HUME IL PRINCIPIO DI CAUSALITÀ 1. Il problema della causalità: importanza fondamentale rapporto causa effetto: base scienza e esperienza quotidiana. 1.1. Definizione: inferenza dalla causa all’effetto che consente di prevedere il futuro; 1.2. Problema: il principio di causalità, in quanto si riferisce al futuro superando il presente, va oltre l’esperienza. 2. Causalità: ciò che esperienza dimostra è quanto segue (esempio palle biliardo) 2.1. relazione di contiguità spazio – temporale tra due fenomeni; 2.2. la causa precede l’effetto; 2.3. una stessa causa produce lo stesso effetto, tra i due eventi vi è quindi congiunzione costante; 3. Concezione tradizionale: rapporto tra causa ed effetto è necessario e universale. In realtà nessun ragionamento e nessuna esperienza possono dimostrare ciò: 4. Esperienza: non può dimostrare nessuna proposizione universale del tipo: ogni volta che si verifica A si produce B; 4.1. ragionamento: nelle questioni di fatto non è contraddittorio pensare l’opposto di quanto normalmente accade: posso pensare che la prima palla colpisca la seconda e questa non si muova; 4.2. Abitudine: credenza necessità rapporto causale deriva solo che ci porta a proiettare nel futuro ciò che finora è avvenuto nel passato; 4.3. principio di uniformità della natura: siamo portati a credere che cause simili, in circostanze simili, producano effetti simili, ovvero che esista somiglianza tra passato e futuro, ma tale principio non è dimostrabile è frutto solo dell’abitudine; 4.4. Abitudine: regolarità della natura non può essere dimostrata con l’esperienza 4.4.1. è un postulato fondato su una disposizione psicologica che ci porta a credere che il futuro sarà come i lpassato; 4.4.2. esperienza non può quindi dimostrar la necessità del rapporto causale; 4.4.3. vediamo successioni di eventi, di cause e effetti, e per abitudine conferiamo un carattere di necessità a tale successione; 5. Credenza: belief, abitudine genera la credenza che un dato evento continuerà in futuro a verificarsi come in passato. 5.1. Definizione credenza: assenso soggettivo nei confronti di una nozione qualsiasi che non ne implica la verità. È l’opposto del dubbio che consiste nella sospensione dell’assenso La credenza è quindi una persuasione che non è giustificata da nessuna prova né logica, né empirica. 5.2. schema: ripetersi evento -> abitudine -> credenza 5.3. abitudine e credenza guidano sia l’agire umano, che la conoscenza; 6. Scienza Sperimentale: fondata su rapporto di causalità, a sua volta fondato su abitudine, quindi: 6.1. leggi scientifiche non hanno un valore assoluto e oggettivo; 6.2. sono soggettive, probabili e quindi fallibili; 6.3. credenza e abitudine fondamento della scienza. CRITICA ALLA METAFISICA 1. Metafisica: scienza che ha la pretesa di conoscere la vera realtà al di là dell’apparenza sensibile, suoi principali oggetti sono, l’io , il mondo e dio. 1.1. Hume: rifiuta la metafisica e la possibilità di conoscere sia le sostanze che l’io. 1.2. non possiamo conoscere né l’esistenza di una realtà esterna oggettiva, né dell’io come entità oggettiva; 1.3. Criterio di realtà: è reale solo ciò che viene percepito (le impressioni) e solo nel momento in cui viene percepito. 2. Critica del concetto di sostanza: la concezione metafisica tradizionale di sostanza è la seguente: 2.1. concezione tradizionale: entità avente un’esistenza oggettiva, esterna e indipendente dal soggetto, su tale entità cui poggiano (ineriscono, insomma stanno dentro) le varie proprietà che caratterizzano l’oggetto; nel loro insieme formano la realtà, sono la causa delle percezioni; 2.2. critica Hume: tutto ciò che i sensi mostrano sono immagini formate da un insieme di percezioni particolari (forma, figura, colore, consistenza, ecc.), quelli che noi chiamiamo oggetti o cose sono collezioni di tali percezioni. Se vi siano sostanze fuori di noi e come siano, se queste immagini siano loro prodotto e se riproducano fedelmente l’oggetto che le produce, sono tutte cose che non possiamo sapere 2.3. Abitudine e Immaginazione: ci portano a credere che esista una realtà esterna e che questa produca in noi le percezioni, ma si tratta di credenza indimostrabili 3. Io o Anima: è entità fittizia, nella concezione tradizionale sarebbe la sostanza cui ineriscono tutte le caratteristiche (percezioni, emozioni, passioni, ecc.) del soggetto. In realtà tutto ciò che possiamo dire è che siamo un flusso di percezioni e idee. Con l’immaginazione unifichiamo tale flusso immaginando che esista un’anima immortale che costituisce quell’entità che chiamiamo Io. 4. Scetticismo: 4.1. uomo non può andare oltre la conoscenza delle proprie percezioni; 4.2. realtà: esistenza di un insieme di sostanze esterne e oggettive rette da rapporti di causa e effetto è prodotto di abitudine e di una credenza non dimostrabili; 4.3. common sense: credenza nell’esistenza del mondo base della nostra vita quotidiana; 4.4. dio, il mondo esterno, il suo ordine, la sua stessa esistenza, non sono certe privca di fondamento universale e necessario; 4.5. tuttavia il senso comune non va respinto: 4.5.1. sia perché sarebbe impossibile la vita quotidiana che su esso si basa; 4.5.2. sia perché tale convinzione si impone a noi in modo istintivo; 4.6. scetticismo moderato: fondamento conoscenza non è logico o razionale, ma istintivo e psicologico. 4.7. La filosofia: metodo per la descrizione e critica della natura umana che non impone alcuna verità assoluta ma porta a combatter ogni forma di fanatismo e dogmatismo e a fondare sulla tolleranza la vita e la società umana.