Avv.to PhD G.M.Patrizia Surace, UNICAL 2016 L’abuso è compiuto da soggetti esterni all’ambito familiare, siano essi vicini alla rete familiare (vicini di casa, conoscenti), soggetti che hanno autorità sui minori al di fuori della famiglia (insegnanti, istruttori , baby sitter…) o persone sconosciute dal minore. Le condotte abusanti possono essere molteplici: fisiche e psichiche lato sensu “Abusus”: sta a significare “uso cattivo, illecito, esagerato o arbitrario di qualcosa”. Consiglio d’Europa (1979): “insieme di atti (azioni) e carenze (omissioni) che turbano gravemente il bambino attentando alla sua integrità corporea e al suo sviluppo fisico, affettivo, intellettuale e morale, le cui manifestazioni sono: la trascuratezza e/o lesioni di ordine fisico e/o psichico e/o sessuale da parte di un familiare o di altri che hanno cura del bambino” Solo negli anni cinquanta, con le osservazioni di N. Silverman e P.V. Wolley prima e con la relazione congressuale (1961) di H. Kempe poi, si giunse al riconoscimento del maltrattamento quale sindrome di origine traumatica, prodotta cioè in seguito alle percosse e/o violenze degli adulti. Prima di allora infatti il quadro clinico di un neonato maltrattato veniva spesso attribuito a “cause accidentali o ad una non meglio precisata condizione patologica costituzionale del bambino”. Criterio criminologico: tipologie di vittime violenza tra coniugi child abuse violenza sui genitori violenza tra fratelli La maggiore complessità è determinata dalla peculiarità della relazione -adulto e bambino- che è caratterizzata da assoluta dipendenza ( “dislivello maturativo e psicologico”). Forme di violenza in famiglia: 1) la violenza fisica o maltrattamento fisico; 2) violenza psicologica; 3) inadeguatezza delle cure: incuria, discuria, ipercuria. Abbandono; 4) violenza sessuale: l’incesto Indicatori fisici Lesioni cutanee: ematomi, ecchimosi alle labbra, agli occhi, all’addome; tagli e ferite in diverse parti del corpo e in un differente stadio di cicatrizzazione; ustioni,bruciature di sigarette; segni di morsi. Lesioni scheletriche: fratture degli arti superiori e inferiori e delle costole. Lesioni craniche: fratture craniche; emorragie celebrali. Indispensabile l’indagine medicolegale, che dovrà escludere l’origine traumatica accidentale delle lesioni. …“Shaken Baby Syndrome” 1. Trascuratezza nella cura e nell’igiene personale del bambino. 2. La presenza di ritardi nella crescita ponderale, nello sviluppo staturale e nel linguaggio. 3. Abitudini alimentari disordinate: ipo o iper alimentazione. 4. Precedenti e periodiche consultazioni di medici. Alterazioni nella modulazione della consapevolezza, comportamenti impulsivi, sindrome ipermotoria ulteriori indicatori di maltrattamento manifestazioni aspecifiche 1. Paura del contatto fisico: il bambino ostenta indifferenza verso gli altri, rifiuta il contatto fisico, soprattutto con gli adulti, piange disperatamente se lo si sottopone ad esami fisici, ha paura dei genitori, si ritrae all’avvicinarsi dell’insegnante, ecc. 2. Tendenza all’aggressività o all’isolamento. 3. Timore e diffidenza: cerca costantemente di controllare l’ambiente ed i presenti. maltrattamento psicologico • aggressione verbale tesa a squalificare, svilire; • privazioni del contatto fisico (reclusione); • privazione di sguardi diretti o altri atteggiamenti rifiutanti; • privazione di comunicazione verbale carezzevole; • eccessivo rifiuto nel riconoscere e migliorare un disturbo emotivo, una difficoltà di crescita emozionale, una difficoltà di apprendimento; • strumentalizzazione emozionale del figlio allo scopo di penalizzare indirettamente il partner. Merito affetto? Inadeguati comportamenti di attaccamento e compromissione di una sana formazione dell’autostima e delle competenze sociali del bambino Sindrome di alienazione genitoriale Ord. Tr. Min. 19/6/98 proc. N. 1652/E/97 Strategie dirette e/o indirette (manipolazione psicologica del genit. alienante: permanente, ingiustificata, al fine di ottenere l’influenzamento del minore avverso il genitore estraneizzato) L’importanza del contesto Sindrome di alienazione genitoriale Ord. Tr. Min. 19/6/98 proc. N. 1652/E/97 • campagna di denigrazione •Razionalizzazione debole dell’astio •Assenza di ambivalenza •‘Pensatore indipendente’ •Appoggio automatico del genitore alienante •Assenza di senso di colpa •Scenari presi in prestito •Estensione della ostilità Sindrome di alienazione genitoriale: sintomi “anxiosus attachment”, nel tentativo di mantenere la relazione con l’unico genitore rimasto (identificazione ed alleanza) Disturbi del sonno, regressione, tendenza all’isolamento, discontrollo degli impulsi, rigidità caratteriale, iposensibilità (tranne che verso il gen.alienante) Il gen. alienante presenta tratti di personalità spiccatamente immaturi, narcisistici, dipendenti da altri membri del gruppo familiare (person. bordeline, passivo-aggressivo, paranoide, istrioniche) Sindrome di alienazione genitoriale: gli indicatori “esterni” Distorsioni emotive e delle capacità fondamentali, disordini del discorso dell’abilità motoria o eccessiva suzione o morsicazione di oggetti, ipoverbalità, ipocrescita. Atteggiamenti aggressivi interpersonali o sociali, atti di autolesionismo, enuresi, crudeltà verso animali, causazione di incendi, tentativi di suicidio Sindrome di alienazione genitoriale: gli indicatori “interni” Caratteristiche neurotiche: gravi disturbi del sonno, inibizioni al gioco, fobie, ipocondrie, ossessioni, incapacità ad apprendere…si denotano nella sfera emotiva: insicurezza, tendenza passivo-aggressiva, instabilità, ansietà, sensi di colpa, percezione negativa del sé. Eventuali diagnosi psichiatriche: disturbo borderline, paranoide o deragliamenti psicotici Meadow (1977) : situazione in cui la madre (90% dei casi, 5% padre e 5% altra figura femminile, Meadow 2001) inventando sintomi e segni che il proprio figlio non ha o procurandogli sintomi e disturbi, lo espone ad esami ed interventi che possono cagionare Forma di maltrattamento resa possibile solo lesioni o persino la morte. in una cultura in cui la scienza medica e l’assistenza sanitaria sono sviluppate. Le tipologie (Libow e Schreirer) Induttore attivo: procura la malattia al figlio. Spesso trattasi di paziente che presenta in anamnesi problemi di salute molto seri. Medico-dipendente e “Cercatore d’Aiuto”: In questi due casi si “propone” al medico un sintomo fisico che però è pretesto -inconsapevole o nonper coprire una situazione di sofferenza fisica propria Conflitti coniugali ● La malattia come ripristino delle relazioni coniugali a spese del figlio; ● l’indottrinamento materno “mirato” nel caso di falsa accusa di abuso sessuale in concomitanza di separazioni conflittuali (percentuale oscillante tra il 10-30/40 %). In tali casi, a causa dell’aggiunta continua di particolari credibili, può succedere che il bambino arrivi a credere di essere stato vittima di abuso Le madri esemplari… Fattori predisponenti Come si palesano le madri? • L’essere figlio; • l’età comunque giovane (da pochi giorni di vita fino all’adolescenza): di solito l’inizio si colloca intorno ai 5 anni; • nessuna distinzione tra sessi; • in Paesi a componente multirazziale, vi è una prevalenza di bianchi. • Sollecite, premurose ed ansiose per la salute dei figli. • “Devote” e costantemente presenti. • Appaiono persone piacevoli, collaboranti e mostrano di apprezzare l’opera dei medici, sicchè finiscono per essere “manipolatorie” nei loro confronti Le conseguenze: la “morbilità” psicosociale. Difficolta di concentrazione; problemi comportamentali a casa ed a scuola; tendenza al furto ed al mendacio; difficoltà di apprendimento e di linguaggio; problemi emotivi; carattere eccessivamente timido e pauroso, ipocondria... … Sono poi riportati tratti di immaturità, relazioni simbiotiche con le madri, aggressività e timori di veneficio. Le madri esemplari… Le dinamiche intrapsichiche “Soddisfazione vicaria”: alla bassa autostima e alla sensazione interna di vuoto si agisce assumendo il fittizio ruolo di madre devota “personaggio”-, pronta a qualunque sacrificio innanzi ai figli affetti da patologie anomale e rare. Si esclude unanimamente la sussistenza di psicosi, mentre si ammettono fequenti disturbi di personalità (Istrionico, Borderline, Passivo-Aggressivo, Narcisistico e Paranoide). Solo nel caso di Munchausen “seriali” si riscontrano gravi compromissioni psicopatologiche. Comuni i ricoveri ripetuti ed i plurimi tentativi di suicidio. Le fasi della sintomatologia aspecifica La 1ª, acuta, di disorganizzazione e segretezza (ipervigilanza, disturbi del sonno con incubi notturni, paure, associazioni o riferimenti all’evento traumatico, sentimenti sgradevoli -colpa, vergogna, indegnità, bassa autostima, disperazione, paura di morire-). La 2ª intrappolamento-adattamento Il fenomeno sommerso dell’abuso sessuale intrafamiliare in danno di minori Processi di autocolpevoliz zazione Timori ritorsivi Inibizione del contesto familiare Possibili rivelazioni a “lungo termine” Protrazione condotte abusanti Reperti altamente indicativi di abuso sessuale (tracce organiche, gravidanza, sifilide, lacerazioni orifiziali…) Reperti di natura specifica, sospetti di abuso sessuale (possibile presenza in altri traumi o anomalie): abrasioni o lacerazioni nella zona genitale…Necessaria una valutazione comparativa Reperti di natura aspecifica non esclusivi: arrossamenti ed eritemi nella zona genitale (es. deribabili anche da infiammazioni, detergenti inadeguati o abbigliamento di scarsa qualità) 1) (seduttività inadeguata ed imitazione di condotte sessuali tipiche dell’adulto); 2) (angoscia, depressione, rabbia, incapacità di fidarsi degli altri, repulsione e aggressività); 3) : la volontà e i desideri del bambino soccombono di fronte a quelli dell’aggressore (ansia, paura, fobia, incubi, ipervigilanza, disturbi somatici, fuga, problemi scolastici, comportamento aggressivo o delinquenziale, tendenza ad abusare); 4) (colpa, vergogna, isolamento, disistima, idee di suicidio…) Indicatori possibili ma non patognomonici Lamentele per dolori fisici; paura o disgusto per alcune persone o luoghi; disturbi del sonno; emicrania; problemi scolastici; auto isolamento dalla famiglia, dagli amici e dalle attività abituali; abluzioni ripetitive e/o scarsa igiene; regressione verso comportamenti tipici di una fase pregressa; depressione, ansia, problemi disciplinari, fughe; disturbi nel comportamento alimentare; comportamento passivo o compiacente; atti delinquenziali; bassa autostima; atti di autolesionismo; ostilità o aggressione, abuso di sostanze tossiche; attività sessuale o gravidanza precoce; tent. suicidio. Tipologia abuso sessuale Età, sesso e base biopsicologica abusato Frequenza e durata dell’abuso Insorgenza disturbo psichico Contesto familiare multiproblema tico Vicinanza dell’abusatore e rapporti con l’abusato Rapporto di vicinanza Il contesto familiare Le variabili condizionanti La gravità e/o la durata dell’abuso; - la qualità del soggetto abusante; - l’età del soggetto Disturbo psicopatologico abusato; - il contesto sociale in direttamente proporzionale cui vive l’abusato; alla gravità delle variabili - la percezione soggettiva dell’abuso stesso; - la reazione del contesto familiare alla Minore età Gravità dell’abuso scoperta e/o denuncia dell’abuso. dell’abusato (durata e grado) Reperti altamente indicativi di abuso sessuale (tracce organiche, gravidanza, sifilide, lacerazioni orifiziali…) Reperti di natura specifica, sospetti di abuso sessuale (possibile presenza in altri traumi o anomalie): abrasioni o lacerazioni nella zona genitale…Necessaria una valutazione comparativa Reperti di natura aspecifica non esclusivi: arrossamenti ed eritemi nella zona genitale (es. deribabili anche da infiammazioni, detergenti inadeguati o abbigliamento di scarsa qualità) ? ? Disturbo Post-Traumatico da Stress Le esperienze subite, sotto forma di immagini, emozioni, sensazioni fisiche, parole, suoni, odori, sapori, incubi notturni, possono ritornare frequentemente alla mente, insieme ad emozioni fortemente disturbanti come, ansia, angoscia, irritabilità, panico o rabbia. Nei bambini i ricordi tendono a ripresentarsi sotto forma di incubi popolati da mostri e nel ripetere - attraverso il gioco o il disegno qualche elemento saliente dei fatti accaduti. Baranello (2000) ha evidenziato differenze sostanziali in ordine all’età in cui si sono verificate le condotte traumatiche, giungendo ad affermare che il trauma legato allo sviluppo di un PTSD è, nella maggior parte dei casi, avvenuto in un’età più elevata rispetto agli abusi a cui è stato sottoposto chi ha poi sviluppato un disturbo borderline di personalità. Teoria etiopatogenetica del Disturbo Borderline: la "triade borderline" Masterson (1981) e Rinsley (1982) Nell'adulto, molte sequele a lungo termine dell'abuso sessuale infantile hanno caratteristiche cliniche simili a quelle del Disturbo di Personalità Borderline: la scarsa autostima, l'autoaccusa, la depressione, la mancanza di fiducia nelle relazioni interpersonali, il comportamento autodistruttivo, lo scarso controllo dell'impulso, il comportamento suicida, l'abuso di sostanze e i problemi sessuali. Comorbilità con Disturbi in asse I (di disturbi affettivi, d'ansia, da abuso di sostanze e dell'alimentazione) Può presentarsi un disturbo dissociativo, ovvero quel “processo inibitorio attivo che normalmente separa gli stimoli interni ed esterni dal campo della coscienza...” Esso diventa un tentativo da parte del bambino di controllare o eliminare le percezioni opprimenti della situazione traumatica, distogliendone l'attenzione, sia al momento dell'aggressione, sia nei momenti in cui il trauma può essere richiamato alla memoria. La regressione invece è una tipica reazione ad un trauma grave. Può essere persistente quando il trauma si verifica precocemente nello sviluppo del bambino, allorché può venire rapidamente una perdita sconvolgente di alcune funzioni, come, ad esempio, il controllo sfinterico. La somatizzazione è un'altra reazione comune al trauma infantile. Alcuni autori hanno suggerito che essa è un precursore infantile della dissociazione, intesa come difesa contro una stimolazione eccessiva. Ed ancora… Alterazioni cognitive e mnestiche, massicci meccanismi di repressione operanti anche per decenni, condizionamento negativo dell’evoluzione del sistema comportamentale dell’attaccamento, presenza di memorie somatiche di difficile gestione, disturbi sessuali, difficoltà nell’instaurazione e nel mantenimento di relazioni interpersonali. A ciò si aggiunga che l’abuso sessuale intrafamiliare si accompagna poi abitualmente alla trascuratezza emotiva ed alla violenza psicologica e/o fisica. La sessualizzazione traumatica, la "stigmatizzazione" (derivata da sentimenti di vergogna, umiliazione, colpevolezza), il tradimento e l’impotenza caratterizzano l’esistere emotivo del minore gravemente abusato. Il primo meccanismo contribuisce a rendere confuso il vissuto corporeo e la capacità di investire positivamente nel proprio corpo. Gli altri distruggono la fiducia e la stima di se stessi, nonché il controllo che il minore costruisce con e su se stesso ed il suo ambiente. Il dolore (fisico) e la sofferenza (morale) marcano evidenti ed invalicabili tratti depressivi. I tre interrogativi: E’ capitato? L'ho fatto capitare io? Ho tratto piacere da quell'esperienza? All'interno di questa serie generale di domande, nel caso di incesto, vi sono importanti differenze a seconda se il genitore incestuoso sia la madre o il padre. Esistono due fattori nel rapporto madre-figlio che favoriscono l'incesto: 1) il figlio è indesiderato, non gratifica la madre, cioè non ne soddisfa il narcisismo fin dalla nascita; 2) quando la simbiosi madre-figlio è parassitica e non viene risolta, la madre è incapace di permettere lo sviluppo individuale del figlio. “Sfatiamo qualche mito”… Status socioeconomico: il livello reddituale è un indicatore forte, ma imperfetto (il campione è “iper rappresentato” !, mentre si pensi alla maggiore “impenetrabilità” sociale delle famiglie più agiate). Contesto ecologico. Interessante il dato relativo alle zone urbane considerate ad alto rischio: unitamente al reddito ed all’occupazione rilevano le aree in cui prevale la disorganizzazione sociale di carattere ambientale e la mancanza di coesione sociofamiliare (Osmosi bidimensionale). “Breaking the cycle”: gli studi clinici non sempre convalidano il “ciclo della violenza”; tuttavia può dirsi sussistente una correlazione non diretta (che diventa ancor più consistente nei casi di viol. fisica). I quattro fattori di Finkelhor (anni 80/90) Sentimenti di potere Onnipotenza e controllo congruenza emotiva Scarsa autostima Inadeguatezza sociale I quattro fattori di Finkelhor (anni 80/90) Fantasie perverse Esperienze sessuali precoci Eccitazione sessuale perversa Attrazione verso i min. I quattro fattori di Finkelhor (anni 80/90) bisogni emotivi e sessuali Incapacità di soddisfare Blocchi dello sviluppo Mancanza di rapporto adeguato con i pari Disordine impulsi, dist. relazionali, ansia specifica I quattro fattori di Finkelhor (anni 80/90) Indebolite o assenti Disinibizioni È certa la lettura unicausale? Pedofilia Modello di Groth (1978) L’attrazione verso i bambini compare in età adultà ed è dovuta a deficit di gestione dello stress Regrediti Pedofili senza forza fisica Fissati Arresto della maturazione psicologica e “fissato” ad una fase precoce dello sviluppo psicosessuale. Rari o nulli i contatti sessuali con adulti. Pedofilia e internet Child erotica e pornography Bargess, Lanning (1989) Catarsi/sostituzione Feticcio Denaro Uso materiale pedopornografico Scambio altri pedof. Mezzo persuasione Strumento ricatto Il ruolo della fantasia Perverso e gratificante, inducente un senso di controllo, capacità e dominanza. Il senso di inadeguatezza viene “compensato” mediante fantasie con connotazioni sessuali. Le distorsioni cognitive, invece, permettono l’azione, mentre la colpa, in genere, è legata al timore di essere preso. Per alcuni si tratterebbe di un “atto di vendetta simbolico” (Stoller 1975). La forma finale della perversione deriva poi da eventi esterni verificatisi nel corso dell’età evolutiva (esperienze successive di abuso o piacevoli incontri con coetanei possono rinforzare il comportamento pedofilico). È indubbia la mancanza del vincolo di pariteticità, fondato sul reciproco consenso, sulla consapevolezza, sulla capacità e libertà decisionale di entrambi i partners. È altresì evidente il tentativo di realizzare esperienze sessuali prive di reciprocità e di condivisione: il bisogno di proteggersi da sensazioni di vulnerabilità, intrusione o smarrimento, dimostra un modo patologico di vivere la vicinanza emotiva e l’intimità fisica. In alcuni casi l’obiettivo della reificazione del minore è espressione di istanze particolarmente aggressive, poco compatibili con una “sessualità adattiva”, e sconfinate in condotte omicidiarie Criteri diagnostici A. Durante un periodo di almeno 6 mesi, fantasie, impulsi sessuali o comportamenti ricorrenti, intensamente eccitanti sessualmente, che comportano attività sessuale con uno o più bambini prepuberi (13 anni o più piccoli). B. Le fantasie, gli impulsi sessuali o i comportamenti causano disagio clinicamente significativo o compromissione dell’area sociale, lavorativa o di altre importanti aree di funzionamanto. C. Il soggetto ha almeno 16 anni ed è di almeno 5 anni maggiore del bambino o bambini di cui al criterio A I diversi approcci teorici Howells (1981): il ruolo precipitante dell’eccitazione ses. e dell’immaturità somatica durante la pubertà (perché non tutti diventano pedofili?) Insieme di precondizioni Apprendimento sessuale Lang, Flor-Henry, Frenzel (1990): anomalie ormonali? Wyre (1990): lo stile cognitivo dei pedofili li porta a minimizzare le trasgressioni Processo cognitivo Pedofilia Anomalia biologica Pedofilia primaria che fornisce un certo grado di integrazione dell’Io. Tipologia: invarianti e pseudonevrotico. Le fasi: aggressività ed annichilimento, cui segue il “ripiegamento narcisistico” Finkelhor Freud (1905), Socarides (1991): il ruolo delle privazioni sessuali. “comportamento o fantasia pedofili e perverso per congenita inclinazione pedofila” Psicodinamicamente determinata Una visione psichiatrica Glasser (1989): pedofilia secondaria, quale conseguenza di altre patologie (schizofrenia…) • Disfunzioni in difetto (anoressia sessuale, anorgasmia…) • Disfunzioni in eccesso (erotomania, ninfomania…) “Alterazione della sensibilità erotica in presenza od in assenza di relazione eterosessuali” • • • • Deviazioni o anomalie relative all’oggetto (incesto, pedofilia, gerontofilia, feticismo, zoofilia, necrofilia…; Deviazioni rispetto al soggetto (transessualismo, travestitismo…); Deviazioni rispetto le modalità di comportamento (voyerismo, stupro, esibizionismo, frotteurismo, sadismo sessuale, masochismo…); Deviazioni correlate a condotte aggres. (piromania, cleptomania); a condotte appettitive (tossicoalcooldipendenza); a condotte sostitutive del soddisfacimento ses. (anoressia e bulimia) Disfunzioni sessuali e malattia mentale Si possono osservare prevalentemente: • nella fase ipomaniacale della ciclotimia; •Tra le manifestazioni iniziali della schizofrenia o suo decorso (specie nella varietà ebefrenica); •Nelle psicosi organiche (tossiche e degenerative); •In talune manifestazioni dell’epilessia; •Nelle insufficienze mentali Lesioni cerebrali organiche (demenze, epilessia del lobo frontale, pseudo demenze, insufficenze mentali) e disturbi schizofrenici sono stati segnalati negli esibizionisti. STALKING: FENOMENO I SINGOLI COMPORTAMENTI (Comunicazioni e contatti indesiderati, comportamenti associati) Spitzberg (2002): iper-intimità, pedinamento, invasione (furto e violazione di domicilio), pedinamento ed intrusione svolta da terzi ‘informatori’, coercizione e aggressione alla vittima, alle sue proprietà e/o persone e/0 oggetti Mezzi e modalità: 1) telefono, lettera e email (prevalentemente 50-70%); 2) pedinamenti, sorveglianza e approcci diretti (circa il 30%); comportamenti associati (minacce, aggressioni fisiche, ordini o cancellazioni di beni e servizi, regali, comunicazioni pubbliche) SINDROME DEL MOLESTATORE ASSILLANTE QUADRO PSICOPATOLOGICO: RICERCA ESTREMA DI UNA RELAZIONE INTERPERSONALE (dalla compulsività al delirio, dalle psicopatie ai disturbi di personalità) LA PRIMA DESCRIZIONE ‘CLASSICA’: De Clérambault (1920), delirio cronico di tipo passionale (SINDROME EROTOMANICA ed il ‘postulato’ di essere amato da una persona importante) Attualmente solo il 10% PARAFILIA: SINDROME DEL MOLESTATORE ASSILLANTE (U. FORNARI, 2008) NATURA: molestia sessuale a distanza; ‘spazio vuoto’ riempito da fantasie perverse sessualmente eccitanti (pericoli iniziali di fraintendimenti e collusioni vittimologiche) reificazione ed umiliazione della vittima TIPI: prevalentemente M. RESPINTO, M. SERIALE, M. NARCISISTA, M. PATOLOGICO; infine, il filone del M. RIVENDICATIVO PROFILO CRIMINOLOGICO: predominanza maschi; età media 35/40 anni (può aumentare se ex partner); senza relazioni intime in corso; condotta violenta che tocca il 45% nel caso di molestatore ex-partner PARAFILIA: fenomenologia MANCATA ELABORAZIONE DELLA FERITA NARCISISTICA INFERTA CON IL ‘RIFIUTO’ FRAINTENDIMENTI DI POSSIBILI FORME DI NEGOZIAZIONE INIZIALMENTE PROPOSTE AL FINE DI ATTENUARE IL RIFIUTO O LA LIMITAZIONE DEL RAPPORTO (ES. INFATUAZIONE MORBOSA…) FANTASIE IPERCOMPENSATORIE DI UNA PERSONALITA’ DISTURBATA O TEMATICHE DELIRANTI COLLOCATE SU UN SOGGETTO ‘PRIVILEGIATO’ CLASSIFICAZIONI FENOMENICO-MOTIVAZIONALI Zona, Sharma, Lane (1993): EROTOMANI, AMANTI OSSESSIVI, SEMPLICI OSSESSIVI Harmon, Rosner, Owen (1995): ‘AFFETTIVO-AMOROSO’, ‘PERSECUTORIO-IRATO’ De Becker (1997): CERCATORI DI LEGAMI, CERCATORI DI INTIMITA’, SPINTI DAL RIFIUTO, SPINTI DAL DELIRIO Mullen, Pathè etc (1999): (motivazione e contesto; natura del rapporto e diagnosi) RIFIUTATO, CERCATORI D’INTIMITA’, RANCOROSI, PREDATORI, INCOMPETENTI SINDROME DEL MOLESTATORE ASSILLANTE • DISTURBO OSSES.-COMPULSIVO con funzionamento perverso • NEV. FOBICA con ipercompensazioni a sfondo erotico-sentiment. • DIST. PERSONALITA’ (antis., narcisist., paranoide e borderline) -diagnosi prevalente sino all’85% (D.P.NAS)- • DIST. DELIRANTE • SCHIZOFRENIA E. O PAR. • DIST. BIPOLARE, in fase maniacale • RITARDO MENTALE MEDIOGRAVE • DIST. DA DANNI ORGANICO-CEREBRALI ESAME TRANSAZIONALE E COMPARATIVO REATO NATURA: reato ‘necessariamente’ abituale di evento (‘quid pluris’ nesso funzionale fra ripetizione e eventi dannosi – Trib. Bologna, 8.5.2009, Trib. Napoli, sez. IV, 30.6.2009; Cass. Pen., IV, 30.8.2010, n. 32404) COMPENDIO INDIZIARIO: lo stillicidio persecutorio come “l’in sé” dell’incriminazione; può configurarsi anche con due soli episodi (Trib. Reggio Emilia, sez. GIP, 12.3.2009; Trib. Milano, sez XI, 31.3.2009 e 17.4.2009; Cass. Pen.,V, 21.1.2010, n. 245881; Cass. Pen., V, 5.7.2010, n. 25527) purché aventi carattere di persecutorietà ed invasività nella vita della p.o (sulla alternatività degli eventi lesivi, Cass. Pen., V, 21.9.2010, n. 34015) EVENTI LESIVI: PERDURANTE E GRAVE STATO D’ANSIA; FONDATO TIMORE PER LA INCOLUMITA’; ALTERAZIONI ABITUDINI DI VITA LA TRIADE SINTOMATOLOGICA SULLA VITTIMA ASSENZA DI SPERANZA FUTURA; ASSENZA DI POSSIBILTA’ DI AIUTO; INADEGUATEZZA PERSONALE E AUTOSVALUTAZIONE (minare l’assetto cognitivoemotivo; complicare l’adattamento sociale; minare l’assetto sentimentale e l’equilibrio in generale) CRITERIOLOGIA: struttura della personalità della vittima; esame della temporalità psichica; comprensione dei vissuti individuali e analisi della storia di vita La PARTE, va rapportata al TUTTO