28/11/2010 Cosa si può fare per il ragazzo adhd? Claudio Vio, UOC di Neuropsichiatria Infantile San Donà di Piave Università degli Studi di Padova Master II livello in Psicopatologia dell Apprendimento Quali variabili tenere presente Le idee sul disturbo (moda? Famiglia? Scuola?) La difficoltà nella gestione quotidiana (in relazione alla gravità del quadro clinico) I rapporti scuola famiglia, il contesto sociale Riconoscere l esistenza del Disturbo. Essere informati sulle implicazioni del Disturbo e conoscere i risultati della ricerca scientifica più recente Individuare gli strumenti che si possono disporre per affrontare le problematiche ad esso connesse Come aiutare alunni ADHD Abbandonare idee preconcette Informarsi sulle modalità più efficaci per contenere le problematiche del bambino adhd Tenere presente che si tratta di comportamenti in buona misura dovuti alla genetica: si può correggere ma fino ad un certo punto Bisogna però evitare la deresponsabilizzazione: è genetico quindi non si può fare nulla? La famiglia, la scuola, lo psicologo Bisogna collaborare Evitare di assegnare delle responsabilità a qualcuno in particolare (es. insegnante, stile educativo ) Non ci sono ricette sicure, ma è necessario elaborare un progetto Lintervento richiede tempo, con piccoli cambiamenti Deficit funzionali Bassa autostima Incidenti e danni fisici Fumo / abuso di sostanze Delinquenza ADHD Inattenzione Iperattività Impulsività + Portano a Comorbidità psicopatologiche Disturbi dirompenti del comportamento (disturbo della condotta e disturbo oppositivoprovocatorio) Disturbi di ansia e dell umore Scuola/ lavoro Difficoltà accademiche/ risultati insoddisfacenti Difficoltà lavorative Casa Stress familiare Difficoltà come genitori Società Deficit di socializzazione Difficoltà relazionali 1 28/11/2010 UN METODO DI LAVORO Schema delle tecniche CHE TENGA CONTO DELLE ESIGENZE (scolastiche, familiari, sociali) antecedenti - DELLE NECESSITA DELLA PERSONA CON ADHD I vantaggi di un ambiente prevedibile: - Autoistruzione -Training abilità sociali 1. Instaurare routines -Training autoregolativi 2. Stabilire delle regole -Training sulle funzioni attentive 3. Contesto facilitante DELLE SITUAZIONI NELLE QUALI CI SI TROVA A DOVER OPERARE ADHD 4. Valutare tempi e difficoltà dei compiti -Consapevolezza delle proprie difficoltà e/o comportamenti conseguenze - Utili le seguenti procedure 1. Token economy 2. Costo della risposta 3. Uso della gratificazione 4. Time out 5. Ignoramento 6. punizione 28/11/2010 LAMBIENTE Facilitante Prevedibile Favorire la gestione del comportamento 8 Predisporre un ambiente facilitante Creare un ambiente prevedibile Le regole Lorganizzazione dei tempi di lavoro Lorganizzazione del materiale Lorganizzazione dello spazio Routine Esempi di routine nella classe ingresso in classe disposizione in fila inizio lezione presentazione delle attività e i relativi tempi di lavoro pause concordate attività ricreative stabilite a priori dettatura dei compiti ad orario stabilito routine di saluto Disposizione della classe Vedete il bambino? E facilmente raggiungibile? E favorito lo scambio di sguardo insegnantebambino? Ha compagni a lui vicini? Se sì, sono compagni tranquilli o piuttosto vivaci? Se un bambino si alza per qualche motivo, quanti bambini possono essere disturbati o coinvolti? E corretta la posizione delle fonti di luce? Quanti bambini guardano direttamente fuori dalle finestre? Ogni bambino, quanti bambini osserva dal suo posto? 2 28/11/2010 Una lezione efficace per tutti i bambini Ordine degli argomenti Tempi di lavoro Argomento stimolante (figure, audiovisivi e tanti colori) Uso di domande Utilizzo dei nomi degli alunni Esplicitare le procedure Usare un tono di voce variato, vivace Alternare compiti attivi e passivi Favorire la partecipazione attiva (secondo le regole di comportamento) 28/11/2010 14 Accorciare i tempi di lavoro, quando possibile spezzettando con brevi pause un lavoro lungo Ricorrere spesso al canale visivo, a stimoli colorati, a segnali concordati con il bambino, sia verbali che gestuali o visivi (che possono indicare al bambino che il suo comportamento non è corretto, o al contrario che è quello che ci si aspetta da lui; che richiamino la sua attenzione o gli indichino il tipo di procedura da applicare, ecc ) 28/11/2010 15 Lintervento sui comportamenti problema: da dove cominciare? Il comportamento più frequente: 1. Alzarsi dal posto 2. Parlare ad alta voce e disturbare la lezione Aggressività rilevata in un solo alunno (quando e come intervenire) 3 28/11/2010 Si può partire con la gratificazione Individuare azioni positive da gratificare più che azioni negative da punire Definire operativamente l azione oggetto di gratificazione sistematica Non usare forme di falsa gratificazione Gratificare in modo coerente, sempre la stessa azione e ogni volta che si manifesta Lapproccio metacognitivo Problem-solving Gestione delle emozioni Autostima Attribuzioni Gratificare il bambino immediatamente Utilizzare eventi o oggetti o comportamenti che siano effettivamente delle gratificazioni per il bambino Non gratificare involontariamente comportamenti inadeguati Utilizzare per un tempo corretto lo stesso premio, potendo contare su una serie di gratificazione diverse già individuate La gestione del comportamento Il monitoraggio Losservazione e l analisi funzionale del comportamento Luso di gratificazioni e punizioni Il time-out Alcuni suggerimenti per focalizzare l attenzione Essere sempre visibili a tutti Assicurarsi che la voce sia sentita da tutti Controllare le fonti di rumore Far sedere gli alunni disattenti in posti visibili e raggiungibili Dare istruzioni brevi e semplici Far ripetere le istruzioni Usare frequenti esemplificazioni e dimostrazioni pratiche 4 28/11/2010 Nella circolare sono presentati: Il protocollo operativo indicato nel suddetto documento ,utile a migliorare l apprendimento ed il comportamento degli alunni con ADHD in classe: Descrizione degli alunni con ADHD Il protocollo operativo indicato nel suddetto documento ,utile a migliorare l apprendimento ed il comportamento degli alunni con ADHD in classe Criteri e modalità applicative della valutazione del comportamento In merito alla norma sancita dal Decreto Primo contatto della Famiglia con il Dirigente scolastico Il D.S. informa i docenti I docenti tengono periodici contatti con la famiglia e gli specialisti Ministeriale 16 gennaio 2009 n° 5. Il protocollo operativo indicato nel suddetto documento ,utile a migliorare l apprendimento ed il comportamento degli alunni con ADHD in classe Il protocollo operativo indicato nel suddetto documento ,utile a migliorare l apprendimento ed il comportamento degli alunni con ADHD in classe docenti inoltre dovrebbero avvalersi dei seguenti suggerimenti: si ritiene opportuno che tutti i docenti: 1. predispongano l ambiente nel quale viene inserito lo studente con ADHD in modo tale da ridurre al minimo le fonti di distrazione Definire con tutti gli studenti poche e chiare regole di comportamento da mantenere all interno della classe. 2. Concordare con l'alunno piccoli e realistici obiettivi comportamentali e didattici da raggiungere nel giro di qualche settimana. prevedano l utilizzo di tecniche educative di documentata efficacia (es. aiuti visivi, introduzione di routine, tempi di lavoro brevi o con piccole pause, gratificazioni immediate, procedure di controllo degli antecedenti e conseguenti). 3. Allenare il bambino ad organizzare il proprio banco in modo da avere solo il materiale necessario per la lezione del momento 6. Favorire l uso del computer e di enciclopedie multimediali, vocabolari su CD, ecc. 8. Organizzare prove scritte suddivise in più parti e invitare lo studente ad effettuare un accurato controllo del proprio compito prima di consegnarlo. 9. Comunicare chiaramente i tempi necessari per l esecuzione del compito (tenendo conto che l alunno con ADHD può necessitare di tempi maggiori rispetto alla classe o viceversa può avere l'attitudine di affrettare eccessivamente la conclusione). 10. Valutare gli elaborati scritti in base al contenuto, senza considerare esclusivamente gli errori di distrazione, valorizzando il prodotto e l impegno piuttosto che la forma. 7. Assicurarsi che, durante l'interrogazione, l'alunno abbia ascoltato e riflettuto sulla domanda e incoraggiare una seconda risposta qualora tenda a rispondere frettolosamente. 4. Occuparsi stabilmente della corretta scrittura dei compiti sul diario. 5. Incoraggiare l uso di diagrammi di flusso, tracce, tabelle , parole chiave per favorire l apprendimento e sviluppare la comunicazione e l attenzione. 5 28/11/2010 11. Le prove scritte dovrebbero essere suddivise in più quesiti. 12. Evitare di comminare punizioni mediante: un aumento dei compiti per casa, una riduzione dei tempi di ricreazione e gioco, l'eliminazione dell'attività motoria, la negazione di ricoprire incarichi collettivi nella scuola, l'esclusione dalla partecipazione alle gite. 13. Le gratificazioni devono essere ravvicinate e frequenti. PERCORSO A PERCORSO B Bambini di età compresa tra 4/6 anni Bambini di età compresa tra 6/7 anni CONSULENZA ALLA SCUOLA PARENT TRAINING (P.T.) Importante è costruire un alleanza solida tra agenzie educative Ed il vantaggio sarà di tutti . PERCORSO C Bambini di età maggiore di 77- 8 anni P.T. C.I. C.I. P.T. CONTROLLO BAMBINO SU: A) Sintomi DDAI Training Autoregolativo b) Stato degli apprendimenti 28/11/2010 c) comorbidità 33 6 This document was created with Win2PDF available at http://www.win2pdf.com. The unregistered version of Win2PDF is for evaluation or non-commercial use only. This page will not be added after purchasing Win2PDF.