Abuso sessuale Abuso sessuale Comporta il coinvolgimento di minori in attività sessuali, pornografia e prostituzione in condizione di intimidazione e sfruttamento dell’immaturità della bambina o del bambino E’ un fenomeno diffuso, agito in vario modo su bambini e/o adolescenti tra i 3 e i 17 anni soprattutto in famiglia da padri o famigliari appartenenti a tutte le classi sociali e, solo nel 10% dei casi, affetti da patologia psichiatrica L’autore del reato è: *58% padre *10% convivente della madre *9% vicini di casa o amici di famiglia *8% estranei *15% parenti (zii, nonni, fratelli) o responsabili educativi, entrambi i genitori Tipologie di abuso Intrafamiliare: realizzato da membri della famiglia, naturale o allargata Extrafamiliare: realizzato da persone conosciute Istituzionale: realizzato da persone che hanno in affidamento il minore per protezione, cura, educazione, ecc. Da sconosciuti Sfruttamento sessuale: gruppi criminali organizzati o singoli abusano del minore a scopo di lucro Gruppale: realizzato in situazioni di gruppo come, ad esempio, sette o gruppi di pedofili Campanelli d’allarme … Bambini che parlano di sé utilizzando la 3^ persona (anche quando il loro livello di sviluppo presupporrebbe l’utilizzo della 1^ persona), strategia utilizzata per esorcizzare ed allontanare da sé il trauma e il vissuto conseguente Dimensione del segreto: tenere il segreto, come spesso richiede l’abusante/maltrattante, serve ai bambini per nascondere il danno e far finta che non sia accaduto nulla; allo stesso tempo però questo rallenta la possibilità di aiuto Comportamenti sessualizzati: il bambino manifesta conoscenze legate alla sessualità inadeguate per l’età o attua comportamenti compulsivi. Spesso l’abuso può derivare anche da esposizione visiva e linguistica legata all’ambito sessuale o da fonti di iperstimolazione (nel contatto fisico e nell’intimità) da parte di chi si occupa del bambino Fattori caratteristici dell’abuso Aspecifici (possono essere causati dall’abuso ma anche da altre situazioni; in assenza di segni fisici non consentono una diagnosi immediata) *Rapido calo del rendimento scolastico, prolungate e frequenti assenze *Disturbi dell’apprendimento *Problematiche emozionali, repentini sbalzi d’umore *Disturbi relazionali (con adulti o pari) *Disturbi del sonno e/o dell’alimentazione *Fobie e somatizzazioni *Suicidi o gesti autolesionistici *Rifiuto ad essere toccati o spogliati *Provocazione e ribellione Specifici (dirette e specifiche conseguenze del trauma dell’abuso sessuale) *Marcata erotizzazione dei rapporti *Inadeguata conoscenza della sessualità rispetto all’età *Lesioni traumatiche e altri segni fisici dell’apparato anale/genitale *Giochi sessuali frequenti con altri bambini o giocattoli *Frequenti contenuti sessuali nelle produzioni grafiche Vissuti del bambino abusato *Paura (di chi abusa, di rompere l’equilibrio familiare, di perdere l’adulto di riferimento, di essere diverso) *Rabbia (verso chi abusa, chi non protegge e verso sé stesso) *Vergogna (per essere stato coinvolto e perché il corpo ha “risposto” in qualche modo) *Tristezza (per il tradimento subito) *Isolamento (solitudine ed impotenza, pensiero di avere qualcosa che non va) *Colpa (per non aver detto “no”, per aver taciuto o per aver parlato) *Confusione (per l’affetto che si prova ancora per l’abusante o per i sentimenti che cambiano continuamente) Adolescenti Abusati Presentano comportamenti particolari a seguito degli abusi: *Assunzione di sostanze *Gravidanze precoci *Prostituzione *Promiscuità sessuale *Tentati suicidi *Depressione *Autolesionismo *Fughe da casa Abusanti *Spesso sono stati vittime di abusi/maltrattamenti *Si identificano con l’aggressore *Sperimentano ansia per la propria identità sessuale *Sono fragili ed hanno una bassa autostima *Hanno appreso in famiglia modelli violenti Fattori traumatogeni (Finkelhor e Browne) Dinamiche traumatogene che intervengono anche in altri tipi di trauma ma che compaiono simultaneamente a seguito di un abuso sessuale. Alterano l’orientamento cognitivo ed emotivo del/la bambino/a verso il mondo, il concetto di sé, le capacità affettive e la visione del mondo dando vita a possibili problemi comportamentali *Sessualizzazione traumatizzata *Tradimento *Impotenza *Stigmatizzazione In dettaglio … Tradimento: il bambino sviluppa l’idea che chi dovrebbe prendersi cura di lui lo inganni. Spesso prevale il senso di tradimento nei confronti del genitore non abusante e non protettivo perché non ha visto e non è intervenuto, non ha fatto nulla anche se avrebbe potuto. I vissuti verso l’abusante sono spesso ambivalenti Impotenza: si percepisce l’impossibilità di avere controllo, su di sé o sul mondo circostante; sono frequenti paure di morte ma anche incubi e fantasie che hanno a che fare con bambini abbandonati, che si perdono o vengono uccisi. Sessualizzazione traumatica: il bambino si sente prescelto solo come vittima sessuale e confonde le situazioni di contatto o vicinanza fisica con la possibilità di ricevere un danno o di poter essere ucciso. Avendo una percezione negativa di sé è come se il pensiero dominante fosse “mi amano perché non valgo niente” Stigmatizzazione: si uniscono il senso di colpa, per aver in qualche modo voluto o non rifiutato l’abuso, l’idea distorta e negativa di sé (“mi è capitato perché sono cattivo o faccio schifo”). Il bambino matura la convinzione che tutti verranno a conoscenza di questi aspetti. Il danno è maggiore se: *Il fenomeno resta nascosto o non riconosciuto *L’abuso è prolungato *Esiste un legame affettivo forte, una dipendenza su questo piano e su quello fisico tra vittima e abusante, soprattutto se quest’ultimo è un familiare *Non viene attivata alcuna forma di protezione *Non viene data possibilità di verbalizzare ed elaborare l’esperienza traumatica e i conseguenti vissuti L’autore dell’abuso Solitamente appartiene alla famiglia, naturale o allargata, della vittima con cui intrattiene una relazione significativa dal punto di vista affettivo e psicologico. Solo il 10% degli abusanti soffrono di conclamati disturbi psichiatrici. Solitamente questi uomini sono rigidi ed autoritari, violenti sia verbalmente che fisicamente. Tendono ad inibire la vita sociale e/o affettiva dei figli di cui non sono in grado di cogliere bisogni e necessità. Spesso ha subito abusi o violenze nell’infanzia e nella famiglia attuale esiste un’ inversione di ruoli tra coniugi. Genitore non abusante Solitamente la madre, che può essere: Molto protettiva: dopo lo svelamento dell’abuso può riuscire a fornire un valido e significativo supporto emotivo Poco protettiva: fredda e distante non realizza atteggiamenti protettivi ma, al contrario, si presenta spesso rifiutante (in molti casi le madri sono emotivamente distanti) Ambivalente: presenta comportamenti di vario tipo, soggetti e continue modifiche Fattori di rischio per la famiglia *Conflittualità aperta o coperta tra coniugi *Confusione di ruoli *Patologie psichiatriche e/o dipendenze (alcol, sostanze) *Problematiche sessuali tra coniugi *Promiscuità sessuale *Timore della disgregazione familiare Precondizioni familiari (dinamiche che si verificano nella famiglia abusante) 1. Fattori che motivano l’abusante verso l’acting: *Blocchi evolutivi *Attivazione sessuale *Incongruenza emotiva *Ricerca di un partner debole 2. Fattori che consentono di superare le inibizioni interne: *Fallimento dei meccanismi di autocontrollo dovuto a stress elevato o assunzione d sostanze 3. Fattori che consentono di superare le inibizioni esterne: *Fallimento dei meccanismi di controllo esterno (isolamento sociale) *Fallimento dei meccanismi di controllo interno alla famiglia (madre non protettiva, inadeguata e dipendente) 4. Fattori che spingono al superamento delle difese del bambino: *Costretto in maniera coercitiva *Indifeso e non protetto *Vulnerabile Fasi dell’abuso L’abuso segue solitamente un percorso per fasi: *Adescamento *Interazione sessuale *Segreto *Svelamento *Rimozione Per gli adolescenti la rivelazione avviene solitamente quando le azioni diventano più intrusive e violente, quando iniziano ad essere limitati la libertà personale e i rapporti con l’esterno o quando si vuole salvaguardare qualcun altro (es. fratelli o sorelle minori) Rivelazioni La rivelazione diventa in questo caso un processo che si realizza attraverso varie fasi. Viene descritta come “una conseguenza della presa di contatto con la propria esperienza traumatica, per quanto si tratti di un passaggio positivo esso comporta il rischio di una temporanea riacutizzazione della sofferenza” (Cismai) Le rivelazioni possono essere: *Casuali (soprattutto in bambini piccoli per la minore capacità di controllo e consapevolezza: si tende a raccontare “senza volerlo”) *Intenzionali (più frequente negli adolescenti per rabbia e confronto delle proprie esperienze con i coetanei. Solitamente si decide volontariamente di raccontare l’accaduto per chiedere protezione) Abuso sessuale e trauma L’abuso sessuale rappresenta un trauma in quanto si pone come un attacco che confonde e destabilizza la personalità in evoluzione del minore e il suo percorso di crescita. L’intensità del trauma è proporzionale alle caratteristiche dell’abuso (precocità, durata, intensità, relazione con l’abusante, rete di protezione e risorse individuali della vittima) Colpisce fondamentalmente tre nuclei: *Autostima e percezione di sé *Senso di invulnerabilità/inviolabilità e conseguenti sensazioni di sicurezza e fiducia *Capacità di dare senso e significato in chiave positiva alle proprie esperienze Perché l’abuso è un trauma? Le caratteristiche della relazione che si instaura tra vittima/abusante rendono l’abuso ancora più traumatico: *Esiste spesso un forte legame di dipendenza fisica ma soprattutto affettiva *L’adulto adotta strategie per imbrogliare ed adescare la vittima (più o meno esplicite e violente, a livello fisico e/o psicologico) che minano la sua fiducia in tutti gli adulti *Dimensione del segreto e conseguente incapacità di pensare che l’abuso sia qualcosa di sbagliato; questo rende dominante e potente l’abusante Diagnosi ed indicatori Esistono alcuni indicatori che possono facilitare il difficile compito di diagnosticare un abuso sessuale: *Precondizioni di rischio al livello familiare *Indicatori di comportamenti dei genitori verso i figli *Indicatori comportamentali del bambino *Presenza di fattori traumagenici *Accentuata presenza di condotte sessualizzate Tutto quello che riguarda un comportamento sessuale anomalo rappresenta un valido indicatore legato alla possibile violenza sessuale anche se in alcuni casi può essere riconducibile ad altre esperienze, come ad esempio, aver assistito a rapporti sessuali Trattamento Lavoro per fasi da rispettare per evitare di saltare passaggi importanti e far sì che venga scongiurato il frequente passaggio da bambino-vittima ad adulto/genitore-abusante. *Comprensione (far capire al bambino il suo ruolo di vittima rassicurandolo e facendo domande specifiche per far emergere interamente quanto accaduto) *Protesta (riconosciuto il ruolo di vittima emergono vissuti dolorosi e rabbia; importante farli emergere ed esprimere adeguatamente, verbalmente e non) •Colpa (aiutare i bambini, ricostruendo l’abuso/maltrattamento, ad analizzare la loro colpa facendo capire che la responsabilità non è, in ogni caso, la loro) •Disperazione (si percepisce e vanno elaborate la perdita, di un’infanzia normale e di una famiglia come le altre) •Rivalutazione delle relazioni (aiutare a vedere realisticamente sé stessi e le proprie relazioni in modo da verificare quali risorse possono entrare in gioco per riparare, almeno in parte al danno subito) Interventi riparativi Oltre al lavoro terapeutico individuale e familiare (laddove possibile) è fondamentale: *Lavorare con la diade genitore non abusante/vittima (solitamente madre/figlia) *Lavorare con la diade genitore abusante/vittima (solitamente padre/figlia) *Lavorare al fine di far assumere responsabilità all’abusante rispetto all’accaduto Come prevenire Il lavoro sull’autostima diventa il fulcro dell’intervento: bambini soli e isolati possono venire più facilmente adescati ed attratti in virtù del loro bisogno di attenzione e gratificazione. Possono essere realizzati interventi preventivi, soprattutto in ambito scolastico che puntino su diversi aspetti: *Emotivo (lavoro sulle emozioni e l’alfabetizzazione emotiva); *Corporeo (lavoro sulla propriocezione, percezione del corpo e delle sue sensazioni); *Cognitivo (lavoro sulla consapevolezza di sé, l’adeguatezza del comportamento altrui e la possibilità di risposta); *Relazionale (lavoro sul proprio sistema relazionale con riconoscimento dei suoi membri). Nuove forme di abuso: pornografia on line Viene utilizzato Internet con i seguenti scopi: *Guardare materiale pedo-pornografico *Incontrare e comunicare con altri pedofili *Intrattenere conversazioni sessuali con bambini e/o adolescenti *Individuare giovani vittime da incontrare e molestare off line Internet diviene il mezzo elettivo per tali azioni poiché: *Mantiene l’anonimato *Consente di agire comportamenti che in altre situazioni concrete rimarrebbero solo fantasie *Permette di ritirarsi qualora si venga scoperti o si rischi di esserlo *Si realizza attraverso relazioni virtuali e non face to face che possono essere agite anche dai più timidi Pedopornografia Si intende qualsiasi rappresentazione di uno o più bambini in attività sessuali esplicite, simulate o reali, attraverso l’uso di materiale fotografico o audio che raffigura e promuove lo sfruttamento sessuale di minori, l’abuso o il danno. Esistono tre tipi di materiale: *Indicativo: riprende bambini vestiti *Indecente: riprende bambini nudi *Osceno: riprende bambini in espliciti atteggiamenti sessuali I pedofili sono attirati da questo genere di materiale che utilizzano: *per sublimare i loro impulsi *per spingere i bambini ad emulare tali atteggiamenti *per effettuare scambi con altri pedofili