19/09/2012 IL DISTURBO DI ATTENZIONE PARTE 1 E IPERATTIVITA’ USP Venezia - Settembre 2012 Centro Studi Erickson dott.ssa Cristina Menazza Coordinatrice Servizio Kyklos – Padova http://www.akrascoop.org/ UONPI San Donà di Piave (VE) AIDAI Veneto [email protected] www.aidaiassociazione.it Cosa si intende per “Disturbo”? • Differenza tra “sintomo” e “Disturbo (Sindrome)” Sintomo = singolo comportamento, segnale disfunzionale Disturbo = costellazione di sintomi che individuano una categoria diagnostica specifica (DSM IV – ICD10) Compromissione nel funzionamento personale e sociale Caratteristiche principali del ADHD COS’E’ D’ADHD? CARATTERISTICHE GENERALI COS’E’ IL ADHD (ADHD) DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE / IPERATTIVITA’ ? Il ADHD è un disturbo evolutivo dell'autocontrollo di origine neurobiologica che interferisce con il normale svolgimento delle comuni attività quotidiane: andare a scuola, giocare con i coetanei, convivere serenamente con i genitori e, in generale, inserirsi normalmente nella società. “Evidenze genetiche e neuro-radiologiche giustificano la definizione psicopatologica del disturbo quale disturbo neurobiologico della corteccia prefrontale e dei nuclei della base che si manifesta come alterazione dell’elaborazione delle risposte agli stimoli ambientali.” Caratteristiche principali dell’ADHD DISATTENZIONE SINTOMI PRIMARI IPERATTIVITA’ 1. Disattenzione 2. Iperattività 3. Impulsività IMPULSIVITA’ DISORGANIZ ZAZIONE •Non riguarda solo i bambini ma anche bambine, adolescenti e adulti •La concentrazione può essere elevata se motivata (importanza del contesto) •Riguarda persone con tutti i quozienti intellettivi (superdotati) •Non tutti hanno problemi comportamentali già nell’infanzia 1 19/09/2012 ELABORAZIONE DELLE INFORMAZIONI Disattenzione spesso non riesce a prestare attenzione ai particolari o commette errori di distrazione nei compiti scolastici, sul lavoro, o in altre attività spesso ha difficoltà a mantenere l'attenzione sui compiti o sulle attività di gioco spesso non sembra ascoltare quando gli si parla direttamente spesso non segue le istruzioni e non porta a termine i compiti scolastici, le incombenze, o i doveri sul posto di lavoro (non a causa di comportamento oppositivo o di incapacità di capire le istruzioni) spesso ha difficoltà a organizzarsi nei compiti e nelle attività spesso evita, prova avversione, o è riluttante ad impegnarsi in compiti che richiedono sforzo mentale protratto (come compiti a scuola o a casa) spesso perde gli oggetti necessari per i compiti o le attività (per es., giocattoli, compiti di scuola, matite, libri, o strumenti) spesso è facilmente distratto da stimoli estranei spesso è sbadato nelle attività quotidiane o o o o o o o o o • A causa di disfunzioni cerebrali hanno grosse difficoltà a mantenere sufficientemente a lungo l’attenzione senza sforzo e senza farsi disturbare da distrattori esterni o impulsi interni • L’attenzione è possibile solo se è presente una forma di lucidità interna che nei soggetti ADHD sembra dipendere dal contesto e dalla motivazione. • Ciò significa che i soggetti possono concentrarsi solo se qualcosa incontra il loro interesse. Iperattività • • • • • • spesso muove con irrequietezza mani o piedi o si dimena sulla sedia spesso lascia il proprio posto a sedere in classe o in altre situazioni in cui ci si aspetta che resti seduto spesso scorrazza e salta dovunque in modo eccessivo in situazioni in cui ciò è fuori luogo; negli adolescenti o negli adulti, ciò può limitarsi a sentimenti soggettivi di irrequietezza) spesso ha difficoltà a giocare o a dedicarsi ad attività divertimenti in modo tranquillo è spesso "sotto pressione" o agisce come se fosse "motorizzato" spesso parla troppo I 3 sottotipi secondo il DSM-IV • Disattento: prevalenza (6 su 9) di comportamenti disattenti. Impulsività • • • spesso “spara” le risposte prima che le domande siano state completate spesso ha difficoltà ad attendere il proprio turno spesso interrompe gli altri o è invadente nei loro confronti (per es., si intromette nelle conversazioni nei giochi) CRITERI DIAGNOSTICI: PRESENZA PERSISTENTE PER ALMENO 6 MESI DI 6 (O PIÙ) SINTOMI TRA DISATTENZIONE - IPERATTIVITÀIMPULSIVITÀ I sintomi devono: Essere presenti prima dei 7 anni di età; • Iperattivo: prevalenza (6 su 9) di comportamenti impulsivi-iperattivi • Combinato: comportamenti impulsivi e iperattivi in egual misura. Provocare una compromissione clinicamente significativa del funzionamento scolastico e sociale Manifestarsi in almeno due contesti (ad esempio, a scuola e in famiglia) I sintomi non devono essere spiegabili da altre condizioni psicopatologiche: D. d’Ansia, D. dell’Umore, D.Generalizzato dello Sviluppo, D. Bipolare 2 19/09/2012 COSA NON E’ ADHD…ovvero… IL PROBLEMA DELLA DIAGNOSI DIFFERENZIALE Distrarsi, essere disattenti + + + Essere iperattivi + Rispondere in modo impulsivo = ADHD Sintomo Sintomo Uguale Disturbo Disturbi Diversi QUESTO COMPORTA.... • Stile percettivo superficiale e frammentato • Lenta interiorizzazione dei comportamenti corretti • Difficoltà nella coscienza e pianificazione della realtà • Autocoscienza e autorappresentazione deficitarie LE FUNZIONI ESECUTIVE • Memoria di lavoro non verbale: memorizzare informazioni per prevedere e pianificare il futuro tramite confronto con il passato (comportamento) • ADHD vive nel “qui e ora!” ogni cosa è nuova! • Memoria di lavoro verbale: memorizzare linguaggio per darsi direttive interiori • ADHD si esprime d’impulso! • Capacità auto-regolativa: saper reprimere e adeguare • sentimenti che nascono spontaneamente • Difficoltà a regolare emozioni: labilità emotiva e scarsa motivazione! Qual è la causa del ADHD? COMPONENTE INNATA • studi di genetica • genitori con caratteristiche ADHD • circuiti cerebrali (aree anteriori del cervello, dopamina, noradrenalina) • efficacia del Metilfenidato COMPONENTE APPRESA • No regole e routine domestiche • ambiente caotico • atteggiamento frettoloso e impulsivo • mancato insegnamento del saper aspettare • esperienze negative per aver atteso • gratificazione della frettolosità “Come per altri disturbi è presumibile che i fattori genetici determino la predisposizione per il disturbo, mentre l’attivazione di tale predisposizione sia modulata anche da fattori ambientali” Evoluzione del ADHD in generale • I primi sintomi di iperattività si manifestano 3 anni • Le difficoltà aumentano con l’ingresso a scuola per l’aumento delle richieste cognitive e comportamentali • Verso i 10 anni l’iperattività tende a diminuire • Alle scuole medie alcuni riescono a compensare le loro difficoltà, ma persiste il deficit attentivo soprattutto nello studio orale • In età adolescenziale e adulta rimangono difficoltà sociali e professionali dovute all’impulsività e alle scarse abilità organizzative ADHD in adolescenza Possibili evoluzioni - 35%: superamento dei sintomi, prestazioni scolastiche talvolta inferiori ai controlli. - 45%: permanenza della sindrome, frequente attenuazione della componente iperattiva, crescente compromissione emotiva (depressivo-ansiosa) e sociale - 20%: permanenza della sindrome, disturbi comportamentali di adattamento sociale 3 19/09/2012 Sintomi secondari del ADHD SINTOMI PRIMARI 1. Iperattività motoria 2. Impulsività 3. Inattenzione SINTOMI SECONDARI a) Difficoltà relazionali b) Difficoltà scolastiche c) Bassa autostima d) Disturbo del comportamento DIFFICOLTA’ RELAZIONALI • Bisogno degli altri e terrore di perderli • Incapacità a mantenere relazioni • Bisogno di essere accettato “a tutti i costi” • Emarginazione da parte dei coetanei • Scarse amicizie durature • Tendenza all’isolamento • Rapporti con bambini più piccoli o più instabili • Incapacità nel cogliere indici sociali non verbali • Precoce disponibilità sessuale • Problemi comunicativi BASSA AUTOSTIMA DIFFICOLTA’ SCOLASTICHE • Rendimento inferiore alle potenzialità cognitive e molto altalenante • Difficoltà nella memorizzazione (nozioni apprese poco e male e presto dimenticate) • Lavorano con “sbadataggine” e superficialità • Stile cognitivo impulsivo • Deficit di controllo delle risorse cognitive • Scarso rendimento scolastico • Scontri frequenti con compagni e insegnanti Effetto sul piano emotivo-comportamentale DISTURBI DEL COMPORTAMENTO - Comportamento negativista e provocatorio - Frequenti sbalzi d’umore - Crisi di collera - Comportamento arrabbiato o rancoroso - Comportamento dispettoso o vendicativo - Frequenti litigi con gli adulti - Incapacità di rispettare le regole - Tendenza ad accusare gli altri per i propri errori - Sistematica violazione delle regole sociali - Aggressioni a persone o animali - Distruzione di proprietà - Frode o furto • Demoralizzazione • Insicurezza • Disagio • Scarsa fiducia in sé stessi • Solitudine • “Emigrazione interna”: chiusura in sé stessi reattiva alle continue critiche • Sentimenti abbandonici • Inadeguatezza per rimproveri, rifiuto sociale, insuccesso scolastico, sportivo, ecc. • Rischio di un disturbo depressivo, ansioso, comportamentale ALTRE CARATTERISTICHE... • Disordinato • Reagisce negativamente ad improvvisi cambiamenti • Incapacità a valutare realisticamente se stessi e le proprie azioni • Grafia: se scrive velocemente la sua grafia peggiora per la tensione dell’impugnatura della penna • Ciò che non è piacevole viene rinviato il più a lungo possibile e poi svolto “sotto pressione” 4 19/09/2012 ...ma ci sono anche CARATTERISTICHE POSITIVE!! ...e il futuro? • Se motivati possiedono lucidità e ottima capacità di rendimento • Estremo senso della giustizia • Spontanea disponibilità ad aiutare chi è in difficoltà • Memoria “da elefante” per certi particolari passati • Ipersensibilità, empatia • Fantasia e creatività • Non porta rancore, perdona spontaneamente e completamente • Amore intenso per animali e natura • Tenacia PROBLEMI QUOTIDIANI NELL’ADULTO: carenze • GESTIONE DELLE COSE: tenere in ordine oggetti e documenti, ricordare dove ha messo gli oggetti oppure “pignoleria” eccessiva • GESTIONE DEL TEMPO: nella percezione dello scorrere del tempo, negli orari concordati • CAPACITA’ DI PIANIFICARE IN MODO PREVIDENTE E FINALIZATO • GESTIONE DELLE FINANZE Equivoci frequenti.. L’ADHD non “passa” con la crescita ma ci sono alcuni indici che aiutano a predire gli esiti futuri: • bassa familiarità • no comorbilità • ambiente familiare e scolastico (ordinato e prevedibile) • atteggiamento di insegnanti e genitori • abilità cognitive di base • interventi psico-educativi ..... E IL LAVORO???? RIBALTIAMO LA PROSPETTIVA! • • • • • • • Tendenza a comandare ruolo dirigenziale Inquietudine gestione di più progetti Ostinazione perseveranza e tenacia Grafia computer Polemico capacità critica Scarsa valutazione pericolo sperimentarsi Eterno argomentare commerciante, rappresentante, avvocato • Sognatore creatività artistica • Rifiuto compiti noiosi delegatore • Ipersensibilità aiutare il prossimo SETTORI PROBLEMATICI ADHD Il ragazzino non riesce a prestare attenzione a nulla. NON RIESCE A MANTENERE UN ATTENZIONE SELETTIVA PER UN LUNGO PERIODO E’ sempre distratto e iperattivo. Bambino Disturbi associati DIPENDE DAL CONTESTO, MOTIVAZIONE, TEMPO,MOMENTO Deficit funzionale E’ dispettoso e si oppone sempre a quanto gli viene proposto. NON DIPENDE DALLA SUA VOLONTA’ MA DALLA NATURA DEL DISTURBO Problemi genitoriali, mancanza di controllo, problemi relazionali Famiglia Carico per la famiglia, problemi di salute mentale dei genitori E’ sempre maleducato. OCCORRE ESPLICITARGLI LE REGOLE IN MODO CHIARO ACCERTANDOSI CHE ABBIA CAPITO, RICORDANDOLE OGNI VOLTA. L’ADHD scompare con l’età. Inattenzione Iperattività Impulsività Difficoltà di apprendimento e insuccesso scolastico Scuola Coetanei Rapporto negativo insegnante-studente Relazioni interpersonali negative con i coetanei NON SCOMPARE MA EVOLVE CON L’ETA’ CAMBIANDO ASPETTO Come intervenire? 5 19/09/2012 IL TRATTAMENTO MULTIMODALE LA NOSTRA SFIDA… Training cognitivo - comportamentali = BAMBINO insegnare l’autoregolazione + GENITORI Abunai = pericolo problema Ki = opportunità, energia. Parent training + Strategie di gestione INSEGNANTI L’insieme si legge Kiki e significa ‘Crisi’. Ma poichè le culture si sono sempre contaminate e contagiate, anche nelle lingue latino e greco la parola "crisi" vuol dire Tagliare e Decidere. Il cambiamento visto come un pericolo che diventa un'opportunità. COSTRUIRE UN DIALOGO! Accogliere spunti teorico-metodologici proposti dagli psicologi per tradurli in azioni •Concrete •Mirate •Replicabili L’alunno ADHD e la Scuola Per degli insegnanti che si trovino a lavorare nella realtà scolastica attuale!! PARTE 2: ADATTARE L’AMBIENTE, PREVEDIBILITA’ Organizzare la classe La disposizione dei banchi Per valutare quanto ogni disposizione sia adeguata per una buona partecipazione del bambino ADHD al lavoro scolastico è necessario porsi alcune domande: Vedete il bambino? E’ facilmente raggiungibile? Ho la possibilità di passare frequentemente e agilmente tra i banchi? E’ favorito lo scambio di sguardo insegnante-alunno? Ha compagni a lui vicini? Se sì, sono compagni tranquilli o piuttosto vivaci? Se il bambino si alza per qualche motivo, quanti bambini possono essere disturbati o coinvolti? E’ corretta la posizione delle fonti di luce? Guarda direttamente fuori dalle finestre? Ogni bambino quanti ne osserva dal suo posto? 6 19/09/2012 PREVEDIBILITA’ = PREPARARE • Routine, rituali = regolarità • Programmi della giornata, delle attività • Uso di segnali visivi che forniscano chiare indicazioni: immagini, foto, disegni… • VEDERE IL TEMPO!! Esempi di Routine in Classe Ingresso in classe La sequenza delle attività giornaliere nella Scuola dell’Infanzia (Carve, Belluno) Inizio della lezione Presentazione delle attività e relativi tempi di lavoro Pause concordate o fisse Attività ricreative prestabilite in momenti fluidi * Tempo di “decompressione” Dettatura dei compiti ad orario stabilito Routine di saluto ORARIO DI SCUOLA “so cosa succede” Le foto dei bambini Ogni giorno le frecce girano Le mansioni: • riordinare • calendario • apparecchiare I disegni e le frecce sono attaccati al cartellone con il patafix, per poterlo modificare e aggiornare Obiettivi: far conoscere i compiti routinari ai bambini, rispettare il turno e il proprio compito. 7 19/09/2012 PIANIFICAZIONE CONDIVISA CON LA CLASSE Ogni alunno può essere aiutato a stare più attento, mettendolo in grado di : • Conoscere con anticipo quale sarà lo svolgimento dell’attività che sta per iniziare • Organizzare le proprie energie e le proprie aspettative • Fornire informazioni sui risultati che ci si attende da quella attività Programma della lezione Cosa si fa Leggere Quanto è lungo Strutturazione del compito: l’insegnante anticipa come sarà l’attività da svolgere Facile Alla mia portata Difficile Poco tempo Tempo Medio Molto tempo Programmazione della lezione in 1° media Prof.ssa Chiara Vezzaro 6° Istituto Comprensivo di Padova http://starebeneascuola.jimdo.com Scrivere Fare il disegno Quanto è difficile IL MENU’ CON LE PAUSE IL DIARIO • ASSEGNARE I COMPITI CREANDO UN CLIMA DI ATTENZIONE! • ESPLICITARE LA DATA, ASSICURARE IL TEMPO NECESSARIO ALLA SCRITTURA DEI COMPITI, FAR RILEGGERE A TURNO I COMPITI DETTATI, ASSEGNARE UN TUTOR (IL COMPAGNO DI BANCO) 8 19/09/2012 IL SEMAFORO DELL’ATTENZIONE REGOLARE LA VOCE Attività più impegnative: Spiegazioni, verifiche Attività intermedie: Discussione… Attività più leggere: Disegnare, colorare… Compito da allenamento Scuola Primaria di Feltre (BL) III° elementare Compito da partita amichevole COMPITO DA GARA DI COPPA Il compito mi sembra troppo difficile e non lo voglio fare? Proviamo a valutarlo Registriamo in tabella: LA DIFFICOLTA’ L’ IMPEGNO IL TEMPO DATA: MAESTRA COMPITO LUIGI PRIMA DOPO 9 19/09/2012 QUANTO E’ DIFFICILE? QUANTO DURA? IMPARO A VALUTARE IL COMPITO RISULTATI Il bambino a fine anno: DATA MATERIA - porta a termine il compito con una concentrazione maggiore PRIMA DIFFICOLTA TEMPO DOPO DIFFICOLTA TEMPO - sa valutare quanto è stato impegnativo - è più motivato nelle attività che rifiutava o giudicava difficili molto spesso IL BAMBINO CON ADHD non ha il materiale necessario per le attività quotidiane e allora … Uno strumento per non dimenticare!!! Nell’astuccio c’è tutto il materiale che mi serve? PARTE 3: ADATTARE LA DIDATTICA INSEGNARE L’ATTENZIONE «STIMOLARE, POTENZIARE, ALLENARE L’ATTENZIONE SIGNIFICA IMAPARARE A CONOSCERE, AFFRONTARE E COMPENSARE LE PROPRIE DIFFICOLTA’ ATTENTIVE» CHE COSA SIGNIFICA PIANIFICARE? L’insegnamento strategico: momenti e buone domande Sperimentare il compito “Facciamo insieme alcuni giri di prova del gioco” pianificazióne s. f. [der. di pianificare, ricalcato sull’ingl. planning]. – 1. In senso generico, formulazione di un piano o programma (TRECCANI) Le funzioni esecutive regolano i processi di pianificazione, controllo e coordinazione del sistema cognitivo, e che governano l'attivazione e la modulazione di schemi e processi cognitivi. Fra queste, troviamo: l'organizzazione delle azioni in sequenze gerarchiche di mete ed obbiettivi; lo spostamento flessibile dell'attenzione sulle informazioni rilevate; l'attivazione di strategie appropriate e l'inibizione di risposte non adeguate. L'impiego delle funzioni esecutive è indispensabile in tutti i tipi di problem solving, non solo in quelli più complicati ed astratti, come la soluzione di problemi matematici, ma anche nell'acquisizione delle abilità sociali. Recuperare strategie spontanee “Allora come hai fatto a …” Valutare le strategie “Ha funzionato? … Sei riuscito a fare bene il gioco?” Perfezionare le strategie “Come possiamo fare per essere sicuri di …? Vuoi provare anche a tu a fare così?” Eseguire il compito “ Ora proviamo a fare il gioco!” Autovalutare la prestazione “ Ora compiliamo insieme la scheda di metacognizione” 10 19/09/2012 Scuola Infanzia: Struttura della singola attività Momenti dell’insegnamento Funzioni 1.Attirare l’attenzione Provocare un set d’attenzione adeguato 2. Informare dei risultati attesi Informare sul tipo di performance che sarà in grado di compiere dopo apprendimento 3. Accertare i prerequisiti Recuperare abilità e conoscenze pertinenti e necessarie 4. Presentare il compito e verificarne la comprensione Mantenere l’attenzione su stimoli e azioni costituenti il compito 5. Effettuare un training sul compito con guida dell’operatore Proporre attività e facilitazioni per raggiungere l’obiettivo 6. Fornire feedback e verificare l’obiettivo Informare sulla correttezza della performance 7. Stimolare l’autovalutazione Acquisire consapevolezza di come si è proceduto Conoscere e applicare strategie di ascolto attivo (Sviluppare la concentrazione e l’autoregolazione, Caponi e al, 2008) Fare da guida all’apprendimento Fornire feedback Recuperare le strategie spontanee dei bimbi. Esempi ipotizzabili: Se mi viene da alzarmi , mi ripeto: “Aspetta di aver finito bene …” Far notare che, se tutto il righello è stato colorato, la loro attenzione è stata lunga, lunga come tutto il racconto del coniglietto monello. Il righello “misura – attenzione” Il righello misura attenzione serve per mostrare ai bambini il livello di attenzione che sono riusciti a mantenere. Alla fine dell’attività per ogni sequenza messa al posto giusto si potrà colorare un pezzo del righello. Conoscere e applicare strategie per il controllo della risposta impulsiva RIFLETTIAMO Quali sono le fasi Necessarie per Svolgere bene il compito assegnato? 11 19/09/2012 Conoscere e applicare strategie di ascolto attivo Scuola Primaria: Impulsività e Scarsa Pianificazione Difficoltà a porre attenzione alle consegne • Una effettiva comprensione delle consegne agevola la formulazione di un corretto piano d’azione. • Prima che si cominci a lavorare, far rileggere la consegna, chiedendo anche di ripetere con parole proprie cosa bisogna fare. • Far sottolineare con pennarello rosso le parti salienti delle istruzioni, con l’aiuto dell’insegnante. • Costruire un piano d’azione per punti, da depennare o contrassegnare ad ogni micro-obbiettivo raggiunto. • Può essere utile stabilire routine che Inibiscano le risposte affrettate. Es: Tra la lettura o la scrittura delle consegne e l’inizio dello svolgimento del compito, chiedere al bambino di posare la penna per un tempo prestabilito. Es: Stabilire che “è valido” cominciare il lavoro solo quando è l’insegnante a dare il via. Utilizzo di procedure fisse di pianificazione del compito e autovalutazione. Le consegne: da così... “Leggi con attenzione il testo assegnato e cerca di capirlo bene; poi rispondi alle domande riportate dopo la lettura. Stai attento però perché nel brano ci sono delle parole scritte in modo sbagliato: trovale e trascrivile nella tabella in fondo” ...a così. leggi il testo leggi le domande una alla volta rispondi andando a rileggere quando necessario leggi il testo un’altra volta, dà poca importanza al significato, fa attenzione a come sono scritte le parole sottolinea le parole sbagliate riscrivi le parole nella tabella 12 19/09/2012 ALLA SCUOLA ELEMENTARE….. IL PRIMO PASSO E’: DA SEMPLICI ESERCIZI….. FOCALIZZARE SULLA CONSAPEVOLEZZA… DISCUSSIONE DI GRUPPO, CARTELLONI… «PER FARE BENE DEVO ESSERE ATTENTO» «ATTENZIONE SIGNIFICA….» «PER STARE ATTENTO DEVO….» …AD ESERCIZI VIA VIA PIU’ COMPLESSI CHE RICHIEDONO l’UTILIZZO DI PIU’ ABILITA’ E UNO SFORZO ATTENTIVO SUPERIORE… FINO AD ARRIVARE A COMPITI COME LA COMPRENSIONE DEL TESTO CHE NECESSITANO DI PIANIFICAZIONE Impulsività e Scarsa Pianificazione • Strategia del piano a cinque fasi: Autoistruzioni Verbali (Cornoldi et l., 1996) • L’introduzione della procedura prevede una spiegazione ai bambini, la realizzazione di un cartellone con simboli pittorici, l’associazione ad ogni passaggio della strategia di una formulazione verbale che ne faciliti la memorizzazione e la successiva interiorizzazione sotto forma di dialogo interno. 13 19/09/2012 ORIGAMI SENZA DIMENTICARE MAI LE 5 FASI LA MOTIVAZIONE • Motivazione elaborazione delle informazioni efficace! • (la rabbia la impedisce) • E’ INFLUENZATA DA: • relazione con l’insegnante (che influenza l’interesse per la materia) • passione per l’argomento • ricompense a breve termine CENTRALITA’ DEL RUOLO DELL’INSEGNANTE • • CHE FA DA SPECCHIO CHE PENSA AD ALTA VOCE E ILLUSTRA COME E QUANDO UTILIZZARE LE DIVERSE FASI DELLA STRATEGIA Lavorare sulla didattica alle medie DIDATTICA METACOGNITIVA: cioè insegnare a riflettere a ciò su cui si sta pensando.. per imparare a dosare meglio le proprie energie Per comprendere che lo studio non è tutto uguale Per apprendere con più profitto In pratica.. 1. PIANIFICARE IL TEMPO – Da quale compito partire – Cosa fare per primo – Per quanto tempo 2. ORGANIZZARE IL MATERIALE – Quali sono i materiali che mi servono – Avere tutto a portata di mano – Avere una “scaletta” 3. GESTIRE IL PROCESSO 14 19/09/2012 POSSIBILI PROCESSI DI PROBLEM-SOLVING 1 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. POSSIBILI PROCESSI DI PROBLEM SOLVING 2 So cosa devo fare? Ho tutti gli elementi a mia disposizione? Considero tutte le possibilità Ne scelgo una Verifico di averla svolta correttamente Correggo eventuali errori Valuto se il compito è finito oppure se ci sono ulteriori passaggi da fare 1. Richiama alla mente quello che sai già 2. Esplora rapidamente il testo, notando la differenza tra com’è scritto corpo del testo, sottotitoli, etc.. 3. Usa tutti gli indizi possibili (immagini,didascalie, etc..) 4. Serviti delle 5 W (Chi? Cosa?Quando? Dove? Perché?) per formulare un breve schema UN ESEMPIO SCUOLA MEDIA: METODO DI LAVORO ISTRUZIONI PER L’USO: come sottolineare le informazioni più importanti 1° PASSO • Leggo il TITOLO, • Osservo le IMMAGINI, • Leggo le PAROLE in grassetto o in corsivo 2° PASSO • Mi chiedo: “so già qualcosa di questo argomento?”, • “Cosa mi aspetto che accada?” – faccio delle IPOTESI 3° PASSO • Faccio una PRIMA LETTURA o un primo ascolto del brano, senza sottolineare!!! 4° PASSO • LEGGO un paragrafo alla volta, • Cerchio le PAROLE CHIAVE, • Sottolineo gli “approfondimenti” (= definizioni o spiegazioni …), • Sottolineo in modo diverso, le info su: CHI, DOVE, QUANDO, CHE COSA (quali fatti sono accaduti), PERCHE’. • LUOGO: minori distrazioni possibili • PIANIFICAZIONE: decidere ora di inizio e di fine dello studio, lista dei compiti, suddividere i compiti più difficili i piccole porzioni • METODO: leggere a voce alta, sottolineare con colori parti importanti, scrivere testi o schemi al pc con l’aiuto di piccoli disegni esplicativi, ogni mezz’ora cambiare argomento, fare delle pause, ripetere argomento ad alta voce ponendosi delle domande, se viene in mente qualcosa di importante appuntarselo, gratificare i successi ORGANIZZARE: • IL DIARIO • LA GIORNATA PARLA CONTINUAMENTE.. A SPROPOSITO SBATTE FA RUOMORE CON GLI OGETTI SEMBRA BASTIAN CONTRARIO E’ UN LEADER NEGATIVO SI DISTRAE CONTINUAMENTE AD HD • LA SETTIMANA DSA OPPOSITIVO PROVOCATORIO ANS IA 15 19/09/2012 SOTTO C’E’ SEMPRE UNA RICHIESTA O UNA REAZIONE Cosa ci sta sotto? … E IN PARTICOLARE PER IL BAMBINO CON ADHD? 1. Difficoltà a modulare l’attivazione basale (“motorino”) DELL’ALUNNO ALL’AMBIENTE 1. Difficoltà a mantenere lo sforzo e l’impegno nel tempo (avversione all’attesa) 2. Procurarsi stimoli nuovi e ottenere gratificazioni immediate 3. Incapacità a usare il dialogo interno COSA INSEGNO? OBIETTIVO “SMART” S Specifico, Scelto M Misurabile • La regola viene associata a sensazioni negative, di costrizione, spiacevolezza • … viene voglia di trasgredire! A Accordato, R Realistico per lui, Realizzabile per noi T NON URLARE!! legato ad Azioni Timing: a Tempo • con il linguaggio sottolineo il verbo “urlare”… la mente emotiva non funziona per negazioni…poi richiede inferenze • dice cosa NON FARE, ma non dà indicazioni su COSA FARE! VENEZIA Le regole efficaci Scuola dell’Infanzia Rappresentazione simbolica e grafica della regola, suddivisa in singoli comportamenti • • • • • • • espresse come proposizioni, non divieti poche brevi, semplici e chiare descrivono le azioni in modo operativo usano simboli pittorici colorati concordate con gli alunni con specifiche conseguenze o penalità dell’infrazione • periodico ripasso ed eventuali modifiche 16 19/09/2012 SCUOLA PRIMARIA ( Lido di Venezia) Scuola Primaria STARE COMPOSTI SUL BANCO Role playing Regola 2: REGOLA DI CONVERSAZIONE Modello visivo Role playing “esercizio del pupazzo” Modello visivo LA CARTA T • Nasce nell’ambito dell’apprendimento cooperativo: si costruisce insieme agli alunni • Funziona per comparazioni: forma T • I comportamenti devono esser espressi in modo specifico, oggettivo e osservabile Scuola Secondaria TITOLO: ABILITA’ DA OSSERVARE O INSEGNARE Comportamenti non verbali, azioni: Comportamenti verbali: “Cosa vedo?” “Cosa sento?” • … • … • … • … • …. • … 17 19/09/2012 ATTENZIONE: DAMMI IL 5! COME ALLENARLI A MANTENERE COMPORTAMENTI POSITIVI? IL CORPO STA FERMO LA BOCCA TACE LE ORECCHIE ASCOLTANO GLI OCCHI GUARDANO L’INSEGNANTE LE MANI SONO LIBERE Allenamento a piccoli passi • • • Come si insegna gradualmente un’abilità cognitiva, esempio leggere, allo stesso modo va allenata la capacità di controllare l’attenzione (“occhi e orecchie”) e l’attività (“mani e piedi”), spezzettando la meta in micro-obiettivi Di solito si rinforza chi riesce già … però … è come dare l’antibiotico ai bambini sani (i più abili che sentendosi sempre dire “bravo” si indeboliscono e al primo insuccesso crollano), anziché ai malati (coloro che non riescono mai, ma necessitano di accumulare piccoli successi e gratificazioni) “Amami quando lo merito meno, perché sarà quando ne ho più bisogno” GRATIFICANDO! tramite l’uso di RINFORZI POSITIVI IL PATTO DELLA SCARPA “ E’ giusto avere le proprie scarpe”: il compito tarato per il suo livello e la gratificazione proporzionale all’impegno profuso. L’ECONOMIA A GETTONI IN SINTESI “token economy” a cosa serve? • Rinforzare tutti i piccoli e grandi successi • Spostare l’attenzione sui successi ed evitare di rinforzare – con l’attenzione negativa - gli insuccessi come? • Attraverso i gettoni (simboli) si premia il bambino ogni volta che emette il comportamento desiderato • A scadenze predeterminate vengono scambiati i “token”con i premi stabiliti • La token economy è come il modello per un vestito sartoriale, da cui l’artigiano (educatore) trae un vestito, usando i tessuti che ha (risorse) adattandole con creatività al bambino (individualità), per fare il SUO vestito (personalizzato) • Un sistema di gratificazione funziona quando sia l’insegnante che l’alunno si sentono gratificati per aver raggiunto a piccoli passi un obbiettivo alla volta • Si innescano circoli virtuosi di gratificazioni: i bambini con Bisogni Educativi Speciali mobilitano le nostre energie, conoscenze, risorse e creatività mettendo in discussione i metodi “classici” 18 19/09/2012 TOKEN INDIVIDUALE A FINE GIORNATA TUTTI I GETTONI NEL GRANDE SALVADANAIO ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ IN ALTERNATIVA... OGNI DIECI GETTONI INDIVIDUALI GIALLO= MARCO ROSA=ANNA ARANCIO=PAOLO Scuola dell’Infanzia Rappresentazione simbolica e grafica della regola, suddivisa in singoli comportamenti UN SUPER GETTONE CHE VIENE MESSO NEL FORZIERE COMUNE Metodo della TOKEN-ECONOMY Ogni bambino conquista una conchiglia di pasta colorata quando rispetta la regola del colore corrispondente; individualmente, a fine attività, riceve la pasta che metterà nel contenitore di classe (barattolo in vetro). Quando il barattolo sarà pieno, tutta la classe otterrà il premio finale: giochini per tutti Cooperativa Akras, Servizio CRESCO, Padova 19 19/09/2012 ! “Come faccio a non dimenticare niente?” Pianificazione delle uscite/ricariche a) Programma con sistema a punti b) Schede ritagliabili da usare sul diario c) Verifica del materiale d) Gratificazione o costo della risposta I “caricabatterie” = permessi (comportamenti a funzione autoregolatoria) 1° elementare – San Marino 20 19/09/2012 URLARE IMPARO A PARLARE A BASSA VOCE Il cartellone: la token di classe Per incentivare il comportamento positivo si utilizza la modalità del RINFORZO POSITIVO, SOTTO FORMA DI PREMIO COLLETTIVO: Insegnare comportamenti positivi alternativi Autovalutazione sulle regole di classe autovalutazione individuale, due volte alla settimana (in giorni e orari prestabiliti) sul rispetto delle 3 regole; condivisione delle risposte e valutazione nostra: concordiamo o meno con quanto dichiarato da ciascuno; se la classe non ottiene il pezzo … circle time! un pezzo di puzzle di un tandem colorato, dato dopo ogni verifica, e una sorpresa quando si sarebbe ultimato: la visione di un film. se i ¾ della classe raggiunge il rispetto delle tre regole, viene pescato un pezzo di puzzle 21 19/09/2012 Sistemi di gratificazione utilizzati • Posta del cuore • Dado risposte alle emozioni: Quando io mi sento… Posso fare… FAVORIRE MOMENTI DI ASCOLTO DELLA CLASSE • PROMUOVERE OCCASIONI DI CONVERSAZIONE NELLE QUALI SIA POSSIBILE PARLARE DELLE PROPRIE DIFFICOLTA’ E DIVERSITA’ • ES. LA POSTA DEL CUORE Tecniche comportamentali 1. Positive: fare un piano di rinforzi (non solo materiali), creando un inventario in base all’età e alle preferenze, • UNA VOLTA ALLA SETTIMANA L’INSEGNANTE LEGGE A VOCE ALTA E COMMENTA COINVOLGENDO GLI STUDENTI I BIGLIETTINI RACCOLTI DAL POSTINO DI TURNO • 1 vorrei tanto andare in gita • 2 i maschi si passano sempre la palla tra loro e tra le femmine più brave, dovrebbero smetterla • 3 S. dice sempre le bugie e poi finiamo tutti in castigo…non è giusto ci dovrebbe finire solo lei • 4 Mi piace un casino A. anche dallo scorso anno Strategie sulle conseguenze negative Ignorare pianificato Contratto Comportamentale 2. Negative: ignorare pianificato, uso dei rimproveri, conseguenze logiche, costo della risposta, punizioni con la noia o punizioni che richiedono impegno e sforzo. Costo della risposta Punizione Time out 22 19/09/2012 Costo della Risposta Ignorare Pianificato L’attenzione dell’adulto è un’efficace gratificazione. Togliere l’attenzione, quindi ignorare i comportamenti inadeguati di scarsa intensità può essere utile per farli scomparire. A quali comportamenti applicarlo? Proteste sproporzionate e “scenate” Dispetti ai compagni Lamenti e piagnucolii Piccole azioni di disturbo Comportamenti finalizzati ad ottenere l’attenzione dell’adulto (es. parolacce) La Punizione Qualsiasi evento, oggetto o comportamento che riduca la probabilità che si ripeta il comportamento a cui viene applicata. E’ sempre necessario fornire al bambino un’alternativa per raggiungere gli stessi scopi! Time-out: Modalità di attuazione 1. Esclamare in modo perentorio la parola “Stop!” 2. Comunicare all’alunno in modo pacato, ma deciso che il suo comportamento sta violando il diritto di qualcun altro o la regola concordata 3. Allontanamento necessario per bloccare il comportamento nocivo 4. Comunicare la durata del time-out (solitamente pochi min: età - 2) Ad un comportamento inadeguato segue la perdita di un privilegio o di un’attività gradevole. E’ utile soprattutto per comportamenti negativi non gravi, specie in relazione allo scarso impegno (dire bugie, disubbidire, non fare o terminare i compiti, rifiutarsi di svolgere o abbandonare un’attività..). Questo “pagare pegno” del bambino deve essere: Comunicato o concordato in anticipo Proporzionale all’azione negativa Corredato da informazioni chiare Controllabile nella sua applicazione Inevitabile e non flessibile nella sua applicazione Il guadagno superiore alla perdita…la persona non deve andare in rosso!!! La Punizione Quando ritenuta necessaria deve essere: priva di aggressività; psicologicamente neutra (centrata sul comportamento e non sulla persona); fonte di infromazioni; immediata; proporzionale alla gravità dell’azione compiuta dal bambino; facilmente applicabile e inevitabile per il bambino; spiacevole per il bambino. Time out = riprendi il controllo “se sei agitato siediti in parte per due minuti, mettiti tranquillo, poi torna qui” Privo di aggressività, con poche parole 23 19/09/2012 Nella circolare sono presentati: • Descrizione degli alunni con ADHD • Il protocollo operativo indicato nel suddetto documento ,utile a migliorare l’apprendimento ed il comportamento degli alunni con ADHD in classe • “Criteri e modalità applicative della valutazione del comportamento” In merito alla norma sancita dal Decreto Ministeriale 16 gennaio 2009 n° 5. Il protocollo operativo indicato nel suddetto documento ,utile a migliorare l’apprendimento ed il comportamento degli alunni con ADHD in classe Si ritiene opportuno che tutti i docenti: predispongano l’ambiente nel quale viene inserito lo studente con ADHD in modo tale da ridurre al minimo le fonti di distrazione prevedano l’utilizzo di tecniche educative di documentata efficacia (es. aiuti visivi, introduzione di routine, tempi di lavoro brevi o con piccole pause, gratificazioni immediate, procedure di controllo degli antecedenti e conseguenti). Il protocollo operativo indicato nel suddetto documento ,utile a migliorare l’apprendimento ed il comportamento degli alunni con ADHD in classe: • Primo contatto della Famiglia con il Dirigente scolastico • Il D.S. informa i docenti • I docenti tengono periodici contatti con la famiglia e gli specialisti Il protocollo operativo indicato nel suddetto documento ,utile a migliorare l’apprendimento ed il comportamento degli alunni con ADHD in classe I docenti inoltre dovrebbero avvalersi dei seguenti suggerimenti: 1. Definire con tutti gli studenti poche e chiare regole di comportamento da mantenere all’interno della classe. 2. Concordare con l'alunno piccoli e realistici obiettivi comportamentali e didattici da raggiungere nel giro di qualche settimana. 3. Allenare il bambino ad organizzare il proprio banco in modo da avere solo il materiale necessario per la lezione del momento 24 19/09/2012 4. Occuparsi stabilmente della corretta scrittura dei compiti sul diario. 5. Incoraggiare l’uso di diagrammi di flusso, tracce, tabelle , parole chiave per favorire l’apprendimento e sviluppare la comunicazione e l’attenzione. 6. Favorire l’uso del computer e di enciclopedie multimediali, vocabolari su CD, ecc. 7. Assicurarsi che, durante l'interrogazione, l'alunno abbia ascoltato e riflettuto sulla domanda e incoraggiare una seconda risposta qualora tenda a rispondere frettolosamente. 11. Le prove scritte dovrebbero essere suddivise in più quesiti. 12. Evitare di comminare punizioni mediante: un aumento dei compiti per casa, una riduzione dei tempi di ricreazione e gioco, l'eliminazione dell'attività motoria, la negazione di ricoprire incarichi collettivi nella scuola, l'esclusione dalla partecipazione alle gite. 13. Le gratificazioni devono essere ravvicinate e frequenti. 8. Organizzare prove scritte suddivise in più parti e invitare lo studente ad effettuare un accurato controllo del proprio compito prima di consegnarlo. 9. Comunicare chiaramente i tempi necessari per l’esecuzione del compito (tenendo conto che l’alunno con ADHD può necessitare di tempi maggiori rispetto alla classe o viceversa può avere l'attitudine di affrettare eccessivamente la conclusione). 10. Valutare gli elaborati scritti in base al contenuto, senza considerare esclusivamente gli errori di distrazione, valorizzando il prodotto e l’impegno piuttosto che la forma. COMPITI PER SCUOLA: SPERIMENTIAMOCI ... Per marzo: • 1. OSSERVO LA SITUAZIONE IN CLASSE • 2. SCELGO UN OBIETTIVO SMART • 3. ADOTTO UNA STRATEGIA AD HOC • 4. VALUTO EFFICACIA, ASPETTI POSITIVI E CRITICITA’ “Lei sosteneva che ci fosse una correlazione tra la classe e l’orchestra. Ogni studente suona il suo strumento, non c’è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l’armonia. Una buona classe non è un reggimento che marcia al passo, è un’orchestra che prova la sua stessa sinfonia. E se hai ereditato il piccolo triangolo cha fa solo tin, tin,o lo scacciapensieri che fa solo bloing, bloing , la cosa importante è che lo facciano al momento giusto, il meglio possibile, e che diventino un ottimo triangolo, un impeccabile scacciapensieri e che siano fieri della qualità che il loro contributo conferisce all’insieme. Siccome il piacere dell’armonia li fa progredire tutti, alla fine anche il piccolo triangolo conoscerà la musica, forse non in modo brillante come il primo violino, ma conoscerà la stessa musica. Il problema è che vogliono farci credere che nel mondo contino solo i primi violini…e alcuni insegnanti non sopportano di dover dirigere la banda del paese, sognano tutti la filarmonica di Berlino..è comprensibile! “ (Daniel Pennac, Diario di scuola, FELTRINELLI 2007) 25