L`economia tra le due guerre 3

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Storia Economica L’economia tra le due guerre-­‐ 3 Mauro Rota [email protected] IL quadro d’insieme •  Rela=va rapida crescita della produ@vità •  Migliori condizioni nel seCore industriale che nell’agricoltura •  Prezzi agricoli calan= •  La Grande depressione (1929-­‐1931) fu il risultato di scelte di poli=ca economica errate prese durante la guerra e subito dopo Produzione industriale 1919-­‐1913 crescita annua 1920 (1913=100) 1924 (1913=100) 1929 (1913=100) Finlandia 4,3 87 127 197 Olanda 4 127 136 187 Cekia 3,9 87 124 186 Spagna 3,2 103 130 166 Italia 2,9 104 128 158 Svezia 2,3 96 109 143 Francia 2,2 62 110 142 Belgio 2,1 84 114 140 Norvegia 1,7 102 107 131 UK 1,6 100 111 128 Germania 1,1 64 82 120 Austria 1 47 80 118 Ungheria 0,2 48 67 103 Europa 1,9 78 102 134 Alcune regolarità •  La produzione industriale manifesta andamen= diversi rispeCo al PIL •  I paesi con maggiore peso dell’agricoltura crebbero meno •  Relazione inversa tra crescita e ritorno alla parità prebellica (azione delle poli=che defla@ve) La Germania negli anni ‘20 •  È importante per capire i meccanismi alla base della crisi del ‘29 •  Crescita dopo il 1924. •  Tesi di Borchardt: salari maggiori della produ@vità •  Incremento del monte salari rispeCo ai profi@. •  Conseguente tendenza al ristagno degli inves=men= a parità di saggio di risparmio •  I flussi di inves=mento estero erano indirizza= verso scopi improdu@vi L’agricoltura •  Incremento della produzione agricola mondiale •  Riduzione dei prezzi e peggioramento della ragione di scambio in favore dei prodo@ industriali Produ@vità totale •  Fino al 1913 PIL pro capite e produ@vità per ora lavorata aumentarono allo stesso tasso •  Dopo il 1913 la produ@vità aumentò più rapidamente del PIL p/c •  Spiegazione: riduzione delle ore lavorate, propensione al tempo libero, disoccupazione involontaria I movimen= di capitale negli anni ‘20 •  Oltre il 60% dei capitali provenivano dagli USA di cui 1/3 fu inves=to in Germania •  Punto di massima nel 1928. Successivamente ci fu una riduzione rapida. I tassi europei erano maggiori di quelli USA e quelli tedeschi erano tra i maggiori dell’Europa •  I flussi di inves=mento estero erano indirizza= verso scopi improdu@vi •  I movimen= di capitale dagli USA stabilizzarono l’economia mondiale fino al 1928 finanziando in parte i disavanzi corren= dell’Europa con gli USA Movimen= di capitali in Germania •  Erano finalizza= a pagare le riparazioni. I MK erano il triplo •  La liquidità interna ed i reddi= in Germania furono sostenu= dai capitali in entrata •  Allocazione inefficiente dei capitali. Con un eccesso di inves=mento nelle imprese pubbliche e nella finanza locale •  Dal 1927 i tassi di interesse americani risalirono •  Contestualmente gli indici azionari americani erano fortemente posi=vi •  Ne risultò accresciuta la tendenza dei capitali a rimanere in USA o a rientrare dall’estero •  Deflusso di capitali dalla Germania ed aggravamento della condizione economica. Si sommavano le cause struCurali (es. tesi di Borchardt) e le scelte di poli=ca economica deCate dall’adesione al Gold Standard La Crisi del 1929 •  La crisi del 1929 è interpretabile come il risultato di una risposta sbagliata della poli=ca economica ad una riduzione della domanda aggregata •  Il Gold Standard imponendo misure monetarie e fiscali restri@ve, in risposta agli shocks esterni o agli squilibri struCurali, costringeva gli sta= a misure depressive •  Il Gold Standard agiva da propagatore della crisi 
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