La Nuova Zelanda
“il paese delle spiaggie mozzafiato”
Le catene montuose e le montagne
L’unica catena montuosa presente in Nuova zelanda sono le Alpi
Meridionali situate nell’isola del Sud. Le montagne principali sono il monte Cook che è anche la vetta più alte del paese con i suoi
3754m d’altezza, altre montagne importanti sono il monte Tasman
(3497m), il monte Dampier (3440m) e il monte Vancouver (3309m).
I parchi naturali
In nuova Zelanda ci sono 14 parchi naturali. Il principale parco naturale del paese è il “Parco
Nazionale Tongariro” che è stato il primo parco istituito del paese nel 1887 con i suoi 796
km² di estensione, poi il più esteso è il parco nazionale Fiordland con i suoi 12.519km² istituito nel 1952 e infine il più piccolo è il parco nazionale con i suoi 225km², isatituito nel 1942.
Fiumi e Laghi
La Nuova Zelanda è ricca di fiumi ben
alimentati dalle copiose precipitazioni e, nell’Isola del Sud, dalla fusione
dei ghiacciai: il loro corso è però breve. I fiumi più importanti nella Isola
del Nord sono il Waikato (425 km),
emissario del lago Taupo (626 km²) di
origine vulcanica e il Wanganui (290
km). A completare l’idrografia dell’isola il lago Rotorua (80 km²). Nell’Isola del Sud i principali fiumi scendono
verso l’Oceano Pacifico: Clutha, Waitaki, Taieri, Mataura. Molti sono anche i laghi di origine glaciale: Te Anau
(344 km2), Wakatipu, Wanaka, Manapouri, Hawea, Tekapo, Pukaki e Ohau.
Clima
Il clima della Nuova Zelanda è temperato, rimane sempre più o meno con delle temperature gradevoli per tutta la durata dell’anno. Il clima nel paese muta con frequenza e rapidamente. Non è raro che una giornata piovosa lasci il posto ad un cielo soleggiato o a fortissimi venti. Anche se la costa occidentale dell’Isola del Sud è
tra le regioni più piovose del mondo, mentre la costa orientale è molto asciutta.
La Flora e La Fauna
La flora della Nuova Zelanda è estremamente varia e per gran parte endemica: specie autoctone come il weta gigante, il kauri, il tuatara e il kukapo crescono accanto
a vaste foreste pluviali dominate da rimu, faggi, tawa, matai e rata, a felci e lino, a
campi coperti di erbe alpine e subalpine e ad una vasta gamma di fiori. Tra le piante più appariscenti c’è il pohutukawa. Attualmente la fauna selvatica della Nuova
Zelanda comprende il cervo rosso, il coniglio, la capra, il cinghiale, la lontra, il furetto e l’opossum australiano, tutti animali discendenti da specie importate dai coloni.
Data l’assenza di predatori naturali, questi animali si sono riprodotti in gran numero
e sono attualmente all’origine di gravi danni ambientali. In Nuova Zelanda non esistono serpenti. Le specie ornitologiche comprendono numerosi uccelli canori, come
l’uccello campana e il tui, e apterigiformi (uccelli incapaci di volare) quali il kiwi, il kakapo, il takahe e il weka, specie attualmente protette perché in pericolo di estinzione.
Principali Città
In un paese come la Nuova Zelanda che possiede una densità di circa 16 abitanti per
chilometri quadrato, parlare di metropoli è praticamente impossibile. La città più
grande è Auckland, che viene chiamata anche “città delle vele”, col suo milione di
persone, la più popolata al discapito della capitale Wellington. Entrambe si trovano
sull’Isola del Nord e possono essere definite quasi complementari tra di loro, anche
se sono da sempre due città rivali. Il 70% della popolazione si concentra nelle cinque
città principali della Nuova Zelanda: Wellington, Auckland, Christchurch, Hamilton e
Dunedin. Ognuna di esse ha caratteristiche molto particolari che le rendono uniche.
Se Auckland è la città metropolitana del divertimento e dei ritmi frenetici, Wellington è un centro ricchissimo di arte e cultura, qui si possono trovare numerosi musei
e centri artistici di qualità. Hamilton è una città universitaria, è la quarta città neozelandese più popolosa. Tra le città dell’Isola del nord si può nominare anche Tauranga,
all’imboccatura di un porto naturale sulla costa occidentale della Bay of Plenty, famosa tra i surfisti per le sue meravigliose spiagge. Christhchurch è la più grande città
dell’Isola del Sud, sulla costa orientale, in una posizione favorevolissima e dalla chiara
impronta vittoriana, è anche famosa perchè qui è stato inventato il bungee jumping.
Wellington:una città meravigliosa
La città è situata nella sezione meridionale dell’Isola del Nord e affacciata allo
Stretto di Cook, è la capitale più meridionale del mondo, essendo a una latitudine di 41° S. Le case occupano la sponda occidentale della baia di Port
Nicholson, dove una serie di promontori montuosi offre ripari naturali, in una
zona dal clima oceanico (temperatura media annua 12,9 ºC) caratterizzato da
forti venti e frequenti tempeste. È divisa in aree distinte, caratterizzate da specializzazioni urbane: la parte centrale ospita il quartiere degli affari e accoglie
circa la metà della popolazione; a Nord l’abitato si estende verso il porto di
Porirua, caratterizzato dalla presenza della popolazione autoctona delle isole
del Pacifico e dei Maori; a Nord-Est si estendono i due sobborghi suburbani di Lower Hutt City e Upper Hutt City. Wellington è sede della Victoria University e ospita vari istituti superiori e di ricerca, tra cui il Central Institute of
Technology. Nel campo della musica e dello spettacolo, Wellington ospita il
Royal New Zealand Ballet e la New Zealand Symphony Orchestra. Tra gli edifici
principali si ricordano il Palazzo del Parlamento, conosciuto come The Beehive, “arnia”, per la sua particolare forma, l’edificio venne ufficialmente aperto
dalla regina Elisabetta II nel 1977, il Palazzo del governo, la National Library,
la City Gallery Wellington, e la New Zealand Academy of Fine Arts. Tra i numerosi musei si ricordano il Te Papa Tongarewa, il più grande museo della Nuova Zelanda, che raccoglie testimonianze della storia del Paese fin dalle origini. Nella città si trova anche un grande giardino botanico (Wellington Botanic
Garden), esteso per 25 ettari. Collegata da un traghetto ferroviario alla città di
Picton, sull’Isola del Sud, Wellington è un importante centro amministrativo,
finanziario e industriale, sede di complessi alimentari, metalmeccanici, tessili e
chimici. Il suo porto, da cui si esportano latticini, carne e lana, è tra i più attivi
del Paese. L’economia della città ha risentito in modo piuttosto intenso della
crisi dovuta alla recessione globale verso la fine del primo decennio del XXI
secolo. Wellington è servita da un aeroporto internazionale (Wellington International Airport), che si trova a Rongotai, un sobborgo allo sbocco della baia.
Piatti Tipici
La cucina tradizionale della Nuova Zelanda,
nonostante le immigrazioni e le influenze che
il paese ha subito nei secoli da tutta la cultura
europea, deriva principalmente dalla cucina inglese: il menù tipico è a base di carne e patate
dolci, le kumara, una ghiottoneria introdotta
circa un millennio fa dai Maori particolarmente resistente alle malattie dei tuberi, che sono
rimaste alla base della loro alimentazione per
secoli. La colazione è ricca di salsicce e uova,
per iniziare la giornata col massimo dell’energia. Inoltre, sempre tipicamente inglesi, sono
i backed beans, dei fagioli cucinati in una salsa dolce al pomodoro. Negli ultimi dieci anni,
però, c’è stato un cambiamento notevole nella
gastronomia del neozelandese, ed è nata una
cucina più moderna che ha accolto e amalgamato sapori di diverse tradizioni, da quella maori a quella europea, da quella anglosassone a
quella asiatica, creando gusti unici al mondo.
Una delizia della cucina neozelandese sono le
anguille affumicate, ma tutto il pesce è squisito: nelle acque del Nord si trova lo snapper,
ma tra gli altri pesci d’acqua salata da provare
vi sono l’hoki, l’hapuka, il groper, il blue cod,
l’aragosta e il kingfish. Se si amano i molluschi
e i crostacei, i frutti di mare più buoni vengono
dai mari del sud: le cozze verdi sono ottime, si
trovano ovunque e sono le più economiche del
mondo, ma si possono provare anche le ostriche e il paua, da noi conosciuto come abalone
o orecchia di mare, un crostaceo molto duro
che viene pestato, tritato e impastato in frittelle. La carne è deliziosa, soprattutto quella
bovina e la selvaggina, preparate solitamente arrosto. Da provare sicuramente l’agnello
il cervo: il primo si trova ovunque, il secondo
nei ristoranti migliori. Nei fast food si trovano
il pasticcio di carne, gli hamburger serviti con
barbabietole, insalata e uovo fritto e i nachos.
Per quel che riguarda i prodotti caseari, latte,
formaggio e gelati sono ottimi. Rimanendo sul
dessert, tipicamente della Nuova Zelanda sono
l’afghan, biscotto al cioccolato fatto in casa,
e l’hokey pokey, gelato con pezzi di zucchero
caramellato. La frutta è tutta buonissima
e regala un grande assortimento, come
mele, pesche, ciliegie, albicocche e kiwi:
con il kiwi in particolare vengono prodotti
un liquore e un tipo di vino, di cui esistono
le varietà dolce, secco, fermo e frizzante.
La produzione vinicola neozelandese è degna di nota, nonostante non esista una tradizione lunga e raffinata come in Italia o in
Francia: nella Huapai Valley di Auckland si
trova la zona vinicola più antica del paese,
risalente all’inizio del Novecento. La vite
viene coltivata principalmente tra il 35° e
il 45° parallelo, e le differenze di clima tra
la South Island e la North Island si percepiscono nella lavorazione. L’unico ostacolo
è costituito dall’umidità e dalle forti piogge che a volte possono compromettere
la qualità del prodotto finale. Un’altra bevanda molto amata e diffusa è il tè, seguito dalla birra. Una curiosità: non in tutti i
ristoranti neozelandesi vengono venduti
alcolici; quelli che non hanno la licenza per
farlo usano il BYO (Bring Your Own, ovvero portati il tuo), che permette ai clienti di
portarsi il proprio vino e ordinare solo cibo.
Se si vuole assaggiare il piatto tradizionale Maori per eccellenza, allora non si può
dimenticare l’hangi: è un piatto con carni, spesso di pecora, e verdure cotte a vapore, preparato cuocendo il cibo in una
buca scavata nel terreno e ricoperta da
un’asse di legno. A Rotorua, il banchetto
viene inteso come buffet associato a uno
spettacolo folkloristico di danza Maori.
Brochure creata da Nicolò Tonon