Che cos'è la Neuropsichiatria Infantile (NPI)? Il Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza è una branca della Medicina che si occupa della prevenzione, diagnosi e cura dei disturbi neurologici, psicologici e psichiatrici nei soggetti di età compresa fra 0 e 18 anni. I più comuni disturbi riguardano gli apprendimenti (DSA), il linguaggio (ritardo o disturbo del linguaggio), lo sviluppo psicomotorio, la disabilità intellettiva, il disturbo da deficit d’attenzione e iperattività (ADHD), altri disturbi del comportamento, disturbi del comportamento alimentare, disturbi del sonno, d’ansia, dell’umore, tic. Perchè serve una valutazione neuropsichiatrica quando si sospetta un ritardo o disturbo del linguaggio? 1) I disturbi del linguaggio sono i disturbi neuropsichiatrici più frequenti nell'età prescolare e possono, soprattutto se non trattati tempestivamente, causare difficoltà anche in altre aree dello sviluppo e della vita del bambino. Ad esempio, difficoltà nell'espressione del linguaggio possono ostacolare le relazioni coi coetanei. Le difficoltà comunicative verbali del bambino in ambito domestico e comunitario possono avere conseguenze emotive (quali una maggiore frustrazione) e spingere il bambino a prediligere canali comunicativi non verbali. Se il disturbo del linguaggio persiste in età scolare, si possono verificare anche delle difficoltà negli apprendimenti. Quando una famiglia nota difficoltà del linguaggio nel bambino e decide di approfondire la situazione e richiedere un intervento terapeutico, è quindi importante valutare anche il possibile impatto del disturbo del linguaggio sulle altre aree dello sviluppo del bambino, al fine intervenire in caso di problematiche emotive o relazionali presenti e di monitorare lo sviluppo del minore. 2) Le difficoltà del linguaggio possono presentarsi isolatamente oppure in associazione con altre difficoltà (ad esempio motorie, emotive o relazionali), non sempre chiaramente evidenti. É importante verificare la presenza di eventuali difficoltà associate sia per valutarne la loro importanza sullo sviluppo del bambino e scegliere di conseguenza l'approccio terapeutico più indicato che poiché, in alcuni casi, queste difficoltà motorie o relazionali possono suggerire la presenza di altre patologie neurologiche o psicologiche/psichiatriche. Ad esempio, a volte il ritardo del linguaggio risulta associato a un ritardo dell'acquisizione delle tappe motorie e delle competenze psicoaffettive. Si parla in questo caso di ritardo globale dello sviluppo psicomotorio. Per questi bambini è importante prevedere un percorso riabilitativo che stimoli non solo la produzione linguistica ma anche le competenze motorie. Vi sono inoltre alcune patologie neurologiche o neuropsichiatriche (quali ad esempio i disturbi dello spettro autistico o alcune sindromi epilettiche) che sono caratterizzate dalla presenza di un linguaggio patologico. Infine, in alcuni casi (ad esempio nel mutismo selettivo) le difficoltà del linguaggio possono avere una causa psicologica. É importante infatti tenere a mente che lo sviluppo del linguaggio è strettamente connesso con lo sviluppo cognitivo ed affettivo-relazionale. Il corretto approccio diagnostico deve essere quindi multidisciplinare e richiede una iniziale valutazione neuropsichiatrica, la quale ha lo scopo di valutare lo sviluppo globale del bambino, lo stile relazionale e comunicativo del bambino e quello familiare, ed escludere la presenza di “segni neurologici” alla visita neurologica. Una volta escluse condizioni più complesse neurologiche o psichiatriche nelle quali il linguaggio alterato è solo una delle componenti del disturbo ed esclusa la presenza in ambito domestico di aspetti organizzativi o interazionali che possono costituire un ostacolo nella comunicazione, si procederà con una valutazione logopedica mirata ad approfondimento delle differenti componenti linguistiche e alla definizione del percorso riabilitativo migliore per il bambino. In che cosa consiste la valutazione neuropsichiatrica? Durante il primo colloquio, con genitori e bambino, il medico raccoglierà informazioni anamnestiche (gravidanza, nascita, primi mesi, alimentazione, sonno, controllo sfinterico, sviluppo motorio, del linguaggio e psico-affettivo, vaccinazioni, allergie, patologie attuali o pregresse, presenza nei familiari di difficoltà del linguaggio o altre patologie neuropsichiatriche, ecc) e inerenti le difficoltà o i sintomi presenti. Risulta utile portare la documentazione sanitaria del minore relativa alla nascita, alle condizioni di salute attuali e pregresse e ad eventuali valutazioni neurologiche, psicologiche, logopediche o neuropsichiatriche già effettuate. Generalmente verrà inoltre effettuata una visita neurologica e verrà somministrata una scala di sviluppo o un test cognitivo prima di procedere con la valutazione logopedica. In alcuni casi selezionati potrebbero essere necessari altri approfondimenti, che verranno eventualmente discussi con la famiglia. La durata globale della valutazione NPI dipende sia da i test proposti che da alcune caratteristiche del bambino, quali la velocità esecutiva, le sue difficoltà e lo stile di approccio al compito. Indicativamente, una valutazione NPI completa potrebbe durare circa 2-3 ore, suddivisibili in due incontri. I test NPI sono strutturati tenendo conto delle abilità (es tenuta attentiva) e delle caratteristiche (es collaborazione a volte fluttuante) dei bambini di età prescolare e proposti con modalità adeguate alla loro età.