Disturbi del linguaggio

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Disturbi del linguaggio
Profili evolutivi e indici predittivi di
rischio nelle prime fasi di
acquisizione
PREMESSE
• Circa 5-8% di bambini di età prescolare mostra
un ritardo nello sviluppo del linguaggio.
• Di questi una percentuale variabile tra il 2070% riceverà successivamente una diagnosi di
disturbo del linguaggio
Chi considerare a rischio
• Bambini di 2/3 anni che presentano ritardo
nell'acquisizione del linguaggio in assenza di
patologie neurologiche, sensoriali e cognitive
sono considerati a rischio.
Criteri di identificazione
• Vocabolario espressivo inferiore o uguale al
10º percentile a partire dai 24 mesi e/o
assenza di linguaggio combinatorio a partire
dai 30 mesi
LINGUAGGIO
Capacità di linguaggio
• Capacità di utilizzare un insieme arbitrario di
segni convenzionali (codice) per interagire con
l'ambiente circostante
Caratteristiche del linguaggio verbale
• Complesso
– superiore a qls altro sistema di comunicazione, può
comunicare qualsiasi contenuto
• Generativo
– da un numero finito di elementi e di regole può generare
un numero illimitato di significati ed enunciati
• Arbitrario
– relazione arbitraria tra significati e suoni verbali (permette
astrazione)
• Trasmissibilità
– può essere appreso senza apprendimento specifico
• La capacità di codifica è innata, ma
l’acquisizione del codice si sviluppa in tempi e
in modi diversi nelle diverse componenti del
sistema linguistico.
Componenti del sistema linguistico
• Fonologia
– l’insieme delle regole combinatorie fra i suoni per produrre
le parole di una lingua
• Sintassi
– l’insieme delle regole che danno tutte e solo le
combinazioni possibili fra le parole per produrre le frasi di
una lingua
• Semantica e lessico
– l’insieme delle parole usate da un individuo
• Pragmatica
– l’insieme degli elementi che rendono il linguaggio verbale
interpretabile in un contesto
SVILUPPO NORMOTIPICO DEL
LINGUAGGIO
Stadio prelinguistico (0-12 mesi)
• vagito (primi mesi)
• lallazione
– interazione monotona di sillabe (5-6 mesi)
– lallazione modulata (7- 8 mesi)
– lallazione discorsiva o comunicativa (9-10mesi)
– fonema affettivo (11-12 mesi)
– fonema designativo (12-13 mesi) e vocabolario di
12- 20 parole
Stadio linguistico (12 mesi-3 anni)
• Periodo della parola-frase (dai 10-12 ai 17-18
mesi): una parola che esprime l’azione di
un’intera frase, per poi passare (20 mesi ca) al
linguaggio combinatorio
• Frase nucleare (24-28 mesi) con struttura
morfosintattica molto semplice
• Periodo del linguaggio costituito (28-36 mesi): il
bambino usa la prima persona, il pronome “io” e
fa frasi complete, acquisendo i primi elementi
grammaticali, giungendo alla narrazione
CONDIZIONI DI SVILUPPO
Condizioni
Competenza
comunicativa
Esposizione ad
una lingua
Sistema neurobiologico
indenne
Competenza comunicativa
• Capacità di trasmettere «qualcosa» a
qualcuno
mittente
ricevente
Linguaggio
verbale (capacità
di codifica)
Parola (capacità
di produrre
fisicamente i
suoni della
lingua)
Intenzionalità
comunicativa
Competenza
comunicativa
La competenza linguistica
Linguaggio
verbale (capacità
di codifica)
forma
uso
contenuto
I tre elementi della CL
• Forma
– l’insieme degli elementi fonologici, lessicali e sintattici
che realizzano il contenuto
• Contenuto
– rappresentazione mentale che viene veicolata dal
linguaggio (pre-linguistico)
• Uso
– impiego soddisfacente dell’enunciato nei suoi aspetti
di forma e contenuto, oltre che di pertinenza e di
aspettative contestuali (es. sa che ore sono?)
DISTURBI DEL LINGUAGGIO
• Quando una delle tre condizioni della
competenza comunicativa è assente o alterata
ci sono le condizioni perché si manifesti un
disturbo
Intenzionalità
comunicativa
Linguaggio
verbale (capacità
di codifica)
Parola (capacità
di produrre
fisicamente i
suoni della
lingua)
Disturbi della comunicazione
• Disturbi della relazione
• Psicosi autistiche
• Mutismo elettivo
Disturbi di parola
• Disfluenza:
– ripetizione e/o prolungamento di fonemi o di sillabe,
pause tese, visibili o udibili nel corso dell'espressione
che causano disagio a chi le produce.
• Dislalia:
– disturbi articolatori, la cui causa è da attribuire ad
alterazioni funzionale od organiche a livello
dell’apparato fonatorio (labbra, lingua, denti).
• Tachilalia:
– alterazione del linguaggio, spesso espressione del
morbo di Parkinson
Disturbi di linguaggio
• Disturbi specifico dell’articolazione e
dell’eloquio
• Disturbo del linguaggio espressivo
• Disturbo del linguaggio recettivo
Disturbi specifico dell’articolazione e
dell’eloquio
• L’acquisizione dell’abilità di produzione dei suoni
verbali è ritardata o deviante con conseguente
difficoltà nell’efficacia comunicativa del bambino.
• La diagnosi è possibile in presenza di:
– intelligenza non verbale nella norma;
– abilità linguistiche espressive e ricettive nella norma;
– anomalie dell’articolazione non direttamente
attribuibili ad alterazioni sensoriali, anatomiche o
neurologiche;
– anomalie nel contesto d’uso colloquiale del
linguaggio.
Disturbo del linguaggio espressivo
• La capacità di esprimersi tramite il linguaggio è
marcatamente al di sotto del livello appropriato alla
sua età mentale, ma con una comprensione nella
norma.
• La diagnosi è possibile in presenza di:
– intelligenza non verbale nella norma;
– mancanza di produzione di singole parole intorno a due anni;
– piccole frasi di due parole intorno a tre anni sviluppo limitato del
vocabolario; espressioni di lunghezza ridotta;
– strutturazione della frase poco evoluta e/o deviante;
– difficoltà nella fluidità della frase / racconto;
– ritardi / anormalità per i suoni linguistici.
Disturbo del linguaggio recettivo
• a comprensione del linguaggio non è coerente
con l’età cronologica.
• La diagnosi è possibile in presenza di:
– intelligenza non verbale nella norma;
– comprensione verbale marcatamente discrepante
con l’età mentale non verbale;
– capacità di espressione poco evolute e/o devianti
Eziologia dei DL
•
•
•
•
Disturbo di natura neurobiologica
Predisposizione genetica
Peculiarità della struttura neuroanatomica
Ridotta o mancata asimmetria emisferica (più
attivato emisfero dx)
IL RITARDO DI LINGUAGGIO
Ritardo di linguaggio
• b/i nei quali la comparsa del linguaggio è
ritardata rispetto ai coetanei e che presentano
un vocabolario espressivo inferiore o uguale al
10° percentile a 24 m e/o assenza di
linguaggio combinatorio a 30 m, pur non
presentando problemi sensomotori, cognitivi,
relazionali
• Meno di 50 parole a 24 m
• Circa l’8% dei b italiani produce meno di 50
parole a 24 m.
• I LT sono a rischio per successivi problemi
specifici del linguaggio o dell’apprendimento
• Il ritardo di linguaggio è uno tra i motivi più
frequenti di consultazione clinica in età
prescolare, ma continua ad essere trattato dai
servizi scolastici e assistenziali come una
condizione omogenea, transitoria e a prognosi
favorevole
Parlatori tardivi
• Possono essere distinti in:
• b che non recuperano il ritardo di linguaggio e
sviluppano successivamente un DSL
• bambini che recuperano il ritardo di
linguaggio entro l’età scolare
– ritardo transitorio: 30/40 mesi
– Recupero tardivo: entro i 4 aa
INDICI PREDITTIVI
Indici predittivi
• 5-10 mesi: assenza della lallazione (prima vocalica, poi
consonantica)
• 12-14 mesi: assenza di utilizzazione di gesti (deittici e
referenziali)
• 12 mesi: mancata acquisizione di schemi d’azione con
oggetti
• 18 mesi: vocabolario inferiore a 20 parole
• 24 mesi: vocabolario inferiore a 50 parole
• 24-30 mesi: assenza o ridotta presenza di gioco simbolico
• 24-30 mesi: ritardo nella comprensione di ordini non
contestuali
• 30-40 mesi: ridotta presenza di gioco simbolico
Evoluzione del DL
• A 24 mesi i bambini con un disturbo di
linguaggio sono circa il 15%, a 5 anni il 3%, in
età scolare solo 1-2%.
• Circa la metà dei DSL presenterà difficoltà di
apprendimento
Considerazioni
• Prudenza nel porre una diagnosi precoce di
ritardo (variabilità intra e interindividuale).
• Se all’età di 18 mesi non vengono ancora
pronunciate parole isolate oppure se a 30
mesi non è ancora acquisito il linguaggio
combinatorio, molto probabilmente si è di
fronte ad un ritardo del linguaggio
COSA OSSERVARE IN ETÀ
PRESCOLASRE
3 anni
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Difficoltà di comprensione
Assenza di linguaggio
Linguaggio incomprensibile
Frase telegrafica: senza articoli, preposizioni
Linguaggio a scatti
Inventario fonetico limitato a pochi suoni
Presenza sistematica di un suono (TATO = gatto, dado,
salto….)
• Presenza di processi fonologici insoliti o idiosincratici
(NAIE = grande, CIE=scrive, PEI = prendi)
4 anni
• Difficoltà di comprensione
• Frase telegrafica
• Frase compromessa (scorretto uso di articoli,
preposizioni….): «metto lo gioco della scatola»
• Difficoltà nell’uso di flessionali verbali “i bambini mangia il
gelato”
• Persistenza di processi fonologici: cimena x cinema, cappa x
scarpa, babana x banana, mocca x mosca, totta x torta,
pucce x pulce etc.
• Presenza di dislalie (accettabile ancora l’assenza di
R,GL,SC,Z sonora, vengono acquisiti per ultimi): lana x rana,
foia x foglia, simmia x scimmia, sampa x zampa
• Assenza dell’abilità narrativa
5 anni
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Difficoltà di comprensione linguistica
Inventario fonetico incompleto (quasi completo?)
Presenza di processi fonologici
Difficoltà di strutturazione morfosintattica
Assenza o difficoltà nella competenza narrativa
Assenza o difficoltà nelle competenze
metafonologiche
Relazione fra DSL e DSA
• Il DSL viene considerato il predittore più
affidabile del DSA
• L’80% dei bambini che dopo il compimento dei
4 anni presenta ancora disturbi fonologici
espressivi presenterà problemi di
apprendimento in età scolare
INDICAZIONI OPERATIVE
Buone prassi e indicazioni operative
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Screening psicolinguistici
Centrarsi sul bambino e seguire il suo interesse
Parlare con un ritmo lento
Rispettare i turni nella conversazione, lasciando al bambino il tempo di prendere la parola e
di finire il suo enunciato
Cogliere e confermare (rinforzo) i successi comunicativi
Fare domande aperte
Consegne decontestualizzate (no prompt fisici)
Semplificare il linguaggio
Ripetere le frasi
Denominare in modo contingente
Imitare ed espandere le produzioni del bambino
Ristrutturare
Aiutare a raccontare eventi
Facilitare abilità articolatorie ricorrendo a ganci percettivi (es alfabeto degli indiani, bande
colorate)
Laboratori metalinguistici
Conseguenze comportamentali e
relazionali
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Evitamento della comunicazione
Bassa autostima
Atteggiamenti regressivi
Atteggiamenti aggressivi
Iperattività
Difficoltà di attenzione
Isolamento
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