrimonio forestale algerino
La foresta algerina è legata al clima mediterraneo che caratterizza tutto il nord dell'Algeria,
eccezionalmente si riscontra anche nel Sahara in prossimità delle oasi, nonostante il clima di tipo
desertico, che vi vige. Foreste e macchia coprono 4,1 milioni di ettari, che percentualmente
corrisponde al 16,4% del nord dell'Algeria, e all’1,7% del territorio nazionale di tutto il territorio
nazionale. E’evidente che questi tassi di rimboschimento sono insufficienti ad assicurare
l'equilibrio fisico e biologico dell’
ecosistema forestale.
Le foreste produttive coprono appena un terzo del patrimonio forestale nazionale (1.249.000 ettari)
e sono costituite da popolamenti di: Pino d’
Aleppo (Pinus halepensis); Eucalipto (Eucalyptus sp.);
Querce da sughero (Quercus suber); Querce Zeen (Quercus canariensis); Afarès (Quercus afares);
Pino Marittimo (Pinus pinaster); Cedro dell’
Atlante (Cedrus atlantica). Per quanto concerne le
riserve di materiale legnoso, le foreste di pino d’
Aleppo rappresentano le più copiose (tab. 1);
mentre tra le angiosperme, gli eucalipti e le querce risultano essere i più sfruttati. Degna di
menzione è la quercia da sughero, coltivata essenzialmente per la sua corteccia (sughero).
Tabella 1: Ripartizione delle superfici e dei volumi per benzina principali
Superfici (ettari)
Volumi (M3)
Pinus halepensis
881.300
856.000
Quercus canariensis ed afares
48.000
127.300
Eucalyptus
43.000
144.800
Pinus pinaster
31.400
28.500
Cedrus atlantica
16.000
67.200
Quercus suber
108.000
52.800
1.127.700
1.276.600
Specie
Totale
3
2.2. Consistenza del patrimonio forestale algerino
La foresta algerina fa parte di un biota che riesce a sopravvive in ambienti xerofili, ad elevata
siccità. Da riferimenti storici si evince che la foresta è stata da sempre soggetta a pressioni esercitate
dall’
uomo e dal bestiame, che hanno determinato una progressiva quanto veloce degradazione delle
specie principali di cui era formata originariamente, sostituite con conformazioni arbustive tipiche
della macchia, il cui ruolo resta comunque importante per il controllo ed il fissaggio dei suoli a forte
pendenza.
La specie predominante della foresta algerina è il Pinus halepensis che occupa un area di 881.000
ettari, presente principalmente in le zone semi aride (tab. 2). Il capitale di questi popolamenti di
pino è abbastanza povero. La Quercus suber copre 230.000 ettari di terreno, si riscontra
principalmente nel nord-est del paese (tab. 2). Il Quercus canariensis ed l’afares con 48.000 ettari
di copertura, si trovano nella fascia più mesofila quali vicarianti della quercia da sughero. I cedri
sono sparpagliati su 16.000 ettari in isole discontinue nella provincia centrale e nelle regioni dell'est
dell'Algeria con catena di montagne (gli Aurès). Il pino marittimo si trova nel nord-est del paese e
copre 31.000 ettari. Gli eucalipti introdotti soprattutto nel est del paese e nel nord, occupano 43.000
ettari (tab. 2). Questi ultimi sono importanti per l’
economia del paese, danno origine infatti al
primo gruppo di foreste che si estende per 1.249.000 ettari di cui 424.000 ettari artificiali. Il
secondo gruppo gioca essenzialmente un ruolo di protezione dell’
ambiente naturale. È costituito da
Quercus. ilex, Thuja e Juniperus che, in zone semi aride, in tutto coprono solamente 232.000 ettari,
rispettivamente 108.000 ettari il leccio e 124.000 ettari le altre formazioni (Thuja, Juniperus e
Fraxinus) (tab. 2). Il resto delle superfici forestali che si estendono su 2.603.940 ettari, si ripartisce
tra i rimboscamenti finalizzati al alla tutela del territorio che coprono 727 000 ettari e le
conformazioni a macchia mediterranea, che occupano una superficie di 1.876.000 ettari.
Le foreste fanno parte del demanio dello Stato. A queste superfici forestali si aggiungono le praterie
di Macrochloa tenacissima (d’
alfa) per un totale di 2,6 milioni di ettari (tab. 2).
4
Si presume che nei prossimi 150 anni la superficie forestale si ridurrà del 37%, percentuale che
scenderà al 10, qualora si consideri la conseguente sostituzione con conformazioni a macchia
mediterranea. Si stima inoltre che, in Algeria per raggiungere un buon livello di tutela ambientale
occorrano 7.000.000 di ettari di superficie forestale, copertura di foreste e macchie che sarà
possibile raggiungere con un tasso di rimboschimento del 28% per il nord dell'Algeria, e del 57%
per l’
intero paese rispetto al livello auspicabile.
2.3. Consistenza della foresta naturale algerina
Le specie principali coprono 1.491.000 ettari che si ripartiscono in foreste di interesse economico e
in foreste di protezione.
a. Le foreste d’
interesse economico sono costituite dalle conifere (pino d’
Aleppo, pino
marittimo e cedro), le sclerofille Quercus canariensis ed afares, ed eucalipto;
b. Le foreste naturali sono composte da Leccio (Quercus ilex L), Thuja e Juniperus.
I popolamenti di pino d’
Aleppo costituiscono un capitale abbastanza esiguo, che varia tra gli 11 e i
54 m3/ha, con una media di 45 m3/ha, ed un incremento medio annuale di 1,8 m3/ha. Il volume
presunto pari a 30 m3/ha di bosco per la produzione di legname e 15 m3/ha di bosco per la
produzione di combustibile. Le foreste di querce da sughero (229.000 ha), sono costituite per il 61%
da vecchi individui, ma presentano anche un’elevata presenza di piante giovani, che andrebbero
incrementati con apporto di nuove plantule. I boschi cedui e gli alberi adulti rappresentano
solamente il 2,5% della superficie.
Quercus canariensis ed afares (48.000 ha), sono presenti ad altitudini più elevate rispetto alla
foresta di quercia da sughero e risulta anche di più formazione. Quercus canariensis ha una crescita
rapida e tende a colonizzare nuovamente le foreste di quercia da sughero. I vecchi boschi
rappresentano 56% delle superfici forestali, i boschi cedui e di alberi adulti solamente il 5%. Il pino
marittimo (31.510 ha), si trova nel nord-est dell'Algeria e si è insediato nelle foreste di quercia da
sughero degradate. La sua rigenerazione naturale è facile, esso predilige l’esposizione a sud.
5
Il leccio è abbondantemente presente soprattutto nel nord-ovest del paese, e possiede un areale di
distribuzione che nei prossimi 30 anni subirà una regressione stimata pari a circa 600.000 ha.
2.4. Ripartizione della superficie forestale algerina
Il territorio algerino presenta una vegetazione spontanea molto differenziata con una distribuzione
frastagliata e discontinua, concentrata soprattutto nel nord del paese, legata alle diversità
geomorfologiche oltre che climatiche del territorio.
Il clima risulta di tipo umido al nord e sahariano al Sud. Il patrimonio vegetazionale in termini
generali è costituito da un certo numero di specie strettamente legate al clima ed in generale poco
produttive. Gli alberi non sono del tutto assenti nel Sahara centrale, talora infatti possono trovarsi
molte specie di alberi ed arbusti che possono raggiungere dimensioni anche importanti. La loro
ripartizione è influenzata dalla presenza di oasi sparse nella regione. Le superfici coperte da foreste,
macchie e rimboscamenti, sono circa 3.700.000 ettari, il 10% circa dei quali ricade nell’
Algeria del
Nord, quando il tasso ottimale di copertura per raggiungere l'equilibrio naturale dovrebbe essere del
30% della regione. A queste cifre, occorre aggiungere le prateria a d’
alfa o sparto (Stipa
tenacissima) che copre circa 3,5 milioni di ettari. In base alla ripartizione geografica si possono
distinguere 4 zone principali diversamente distribuite:
1. Fascia litorale con massicci costieri umidi, in cui si trovano dense foreste di Quercus suber e di
Quercus canariensis ed afares;
2. Altipiani continentali con presenze massicce di Pinus halepensis e di Quercus ilex;
3. Il deserto Sahariano con macchie puntiformi di Quercus ilex. e di juniperus;
4. Il Sahara centrale con le sue foreste e con popolamenti di molte altre specie endemiche proprie
del deserto africano;
5. Praterie sahariana con predominanza di Macrochloa tenacissima (alfa).
6
Tabella 2: Il patrimonio forestale nazionale
Superfici (ettari)
Tasso (%) Tasso % Totale
Pinus halepensis
881.000
21
Quercus suber
230.000
6
Quercus canariensis ed afares
48.000
1
Cedrus sp. pl.
16.000
1
Pinus pinaster
31.000
1
Eucalyptus sp pl.
43.000
1
Quercus ilex (Leccio)
108.000
3
Rimboscamenti di protezione
717.000
17
1.902.000
46
124.000
3
Sotto totali foreste
4.100.000
100
Macrochloa tenacissima (Strati d’
alfa)
2.600.000
Macchia mediterranea
Altri (Thuja, Juniperus e Fraxinus)
di cui produttive
500.000
61
19
Subtotale delle formazioni a d’
alfa
2.600.000
100
39
Totale Generale
6.700.000
100
100
Tabella 3: Ripartizione della superfici forestale algerina
Superfici (ettari)
Tasso (%)
Regione Est
1.784.769
43
Regione Ovest
1.194.514
29
Regione Centro
1.109.738
27
Regione Sud
10.979
1
Totali foreste
4.100.000
100
7
3. Situazione dell’
offerta e della domanda dei prodotti forestali in Algeria
3.1. Il bosco
Se si prende in considerazione la superficie delle foreste produttive, le possibilità di incrementi
globali annui per ogni categoria di boschi si aggirano a circa 1.200.000 m3 ; per tanto, l'incremento
medio annuale si alzerebbe appena di 1 m3/ha/anno. L’
incremento maggiore si registra per i
popolamenti di pino d’
Aleppo, con più dell’
80% di incremento totale annuo, la restante parte è dato
dagli eucalipti e da Quercus. canariensis ed afares.
La superficie delle foreste è stata oggetto di diversi studi di pianificazione, in cui si è ipotizzato un
incremento fino ad un milione di ettari per ogni specie (compresi i popolamenti alloctoni di
eucalipto).
Queste foreste possono incrementare la produzione annuale di circa 460.000 m3. Già dopo
l’
indipendenza fino al 1990 l’
andamento della produzione ha registrato una flessione; un sensibile
aumento è stato segnalato a partire dal 1991, mentre un picco si è avuto nel 1993 con 240.000 m3.
Negli ultimi tempi l’
ottimizzazione del settore assieme all’
utilizzo di mezzi e materiali sempre più
innovativi ha permesso il sensibile aumento della produzione di legno, dato a soddisfare il
fabbisogno nazionale, e parallelamente una regressione delle importazioni, causa di tensioni sul
mercato internazionale.
Il paese ha puntato sul soddisfacimento del proprio fabbisogno con risorse interne; pertanto la
priorità è stata quella di incentivare la produzione forestale, in modo che questo settore raggiunga
un ruolo determinante per lo sviluppo dell'economia nazionale. Tale l'obiettivo prefissato, si pensa
si possa raggiungere incrementando la produzione del bosco nei prossimi anni per più di 500.000
m3, con l'obiettivo finale di realizzare un totale superiore a 1 milione di m3/anno.
Attualmente la produzione di legno copre solamente il 15% dei bisogni del paese.
8
3.2. Il sughero
Tra i prodotti forestali il sughero risulta la risorsa più stimata, in quanto strategica e incline a
molteplici usi (fabbricazione dei tappi, parquet, isolamento termico).
L’
Algeria occupa il terzo posto su scala mondiale tra i produttori di sughero (con il 7% della
produzione), una percentuale relativamente bassa rispetto al Portogallo (57%) e alla Spagna (23%).
I popolamenti produttivi di quercia da sughero sono ridotti attualmente a circa 230.000 ettari, con
un netto di almeno 200.000 quintali/anno. In questi ultimi anni la produzione è stata relativamente
bassa (da 100.000 a 160.000 q/anno).
Questo limite di produzione è dovuto sopratutto alla mancanza di manodopera specializzata, alle
costrizioni topografiche che ostacolano l’
accesso ai siti produttivi (certe zone sono sprovviste di
rete stradale e sono poco o non sfruttate). Tuttavia, con una gestione più efficiente ed uno
sfruttamento più razionale del sughereto, la produzione nazionale di sughero può aumentare
considerevolmente ed in breve tempo.
3.3. L'alfa
La produzione delle praterie ad alfa è scesa in modo drastico da una media di 30.000 q/anno,
all'inizio degli anni 1990 ai 10.000 q/anno nel 1994. Le cause principali di tale regressione, sono
imputabili ad un disinteresse degli operatori incaricati del raccolto ed alla mancanza di manodopera,
dovuta alla gravosità del lavoro: la mietitura infatti risulta alquanto gravosa dato anche il carattere
stagionale della formazione vegetale.
La foresta algerina è essenzialmente composta da specie locali a crescita relativamente lenta,
sfruttata al 15 - 20% delle proprie possibilità, stimate pari a 1.200.000 m3/anno. Riassumendo si può
dire che essa assume un ruolo molto più rilevante nella tutela ambientale piuttosto che nel settore
produttivo.
9
4. Stato attuale e prospettive delle importazioni
4.1. Legname
I bisogni di legname per l’
industria si aggirano attualmente a 1.300.000 m3; di cui solo il 15%
vengono coperti dalla produzione locale, si ritiene che nell'anno 2020 essi saliranno a circa
2.500.000 m3. È ragionevole pensare che la produzione dovrebbe aumentare in proporzioni
significative avvicinandosi ad un milione di m3, che rapportato in percentuale risulterebbe una
copertura del 40%.
4.2. Legna come combustibile
La quantità di legna utilizzata per il riscaldamento è destinata a ridursi in proporzioni importanti,
tale andamento è connesso anche alla riduzione della offerta interna . Si deve considerare che la
riduzione dell’
uso di tale risorsa sarà determinata anche degli sforzi considerevoli fatti dal paese per
favorire il consumo di gas naturale.
4.3. Sughero
La produzione di sughero, è attualmente di 12.000 tonnellate/anno, quantitativo destinato ad
aumentare in maniera sensibile nei prossimi anni, semplicemente migliorando le vie d’
accesso ai
diversi siti. Il programma di rigenerazione e di estensione del sughereto, dovrebbe permettere di
ottimizzare le prestazioni tanto da non solo fare fronte alla richiesta locale a lungo termine (20
anni), ma anche di aumentare le esportazioni in modo da raggiungere un sano equilibrio di mercato
4.4. Alfa
Le fibre utilizzate per la produzione della pasta di carta in Algeria provengono essenzialmente
dall'alfa, una pianta che copre 2,6 milioni dei 20 milioni di ettari di steppa. La produzione nazionale
di pasta di carta è molto modesta circa 12.000T/anno mentre la copertura si aggira 70.000 T/anno (il
resto proviene dall'importazione sia della pasta di legno che/o dal riciclo della carta). Il tasso di
copertura attualmente è del
6%; ancora lontano dal fabbisogno della nazione: pari a
10
200.000T/anno, che saranno garantite dalle importazioni. L'obiettivo per i prossimi dieci anni sarà:
incrementare la produzione di pasta d’
alfa fino a produrre circa 30 000 Tonnellate/anno.
5. Piano nazionale di rimboschimento
Non meno di 50.000 ettari di foresta all’
anno, scompaiono, a causa degli incendi provocati sia dalle
condizioni climatiche che dal comportamento irresponsabile dell'uomo. Alla fine della stagione
estiva del 2006, la canicola, che ha colpito il paese, ha causato migliaia d’
incendi che hanno
devastato il patrimonio forestale. È bene ricordare che attualmente il tasso di rimboschimento nel
nord dell'Algeria, è solamente del 16%, mentre il tasso auspicabile sarebbe tra il 20 ed il 25%, per la
campagna 2005-2006 ad esempio, la superficie riservata al rimboschimento è stata di 70.000 ettari.
L’
avvio all’
opera di rimboschimento è stato dato, ufficialmente, da Saïd Barkat, ministro
dell'agricoltura e dello sviluppo rurale, in occasione della “
Giornata dell'albero”
, indetta per il 25
ottobre 2005.
Il programma dello Stato per il rimboschimento risale al 1994, e verrà realizzato in parallelo con
ripristino degli altri siti minacciati dall'erosione, siti la cui superficie totale è di circa 12 milioni di
ettari. L’oasi verde occuperà una superficie di 3 milioni di ettari, la cui estensione e protezione
figurano fra gli obiettivi strategici dello Stato nel programma quadro per il sostegno e lo sviluppo
economico nazionale.
Lo Stato si è impegnato in un piano di rimboschimento a scadenza decennale (2003-2013) per
incrementare la piantagione di 3 milioni di ettari e poter raggiungere così una copertura forestale del
75%.
11
Tabella 4: Consistenza del patrimonio forestale
Realizzazione (in Ha)
Superfici con piantagione
28.431
33.703
Evoluzione2004/
Media dei 5 anni (%)
-16
Specie forestali
14.285
10.540
36
Impianti fruttifere
12.174
21.774
-44
Impianti vinicole
1.937
1.344
44
35
44
-22
19.648
18.634
5
870
885
-2
1.223
1.183
3
246
114
116
4.301.438
4.301.046
-
4.814.699
4.048.238
19
112
94
Piantagioni palma da datteri
Lavori silvicolture
Reti viarie (Km)
Pianificazione di piste (Km)
Pianificazione delle reti idriche
(Unità)
Crediti di pagamento assegnato(U)
Crediti di pagamento consumati
(U)
Tasso di consumazioni (%)
Evoluzione 2004 Media dei 5 anni
U=Unità: 103 dinaro algerino
6. Le aree protette
Lo stato algerino consapevole dei gravi problemi registrati dall’
ambiente e dovuti all’
alterazione dei
siti, ha riconosciuto nei programmi di protezione e conservazione delle risorse naturali forestali 3
tipi di aree protette:
a. Le zone umide;
b. I parchi nazionali;
c. Le riserve di caccia.
Altre due categorie di aree protette stanno per essere istituite, si tratta di:
- Riserve naturali;
- I parchi naturali.
12
6.1. I parchi nazionali
Il primo parco nazionale algerino è stato istituito nel 1972 all’
interno dell’ecosistema sahariano, il
Tassili. È stimato quale patrimonio culturale di rilevante valore data la sua unicità.
Oggi si contano 11 parchi nazionali così dislocati:
a. otto al nord del paese con una superficie totale di 165.362 ettari;
b. uno nella zona arida, il parco nazionale di Djebel Aissa con una superficie di 24.500 ettari;
c. due nel grande sud, si tratta del parco nazionale del Tassili su accennato, e dell'Ahaggar.
7.2. Classificazione dei parchi
1982 e 1986: il parco Nazionale del Tassili è stato riconosciuto quale patrimonio mondiale
dell'umanità dall’
Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura
(UNESCO);
Nel 1990 è stato istituto il parco Nazionale del Kala;
Nel 1997, il parco Nozionale del Djurdjura;
Nel 2004 i parchi nazionali di Taza e di Gouraya.
Parco nazionale del Tassili
Il Parco Nazionale del Tassili è localizzato nel Sahara
centrale, all'estremo sud dell'Algeria con una superficie che
supera gli 80.000 km2. Si estende sulla fascia climatica arida e
presenta un indice di biodiversità estremamente elevato, che lo
rende unico al mondo. La vita in questi ambienti molto aridi è
una continua lotta contro la siccità.
13
Parco Nazionale d’
El Kala
Istituito il 23 luglio 1983, è il più vasto parco nazionale dell’
Algeria e risiede in una zona bioclimatica umida. Esso ha la
particolarità di coniugare l’
ecosistema forestale con quello
marino e con quello limnico. La superficie forestale del parco
è di 54.000 ettari con un tasso di rimboschimento del 71%
(tab. 5). Anticamente l’
area era utilizzata da un gruppo di
popoli barbari come rifugio.
Parco Nazionale del Djurdjura
Creato il 23 luglio 1983, ha una superficie di 18.550 ettari.
Costituisce uno dei parchi più ricchi in uccelli dell'Algeria del
nord con una vegetazione ricca e diversa (tasso, aceri,
agrifoglio…).
Parco Nazionale di Taza
Istituito il 3 novembre 1984, si estende su una superficie 3.807
ettari. Esso presenta parecchi chilometri
inestimabile bellezza. La foreste è
di
coste alte di
costituita da Quercus
canariensis ed afares e di Quercus suber con una diversità
biologica importante.
14
Parco Nazionale di Gouraya
Creato il 3 novembre 1984, il Gouraya si estende lungo la catena
calcarea della regione dei kabyles, sulle alture che circondano la
città di Bejaia, per una superficie di 2.080 ettari, rappresenta un
serbatoio importante di biodiversità. Il parco vanta specie di
animali protetti, di piante rare, ma anche di un litorale marino e di
monumenti storici che i guardiani del parco cercano di preservare.
Tabella 5: Ripartizione dei parchi nazionali
Parchi nazionali
Tasso di rimboschimento
Djurdjura
Superficie forestale del parco
(ettari)
5.672
Tlemcen
3.573
43
Taza
2.896
76
Belezma
26.250
100
El Kala
54.000
71
Chréa
22.673
85
734
35
3.424
100
119.222
72
Gouraya
Theniet El Had
Totale
31
6.2. Riserve naturali
Attualmente, il Direttore Generale dei Foreste (DGF) Beloued Abdelghani ha presentato 6 dossiers
per richiedere l’
istituzione di riserve naturali per:
Il lago di Réghaia nella regione di Algeri;
Il sito di Mergueb nella regione di Mesila;
15
Il massiccio del Babors, nella regione di Setif su una superficie di 2367 ettari;
La foresta di Béni Salah, nella regione di Guelma su una superficie di 2000 ettari;
La palude del Macta nella regione di Mascara, Oran e Mostaganem;
Ain Ben khelil, nella regione di Naama.
6.3. Parchi naturali
Contemporaneamente sono in fase di elaborazione 3 dossiers che riguardano:
La foresta demaniale dell'Akfadou nelle regioni di Bejaia e di Tizi Ouzou;
La foresta di Souk Ahras, nella regione di Souk Ahras;
Il complesso di zone umide di Guerbes/Sanhadje, nella regione di Skikda.
16
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