COSTI, PRODUZIONE, MERCATI CONCORRENZIALI RICAVO TOTALE, COSTI TOTALI, PROFITTO DELL’IMPRESA • Secondo la teoria economica, gli agenti economici compiono le loro scelte al fine di ottenere il massimo obiettivo raggiungibile con le risorse a loro disposizione • Per i consumatori questo obiettivo è l’utilità derivante dal consumo dei beni; o, in altri termini, il livello di benessere che possono raggiungere con le loro risorse • Per i produttori (le imprese) l’obiettivo è quello della massimizzazione del profitto: quanto possono guadagnare dalla vendita del prodotto, al netto dei costi Obiettivo dell’impresa • L’obiettivo dell’impresa è la massimizzazione del profitto: questo è dato dalla differenza tra ricavo totale e costo totale • Ricavo Totale: quanto l’impresa riceve in seguito alla vendita del suo prodotto • Costo Totale: il costo a prezzi di mercato per i fattori della produzione (materie prime, lavoro, etc.) utilizzati dall’impresa per la produzione del bene Costi espliciti e costi impliciti: costi opportunità • Il costo di produzione dell’impresa include tutti i costi opportunità della produzione di un bene. • Costi Espliciti ed Impliciti • I costi Espliciti sono costi che comportano un esborso di denaro (acquisto di input necessari alla produzione) • I costi Impliciti sono tutti i mancati guadagni derivanti dal fatto di avere impiegato risorse nella produzione di quel bene piuttosto che in qualunque altra attività Costo opportunità • Esempio: cap.13, esercizio 2 • I costi di apertura e funzionamento di un negozio sono di • • • • 500mila euro all’anno Se l’imprenditore decide di aprire il negozio deve rinunciare al suo attuale lavoro da cui trae un reddito di 50mila euro l’anno. Costo opportunità: 550mila Costo esplicito: 500mila (costo contabile) Costo implicito: 50mila Profitto Economico e Profitto Contabile • Il profitto economico è data dalla differenza tra ricavi • • • • totali meno costi totali, inclusi i costi impliciti dell’impresa. Il profitto contabile è dato dalla differenza tra i ricavi totali e i costi espliciti dell’impresa. Nel decidere se effettuare o meno un investimento occorre tenere conto anche dei costi impliciti: nell’esempio precedente, se i ricavi d’impresa fossero 510mila euro converrebbe aprire il negozio? Dal punto di vista contabile, i ricavi superano i costi di esercizio, quindi la risposta sarebbe SI Invece la risposta per un economista è NO, dato che i costi opportunità superano i ricavi d’impresa PRODUZIONE E COSTI • Da che cosa sono determinati i costi dell’impresa? • I costi sono dipendenti dai fattori di produzione (input) utilizzati nel processo produttivo • In generale ci possiamo riferire a due macro categorie di fattori di produzione: capitale e lavoro. • Il capitale può essere di diversi tipi: capitale finanziario, capitale fisico (strutture, macchine, etc.), capitale fondiario • La funzione di produzione rappresenta la relazione tra quantità di input (fattori di produzione) necessari per produrre il bene e la quantità di bene prodotto (output). LA FUNZIONE DI PRODUZIONE • Se consideriamo costanti gli altri fattori della produzione, possiamo osservare come varia la produzione al variare di un certo fattore: il prodotto marginale di quel fattore • Il prodotto marginale di un fattore della produzione è la quantità di bene prodotto da una unità addizionale di quel fattore (tenuti costanti gli altri fattori) • Dal punto di vista grafico, il prodotto marginale è misurato dalla pendenza della curva della funzione di produzione • Aumentando la quantità di input, la produzione aumenterà (almeno fino al punto in cui un eccesso di input diventi dannoso per il processo produttivo, e faccia diminuire la produzione) LA FUNZIONE DI PRODUZIONE • L’aumento della produzione (output) in seguito all’aumento di una unità di • • • • input potrà essere proporzionale (prodotto marginale costante), più che proporzionale (prodotto marginale crescente) o meno che proporzionale (prodotto marginale decrescente) Nel primo caso la funzione di produzione sarà lineare, nel secondo caso sarà una curva convessa, nel terzo caso sarà una curva concava Le imprese di un mercato concorrenziale sono caratterizzate da funzioni di produzione concave, con prodotto marginale decrescente Per esempio, se aumenta un solo fattore (lavoro) mentre gli altri rimangono costanti (macchine, spazi) non si potranno utilizzare le risorse in modo efficiente: questo si traduce in un prodotto marginale positivo (la produzione aumenta) ma decrescente (aumenta in modo meno che proporzionale) Se si aumentasse a dismisura l’uso di un fattore senza aumentare anche gli altri si potrebbe per assurdo arrivare ad una diminuzione del prodotto: una funzione di produzione decrescente. Evidentemente nessun imprenditore deciderà mai di utilizzare un fattore della produzione in questo modo FUNZIONI DI PRODUZIONE CURVE DI COSTO • La relazione tra quantità prodotta e costo di produzione è rappresentata dalle Curve di Costo. • Le curve di costo determinano le decisioni relative alla decisione di produrre il bene ed il prezzo da chiedere sul mercato per il bene prodotto. • Esistono diverse curve di costo: curva di costo totale, di costo (totale) fisso, di costo (totale) variabile, di costo marginale. COSTI FISSI E VARIABILI • I costi Fissi sono quei costi indipendenti dalla quantità prodotta • I costi Variabili invece dipendono da quanto si produce: è il costo delle materie prime, del lavoro e dell’usura delle macchine (ammortamento), impiegati per la produzione di una certa quantità di output • La somma di costi fissi + costi variabili = costi totali • I costi marginali indicano come variano i costi variabili per una unità aggiuntiva di output COSTI MARGINALI E FUNZIONE DI PRODUZIONE • La curva dei costi marginali dipende dalla funzione di produzione • Se la funzione di produzione è a rendimenti crescenti, occorrono meno input per un’unità aggiuntiva di output, e la curva di costo marginale è decrescente • Se la funzione di produzione è a rendimenti costanti, occorre la stessa quantità di input per un’unità aggiuntiva di output, e la curva di costo marginale è costante • Se la funzione di produzione è a rendimenti decrescenti, occorrono più input per un’unità di output, e la curva di costo marginale è crescente COSTI MARGINALI, VARIABILI E TOTALI • La curva di costo variabile si costruisce come somma cumulata dei costi marginali • La curva dei costi totali si costruisce come somma dei costi variabili e dei costi fissi • Quindi, i costi marginali possono essere espressi in ๐๐ถ๐ questo modo: , ovvero la variazione dei costi variabili ๐๐ per una unità incrementale di output, o alternativamente ๐๐ถ๐ come , ovvero la variazione dei costi totali per una ๐๐ unità incrementale di output. • Per definizione i costi fissi non incidono sulle variazioni di costo. CURVE DI COSTO • Esistono diverse curve di costo: curva di costo totale, di • • • • • costo (totale) fisso, di costo (totale) variabile, di costo marginale. Se i costi totali (fissi e variabili) sono divisi per quantità prodotta si hanno le curve di costo medio, costo medio fisso, costo medio variabile Costi Medi Fissi (CMeF)= CF/q Costi Medi Variabili (CMeV)= CV/q Costi Medi Totali (CMeT) =CT/q CMeT = CMeF + CMeV ESERCIZIO 10, pag. 217 Il bar salutista Da Aldo ha la seguente scheda di costo: Q (barili) 0 1 2 3 4 5 6 Costo variabile (€) 0 10 25 45 70 100 135 Costo totale (€) 30 40 55 75 100 130 165 a) Calcolate il costo medio variabile, il costo medio totale e il costo marginale per ogni quantità. b) Tracciate le tre curve. Quale relazione riscontrate tra la curva di costo marginale e quella di costo medio totale? Quale tra la curva di costo marginale e quella di costo medio variabile? Spiegate perché. ESERCIZIO 10, pag. 217 a) La seguente tabella mostra il costo medio variabile (CMeV), il costo medio totale (CMeT) e il costo marginale (CM) per ogni quantità. 0 Costo variabile (€) 0 Costo totale (€) 30 Costo medio variabile --- 1 10 40 10 2 25 55 12.5 3 45 75 15 4 70 100 17.5 5 100 130 20 6 135 165 22.5 Q (barili) Costo medio Costo totale marginale --10 40 15 27.5 20 25 25 25 30 26 35 27.5 ESERCIZIO 10, pag. 217 b) La figura (slide seguente) mostra le tre curve. - Quando la curva di COSTO MARGINALE (CM), che aumenta all’aumentare della quantità prodotta, si trova al di sotto di quella di COSTO MEDIO TOTALE (CMeT), ossia finché la quantità prodotta è inferiore a 4 barili, la curva di CMeT è decrescente; per una quantità di prodotto superiore a 4, invece, la curva di costo marginale si trova al di sopra di quella di costo medio totale, che diventa crescente. Si noti che la curva di costo marginale interseca la curva di costo medio totale nel suo punto minimo. - La curva di COSTO MARGINALE si trova più in alto di quella di COSTO MEDIO VARIABILE (CmeV). COSTO MEDIO E MARGINALE • La tipica curva di costo medio totale ha una forma ad U. • A livelli di output molto bassi il costo totale medio è alto a causa dell’incidenza dei costi fissi su poche unità di prodotto. • All’aumentare dell’output il costo medio totale diminuisce fino ad un certo punto minimo • Dopo tende a crescere a causa dell’incidenza dei costi variabili che aumentano COSTO MEDIO E MARGINALE • La quantità corrispondente al costo minimo (il punto minimo della curva dei costi medi totali) è detta la scala efficiente dell’impresa. • La curva dei costi marginali interseca la curva dei costi medi totali nel punto di minimo di questa. • Quando il costo marginale è inferiore rispetto al costo medio totale, il costo medio totale decresce • Quando il costo marginale è superiore al costo medio totale, il costo medio totale aumenta. COSTI NEL BREVE PERIODO E NEL LUNGO PERIODO • I costi fissi sono i costi relativi a impianti, macchine, locali, che non possono essere modificati velocemente, ma che in un periodo di tempo di più lungo possono essere variati. • Il breve periodo è per l’impresa quel periodo in cui alcuni costi non possono essere variati: per esempio se interrompo la produzione certamente consumo meno energia elettrica ma continuo a pagare il canone dell’allaccio • Il lungo periodo è per l’impresa il periodo in cui tutti i costi possono essere variati: posso decidere di chiudere definitivamente l’impresa, e quindi anche l’utenza elettrica COSTI NEL BREVE PERIODO E NEL LUNGO PERIODO • Dato che nel lungo periodo tutti i costi possono essere variati, l’impresa sceglierà quelle quantità di fattori di produzione che le consentiranno di essere efficiente (di produrre ad una scala efficiente) per qualunque livello di produzione. • La curva di costo medio di lungo periodo è costituita da tutti i costi minimi di produzione di breve periodo. Economie e Diseconomie di Scala • Rendimenti di scala crescenti: i costi medi di lungo periodo diminuiscono all’aumentare della produzione. • Rendimenti di scala decrescenti: i costi medi di lungo periodo aumentano all’aumentare della produzione • Rendimenti di scala costanti: i costi medi di lungo periodo non variano all’aumentare della produzione • Anche nelle curve di costo di lungo periodo si osserva un andamento a U: costi decrescenti (e rendimenti di scala crescenti) quando la dimensione è relativamente ridotta, ma se la dimensione diventa molto grande sorgono problemi di gestione che provocano costi crescenti (e rendimenti di scala decrescenti) CONCORRENZA PERFETTA • Un mercato perfettamente concorrenziale ha queste caratteristiche: • Molti compratori e molti venditori, tutti sufficientemente piccoli e indistinguibili l’uno dall’altro • I beni sono sufficientemente omogenei dal punto di vista del consumatore • Le imprese possono entrare e uscire facilmente dal mercato CONCORRENZA PERFETTA • Le condizioni precedentemente elencate determinano il seguente risultato: • Le azioni di un singolo compratore o venditore hanno un effetto trascurabile sul prezzo di mercato del bene • Ciascun compratore o venditore prende il prezzo di mercato come un dato, e si comporta di conseguenza: • Se il venditore non riesce a coprire i suoi costi di impresa dato il corrente prezzo di mercato, dovrà uscire dal mercato • Se il compratore ha una disponibilità a pagare inferiore al prezzo di mercato, non acquisterà il bene • Il prezzo di mercato di equilibrio di concorrenza perfetta è sempre il minimo che i venditori sono disposti ad accettare per quella quantità, ed il massimo che i consumatori sono disposti a spendere per quella quantità RICAVO TOTALE E MEDIO • La disponibilità a pagare dei consumatori dipende dalle • • • • loro preferenze e dal loro vincolo di bilancio Da cosa dipende la disponibilità ad accettare un certo prezzo da parte delle imprese? Dalle loro curve di costo Per capire in che modo l’impresa concorrenziale decide se e quanto produrre ad un certo prezzo dato dal mercato dobbiamo definire alcune variabili Ricavo totale: prezzo di vendita per quantità venduta. RT = (P ๏ด Q) Ricavo medio: Ricavo totale diviso per la quantità. In concorrenza perfetta Rme= (P ๏ด Q) /Q = P RICAVO MARGINALE • Ricavo Marginale: la variazione del ricavo totale dovuta ad una unità venduta in più RM =DRT/ Dq • Per un’impresa che opera in un mercato di concorrenza perfetta, il ricavo marginale è fisso, ed indipendente dalla quantità venduta • Per l’impresa concorrenziale il ricavo marginale è esattamente uguale al prezzo: RM=P MASSIMIZZAZIONE DEI PROFITTI • L’obiettivo di una impresa concorrenziale è quello di massimizzare i profitti. • Ovvero, si tratta di massimizzare la differenza tra ricavi totali e costi totali. • Questa differenza è massima (ed il profitto è massimo) quando il costo marginale è uguale al ricavo marginale • Il produttore stabilirà la quantità ottimale da produrre in corrispondenza del punto di equivalenza tra costo marginale e ricavo marginale QUANTITA’ OTTIMALE: RMa = CMa Per quantità inferiori a q* i benefici di produrre una unità in più del bene (Ricavo marginale) sono superiori rispetto ai costi (Costo marginale): conviene produrre di più Per quantità superiori a q* i benefici di produrre una unità in più del bene (Ricavo marginale) sono inferiori rispetto ai costi (Costo marginale): conviene produrre di meno Il livello ottimale è q*, quantità per la quale il Costo Marginale è uguale al Ricavo Marginale PROFITTI E RICAVI • Quando RM > CM l’impresa può aumentare i profitti aumentando la quantità prodotta • Quando RM < CM l’impresa può aumentare i profitti diminuendo la quantità prodotta • Quando RM =CM il profitto è massimizzato • Quindi l’impresa fissa la quantità prodotta in corrispondenza del punto in cui RM=CM: ricavo marginale uguale a costo marginale PROFITTI E RICAVI • Dato che il RM per un’impresa in concorrenza perfetta è esattamente uguale al prezzo di vendita del bene, avremo che il prezzo a cui l’impresa è disposta a vendere il bene è esattamente pari al costo marginale • Cioè per l’impresa concorrenziale la curva di offerta è la curva di costo marginale • Se decide di produrre, l’impresa produrrà le quantità per cui il prezzo è uguale al suo costo marginale • SE decide di produrre: infatti potrebbe decidere di sospendere la produzione o di chiudere del tutto CURVA D’OFFERTA NEL BREVE PERIODO • L’impresa nel Breve Periodo deve sostenere costi fissi e costi variabili. • • • • Solo i secondi dipendono dalla quantità prodotta. Se i costi di produzione (variabili) sono superiori ai ricavi, non conviene produrre; se invece sono inferiori, conviene produrre, perchè si potrà coprire almeno una parte dei costi fissi (che sono comunque da sostenere, finchè si rimane sul mercato) Quindi l’impresa concorrenziale sospende la produzione se RT < CV : i ricavi totali sono inferiori ai costi variabili O, in altri termini, sospende la produzione se RT/Q < CV/Q (Rme < CVMe): i ricavi medi sono inferiori ai costi medi variabili Ma dato che per l’impresa in concorrenza perfetta i ricavi medi sono uguali ai ricavi marginali, ancora in altri termini, sospende la produzione se P < CVMe : il prezzo (ricavo marginale) è inferiore al costo medio variabile Quindi nel breve periodo la curva d’offerta dell’impresa in concorrenza perfetta è data dalla parte della curva di costo marginale superiore alla curva del costo medio variabile Prezzo inferiore a CMeT e superiore a CMeV: produzione in perdita Q 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 CT 2.00 3.00 3.80 4.40 4.80 5.20 5.80 6.60 7.60 8.80 10.20 11.80 13.60 15.60 17.80 CF 2.00 2.00 2.00 2.00 2.00 2.00 2.00 2.00 2.00 2.00 2.00 2.00 2.00 2.00 2.00 CV CMeT CMeF CMeV CMa 1.00 1.80 2.40 2.80 3.20 3.80 4.60 5.60 6.80 8.20 9.80 11.60 13.60 15.80 3.00 1.90 1.47 1.20 1.04 0.97 0.94 0.95 0.98 1.02 1.07 1.13 1.20 1.27 2.00 1.00 0.67 0.50 0.40 0.33 0.29 0.25 0.22 0.20 0.18 0.17 0.15 0.14 1.00 0.90 0.80 0.70 0.64 0.63 0.66 0.70 0.76 0.82 0.89 0.97 1.05 1.13 1.00 0.80 0.60 0.40 0.40 0.60 0.80 1.00 1.20 1.40 1.60 1.80 2.00 2.20 P=Rma 0.80 0.80 0.80 0.80 0.80 0.80 0.80 0.80 0.80 0.80 0.80 0.80 0.80 0.80 0.80 RT=P*Q 0.00 0.80 1.60 2.40 3.20 4.00 4.80 5.60 6.40 7.20 8.00 8.80 9.60 10.40 11.20 Profitti -2.00 -2.20 -2.20 -2.00 -1.60 -1.20 -1.00 -1.00 -1.20 -1.60 -2.20 -3.00 -4.00 -5.20 -6.60 var.profitti -0.20 0.00 0.20 0.40 0.40 0.20 0.00 -0.20 -0.40 -0.60 -0.80 -1.00 -1.20 -1.40 3.50 La curva d’offerta di breve periodo dell’impresa è il tratto della curva di Cma (curva nera) al di sopra della curva dei CMeV (curva azzurra): la curva d’offerta inizia in corrispondenza della q=7 3.00 2.50 CMeT 2.00 CMeV 1.50 CMa 1.00 P=Rma 0.50 0.00 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 Prezzo inferiore a CMeV Sospensione produzione Q 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 CT 2.00 3.00 3.80 4.40 4.80 5.20 5.80 6.60 7.60 8.80 10.20 11.80 13.60 15.60 17.80 CF 2.00 2.00 2.00 2.00 2.00 2.00 2.00 2.00 2.00 2.00 2.00 2.00 2.00 2.00 2.00 CV CMeT CMeF CMeV CMa 1.00 1.80 2.40 2.80 3.20 3.80 4.60 5.60 6.80 8.20 9.80 11.60 13.60 15.80 3.00 1.90 1.47 1.20 1.04 0.97 0.94 0.95 0.98 1.02 1.07 1.13 1.20 1.27 2.00 1.00 0.67 0.50 0.40 0.33 0.29 0.25 0.22 0.20 0.18 0.17 0.15 0.14 1.00 0.90 0.80 0.70 0.64 0.63 0.66 0.70 0.76 0.82 0.89 0.97 1.05 1.13 1.00 0.80 0.60 0.40 0.40 0.60 0.80 1.00 1.20 1.40 1.60 1.80 2.00 2.20 P=Rma 0.60 0.60 0.60 0.60 0.60 0.60 0.60 0.60 0.60 0.60 0.60 0.60 0.60 0.60 0.60 RT=P*Q 0.00 0.60 1.20 1.80 2.40 3.00 3.60 4.20 4.80 5.40 6.00 6.60 7.20 7.80 8.40 Profitti -2.00 -2.40 -2.60 -2.60 -2.40 -2.20 -2.20 -2.40 -2.80 -3.40 -4.20 -5.20 -6.40 -7.80 -9.40 var.profitti 3.50 Se il prezzo è inferiore anche al costo medio variabile, allora all’impresa conviene sospendere la produzione nel breve periodo, dato che così perde solo i costi fissi, evitando quelli variabili 3.00 2.50 CMeT 2.00 CMeV 1.50 CMa 1.00 P=Rma 0.50 0.00 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 -0.40 -0.20 0.00 0.20 0.20 0.00 -0.20 -0.40 -0.60 -0.80 -1.00 -1.20 -1.40 -1.60 CURVA D’OFFERTA DI LUNGO PERIODO • Nel lungo periodo non ha più senso la distinzione tra costi fissi e costi variabili: tutti i costi sono variabili perché per definizione tutti i fattori della produzione sono variabili nel lungo periodo. • L’impresa esce dal mercato se il ricavo è inferiore ai costi totali di produzione: • Esce se RT < CT • Esce se RT/Q < CT/Q (Rme < Cme: ricavi medi inferiori a costi medi) • Esce se P < CMe (Prezzo, o ricavo marginale, inferiore a costi medi) • La curva d’offerta di Lungo Periodo dell’impresa concorrenziale è il tratto della curva dei costi marginali al di sopra della curva dei costi medi totali CURVA D’OFFERTA DI LUNGO PERIODO Q 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 CT 2.00 3.00 3.80 4.40 4.80 5.20 5.80 6.60 7.60 8.80 10.20 11.80 13.60 15.60 17.80 CF 2.00 2.00 2.00 2.00 2.00 2.00 2.00 2.00 2.00 2.00 2.00 2.00 2.00 2.00 2.00 CV CMeT CMa 1.00 1.80 2.40 2.80 3.20 3.80 4.60 5.60 6.80 8.20 9.80 11.60 13.60 15.80 3.00 1.90 1.47 1.20 1.04 0.97 0.94 0.95 0.98 1.02 1.07 1.13 1.20 1.27 1.00 0.80 0.60 0.40 0.40 0.60 0.80 1.00 1.20 1.40 1.60 1.80 2.00 2.20 La curva d’offerta di lungo periodo dell’impresa è il tratto della curva di Cma (curva nera) al di sopra della curva dei CMeT (curva viola). L’impresa potrà stare sul mercato solo per prezzi superiori a 0.95 €, altrimenti uscirà. P=Rma 0.80 0.80 0.80 0.80 0.80 0.80 0.80 0.80 0.80 0.80 0.80 0.80 0.80 0.80 0.80 RT=P*Q 0.00 0.80 1.60 2.40 3.20 4.00 4.80 5.60 6.40 7.20 8.00 8.80 9.60 10.40 11.20 Profitti -2.00 -2.20 -2.20 -2.00 -1.60 -1.20 -1.00 -1.00 -1.20 -1.60 -2.20 -3.00 -4.00 -5.20 -6.60 var.profitti -0.20 0.00 0.20 0.40 0.40 0.20 0.00 -0.20 -0.40 -0.60 -0.80 -1.00 -1.20 -1.40 3.50 3.00 2.50 2.00 CMeT 1.50 CMa P=Rma 1.00 0.50 0.00 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 PROFITTI DI BREVE PERIODO • Nel breve periodo si possono registrare dei profitti anche per le imprese in concorrenza perfetta. • Questo accade quando il prezzo è superiore al costo marginale: l’impresa riesce ad ottenere degli extra profitti Prezzo superiore a CMeT Extraprofitti Q 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 CT 2.00 3.00 3.80 4.40 4.80 5.20 5.80 6.60 7.60 8.80 10.20 11.80 13.60 15.60 17.80 CF 2.00 2.00 2.00 2.00 2.00 2.00 2.00 2.00 2.00 2.00 2.00 2.00 2.00 2.00 2.00 CV CMeT CMeF CMeV CMa 1.00 1.80 2.40 2.80 3.20 3.80 4.60 5.60 6.80 8.20 9.80 11.60 13.60 15.80 3.00 1.90 1.47 1.20 1.04 0.97 0.94 0.95 0.98 1.02 1.07 1.13 1.20 1.27 2.00 1.00 0.67 0.50 0.40 0.33 0.29 0.25 0.22 0.20 0.18 0.17 0.15 0.14 1.00 0.90 0.80 0.70 0.64 0.63 0.66 0.70 0.76 0.82 0.89 0.97 1.05 1.13 1.00 0.80 0.60 0.40 0.40 0.60 0.80 1.00 1.20 1.40 1.60 1.80 2.00 2.20 P=Rma 1.20 1.20 1.20 1.20 1.20 1.20 1.20 1.20 1.20 1.20 1.20 1.20 1.20 1.20 1.20 RT=P*Q 0.00 1.20 2.40 3.60 4.80 6.00 7.20 8.40 9.60 10.80 12.00 13.20 14.40 15.60 16.80 Profitti -2.00 -1.80 -1.40 -0.80 0.00 0.80 1.40 1.80 2.00 2.00 1.80 1.40 0.80 0.00 -1.00 var.profitti 0.20 0.40 0.60 0.80 0.80 0.60 0.40 0.20 0.00 -0.20 -0.40 -0.60 -0.80 -1.00 3.50 Quando il prezzo è superiore rispetto ai Costi medi totali (curva viola) l’impresa realizza degli extraprofitti. La quantità è data dalla condizione Cma=Rma, quindi q=9: i profitti sono massimizzati. 3.00 2.50 CMeT 2.00 CMeV CMa 1.50 P=Rma 1.00 0.50 0.00 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 OFFERTA DELL’INDUSTRIA NEL LUNGO PERIODO • Quando nel settore si realizzano degli extraprofitti, altre imprese entreranno nel mercato, e la quantità prodotta aumenterà. Questo comporterà una riduzione del prezzo, ed una conseguente riduzione degli extraprofitti. • Se invece si realizzano delle perdite, alcune imprese usciranno dal mercato, determinando una contrazione dell’offerta. • Quindi nel lungo periodo il mercato concorrenziale non genera né extraprofitti né perdite: il mercato si aggiusta in modo da garantire solo la piena copertura dei costi di impresa (compresa la remunerazione dell’imprenditore) CURVA D’OFFERTA DELL’INDUSTRIA • La curva d’offerta di mercato (dell’industria) è data dalla somma (orizzontale) delle quantità offerte delle singole imprese. • Dato che le curve d’offerta delle singole imprese sono determinate dalle curve dei costi marginali, anche l’offerta di mercato sarà determinata dai costi marginali di produzione del bene OFFERTA DELL’INDUSTRIA NEL LUNGO PERIODO • Le imprese che rimangono sul mercato sono quelle che non realizzano nè perdite nè extraprofitti. • Il prezzo (ricavo marginale e medio) sarà uguale al costo totale medio. • Nell’equilibrio di lungo periodo le imprese operano al livello di scala efficiente.