ABUSI MINORI - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali

Avv.to PhD G.M.Patrizia Surace, UNICAL 2016
L’abuso è compiuto da
soggetti esterni all’ambito
familiare, siano essi vicini alla
rete familiare (vicini di casa,
conoscenti), soggetti che
hanno autorità sui minori al di
fuori della famiglia
(insegnanti, istruttori , baby
sitter…) o persone sconosciute
dal minore.
Le condotte abusanti possono
essere molteplici: fisiche e
psichiche lato sensu
“Abusus”: sta a significare “uso cattivo, illecito,
esagerato o arbitrario di qualcosa”.
Consiglio d’Europa (1979): “insieme di atti (azioni) e
carenze (omissioni) che turbano gravemente il
bambino attentando alla sua integrità corporea e al
suo sviluppo fisico, affettivo, intellettuale e morale, le
cui manifestazioni sono: la trascuratezza e/o lesioni di
ordine fisico e/o psichico e/o sessuale da parte di un
familiare o di altri che hanno cura del bambino”
Solo negli anni cinquanta, con le
osservazioni di N. Silverman e P.V.
Wolley prima e con la relazione
congressuale (1961) di H. Kempe poi, si
giunse al riconoscimento del
maltrattamento quale sindrome di
origine traumatica, prodotta cioè in
seguito alle percosse e/o violenze degli
adulti. Prima di allora infatti il quadro
clinico di un neonato maltrattato veniva
spesso attribuito a “cause accidentali o
ad una non meglio precisata condizione
patologica costituzionale del bambino”.
Criterio criminologico:
tipologie di vittime
violenza tra
coniugi
child abuse
violenza
sui genitori
violenza tra fratelli
La maggiore complessità è
determinata dalla peculiarità
della relazione -adulto e
bambino- che è caratterizzata da
assoluta dipendenza ( “dislivello
maturativo e psicologico”).
Forme di violenza in famiglia:
1) la violenza fisica o maltrattamento fisico;
2) violenza psicologica;
3) inadeguatezza delle cure: incuria,
discuria, ipercuria. Abbandono;
4) violenza sessuale: l’incesto
Indicatori fisici
Lesioni cutanee: ematomi, ecchimosi
alle labbra, agli occhi, all’addome;
tagli e ferite in diverse parti del corpo e
in un differente stadio di
cicatrizzazione; ustioni,bruciature di
sigarette; segni di morsi.
Lesioni scheletriche: fratture degli arti
superiori e inferiori e delle costole.
Lesioni craniche: fratture craniche;
emorragie celebrali.
Indispensabile l’indagine medicolegale, che dovrà escludere l’origine
traumatica accidentale delle lesioni.
…“Shaken Baby
Syndrome”
1. Trascuratezza nella cura e
nell’igiene personale del
bambino.
2. La presenza di ritardi nella
crescita ponderale, nello
sviluppo staturale e nel
linguaggio.
3. Abitudini alimentari
disordinate: ipo o iper
alimentazione.
4. Precedenti e periodiche
consultazioni di medici.
Alterazioni nella
modulazione della
consapevolezza,
comportamenti impulsivi,
sindrome ipermotoria
ulteriori
indicatori di
maltrattamento
manifestazioni
aspecifiche
1. Paura del contatto fisico: il
bambino ostenta indifferenza
verso gli altri, rifiuta il contatto
fisico, soprattutto con gli adulti,
piange disperatamente se lo si
sottopone ad esami fisici, ha
paura dei genitori, si ritrae
all’avvicinarsi dell’insegnante,
ecc.
2. Tendenza all’aggressività o
all’isolamento.
3. Timore e diffidenza: cerca
costantemente di controllare
l’ambiente ed i presenti.
maltrattamento psicologico
• aggressione verbale tesa a squalificare, svilire;
• privazioni del contatto fisico (reclusione);
• privazione di sguardi diretti o altri atteggiamenti rifiutanti;
• privazione di comunicazione verbale carezzevole;
• eccessivo rifiuto nel riconoscere e migliorare un disturbo
emotivo, una difficoltà di crescita emozionale, una difficoltà di
apprendimento;
• strumentalizzazione emozionale del figlio allo scopo di
penalizzare indirettamente il partner.
Merito affetto?
Inadeguati comportamenti di
attaccamento e compromissione di una
sana formazione dell’autostima e delle
competenze sociali del bambino
Sindrome di
alienazione genitoriale
Ord. Tr. Min. 19/6/98 proc. N. 1652/E/97
Strategie dirette e/o indirette (manipolazione
psicologica del genit. alienante: permanente,
ingiustificata, al fine di ottenere l’influenzamento del
minore avverso il genitore estraneizzato)
L’importanza del contesto
Sindrome di
alienazione genitoriale
Ord. Tr. Min. 19/6/98 proc. N. 1652/E/97
• campagna di denigrazione
•Razionalizzazione debole dell’astio
•Assenza di ambivalenza
•‘Pensatore indipendente’
•Appoggio automatico del genitore alienante
•Assenza di senso di colpa
•Scenari presi in prestito
•Estensione della ostilità
Sindrome di
alienazione genitoriale:
sintomi
“anxiosus attachment”, nel
tentativo di mantenere la
relazione con l’unico genitore
rimasto (identificazione ed
alleanza)
Disturbi del sonno,
regressione, tendenza
all’isolamento,
discontrollo degli impulsi,
rigidità caratteriale,
iposensibilità (tranne che
verso il gen.alienante)
Il gen. alienante presenta tratti
di personalità spiccatamente
immaturi, narcisistici,
dipendenti da altri membri del
gruppo familiare (person.
bordeline, passivo-aggressivo,
paranoide, istrioniche)
Sindrome di
alienazione genitoriale:
gli indicatori “esterni”
Distorsioni emotive e delle
capacità fondamentali,
disordini del discorso
dell’abilità motoria o
eccessiva suzione o
morsicazione di oggetti,
ipoverbalità, ipocrescita.
Atteggiamenti aggressivi
interpersonali o sociali,
atti di autolesionismo,
enuresi, crudeltà verso
animali, causazione di
incendi, tentativi di
suicidio
Sindrome di
alienazione genitoriale:
gli indicatori “interni”
Caratteristiche neurotiche: gravi
disturbi del sonno, inibizioni al
gioco, fobie, ipocondrie,
ossessioni, incapacità ad
apprendere…si denotano nella
sfera emotiva: insicurezza,
tendenza passivo-aggressiva,
instabilità, ansietà, sensi di colpa,
percezione negativa del sé.
Eventuali diagnosi
psichiatriche: disturbo
borderline, paranoide o
deragliamenti psicotici
Meadow (1977) :
situazione in cui la
madre (90% dei casi,
5% padre e 5% altra
figura femminile,
Meadow 2001)
inventando sintomi e
segni che il proprio
figlio non ha o
procurandogli sintomi
e disturbi, lo espone ad
esami ed interventi che
possono cagionare
Forma di maltrattamento resa possibile solo lesioni o persino la
morte.
in una cultura in cui la scienza medica e
l’assistenza sanitaria sono sviluppate.
Le tipologie (Libow e Schreirer)
Induttore attivo: procura la malattia al figlio.
Spesso trattasi di paziente che presenta in anamnesi
problemi di salute molto seri.
Medico-dipendente e “Cercatore d’Aiuto”:
In questi due casi si
“propone” al medico un
sintomo fisico che però è
pretesto -inconsapevole o nonper coprire una situazione di
sofferenza fisica propria
Conflitti coniugali
● La malattia come ripristino delle relazioni coniugali a
spese del figlio;
● l’indottrinamento materno “mirato” nel caso di falsa
accusa di abuso sessuale in concomitanza di separazioni
conflittuali (percentuale oscillante tra il 10-30/40 %).
In tali casi, a causa dell’aggiunta
continua di particolari credibili,
può succedere che il bambino
arrivi a credere di essere stato
vittima di abuso
Le madri esemplari…
Fattori predisponenti Come si palesano le madri?
• L’essere figlio;
• l’età comunque giovane
(da pochi giorni di vita
fino all’adolescenza): di
solito l’inizio si colloca
intorno ai 5 anni;
• nessuna distinzione tra
sessi;
• in Paesi a componente
multirazziale, vi è una
prevalenza di bianchi.
• Sollecite, premurose ed ansiose
per la salute dei figli.
• “Devote” e costantemente
presenti.
• Appaiono persone piacevoli,
collaboranti e mostrano di
apprezzare l’opera dei medici,
sicchè finiscono per essere
“manipolatorie” nei loro
confronti
Le conseguenze: la “morbilità” psicosociale.
Difficolta di concentrazione; problemi
comportamentali a casa ed a scuola; tendenza al
furto ed al mendacio; difficoltà di apprendimento e di
linguaggio; problemi emotivi; carattere
eccessivamente timido e pauroso, ipocondria...
… Sono poi riportati tratti di
immaturità, relazioni
simbiotiche con le madri,
aggressività e timori di
veneficio.
Le madri esemplari…
Le dinamiche intrapsichiche
“Soddisfazione vicaria”: alla bassa autostima e alla sensazione
interna di vuoto si agisce assumendo il fittizio ruolo di madre devota “personaggio”-, pronta a qualunque sacrificio innanzi ai figli affetti da
patologie anomale e rare. Si esclude unanimamente la sussistenza di
psicosi, mentre si ammettono fequenti disturbi di personalità (Istrionico,
Borderline, Passivo-Aggressivo, Narcisistico e Paranoide).
Solo nel caso di Munchausen “seriali” si riscontrano gravi
compromissioni psicopatologiche. Comuni i ricoveri ripetuti ed i
plurimi tentativi di suicidio.
Le fasi della sintomatologia
aspecifica
La 1ª, acuta, di disorganizzazione e
segretezza (ipervigilanza, disturbi del
sonno con incubi notturni, paure,
associazioni o riferimenti all’evento
traumatico, sentimenti sgradevoli -colpa,
vergogna, indegnità, bassa autostima,
disperazione, paura di morire-).
La 2ª intrappolamento-adattamento
Il fenomeno sommerso dell’abuso sessuale
intrafamiliare in danno di minori
Processi di
autocolpevoliz
zazione
Timori ritorsivi
Inibizione del
contesto familiare
Possibili rivelazioni a
“lungo termine”
Protrazione
condotte
abusanti
Reperti altamente indicativi di abuso sessuale (tracce
organiche, gravidanza, sifilide, lacerazioni orifiziali…)
Reperti di natura specifica, sospetti di abuso sessuale
(possibile presenza in altri traumi o anomalie): abrasioni o lacerazioni
nella zona genitale…Necessaria una valutazione comparativa
Reperti di natura aspecifica non esclusivi:
arrossamenti ed eritemi nella zona genitale (es. deribabili
anche da infiammazioni, detergenti inadeguati o
abbigliamento di scarsa qualità)
1)
(seduttività
inadeguata ed imitazione di condotte sessuali
tipiche dell’adulto);
2)
(angoscia, depressione, rabbia,
incapacità di fidarsi degli altri, repulsione e
aggressività);
3)
: la volontà e i desideri
del bambino soccombono di fronte a quelli
dell’aggressore (ansia, paura, fobia, incubi,
ipervigilanza, disturbi somatici, fuga,
problemi scolastici, comportamento
aggressivo o delinquenziale, tendenza ad
abusare);
4)
(colpa, vergogna,
isolamento, disistima, idee di suicidio…)
Indicatori possibili ma non patognomonici
Lamentele per dolori fisici; paura o disgusto per alcune
persone o luoghi; disturbi del sonno; emicrania;
problemi scolastici; auto isolamento dalla famiglia,
dagli amici e dalle attività abituali; abluzioni ripetitive
e/o scarsa igiene; regressione verso comportamenti
tipici di una fase pregressa; depressione, ansia,
problemi disciplinari, fughe;
disturbi nel comportamento
alimentare; comportamento
passivo o compiacente; atti
delinquenziali; bassa autostima;
atti di autolesionismo; ostilità o
aggressione, abuso di sostanze
tossiche; attività sessuale o
gravidanza precoce; tent. suicidio.
Tipologia
abuso
sessuale
Età, sesso
e base biopsicologica
abusato
Frequenza
e durata
dell’abuso
Insorgenza
disturbo
psichico
Contesto
familiare
multiproblema
tico
Vicinanza
dell’abusatore
e rapporti con
l’abusato
Rapporto di
vicinanza
Il contesto
familiare
Le variabili condizionanti
La gravità e/o la
durata dell’abuso;
- la qualità del
soggetto abusante;
- l’età del soggetto
Disturbo psicopatologico
abusato;
- il contesto sociale in
direttamente proporzionale
cui vive l’abusato;
alla gravità delle variabili
- la percezione
soggettiva dell’abuso
stesso;
- la reazione del
contesto familiare alla
Minore età
Gravità dell’abuso scoperta e/o denuncia
dell’abuso.
dell’abusato
(durata e grado)
Reperti altamente indicativi di abuso sessuale (tracce
organiche, gravidanza, sifilide, lacerazioni orifiziali…)
Reperti di natura specifica, sospetti di abuso sessuale
(possibile presenza in altri traumi o anomalie): abrasioni o lacerazioni
nella zona genitale…Necessaria una valutazione comparativa
Reperti di natura aspecifica non esclusivi:
arrossamenti ed eritemi nella zona genitale (es. deribabili
anche da infiammazioni, detergenti inadeguati o
abbigliamento di scarsa qualità)
?
?
Disturbo Post-Traumatico da Stress
Le esperienze subite, sotto forma di immagini, emozioni, sensazioni
fisiche, parole, suoni, odori, sapori, incubi notturni, possono ritornare
frequentemente alla mente, insieme ad emozioni fortemente
disturbanti come, ansia, angoscia, irritabilità, panico o rabbia. Nei
bambini i ricordi tendono a ripresentarsi sotto forma di incubi
popolati da mostri e nel ripetere - attraverso il gioco o il disegno qualche elemento saliente dei fatti accaduti.
Baranello (2000) ha evidenziato
differenze sostanziali in ordine all’età in
cui si sono verificate le condotte
traumatiche, giungendo ad affermare che
il trauma legato allo sviluppo di un PTSD
è, nella maggior parte dei casi, avvenuto
in un’età più elevata rispetto agli abusi a
cui è stato sottoposto chi ha poi sviluppato
un disturbo borderline di personalità.
Teoria etiopatogenetica del Disturbo
Borderline: la "triade borderline" Masterson (1981)
e Rinsley (1982)
Nell'adulto, molte sequele a lungo termine
dell'abuso sessuale infantile hanno
caratteristiche cliniche simili a quelle del
Disturbo di Personalità Borderline: la
scarsa autostima, l'autoaccusa, la
depressione, la mancanza di fiducia nelle
relazioni interpersonali, il comportamento
autodistruttivo, lo scarso controllo
dell'impulso, il comportamento suicida,
l'abuso di sostanze e i problemi sessuali.
Comorbilità con Disturbi in asse I (di
disturbi affettivi, d'ansia, da abuso di
sostanze e dell'alimentazione)
Può presentarsi un disturbo dissociativo, ovvero
quel “processo inibitorio attivo che normalmente
separa gli stimoli interni ed esterni dal campo della
coscienza...” Esso diventa un tentativo da parte del
bambino di controllare o eliminare le percezioni
opprimenti della situazione traumatica,
distogliendone l'attenzione, sia al momento
dell'aggressione, sia nei momenti in cui il trauma
può essere richiamato alla memoria.
La regressione invece è una tipica reazione ad un
trauma grave. Può essere persistente quando il
trauma si verifica precocemente nello sviluppo del
bambino, allorché può venire rapidamente una
perdita sconvolgente di alcune funzioni, come, ad
esempio, il controllo sfinterico.
La somatizzazione è un'altra reazione comune al
trauma infantile. Alcuni autori hanno suggerito che
essa è un precursore infantile della dissociazione,
intesa come difesa contro una stimolazione
eccessiva.
Ed ancora…
Alterazioni cognitive e mnestiche,
massicci meccanismi di repressione
operanti anche per decenni,
condizionamento negativo
dell’evoluzione del sistema
comportamentale dell’attaccamento,
presenza di memorie somatiche di
difficile gestione, disturbi sessuali,
difficoltà nell’instaurazione e nel
mantenimento di relazioni interpersonali.
A ciò si aggiunga che l’abuso sessuale
intrafamiliare si accompagna poi
abitualmente alla trascuratezza emotiva
ed alla violenza psicologica e/o fisica.
La sessualizzazione traumatica, la
"stigmatizzazione" (derivata da
sentimenti di vergogna, umiliazione,
colpevolezza), il tradimento e
l’impotenza caratterizzano l’esistere
emotivo del minore gravemente
abusato.
Il primo meccanismo contribuisce a
rendere confuso il vissuto corporeo e
la capacità di investire positivamente
nel proprio corpo. Gli altri distruggono
la fiducia e la stima di se stessi,
nonché il controllo che il minore
costruisce con e su se stesso ed il suo
ambiente. Il dolore (fisico) e la
sofferenza (morale) marcano evidenti
ed invalicabili tratti depressivi.
I tre interrogativi: E’ capitato? L'ho fatto
capitare io? Ho tratto piacere da
quell'esperienza? All'interno di questa
serie generale di domande, nel caso di
incesto, vi sono importanti differenze a
seconda se il genitore incestuoso sia la
madre o il padre. Esistono due fattori nel
rapporto madre-figlio che favoriscono
l'incesto: 1) il figlio è indesiderato, non
gratifica la madre, cioè non ne soddisfa il
narcisismo fin dalla nascita; 2) quando la
simbiosi madre-figlio è parassitica e non
viene risolta, la madre è incapace di
permettere lo sviluppo individuale del
figlio.
“Sfatiamo qualche mito”…
Status socioeconomico: il livello reddituale è un indicatore forte,
ma imperfetto (il campione è “iper rappresentato” !, mentre si pensi
alla maggiore “impenetrabilità” sociale delle famiglie più agiate).
Contesto ecologico. Interessante il dato relativo alle zone urbane
considerate ad alto rischio: unitamente al reddito ed all’occupazione
rilevano le aree in cui prevale la disorganizzazione sociale di
carattere ambientale e la mancanza di coesione
sociofamiliare (Osmosi bidimensionale).
“Breaking the cycle”: gli studi clinici non sempre convalidano il
“ciclo della violenza”; tuttavia può dirsi sussistente una correlazione
non diretta (che diventa ancor più consistente nei casi di viol. fisica).
I quattro fattori di Finkelhor (anni 80/90)
Sentimenti
di potere
Onnipotenza
e controllo
congruenza
emotiva
Scarsa
autostima
Inadeguatezza
sociale
I quattro fattori di Finkelhor (anni 80/90)
Fantasie
perverse
Esperienze
sessuali precoci
Eccitazione
sessuale
perversa
Attrazione
verso i min.
I quattro fattori di Finkelhor (anni 80/90)
bisogni emotivi
e sessuali
Incapacità di
soddisfare
Blocchi
dello
sviluppo
Mancanza di
rapporto adeguato
con i pari
Disordine impulsi,
dist. relazionali,
ansia specifica
I quattro fattori di Finkelhor (anni 80/90)
Indebolite
o assenti
Disinibizioni
È certa la lettura unicausale?
Pedofilia
Modello di Groth (1978)
L’attrazione verso i bambini
compare in età adultà ed è
dovuta a deficit di gestione
dello stress
Regrediti
Pedofili
senza forza fisica
Fissati
Arresto della maturazione
psicologica e “fissato” ad una
fase precoce dello sviluppo
psicosessuale. Rari o nulli i
contatti sessuali con adulti.
Pedofilia e internet
Child erotica e pornography
Bargess, Lanning (1989)
Catarsi/sostituzione
Feticcio
Denaro
Uso
materiale
pedopornografico
Scambio altri
pedof.
Mezzo persuasione
Strumento ricatto
Il ruolo della fantasia
Perverso e gratificante, inducente un senso di
controllo, capacità e dominanza. Il senso di
inadeguatezza viene “compensato” mediante
fantasie con connotazioni sessuali. Le
distorsioni cognitive, invece, permettono
l’azione, mentre la colpa, in genere, è legata al
timore di essere preso. Per alcuni si tratterebbe
di un “atto di vendetta simbolico” (Stoller 1975).
La forma finale della perversione deriva poi da
eventi esterni verificatisi nel corso dell’età
evolutiva (esperienze successive di abuso o
piacevoli incontri con coetanei possono
rinforzare il comportamento pedofilico).
È indubbia la mancanza del vincolo di pariteticità, fondato
sul reciproco consenso, sulla consapevolezza, sulla capacità
e libertà decisionale di entrambi i partners.
È altresì evidente il tentativo di
realizzare esperienze sessuali prive di
reciprocità e di condivisione: il bisogno di
proteggersi da sensazioni di vulnerabilità,
intrusione o smarrimento, dimostra un
modo patologico di vivere la vicinanza
emotiva e l’intimità fisica. In alcuni casi
l’obiettivo della reificazione del minore è
espressione di istanze particolarmente
aggressive, poco compatibili con una
“sessualità adattiva”, e sconfinate in
condotte omicidiarie
Criteri diagnostici
A. Durante un periodo di almeno 6 mesi,
fantasie, impulsi sessuali o
comportamenti ricorrenti, intensamente
eccitanti sessualmente, che comportano
attività sessuale con uno o più bambini
prepuberi (13 anni o più piccoli).
B. Le fantasie, gli impulsi sessuali o i
comportamenti causano disagio
clinicamente significativo o
compromissione dell’area sociale,
lavorativa o di altre importanti aree di
funzionamanto.
C. Il soggetto ha almeno 16 anni ed è di
almeno 5 anni maggiore del bambino o
bambini di cui al criterio A
I diversi approcci teorici
Howells (1981): il ruolo precipitante
dell’eccitazione ses. e dell’immaturità
somatica durante la pubertà (perché
non tutti diventano pedofili?)
Insieme di
precondizioni
Apprendimento
sessuale
Lang, Flor-Henry,
Frenzel (1990):
anomalie ormonali?
Wyre (1990): lo stile
cognitivo dei pedofili
li porta a minimizzare
le trasgressioni
Processo cognitivo
Pedofilia
Anomalia
biologica
Pedofilia primaria che fornisce un certo
grado di integrazione dell’Io. Tipologia:
invarianti e pseudonevrotico. Le fasi:
aggressività ed annichilimento, cui segue il
“ripiegamento narcisistico”
Finkelhor
Freud (1905), Socarides
(1991): il ruolo delle
privazioni sessuali.
“comportamento o
fantasia pedofili e
perverso per congenita
inclinazione pedofila”
Psicodinamicamente
determinata
Una visione
psichiatrica
Glasser (1989): pedofilia
secondaria, quale conseguenza di
altre patologie (schizofrenia…)
• Disfunzioni in difetto
(anoressia sessuale,
anorgasmia…)
• Disfunzioni in eccesso
(erotomania,
ninfomania…)
“Alterazione della
sensibilità erotica in
presenza od in assenza
di relazione
eterosessuali”
•
•
•
•
Deviazioni o anomalie relative
all’oggetto (incesto, pedofilia,
gerontofilia, feticismo, zoofilia,
necrofilia…;
Deviazioni rispetto al soggetto
(transessualismo, travestitismo…);
Deviazioni rispetto le modalità
di comportamento (voyerismo,
stupro, esibizionismo,
frotteurismo, sadismo sessuale,
masochismo…);
Deviazioni correlate a condotte
aggres. (piromania, cleptomania);
a condotte appettitive (tossicoalcooldipendenza); a condotte
sostitutive del soddisfacimento
ses. (anoressia e bulimia)
Disfunzioni sessuali e malattia
mentale
Si possono osservare prevalentemente:
• nella fase ipomaniacale della ciclotimia;
•Tra le manifestazioni iniziali della schizofrenia o suo decorso
(specie nella varietà ebefrenica);
•Nelle psicosi organiche (tossiche e degenerative);
•In talune manifestazioni dell’epilessia;
•Nelle insufficienze mentali
Lesioni cerebrali organiche (demenze, epilessia del lobo
frontale, pseudo demenze, insufficenze mentali) e disturbi
schizofrenici sono stati segnalati negli esibizionisti.
STALKING: FENOMENO
I SINGOLI COMPORTAMENTI (Comunicazioni e contatti
indesiderati, comportamenti associati)
Spitzberg (2002): iper-intimità, pedinamento, invasione (furto e
violazione di domicilio), pedinamento ed intrusione svolta da
terzi ‘informatori’, coercizione e aggressione alla vittima, alle sue
proprietà e/o persone e/0 oggetti
Mezzi e modalità: 1) telefono, lettera e email (prevalentemente
50-70%); 2) pedinamenti, sorveglianza e approcci diretti (circa il
30%); comportamenti associati (minacce, aggressioni fisiche,
ordini o cancellazioni di beni e servizi, regali, comunicazioni
pubbliche)
SINDROME DEL MOLESTATORE
ASSILLANTE
QUADRO PSICOPATOLOGICO: RICERCA ESTREMA DI
UNA RELAZIONE INTERPERSONALE (dalla compulsività
al delirio, dalle psicopatie ai disturbi di personalità)
LA PRIMA DESCRIZIONE ‘CLASSICA’:
De Clérambault (1920), delirio cronico di tipo passionale
(SINDROME EROTOMANICA ed il ‘postulato’ di
essere amato da una persona importante)
Attualmente solo il 10%
PARAFILIA:
SINDROME DEL MOLESTATORE
ASSILLANTE (U. FORNARI, 2008)
NATURA: molestia sessuale a distanza; ‘spazio vuoto’ riempito da
fantasie perverse sessualmente eccitanti (pericoli iniziali di
fraintendimenti e collusioni vittimologiche) reificazione ed
umiliazione della vittima
TIPI: prevalentemente M. RESPINTO, M. SERIALE, M.
NARCISISTA, M. PATOLOGICO; infine, il filone del M.
RIVENDICATIVO
PROFILO CRIMINOLOGICO: predominanza maschi; età
media 35/40 anni (può aumentare se ex partner); senza relazioni
intime in corso; condotta violenta che tocca il 45% nel caso di
molestatore ex-partner
PARAFILIA: fenomenologia



MANCATA ELABORAZIONE DELLA FERITA
NARCISISTICA INFERTA CON IL ‘RIFIUTO’
FRAINTENDIMENTI DI POSSIBILI FORME
DI NEGOZIAZIONE INIZIALMENTE
PROPOSTE AL FINE DI ATTENUARE IL
RIFIUTO O LA LIMITAZIONE DEL
RAPPORTO (ES. INFATUAZIONE
MORBOSA…)
FANTASIE IPERCOMPENSATORIE DI UNA
PERSONALITA’ DISTURBATA O
TEMATICHE DELIRANTI COLLOCATE SU
UN SOGGETTO ‘PRIVILEGIATO’
CLASSIFICAZIONI FENOMENICO-MOTIVAZIONALI
Zona, Sharma, Lane (1993):
EROTOMANI, AMANTI OSSESSIVI, SEMPLICI
OSSESSIVI
Harmon, Rosner, Owen (1995):
‘AFFETTIVO-AMOROSO’, ‘PERSECUTORIO-IRATO’
De Becker (1997):
CERCATORI DI LEGAMI, CERCATORI DI INTIMITA’,
SPINTI DAL RIFIUTO, SPINTI DAL DELIRIO
Mullen, Pathè etc (1999):
(motivazione e contesto; natura del rapporto e diagnosi)
RIFIUTATO, CERCATORI D’INTIMITA’, RANCOROSI,
PREDATORI, INCOMPETENTI
SINDROME DEL MOLESTATORE
ASSILLANTE
• DISTURBO
OSSES.-COMPULSIVO
con funzionamento
perverso
• NEV. FOBICA con
ipercompensazioni a
sfondo erotico-sentiment.
• DIST. PERSONALITA’
(antis., narcisist., paranoide
e borderline) -diagnosi
prevalente sino all’85%
(D.P.NAS)-
• DIST. DELIRANTE
• SCHIZOFRENIA E.
O PAR.
• DIST. BIPOLARE, in
fase maniacale
• RITARDO
MENTALE MEDIOGRAVE
• DIST. DA DANNI
ORGANICO-CEREBRALI
ESAME TRANSAZIONALE E COMPARATIVO
REATO
NATURA: reato ‘necessariamente’ abituale di evento (‘quid
pluris’ nesso funzionale fra ripetizione e eventi dannosi –
Trib. Bologna, 8.5.2009, Trib. Napoli, sez. IV, 30.6.2009; Cass.
Pen., IV, 30.8.2010, n. 32404)
COMPENDIO INDIZIARIO: lo stillicidio persecutorio
come “l’in sé” dell’incriminazione; può configurarsi anche
con due soli episodi (Trib. Reggio Emilia, sez. GIP, 12.3.2009;
Trib. Milano, sez XI, 31.3.2009 e 17.4.2009; Cass. Pen.,V,
21.1.2010, n. 245881; Cass. Pen., V, 5.7.2010, n. 25527) purché
aventi carattere di persecutorietà ed invasività nella vita
della p.o (sulla alternatività degli eventi lesivi, Cass. Pen.,
V, 21.9.2010, n. 34015)
EVENTI LESIVI: PERDURANTE E GRAVE STATO
D’ANSIA;
FONDATO
TIMORE
PER
LA
INCOLUMITA’; ALTERAZIONI ABITUDINI DI VITA
LA TRIADE SINTOMATOLOGICA
SULLA VITTIMA
ASSENZA DI SPERANZA FUTURA;
ASSENZA DI POSSIBILTA’ DI AIUTO;
INADEGUATEZZA PERSONALE E
AUTOSVALUTAZIONE (minare l’assetto cognitivoemotivo; complicare l’adattamento sociale; minare l’assetto
sentimentale e l’equilibrio in generale)
CRITERIOLOGIA: struttura della personalità della
vittima; esame della temporalità psichica; comprensione dei
vissuti individuali e analisi della storia di vita
La PARTE, va rapportata al TUTTO