LA S VO LTA Informazioni sulla depressione e sui disturbi d’ansia I Edizione 6 PA G I N A 4 I D E P R E S S I O N E S TA G I O N A L E PA G I N A 6 I D E P R E S S I O N E S TA G I O N A L E PA G I N A 1 0 I D E M E N Z A La depressione stagionale è trattabile? …e la vita si riempie ancora di giorni tetri CD «Demenza: aspetti concreti» per malati e familiari Intervista con il Dr. med. Markus Kosel Consigli contro il «winter blues» Un nuovo programma interattivo offre aiuto e sostegno Lundbeck (Schweiz) AG Dokument letztmals geprüft: 27.12.2012 E D I TO R I A L E INDICE E D I TO R I A L E 2 DEPRESSIONE STAGIONALE 3 «A bagno nella luce fino all’arrivo della primavera» Un interessato racconta come gestisce con successo la depressione invernale 3 Una depressione stagionale 4 è una depressione vera e propria Intervista con il Dr. med. Markus Kosel La Sua opinione ci interessa Partecipi e vinca! 5 Come combattere un calo d’umore? Consigli contro il «winter blues» 6 Una SAD non è uguale all’altra 6 DEMENZA 7 La demenza è una malattia incurabile e tuttavia trattabile Intervista con il Prof. Dr. Andreas U. Monsch 7 Libro: il piccolo mondo di Konrad Lang 9 CD interattivo «Demenza: aspetti concreti» per malati e familiari 10 Associazione Alzheimer Svizzera: 11 un impegno a favore delle persone colpite da demenza Colloquio con Birgitta Martensson, direttrice amministrativa IN BREVE 12 Centri di riferimento e link 12 Gentili lettrici, cari lettori, l ’alternarsi delle stagioni, e specialmente l’accorciarsi delle giornate che si fanno più buie, può rispecchiarsi nel nostro umore e nel nostro grado di vitalità. Non c’è da stupirsi dunque che durante i periodi di tempo tetro e senza sole si possa diventare un po’ stanchi e di malumore, e che aumenti anche il bisogno di sonno e la voglia di dolciumi. Se questi sintomi si manifestano regolarmente durante i mesi autunnali ed invernali, con un’intensità che compromette considerevolmente qualità di vita e attività quotidiane, si parla di depressione stagionale o invernale – detta in inglese Seasonal Affective Disorder (SAD). Secondo uno studio condotto dall’Università di Basilea, circa il 2,2 percento della popolazione svizzera soffre di questo disturbo. «La depressione invernale non va presa alla leggera» spiega lo psichiatra ginevrino Dr. med. Markus Kosel (pagina 4). Essa può infatti compromettere in modo determinante la vita privata e professionale. In due terzi dei casi si ottengono buoni risultati con la fototerapia (con lampade speciali o passeggiate alla luce del giorno), che può essere se necessario abbinata ad una psicoterapia o ad un trattamento farmacologico. La caratteristica precipua della depressione invernale è quella di scomparire del tutto non appena in primavera le giornate cominciano ad allungarsi. La seconda parte di questo numero di «La svolta» si occupa di un disturbo della funzionalità cerebrale che purtroppo non scompare malgrado la terapia: la malattia di Alzheimer, una forma di demenza. «La demenza è una malattia incurabile, e tuttavia trattabile», dice il Prof. Dr. Andreas U. Monsch della Memory Clinic dell’Ospedale universitario di Basilea (pagina 7). La demenza è una malattia che porta profondi cambiamenti nella vita di chi ne è colpito e dei suoi familiari. In collaborazione con l’Associazione Alzheimer Svizzera, la Memory Clinic di Basilea ha elaborato il CD «Demenza: aspetti concreti» per adattarlo alla realtà svizzera. Il CD contiene programmi di attivazione per i pazienti e informazioni per i familiari e chi si occupa dei malati dementi. La parte dedicata all’informazione offre una serie di informazioni utili sulla malattia, sulla vita quotidiana insieme ai malati di demenza e sugli aspetti legali e finanziari della malattia. Nel programma di attivazione si trovano esercizi per allenare la memoria, giochi, illustrazioni e musica. «Il CD dimostra che è possibile condurre una vita attiva malgrado la demenza e che è possibile ancora fare molte cose insieme al malato», come sottolinea Birgitta Martensson, direttrice amministrativa della Associazione Alzheimer Svizzera. Vi auguriamo una lettura interessante. PD Dr. Rico Nil Medical Director Lundbeck (Schweiz) AG 2 A bagno luce primavera DEPRESSIONE S TA G I O N A L E nella fino all’arrivo della I N I Z I A D I S O L I TO A 3 P E R C E N TO D E L L A S E T T E M B R E E S E N E VA I N P R I M AV E R A : È L A D E P R E S S I O N E S TA G I O N A L E . P O P O L A Z I O N E E U RO P E A È I N T E R E S S ATA DA L C O S I D D E T TO «WINTER DAL 2 AL B L U E S ». U N A F OTOT E R A P I A OT T I E N E B U O N I R I S U LTAT I E P U Ò E S S E R E A N C H E A B B I N ATA A D U N A P S I C OT E R A P I A O A D ANTIDEPRESSIVI. D alla fine di settembre, Boris* si chiude ogni mattina nella stanza da bagno. Il quarantaduenne, che abita nel cantone Vaud, sta seduto per venti minuti di fronte ad una forte lampada da fototerapia e passa il tempo leggendo. «Ho cominciato tre anni fa, nel bel mezzo dell’inverno. Subito mi sono sentito meno abbattuto. Ci vogliono alcuni giorni prima di abituarsi al ritmo. All’inizio di una terapia ho ogni volta qualche difficoltà ad addormentarmi, come quando si cambia fuso orario, ma appena l’organismo si abitua non ci sono più problemi.» verno il maestro di scuola ingrassa sempre. «Spesso ho voglia di mangiare dolciumi. E questo purtroppo non cambia – la lampada qui non ha effetto.» Il trattamento è piuttosto faticoso per il padre di famiglia. «La lampada deve essere usata ad ore fisse, anche durante il fine settimana. Ci vuole una certa disciplina: non è un divertimento doversi alzare alle 6.30 di domenica», sorride. «Ma se ritardo una seduta la sera non riesco ad addormentarmi, e se invece la anticipo, ad esempio alle 5.30, mi appisolo di continuo già alle dieci di sera! Se non seguo le sedute con regolarità il mio ritmo interiore è completamente sottosopra.» le giornate più lunghe forniranno in modo naturale al suo organismo l’intensità di luce di cui ha bisogno. «In sostanza assomiglia un po’ al doping», scherza si cambia fuso orario» Nonostante tutto salta talvolta una seduta: «Non porto con me la lampada se parto durante il weekend, però mi accorgo della differenza. Immediatamente mi viene sonno anche di giorno.» Boris. «La fototerapia mi permette di essere altrettanto attivo in inverno che in estate, mentre sul piano biologico saremmo invece programmati a prendercela più combiato.» Pur andando regolarmente in bicicletta e giocando a calcio in una squadra, d’in- Boris continuerà a fare i suoi bagni di luce mattutini fino in primavera, quando *Nome combiato «La lampada ad ore fisse, deve essere usata anche durante il fine settimana. Ci vuole una certa disciplina» «È come quando 3 depress stagionale propri DEPRESSIONE S TA G I O N A L E «Una è e CHI NON CONOSCE QUEL CERTO CALO DI UMORE E VITALITÀ CHE SOPRAGGIUNGE IN INVERNO? QUESTO MALUMORE, CHE SI MANIFESTA QUANDO I GIORNI SI ACCORCIANO, PUÒ TRASFORMARSI TALVOLTA IN UNA DEPRESSIONE VERA E PROPRIA, CARATTERIZZATA DA UN AUMENTO DEL BISOGNO DI SONNO E DA UNA GRAN VOGLIA DI COSE DOLCI. SI TRATTA DI UNA DEPRESSIONE INVERNALE, CHIAMATA ANCHE DEPRESSIONE STAGIONALE O SAD (DALL’INGLESE: SEASONAL AFFECTIVE DISORDER). QUESTA MALATTIA NON VA PRESA ALLA LEGGERA, SPIEGA LO PSICHIATRA GINEVRINO DR. MED. MARKUS KOSEL. LA DEPRESSIONE INVERNALE È COMUNQUE FACILMENTE TRATTABILE, SPECIALMENTE CON LA FOTOTERAPIA. Che cosa significa «depressione a ricorrenza stagionale»? Si tratta di una depressione che – come dice anche il nome – insorge solo in una determinata stagione. Inizia sempre all’incirca nello stesso periodo, di solito in inverno, e generalmente scompare di nuovo all’arrivo della primavera. Durante il resto dell’anno il paziente non è depresso. paziente stanco, dormire di più» «Il si sente ha bisogno di In che cosa si distingue da una depressione «classica»? Oltre all’insorgenza in un determinato periodo dell’anno, i sintomi caratteristici di una depressione invernale sono i 4 seguenti: il paziente si sente stanco, ha bisogno di dormire di più, ed ha una vera e propria fame di carboidrati. Per questa ragione consuma alimenti ricchi di zuccheri ed amidi, e tende ad aumentare di peso. I paziente che soffrono di una depressione classica hanno invece meno appetito e soffrono spesso di insonnia. Però la maggior parte della gente è stanca e di malumore quando sopraggiungono le nebbie novembrine, e torna invece allegra all’arrivo della primavera. Non è normale che l’umore cambi insieme alle stagioni? È una questione di intensità. Stiamo parlando infatti di persone che soffrono di una depressione clinicamente significativa, i cui sintomi principali sono malumore ed apatia, nonché la difficoltà ad interessarsi ad alcunché o a provare gioia. Se questi sintomi durano più di una o due settimane e pregiudicano in modo determinante la vita privata o lavorativa, è necessario consultare il proprio medico. La depressione invernale è una depressione vera e propria e può essere grave, anche se di solito il decorso è favorevole. Come tutte le forme di depressione, anch'essa richiede un trattamento adeguato. Con quale frequenza deve verificarsi una depressione invernale perché si arrivi ad una diagnosi? Deve insorgere per almeno due anni consecutivi. In pratica però non è così semplice, perché chi soffre di depressione, stagionale o no, non cerca subito aiuto. Per lo più i colpiti si rivolgono a noi solo dopo parecchi anni. A quel punto l’anamnesi può rivelare una ricorrenza stagionale oppure altre manifestazioni depressive, disturbi d’ansia o bulimia. Come viene trattata la depressione invernale? Quando la diagnosi di depressione invernale è confermata, suggeriamo una foto- DEPRESSIONE S TA G I O N A L E momento in cui, negli anni precedenti, la depressione era scomparsa. «In linea generale uno stile di vita sano alta la qualità di vita, Come combattere un calo d’umore? Le cause della depressione invernale sono note: la mancanza di luce, ma anche la scarsa attività fisica dovuta alla stagione. Inoltre, è alterata la produzione delle sostanze messaggere cerebrali responsabili delle prestazioni sia fisiche che mentali e delle oscillazioni dell’umore. Cosa fare contro il «winter blues»? - Rivolgersi al medico per chiarire se siano necessari fototerapia o farmaci. contribuisce a mantenere anche in inverno» Che cosa bisogna fare per superare l’inverno senza «attacchi di malinconia»? In linea generale uno stile di vita sano – sufficiente sonno e attività fisica regolare, una buona gestione dello stress – contribuisce a mantenere alta la qualità di vita, anche in inverno. Quando un «attacco di malinconia» dura però più di una o due settimane, e la vita privata o professionale ne risulta compromessa in modo determinante, si consiglia di consultare un medico. - Aumentare l’esposizione alla luce: passeggiate, sport, attività fisica all'aperto, durante il giorno. - Alimentarsi in modo equilibrato: dieta mediterranea, prodotti integrali, verdure a foglia verde, pesce grasso (acidi grassi omega-3), acqua minerale ricca in magnesio, frutta secca, frutta. - Alcune piante ed erbe come iperico, valeriana, camomilla, melissa, ginseng, timo ecc. possono avere un influsso positivo sugli sbalzi di umore. - Concedersi di tanto in tanto un pezzetto di cioccolata. Una SAD non è uguale all’altra L’abbreviazione SAD può designare due quadri clinici differenti: le tre lettere possono significare «Social Anxiety Disorder», vale a dire disturbo di ansia sociale, ma possono anche stare anche per «Seasonal Affective Disorder», cioè disturbo affettivo stagionale o depressione stagionale. Entrambe le patologie derivano da alterazioni del metabolismo cerebrale, tuttavia i relativi sintomi psichici e fisici sono differenti. Nel caso del disturbo d’ansia si verifica un’alterazione tendente al catastrofismo nella valutazione delle situazioni. Ciò porta il colpito ad evitare le situazioni in questione, con conseguenze che possono andare da leggere difficoltà quotidiane fino al completo isolamento sociale. Questa ansia patologica e sproporzionata è solitamente accompagnata da attacchi di panico. I sintomi fisici sono batticuore, senso di costrizione al petto, tremito, sudorazione, vertigini e così via. La depressione stagionale è, come dice anche il nome, una depressione che insorge in una determinata stagione, solitamente in autunno. Colpisce per lo più le donne (l’80 percento di tutti i casi). È ben noto che la durata della luce diurna è il fattore determinante di questa forma di depressione, anche chiamata depressione invernale. I sintomi in questo caso sono: umore nero, abbattimento, stanchezza, aumento del bisogno di sonno e fame di cibi ricchi di zucchero e carboidrati (pane, pasta, dolciumi). In molti casi la depressione invernale si può trattare con successo con la fototerapia, che nei casi più gravi può essere integrata da antidepressivi. La depressione stagionale si distingue da una depressione «normale» per il fatto che insorge solo durante una determinata stagione. I pazienti che soffrono di una depressione non stagionale tendono ad avere meno appetito e a soffrire spesso di insonnia. 6 demenza malattia DEMENZA La è una incurabile e tuttavia trattabile «L A DEMENZA PUÒ COLPIRE CHIUNQUE , INDIPENDENTEMENTE DALLE CONDIZIONI DI VITA E DAL GRADO DI INTELLIGEN ZA ». G IORNO DOPO GIORNO , VISITANDO PAZIENTI CON SOSPETTA ALTERAZIONE DELLE FUNZIONI CEREBRALI , IL P ROF. D R . A NDREAS U. M ONSCH , DELLA M EMORY C LINIC DELL’O SPEDALE U NIVERSITARIO DI B ASILEA , SI TROVA DI FRONTE ALLA DIAGNOSI DI A LZHEIMER , UNA FORMA DI DEMENZA . I N COLLABORAZIONE CON L’A SSOCIAZIONE A LZHEIMER S VIZZERA , LA M EMORY C LINIC DI B ASILEA HA ELABORATO IL CD «D EMENZA : ASPETTI CONCRETI » PER ADATTARLO ALLA REALTÀ SVIZZERA , ARRICCHENDOLO DI PROGRAMMI DI ATTIVAZIONE PER I MALATI E INFORMAZIONI PER I PRESTATORI DI CURE . La Memory Clinic di Basilea, di cui Lei è il direttore, e l’Associazione Alzheimer Svizzera hanno collaborato per adattare il CD «Demenza: aspetti concreti» alla realtà svizzera. A chi è destinato il CD? Questo CD si rivolge alle persone colpite da demenza e ai loro familiari, che soffrono anch’essi, ma anche a tutti coloro che desiderano saperne di più sulle varie forme di demenza, che si tratti di esperti o di semplici interessati. Quali sono i contenuti del CD «Demenza: aspetti concreti»? La prima parte del CD offre informazioni e spiegazioni sulla demenza: come insorge, come si sviluppa, quali problemi comporta per il paziente e per i familiari. Qui vengono presi in considerazione anche gli aspetti finanziari e giuridici. La seconda parte del CD contiene i programmi di attivazione. Si tratta di un’alternativa terapeutica non farmacologica sotto forma di esercizi, che il paziente può ese- guire da solo oppure con l’aiuto di familiari, per allenare le funzioni cerebrali. Come si distingue questo CD da altri prodotti simili già sul mercato? Esiste un CD austriaco, chiamato «Ratgeber Demenz», e un CD tedesco intitolato «Demenz interaktiv». Con l’aiuto dell’Associazione Alzheimer Svizzera la nostra versione, «Demenza: aspetti concreti», è stata specialmente adeguata alla situazione svizzera, in particolare per quanto riguarda il panorama giuridico svizzero e i vari aspetti dell’assistenza al paziente. Si tratta inoltre del prodotto più recente ad apparire nelle aree di lingua tedesca. A differenza di altri programmi cosiddetti di «jogging cerebrale» destinati agli individui sani, questo CD è stato demenza può colpire chiunque» «La elaborato appositamente per pazienti in uno stadio precoce o medio della malattia. P RO F I L O P E R S O N A L E Il Prof. Dr. Andreas U. Monsch è nato a Basilea, ed ha portato a termine a Zurigo gli studi in psicologia. È docente incaricato presso l’Università di Basilea, Istituto di Psicologia Clinica e Psicoterapia, e dal 2002 è direttore della Memory Clinic dell’Ospedale Universitario di Basilea. 7 DEMENZA È necessario che sia stata emessa una diagnosi di demenza per poter usare il CD oppure vi si può dedicare anche chi ancora è in attesa di una definizione precisa della propria malattia? Non ritengo che sia assolutamente necessaria una diagnosi prima di poter utilizzare il CD. Anche senza una demenza diagnosticata si può provare ad usare il CD: ci si accorgerà subito se risulta troppo facile o troppo difficile. Inutile dire che la diagnosi di demenza è comunque importante. In che misura ritiene che i malati di demenza nei vari stadi – precoce, medio, avanzato – possano partecipare ad un programma di attivazione? Ciò varierà molto da un caso all’altro. Naturalmente per i pazienti con demenza grave, assistiti in una casa di cura, un’occupazione intellettiva non è quasi più possibile. Forse, anche un paziente che soffre della malattia in stadio medio, vive a casa e ha bisogno di assistenza, potrà riuscirci solo in parte, oppure solo in certi giorni. Il CD è probabilmente molto adatto nella demenza in stadio precoce – cioè per pazienti che ancora possono vivere autonomamente. CD pazienti stadio precoce medio malattia» «Il è stato elaborato appositamente per in uno o della In che misura è possibile usare il CD da soli e quando è necessario invece l’aiuto dei familiari? Dipende da qual è la competenza dell’utilizzatore in campo di computer. Il CD è molto facile da usare, i caratteri sono ben visibili e il contrasto molto marcato, in caso di handicap visivo. Per chi non ha esperienza di computer è 8 sicuramente opportuno affrontare i programmi in modo ludico, con l’aiuto dei familiari. Circa i due terzi dei malati di demenza sono assistiti in casa, con l’aiuto dei familiari, che vedono anche la loro vita cambiare con la malattia. Quali sono le informazioni offerte ai familiari? A beneficio dei familiari vengono discussi i problemi che la demenza può creare, ed il modo di affrontarli. Inoltre sono elencati numerosi indirizzi e centri di riferimento. Il CD si presta anche ad essere usato in case di riposo e degenza che assistono malati di demenza? Non è stato sviluppato appositamente per le case di riposo e degenza, ma dato che in esse non vivono solo malati di demenza grave, immagino che possa essere usato anche lì. Lei è il direttore della Memory Clinic di Basilea. Quali sono le persone che si rivolgono a Lei? Da noi vengono esclusivamente pazienti con alterazioni delle funzioni cerebrali inviati dal loro medico curante. Il nostro compito è determinare se siano presenti disturbi e identificarli, stabilirne le cause ed indicare quale sia il trattamento che appare più indicato. Ogni anno effettuiamo all’incirca 1500 visite, e di queste circa 300 riguardano nuovi casi di demenza. Se viene diagnosticata una demenza, valutiamo ciò che è possibile ottenere con un approccio farmacologico, che suggeriamo quindi al medico curante. Poi ci chiediamo quali altri mezzi non medicamentosi potrebbero giovare al paziente: un training mnemonico, un programma di attivazione, colloqui di gruppo? Infine la terza domanda è: che cosa abbiamo da proporre ai parenti, alla famiglia del paziente? Mentre la terapia farmacologica è di competenza del medico curante, i due altri aspetti vengono offerti dall’ Associazione Alzheimer. Qui a Basilea la Memory Clinic si trova sotto lo stesso tetto della sezione cantonale dell’Associazione Alzheimer Svizzera. È una posizione ottimale per una collaborazione stretta e flessibile. Come si svolge una valutazione diagnostica? Il medico di famiglia ci invia un paziente, e noi lo invitiamo per iscritto ad una prima visita, durante la quale vengono esaminate le funzioni cerebrali. A questo «Il CD è molto facile da usare, i caratteri sono ben visibili e il contrasto molto marcato» scopo seguiamo normalmente un protocollo standardizzato. Insieme all’anamnesi, il tutto dura circa lo spazio di un pomeriggio. Più o meno una settimana dopo il paziente è convocato per una visita medica, allo scopo di individuare le cause dell’alterazione delle funzioni cerebrali. Viene eseguita un’analisi del sangue e di solito anche una RMI per valutare le alterazioni strutturali subite dal cervello, e in particolare dall’ippocampo (struttura cerebrale). Oltre a ciò viene analizzata anche l’andatura: il paziente deve camminare su un tappeto munito di recettori. Appena si dispone di tutti i risultati ha luogo una riunione diagnostica, durante la quale si emette la diagnosi e si stabiliscono i tre approcci già accennati. Infine il paziente ed i familiari vengono invitati ad un colloquio per discutere della diagnosi. Il medico curante riceve naturalmente sempre un rapporto particolareggiato. Dopo un anno i pazienti affetti da demenza molto lieve vengono di regola invitati a recarsi alla clinica per un followup, mirante a confermare la correttezza della diagnosi. Sono sempre di più le persone che raggiungono un’età avanzata e perciò il numero dei malati di demenza aumenta rapidamente. Eppure la demenza spesso è ancora un tabù. A che punto è il lavoro di sensibilizzazione e quali sono gli obiettivi – anche del Suo impegno? Attualmente in Svizzera ci sono 100 000 persone malate di demenza. Ogni anno vi DEMENZA si aggiungono circa 25 000 nuovi pazienti. Spesso sia i pazienti che i familiari hanno timore di affrontare questo tema con il medico: hanno paura di essere stigmatizzati ed emarginati, e all’inizio alcuni familiari cercano di proteggere e fare scudo al paziente. Purtroppo ancora oggi succede che i medici di base giudichino le prestazioni cerebrali dei propri pazienti come «normali per l’età». Ciò ha come conseguenza che in circa due terzi dei colpiti la demenza non viene diagnosticata. La demenza è una malattia cerebrale certamente incurabile, ma trattabile, e dovrebbe essere diagnosticata prima possibile. Diagnosticando tempestivamente ad esempio una malattia di Alzheimer, si dà al paziente la possibilità di avere ancora voce in capitolo nel determinare il proprio avvenire. A questo proposito le disposizioni testamentarie e il testamento biologico sono temi che hanno un ruolo importante. L I B RO : Nei nostri colloqui diagnostici con pazienti e familiari spesso osserviamo un senso di sollievo: finalmente sanno di che cosa si tratta e possono iniziare il processo di adattamento. Inoltre, alcuni medici sono purtroppo dell’opinione che i medicamenti attualmente disponibili non servano a nulla o quasi, anche se il contrario è stato chiaramente dimostrato in un gran numero di studi e metaanalisi. Ciò può essere anche comprensibile, dato che in un caso isolato è molto difficile accorgersi che il peggioramento è stato rallentato. I dati disponibili indicano però che i medicamenti attuali e gli interventi non farmacologici possono ritardare il decorso di uno o due anni circa. C’è perciò ancora molto da fare. Naturalmente lo sviluppo di opzioni terapeutiche nuove e più efficaci è assolutamente prioritario, ma è importante anche sfruttare al massimo le possibilità già disponibili. La demenza può colpire chiunque, indipendentemente dalle condizioni di vita e dal grado di intelligenza. I L P I C C O L O M O N D O D I KO N R A D L A N G «Ma ora nel sedersi alla tastiera non trovò l’interruttore. È ridicolo, pensò, ho acceso e spento mille volte quest’arnese. Fu costretto a ispezionare sistematicamente lo strumento per riuscire, in capo a due o tre minuti, a trovare l’interruttore.» Già a pagina 60 di «Com’è piccolo il mondo!», il primo romanzo di Martin Suter* che inaugura la « trilogia neurologica», Konrad Lang, il protagonista, osserva i primi segni di Alzheimer. O forse l’incendio della villa a Corfù era già un indizio che in Konrad Lang c’era qualcosa che non andava? «Com’è piccolo il mondo!» è un giallo a tutti gli effetti, con gli ingredienti tipici della suspense: scambi di persona, dipendenze, crisi matrimoniali, amore, tradimento e un tentato omicidio. Il libro però descrive anche il decorso della malattia di Alzheimer, dai piccoli «blackout» fino al decadimento fisico. All’inizio Konrad Lang ascrive all’alcool le proprie temporanee amnesie. E smette di bere, anche per amore della sua nuova donna. «Rosemarie era il meglio che gli fosse successo in sessantacinque anni.» Sebbene Konrad Lang sviluppi tutta una serie di tecniche per mascherare il proprio problema, la malattia è più veloce di lui. All’improvviso non riesce a ritrovare l’appartamento della sua compagna. Girovaga disorientato alla ricerca dell’uscita del supermercato. Il lieto fine della storia del piccolo mondo di Konrad Lang è – purtroppo – un’invenzione dell’autore. Il medicamento che possa guarire i malati di Alzheimer non è ancora stato inventato. Tuttavia è ora possibile rallentare il decorso della malattia. Inoltre i parenti possono far uso di numerosissime offerte di informazioni e supporto. *Martin Suter «Com’è piccolo il mondo!», romanzo. Editore Feltrinelli 9 DEMENZA Novità: CD interattivo «Demenza: aspetti concreti» per malati e familiari La prima parte del CD «Demenza: aspetti concreti» offre approfondite informazioni Con diversi programmi di attivazione, ad esempio esercizi di memoria ed evocazione, e spiegazioni sul quadro clinico della demenza. istruzioni per il training autogeno e così via, i colpiti possono allenare le varie funzioni cerebrali. L a demenza è una malattia che porta profondi cambiamenti nella vita di chi ne è colpito e dei suoi familiari. Misure terapeutiche mirate contribuiscono a migliorare la qualità di vita di tutti gli interessati. A questo scopo, tuttavia, un presupposto essenziale è costituito da una buona conoscenza delle patologie demenziali e delle possibili terapie, nonché dal know-how da applicare nei rapporti con i malati di demenza. Altrettanto importante è che i familiari sappiano dove possono trovare supporto e sollievo, e quali sono gli aspetti finanziari e giuridici da prendere in considerazione in presenza di una demenza. Queste sono le informazioni offerte nella prima parte del CD «Demenza: aspetti concreti». Tramite filmati che vedono protagonisti i colpiti, interviste con esperti, consigli di assistenza e indicazioni di pubblicazioni utili, il CD vuole contribuire ad una migliore comprensione dei malati e del loro comportamento, aiutando così ad affrontare in modo migliore anche situazioni e comportamenti difficili. Che cosa sono le patolo- 10 gie demenziali? Quali sono i sintomi che si manifestano in queste malattie? Quali possibilità di trattamento esistono per i vari stadi di una demenza? Queste e molte altre domande circa le terapie, farmacologiche e non, trovano un’esauriente risposta in questo CD. La seconda parte del CD è dedicata ai programmi di attivazione, articolati in modo facilmente comprensibile e perciò più che adatti ad essere eseguiti, ad esempio, dai nipotini insieme al nonno malato. Musica, esercizi di memoria e ricordi sono in primo piano: in tema di ricordi si possono impiegare illustrazioni e canzoni che fanno parte della biografia di tutti gli anziani. Il materiale di base fornito dal CD può essere inoltre integrato con foto e documenti propri. Il programma musicale offre una selezione di canzoni e melodie di vari generi musicali, ed è particolarmente adatto a rianimare sentimenti e sensazioni. La musica è inoltre una fonte di rilassamento anche per i familiari che si occupano del malato. Nell’ambito di questo program- ma è previsto anche un addestramento al training autogeno, ed un altro aspetto del programma è costituito dagli esercizi mnemonici presentati in forma ludica, in modo da non trascurare il divertimento e la soddisfazione. La cura e l’assistenza dei pazienti colpiti da demenza è spesso un grande peso sia psicologico che spirituale, e ciò può provocare manifestazioni di esaurimento e stress. È opportuno perciò che i prestatori di cure siano consci dei propri limiti e accettino di essere aiutati. I gruppi di mutuo aiuto e i gruppi per familiari, come quelli offerti dall'Associazione Alzheimer Svizzera e da altre istituzioni, rappresentano un utile supporto per gli aspetti sia pratici che emotivi. In questi gruppi, solitamente guidati da uno specialista, si scambiano esperienze, si discute del modo di assistere i pazienti e vengono offerti preziosi consigli. Il CD riporta gli indirizzi dei gruppi disponibili in tutte le regioni della Svizzera.