LE PROTEINE Dopo l’acqua, i costituenti principali della materia vivente sono le proteine. Il corpo umano è formato da 65% di acqua, 16% di proteine, 13% di grassi e una piccola quantità di carboidrati. Le PROTEINE sono polimeri formati da monomeri detti amminoacidi (AA), uniti a formare lunghe catene chiamate catene polipeptidiche. Una proteina è formata da 1 o più catene polipeptidiche ripiegate su se stesse fino ad assumere una precisa struttura tridimensionale. Hanno dimensioni molto variabili, da quelle più piccole come l’ormone Insulina, a quelle più grandi come la Titina (proteina muscolare). Molte proteine sono formate da più di una catena polipeptidica come l’Emoglobina. STRUTTURA DELLE PROTEINE AMMINOACIDI ISOMERIA OTTICA Gli amminoacidi sono in tutto 20. Il carbonio centrale asimmetrico, cioè che lega (con legami covalenti) i 4 sostituenti diversi, è detto è quindi un carbonio chirale. , ed Gli amminoacidi con il carbonio centrale chirale hanno isomeria ottica ( e possono quindi esistere 2 isomeri di questi AA, l’isomero D e l’isomero L). Di questi 20 amminoacidi, 19 sono chirali, la glicina non è chirale in quanto ha 2 sostituenti uguali, perché R nella glicina è uguale ad H, e quindi non ha isomeria ottica. (gli altri 19 AA hanno isomeria ottica). Glicina R = H Se immaginiamo di vedere un amminoacido in modo tridimensionale sul foglio, dovremmo disegnarlo così: La linea tratteggiata indica che il gruppo è sotto il piano, il cuneo indica che il gruppo è sopra il piano. Gli amminoacidi secondo la proiezione di Fischer vanno disegnati come nell’immagine che segue: In natura esiste solo l’isomero L degli amminoacidi, cioè con il gruppo NH3 a sinistra (si ha invece l’isomero D quando NH3 è a destra). Anche gli amminoacidi possono deviare la luce polarizzata a destra o a sinistra. Quando l’AA è sotto forma di ione bipolare si chiama zwitterione, e si può comportare sia da acido che da base (comportamento anfotero). ESEMPI di AA Cisteina molto importante (perché fa legami particolari detti ponti disolfuro che vedremo in seguito) R = CH2 - SH Acido Aspartico Alanina Lisina Serina CLASSIFICAZIONE DEGLI AA IN BASE AL GRUPPO R I vari gruppi R dei 20 AA hanno proprietà diverse a seconda se hanno carica POSITIVA, NEGATIVA, POLARI, ecc…. 1) Gruppi R apolari idrofobici (cioè non vanno d’accordo con l’acqua), questi gruppi R tendono a stare all’interno della proteina (es: alanina). Sono 6 AA 2) Gruppi R polari (cioè idrofili) non carichi, questi gruppi formano legami H con l’acqua (es: cisteina, serina). Sono 6 AA 3) Gruppi R polari idrofili con carica positiva (es: lisina). Sono 3 AA. 4) Gruppi R polari idrofili con carica negativa (es: acido aspartico). Sono 2 AA 5) Gruppi R aromatici (con catene laterali aromatiche come la fenilalanina). Sono 3 AA. LE PROTEINE POSSONO AVERE MOLTEPLICI FUNZIONI: 1) 2) 3) 4) 5) Sostegno meccanico Protezione Trasporto Catalitica di alcune reazioni chimiche difensiva LEGAME PEPTIDICO I peptidi e le proteine sono polimeri di AA legati tra loro da un legame peptidico. Il legame peptidico tra 2 AA diversi si forma tra il gruppo carbossilico di un AA e il gruppo amminico dell’altro AA, e si libera una molecola di acqua. + STRUTTURA DELLE PROTEINE Nelle proteine vi sono 4 livelli di organizzazione strutturale 1) STRUTTURA PRIMARIA Sequenza di AA legati tra loro da legami peptidici. Tutte le proteine esistenti derivano da combinazioni diverse dei 20 AA naturali. 2) STRUTTURA SECONDARIA Consiste nella regolare ripetizione di ripiegamenti caratteristici che interessano regioni diverse della catena polipeptidica. In ambiente acquoso la catena polipeptidica assume strutture regolari e ripetitive ( eliche, foglietti) molto stabili (e quindi con minima energia interna della molecola). Possono essere di 2 tipi: α-ELICA nella quale la catena polipeptidica è avvolta a formare una spirale destrogira, grazie a dei legami idrogeno che si formano tra l’ossigeno del gruppo C=O e l’idrogeno del gruppo N-H di un altro AA. Questa struttura può essere impedita se ci sono dei gruppi R molto grandi o con cariche che si respingono. La troviamo nelle cheratine che si trovano nei capelli, nelle unghie, nei peli e nelle penne degli uccelli. β A FOGLIETTO PIEGHETTATO formate a partire da 2 o più catene polipeptidiche che si affiancano e sono tenute insieme. I legami sono sempre tra C=O ed N-H Spesso le proteine hanno entrambe le strutture. 3) STRUTTURA TERZIARIA Produce una specifica forma tridimensionale, la cui superficie esterna presenta gruppi funzionali capaci di svolgere particolari reazioni chimiche con altre molecole specifiche. Questa struttura conferisce alla proteina la massima stabilità in quanto è la struttura con il minor contenuto energetico possibile. I responsabili di queste strutture terziarie sono le interazioni tra i gruppi R. La struttura terziaria è stabilizzata da legami tra catene laterali di residui AA che si trovano spazialmente vicini: Legame ionico tra AA carichi positivi e AA carichi negativi. Legame a idrogeno tra gruppi donatori di H e gruppi accettori di H presenti nelle catene laterali. LEGAME IDROFOBICO: tendenza delle catene laterali non polari ad unirsi tra loro in modo da offrire la minore superficie al solvente acquoso. PONTE S-S (ponte disolfuro): legame covalente. Importante nella stabilizzazione della struttura terziaria. Si forma quando, dopo che la proteina ha assunto la struttura terziaria, due gruppi –SH (di 2 cisteine) vengono a trovarsi spazialmente vicini e si ossidano. Sulla base dei diversi livelli strutturali assunti, le proteine sono classificate in FIBROSE e GLOBULARI PROTEINE FIBROSE. La struttura secondaria è prevalente. Sono costituite da lunghe catene polipeptidiche disposte in lunghi fasci o foglietti . Struttura estremamente ordinata Funzione di protezione e sostegno Rappresentano fino a 1/3 del peso in proteine dei vertebrati Sono costituiti prevalentemente da proteine fibrose: a) Pelle, Piume, Capelli, Corna, Unghie e Squame con funzione di PROTEZIONE b) Cartilagine, Tendini e ossa con funzione di SOSTEGNO. Sono insolubili in acqua perché costituite prevalentemente da AA con radicali idrofobici che sporgono verso l’esterno della struttura PROTEINE GLOBULARI. Assumono struttura terziaria e qualche volta quaternaria Sono macromolecole compatte di forma più o meno sferica. Hanno una struttura meno ordinata delle fibrose. Funzione di trasporto e di catalisi Ne fanno parte tutte le proteine che intervengono nella regolazione delle attività della cellula. Sono proteine globulari: Enzimi, Trasportatori di ossigeno e lipidi nel sangue, alcuni Ormoni Recettori di membrana, Anticorpi 4) STRUTTURA QUATERNARIA Molte proteine funzionali contengono 2 o più catene polipeptidiche, chiamate subunità, ciascuna ripiegata nella sua specifica struttura terziaria. La struttura quaternaria è il risultato del modo in cui le subunità si legano insieme tramite interazioni non covalenti (le subunità sono unite mediante legami H, ionici, idrofobici).L’unione delle subunità può permettere l’insorgere di proprietà non possedute dai singoli monomeri. L’alterazione della struttura tridimensionale di una proteina è detta DENATURAZIONE (ESEMPIO: quando si cuoce l’uovo le sue proteine sono denaturate), ed è accompagnata dalla perdita della propria funzionalità. La maggior parte delle proteine può essere denaturata con il calore, che altera i legami deboli, in particolare i legami H. Altri agenti denaturanti: valori di pH estremi, solventi organici, urea ecc… LA DENATURAZIONE E’ UN PROCESSO REVERSIBILE Le proteine globulari, una volta denaturate, possono riacquistare la loro struttura nativa e la loro attività biologica se vengono riportate nelle condizioni in cui la conformazione attiva è stabile.