ADHD: modalità
didattiche ed educative
a scuola
dott.ssa Sara Bernardelli
Dott.ssa Francesca Offredi
Prognosi:
25-35% recupero dei sintomi, ma con residuali
difficoltà nelle FE
15-20% evoluzione verso altre patologie (es.
abuso di sostanze; personalità antisociale)
40-50% persistenza dei sintomi;
Basso grado di scolarizzazione
Difficoltà occupazionali
Difficoltà sociali
Periodo
preadolescenza (10-13 anni)
Crescita fisica
e motoria
aumento di altezza e peso
pubertà (f :11-13 anni ; m :13-15 anni)
gaffaggine
“complessi”
Crescita
cognitiva
periodo delle operazioni formali
pensiero ipotetico-deduttivo
verifica di ipotesi
discussioni su grandi tematiche
“potenza” del pensiero
ricerca di modelli di riferimento per la formazione della
propria identità
Spazio psic.
libero movim.
Si espande di nuovo a livello fisico
messa alla prova delle nuove forze e abilità
condivisione di “imprese” con i pari
Relazioni e
vita affettiva
forti interessi extrafamiliari
amico del cuore
banda di amici dello stesso sesso
senso di sé più storicizzato, ma non ancora del tutto
plausibile nel futuro
Socialità e
gruppo
importanza del gruppo
gruppo con propri ruoli e leggi
ricerca di rapporti paritari
Rapporti con
i genitori
spesso compromessi perché c’è movimento di distacco
e autonomia
marginalità volontaria rispetto alla famiglia
movimento di uscita e ritorno
contrasto rispetto ai valori
Rapporti con
insegnanti
provocatorietà
richiesta di rapporti ”alla pari”
prestazioni scolari con alti e bassi
Preadolescenza ed Adolescenza
Problematiche principali:
- Sviluppo fisico
- Formazione dell’identità
- Accettazione nel gruppo dei pari
Sviluppo fisico
Forte accelerazione della crescita del corpo
Le parti del corpo crescono a velocità diverse (prima le
ossa lunghe), le fattezze sono disarmoniche, i movimenti
sgraziati
Le modifiche ai genitali e le mestruazioni creano ansie e
timori
Formazione dei ruoli maschile e femminile
Cambia il ruolo del corpo anche nei rapporti con l’altro
sesso
Difficoltà nel riconoscimento del corpo; utilizzo di mezzi per
abbellirlo
Formazione dell’identità
Conquista del pensiero formale (ipotesi; deduzioni;
comprensione di eventi complessi)
Conflittualità con le figure genitoriali
Scelta di nuovi modelli (a volte distanti, ad es. cantanti,
attori, sportivi)
Desiderio di autonomia
Bisogno di conferma da parte degli adulti
Formazione di un proprio sistema di valori, desideri, scopi
L’uso di mezzi informatici sta accelerando l’esposizione
alle “cose del mondo” e di conseguenza l’emancipazione
dei ragazzi
Gruppo dei pari
Superamento dell’egocentrismo dell’infanzia
Sviluppo di capacità di condivisione e cooperazione
Amici aiutano nella conquista di indipendenza
Nell’elaborazione di un sistema valoriale proprio
Nella distinzione rispetto a gruppi con altri riferimenti
L’uso di mezzi informatici sta accelerando l’esposizione
alle “cose del mondo” e di conseguenza
l’emancipazione dei ragazzi
Preadolescenti ed adolescenti con Adhd
Desiderio di libertà più intenso
Desiderio di decidere da soli (bassa tolleranza ai confini)
Intensa labilità emotiva, con reazioni aggressive,
depressive, con sfoghi impulsivi
Impazienza ed insofferenza, atteggiamento polemico,
dichiarazioni perentorie
Scollamento fra abilità di giudizio (buone) e modulazione
del comportamento
Difficoltà a decentrarsi dalla propria prospettiva
Percezione di inadeguatezza, anche fisica
Percezione di “diversità” e aggregazione con simili, anche
sperimentando: uso di sostanze, rischio e novelty seeking
Assunzione di ruoli sociali anche marginali (buffone)
Preadolescenti ed adolescenti con Adhd
Mostrano difficoltà:
- a livello attentivo (distraibilità, procrastinazione, sogni ad
occhi aperti, giocherellare, dimenticanza di richieste e
materiali, errori di annotazione sul diario, difficoltà di decisione
per troppi stimoli)
- a livello di attenzione sostenuta (completamento dei lavori,
mantenimento di hobby e attività sportive)
- a livello di sforzo (ricerca di stimoli nuovi, frequente
sensazione di noia)
Preadolescenti ed adolescenti con Adhd
Mostrano difficoltà:
- a livello pianificativo (ordine e cura di materiale scolastico,
difficoltà nella percezione del tempo e nella collaborazione in
lavori di gruppo)
-a livello di impulso (difficoltà di modulazione
comportamentale, di attivazione di risposte inibitorie, ad
attendere, a riflettere sulle conseguenze delle azioni prima di
agire, nel modulare le emozioni)
- a livello di attività motoria (irrequietudine interna, ridotto
bisogno di sonno)
Autostima e ADHD
Dipende da fattori interni (soggettiva visione del mondo e di sè)
ed esterni (successi, qualità
dei messaggi che
riceviamo dall’esterno)
Autostima
Quali sono le mie abilità?
Capacità?
Funziono nei rapporti sociali?
Avrò successo nel mio futuro?
Valutazione circa le informazioni
contenute nel concetto di sè
Vi racconto una storia...
Luca è un ragazzo di 12 anni e frequenta la scuola media. Durante la scuola primaria gli è stato
diagnosticato l’ADHD. Veniva descritto da insegnanti e genitori come un bambino “terribile”,
incontrollabile, impossibile. Tutti avevano conosciuto la sorella maggiore che era sempre brava,
tranquilla...non aveva mai dato problemi. Ma Luca?!? Un DISASTRO. Sempre in movimento, aveva
tempi di concentrazione minimi, dava risposte a caso e, spesso, aveva avuto comportamenti
aggressivi. Nemmeno l’allenatore di basket lo voleva più in squadra. Durante la scuola primaria
Luca ha cambiato due scuole, ma non è servito: le sue difficoltà non sparivano.
Quando Luca ha iniziato la scuola media era molto entusiasta: finalmente un nuovo ambiente, dove
conoscere nuovi amici e farsi nuove amicizie...ma dopo pochi mesi, le cose si sono rivelate più
difficili del previsto. Luca faceva molta fatica a rimanere concentrato e a controllare il suo
comportamento; veniva spesso ripreso dagli insegnanti che gli chiedevano: “Ma perchè non riesci a
controllarti?”. Anche con i compagni la situazione era molto difficile; Luca non riusciva a trovare dei
modi per relazionarsi con i compagni in modo positivo. Lui ci provava, ma ogni volta era un
fallimento e i compagni lo escludevano, si era stancati delle sue provocazioni, atteggiamenti
sbagliati e, in alcuni momenti, un po’ “su di giri”... insomma... anche gli ormoni avevano iniziato a
farsi sentire.
A casa la situazione era precipitata: continue liti, tensione. Non c’era giorno in cui a Luca non
venisse ricordato che non ce la faceva proprio a rispettare le aspettative degli adulti...
Un giorno Luca cambiò, si chiuse in se stesso, mollò su tutto. Iniziò a pensare che era un ragazzo
stupido, sbagliato e che nessuno lo avrebbe mai voluto come amico. Era la pecora nera in famiglia,
a scuola, nello sport...
Cosa succede nel bambino ADHD?
nL’autostima è strettamente correlata alle competenze di autocontrollo e
autoregolazione comportamentale= riesco a controllarmi? Allora sono
Okay, ma se non ci riesco... non sono okay
nL’autostima è influenzata dal fatto di riuscire a rendere il proprio
comportamento socialmente accettabile e adeguato perchè questo porterà
con maggiore probabilità a ricevere approvazione e considerazione positiva
da parte degli altri
nI ragazzi con ADHD, a causa delle difficoltà di autoregolazione, vanno
incontro a un maggior numero di insuccessi, percependo un minore senso
di competenza e raccogliendo frequenti manifestazioni di disapprovazione
da parte dell’adulto
nATTENZIONE: tra i ragazzi con ADHD c’è un forte rischio di sviluppare
comportamenti antisociali, abuso di sostanze, depressione, disturbi
d’ansia. (tra il 20% e il 50% dei ragazzi con ADHD presenta comportamenti
antisociali, Swanson et al., 1998).
n
Spesso hanno una pessima immagine di sè
n
Sono ragazzi emotivamente fragili che spesso
devono affrontare sentimenti di isolamento,
frustrazione e solitudine.
n
Il divario tra sè reale e sè ideale diventa sempre
più marcato
Il ruolo delle attribuzioni
n
Se ho avuto un successo/insuccesso perchè è successo?
n
Le attribuzioni possono essere globali o specifiche, stabili o instabili,
interne o esterne
n
Attribuzioni globali: generalizzano senza considerare la situazione “Non ho
fatto bene l’interrogazione perchè non capisco niente”
n
Attribuzioni specifiche: limitano la spiegazione delle cause di un certo evento
ad una situazione specifica attuale: “Non ho fatto bene l’interrogazione
perchè non ho capito bene questo argomento”
n
Attribuzioni stabili: la causa di una situazione è data dal fatto che in passato
sono accadute situazioni simili e, quindi, si ripeteranno in futuro: “Siccome in
passato ho avuto difficoltà in matematica, mi succederà sempre di non
andare bene”
n
Attribuzioni instabili: la causa di una situazione è un fatto isolato, quindi, non
necessariamente si verificherà anche in futuro: “Questa volta non sono
riuscito a fare bene la verifica di matematica, ma non vuol dire che non ce la
farò mai”
n
n
Attribuzioni interne: individuano la causa di ciò che
è successo a se stessi: “Non è andata bene
perchè non ho studiato bene”
Attribuzioni esterne: E’ andata male perchè
l’insegnante ce l’ha con me”
Il ragazzo con ADHD:
nNon è in grado di individuare in modo adeguato tutte le
variabili in gioco in una determinata situazione
nRicorre a interpretazioni poco realistiche e poco
funzionali, pensando: “Non valgo niente” o “Sono stato
fortunato”
nQuesto interpretazioni lasciano poco spazio al
cambiamento e all’impegno
nSono causa di emozioni disfunzionali di frustrazione,
svalutazione e bassa autostima
nInfluenzano negativamente la motivazione scolastica
Favorire attribuzioni SPECIFICHE, INSTABILI e
INTERNE
Il ruolo dell’insegnante
n
Fare notare al ragazzo il tipo di attribuzione che
sta facendo: è utile o dannosa?
n
Fargli notare come influenzano i suoi pensieri e
il suo stato d’animo e, di conseguenza, i suoi
comportamenti scolastici
n
n
Quando c’è un compito o un’attività in cui riesce
o no, riflettere insieme sui CAUSE che hanno
portato ad un certo risultato
Stimolare le attribuzioni specifiche, instabili,
interne
n
Aiutare i ragazzi a capire cos’è l’ADHD; questo può
aiutarlo ad evitare che pensino di essere stupidi o di
sentirsi in colpa per le cose che trova difficile fare
n
Incoraggiarlo e lodarlo ogni volta che se ne ha occasione;
gli elogi devono essere fatti verso cose specifiche
n
Stabilire un sistema di ricompensa
n
Fare critiche costruttive e concrete
n
Evitare i paragoni
n
Dare al ragazzo regolari opportunità di riuscita. Stimolarlo
a fare attività che si basino sui suoi punti di forza (che
dobbiamo conoscere) e i suoi interessi
Alcuni input da dare al ragazzo
n
Sii gentile con te stesso: aiutarlo ad abituarsi a fare
considerazioni positive, come: “Sono bravo a giocare a
calcio”, “ce l’ho messa tutta”
n
Trova qualcosa in cui sei bravo: Ricordare che tutti sono
bravi in alcune attività e meno in altre. Aiutarlo ad essere
consapevole di quali sono le attività in cui lui/lei riesce bene
n
Non preoccuparti di sbagliare: ricordare al ragazzo/a che
non può pretendere di fare sempre tutto giusto
n
Essere diverso va bene: molti ragazzi si sentono diversi dai
loro coetanei in modo negativo
ADHD e mondo emotivo
I ragazzi con ADHD:
n
vivono emozioni forti e travagliate
n
si sentono soli e senza aiuto
hanno la convinzione che nessuno possa davvero
aiutarli, perchè nessuno li può capire fino in fondo
n
n
n
n
Danno molta importanza al giudizio che
proviene dall’esterno “Tutti mi guardano perchè
sono brutto”
Si sottovalutano totalmente: “Io non ce la farò
mai”; “Non valgo niente”
Si considerano profondamente diversi dai
coetanei. Da qui il bisogno di aggregarsi a
ragazzi “stravaganti” simili a loro
n
Le emozioni che i ragazzi con ADHD fanno
molta fatica a controllare sono la RABBIA e la
FRUSTRAZIONE
n
Vivono anche le altre emozioni che possono far
fatica a controllare a causa della loro difficoltà
di autoregolazione
n
n
Strettamente legato alle emozioni che vivono è
la difficoltà a stabilire rapporti positivi con i
coetanei
Questo è causato soprattutto dall’irruenza con
cui spesso loro si pongono nei rapporti
interpersonali
n
Spesso arrecano anche disturbo in classe
n
RISULTATO: sono ragazzi che risultano
antipatici al resto della classe
n
Un’altra complicanza è data dal fatto che
spesso questi ragazzi presentano:
1. Distorta percezione degli eventi sociali
2. Errata attribuzione di intenti
3. Intenti ostili
Aspetti da rinforzare
n
Autoistruzioni
n
Riconoscere gli aspetti non verbali della
comunicazione
n
Riconoscere le emozioni
n
Come unirsi ad un gruppo
n
Come fare e rifiutare richieste
n
NB: la classe è una grande risorsa per fare
questo
Autoistruzioni
n
n
n
Favorire la discussione con domande, quali:
“Quand’è che per voi è difficile andare
d’accordo con gli altri?” “Quando è facile?”
ecc...
Strategia del “Pensa ad alta voce”: 1) Qual’è il
problema? 2) Cosa posso fare? 3) Funziona
fare così? 4) Com’è andata? (da scrivere su
alcuni cartoncini)
Poi si ricorda la strategia al ragazzo ogni volta
che serve
Riconoscere le emozioni
n
n
n
Il ragazzo deve “allenarsi” a riconoscere le
emozioni dentro di sè e degli altri
Quando accadono episodi “caldi” si aiuta con
alcune domande: 1) Tu cosa stavi provando? 2)
Secondo te, il tuo compagno come si è sentito?
3) Quale può essere un altro modo più utile per
esprimere la tua emozione?
Utilizzare il problem solving
1.DEFINISCO IL COMPITO: “Cosa devo fare?”
• PENSO A TUTTE LE SOLUZIONI
• PENSO I VANTAGGI E GLI SVANTAGGI DELLE SOLUZIONI CHE
HO PENSATO
• SCELGO LA SOLUZIONE CHE MI SEMBRA PIU’ UTILE
. LA VERIFICO: “Com’è andata?”
5
Trovano difficoltà nel farsi queste domande:
•
Come mi sono sentito io?
Come si sente l’altro se dico/faccio una
cosa?
•
Qual’è il modo migliore per esprimere la mia
emozione?
•
Utilizzo del role playing
•
Bisogni psicologici dei ragazzi con
ADHD
n
Avere dei punti di riferimento stabili
n
Li cercano in persone con cui riescono a stabilire
rapporti stretti
n
Spesso sono anche rapporti turbolenti perchè
caratterizzati da: 1) Gelosia 2) Ipercontrollo 3)
Forti emozioni di tistezza se delusi
CHI BEN COMINCIA...
5
L’osservazione del comportamento
Fase 1 osservazione non strutturata
inventario di comportamenti negativi descritti
in modo operazionale
Fase 2 osservazione strutturata
Azioni negative, antecedenti e conseguenti;
frequenza nell’arco della giornata
Fase 3 riflessione sui dati
Individuare gli scatenanti, cosa mantiene i
comportamenti, i momenti nei quali si
manifestano con maggior frequenza
Selezione dei
comportamenti inadeguati
n
Attraverso SCHEDE DI OSSERVAZIONE
SISTEMATICA
SCOPO: avere un’idea chiara dei comportamenti
attuati da quello specifico bambino
8
Perchè osservare il
comportamento?
Si usa uno strumento chiamato ABC
A
B
Antecedents
Behavior
C
Consequences
- È un programma di modificazione del comportamento
-
Finalizzato ad un intervento
psicoeducativo comportamentale
Antecedenti:
- attuare il cambiamento PRIMA che il problema si
presenti
n Conseguenze:
- includono tutti gli interventi che possiamo fare dopo
che il comportamento disfunzionale si è manifestato
- tutti gli interventi volti a favorire
l’incremento di comportamenti
funzionali
n
Behavior:
-
È il comportamento effettuato dal bambino
-
Deve essere qualcosa di osservabile
-
Non «Non ha voglia di fare», ma «Dice no
quando è il momento di fare un’attività»
-
Bisogna valutare la frequenza
-
Dobbiamo «fotografare» i
comportamenti
Formulazione delle ipotesi funzionali
Definire il comportamento in termini di:
forma, durata, frequenza, situazione
contingente
Dobbiamo farci una domanda:
Identificare lo scopo del comportamento
(cosa ottiene il bambino? Quale cosa è
“positiva” per lui, tanto da mantenere il
comportamento?)
Contesto facilitante: creiamo un
contesto prevedibile
★
★
★
★
Disposizione dei banchi
Routine e regole (+ strutturazione e
capacità di prevedere e regolarsi)
Attività strutturate nei momenti fluidi e di
transizione
Organizzazione dei materiali
27
28
Organizzazione dei materiali
Cartelloni dei materiali (per giorni o materie)
“Come faccio a non dimenticare niente?”
a)Programma con sistema a punti
b)Schede ritagliabili da usare sul diario
c)Verifica del materiale
d)Gratificazione o costo della risposta
30
Il problema dei tempi fluidi e di
transizioni
Possono diventare “scatenanti” per condotte negative
INTERVALLO
Stabilire regole; fare giochi anche di movimento; non
privarne il bambino; regolare i passaggi; attività di
decompressione
Tempo libero dopo la mensa
SPOSTAMENTI
Calibrare i tempi; ricordare le regole
MENSA
Ruoli di controllo; economia a gettoni e premio mensa;
contratto comportamentale con premio a casa
L’INTERVENTO SULLE CONSEGUENZE
n
Consequences
Cosa succede intorno al bambino dopo che ha attuato un
comportamento?
-
Premi-Rinforzi positivi
-
Punizioni
-
I BAMBINI ADHD HANNO BISOGNO DI MOLTI RINFORZI
POSITIVI
Esempi di rinforzi positivi
-
Rinforzi tangibili: premi materiali
-
Rinforzi sociali: complimenti, sorrisi, carezze, elogi, riconoscimenti ecc…
Rinforzi simbolici: bollini o gettoni premio che una volta accumulati vengono scambiati con
premi tangibili o danno diritto a qualche forma di rinforzo dinamico
-
-
Rinforzi dinamici: attività gratificanti o privilegi
particolari che hanno una valenza positiva per
Quando funziona un rinforzo positivo?
Qualsiasi evento, oggetto o comportamento che
favorisce la ricomparsa di una azione alla quale la
gratificazione stessa sia seguita come conseguenza
È’ importante:
 Gratificare piuttosto che punire
 Definire operativamente l’azione
 Individuare effettive gratificazioni per il
bambino, soprattutto quelle di tipo sociale
 Usare piccoli privilegi o attività gradevoli
 Limitare parzialmente l’accesso alle attività
usate come gratificazione
 Usarle in modo coerente e per un tempo giusto
 Non gratificare involontariamente
azioni negative
 Non usare “false gratificazioni”
Corrette informazioni per miglior controllo
Se una cosa è stata ripetuta molte volte l’adulto la
ritiene assodata.
Il bambino sa cosa e come dovrebbe fare, ma non recupera
l’informazione al momento giusto.
Cosa fare?
Interrompere il comportamento con
informazioni, non con rimproveri
Essere coerenti fra canale verbale e non verbale
Evitare toni aggressivi
Controllare frequentemente il lavoro
Ricordare che voti e note sono feedback sulla
correttezza del comportamento
Favorire la comunicazione con la famiglia sui
meriti
I contratti comportamentali
Stesura cooperativa fra bambino e insegnante di un contratto
con specifici accordi
ALCUNE ACCORTEZZE DA SEGUIRE:
Frutto di effettiva collaborazione (incremento di comprensione
e motivazione a rispettare l’accordo)


Può includere più comportamenti

Comportamenti non multicomponenziali
Richiesta commisurata alle effettive capacità del bambino
(durata e frequenza)

Le gratificazioni devono essere effettivamente motivanti e
disponibili

Quando gli obiettivi sono acquisiti, il contratto va aggiornato o
sostituito

CONTRATTO a
Io sottoscritto,
mi impegno a mantenere questi accordi presi con i miei
insegnanti:
1) Chiedere di andare in bagno solo una volta
all’ora;
2) Stare seduto per almeno 20 min.
3) Controllare che tutto il mio materiale sia nello
zaino prima di uscire
Per ogni giorno in cui riuscirò a rispettare questi 3
punti, potrò scegliere un premio fra:
a) 15 min. di gioco al computer (dopo la mensa)
b) Possibilità di fare un disegno libero negli ultimi 15 min. di
lezione
CONTRATTO b
……. Ogni volta che riuscirò a fare una delle cose elencate
in questo contratto, riceverò un
punto da aggiungere a quelli già accumulati, fino a un tot.
di 50 punti, equivalente a una giornata al luna-park con la
mia famiglia.
Guadagno un punto ogni volta che:
1) completo 2 schede di lavoro di It.
2) faccio tutti i miei compiti a casa
3) porto tutto il materiale
4) svolgo correttamente una pagina di operazioni
Ogni giorno ricorderò all’insegnante di segnare i punti sul
cartellone; i miei genitori saranno avvertiti con
comunicazione scritta ogni volta che raggiungerò 10 punti.
CONTRATTO c
……. Ogni volta che riuscirò a fare una delle cose elencate
in questo contratto, potrò
scegliere un premio previsto; se non soddisferò
almeno uno dei punti, perderò la possibilità di fare la mia
attività di lettura libera.
Posso guadagnare un premio se:
1) completo 3 schede di It. corrette
2) durante la ricreazione seguo le regole di
comportamento della classe
3) mi ricordo di bagnare le piante
Per ogni azione corretta potrò scegliere fra:
a) Figurine colorate
b) Un timbrino smile da mettere sul diario
c) Il turno per cancellare la lavagna
Conseguenze comportamentali amministrate a
casa
Stabilire un contatto cooperativo con la famiglia
permette di ottenere una serie di vantaggi:
 Migliora la comunicazione scuolafamiglia (non centrata solo sui problemi)
 Rende le informazioni regolari e frequenti
 Il ruolo dei genitori non è solo punitivo
 I genitori condividono e sostengono il
lavoro fatto a scuola
 Aumentano le informazioni al bambino sulla
correttezza del suo comportamento
 Crescono tipi e quantità di gratificazioni
 La procedura a scuola viene snellita
Le comunicazioni di merito
Come costruire una scheda di resoconto scritto adeguata al
bambino?
 Scegliere obiettivi rilevanti (di apprendimento e di
comportamento)
 Includere anche abilità che il bambino mostra già di avere
(anche se non stabilizzate)
 Scegliere un corretto numero di obbiettivi
 Il resoconto deve essere definito in modo operativo e
quantificabile
 È’ possibile all’inizio osservare solo parte del lavoro e
della giornata scolastica
 Il bambino deve portare a casa regolarmente il resoconto
che viene visto dai genitori e brevemente discusso (in
maniera non punitiva se anche risultasse negativo)
 Se il bambino cerca di “sabotare” la procedura è possibile
prevedere una procedura di costo della risposta
Resoconto giornaliero per comportamenti bersaglio
Nome del bambino
Data
Assegnate al bambino i seguenti punteggi:
3 = ottimo
2 = bene
1 = deve migliorare
Comportamenti
Partecipazione al lavoro in classe
Svolgimento dei lavori assegnati in aula
Svolgimento dei compiti per casa
Comportamento con i compagni
Totale punti del giorno
Firma
Firma del genitore
Punti
L’intervento sulle conseguenze:
Il costo della risposta
Al comportamento negativo segue per il bambino
la perdita di un privilegio o di un premio o di una
attività piacevole; è il “pagare pegno” del
bambino per il proprio comportamento
Il costo della risposta deve essere:
 Proporzionale all’azione negativa
 Corredato da informazioni chiare
 Controllabile nella sua applicazione
 Comunicato o concordato in anticipo
 Non flessibile nella sua applicazione
E’ utile soprattutto per comportamenti negativi
non gravi, specie in relazione allo scarso impegno
(dire bugie, disubbidire, non fare o terminare i
compiti, rifiutarsi di svolgere o abbandonare
un’attività,..)
44
n
Ogni mattina al bambino vengono messi a disposizione un certo
numero di punti premio, bollini, gettoni (es. 10)
n
Con il bambino si concorda un menù di ricompense che gli verranno
concesse in base ai punti che riuscirà a conservare e a guadagnare
se avrà un comportamento corretto. Si può utilizzare un tesserino
raccoglipunti
n
Al bambino va spiegato che verrà applicata una penalità (= perdita di
un gettone) se si verificano i comportamenti indesiderabili definiti
all’inizio
n
Alla fine della mattinata si farà un resoconto dei punti ottenuti e si
darà al bambino il premio corrispondente
n
Cosegnare al bambino un cartoncino con la ricompensa guadagnata
affinchè abbia subito un feedback sull’andamento del suo
comportamento
n
Se i punti sono troppo pochi per accedere ad una ricompensa,
li
45
potrà accumulare per il giorno successivo
n
ALCUNE ACCORTEZZE:
- Ricordate di preparare l’accordo ogni giorno
- Preparate in anticipo la “tessera raccoglipunti” da consegnare al
bambino
- Lavorate su massimo due/tre regole al giorno
- Fate in modo di togliere massimo il corrispondente del 25% dei
gettoni giornalieri (es. se 10, max 2/3)
- Fate in modo che il bambino possa sperimentare il successo,
soprattutto all’inizio
- Usate flessibilità
- Potrà succedere che usiate conseguenze positive per un
comportamento appropriato e conseguenze negative per un
comportamento inappropriato
46
Quando il bambino ha
comportamenti aggressivi
Risultano funzionali:
l’intervento sull’interazione con i pari e con l’adulto;
il miglioramento dell’immagine del bambino nella classe;
l’incremento della percezione di competenza del
bambino;
favorire i comportamenti collaborativi;
ribadire e chiarire le regole di comportamento;
coinvolgere il bambino con contratti comportamentali.
La punizione, in qualsiasi forma, va utilizzata solo in
casi specifici e per comportamenti “gravi”
Ignorare i comportamenti inadeguati non gravi
L’attenzione dell’adulto è un’efficace gratificazione.
Togliere l’attenzione, quindi ignorare i
comportamenti inadeguati di scarsa intensità, può
essere utile per farli scomparire
A quali comportamenti applicarlo?
✴Proteste sproporzionate e “scenate”
✴Dispetti ai compagni
✴Lamenti e piagnucolii
✴Piccole azioni di disturbo
✴Comportamenti finalizzati ad ottenere
l’attenzione dell’adulto (es. parolacce)
La punizione
Qualsiasi evento, oggetto o comportamento che riduca la
probabilità che si ripeta il comportamento a cui viene
applicata
Quando necessaria, deve essere:
 Spiacevole per il bambino
 Priva di aggressività
 Fonte di informazioni
 Psicologicamente neutra
 Immediata
 Proporzionata alla gravità dell’azione
 Facilmente applicabile ed inevitabile
 Legata al comportamento e con esso
incompatibile
È sempre necessario fornire al bambino un’
alternativa per raggiungere gli stessi scopi