DI CINZIA TESTA E MONICA TIZZONI [LA ZONA VERDE] I FORZATI DEL SONNIFERO Milioni di italiani lottano ogni M ezzo miliardo di euro in sonniferi: è quanto spendono ogni anno gli italiani per dormire. Tanto che oggi questi farmaci sono fra i più venduti: coprono da soli il 13,4% della spesa totale farmacologica. Nel nostro Paese infatti si dorme sempre di meno. A lamentarsi della carenza e della cattiva qualità del proprio sonno sono in 12 milioni, in particolare donne: ben il 60%. Con pesanti conseguenze sul benessere, come difficol- LE REGOLE D’ORO DEL BUON SONNO 씰 Prima di ricorrere ai farmaci, le direttive dell’Associazione italiana medicina del sonno sono però di seguire subito alcune norme. Hanno il valore di “comandamenti”, 96 MAGGIO 2006 CLUB3 perché aiutano a eliminare tutti quei fattori che fanno passare le notti in bianco. In molti casi bastano a risolvere il problema. Ma anche nei casi più ostinati sono utili come indispensabile supporto ai trattamenti farmacologici. 씰 Mantenere costanti l’ora di coricarsi e quella della sveglia mattutina, anche nei periodi del fine settimana e di vacanza. 씰 Se non si riesce a dormire, alzarsi e cercare di rilassarsi in altro modo. 씰 Evitare i pisolini nel pomeriggio, anche se non si è dormito la notte. 씰 Non utilizzare la camera da letto per le attività che vanno svolte durante il giorno come guardare sera contro l’insonnia. Ma non sempre con giudizio tà di concentrazione e di memoria, tensione, irritazione e altri disturbi dell’umore. «Già due-tre ore di sonno in meno ogni notte per appena una settimana hanno un effetto negativo sulla possibilità di condurre una vita normale e produttiva di giorno: in pratica, ci si ritrova a vivere come se si fosse vittime di un perenne jet-lag» spiega Luigi Ferini Strambi, presidente dell’Associazione italiana medicina del sonno e responsabile del Centro per i disturbi del sonno dell’Ospedale S. Raffaele di Milano». Ma l’insonnia ha molte altre responsabilità. Stando a diverse ricerche influenza anche in modo determinante il sistema ormonale, immunitario e neurovegetativo. Infatti, un sonno ridotto per tempo globale o disturbato da risvegli, non consente di ripristinare i valori normali di diversi neurotrasmettitori e ormoni. «La carenza di sonno incide anche sulla regolazione della glicemia, aumentando la resistenza all’insulina e aprendo la strada allo sviluppo del diabete», continua Ferini Strambi. «Inoltre recenti studi hanno dimostrato come in caso di insonnia aumenti di 3 volte il rischio di infarto e di 4 volte il rischio della ricomparsa di una depressione che era stata ben curata». la televisione o scrivere. 씰 Non effettuare attività fisica dopo cena: lo sport svolto nelle quattro ore prima di andare a dormire disturba il sonno. Altrettanto vale per le attività intellettuali troppo impegnative. 씰 Non assumere dalle I farmaci più recenti Tutto ciò però non giustifica l’abnorme utilizzo di sonniferi che viene effettuato e sul quale gli esperti mettono in guardia. Anche perché in molti casi dipende da una “autogestione” della terapia da parte degli insonni. Infatti a fare la parte del leone fra i farmaci per l’insonnia più acquistati è ancora la categoria delle benzodiazepine. «Sono senza dubbio più sicure dei vecchi sonniferi e hanno un’azione più specifica, ma presentano a volte il rischio di assuefazione e di “tolleranza”, ossia perdono di efficacia con un uso prolungato», spiega Ferini Strambi. «Col risultato che si assumono dosi sempre maggiori di farmaco che però non ha effetto, dando il via a una forma di dipendenza. E nel frattempo l’insonnia peggiora». Negli ultimi anni, come indicano le direttive dell’Associazione di medicina del sonno, sono stati messi in commercio farmaci che rappresentano un passo avanti: sono gli ipnotici non benzodiazepinici. Agiscono in modo ancora più specifico con il vantaggio di alterare meno la struttura del sonno. In parole semplici regalano un sonno più naturale. Inoltre hanno un minor rischio di dare assuefazione e di dipendenza e vengono più facilmente e velocemente metabolizzati. Questo fa sì che 씮 quattro del pomeriggio in poi sostanze eccitanti come caffè, tè e cioccolata e consumare alcolici con moderazione perché rendono frammentato il sonno. Inoltre non fumare in quanto la nicotina è eccitante. 씰 Non addormentarvi la sera davanti alla televisione, in poltrona. 씰 Curare che in camera da letto la temperatura sia fresca e l’ambiente buio e silenzioso. 씰 Quando si assumono dei farmaci per altri motivi 12 milioni sono gli italiani che si lamentano di non riuscire a dormire in modo soddisfacente Il 13,4% della spesa relativa ai farmaci nel nostro Paese è impiegato per l’acquisto di sonniferi di salute, controllare che non interferiscano con il sonno. 씰 Scegliere un rituale della buona notte, come bere una tisana o un bicchiere di latte, con lo scopo di creare un condizionamento positivo. CLUB3 97 MAGGIO 2006 [LA ZONA VERDE] 씮 al risveglio ci si senta più in forma, con una minor sensazione di sonnolenza, di stanchezza e con la memoria meno penalizzata. Il 60% degli insonni sono donne. Un disturbo, quindi, prevalentemente femminile Il 15% delle cause del cattivo sonno è psicofisiologico: forti emozioni, preoccupazioni, in una parola, stress No al fai-da-te Ciò nonostante la scelta del tipo di farmaco per l’insonnia va effettuata soltanto dal medico. Infatti indipendentemente dalla categoria di benzodiazepinici o non benzodiazepinici, l’assunzione di un rimedio o di un altro dipende anche dalla modalità con cui il farmaco viene assorbito dall’organismo ed eliminato. Due fattori che vanno messi in relazione al proprio tipo di insonnia. Così se c’è difficoltà ad addormentarsi bisogna ricorrere a un prodotto che venga assorbito rapidamente, mentre se l’insonnia si manifesta con molti risvegli durante la notte, oppure con un risveglio mattutino precoce, è meglio ricorrere ai farmaci che si assorbono lentamente. «Ai fini del successo della terapia è altrettanto importante il tempo di eliminazione del farmaco dall’organismo», continua Ferini Strambi. «Come regola generale, i prodotti che hanno un tempo di eliminazione breve, cioè inferiore alle otto ore, hanno la loro massima attività già dopo la prima assunzione e sono la soluzione più indicata quando per l’insonnia è necessaria una terapia breve. Mentre quelli a eliminazione lunga vanno meglio nel caso di un’insonnia che necessita di terapie prolungate, perché con un’unica somministrazione consentono una copertura stabile durante le 24 ore». CHE FARE? 씰 Prima di tutto rivolgersi al medico di famiglia. Se nell’arco di una settimana non ci sono miglioramenti, o se il medico lo ritiene necessario, rivolgersi allo specialista in un centro per 98 MAGGIO 2006 CLUB3 la cura dei disturbi del sonno, presso una struttura ospedaliera. Qui infatti hanno strumenti all’avanguardia per arrivare alla soluzione del problema. Il percorso diagnostico consiste in una visita medica accurata e in un colloquio per mettere in Le tante cause L’insonnia richiede, a seconda dei casi, farmaci diversi. «Anche se il sintomo è sempre l’addormentarsi con difficoltà oppure lo svegliarsi più volte la notte, ci sono diverse forme di insonnia», dice Ferini Strambi. «Soltanto lo specialista può stabilire qual è l’esatta origine del disturbo e in base a questa prescrivere il farmaco più adatto». Per dare un’idea, in più della metà dei casi di notti in bianco, le cause scatenanti sono l’ansia o la depressione. E disturbano il riposo in modo diverso: l’ansia dà difficoltà ad addormentarsi e numerose interruzioni del sonno nella parte centrale della notte mentre la depressione provoca numerosi risvegli durante tutta la notte e un risveglio presto al mattino. C’è poi l’insonnia psicofisiologica che è presente in circa il 15% degli insonni: è provocata da una forte emozione, non necessariamente negativa che rende tanto difficile l’addormentarsi. «Ci sono anche le forme che sono originate da sindromi particolari», continua Ferini Strambi. «Una è quella delle gambe senza riposo. In pratica chi ne è colpito ha un fastidio alle gambe che passa soltanto quando si alza dal letto e cammina, ma che si ripresenta ogni volta che ritorna a distendersi. L’altra è la sindrome delle apnee ostruttive: consiste in brevi interruzioni della respirazione seguite da una fragorosa russata, che comportano un sonno molto frammentato.» Ma un cattivo riposo può essere anche la conseguenza di una cura farmacologica che si sta assumendo per un’altra malattia. Infine per quanto può sembrare strano, a volte l’insonnia di cui ci si lamenta, può essere soltanto una impressione. «Succede di trovare pa- luce le ragioni dell’insonnia. Inoltre, quando necessario, vengono eseguiti una serie di esami specifici. Vi sono infatti delle stanze confortevoli e insonorizzate, dove il paziente viene sottoposto ai controlli mentre dorme. Il ricovero può essere di una o due notti e viene effettuato con il Servizio sanitario nazionale. Gli esami principali sono: 씰 Registrazione polisonnografica Vengono applicati degli elettrodi sul cuoio capelluto e sui muscoli del collo per zienti che sostengono di passare abitualmente ore svegli, ma che in base ai risultati degli esami a cui sono sottoposti nei centri per la cura dei disturbi del sonno, in realtà restano svegli saltuariamente soltanto pochi minuti», conclude Ferini Strambi. «La vera insonnia è presente notte dopo notte per almeno un mese, accompagnata da 왎 disturbi dell’umore e stanchezza». registrare le varie fasi del sonno e i gradi di tensione o di rilassamento muscolare. Serve per scoprire da che cosa dipende il difficile rapporto con il sonno. 씰 Poligrafia dinamica Registra le fasi del sonno e della respirazione Si può effettuare anche a casa propria utilizzando un’apparecchiatura portatile. In questo caso si torna in ospedale a distanza di 24 o di 48 ore per farsi togliere l’apparecchiatura. 씰 Monitoraggio ambulatoriale dei parametri respiratori Anche in questo caso il controllo può venire eseguito con uno strumento portatile che rimane indosso al paziente per uno o due giorni. Consiste in un piccolo microfono applicato al collo, una mini sonda posta su un dito e un sensore messo al di sotto dello sterno, collegati attraverso dei cavetti a un apparecchio che registra la respirazione, la saturazione di ossigeno e la posizione corporea. È adatto per la diagnosi di un disturbo respiratorio nel sonno.