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Analisi quantitativa delle immagini
per applicazioni in Life Science
15 Aprile 2011
Immagini & Computer S.n.c.
Via Don Carlo Riva 4
20010 Bareggio (Mi)
Analisi quantitativa delle immagini
“L’analisi quantitativa delle immagini rappresenta l’arte di trasformare
una sensazione visiva nella sua forma schematica e discreta consentendone
la descrizione, la classificazione e l’interpretazione matematica e logica
univoca delle sue componenti spaziali e temporali.”
Analisi quantitativa delle immagini
Premesse
Analisi quantitativa delle immagini
L‟analisi delle immagini è una disciplina il cui scopo principale è estrarre informazioni
quantitative a partire dalla rappresentazione digitale del nostro evento biologico
Tali informazioni devono essere presenti in quantità e qualità sufficienti alla loro
valutazione all‟interno della nostra immagine digitale.
Abbiamo quindi bisogno di una rappresentazione digitale quanto più fedele possibile
all‟originale da cui è stata generata.
La fedeltà e la presenza delle informazioni è funzione diretta dei limiti di risoluzione e
contrasto imposti dal sistema.
Analisi quantitativa delle immagini
I limiti di risoluzione e contrato
Limiti fisici derivanti dalla costruzione
dell’immagine ottica
Limiti derivanti dalla trasformazione
dell’immagine ottica in digitale
Limiti derivanti dalla errata
manipolazione dell’immagine digitale
Risultato
Analisi quantitativa delle immagini
Risoluzione & Contrasto
Analisi quantitativa delle immagini
Come si forma una immagine ottica
Il piano di fuoco selezionato viene, attraverso il sistema ottico (obiettivo), proiettato su un piano focale
secondario (posteriore). Quello che noi osserviamo attraverso gli oculari non è il campione originale
ma la sua trasposizione ottica generata attraverso il processo di convoluzione.
Obiettivo
Lunghezza di camera  18 - 25 cm
Piano di
fuoco del
campione
Oculare
Piano di
Fuoco
Oculare

Piano di
Fuoco
posteriore
Piano di Fuoco
osservato
∞
Analisi quantitativa delle immagini
Come si forma una immagine ottica
Considerate il campione come un insieme di infiniti punti di emissione luminosa con dimensioni inferiori al limite di
risoluzione ottica
Quando la luce che arriva dai vari punti che compongono il campione attraversa il sistema
ottico essi appaiono come piccole strutture (Airy pattern) e non come punti nell‟immagine
ricostruita .
La parte centrale del pattern è conosciuta come Airy Disk e contiene + dell‟80% della intensità
totale del punto.
Analisi quantitativa delle immagini
Definizione di risoluzione ottica
La risoluzione ottica è definita come la distanza minima che separa 2 oggetti puntiformi presenti sul piano focale
affinché essi possano essere visualizzati come entità separate.
La risoluzione laterale ed assiale di un sistema ottico si calcola utilizzando la formula
di Abbe (dove N.A.= n sen a )
R laterale WF = 0,61 λem/ N.A.
R assiale WF= 2 λem * n / N.A
Il criterio di Rayleigh propone come limite di risoluzione la distanza minima tra 2
punti tale che il contrasto ottenuto rappresenti il 26.5% del totale.
Il limite di risoluzione si raggiunge quando il primo anello periferico del pattern di Airy
di un punto si sovrappone al punto di massima del disco principale del punto contiguo.
Si consideri che:
Più il picco centrale del pattern di Airy è sottile più è elevato il potere risolutivo del
sistema ottico. L’ampiezze del picco è determinata sia dall’angolo solido con il quale
l’ottica è in grado di raccogliere la luce (Apertura Numerica), sia dalla lunghezza
d’onda della luce raccolta.
Analisi quantitativa delle immagini
Definizione di risoluzione ottica
Il concetto di risoluzione ottica è indissolubilmente associato al concetto di contrasto
Il contrasto è espresso come la differenza tra il valore massimo e minimo
di intensità presente nell‟immagine.
C = (Max – Min) / Med
Con riferimento ai pattern di Airy il contrasto è dato dalla differenza tra
il picco di massima (disco centrale) ed il valore di intensità più prossimo.
Minore la distanza tra gli oggetti minore il contrasto esistente tra i due.
La Cut-Off distance determina le distanza esistente tra due punti
(massimo dei picchi di Airy) a partire dalla quale il valore di contrasto
viene azzerato.
Il criterio di Sparrow definisce la risoluzione di un sistema come la
distanza di Cut-Off calcolata.
Analisi quantitativa delle immagini
Principali sorgenti di degrado della
risoluzione (contrasto)
Analisi quantitativa delle immagini
Principali sorgenti di degrado della risoluzione (contrasto)
Marcatura adeguata delle strutture
Preparazione del campione
Sistema Ottico
Rumore
Background
Causa una variazione
(fluttuazione) del segnale
intorno al suo valore reale.
Il segnale deve risultare
significativamente più
elevato del rumore.
Degrado delle caratteristiche
dell’immagine originale.
Introduzione di aberrazioni
ottiche e di fenomeni di
diffrazione.
Si aggiunge al reale segnale
e ne compromette la
quantificazione.
Deve essere sottratto al
valore del segnale.
•Rumore Poisson (campione)
•Rumore ottico
•Diffrazione Luce
•Aberrazioni sferiche e
cromatiche
•Fuori fuoco.
•Artefatti
•Autofluorescenza.
•Disomogeneità luce
•Luce estranea
Analisi quantitativa delle immagini
Disallineamento cromatico
Errore sistematico caratteristico dei sistemi ottici
(obiettivi).
La luce monocromatica viene focalizzata su piani
diversi in funzione della sua lunghezza d’onda.
Errore più consistente lungo asse Z.
Risente delle condizioni meccaniche ed ambientali
(temperatura)
Utilizzo di obiettivi corretti cromaticamente.
Misura sperimentale del disallineamento
attraverso sfere fluorescenti.
Correzione con ricalcolo dello stack
Analisi quantitativa delle immagini
Errata localizzazione della luce
A causa della profondità di campo dell‟obiettivo utilizzato, la luce proveniente dai piani di fuoco
adiacenti a quello principale fornisce il proprio contributo nella formazione dell‟immagine.
La profondità di campo identifica la porzione (o spessore) del
campione i cui estremi rimangono simultaneamente a fuoco
all‟interno della stessa immagine.
La profondità di campo è funzione principalmente della apertura
numerica della lente e della lunghezza d‟onda di emissione della luce
utilizzata.
Profondità di campo = R assiale/2
Analisi quantitativa delle immagini
Errata localizzazione della luce
Il processo fisico che rappresenta il modello di diffusione della luce è descritto dalla funzione che
prende il nome di PSF (Point Spread Function)
Campione
PSF
Proiezione ottica
La Point Spread Function (PSF) rappresenta “il mattone” sul quale l‟immagine viene costruita.
Analisi quantitativa delle immagini
Aberrazione Sferica
L’aberrazione sferica rappresenta una distorsione ottica generata dalla
differente posizione di focalizzazione dei raggi oblicui (periferici) rispetto
ai raggi centrali che attraversano la lente.
L’aberrazione sferica introduce asimmetria nella distribuzione della luce,
aggiunge componenti fuori fuoco e riduce il livello del segnale.
L’aberrazione sferica è generata da una imperfezione del percorso ottico.
La causa può essere identificata sia nella qualità costruttiva dell’obiettivo, sia nelle differenze
esistenti tra gli indici di riflessione dei media utilizzati per interfacciare gli obiettivi (aria, olio,
acqua, ect) e quelli dei media utilizzati per fissare il campione.
Lo spessore del campione stesso può contribuire alla sua generazione.
Analisi quantitativa delle immagini
Background
Si aggiunge come costante al segnale
Regolando l’offset del sistema si acquisizione
Valutando il valore del background con immagini di
riferimento
Disomogeneità di illuminazione
Tipica dei sistemi Widefield
Si risolve calibrando il sistema di illuminazione
(centratura lampada e regolazione del Koeler).
Correggendo attraverso immagine del background.
Analisi quantitativa delle immagini
La trasformazione digitale dell’immagine
Analisi quantitativa delle immagini
Trasformazione dell’immagine ottica in digitale
Limiti di risoluzione e contrasto derivanti dalla
trasformazione dell’immagine ottica in digitale
 Rispetto dei principi di campionatura X, Y, Z
 Adeguata considerazione della dinamica del segnale (rappresentazione dell‟evento)
 Ottimizzazione del rapporto Segnale/Rumore (SNR)
 Corretta definizione dei parametri operativi (potenza del laser, esposizione della
telecamera, impostazione PMT, livello di illuminazione del campione)
 Corretta (e strutturata) memorizzazione delle immagini
Analisi quantitativa delle immagini
Il campionamento
La densità di campionamento stabilisce il numero di unità digitali di base (pixel o voxel) chedevono
essere acquisite per unità di superfice / volume.
In pratica definisce le dimensioni ideali del pixel / voxel nelle specifiche condizioni operative allo scopo
di salvaguardare il contenuto informativo del campione.
Z
Y
X
Analisi quantitativa delle immagini
Il campionamento
La dimensione ideale del pixel / voxel, al di fuori del quale il processo di acquisizione può produrre
artefatti, viene calcolata secondo il teorema di Nyquist-Shannon.
“La frequenza di campionamento di un segnale (Analogico ->Digitale) deve risultare più grande del
doppio della bandapassante del segnale originale in modo da garantirne la perfetta ricostruzione
digitale.”
Voxel
Struttura
La massima dimensione del pixel / voxel deve risultare inferiore alla metà del più piccolo oggetto o
struttura presente nell‟immagine.
Analisi quantitativa delle immagini
Il campionamento
La dimensione del più piccolo oggetto o struttura presente nell‟immagine è equivalente al limite
risolutivo del sistema ottico (e digitale) in uso.
Calcolo Z secondo Nyquist
Δz = λem / (2 N (1- cos α))
Λem = emission wavelenght
N = medium index
α = ½ angolo apertura obiettivo
In pratica
Λem = 520nm
N = 1.515
NA = 1.3
-> α = αrcsen(NA/N)
Δz = 520 /(2*1.515*(1-cos α))
Δz = 353 nm
Calcolo XY secondo Nyquist
Δxy = λem / (4 N sen α)
Calcolatore Nyquist
Un densità di campionamento inferiore al valore calcolato non è accettabile in quanto riduce il contrasto.
Un minimo sovracampionamento non influisce sulla qualità delle informazioni.
Un eccessivo sovracampionamento è inutile e spesso deleterio.
Analisi quantitativa delle immagini
Il campionamento
Il valore di intensità contenuto nei singoli pixel / voxel sintetizza il reale contenuto dell‟area / volume descritta
dall‟elemento digitale.
In questo modo i valori minimi aumentano ed i valori massimi si riducono comprimendo il contrasto dell‟immagine.
Analisi quantitativa delle immagini
La gamma dinamica del segnale
La gamma dinamica dell’immagine rappresenta il numero di valori discreti che compongono la scala numerica utilizzata
per descrivere il segnale analogico nella sua forma digitale (Livelli di Grigio).
La scala numerica (scala dei grigi) ha dimensioni standardizzate (8bit-256 GL, 12bit-4096 GL, 16bit-65356 GL)
La gamma dinamica dell’immagine è determinata dalle caratteristiche fisiche
del dispositivo di acquisizione utilizzato. (PMT o CCD).
Discreto
Continuo
Per i sensori CCD la gamma dinamica reale è determinata dal rapporto tra la capacità di
immagazzinamento dei fotoni (FWC) propria delle singole celle ed il contributo dei
rumori intrinseci da esso generati. (Read Noise, Termal noise, ect)
FWC inversamente proporzionale
alle dimensioni della singola cella
CCD.
Analisi quantitativa delle immagini
La gamma dinamica del segnale
Ogni valore numerico presente nella scala dei grigi rappresenta un intervallo
di intensità. Tanto più ampia è la scala numerica tanto più piccoli sono gli
intervalli descritti.
Considerando che il numero di valori su cui è suddivisa la scala di
grigi e la sua estensione sono determinati dalle caratteristiche
costruttive del dispositivo di lettura dei fotoni possiamo solo agire
sul segnale, o sui parametri utilizzati per rilevarlo, per aumentare
il numero di fotoni rilevato e di conseguenza migliorare il
contrasto
Segnale sovraesposto
Aumentando l’intensità di
illuminazione del campione
80 %o
Ottimizziamo la dinamica
digitale dell‟immagine
durante l’acquisizione
20 %o
Segnale sottoesposto
Bilanciando adeguatamente
guadagno PMT e potenza del
laser
Utilizzando tempi di
esposizione adeguati (CCD)
Utilizzando le funzioni di
binning (CCD)
Analisi quantitativa delle immagini
Il Rapporto Segnale/Rumore (SNR)
Rappresenta il rapporto tra i disturbi presente nell‟immagine e l‟effettivo segnale.
Tecniche di riduzione del
rumore
Il valore SNR può essere
migliorato agendo su :
Adeguata gestione del range
dinamico
Tecniche di Image
Restoration
Analisi quantitativa delle immagini
Archiviazione delle immagini
Necessità di preservare le informazioni originali contenute nell’immagine.
In questo caso sono da preferire i formati lineari non compressi o con compressioni di tipo “lostless” (Tiff, Bmp, ect)
oppure i formati proprietari degli strumenti. No a formati “ibridi” (quali il Tiff - Palette)
I danni introdotti dai sistemi di compressione ad alta
efficienza (Jpeg, Jpeg2000, ect) non sono immediatamente
percettibili. Essi si manifestano sotto forma di “pixellatura”
artificiale dell’immagine.
I singoli pixel subiscono una modifica in
termini di contenuto cromatico e/o di
intensità/densità. Tale variazione può
introdurre un errore di valutazione
importante (5% - 20%) direttamente
rapportato al coefficiente di compressione
utilizzato.
Analisi quantitativa delle immagini
Risoluzione digitale
Analisi quantitativa delle immagini
Risoluzione spaziale & Risoluzione discriminante
La risoluzione spaziale rappresenta la
dimensione, espressa in unità metriche,
del più piccolo oggetto, proiettato sul
piano di fuoco, identificabile come tale
dal sistema di acquisizione.
La risoluzione discriminante rappresenta la
distanza minima, espressa in unità metriche, che
deve intercorrere tra due oggetti proiettati sul
piano di fuoco, e ben contrastati tra loro, per
poter essere identificati come tali dal sistema di
acquisizione.
Analisi quantitativa delle immagini
Risoluzione spaziale
In presenza di un dispositivo CCD, la risoluzione spaziale risulta
funzione delle dimensioni della singola cella del sensore (pixel
size) e del’ingrandimento dell’obiettivo utilizzato secondo la
formula:Rs= (Pixel size / Ingrandimento obiettivo)
In presenza di un dispositivo PMT confocale, la risoluzione
spaziale risulta funzione delle dimensioni Pin Hole
utilizzato (Airy unit), dal fattore di ingrandimento (zoom) e
dal numero di pixels utilizzati per la matrice di
acquisizione.
L‟impostazione di questi parametri è strettamente
dipendenti dai valori di densità di campionamento calcolati
utilizzando la formula di Nyquist.
4.6 um
Analisi quantitativa delle immagini
Risoluzione discriminante
A causa delle caratteristiche fisiche del sensore CCD, due oggetti devono distare almeno di un pixel tra
loro per poter essere discriminati come tali.
Rd = ((Pixel size / Ingrandimento) * 2.3)
Esempio : Pixel size = 6.4 um, Ingrandimento = 100x
Risoluzione spaziale = (6.4 / 100) = 0.064 um ->(Pixel size / Ingrandimento)
Risoluzione Discriminante = ((6.4 / 100) * 2.3) = 0.147 um ->(Pixel size / Ingrandimento) * 2.3
Analisi quantitativa delle immagini
Risoluzione dell’immagine
Caratteristica fisica dell’immagine digitale. Corrisponde al numero di pixel orizzontali / verticali che
formano l’immagine (Da non confondere con i DPI.) .
La risoluzione dell’immagine non è direttamente connessa alla capacità risolutiva del dispositivo che
l’ha generata.
1024 x 768 pixel
2048 x 1536 pixel
Analisi quantitativa delle immagini
Correzione artefatti e ripristino della
risoluzione
Analisi quantitativa delle immagini
Raccolta delle immagini
Ripristino delle caratteristiche
originali delle immagini.
Rimozione del rumore
Rilocazione della luce fuori
fuoco
Correzione degli artefatti
Decadimento (Photobleaching,ect)
Correzione disomogeneità fondo
Instabilità di illuminazione
Registrazione
Mosaicatura
Evoluzione e comportamento delle
strutture
Tracking
Cinetica
Ratio Imaging
Identificazione delle strutture
Segmentazione
Distinzione da altre strutture
Codifica dei confini e misura
Classificazione
Pubblicazione
Data Mining
Simulazione evento
Creazione modello
Analisi dei dati
Analisi quantitativa delle immagini
Correzione artefatti e ripristino della risoluzione
Image Restoration
insieme di procedure e funzioni atte al recupero di un
segnale (immagine) nella sua forma originale.
Deconvoluzione 3D
operazione matematica utilizzata per recuperare
un segnale degradato da un processo fisico.
Filtri spaziali lineari e non
Filtri in domini di frequenza (FFT)
Nessuna alterazione dell‟immagine
(analisi quantitativa)
Image Restoration
Correzione artefatti e ripristino della risoluzione
Per ridistribuire correttamente la luce attraverso la deconvoluzione è necessario conoscere a priori il modello fisico che
regola la diffusione della stessa nel sistema ottico in uso (descrittore della funzione di convoluzione).
Proiezione ottica
Deconvoluzione 3D
Campione teorico
Il modello fisico che rappresenta il modello di diffusione della luce è descritto dalla funzione che prende il nome di PSF
(Point Spread Function)
Analisi quantitativa delle immagini
Visualizzare le informazioni
Analisi quantitativa delle immagini
Visualizzare le informazioni
Memoria
Tabelle colore
Video
R
V
B
Display range
Memoria
Ridistribuzione dei livelli di grigio
(Stretch, Log e Exp)
BCG
Analisi quantitativa delle immagini
Semplificare le informazioni
Analisi quantitativa delle immagini
Quale è la nostra base di partenza?
• Circa 1/3 del cervello umano elabora informazioni visive
• Percezione visiva dipende dal modo in cui vengono elaborate le informazioni luminose prodotte da fotoni che
colpiscono la retina
• Elaborazioni diverse permettono di percepire aspetti diversi della visione: forme, colore, movimento, profondità.
• Elaborazione molto veloce e complessa : percezione simultanea di dettagli e di aspetti globali dell‟immagine.
Visione
Valutazione
Comprensione della scena
Conoscenza
Informazioni
Le principali prerogative del sistema visivo umano sono la rapidità di interpretazione, la capacità di adattamento alle
variazioni presenti nella scena rispetto al modello noto e la possibilità di incrementare la conoscenza.
Analisi quantitativa delle immagini
Quale è la nostra base di partenza?
Immagine Ottica campione
Sensore (CCD, PMT)
Fotoni convertiti in una
grandezza fisica
proporzionale (ma non
uguale) al numero dei
fotoni rilevati.
Matrice bidimensionale di pixel
ognuno dei quali rappresenta
una specifica area del
campione
I livelli di grigio espressi dai
singoli pixel rappresentano il
numero di fotoni presenti nella
corrispondente area / volume
del campione
Analisi quantitativa delle immagini
Semplificare per identificare
Proprietà dei pixel :
• Intensità (luminosità)
• Coordinate spaziali X,Y
• Identità ed iterazione con pixel adiacenti
E‟ evidente la difficoltà nell‟assegnare, sulla
sola base delle proprietà sopra indicate, i
singoli pixel ad una specifica classe di
appartenenza (filamento, nucleo, membrana,
fondo ect)
?
Analisi quantitativa delle immagini
Identificazione delle strutture
Manipolazione
dell’immagine
Preservare il contenuto
informativo
Metodi strettamente dipendenti
dalle caratteristiche delle strutture
da identificare
Semplificazione delle
strutture
Binarizzazione
Analisi quantitativa delle immagini
Manipolazione delle immagini
Analisi quantitativa delle immagini
Manipolazione dell’immagine
Gauss
Varianza
Gauss
LF NegativeEdge
Analisi quantitativa delle immagini
Manipolazione dell’immagine
Gauss
LF Low Pass
Sogliatura
Gauss
LF Positive Edge
Sogliatura
Analisi quantitativa delle immagini
Manipolazione dell’immagine
Filtri spaziali lineari e non
Filtri in dominio di frequenza (FFT)
I filtri operano trasformazioni (semplici o
complesse) che modificano il contenuto
informativo dei singoli pixel.
I filtri lineari rimpiazzano il valore di ogni
pixel con un valore ottenuto dalla
valutazione dei pixel adiacenti (es. valore
medio).
Il filtro Gaussiano rappresenta il filtro
lineare più utilizzato.
Esso migliora l‟immagine riducendo il
rumore casuale senza modificare il
contenuto informativo.
I parametri operativi dei filtri sono spesso
richiesti in unità reali (micrometri) -> PSF
Analisi quantitativa delle immagini
Metodi di binarizzazione
Analisi quantitativa delle immagini
Riconoscimento dei contorni
Si definisce bordo (edge) una forte variazione locale dei livelli di grigio tipicamente associata al
contorno di una regione od al confine di separazione tra due regioni adiacenti.
Per rilevare i bordi si ricorre al calcolo del gradiente di intensità, ovvero alla valutazione delle
variazione dei livelli di grigio, ed al suo orientamento nell‟intorno del bordo da definire.
Uno degli algoritmi più conosciuti è il LoG (Laplace ofGaussian) che determina il gradiente attraverso il
calcolo della derivata seconda dei livelli di grigio.
Filtro di Gauss + Laplace
Analisi quantitativa delle immagini
Riconoscimento dei contorni
Il contorno può risultare chiuso ed identificare una specifica regione dell‟immagine (oggetto) oppure
aperto e definirne solo una parte del confine. Uno dei principali motivi della mancata chiusura dei
bordi è da ricondurre al basso contrasto esistente tra regioni dell‟immagine (es. fondo ed oggetto).
Anche la presenza di rumore sull'immagine (basso SNR) è causa di difficoltà nella rilevazione dei
contorni (generazione di falsi bordi).
Immagine
Edge detection & linking
con operatore morfologico
Binarizzazione
Ogni area racchiusa dal un contorno
è riempita con un solo valore di
grigio e considerata struttura
(oggetto).
Analisi quantitativa delle immagini
Segmentazione
Tipicamente si tende a distinguere il fondo
(background) dalle strutture di interesse.
All„interno dell„intervallo di grigi si trova
l„oggetto, all„esterno il fondo.
Le tecniche di segmentazione sono sensibili ai vari artefatti presenti nell‟immagine (rumore, disomogeneità, ect).
In presenza di strutture caratterizzate da intensità di fluorescenza differenti un unico intervallo di grigi non consente
una perfetta identificazione delle stesse.
Analisi quantitativa delle immagini
Segmentazione Adattiva
Le tecniche di segmentazione adattiva permettono di calcolare l„intervallo di grigio adeguato ad una
zona specifica dell„immagine in funzione delle caratteristiche locali (valutazione statistica).
Divisione in sotto aree di
dimensione adeguata alle
strutture presenti
Calcolo della soglia locale
Binarizzazione
Analisi quantitativa delle immagini
Segmentazione Adattiva
E‟ possibile dividere l‟immagine in aree regolari di dimensioni differenti od in aree irregolari in base ad
alcune caratteristiche di distribuzione del segnale preventivamente definite.
Grandi aree con distribuzione omogenea (background)
Aree con ampie variazioni in piccoli spazi
Grandi aree con distribuzione omogenea (background)
Aree caratteristiche omogenee
in termini statistici e di clusters
Analisi quantitativa delle immagini
Segmentazione Adattiva
Divisione in aree irregolari
Fusione di alcune aree in base
a criteri prestabiliti
Identificazione e separazione
delle strutture
Binarizzazione
Analisi quantitativa delle immagini
Crescita delle regioni (Region Growing)
Proposto da Haralick, fa uso di descrittori statistici. Si basa sulla progressiva aggregazione di pixel in
regioni connesse. Tale aggregazione avviene sulla base di uno o più criteri di similarità.
Originale
Massimo locale
Crescita delle regioni
Definizione strutture
Partendo da un punto qualsiasi dell‟immagine (massimo o minimo locale) vengono aggregati tutti i pixel
del suo vicinato che soddisfano i parametri statistici assegnati (es. media e varianza).
La regione viene considerata completa (e non cresce più) quando tutti i pixel sono stati classificati
(come aggiunta si possono valutare alcuni criteri ad essa associati (forma, dimensione, ect) oppure
incontra un‟altra regione in crescita. La procedura è ripetuta per ogni punto aggiunto e le statistiche
della regione vengono aggiornate ciclicamente.
Analisi quantitativa delle immagini
Segmentazione Automatica
Default
Huang
Intermodes
IsoData
Li
MaxEntropy
Mean
MinError
Minimum
Moments
Otsu
Percentile
RenyiEntropy
Shanbhag
Triangle
Yen
http://pacific.mpi-cbg.de/wiki/index.php/Auto_Threshold
Basata su metodi di
valutazione statistica,
distributiva (cluster) o
geometrica del
contenuto informativo
Analisi quantitativa delle immagini
Segmentazione Automatica
Huang
Intermodes
IsoData
Li
MaxEntropy
Mean
MinError
Minimum
Moments
Otsu
Percentile
RenyiEntropy
Shanbhag
Triangle
Yen
http://pacific.mpi-cbg.de/wiki/index.php/Auto_Threshold
Analisi quantitativa delle immagini
Caso Pratico
Valutazione SPOT presenti sulla membrana
cellulare
Collassamento
(Proiezione – EDF)
Analisi 3D
Canali separati
Analisi quantitativa delle immagini
Caso Pratico
Identificazione cellule
Binarizzazione
Erosione
Operatore logico
Filtro Gauss
Sogliatura automatica
Conteggio spot
Mascheratura spot su
membrana
Analisi quantitativa delle immagini
Estrazione delle informazioni
Analisi quantitativa delle immagini
Estrazione delle informazioni
Possiamo ottenere qualsiasi grandezza fisica diretta descrivente :
Dimensioni
Area
Perimetro
Diametri
Forma
Posizione
Roundness
Aspectratio
Centroide XY
Analisi quantitativa delle immagini
Estrazione delle informazioni
Possiamo ottenere grandezze fisiche che descrivono il segnale presente :
Intensità del segnale
Variazione di segnale
Distribuzione di segnale
Analisi quantitativa delle immagini
Le misure di intensità
Analisi quantitativa delle immagini
Le misure di intensità (campo chiaro)
Differenza nelle condizioni di ripresa.
Variazione del livello di intensità di illuminazione del campione
Analisi quantitativa delle immagini
Le misure di intensità
Calibrazione delle condizioni di ripresa del campione
LUCE
COLORE
BACKGROUND
Lettura di un valore
(GL) predeterminato
in area fuori dal
campione ma entro
montante
Sorgente luminosa
Temperatura colore nel
bianco (3200°-5000°)
Bilanciamento dei 3
colori primari
Immagine di riferimento per
correzione disomogeneità di
illuminazione
Variabilità biologica del campione e condizioni
di preparazione (spessore, colorazione, ect)
UNITA‟ (DO)
Analisi quantitativa delle immagini
Le misure di intensità (fluorescenza)
Corretto il confronto tra strutture
appartenenti allo stesso campo
Problematico il confronto diretto tra strutture appartenenti
a campi / campioni differenti a causa delle:
•Impostazioni del sistema di acquisizione. (esposizione, eccitazione, ect)
•Fenomeni di FADING (Decadimento del segnale)
•Variabilità biologica del campione.
•Rumore, disomogeneità nella distribuzione del segnale, fuorifuoco, ect
Analisi quantitativa delle immagini
Le misure di intensità (fluorescenza)
Quencing : generato da processi che producono il passaggio degli elettroni dallo stato di eccitazione a quello di riposo
senza emissione di luce. Il processo di Quencing è reversibile.
Photobleaching : Perdita permanente della capacità di emettere
elettroni da parte del fluoroforo a causa di un danno chimico indotto.
Una delle cause principali del Photobleaching è l‟interazione del
fluoroforo con luce ed ossigeno. Il processo di Photobleaching non è
reversibile.
T = 0 sec
T = 15 sec
T = 30 sec
Dye: FITC - Perdita del 50% del segnale in 30sec
Utilizzo di Dyes con coefficiente di estinzione elevato
Misura del decadimento del segnale nel tempo su aree del
campione con marcatura aspecifica
Analisi quantitativa delle immagini
Le misure di intensità (fluorescenza)
RANGE DINAMICO
BACKGROUND
LINEARITA‟
100%
Intensità
relativa
Segnale sovraesposto
33%
Intensità
relativa
80 %o
20 %o
10%
Intensità
relativa
Segnale sottoesposto
3%
Intensità
relativa
Mappa di riferimento per
correzione disomogeneità di
illuminazione
Valutazione intensità del segnale
massimo su piano focale adeguato
0.667%
Intensità
relativa
Analisi quantitativa delle immagini
Le misure di intensità
Per interpretazione dei valori e del loro significato biologico è importante verificare se il marker
utilizzato è stecchiometrico (diretta proporzionalità tra segnale e valore letto) .
CUT-OFF di Intensità calcolato
sperimentalmente su WT o Controlli (aspecifici)
Identifica la superfice coperta dal marker
Analisi quantitativa delle immagini
Le misure di intensità
Quali sono i parametri adatti a quantificare l„intensità del segnale ?
Superfice coperta dal marker (solo tessuto) : 26674 pixel
Percentuale di tessuto coperta dal marker : 18.6%
Intensità media del segnale : 0.17 OD
Intensità integrale del segnale (somma) : 5630.60 OD
Superfice coperta dal marker (solo tessuto) : 50930 pixel
Percentuale di tessuto coperta dal marker : 30.76%
Intensità media del segnale : 0.229 OD
Intensità integrale del segnale (somma) : 15315.20 OD
Media : Valore dell„intensità media espressa dai singoli pixel (OD / GL) entro l„area coperta dal marker
Moda : Valore di intensità pixel (OD / GL) maggiormente espresso dai pixel presenti nell„area coperta dal marker
Integrale : Valore totale (Somma) dei singoli valori espressi dai singoli pixel presenti nell„area coperta dal marker
Superfice : Estensione dell„area coperta dal marker
Analisi quantitativa delle immagini
Le misure di intensità
Superfice coperta dal marker (solo tessuto) : 130548 pixel
Percentuale di tessuto coperta dal marker : 42.49%
Intensità media del segnale : 32.72 GL
Intensità integrale del segnale (somma) : 5886375 GL
Superfice coperta dal marker (solo tessuto) : 148416 pixel
Percentuale di tessuto coperta dal marker : 48.30%
Intensità media del segnale : 41.92 GL
Intensità integrale del segnale (somma) : 9238327 GL
CUT-OFF di Intensità calcolato
sperimentalmente su WT o Controlli (aspecifici)
Identifica la superfice coperta dal dye
Analisi quantitativa delle immagini
Le misure di intensità
Una delle possibili soluzioni consiste nel legare la misura di interesse con un riferimento che possa esprimere le
eventuali variazioni dovute alle condizioni esterne al campione.
•Livello del fondo
•Auto fluorescenza dei tessuti circostanti
•Segnali provenienti da strutture non influenzate dalle condizioni sperimentali (aspecifico)
Linea cellulare nota inserita nel processo di analisi
Misure raziometriche (Ca2+)
Cellule non caricate e caricate a saturazione
Caso reale
Intensità dei telomeri normalizzata con intensità
centromero prima del loro confronto.
Entrambi marcati utilizzando lo stesso dye.
Analisi quantitativa delle immagini
3D: il mondo reale
Analisi quantitativa delle immagini
Quale è la nostra base di partenza?
3 Dimensioni
Immagine Ottica campione
Sensore (CCD, PMT)
Fotoni convertiti in una
grandezza fisica
proporzionale (ma non
uguale) al numero dei
fotoni rilevati.
Matrice tridimensionale di
voxel ognuno dei quali
rappresenta uno specifico
volume del campione .
I livelli di grigio espressi dai
singoli voxel rappresentano il
numero di fotoni presenti nella
corrispondente volume del
campione .
Analisi quantitativa delle immagini
Semplificare per identificare
?
Binarizzazione
Iso Superficie
Analisi quantitativa delle immagini
Identificazione delle strutture
Manipolazione
dell’immagine
Preservare il contenuto
informativo
Metodi strettamente dipendenti
dalle caratteristiche delle strutture
da identificare
Semplificazione delle
strutture
Iso Superfici
Analisi quantitativa delle immagini
Costruzione delle Iso Superfici
1. Selezione dell‟intervallo di intensità del
segnale (livelli di grigio) da descrivere
attraverso la Iso Superficie.
3. Trasformazione visiva della
struttura complessa attraverso il loro
riempimento.
2. Creazione matematica di una struttura
complessa di forme geometriche (triangoli) che
descrivono la superficie esterna del volume.
Analisi quantitativa delle immagini
Costruzione delle Iso Superfici
Il livello di precisione nella ricostruzione della superficie è gestito attraverso il grado di interpolazione matematica con la
quale vengono create le forme geometriche.
Tanto più piccoli sono i triangoli tanto più dettagliata è la superficie.
Di contro un grado di interpolazione troppo elevato tende, in presenza di interconnessione spaziale dei voxels bassa, a
frammentare il volume più del necessario.
Analisi quantitativa delle immagini
Quali informazioni di base possiamo estrarre?
Qualsiasi grandezza fisica diretta descrivente :
Dimensioni
Volume
Spostamento
Superficie
Diametri
Distanze tra comparti
Forma
Segnale
Sfericità
Intensità
Distanze tra strutture
Posizione
Baricentro X Y Z
Altro . .
Analisi quantitativa delle immagini
Le misure di intensità di segnale.
Le iso superfici costituiscono il “guscio” che racchiude le nostre strutture dandogli forma e confini
precisi.
Struttura su canale n°3
Segnale canale n°1
Segnale canale n°2
Analisi quantitativa delle immagini
Misure dimensionali, di forma e di intensità
Analisi quantitativa delle immagini
Conteggio e misure dimensionali, di forma e di intensità
Definizione delle Iso Superfici
Divisione degli oggetti
Classificazione delle strutture
Selezione degli oggetti di interesse
Analisi quantitativa delle immagini
Studio della interazione tra comparti cellulari

Distanza vescicole – Nuclei

Colocalizzazione delle Vescicole
(Intensità di un canale all‟interno del volume vescicolare)

Distanza Vescicole–Membrana

Numero di Vescicole per nucleo

Densità delle vescicole per nucleo

Numero di vescicole per cellula

Densità delle vescicole per cellule

Volume delle vescicole per cellula

Nuclei per Cellula

Volume del Nucleo / Volume del Citoplasma

Distanza media vescicole

Nuclei e vescicole vs Membrana

Intensità delle vescicole per cellula
Analisi quantitativa delle immagini
Studio Sinapsi posizionate sulla membrana cellulare
Trasformazione delle cellule in Isosurface
Trasformazione delle sinapsi in
Isosurface sferiche (Spot)
Selezione delle sinapsi (Spot) in contatto con
membrana (Isosurface) .
Analisi quantitativa delle immagini
Colocalizzazione di oggetti
Iterazione proteina – proteina.
Associazione spaziale di segnali
Oggetti che risultano parzialmente
in contatto o totalmente inseriti in
altri oggetti.
Analisi quantitativa delle immagini
Iterazione proteina – proteina
Definizione della intensità del segnale utilizzata per costruire le Iso Superfici .
Divisione degli oggetti tramite „region growing“
Analisi quantitativa delle immagini
Iterazione proteina – proteina
Estrazione dei dati di intensità di fluorescenza della proteina “B” (canale giallo) localizzata dentro i siti
relativi alla proteina “A” (canale rosso).
Classificazione per livello di intensità espresso.
Analisi quantitativa delle immagini
Informazioni in movimento
Valutazione del movimento delle strutture
(variazione della posizione) rispetto al tempo
ed allo spazio.
Determinazione della direzione, velocità,
accelerazione e tipologia del moto
di ogni singolo oggetto.
Quantificazione delle modifiche strutturali
(Dimensioni) e chimiche (intensità del
segnale) in relazione al tempo.
Analisi quantitativa delle immagini
Informazioni in movimento
Browniano
Connesso
Autoregressivo
ta
r
r
tb
r
ta
tc
td
te
te
tb
tc
E‟ importante conoscere la natura del moto degli oggetti per poter selezionare l‟algoritmo adeguato alla loro
identificazione .
r‘
Analisi quantitativa delle immagini
Informazioni in movimento
Selezione (filtro)
Statistica
Rappresentazione
Analisi quantitativa delle immagini
Analisi di filamenti
•Misurazione dell‟albero dendritico
•Identificazione delle spine e calcolo delle loro caratteristiche
strutturali (volume, ect)
•Diametro dei filamenti.
Stack 3D
•Statistica distribuzione spine
•Orientamento dendriti
•Analisi dei livelli dei branches (generazioni)
•Classificazione spine
Definizione punto inizio
Definizione punti massima
intensità locale
Analisi quantitativa delle immagini
Analisi di filamenti
Soglia intensità di fluorescenza
Calcolo diametro filamenti (proporzionale al
segnale)
Identificazione spine
Analisi quantitativa delle immagini
Analisi di filamenti
Estrazione misure
Classificazione morfologica spine
Analisi quantitativa delle immagini
Analisi di filamenti
Analisi quantitativa delle immagini
Colocalizzazione di segnale
Valutazione del livello di sovrapposizione spaziale di due segnali fluorescenti aventi caratteristiche
spettrali (lunghezze d‟onda) di emissione differenti.
Originale
Isosurface struttura
Mascheratura
Colocalizzazione
Isosurface
Qualsiasi quantificazione morfometrica,
morfologica, di intensità su segnali statici o
dinamici
Analisi quantitativa delle immagini
Colocalizzazione di segnale
L’analisi della colocalizzazione richiede:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Basso livello di rumore
Segnali non saturati
Nessuna sovrapposizione tra gli spettri di emissione dei fluorocromi (bleed through)
Funzione PSF dei singoli canali molto simile (richiede verifica PSF con bead multicolore)
Registrazione XYZ perfetta tra i due fluorocromi (shifting ottico)
Rimozione del fuori fuoco
Obiettivo
Calcolo di coefficienti statistici atti a valutare il grado di sovrapposizione dei segnali
Coefficiente di Pearson - Misura la sovrapposizione tra i pixel
Coefficienti di Manders - Misura il contributo di sovrapposizione di un canale rispetto all‟altro
Coefficiente di correlazione -Misura il grado di correlazione tra i due canali
si considerano inoltre :
Numero di voxel colocalizzati, volume sopra soglia colocalizzato, materiale sopra soglia materializzato..
Analisi quantitativa delle immagini
Colocalizzazione di segnale
Punto critico : definizione della soglia di colocalizzazione dei singoli canali
•
L„algoritmo proposto da Costes e Lockett
(NCI/NIH) si basa sulla esclusione delle
coppie di intensitàche non mostrano
correlazione (coefficientedi Pearson =< 0).
•
Partendo dalla coppia di valori di intensità
più alti, l‟algoritmo procede verso il basso
della scala di intensità lungo la linea di
interpolazione calcolata. Il coefficiente di
Pearson viene calcolato per tutti i valori al di
sotto della soglia corrente . L‟algoritmo
procede fino a quando il coefficiente di
Pearson raggiunge il valore 0 (o diventa
negativo).
Canale A
Interpolazione
lineare dei valori
Coefficiente di Pearson = 0
per valori di soglia inferiori a
quelli impostati
CanaleB
Analisi quantitativa delle immagini
Colocalizzazione di segnale
Canale A
Interpolazione
lineare dei valori
Coefficiente di Pearson = 0
per valori di soglia inferiori a
quelli impostati
CanaleB
Analisi quantitativa delle immagini
Colocalizzazione di segnale
Punto critico : valutazione della probabilità di colocalizzazione casuale
17 pixel su 40 presenti sono colocalizzati.
Dato significativo o casuale?
La risposta attraverso il calcolo del
coefficiente di probabilità
Analisi quantitativa delle immagini
Colocalizzazione di segnale
Punto critico : valutazione della probabilità di colocalizzazione casuale
•
•
•
•
•
P = 0.97%
P = 0.55%
Il coefficiente di correlazione di Pearson
viene calcolato su uno dei due canali (PCC 1).
Il secondo canale viene sottoposto ad un
processo di smoothing (PSF size).
Successivamente i pixel che compongono il
secondo canale vengono riposizionati nella
matrice in tutte le combinazioni possibili ed i
rispettivi coefficienti di Pearson calcolati.
Il coefficiente di Pearson del primo canale
viene confrontato con la distribuzione dei
coefficientidi Pearson calcolati sul secondo
canale.
Se il coefficiente di Pearson del primo canale
non è superiore al 95% della distribuzione
ottenuta sul secondo canale la probabilità
che la colocalizzazione sia casuale è reale.
L‟immagine deve essere scartata.
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Colocalizzazione di segnale
Valutazione del livello di sovrapposizione spaziale di due segnali fluorescenti aventi caratteristiche
spettrali (lunghezze d‟onda) di emissione differenti.
L’analisi della colocalizzazione richiede:
1. Basso livello di rumore
2. Segnali non saturati
3. Nessuna sovrapposizione tra gli spettri di emissione dei fluorocromi (bleed through)
4. Funzione PSF dei singoli canali molto simile (richiede verifica PSF con bead multicolore)
5. Registrazione XYZ perfetta tra i due fluorocromi (shifting ottico)
6. Rimozione del fuori fuoco
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