La “chimica della vita” si basa sui composti del carbonio e dipende da reazioni chimiche che avvengono in soluzione acquosa. Le cellule contengono 4 famiglie principali di piccole molecole organiche: Amminoacidi Subunità delle proteine Nucleotidi Subunità del DNA e del RNA Zuccheri Fonti di energia per la cellula e subunità dei polisaccaridi Acidi grassi Fonti di energia (triacilgliceroli) Componenti delle membrane cellulari (fosfolipidi). Le Proteine La classe più versatile delle macromolecole biologiche Alcune funzioni delle proteine: Struttura generale di un amminoacido Lisina Stereoisomeria degli amminoacidi I due isomeri L- e D- alanina sono immagini speculari non sovrapponibili l’uno dell’altro Per la classificazione e la nomenclatura degli stereoisomeri il composto di riferimento è lo zucchero a 3 atomi di carbonio Gliceraldeide. Con questo tipo di rappresentazione il gruppo R dell’amminoacido va posto sotto il carbonio α. Gli Lamminoacidi hanno il gruppo amminico sulla sinistra, i Damminoacidi sulla destra Gruppi R alifatici, non polari Glicina Alanina Leucina Metionina Valina Isoleucina Gruppi R aromatici Fenilalanina Tirosina Triptofano Il triptofano e la tirosina, e in misura minore la fenilalanina, assorbono la luce ultravioletta. Questo spiega perché la maggior parte delle proteine possiedono un caratteristico assorbimento della luce a una lunghezza d’onda di 280 nm. Questa proprietà delle proteine è utilizzata dai ricercatori per idividuarle e quantificarle Assorbimento della luce da parte delle molecole: Un gran numero di biomolecole assorbono la luce a una catteristica lunghezza d’onda. La misura dell’assorbimento della luce con uno spettrofotometro è utilizzata per identificare le molecole e per valutare la loro concentrazione in soluzione. La frazione della luce incidente che viene assorbita da una soluzione a una data lunghezza d’onda è proporzionale allo spessore della soluzione (cammino ottico) e alla concentrazione della specie chimica che assorbe la luce. La legge di Lambert-Beer. Io log = εcl I Io = Intensità della luce incidente I = Intensità della luce trasmessa ε = coefficiente di estinsione molare (in unità di litro per moli-centimetro) c = concentrazione della specie che assorbe la luce (in moli per litro) l = lunghezza del cammino ottico (spessore del campione che assorbe la luce; in centimetri) L’espressione log (Io/I) viene detta assorbanza e indicata con A. L’assorbanza A è direttamente proporzionale alla concentrazione del soluto che sta assorbendo la luce. I principali componenti di uno spettrofotometro Io, Intensità della luce incidente Lampada: Luce emessa con una vasta gamma di lunghezze d’onda Monocromatore: Sceglie e trasmette una luce ad una particolare lunghezza d’onda I, Intensità della luce trasmessa Cuvetta Contenente c moli/litro della specie molecolare che assorbe la luce Registratore Gruppi R polari, non carichi Serina Prolina Treonina Cisteina Asparagina Glutammina Prolina Un amminoacido particolare Struttura ciclica della Prolina La catena laterale ( R ) è unita sia al carbonio α che al gruppo amminico. Cisteina Due residui di cisteina possono essere uniti da un legame disolfuro Gruppi R carichi positivamente Lisina Arginina Istidina Guanidino (Arginina) Imidazolo (Istidina) La ionizzazione dell’Istidina. L’istidina può legare o rilasciare un protone a pH vicini al pH fisiologico Gruppi R carichi negativamente Aspartato Glutammato Amminoacidi non standard γ-Carbossiglutammato 4-Idrossiprolina 5-Idrossilisina 6-N-Metillisina Desmosina Selenocisteina Le proteine possono contenere amminoacidi non standard che derivano dalla modificazione chimica di uno dei 20 amminoacidi standard dopo il suo inserimento nella proteina La selenocisteina è un amminoacido raro che viene introdotto nelle proteine durante la sintesi L’ornitina e la citrullina non si trovano nelle proteine ma sono intermedi della biosintesi dell’arginina e del ciclo dell’urea Struttura di un amminoacido Forma non ionica Forma ionica dipolare (zwitterionica) Gli stati di ionizzazione dipendono dal pH Acido diprotico NH3+ H - C - COOH NH3+ - H+ H - C - COO- NH2 H - C - COO- + H+ R Forma predominante a pH 1 R Forma predominante a pH 7 R Forma predominante a pH 11 La forma zwitterionica è quella predominante a valori di pH vicini a quello fisiologico. Gli amminoacidi hanno curve di titolazione caratteristiche Titolazione di un amminoacido: la glicina pI = punto isoelettrico o pH isoelettrico Il valore di pH a cui la carica netta di un amminoacido è uguale a 0 viene detto punto isoelettrico o pH isoelettrico (pI). Per un amminoacido come la glicina, che non ha gruppi ionizzabili nella catena laterale, il punto isoelettrico è la media aritmetica dei valori dei due pKa: 1 1 pI = (pK1 + pK 2 ) = (2,34 + 9,6) = 5,97 2 2 Un amminoacido ha una carica netta positiva a ogni valore di pH inferiore rispetto al pI; se posto in un campo elettrico migra verso l’elettrodo negativo (catodo), ad ogni valore di pH superiore al pI ha carica netta negativa e quindi migra verso l’elettrodo positivo (anodo) Il valore di pKa di qualsiasi gruppo funzionale è influenzato dall’ambiente chimico in cui si trova. Tutti gli amminoacidi con un solo gruppo amminico α, un solo gruppo carbossilico α e un gruppo R non ionizzabile hanno curve di titolazione simili a quella della glicina. Gli amminoacidi con un gruppo R ionizzabile hanno curve di titolazione più complesse con tre fasi corrispondenti alle tre possibili tappe di ionizzazione; in questo caso avremo tre valori di pKa Curva di titolazione del Glutammato (un amminoacido con R contenente un gruppo acido). Il pI = 3,22 (la media dei valori di pKa dei due gruppi -COOH) A questo valore di pH i due gruppi -COOH contribuiscono con una carica netta di -1 che bilancia la carica netta +1 del gruppo -NH3+ Curva di titolazione dell’ Istidina (un amminoacido con R contenente un gruppobasico). Il pI = 7,59 (la media dei valori di pKa dei gruppi amminico e imidazolico) A questo valore di pH i due gruppi basici contribuiscono con una carica netta di +1 che bilancia la carica netta -1 del gruppo -COO- Tipici valori di pKa dei gruppi ionizzabili presenti nelle proteine L’istidina ha un gruppo R con pKa di 6,0 che può comportarsi da tampone a un pH vicino alla neutralita Reazione di condensazione Legame peptidico Una catena polipeptidica è direzionale. E’ possibile identificare un residuo ammino-terminale ed un residuo carbossi-terminale Estremità ammino-terminale Estremità carbossi-terminale Un tetrapeptide. In rosa sono indicati i gruppi ionizzabili Come gli amminoacidi liberi, anche i peptidi hanno curve di titolazione caratteristiche e un pH isoelettrico (pI) specifico, al cui valore non si muovono in un campo elettrico. I peptidi e i polipeptidi biologicamente attivi hanno dimensioni molto variabili (aspartame) Dati molecolari di alcune proteine E’ possibile calcolare in modo approssimativo il numero di residui amminoacidici in una proteina semplice che non contiene altri gruppi chimici dividendo la sua massa molecolare per 110. La massa molecolare media dei 20 amminoacidi è 138, ma quelli più piccoli sono più rappresentati nelle proteine. Se si tien conto della proporzione con cui i vari amminoacidi entrano a far parte delle proteine, la massa molecolare media si avvicina a 128 Per generare un legame peptidico viene eliminata una molecola di acqua (Mw=18); la massa molecolare media di un residuo amminoacidico in una proteina è 128 -18 = 110 Proteine che contengono solo amminoacidi = proteine semplici Alcune proteine contengono gruppi chimici diversi dagli amminoacidi= proteine coniugate La parte non amminoacidica di una proteina coniugata è detto gruppo prostetico Il gruppo prostetico ha un ruolo determinante nella funzione delle proteine