CORSO
L’apprendimento come relazione
educativa
Pisa 30 maggio 2012
Emozioni, conflitti
e
cooperazione
in apprendimento
Gabriella Smorto e collaboratori
Premessa
L’apprendimento come relazione
educativa
• Apprendimento significa “prendere stabilmente”
dentro qualcosa ( vedi sapere, saper fare, saper
essere)
• Relazione significa “legame di scambio di
qualcosa” tra due persone
• Educazione significa “trarre fuori” le capacità di
qualcuno
In una relazione di scambio due persone
prendono dentro conoscenze
e tirano fuori capacità
cosa serve se
per realizzarla
abbiamo bisogno di…….
Dal nostro diagramma di Venn
Esigenze cognitive
• Riuscire a cambiare un pochino le negatività di un sistema deprivato , quelle
dell’istruzione
Esigenze emotive
• Più tempo e meno stress personale
Esigenze relazionali
• una maggiore comunicazione tra il mondo della scuola e quello dei clinici
• una condivisione e scambio tra colleghi
• più comunicazione e mediazione con i genitori degli alunni
• un corso, non solo teorico, sulla gestione dei conflitti in senso generale (bambini
– famiglie e colleghi)
• un’interazione maggiore con gli allievi che nasce da paura sia degli allievi che
dei docenti- occasioni per mettersi in gioco come persone filosofe
• un corso sulla collaborazione tra il team degli insegnanti
• maggiori esperienze di comunicazione e scambio con i colleghi e strumenti per
creare maggiore sintonia con i ragazzi ed il loro mondo
• approfondire il valore della dimensione affettiva e relazionale
dell’apprendimento
Dimensione affettiva
Quali emozioni passano attraverso l’empatia
in una relazione di apprendimento?
Partirò dall’inizio di ogni storia di
apprendimento
dall’apprendimento degli strumenti base per
vivere
Per ogni bambino è necessario apprendere
Ogni genitore “sufficientemente buono” si
preoccupa di offrire tale opportunità al
proprio figlio e lo fa fin dall’inizio, fin dal
primo contatto col suo bambino
Leggiamo il resoconto dell’osservazione di
una madre che allatta il suo bambino…..
La madre sta insegnando al bambino che per
alimentarsi adeguatamente forse deve andare
più lentamente,
lo ha fatto imparando lei stessa a adattare il suo
comportamento a quello del bambino
e lo ha potuto fare perché ha colto lo stato
emotivo di sofferenza del figlio
e lo ha “tenuto” dentro di se senza farsi prendere
dall’ansia, la sua e quella del bambino,
restituendo al bambino un’opportunità di
apprendimento
Vediamo la stessa madre con il suo bambino
più avanti nel tempo…….
Anche in questo contesto la madre è rimasta
in contatto con le emozioni del proprio
bambino,
ha contenuto la sua angoscia e quella del
figlio,
e gli ha offerto una possibilità di apprendere
come si può fare un puzzle
Emozioni in gioco
L’apprendimento sorge in una situazione in cui
non conosciamo ancora, o siamo ancora
incapaci di ottenere ciò a cui aspiriamo.
Inevitabilmente ciò implica incertezza, un
certo grado di frustrazione e sofferenza
È nella relazione in cui si è compresi che si
accende il desiderio del bambino di capire, di
incorporare il mondo dentro di sé e la gioia di
sviluppare la sua mente per contenerlo e
dare ad esso significato
La relazione educativa non ha possibilità di
essere produttiva se non è basata su un
contatto emotivo con i discenti
Ma anche lo stato emotivo del docente ha
bisogno di essere contenuto all’ interno del
docente stesso dal momento che
anche lui non sa quale sia il miglior modo di
insegnare a quel particolare allievo
e sa di non sapere tutto
La paura e la stanchezza nella relazione
educativa nasce proprio da questa
dimensione del contenimento dello stato
emotivo reciproco, contenimento necessario
e mai sufficiente.
Qualcosa con cui occorre convivere e che è
alleviabile attraverso il supporto che si può
ricevere nel rapporto con i colleghi
che diventano perciò parte essenziale del
processo così come il padre o la famiglia o gli
amici lo sono per una madre
Difese
Se l’emozione non è contenuta si scatenano le
difese
• Riprendiamo l’osservazione ed immaginiamo
evoluzioni diverse……
Evoluzione più negativa per l’apprendimento
è il rifiuto di imparare
Un’altra possibilità è limitarsi ad incorporare
in modo passivo l’esperienza altrui
Bion
Contenimento e tipi di apprendimento
il primo, “apprendere dall’esperienza” implica
un processo di cambiamento nella struttura
di personalità che si modifica ed evolve in
relazione a ciò che è stato appreso.
Si tratta di un apprendimento trasformativo,
non solo informativo, che mette in moto la
creatività; è così che l’apprendimento
incontra
un
bisogno
ed
accende
un’emozione e lo studio si illumina di
desiderio.
Il secondo è invece “apprendere intorno a
incorporare
un’esperienza”cioè
l’esperienza altrui sotto forma di
insegnamenti o regole.
Si tratta di un apprendimento sterile, che
non accende la creatività. Le cose
apprese in modo meccanico saturano il
desiderio di sapere e possono rendere
impossibile l’apprendere dall’esperienza.
Conflitti interni ed esterni
Nella quotidianità tutti oscilliamo tra
l’impegno ad apprendere contenendo le
nostre ansie e la difesa quando non ci
riusciamo.
Tale oscillazione è presente all’interno di
ognuno di noi, nella relazione educativa
duale ma anche nel rapporto tra colleghi
ed in quello coi genitori
Jaques
le dinamiche istituzionali
Gli amministratori, gli educatori ed i genitori
non sono immuni dall’ansia per le
incertezze della realtà, cosicché la
dinamica della scuola ne è impregnata.
Conflitti collegabili alla spinta verso
l’apprendimento ed alle difese verso di
essa, si possono così manifestare in
qualsiasi momento ed in qualsiasi modo
all’interno di questo contesto
Sistema Istruzione
La scuola è infatti una struttura sociale
che riceve una delega all’educazione da un sistema formale
( statale...) e
si organizza per esercitarla (divisione di compiti, autorità,
rapporti, funzioni, un insieme di regole, convenzioni, tabù,
consuetudini.., che governano i rapporti tra ruoli
esercitati da persone)
ma riceve anche una delega da un sistema informale o non
formale (genitori) che implicitamente pongono al sistema
anche altre richieste
per esempio stimolare il reale sviluppo dei loro figli o al contrario
difenderli dall’ansia del non sapere ovvero più di recente
sostituirsi ad essi nell’allevamento dei loro figli
Esempi
Sia gli allievi che i genitori spesso rivolgono
richieste psicologicamente inadeguate agli
insegnanti dato che spesso si richiede alla
scuola che liberi l’allievo e i suoi genitori,
oltre che da tutti i problemi di
apprendimento, anche da tutto l’insieme
dei problemi psicologici connessi
all’apprendimento e legati alla crescita e
soprattutto dall’ansia che questi
comportano. (Pontecorvo).
Altre volte l’apprendimento di tipo nozionistico
crea un illusione di sapere che tranquillizza
docente e discente ma che può generare
un’insoddisfazione ed una tensione verso il
reale apprendimento di cui i genitori si
possono fare portavoce.
A volte la rivalità tra genitori ed insegnanti, che
nasce dal desiderio di entrambi di ottenere
dal bambino atteggiamenti positivi, può
essere tale che entrambe le parti si evitano
e/o si accusano vicendevolmente.
Altre volte ci sono alleanze implicite
nell’abbandono del compito (tipo dare
assistenza e rendere autonomi vs
custodire e punire) con il conseguente
affidarsi esclusivamente al voto, al
certificato piuttosto che la maturazione e la
preparazione alla vita nella società,
all’“imparare ad imparare”
e si creano conflitti espliciti tra genitori ed
insegnanti sui voti ecc
Rischio
Il compito primario scivola nell’anti
compito…
ovvero
si può rischiare di perdere di vista il
principale obiettivo……….
Come uscirne?
Come uscirne
Acquisire familiarità con
accompagna il lavoro e
(Jaques)
l’ansia che
la creatività.
È utile una presa di coscienza continua e una
ridistribuzione dell’ansia con una
responsabilità solidale, con una presa in
carico della difficoltà come difficoltà di tutti,
ciascuno per il ruolo che gli compete.
(Pontecorvo)
Esercizio
Cosa abbiamo appreso?
• Uno stesso oggetto può essere visto da punti di
vista diversi e cambia con essi
• Passare da uno all’altro non è facile..facciamo
fatica a lasciare il nostro, quello che abbiamo
adottato per primo
• Ancora più difficile uscire dalla dimensione entro
la quale abbiamo operato,il mondo dal quale per
abitudine guardiamo…
• ………..
Nell’attuale contesto
In cui
Sia la scuola che la famiglia, i docenti e i
genitori, si trovano nella situazione in cui i
valori e gli stili educativi non sono più
supportati dalla comunità la quale faceva da
cemento (Marco Rossi-Doria)
La scuola si confronta con l’inadeguatezza dei
propri strumenti rispetto alla realtà culturale e
tecnologica degli studenti, i cosiddetti ‘nativi
digitali’ e delle richieste delle famiglie (A. M.
Aiello)
Le famiglie sono molto diverse da quelle del
passato(figlio unico, famiglie ridotte,
allargate.. )(Marco Rossi-Doria)
La famiglia vive una condizione di fragilità in
cui risulta indebolito il ruolo educativo e di
accudimento dei genitori (A. M. Aiello)
La scuola è diventata l'unica palestra della
socialità primaria. I bambini vanno dagli
amici, a stare bene..(Marco Rossi-Doria)
Progetti locali
Un forte sostegno al legame primario di
apprendimento in un supporto reciproco
tra i vari attori in scena
Donde la Casa dei bambini/e e dei loro
genitori a San Rossore
La casa di S. Rossore
Accoglie attività volte a sostenere le famiglie
con bambini da 0 a 5 anni in coerenza con
le indicazioni della letteratura scientifica
sull’importanza delle prime relazioni
genitori/bambini.
Accoglie le necessità di formazione e
aggiornamento degli educatori e
insegnanti che operano nei servizi
scolastici (pubblici e privati) del territorio.
in un contesto di lavoro integrato tra i servizi
sociali, sanitari ed educativi e partecipa ad
iniziative regionali di analisi, ricerca e
documentazione
Attraverso esperienze di educazione non
formale e il loro approfondimento in gruppi
di discussione, verranno enucleati modelli
di relazione di apprendimento trasferibili
alla comunità educante in continuità