scarica il file - Mondadori Education

annuncio pubblicitario
SCHEDA
7
COLLE
E ADESIVI
A. Catani © by Mondadori Education S.p.A. - MIlano
1. Considerazioni generali
Si definiscono colle e adesivi quei materiali che possiedono la proprietà di unire elementi diversi, di materiale omogeneo e non, in particolare legno-legno e legno-altri materiali, facendo aderire tenacemente le due superfici in contatto.
Anteriormente alla produzione industriale degli adesivi chimico-sintetici, risalente all’inizio del ventesimo secolo, i collanti utilizzati erano solo di origine naturale:
vegetale, quali il caucciù, le gomme, gli amidi, estratti da alcune piante o da semi di
cereali; o derivati da componenti proteici animali, come ossa, cartilagini, pelli, sangue
bovino e latte, a formare soluzioni colloidali quali le colle d’ossa, di pesce, di albumina e
caseina. In quanto soggetti a deterioramento e limitata affidabilità nel tempo, il loro uso
era ausiliario a tecnologie di lavorazione artigianale del legno massello, che privilegiavano sistemi di connessione a incastro, ad azione fisico-meccanica.
Con lo sviluppo del settore di produzione industriale dei derivati del legno, gli adesivi hanno acquisito un ruolo prioritario e quelli di tipo chimico-sintetico, andando a soddisfare pienamente la domanda su larga scala e presentando requisiti di durabilità e affidabilità maggiori, si sono sostituiti totalmente a quelli naturali.
Bioecocompatibilità
Gli adesivi chimico-sintetici sono a base di resine termoindurenti, termoplastiche o elastomerici. I componenti chimico-sintetici costituenti (monomeri, polimeri, solventi organici, induritori, catalizzatori e altri additivi) sono tutti a elevata tossicità in tutte le fasi del loro ciclo di vita.
1
La tossicità è per gli addetti in fase di produzione e applicazione e per gli utilizzatori, in quanto le sostanze di tipo volatile in essi contenute continuano a essere emesse negli ambienti per lungo tempo facendone perdurare gli effetti tossici; e per l’ambiente, in quanto si tratta di prodotti non riutilizzabili, non riciclabili, non biodegradabili, destinati a rifiuto con rischioso potenziale di bioaccumulazione.
2. La formaldeide
Tutte le sostanze chimiche impiegate risultano essere pericolose per la salute dell’uomo; in particolare la formaldeide è la sostanza chimica ufficialmente riconosciuta
come più pericolosa a causa della sua estrema volatilità. La quantità di formaldeide
liberata in ambienti confinati può raggiungere elevate concentrazioni, superiori ai limiti consentiti. La maggior parte degli Stati europei prevede per gli ambienti abitati un
limite massimo di concentrazione pari a 0,12 mg/m3 (pari a 0,1 ppm), ma l’effetto
irritante della formaldeide è assai noto già a partire da valori di 0,01.
Per quando riguarda il settore industriale dei prodotti derivati dal legno o dei
prodotti agglomerati, che fanno uso di collanti a base di formaldeide (si pensi in
particolare ai pannelli), il progettista può valutare se il prodotto sia a bassa emissione di formaldeide sulla base delle certificazioni presentate dai produttori. Il marchio “CQA Formaldehyde E1” contraddistingue le produzioni di pannelli a bassa
emissione di formaldeide, e cioè rispondenti ai requisiti imposti dalle normative in
A. Catani © by Mondadori Education S.p.A. - MIlano
materia (fig. 1). Questo non esclude
tuttavia la presenza di altri componenti tossici e pericolosi, presenti nell’adesivo utilizzato: è sempre preferibile orientarsi verso
prodotti che riducano il più possibile l’uso di adesivi.
3. I pannelli privi di collanti
Bioecocompatibilità
Alcuni prodotti derivati dal legno,
quali i pannelli di fibre di legno o
altri prodotti in pannelli (in particolare i pannelli isolanti in sughero,
canapa, kenaf), sono commercializzati privi di collanti, sfruttando le
proprietà coesive della lignina e
della suberina o tramite termolegatura delle fibre. Tale caratteristica può essere autodichiarata o certificata, come nel caso di alcuni produttori di fibre di legno che si avvalgono del marchio NFB (fig. 2) o di
produttori di pannelli isolanti certificati ANAB-ICEA (fig. 3). In altri pannelli isolanti come quelli di lino le
fibre vengono unite con collante
naturale a base di amidi.
2
Fig. 1
CQA-Catas Quality Award-Formaldehyde E1 (pannelli a
bassa emissione di formaldeide).
Fig. 2
NFB-Natur Fiber Board (pannelli in fibra di legno privi di
leganti chimico-sintetici).
Fig. 3
ANAB-ICEA (pannelli con requisiti di bioecocompatibilità nell’intero ciclo di vita).
Scarica