DIFFERENZA TRA NEVROSI E PSICOSI
Le nevrosi sono dei disturbi psicologici causati probabilmente dall’interazione di
fattori psicologici, biologici e ambientali, che sono fonte di disagio per il soggetto. L’individuo con una
nevrosi instaura una relazione disfunzionale con il proprio ambiente sociale e per questo è sottoposto
ad ansia e stress. Nonostante lo stato di profondo disagio psicologico in cui può trovarsi chi è affetto
da nevrosi, non viene meno la capacità di giudizio critico circa lo stato della propria condizione e
l’attaccamento alla realtà resta anch’esso intatto. Le nevrosi, che possono essere considerati
dei disturbi di adattamento, si differenziano tra loro a seconda del processo psicologico
intaccato: nevrosi ossessive, fobiche, isteriche ecc. Nel DSM (manuale diagnostico e statistico dei
disturbi mentali) vengono forniti i criteri per la diagnosi delle nevrosi, le quali solitamente non si
presentano nei modi netti e chiaramente definiti dei manuali, ma in forme miste e non sempre di
facile interpretazione. Per il trattamento delle nevrosi generalmente è indicato un percorso
di psicoterapia e, nei casi più gravi e tendenti alle forme psicotiche, è possibile associare una
terapia farmacologica. In ogni caso, solitamente il trattamento delle nevrosi non mira solo ad alleviare
o eliminare i sintomi, ma a far acquisire al paziente un modo diverso di rapportarsi ai problemi,
offrendo nuove chiavi di lettura della realtà.
Le psicosi sono dei disturbi del funzionamento mentale, di gravità tale da causare la
compromissione o, in alcuni casi, la perdita totale del rapporto con la realtà. Vi sono diversi tipi di
sintomi dei disturbi psicotici: disturbo della forma del pensiero, per cui le produzione di idee sono
incoerenti e mancano di nessi associativi; disturbo del contenuto del pensiero, con la conseguente
produzione di idee deliranti, caratteristica presente praticamente in tutti i soggetti affetti da psicosi;
disturbo della senso-percezione, causa di allucinazioni a livello sensoriale (sono possibili allucinazioni
visive, uditive, olfattive, tattili e gustative). L’eziologia delle psicosi non è ancora stata definita in modo
certo, tuttavia si ipotizza un’interazione di più fattori di ordine biologico, psicologico e sociale. In
particolare, una predisposizione genetica di base sarebbe ritenuta responsabile di
una vulnerabilità del soggetto superiore alla norma a successivi aspetti ambientali disfunzionanti.
Sarebbe questo il motivo principale per cui le psicosi esordiscono precocemente nel corso
dell’adolescenza, provocando un vero e proprio cambiamento nella personalità, nell’umore e, in
generale, nelle funzioni mentali del soggetto. I trattamenti farmacologici sono indicati nel trattamento
dei disturbi psicotici, specialmente nei casi più gravi. Quando il paziente presenta un
quadro psicologico sufficientemente stabile e integrato per poter affrontare un intervento di aiuto
psicologico, si tende a perseguire come obiettivo principale un graduale reinserimento
sociale dell’individuo.