Oligopolio e teoria dei giochi

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Economia 20/ed
Paul A. Samuelson, William D. Nordhaus, Carlo A. Bollino
Copyright © 2014 –McGraw-Hill Education (Italy) srl
Risposte capitolo 9
Sez. Domande per studiare ed auto valutarsi
1) La teoria dei giochi analizza il modo in cui due o più giocatori, o coalizioni, scelgono determinate azioni, o
strategie, che si ripercuotono su tutti i partecipanti. Le linee guida della filosofia della teoria dei giochi
è la seguente: scegliete la vostra strategia chiedendovi quale possa essere il comportamento più sensato,
tenendo presente che anche il rivale agisce strategicamente nel proprio interesse.
2) Nel modello di Bertrand si assume come variabile strategica il prezzo. Ogni impresa (prodotto
omogeneo) può scegliere di fissare P = Paltro oppure P < Paltro con l’obiettivo di espandere la propria quota di
mercato. L’incentivo è valido per entrambi e quindi l’unico equilibrio possibile è che entrambi fissano il loro
P minimo coincidente con il CM.
3) Nel modello di Cournot ciascuna impresa assume costante la quantità offerta dall’altra, ovvero osserva
semplicemente la quantità prodotta dall’altro e decide in conseguenza. . L’interazione tra le parti affronta il
seguente trade-off: “Se l’altro vende “molto”, io potrei accontentarmi di vendere “poco”, ma aumentando il
prezzo; se l’altro ha poco da offrire, io potrei aumentare l’offerta, abbassando il prezzo per attirare un
maggior numero di consumatori per il mio prodotto.” Le quote finali sono identiche se le imprese utilizzano
la stessa tecnologia altrimenti saranno superiori per l’impresa che ha i CM inferiori.
4) Un aspetto essenziale in molti giochi è la creazione della credibilità e quindi della propria reputazione. Un
giocatore è credibile se i suoi avversari pensano che egli sappia mantenere le promesse e credono che egli
possa effettivamente realizzare ciò che minaccia. La credibilità e la reputazione si conquistano non
promettendo o minacciando ma sostenendo promesse e minacce con gli incentivi adeguati ovvero
sostenendo dei costi irrecuperabili per dare seguito alla promessa o alla minaccia. Tipici esempi sono i costi
delle politiche monetarie restrittive in presenza di inflazione; il mantenimento di una capacità di eccesso
produttivo per reagire ad eventuali nuovi entranti sul mercato o anche le ingenti somme spese in
campagne pubblicitarie per creare delle barriere all’entrata.
5) Le imprese che operano in un mercato perfettamente concorrenziale vendono un prodotto omogeneo
(cioè un prodotto identico a quello venduto dai suoi concorrenti) e non sono sufficientemente grandi per
poter influenzare il prezzo, per cui lo considerano come un elemento dato. Gli elementi salienti sono: 1. In
concorrenza perfetta operano numerose piccole imprese che offrono prodotti identici e le cui dimensioni
sono troppo limitate per influenzare il prezzo di mercato. 2. Per l’impresa concorrenziale la curva di
domanda è infinitamente elastica. 3. RM = P = RU. 4. Le informazioni sono libere, gratuite e distribuite in
modo simmetrico. 5. Non esistono barriere all’entrata. 6. Le tecnologie esibiscono rendimenti decrescenti.
In un simile contesto non esistono margini per nessuna interazione strategica.
6) Negli esempi che abbiamo vistola defezione determina degli esiti che non sono i migliori possibili per i
giocatori: un maggior periodo di reclusione, un maggior livello di inquinamento o un ridotto livello di
investimenti. Le modalità con cui prevenire tali insuccessi possono essere molteplici quelle di costruirsi una
reputazione (o una credibilità) che agevoli il comportamento cooperativo oppure prevedere dei
meccanismi punitivi efficienti che disincentivino le defezioni.
7) Sottesa al concetto di equilibrio di Nash vi è l’idea che la razionalità individuale preceda quella collettiva.
La soluzione non cooperativa del dilemma del prigioniero non è la migliore possibile e ciò dipende
semplicemente dal fatto che le ragioni individuali prevalgono sulla razionalità collettiva. In altre parole:
l’equilibrio di Nash non sempre è un ottimo di Pareto e questo accade ogniqualvolta non c’è concordanza
tra razionalità individuale e collettiva.
8) E’ la strategia migliore indipendentemente dalla scelta fatta dall’altro giocatore mentre l’equilibrio di
Nash rappresenta per ogni giocatore la migliore scelta strategica data la scelta dell’altro giocatore.
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9) Vedi la risposta 4 e 6.
10) Vedi risposta 3. La quantità da produrre viene determinata da ogni impresa attraverso la funzione di
reazione che rappresenta il comportamento ottimale di un’impresa, in reazione al comportamento
dell’altra. Facendo riferimento alla fig. 9.4 il punto Q*1 Q*2 rappresenta, quindi, un equilibro di Nash.
Sez. Domande e problemi per esercitarsi
1). Si veda la tabella seguente
n. imprese
collusione
P vs. MC
P vs. CMULP
Concorrenza Perfetta
molte
no
P = MC
P = CMULP
Monopolio
1
no
P>>MC
P >> CMULP
Oligopolio collusivo
poche
sì
P>>MC
P >> CMULP
Concorrenza Monopolistica
molte
no
P>>MC
P >= CMULP
efficienza
efficiente
grande perdita
grande perdita
modesta perdita di efficienza
2). a. 1666, 1766;
b. 1793
c. 3027
3). La legge del costo decrescente non sempre l’obiettivo principale del mercato. Poche imprese possono
essere sufficienti, ma deve esserci controllo per prevenire forme di collusione.
4). a. Ogni negozio che vende generi alimentari ha differenziato i proprio prodotto ad esempio attraverso i
servizi, la locazione ecc. ,ma essenzialmente i negozi di alimentari rappresentano dei sostituti per i
consumatori. A causa dell’elevato grado di competizione, le aziende guadagnano profitti normali nel lungo
periodo.
b. Sebbene MC = MR è la condizione di massimizzazione del profitto, l’impresa non può operare ogni
momento tenendo in considerazione questa uguaglianza; il suo comportamento sarà tale da essere il più
vicino possibile a tale condizione
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